ANNO 1944

12 MESI DI
operazioni di guerra in ITALIA


Ciò che scriveva la "Domenica d. C" il 2 aprile 1944: "Annidati tra le macerie di Cassino distrutta, i soldati germanici resistono impavidi agli assalti degli anglo-americani, stroncando decisamente ogni tentativo di sfondamento"

---------------------------------------

QUANTE FALSITA'.....

CASSINO: "
i soldati germanici resistono impavidi agli assalti " ecc. ecc.
NORMANDIA: "gran parte delle truppe ricacciate in mare......" ecc. ecc


Oltre i brevi accenni già riportati nella prima pagina a inizio anno, in queste, elenchiamo cronologicamente le azioni belliche dei due eserciti che si stanno affrontando nel cuore della penisola: le truppe anglo americane e le tedesche. Queste ultime si preparavano ad una prova che poteva diventare decisiva per l'esito della guerra; ma mentre le divisioni guidate da Kesselring sono impegnate nella difensiva e arretrano, le angloamericane sono impegnate nell'offensiva, attaccano continuamente e avanzano, anche se molto lentamente.

I principali combattimenti a partire dal 3 gennaio, quando ripresero le attività belliche, si svolsero nella zona di Venafro, avendo gli angloamericani come loro obiettivo la conquista del bastione di Cassino che il generale Clark considerava non difficile per i mezzi e gli uomini che aveva a disposizione.
(le cartine dei luoghi le vedremo più avanti)

8 GENNAIO - Nel settore tirrenico, dove opera il Il corpo americano, una Task Force, il giorno 8 gennaio 1944 aveva aggirato e conquistato Quota 1109. Il giorno 9, la 10a e la 34a divisione (II corpo USA), conducono altri attacchi per conquistare Cervara e il Monte Trocchio.
Per il già accennato cambiamento di piani avvenuti a inizio anno (quelli del disimpegno) gli ultimi reparti della 45a divisione americana lasciano il posto alla 3a divisione algerina (Corpo di Spedizione francese, composta da neri). Un disimpegno che però permise ai tedeschi di sferrare proprio il giorno dopo un imprevisto forte contrattacco, non di grande efficacia, ma tuttavia causò numerose perdite nella V armata, e la nascita di alcuni problemi tattici per il successivo sfondamento. Solo con molto ritardo, e dopo tante perdite, ci si renderà conto di essere stati troppo ottimisti.

12-16 GENNAIO - Iniziano infatti, i preparativi per l'operazione “Shingle”: la stesura dei piani della forza aerea (caccia e bombardieri) che dovrà appoggiarla e un intenso addestramento del VI corpo USA comandato dal generale Lucas che dovrà eseguire lo sbarco anfibio, che viene fissato alle ore 2 del 22 gennaio nella spiaggia di Anzio-Nettuno.

Nel frattempo a sud, unità della 34a divisione superano Cervara e si impadroniscono delle alture attorno alla cittadina. Nel settore in cui opera il Corpo di Spedizione francese, la 3a divisione algerina sulla sinistra dello schieramento e la 2a divisione marocchina, sulla destra, iniziano gli attacchi verso Sant’Elia Fiumerapido.
Il giorno dopo il II corpo statunitense è a ridosso del Monte Trocchio, ultimo baluardo che sbarra la strada al fiume Rapido, poi il giorno 15, con l’appoggio del Corpo di Spedizione francese che gli copre il fianco destro, il Il corpo americano guidato dal gen. Geoffrey Keyes lancia un attacco in direzione del fiume Rapido conquistando il Monte Trocchio, ultimo rilievo prima del corso d’acqua.
E' giunto il momento per Klark di tentare lo sfondamento della linea Gustav, raggiungere la valle del Liri, proseguire, trovarsi all'appuntamento con l'operazione “Shingle” ad Anzio, e quindi prepararsi a sfilare sotto l'Arco di Tito a Roma.

Ma Clark non ha fatto i conti con Kesselring e con il territorio, dove i tedeschi hanno preparato una poderosa difensiva, contro la quale il generale americano vi cozzerà inutilmente per circa 4 mesi, pagando un altissimo prezzo in vite umane e perdite materiali.
Eppure il Servizio Informazioni alleato riferiva che i tedeschi accusavano “cedimenti dovuti alle perdite, alla stanchezza e alla demoralizzazione per l’andamento della guerra". Mai previsioni furono così clamorosamente smentite dai fatti.

Con queste informazione e con l'ingenuo ottimismo di Clark (dichiarato alla stampa), la sera del 17 l’artiglieria del X corpo britannico apre il fuoco contro le postazioni nemiche sulla riva settentrionale del Garigliano, mentre la flotta alleata al largo di Gaeta bombarda le vie di comunicazione tra le divisioni tedesche che combattono sulla costa in prima linea e quelle nelle retrovie.

Gli alleati tentano di assicurarsi il controllo del settore di Sant’Ambrogio ove confluiscono i tre fiumi Liri, Rapido e Garigliano, 2 brigate della 56a divisione britannica attaccano al centro del fronte; mentre sulla sinistra, la 5a divisione inglese attacca in direzione di Minturno e Tufo eseguendo anche una manovra aggirante dal mare realizzata con mezzi da sbarco oltre la foce del Garigliano.
Alle 9 inizia l’operazione “Panther”, veri e propri assalti della 5a, della 46a e della 56a divisione britannica oltre il Garigliano. Mentre i tentativi della 46a divisione, nei pressi di Sant’Ambrogio, falliscono, quelli delle altre due sono coronati da successo.

