ANNO 1922

CRONOLOGICO


(PRIMA PARTE)

GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO - APRILE - MAGGIO - GIUGNO - LUGLIO
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GENNAIO 1922

1 GENNAIO - Fondata e diretta da Mussolini esce il primo numero di «Gerarchia», rivista mensile, strumento di riflessione culturale del fascismo. Mussolini nominò redattore capo la sua amica e futura biografa Margherita Sarfatti (che già nel “Popolo d’Italia” si era occupata di problemi culturali e che avrebbe diretto la rivista – dal gennaio 1924 come direttore per più di un decennio, accettando collaborazioni con precise considerazioni di natura politica fedeli al fascismo).
Su questo primo numero, Mussolini in politica estera, sostiene la necessità di affrontare e risolvere rapidamente problema delle riparazioni tedesche (L'Inghilterra è possibilista, la Francia è invece intransigente) e dell'inserimento dell'URSS nella comunità internazionale.

4 GENNAIO - Prosegue in Russia la grave crisi economica dovuta agli errori leninisti, oltre a una carestia che attanaglia il paese (citata nella precedente pagina da Mussolini). Lenin annuncia che la Russia non rifiuterà l'aiuto dei Paesi capitalisti. In occidente si teme inoltre un patto che riavvicinerebbe la Germania alla Russia.

6 GENNAIO - Conferenza interalleata di Cannes. L'Italia partecipa con il primo ministro Ivanoe Bonomi, allineato sulle posizioni del premier inglese Davic Lloyd George, favorevole a una revisione dei trattati di pace della prima guerra mondiale e alle destinazione di un contributo alla ricostruzione tedesca. La conferenza si protrarrà fino al giorno 13. Mussolini ondeggia nel farsi paladino di due diverse concezioni dell’avvenire d’Europa; appoggiando all’inizio il pacifismo e gli aiuti dell’inglese Lloyd George, ma non respinge l’intransigenza Francese.
Profeticamente scriverà su “Gerarchia“La Germania di domani, popolata e prolifica, carica di rancori e agitata da vecchi sogni d’imperio non mai dileguati, la Germania di domani, metropoli della Russia di cui ha già iniziato la colonizzazione, sarà pacifica come presume Lloyd Gorge? Si adatterà a vivere da uguale a uguale in quel concerto europeo, che traspare come meta ultima da raggiungere attraverso tutte le manifestazioni oratorie di Lloyd Gorge? Non sarebbe infinitamente tragico che – attraverso i piani di ricostruzione europea- la Francia vittoriosa andasse al soccorso della Germania disfatta, per meglio permetterle di accelerare l’ora della riscossa? D’altra parte, l’impoverimento progressivo di gran masse di europei, aggiunto alla crisi generale degli spiriti, può provocare l’inizio di nuovi movimenti sociali, movimenti di disperazione, il cui epilogo sarebbe la rovina generale, quindi, anche la rovina francese”.
Mussolini deciderà, superata la crisi di governo e tra le due conferenze di Cannes e Genova, di visitare personalmente la Germania per farsi un’idea della situazione tedesca. (leggeremo uno dei suoi interventi su “Gerarchia” del 25 marzo, subito dopo il suo ritorno in Italia).

10 GENNAIO - Quattro morti e nove feriti, in una serie di scontri tra anarchici e fascisti nel Carrarese; mentre a Padova il deputato socialista Panebianco durante un comizio a Padova è costretto a interromperlo e nei tafferugli viene malmenato. Scarso l'intervento della forza pubblica.

18 GENNAIO - Don Sturzo parla a Firenze. Nel commemorare il terzo anniversario della fondazione del Partito popolare, proclama l'impotenza dello "Stato borghese" e democratico liberale; attacca Giolitti e auspica che il fascismo sappia difendersi "dalle insidie giolittiane e dagli abbracciamenti democratici". (Poi verrà il suo turno!!)
20 GENNAIO - Il consiglio nazionale del Partito socialista si esprime a larga maggioranza contro ogni ipotesi di collaborazione con governi liberali.