18 GENNAIO - All’alba tutte le unità della 5a e della 56a divisione (X corpo britannico del gen. McCreery) hanno stabilito teste di ponte sulla riva settentrionale del Garigliano e due brigate sono già avanzate di circa 1,5 km al di là del corso d’acqua occupandovi le prime pendici montuose da cui hanno ricacciato alcune compagnie della 94a divisione fanteria tedesca.
Il gen. von Vietinghoff, comandante della 10a armata tedesca, rimanda, preoccupato, l’invio in Francia stabilito in precedenza della divisione corazzata Hermann Gòring e trasferisce la 90a Panzergrenadiere dal settore adriatico sui Monti Aurunci per contenere l’attacco del X corpo britannico. Rinforza infine il settore spostando da Roma la 29a divisione corazzata. Intanto, più a nord, il Il corpo USA è impegnato nel lavoro di bonifica dei campi minati lungo i sentieri che conducono al Rapido.

19 GENNAIO - La 5a e la 56a divisione inglese allargano ulteriormente le teste di ponte al di là del Garigliano: la prima conquista Minturno, mentre la 56a si avvicina a Castelforte.



20 GENNAIO - Con i continui attacchi, numerose e sparse a macchia d’olio sono le teste di ponte gettate sulla riva settentrionale del Garigliano dalla 5a e dalla 56a divisione inglese. Nel settore in cui opera il Il corpo americano, la 36a divisione occupa senza molte difficoltà la riva meridionale del Rapido; ma quando tenta di attraversare il corso d’acqua all’altezza di Sant’Angelo in Theodice, incontra una violenta opposizione da parte dell’artiglieria tedesca che oppone un efficacissimo fuoco di sbarramento. Nel frattempo la 34a divisione (Il corpo americano) compie azioni diversive in direzione di Cassino.

21 GENNAIO - Dal porto di Napoli salpano le unità che trasportano il VI corpo USA destinato allo sbarco sulle spiagge di Anzio-Nettuno.
Nel frattempo l’attacco della 36a divisione alle posizioni tedesche sui fiume Rapido incontra una energica resistenza da parte tedesca: a sud di Sant’Angelo in Theodice il 143° reggimento riesce ad attraversare il fiume ma viene quasi subito ricacciato sulla riva meridionale. A nord di Sant’Angelo alcune unità del 141° reggimento fanteria hanno stabilito una testa di ponte che resta però inutilizzata perchè isolata.
Nel pomeriggio un nuovo attacco del 143° reggimento, preparato da un intensissimo fuoco di artiglieria, consente a 5 compagnie di stabilire un’altra testa di ponte che però durante la notte viene cancellata amche questa dalla reazione tedesca.

22 GENNAIO - Proseguono gli attacchi del II corpo USA e del X corpo britannico nel tentativo di superare rispettivamente i fiumi Rapido e Garigliano, ma senza esito
Com'era stata fissata in precedenza, alle ore 2 del mattino scatta l’operazione “Shingle”, lo sbarco nella zona tra Anzio e Nettuno, sulla costa tirrenica.


Partecipano all’azione, al comando del gen. John P. Lucas, il VI corpo americano di cui fanno parte la 1a divisione inglese del gen. Penney, la 45a divisione di fanteria statunitense del gen. W. Eagles, la 1a divisione corazzata USA, la 3a divisione di fanteria USA e numerosi reparti di "Rangers" USA e "Commandos" britannici. Imponente lo schieramento navale: 4 incrociatori, 24 cacciatorpediniere 6 navi trasporti e vare altre piccole unità per un totale di 243 navigli d'ogni sorta: numerosi i mezzi da sbarco e i mezzi anfibi.
I tedeschi schierano nel settore 2 battaglioni della 29a divisione Panzergrenadiere.
Per le insufficienti forze tedesche la sorpresa dello sbarco è totale, e le truppe alleate riescono in breve ad impadronirsi dei porti di Anzio e Nettuno perfettamente efficienti. Entro le ore 24 sono già sbarcati davanti ad Anzio e Nettuno più di 36.000 uomini. In particolare: a nord di Anzio, parte della 1a divisione britannica affiancata da Commandos; tra Anzio e Nettuno 2 battaglioni di paracadutisti americani; a sud di Nettuno, infine, la 3a divisione USA (sono di riserva la 1a divisione corazzata e la 45a di fanteria americana e il resto della 1a divisione britannica come “riserva volante”).
Aerei alleati lanciano su Roma 2 milioni di volantini che preannunciano l’imminente arrivo delle truppe liberatrici.

Nella stessa Roma, i tedeschi presi alle spalle, avrebbero dovuto ritirarsi più su di Roma, o almeno sulla linea dei colli albani. Ma la sensazione fu quella che tutto era perduto, è già i tedeschi stavano preparando i bagagli per partire, fatti sgomberare gli ammalati e feriti; fu chiamato il "terzo allarme". In effetti qualcuno lasciò la capitale. Nel frattempo i partigiani clandestini, credendo imminente la presa della capitale, uscirono tutti dai loro nascondigli e a comunicare agli anglo-americani.... "Se ne vanno".
Ma a non perdere la calma, fu il generale Kesselring, non si diede alla fuga, ma semmai dimostrò d'essere un capo di grande valore. Non aveva forze sufficienti e quindi non intendeva ingaggiare battaglia. Lasciò che sbarcassero, e pur tormentadoli con l'artiglieria, con gli stukas e gli Henkel, lasciò che si avvicinassero ai colli albani.