23 GENNAIO - Nella notte del 22-23, muore papa Benedetto XV salito al soglio pontificio nel 1914. Commentando sul Popolo d’Italia, la morte del Papa, Mussolini tenta una nuova “avances” verso il mondo cattolico scrivendo un singolare articolo (l’anticlericale della “Lima” è del tutto scomparso):
“Affiora nelle nuove generazioni italiane una diversa valutazione di tutti gli elementi spirituali della vita, quindi anche nel cattolicesimo. Che una “detente” nei rapporti fra Stato e Chiesa in Italia sia augurabile e possibile, noi sosteniamo da qualche tempo su queste colonne e altrove, ma bisogna rendersi conto che la Chiesa cattolica non può oltrepassare un certo limite. Non si può pretendere di farne una Chiesa nazionale a servizio della nazione. La forza, il prestigio, il fascino, millenario e duraturo del cattolicesimo stanno appunto nel fatto che non è la religione di una data nazione o di una data razza, ma è la religione di tutti i popoli e di tutte le razze. La morte del papa e l’emozione suscitata da questo avvenimento in tutto il mondo civile, ci permettono di constatare che gli elementi religiosi della vita stanno potentemente risorgendo nell’anima umana. Il laicismo scientista e la sua logica degenerazione, rappresentata dall’anticlericalismo ciarlatano, stanno agonizzando”.
Chi doveva udire, udì. (Nel suo prossimo governo ci saranno anche i Popolari).

24 GENNAIO - II congresso sindacale fascista, riunitosi a Bologna, sancisce l'istituzione della Confederazione nazionale delle corporazioni sindacali. All'interno di questa organizzazione confluiscono le forze sindacali nazionaliste e fasciste, entrambe caratterizzate dal rifiuto di riconoscere le differenziazioni per classi sociali all'interno del mondo del lavoro e indirizzate verso il superamento della conflittualità in funzione della costituzione di organismi unitari di produttori (datori di lavoro e lavoratori). La neonata confederazione è legata direttamente al partito: i suoi dirigenti devono infatti essere scelti "fra gli elementi di sicura fede fascista". (In altre pagine vedremo di cosa si tratta)
25 Durante uno sciopero generale nella Puglia si scatena un conflitto tra socialisti e fascisti; a Foggia i disordini causano un morto e sette feriti.

3 FEBBRAIO - Il ministero Bonomi si presenta dimissionario in Parlamento in seguito a una mozione di sfiducia presentata dal gruppo parlamentare dei democratico-sociali. Causa (e pretesto, la sua sorte era già segnata a dicembre) della caduta del ministero è il suo rifiuto di intervenire in salvataggio della Banca di sconto, legata alla società Ansaldo, il cui fallimento rischiava di colpire un gran numero di piccoli risparmiatori soprattutto meridionali, tradizionale base elettorale dei gruppo democratico-sociale.
- Nei giorni in cui si affronta la crisi di governo, Mussolini parla esplicitamente dell' "eventualità di una dittatura militare come unico mezzo idoneo per porre rimedio di acuto senso di disgusto che l'attuale regime parlamentare provoca".
I popolari pongono il veto all'ipotesi di un nuovo governo Giolitti.

Gira anche la voce che se Giolitti ha preso a cannonate D’Annunzio e i suoi legionari, se andrà al governo lui non risparmierà di certo Mussolini e i suoi fascisti.

6 FEBBRAIO - Viene eletto papa, con il nome di Pio XI, Achille Ratti, arcivescovo di Milano. Mussolini, dopo aver chiesto che la figura dei defunto Benedetto XV sia commemorata alla Camera, scrive un articolo di elogio per il nuovo papa, del quale ricorda l'atteggiamento di favore mostrato nei confronti dei gagliardetti fascisti in occasione della cerimonia del Milite Ignoto nel Duomo di Milano. Egli, inoltre, auspica che con il nuovo pontefice si vengano a realizzare migliori relazioni tra l'Italia e il Vaticano.
Per la prima volta dal 1870, un papa appena eletto benedice dalla loggia esterna di San Pietro il popolo che affolla la piazza.
- Termina la conferenza navale di Washington, che stabilisce la consistenza delle flotte delle cinque potenze: Stati Uniti, Gran Bretagna, Giappone, Francia e Italia. All'Italia viene riconosciuta una condizione di parità con la Francia per le grandi navi.
- Piero Marsich invia una lettera di dissenso molto dura alla direzione del Partito nazionale fascista, nella quale definisce il movimento di cui fa parte “infausta dittatura di un uomo". Marsich, legato agli ambienti nazionalisti e alla persona di Gabriele D'Annunzio, è una delle figure più influenti del fascismo della "prima ora". La sua violenta missiva diventa oggetto di uno scandalo e sfocia in un tentativo secessionista dell'autore che cerca di aggregare attorno a sé altre voci dissidenti presenti all'interno dei fascismo. La vicenda si chiuderà agli inizi di aprile quando il consiglio nazionale del partito liquiderà definitivamente la questione Marsich.