A favorire questo piano tattico dei tedeschi, furono gli stessi anglo-americani. Erano sì sbarcati, erano sì saliti a ben 50.000 gli uomini del gen. Lucas che avevano preso terra, ma invece di attaccare subito i tedeschi, nelle prime quarantotto ore, il comandante americano bada a consolidare la testa di sbarco (in attesa dei suoi carri armati e della artiglieria pesante) invece di lanciare immediatamente degli attacchi verso l’interno, sulle strade e sulle ferrovie indifese su cui passano i rifornimenti per i difensori della linea Gustav. Perdettero insomma tempo, nel frattempo i tedeschi costruirono un cerchio di ferro, e gli anglo-americani vi rimasero dentro. La loro indecisione, lasciò all'avversario tutto il tempo per far venire le divisioni da lontano. Fu insomma quella anglo-americana una operazione sbagliata, sia per la scelta dei luoghi, sia per il modo. Terminava così, il 23 gennaio, la prima fase delle operazioni di offesa, quando dopo essere sbarcato Cunningham per rendersi conto della situazione, il comando americano (il 2 febbraio. vedi) avvertì il Generale Lucas di mettersi in difesa. E lì restarono, pur tentando qualche volta (lo leggeremo più avanti) di uscire dalla stretta. Lo scopo dello sbarco era clamorosamente fallito. Anche perché Clark era ancora lontano, a districarsi e a insistere su Cassino.

23 GENNAIO - Sulla linea Gustav, mentre unità del Corpo di Spedizione francese del gen. Juin riconquistano Monte Santa Croce a nord della linea difensiva tedesca, la 34a divisione americana (Il corpo USA) si prepara a lanciare un attacco verso il Rapido, a nord di Cassino, in modo da aggirare la cittadina da nord e raggiungere quindi la strada statale n. 6 Casilina.

24 GENNAIO - Nel settore di Anzio le divisioni del VI corpo USA estendono la linea della testa di sbarco sul fianco sinistro avanzando verso il fiume Moletta con la 1a divisione britannica dei gen. Penney e sul fianco destro con la 3a divisione USA dove viene raggiunto il Canale Mussolini.
Mentre sulla linea Gustav, nel settore meridionale i tedeschi contrattaccano ricacciando indietro le divisioni inglesi del X corpo britannico riconquistando Castelforte e Monte Rotondo, a prezzo di gravi perdite. Più a nord, nella notte, la 34a divisione americana sferra l’attacco sul fiume Rapido per assicurarsi una testa di ponte al di là del corso d’acqua.

25 GENNAIO - Sulla linea Gustav continuano inutili i tentativi dei reggimenti della 34a divisione (Il corpo USA) per stabilire una testa di ponte al di là del fiume Rapido. Più a nord, sul fianco destro della divisione americana, il Corpo di Spedizione francese punta in direzione ovest e giunge al Colle Belvedere.
Il giorno dopo la 3a divisione algerina, dopo aver conquistato il Colle Belvedere, continua l’avanzata verso ovest e si impadronisce del Monte Abate.
Nella notte sul 27, nuovo attacco della 3a divisione americana in direzione del fiume Rapido; questa volta alcuni reparti riescono a stabilire una piccola testa di ponte poco a nord di Cassino.

27 GENNAIO - Nel settore meridionale della linea Gustav, le divisioni del X corpo britannico riprendono le operazioni per rafforzare la testa di ponte sulla riva destra del Garigliano: sotto un intenso fuoco di sbarramento tedesco, la 46a divisione punta in direzione del Monte Juga e la 5a verso il Monte Natale (a ovest della località di Santa Maria Infante). Più a nord, i reggimenti della 34a divisione (Il corpo USA) conquistano Quota 771 e il Colle Maiola, a nord di Cassino, avanzando molto lentamente per la efficace azione difensiva dei tedeschi. Conquistata Caira. il 168° reggimento della 34a divisione punta in direzione del Monte Cairo.
Sotto i contrattacchi tedeschi, la 3a divisione algerina (Corpo di Spedizione francese) è costretta ad abbandonare il Monte Abate.

28 GENNAIO - Nel settore meridionale della linea Gustav continuano gli sforzi delle unità del X corpo britannico per ampliare la testa di ponte sulla riva destra del Garigliano.

29 GENNAIO - Nel settore di Montecassino il 168° reggimento della 34a divisione USA, debitamente rinforzato con carri armati e artiglieria, avanza rapidamente in direzione delle Quote 56 e 213.

Ad Anzio, il gen. Lucas decide di passare all’attacco uscendo dalla testa di ponte: dispone ora di circa 70.000 uomini con 500 cannoni, quasi 250 carri armati e 5000 veicoli di vario tipo. Ma al posto delle scarse unità della 29a divisione Panzergrenadiere tedesca dislocate nella zona al momento dello sbarco il 22 gennaio, gli Alleati si trovano davanti una improvvisata ma non per questo meno efficiente 14a armata (un totale di 8 divisioni) agli ordini del gen. Eberhard von Mackensen. Kesselring ha avuto tutto il tempo per far giungere sul posto le divisioni da lontano.

La 3a divisione USA e la 1a britannica attaccano in direzione rispettivamente di Cisterna e Campoleone, ma vengono bloccate prima di raggiungere le due località. Il fronte comunque è leggermente avanzato.

30 GENNAIO - Sulla linea Gustav, unità della 5a divisione conquistano il Monte Natale mentre più a nord il 168° reggimento della 34a divisione respinge un violento contrattacco tedesco sulla riva occidentale del fiume Rapido.

31 GENNAIO - Nel settore meridionale della linea Gustav, la CXXXVIII brigata della 46a divisione (X corpo USA) raggiunge Monte Purgatorio. A nord di Cassino, il 168° reggimento della 34a divisione conquista il villaggio di Caira respingendo violenti contrattacchi nemici. Più a nord, i francesi riconquistano il Monte Abate.