7 FEBBRAIO - L'incarico di governo affidato all'onorevole Enrico De Nicola.
8 FEBBRAIO - De Nicola declina l'incarico di comporre il ministero.
10 FEBBRAIO - Le dimissioni del gabinetto Bonomi respinte.

12 FEBBRAIO - Primo numero de «La Rivoluzione Liberale», settimanale pubblicato a Torino da Piero Gobetti. Importante strumento di riflessione politica e culturale, si pone come programma la formazione di "una classe politica dotata di una chiara coscienza delle sue tradizioni storiche e delle esigenze sociali nascenti dalla partecipazione del popolo alla vita dello Stato". La rivista -dichiarata perturbatrice- sarà bersaglio di reiterati atti di violenza da parte dei fascisti.

12 FEBBRAIO - Scontri violenti a Bologna; dodici fascisti trattenuti in arresto.
15 FEBBRAIO - Un fascista ucciso e uno ferito presso Prato; uccisione di un comunista presso Bologna. - Due fascisti feriti nella zona di Sarzana.

20 FEBBRAIO - Si costituisce l'Alleanza del lavoro, fronte unico delle organizzazioni dei lavoratori facenti capo ai partiti di sinistra. L'«Avanti ! » presenta l'iniziativa come un ammonimento al governo perché si decida ad agire contro il fascismo. (sarà proprio l’Alleanza del Lavoro, a commettere il passo falso il 31 luglio, proclamando lo Sciopero legalitario – vedi più avanti).

21 FEBBRAIO – Mussolini su “Il Popolo d’Italia” a proposito della crisi di governo scrive l’articolo “Verso l’epilogo”. (vedi nella pagina degli articoli di M.)
23 FEBBRAIO - Crisi di governo: fallita una combinazione De Nicola - Orlando, l'onorevole Facta viene convocato dal Re per formare il nuovo governo.
24 FEBBRAIO - Facta tenta la formazione di un nuovo ministero.
26 FEBBRAIO - Costituito il ministero Facta.

26 FEBBRAIO - Giuramento dei ministri dei governo presieduto da LUIGI FACTA. Lo compongono i popolari GIOVAMBATTISTA BERTONE (finanze), ANTONINO ANILE (istruzione), GIOVANNI BERTIVI (agricoltura); i giolittiani CARLO SCHANZER (esteri), CAMILLO PEANO (tesoro), LUIGI ROSSI (giustizia); il riformista ARNALDO DELLO SBARBA (lavoro); il nittiano GIOVANNI AMENDOLA (colonie); il democratico-sociale GIOVANNI ANTONIO COLONNA DI CESARÒ, poi sostituito da LUDOVICO FULCI (poste); il salandrino VINCENZO RICCIO (lavori pubblici). La crisi di governo è stata la più lunga dal 1848.

MARZO 1922

1 MARZO - Secondo congresso del Partito comunista, a Roma. Si tratta delle prime importanti assise dei comunisti italiani dopo la scissione dal Partito socialista, operata a Livorno nel 1921. Le conclusioni dei congresso, note come "Tesi di Roma", negano qualsiasi ipotesi di collaborazione in funzione antifascista con altre forze socialiste o di democrazia borghese. Obiettivo principale dei PCd'I resta la prospettiva di uno sbocco rivoluzionario. Con chi, quando e come farla nessuno ha una precisa idea.
Nenni lo abbiamo già citato, ma torniamo a citarlo, scriverà: "nessuna preparazione tecnica si era compiuta. Non c'era un piano d'azione. Vagamente si era chiacchierato di armamento, di atti di sabotaggio, di offensiva a fondo, senza che alle parole corrispondesse la benché minima opera pratica e concreta" (Nenni, Storia di quattro anni, p.212)

3 MARZO - I nazionalisti e i fascisti di Fiume assaltano il palazzo del governo e proclamano l'annessione all'Italia. Il governo italiano si rifiuta di assumere i poteri nella città e la affida provvisoriamente a un comando militare.
3 MARZO -Fermenti a Livorno, per ripetute risse tra fascisti e comunisti. Pochi giorni dopo a Bibbiena un fascista e mortalmente ferito dai comunisti.

4 MARZO - - Nel Consorzio sovvenzioni industriali, organismo fondato su un accordo tra le banche maggiori per coordinare le loro attività connesse con l'industria, il governo costituisce una sezione speciale autonoma alla quale sono affidati la liquidazione della Banca di sconto e il salvataggio dell'Ansaldo e dei Banco di Roma.

7 MARZO - Mussolini visita la Germania. Il capo dei fascismo, attraverso una serie di incontri con le più alte cariche politiche tedesche e con giornalisti, diplomatici, incaricati militari italiani in Germania, intende farsi un'idea più precisa della difficile situazione tedesca. II viaggio si protrarrà fino al giorno 17; doveva essere più lungo ma la crisi in Italia provocata dalla lettera di Marsich, lo costrinse ad interrompere il viaggio.

13 MARZO - Scontri a Parma: morti e numerosi feriti tra comunisti e fascisti.
18-19 MARZO - - La Camera vota la fiducia al governo Facta (Facta con 275 voti contro 89). Votano a favore anche i fascisti.
21 MARZO - Scontri nel Reggiano: un morto e un ferito.
21 MARZO - La condanna delle violenze fasciste è approvata con una mozione dalla Camera solo grazie a vistose assenze nelle file dei deputati della destra e del centro.
26 MARZO -Grande adunata fascista a Milano. Vi partecipano 20 000 camicie nere convenute da tutte le province lombarde.
28 MARZO - Milano - Per il 3° anniversario della fondazione dei Fasci adunata fascista; disordini con un morto. - Duello tra l'on. Mussolini e l'ing. cav. Baseggi, ex maggiore degli alpini. Entrambi restano lievemente feriti.
29 MARZO - Entusiastica accoglienza dei sovrani del Belgio in visita a Roma.
30 MARZO - Si ha notizia che in Russia Lenin è gravemente malato.

APRILE 1922

1 APRILE - Gabriele D'Annunzio e Gino Baldesi, della Confederazione generale del lavoro, si incontrano per valutare la condizione dei lavoratori nella situazione di forte conflittualità esistente nel paese. L'intenzione del poeta è quella di assumere un ruolo pubblico in funzione di pacificatore sociale. Ma seguita a pensare di fare una vera e propria rivoluzione, una marcia su Roma, e con lui il condottiero.
2 APRILE - Muore nel suo esilio di Madera, l'ex Imperatore Carlo d'Asburgo.
3 APRILE - Un assessore socialista viene ucciso nel Pisano; un morto e 3 feriti a Forlì.
4 -5 APRILE - Mussolini su “Il Popolo d’Italia” pubblica “L’indirizzo politico del Partito Nazionale Fascista” (vedi nella pagina degli articoli).

10 APRILE - Si apre a Genova la conferenza internazionale, destinata a esaminare i problemi della ricostruzione delle economie russa e tedesca. Per la prima volta, dopo la fine della guerra mondiale, si trovano di fronte in un vertice internazionale, in condizioni di parità, nazioni vinte e vincitrici: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Italia, Germania Austria, Unione Sovietica. I lavori della conferenza si protrarranno fino al 19 maggio.

13 APRILE - I Patti Agrari nel Parmense: stipulato il nuovo patto di lavoro fra le organizzazioni padronali agrarie e i sindacati fascisti.

16 APRILE - Viene siglato il trattato di Rapallo, tra governo tedesco e sovietico. L'URSS, in cambio della rinuncia a qualsiasi richiesta di danni di guerra, ottiene il riconoscimento dalla Germania e rompe in questo modo l'isolamento diplomatico tedesco. Questo accordo non piace né alla Francia, né all’Inghilterra e… tanto meno a Mussolini, che afferma che se si insiste su una politica d’intransigenza verso Mosca, renderebbe sempre più intimi i rapporti russo-tedeschi. (Il patto Molotov-Ribbentropo è ancora lontano, tuttavia quel giorno, Mussolini fu a un passo nell' aderire a un tripartito con i Russi).

16 APRILE - Mussolini interviene su “Il Popolo d’Italia” con l’articolo “Dopo la visita” fatta a Milano dal Re, per chiarire perché i fascisti non erano presenti alle giubilanti manifestazione per il sovrano. (vedi nella pagina degli articoli).
18 APRILE - Tensione a Roma tra fascisti e arditi del popolo; arresti e rappresaglie per l'uccisione di un fascista nel Bolognese.
21 APRILE - Mussolini interviene su “Il Popolo d’Italia” con l’ articolo “Passato e avvenire” per le celebrazioni della “21 Aprile, Festa del Lavoro” e del “Natale di Roma” (vedi nella pagina degli articoli).