1° FEBBRAIO - Sul fronte di Cassino, il 135° reggimento della 34a divisione americana (II corpo USA) lancia un attacco contro Castelleone e il Monte Maiola con l’appoggio dell’artiglieria del 168° reggimento (34à divisione USA) da Quote 56 e 213: ambedue gli obiettivi vengono raggiunti.

2 FEBBRAIO - Il gen. Lucas, comandante il VI corpo USA che opera nel settore di Anzio, riceve l’ordine di rinforzare le teste di sbarco, di sospendere l'attacco e prepararsi alla difesa.
Sulla linea Gustav continuano gli attacchi del Il e del X corpo alleato, ma sono ben controllate dalle forze tedesche del XIV corpo corazzato.

3 FEBBRAIO - Il gen. Alexander, comandante il XV Gruppo di armate, ordina la costituzione della 2a divisione neozelandese e della 4a divisione indiana inserendole nel corpo d’armata neozelandese e ponendole al comando del gen. Bernard Freyberg. Il nuovo corpo d’armata entra a far parte della V armata USA del gen. Clark.

3-4 FEBBRAIO - Nella notte, nel settore di Anzio, unità della 14a armata tedesca del gen. Mackensen lanciano un pericoloso contrattacco “di assaggio” verso il saliente che la 1a divisione americana ha creato nei pressi di Campoleone.

4 FEBBRAIO - Nel settore di Montecassino, il 135° reggimento della 34a divisione USA (II corpo) conquista Quota 593, il punto più alto di quella che gli americani chiamano “la cima a testa di serpente”, e Quota 445. L’Abbazia di Montecassino dista solo 900 m. Più a nord, il 168° reggimento conquista il Colle Sant’Angelo, ma un deciso contrattacco tedesco costringe l’unità americana ad abbandonare la posizione.

5 FEBBRAIO - Il II corpo USA continua la battaglia per Cassino con attacchi diurni e notturni che però non sortiscono risultati apprezzabili anche se alcuni reparti riescono, per breve tempo, ad attestarsi al margine della vallata su cui guarda l’Abbazia.

6 FEBBRAIO - Sul fronte di Cassino, gli americani del 135° reggimento (34a divisione USA) ritentano la conquista di Quota 593, poco lontano dall’Abbazia, in direzione nord-ovest.

7-8 FEBBRAIO - Nel settore di Anzio i tedeschi lanciano un nuovo contrattacco contro le posizioni della 1a divisione inglese (VI corpo USA) in direzione di Carroceto e Aprilia.
Nella notte sull’8 febbraio, nel settore meridionale della linea Gustav, il X corpo britannico lancia un attacco limitato in direzione del Monte Faito, nel tentativo di impadronirsi delle montagne dietro Castelforte e di aprirsi la strada verso la valle del Liri. L’attacco fallisce.

8 FEBBRAIO - Nel settore di Anzio continua il contrattacco tedesco nei salienti di Carroceto e Aprilia dove è attestata la 1a divisione britannica.
Nel settore meridionale della linea Gustav la testa di ponte stabilita dai reparti del X corpo britannico a nord del fiume Garigliano raggiunge la massima profondità con la 46a divisione britannica attestata su una vasta area a nord-est di Castelforte.
Il II corpo USA inizia un nuovo violento attacco per raggiungere la strada statale n. 6 (via Casilina).

9-10 FEBBRAIO - Ad Anzio il LXXVI corpo corazzato e il I corpo paracadutisti tedeschi conquistano i salienti di Carroceto e Aprilia scacciandone gli inglesi della 1a divisione del gen. Penney.
Nel settore di Cassino fallisce il tentativo del II corpo USA di raggiungere la via Casilina.

11 FEBBRAIO - Un nuovo tentativo da parte delle unità del II corpo USA di raggiungere la via Casilina resta senza effetto. A nord di Cassino, il 168° reggimento della 34a divisione USA tenta inutilmente di impadronirsi del Monastero di Montecassino, perchè finchè Cassino resisteva era negata agli anglo-americani la via per Roma.

1 Cassino - 2 Monte della Rocca - 3 Abbazia - 4 Stazione - 5 Fiume Rapido -
6 Ferrovia Roma-Napoli - 7 Strada Roma-Napoli
* Bombardamenti anglo-americani -
*>
Ripetuti attacchi via terra anglo-americani
_ _ _ _ _ _
Difese tedesche - . . . . . . . Linea fortificata tedesca

12 FEBBRAIO - Il corpo neozelandese del gen. sir Bernard Freyberg sostituisce sul fronte di Cassino il II corpo americano: il settore della 34a divisione USA, a nord di Cassino, passa alla 4a divisione indiana del gen. Tuker, mentre a sud di Cassino la 2a divisione neozelandese dà il cambio alla 36a divisione americana.
Il gen. Freyberg fa sapere che, prima di un qualsiasi altro attacco contro Montecassino, l’Abbazia deve essere bombardata.

13-14 FEBBRAIO - Mentre gli Alleati sospendono gli attacchi verso Cassino, la 4a divisione indiana (corpo neozelandese) prende le posizioni del 168° reggimento americano (34a divisione).

15-16 FEBBRAIO - 142 “Fortezze volanti” B-17 in una prima ondata e 87 B-25 in una seconda sganciano in totale su Montecassino circa 1.000 tonnellate di alto esplosivo.
L ’abbazia, fondata verso il 529 da san Benedetto, uno dei tabernacoli della cultura occidentale e cristiana, è completamente distrutta. Restano uccisi anche alcuni monaci.
L ’abbazia si riteneva a torto occupata dai tedeschi; in realtà era occupata dall'abate e dai suoi monaci.
Il monastero fu raso al suolo....
. e furono proprio le maceri fumanti a permettere ai tedeschi di resistere. Ogni muro, ogni anfratto, divennero le postazione delle micidiali artiglierie, su una posizione dominante, quasi impossibili da neutralizzare con un'offensiva terrestre.