MAGGIO 1922

1 MAGGIO - Grandi adunate fasciste a Bologna e Rovigo; si contrappongono violentemente allo sciopero generale proclamato dai socialisti in occasione della festa del lavoro del 1° maggio. Anche in molte altre città dell'Alta Italia e a Brindisi si scatenano scontri che provocano decine di morti. Molti comizi indetti dai socialisti sono dispersi con forza dagli squadristi.
2 MAGGIO - Raggiunto alla conferenza di Genova un accordo sui rapporti tra le potenze e la Russia

12 MAGGIO - Concentrazione fascista a Ferrara di 40.000 rurali guidati da Italo Balbo e sostenuti dalle associazioni degli agrari. Viene proclamato lo "sciopero fascista" degli operai. I lavoratori bivaccano in città, assistiti da un servizio logistico fascista particolarmente efficiente. Scopo della manifestazione è premere sul governo affinché avvii i piano già finanziato per la realizzazione di opere pubbliche in grado di contrastare l'alto tasso di disoccupazione presente nella provincia.

20 MAGGIO - Grande adunata fascista a Rovigo.
20 MAGGIO - - La conferenza di Genova ha terminato i suoi lavori: approvato il patto di non aggressione.
25 MAGGIO - Tumulti e conflitti a Roma durante il corteo funebre in onore della salma del bersagliere Enrico Toti, causati da anarchici, comunisti e fascisti. Un morto e numerosi feriti. Proclamato lo sciopero generale.

26 MAGGIO - Concentrazione fascista a Bologna. Viene chiesta la destituzione del prefetto Cesare Mori accusato di avere impiegato la polizia per reprimere le azioni delle squadre fasciste. Il governo manda a Bologna il direttore generale della pubblica sicurezza e fa sbarrare le vie d'accesso alla città. Il primo giugno i poteri sono trasferiti all'autorità militare, che scende a patti con i fascisti, i quali, avuta l'assicurazione della prossima sostituzione del prefetto, iniziano a smobilitare.
- Ludovico D'Aragona, della CGdL, incontra Gabriele D'Annunzio a conferma dell'Interesse del movimento sindacale per il poeta soldato.

26 MAGGIO - Partono per Mosca i leader comunisti Bordiga, Gramsci e Graziadei: dal 9 all'11 giugno parteciperanno alla riunione della sessione plenaria dell'Internazionale comunista. Gramsci resterà a Mosca come rappresentante del PCd'I nell'esecutivo dell'internazionale comunista. Farà ritorno in Italia solo nel maggio del 1924.
28 MAGGIO - Francia e Santa Sede ristabiliscono le relazioni diplomatiche.Un gruppo di aviatori fascisti al convegno di Napoli dei 24 ottobre.
28 MAGGIO - Tumulti e dimostrazioni a Bologna, uccisione di un segretario fascista.
30 MAGGIO - Severe misure del governo per fronteggiare le lotte tra partiti: vietati i cortei e i comizi pubblici. - Fermenti nel Bolognese; la Camera del lavoro devastata a Ferrara.

GIUGNO 1922

2 GIUGNO - Sciopero dei metallurgici. - Un gruppo di parlamentari socialisti, guidato da Filippo Turati, dichiara di essere intenzionato ad appoggiare un ministero in grado di assicurare il ripristino della legge e della libertà. Il giorno seguente il consiglio direttivo della CGdL si allinea sulle stesse posizioni. Tali decisioni sono condannate sia dalla direzione, sia dal consiglio nazionale del Partito socialista. In questo modo viene confermata l'esistenza di una netta spaccatura all'interno del gruppo parlamentare socialista. E' tutta acqua al molino di Mussolini.

4 GIUGNO - - La Confederazione fascista delle corporazioni nazionali si riunisce in congresso a Milano. Il presidente, Edmondo Rossoni, fa presente che sono convenuti i rappresentanti di 2126 sindacati organizzati con 458.284 iscritti. Con l'intervento di vari esperti, nel corso del convegno, che si protrarrà fino al giono 6, si affrontano i temi della riforma fondiaria, dei contratti agrari, della disciplina del commercio, dell'istruzione professionale, dei problemi dei trasporti, della marina, dell'emigrazione e della cooperazione.

10 GIUGNO - Il presidente del consiglio Facta interviene in Senato sulla situazione politica interna. Come unico mezzo per affrontare la drammatica situazione presente indica semplicemente l"'imparziale" applicazione della legge. Gabriele D'Annunzio incontra Cicerin, commissario del popolo agli esteri dell'Unione Sovietica, in Italia per partecipare alla conferenza di Genova. Cosa sta architettando D’Annunzio è vero un mistero.
14 GIUGNO - Fermento a Piacenza per l'uccisione del fascista Maserati.
25 GIUGNO - Il ministro degli Esteri tedesco, Walther Rathenau, assassinato a Berlino da terroristi di destra.

LUGLIO 1922

2 LUGLIO - La discussione sui debiti di guerra: l'America proroga di due anni gli interessi sui debiti alleati - Conflitto franco-tedesco nell'Alta Slesia: 18 morti e 20 feriti.
3 LUGLIO - Concentrazione di squadristi pugliesi ad Andria con invasione del locale municipio.
11 LUGLIO - Quattro morti a Lentini in un conflitto tra socialisti e forza pubblica; anarchico ucciso a Piombino; fascista ucciso nel Novarese; squadre fasciste hanno occupato Cremona ed aggredito deputati.
12 LUGLIO - Spedizione di squadristi romani a Viterbo.
13 LUGLIO - Devastazione di sedi socialiste e popolari a Cremona: gli squadristi, guidati da Roberto Farinacci, devastano anche le abitazioni degli onorevoli Guido Miglioli e Giuseppe Garibotti.
15 LUGLIO - Incursioni di squadristi pavesi e monferrini nel Novarese, con seguito di devastazioni, morti e feriti Il municipio di Novara è occupato.
17 LUGLIO - Gli squadristi umbri occupano Tolentino nelle Marche.
17 LUGLIO - Le squadre fasciste lasciano Cremona. Nominato un commissario prefettizio.

19 LUGLIO - Nella discussione alla Camera sulle ultime violenze fasciste, in particolare dopo i fatti di Cremona, il presidente del consiglio Facta invoca la concordia civile e, attribuendo alle sole autorità locali la responsabilità della mancata difesa dell'ordine, nega la necessità di un ricorso a misure eccezionali.
- Mussolini pronuncia il suo ultimo discorso da deputato presentando il fascismo come un movimento caratterizzato dal contrasto di due anime: quella di partito legalitario e di governo e quella, opposta, di partito insurrezionale (questo discorso è riportato integralmente nelle pagina degli articoli e discorsi).

20 LUGLIO - La Camera vota la sfiducia al ministero Facta: 288 voti contro 103 a favore. Uno schianto !!
21 LUGLIO - Mentre erano in corso delicate trattative a Roma, Mussolini è costretto a correre a Milano per tenere a freno il Fascio più mussoliniano d’Italia, nel corso dello sciopero proclamato dall’Alleanza del Lavoro.
22 LUGLIO - L'on. Orlando designato per comporre il nuovo governo.
24 LUGLIO - Violenta spedizione squadrista a Magenta.
25 LUGLIO - Orlando rinuncia; l'incarico viene affidato a Ivanoe Bonomi.
26 LUGLIO - Fallito il tentativo di Bonomi per un ministero con un’apertura a sinistra.
26 LUGLIO - Raid fascista a Ravenna contro le organizzazioni repubblicane e coloro che scioperano per manifestare contro le recenti violenze squadriste. Si contano nove morti.
27 LUGLIO - Mussolini intervine su “Il Popolo d’Italia” con l’articolo “Noi e il Partito Popolare” per precisare quali sono i rapporti con i cattolici che sono in combutta con i socialisti. (vedi nella pagina degli articoli).
28 LUGLIO - Incarico per la formazione del governo a De Nava. - Scioperi e rappresaglie a Ravenna: 9 morti.
29 LUGLIO - Rinuncia di De Nava e incarico a Orlando; il gruppo socialista disposto a partecipare al governo.