La decisione di bombardare il monumento benedettino è stata presa in seguito alla richiesta del gen. Freyberg, comandante del corpo neozelandese, formulata il 12 febbraio: egli riteva infatti, che l’antica abbazia era stata trasformata dai tedeschi in una specie di fortezza dalla quale il nemico dominerebbe tutti i movimenti delle forze alleate nel settore rendendo sterile qualsiasi attacco. Il convincimento di Freyberg trova un notevole puntello nella testimonianza del generale britannico Henry Maitland Wilson, il quale, sorvolando a bassa quota l’abbazia, sostiene di aver visti soldati tedeschi nei suoi cortili. La realtà è un’altra, ma purtroppo si verrà a conoscerla solamente alla fine dei conflitto: non ci sono soldati tedeschi nell’abbazia. Il maresciallo Kesselring ha formalmente assicurato al Vaticano che l’abbazia non sarebbe stata occupata e che nessuno dei suoi soldati vi avrebbe messo piede: a tal fine è stata predisposta attorno all’edificio una specie di “zona franca” di 300 m di raggio vietandovi l’accesso a tutti i soldati. Per ogni eventualità, inoltre, i preziosissimi e antichissimi documenti conservati nell’abbazia erano stati già trasferiti dagli stessi tedeschi nella Città del Vaticano.

In campo alleato la richiesta di Freyberg suscita aspre polemiche.
Molti sono infatti decisamente contrari al bombardamento del monastero: il comandante dell’aviazione Ryder, ad esempio, contesta la testimonianza di Wilson mentre il gen. Keyes, che comanda il Il corpo USA, che è stato impegnato appunto nel settore di Montecassino, assicura che nessuno dei suoi soldati ha mai visto sparare un solo colpo di fucile dall’abbazia. A questo punto della polemica il gen. Clark, comandante la 5a armata USA da cui dipende il gen. Freyberg, e a cui spetta la decisione finale, passa la patata bollente al suo diretto superiore, il comandante del XV Gruppo d’armate, gen. Alexander. Questi, ritenendo fondata la testimonianza del gen. Wilson, e ordina di continuare il bombardamento.
Il risultato è la distruzione totale.


Vista a valle - Dell’Abbazia verso Cassino




Vista a monte - Da Cassino verso l'Abbazia

Ma gli Alleati non ne ottengono alcun vantaggio: il 3° reggimento tedesco paracadutisti del colonnello Heillmann, (un’unità scelta della 1a divisione paracadutisti del gen. Heidrich), occupa la posizione a monte e vi piazza la propria artiglieria trasformando le rovine di Montecassino in una specie di fortezza. Da qui i reparti tedeschi possono ora, non visti, controllare ogni minimo movimento dell’avversario a valle. Gli Alleati non hanno studiato comunque un coordinamento tra il bombardamento aereo di Montecassino e le successive operazioni terrestri : il gen. Tuker, ad esempio, comandante la 4a divisione indiana, ignora l’ora precisa stabilita per l’incursione e di conseguenza l’intervento delle sue truppe, eseguito fuori tempo, si riduce a poca cosa (alcune bombe di aerei alleati hanno colpito addirittura le sue posizioni) e per di più lui è diretto non verso Montecassino ma verso Monte Calvario, distante circa 1 km.

16 FEBBRAIO - Nel settore di Anzio, nuova massiccia offensiva tedesca della 14a armata del gen. Mackensen contro la testa di sbarco anglo-americana. L’azione costringe le truppe alleate presso a poco sulla linea del 29 gennaio. Ma anche le perdite tedesche, molto pesanti per un esercito già dissanguato, inducono Kesselring a sospendere l’offensiva. Non ebbe un momento di sosta.
Altrettanto gli anglo-americani, combattendo incessantemente, conquistando collina su collina, villaggio su villaggio, i tedeschi non cedevano un palmo di terreno senza resistere; Pur non avendo sul luogo truppe fresche, né riserve per attaccare a fondo e neanche per resistere a oltranza, gli uomini di Kesseling, contrattaccavano continuamente e tenevano le posizioni con tenacia, ma senza farsi distruggere, ritirandosi molto lentamente, sempre combattendo, su linee retrostanti in precedenza preparate e continuamente rinforzate. Nell'agire così, vi era un calcolato risparmio di vite umane nelle linee tedesche.
Mentre gli anglo-americani di Clark continuamente all'attacco, non solo avanzavano di poco ogni giorno, ma pagavano con molto sangue quel poco. Ogni giorno si trovavano di fronte una nuova linea, spesso più potente di quella raggiunta. Queste "sorprese" le avevano già trovate nei mesi precedenti e continueranno a trovarle nel mesi successivi.

17 FEBBRAIO - I pochi monaci superstiti di Montecassino vengono evacuati dalle autorità militari tedesche e condotti a Roma. Nella notte, unità della 4a divisione indiana danno l’assalto a Quota 593, a nord di Montecassino.

18 FEBBRAIO - Nella notte, massicci bombardamenti aerei e terrestri anglo-americani, rallentano gli attacchi tedeschi contro la testa di sbarco di Anzio.