30 LUGLIO - Turati dal Re in rappresentanza dei socialisti di destra. Tentativo di Orlando per un ministero a partecipazione socialista e fascista.
- Quest’ultima soluzione fece infuriare i ras romagnoli, che ci videro una manovra di Mussolini, e non erano più disposti ad osservare la “ferrea disciplina” mussoliniana; convinti di essere loro gli arbitri di tutto; come Balbo che andava dicendo “nella provincia le questioni sono semplici e le vie più spicce”; non capivano la situazione generale e le difficoltà nelle quali si stava dibattendo Mussolini per farsi accettare dalla borghesia come partito legalitario.
- Balbo in Romagna la notte del 30 scatenò una violenta offensiva (Balbo ne parla compiaciuto nel suo Diario “…fu una notte terribile, il nostro passaggio era segnato da alte colonne di fuoco e fumo…”) con la sua cosiddetta “colonna di fuoco”. Ne fecero le spese perfino i repubblicani che stavano in quel momento accordandosi tramite Grandi e Feruzzi, con Mussolini.

30 LUGLIO - Il tentativo di Orlando fallisce. E’ convocato dal Re, Enrico De Nicola, che declina subito l'incarico. Facta torna al Quirinale per ricevere l’incarico e costituisce un governo con i fascisti esclusi. Fu un gran favore fatto a Mussolini. Soprattutto quando gli giunse da Genova che “Il lavoro” aveva anticipato la notizia di un grande sciopero generale alla mezzanotte del giorno successivo indetto dai vertici di Alleanza del lavoro. Il cosiddetto “sciopero legalitario”. Mussolini non essendo dentro nel governo, ha così le mani libere.

30 LUGLIO - Mussolini interviene su “Il Popolo d’Italia” con l’articolo “Crepuscoli”, a proposito della salita al Quirinale di Turati (vedi nella pagina degli articoli).
31 LUGLIO - Questa notizia dello sciopero generale riuscì a salvare la situazione piuttosto ingrovigliata di Mussolini. I Fascisti ebbero il tempo di prepararsi e Mussolini il tempo d’incontrarsi con le persone giuste; i Popolari non avrebbero partecipato e parlando con Gronchi seppe pure cosa ne pensavano gli ambienti non socialisti.
Contemporaneamente dalla sede centrale, Bianchi, diramò a tutte le federazioni una circolare segretissima “da leggere e distruggere”, dove si diceva “Se a quarantotto ore dalla proclamazione dello sciopero il Governo non sarà riuscito a stroncarlo i Fascisti provvederanno essi direttamente alla bisogna. I Fascisti debbono, trascorso il suaccennato periodo delle quarantotto ore, e sempre che lo sciopero perduri, puntare sui capoluoghi delle rispettive Province e occuparli”.

31 LUGLIO - Inizia lo "Sciopero legalitario": l'Alleanza del lavoro, l'organizzazione che raggruppa i partiti e i sindacati della sinistra, dichiara l'inizio di uno sciopero generale di protesta contro le dilaganti violenze fasciste. Tale "sciopero legalitario", come lo definisce Turati, dovrebbe aiutare la formazione di un nuovo ministero di sinistra. Sperava insomma che il nuovo governo sarebbe stato antifascista e avrebbe ospitato alcuni ministri socialisti. Sortì invece, l'effetto contrario affrettando la riproposizione del governo Facta e spingendo popolari e democratici ad abbandonare ogni ipotesi di collaborazione con i socialisti. Fu insomma un errore politico disastroso e lo sciopero un fallimento; alla Fiat soltanto 800 lavoratori su 10.000 si astennero dal lavoro. “E’ stata la nostra Caporetto” scrisse mestamente “La Giustizia”.
E dove i lavoratori si astennero da alcuni importanti servizi, i volontari fascisti si mobilitarono a sostituirli (come nelle ferrovie) dando la percezione che dove era assente lo Stato essi ne assumevano le funzioni.

Tutto questo contribuì a creare un clima caotico che alla fine favorì il fascismo. Con la classe politica che da tempo parlava un linguaggio non più compreso, con i partiti che avevano scarso credito e non certo erano in grado di arginare la marea di disordini sociali, il Paese appariva stanco e deluso, e nasceva un acuto desiderio di ordine, da qualunque parte potesse provenire e in qualunque modo volesse agire.
Il nuovo governo FACTA che nello stesso giorno il dimissionario va a costituire, non ha nessuna visione della realtà, anzi fa aumentare ancora di più la sfiducia nel Paese, ignorando i fascisti, che sono violenti, ma appaiono anche come i più forti e pertanto decisi a usare questa forza per "bonificare il Paese sia pure passando attraverso l'ineluttabile fase della violenza".

 

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