19 FEBBRAIO - Nel settore di Anzio gli inglesi della 1a divisione riescono ad arginare l’avanzata tedesca: la situazione quindi si stabilizza, rinunciando i tedeschi ad ulteriori contrattacchi e gli Alleati considerando già un successo il mantenimento della testa di sbarco acquisita. L’attacco tedesco viene sospeso dopo la comunicazione fatta alle ore 14,30 dal gen. Westphal, capo di stato maggiore del maresciallo Kesselring, in cui si ammette che l’accanita resistenza, la superiorità dell’aviazione nemica e l’intenso bombardamento navale non consentono di rigettare in mare gli Alleati.

20 FEBBRAIO - Spostamenti di truppe nello schieramento tedesco: la 1a divisione paracadutisti del gen. Heidrich comincia a sostituire la 90a Panzergrenadiere nel settore di Montecassino. Dal fronte viene anche ritirata la 71a divisione di fanteria tedesca per essere schierata in un settore dei Monti Aurunci a nord della 94a divisione.

21 FEBBRAIO - Il gen. Freyberg, comandante il corpo neozelandese che opera nel settore di Montecassino, dirama un nuovo piano di attacco contro Cassino.

26 FEBBRAIO - Il gen. Heidrich assume il comando del settore di Cassino, la cui difesa è affidata alla 1a divisione paracadutisti. L’incarico di presidiare la cittadina e Montecassino è affidato al 3° reggimento paracadutisti al comando del colonnello Heillmann.

28 FEBBRAIO - Si sviluppa l’ultimo attacco in forze dei tedeschi contro la testa di sbarco alleata ad Anzio.
Nel frattempo il fango per le pessime condizioni atmosferiche, giocano a favore dei tedeschi, mentre per gli anglo-americani davanti a Cassino, il terreno è il loro peggiore nemico: gli automezzi sprofondano nella melma e la scarsa visibilità rende inefficace il fuoco dell’artiglieria.

29 FEBBRAIO - Nel settore di Anzio continua l’offensiva della 14a armata del gen. Mackensen contro le divisioni del VI corpo d’armata USA.

1° MARZO - Nella testa di sbarco di Anzio l’offensiva tedesca viene contenuta: sul fianco destro dello schieramento anglo-americano un tentativo di sfondamento nel settore di Ponte Rotto viene sventato dalla 3a divisione americana.

3 MARZO - Nel settore di Anzio la 3a divisione americana arresta un nuovo attacco tedesco in località Ponte Rotto: nel pomeriggio un contrattacco dell’unità americana consente la riconquista di qualche posizione. Poi per quasi due settimane, su questo fronte, cala il silenzio. Bisogna cambiare i piani che la resistenza tedesca ha stravolto.

11 MARZO - Nel settore di Anzio si iniziano i preparativi delle unità del VI corpo USA in vista di una nuova offensiva attorno alla strada per Albano.

15 MARZO - Nel settore di Anzio gli Alleati hanno sbarcato complessivamente circa 90.000 soldati americani e 35.000 britannici.
Si rimette in moto il fronte di Cassino su cui, dopo un pesantissimo bombardamento aereo (circa 1250 t di esplosivo sono sganciate sulle linee tedesche) preceduto da un violento fuoco di artiglieria, si lancia (ore 15,30) la 2a divisione neozelandese del gen. Freyberg. La resistenza tedesca è tenacissima e dopo una breve avanzata conclusasi con la conquista di Quota 193, gli attaccanti sono costretti a fermarsi per la brillante resistenza dei paracadutisti tedeschi della 1a divisione. Verso sera, la 4a divisione indiana conquista Quota 165.
Nel frattempo gli Alleati preparano l’operazione aerea “Strangle” (finalmente) mirante a strangolare, come dice appunto la parola, i movimenti delle retrovie avversarie al fine d’impedire i rifornimenti al fronte. Con il ritorno del bel tempo, dall’alba al tramonto aerei inglesi e americani bombarderanno e mitraglieranno strade, ponti, ferrovie e stazioni e ogni mezzo di trasporto alle spalle del nemico: questo oltre ai consueti bombardamenti sulle industrie e le città del Centro-Nord. I tedeschi potranno spostarsi solo di notte, cosicché ben pochi rincalzi e scarsissimi rifornimenti giungeranno alla prima linea.

16 MARZO - Mentre continuano ostinati, ma senza risultati apprezzabili, gli sforzi della divisione neozelandese del gen. Freyberg per conquistare Cassino e Montecassino, un violento contrattacco dei paracadutisti tedeschi della 1a divisione ricaccia indietro gli attaccanti sulle posizioni del 14 marzo.
Di fronte a questo nuovo smacco, Churchill si lamenta con Alexander e in un messaggio gli chiede se non ritenga sia il caso di interrompere questi inutili attacchi contro la valle antistante l’abbazia di Montecassino, per preparare un'azione avvolgente (“Ormai in questo settore”, commenta amaro il premier britannico, “sono state logorate da 5 a 6 divisioni”). Nella risposta, Alexander attribuisce esclusivamente al valore dei soldati tedeschi l’insuccesso degli Alleati: “La tenacia dei paracadutisti avversari è davvero straordinaria... Dubito che vi siano altre truppe al mondo in grado di resistere alla tempesta di fuoco cui sono stati sottoposti...”.
In effetti, Kesselring, in questa difesa a oltranza, si rivelerà straordinariamente capace. Per oltre un anno, a partire dalla difesa sul Sangro, prima sulla linea Gustav, poi nella Gotica, seppe trovare sempre geniali soluzioni strategiche, che resteranno negli annali militari.
Anche se dobbiamo dire, che fu in questo primo periodo favorito da un maltempo eccezionale, che costringeva gli assalitori a muoversi su un terreno micidiale, viscido e fangoso, e non sempre potevano farsi seguire dai rifornimenti, e in certi casi nemmeno dal bagaglio personale. Tuttavia il merito va tutto a Kesselring.

17 MARZO - Unità del corpo neozelandese penetrano nella parte orientale di Cassino e conquistano la stazione ferroviaria, ma non riescono a procedere per la tenace resistenza dei paracadutisti tedeschi.
il 18 fallisce il primo contrattacco tedesco per la riconquista della stazione di Cassino.

19-20 MARZO - Nel settore di Montecassino, fallisce un contrattacco tedesco nel tentativo di riconquistare Quota 193, ma si allenta la morsa alleata. Gli scontri sono di una violenza inaudita. Durante l’azione tedesca si verifica un episodio cavalleresco che ha il sapore di antiche guerre: viene concordata e attuata tra le due parti una tregua di due ore per sgomberare dal campo di battaglia i numerosi morti e feriti. Gli Alleati prestano le loro barelle ai tedeschi e distribuiscono ai feriti e ai soccorritori sigarette e cioccolato.
Negli alti comandi intanto sono definiti piani per l’operazione aerea “Strangle”.

21 MARZO - Il gen. Alexander, comandante il XV Gruppo di armate, convoca a rapporto i comandanti delle unità impegnate lungo la linea Gustav per considerare l’eventualità di sospendere immediatamente le operazioni. A questa possibilità si oppone decisamente il gen. Freyberg, tuttora convinto che le sue truppe siano in grado di sfondare il fronte di Cassino.

22 MARZO - Ulteriori violenti attacchi del corpo d’armata neozelandese in direzione di Montecassino si rivelano completamente infruttuosi, mentre il prezzo in vite umane pagato è altissimo.

23 MARZO - Alexander decide di sospendere gli attacchi frontali contro la linea Gustav. In attesa della buona stagione, segue sul fronte di Cassino una nuova fase di calma.
Viene intanto avviata sul piano operativo l’operazione “Strangle”, azione aerea su vasta scala per interrompere le vie di comunicazione tra l’italia centro-settentrionale e il fronte.
Il grande ottimismo nello sbarco non aveva fatto prendere in considerazione questa strategia, che oggi molti studiosi militari, ritengono doveva essere prioritaria.

26 MARZO - Avviene una piccola rivoluzione nello schieramento delle unità alleate sulla linea Gustav: tra l’altro l' VIII armata inglese assume il controllo dei settori fino ad ora riservati al Corpo di Spedizione francese e al corpo neozelandese. Quest’ultimo viene sciolto, mentre il V corpo britannico è chiamato a presidiare il settore compreso tra Palena e la costa adriatica, dove Leese è invece inchiodato.

27-28 MARZO - Anche nel settore di Anzio la 34a divisione americana sostituisce la 3a davanti a Cisterna.

29 MARZO - Così pure nel settore del fiume Garigliano il X corpo britannico del gen. McCreery viene rilevato dal Corpo di Spedizione francese del gen. Juin e dal II corpo USA che prende posizione all’estrema sinistra dello schieramento alleato, sulla costa tirrenica.
Con questi cambiamenti, in fase di attuazione, non vengono prese grosse iniziative offensive per tutto il mese di Aprile. Solo ai primi di maggio riprende a muoversi la macchina bellica con altri piani militari..

10 MAGGIO - A Caserta, i comandanti militari alleati danno gli ultimi ritocchi al piano dell’offensiva che verrà sferrata l’indomani a Cassino.
L’operazione prevede sostanzialmente lo sfondamento del fronte nemico sull’ala destra della 10a armata tedesca per poter quindi raggiungere la via Casilina. Lo schieramento alleato prevede sulla sinistra del fronte la 5a armata USA con il II corpo americano a sud e il Corpo di Spedizione francese più a nord, a coprire il settore della costa tirrenica alla confluenza dei fiumi Liri e Rapido (la 36a divisione USA funge da riserva).
Sul settore destro dello schieramento alleato (VIII armata britannica) sono schierati (da sud a nord) il XIII corpo britannico (e più arretrato il I corpo canadese), il Il corpo polacco, il X corpo inglese e, infine, sulla costa adriatica, il V corpo britannico. In totale, sul fronte di Cassino, sono schierate 16 divisioni alleate contro 7 divisioni tedesche.
Dal canto suo Kesselring ha completato una serie di linee difensive lungo la penisola italiana che comprende, alle spalle della linea Gustav, la linea Hitler (poi ribattezzata “catenaccio Senger”), la linea Caesar (a protezione di Roma) e infine la linea gotica che, ultima difesa, dovrà bloccare l’avanzata alleata all’altezza di Firenze.

11 MAGGIO - Alle 9,05 il gen. von Vietinghoff, comandante la 10a armata tedesca, comunica al feldmaresciallo Kesselring, suo diretto superiore, che sul fronte la situazione è calma e non si sta verificando niente di pericoloso: i suoi comandanti di corpo d’armata gli hanno riferito di non avere l’impressione che stia per accadere qualcosa di speciale. Verso sera Vietinghoff lascia l’Italia per raggiungere il Comando Supremo di Hitler a Rastenburg, dove deve ricevere una decorazione.
Ma è la giornata sbagliata, e la calma era solo apparente.
Nella mattinata il premier inglese Winston Churchill telegrafa al gen. Alexander, comandante il XV Gruppo d’armate: “Tutti i nostri pensieri e le nostre speranze vi accompagnano in quella che spero e credo sarà una battaglia decisiva.., avendo come obiettivo la distruzione completa delle forze armate nemiche a sud di Roma”.
Ore 23: 2000 cannoni aprono contemporaneamente il fuoco su una linea che va dai monti a est di Cassino fino al mare martellando per 45 minuti le difese tedesche del settore. Alle 23,45 partono all’attacco le fanterie.

12 MAGGIO - Il Corpo di Spedizione francese del gen. Juin sferra un poderoso attacco contro le posizioni della 71a divisione di fanteria tedesca a sud della località di Sant’Ambrogio sull’alto Garigliano: alle ore 3 il 4° reggimento di tiratori marocchini (2 divisione marocchina) conquista il Monte Faito.
Intanto i reparti polacchi del gen. ANDERS giungono fino ai piedi delle rovine dell’Abbazia ma ne sono respinti dalla pronta reazione dei paracadutisti tedeschi che fanno strage degli attaccanti. Come conseguenza delle gravi perdite subite, il gen. Anders (Il corpo polacco) è costretto a far arretrare sulle posizioni di partenza la sua 5a divisione: il Colle Sant’Angelo, a nord di Montecassino, resta saldamente in mano ai paracadutisti tedeschi.

(vedi: ANDERS E QUELL'INDOMITA ARMATA POLACCA > > >

13 MAGGIO - La 4a divisione (XIII corpo britannico) riesce ad ampliare la sua testa di ponte sulla riva settentrionale del fiume Rapido.
Nel settore del Corpo di Spedizione francese del gen. Juin, la 2a divisione marocchina conquista i monti Girofano e Maio facendo saltare il cardine meridionale della linea di Cassino e aprendo cosi la strada per Roma. Verso sera, la 1a divisione marocchina raggiunge il Liri (a nord): all’altezza dell’abitato di Sant’Apollinare l’ala settentrionale della 71a divisione fanteria tedesca ha ceduto di schianto, mentre anche nel settore meridionale i francesi guadagnano terreno.
La 4a divisione marocchina e la 3a algerina sono penetrate nella linea Gustav conquistando Castelforte e Damiano e, successivamente, il Monte Ceschito.
Nel settore meridionale l’88a divisione americana (II corpo USA) conquista Santa Maria Infante con una incredibile battaglia.


11-14 maggio 1944
  il martirio e la distruzione totale di un paese

 
Uno dei tanti sfortunati paesi nella storia del secondo conflitto in Italia, certo; 
ma con una particolarità, tanto che nelle accademie americane di guerra 
questa battaglia è conosciuta ed è stata oggetto di studio per decenni.
Fu conquistata e perduta per ben 17 volte dalle truppe contendenti.
U
n fatto praticamente unico nella storia delle guerre di tutti i tempi.

 

I reiterati attacchi delle forze polacche del gen. Anders contro Montecassino nella notte sul 14 vengono agevolmente respinti dal II battaglione del 3° reggimento della 1a divisione paracadutisti tedeschi.

14 MAGGIO - La 78a divisione (XIII corpo britannico) riesce ad attraversare il fiume Rapido nei pressi di Sant’Angelo in Theodice e a stabilire e consolidare una testa di ponte al di là del corso d’acqua.
12.000 fra marocchini ed elementi della 4a divisione da montagna al comando del gen. Guillaume (Corpo Francese) attacca in direzione del Monte Petrella, nel gruppo dei Monti Aurunci.

15 MAGGIO - La 78a divisione inglese (XIII corpo britannico) raggiunge la strada Cassino-Pignataro mentre più a sud la 1a divisione motorizzata francese entra a San Giorgio al Liri.

16 MAGGIO - Nel settore meridionale della linea Gustav l’88a e l’85a divisione americana (II corpo USA) inseguono le unità della 94a divisione tedesca che si stanno ritirando verso nord-ovest: i reggimenti dell’85a divisione avanzano sulla costa in direzione di Formia lungo la statale 7 mentre i reparti dell’88a puntano in direzione di Itri.
Alla destra del settore in cui opera il Il corpo USA i reparti franco- marocchini del gen. Guillaume occupano in rapida successione i monti Petrella e Revole nel gruppo dei Monti Aurunci. A sud di Cassino il I corpo canadese del gen. Burns, fatto affluire dalla riserva, attacca in direzione di Pontecorvo sulla linea Senger. Poco più a nord, la 78a divisione inglese (XIII corpo britannico) avanza in direzione di Piumarola. Il II corpo polacco riprende gli attacchi in direzione di Montecassino dopo essere stato riorganizzato e potenziato.

17 MAGGIO - L’85a divisione USA (II corpo americano) raggiunge Formia mentre sulla sua destra alcune unità dell’88a si avvicinano a Maranola e altre puntano in direzione del Monte Grande.
Nel settore francese, gli algerini del Corpo di Spedizione francese conquistano Esperia che è stata abbandonata dai tedeschi, incontrando subito dopo però una feroce resistenza sulla strada che da Esperia porta verso Sant’Olivo. Alcune unità francesi proseguono in direzione del Monte Oro, poco a nord di Esperia, da cui si domina la linea Senger.
La 1a divisione motorizzata francese continua l’avanzata lungo la riva meridionale del fiume Liri, ma viene fermata dal fuoco del nemico attestato sul Monte Oro e dalle mine.
Con la conquista del Monte Faggeta da parte della 4a divisione motorizzata marocchina, il Corpo di Spedizione francese controlla la strada Itri-Pico, cioè la rotabile di cui si serve per i rifornimenti il XIV corpo corazzato tedesco.
Nel settore di Cassino, le divisioni del II corpo polacco conquistano Colle Sant’Angelo e Terelle, a nord di Montecassino.

17-18 MAGGIO - Durante la notte i paracadutisti tedeschi iniziano a ritirarsi da Montecassino: la loro posizione è diventata insostenibile dati i numerosi sfondamenti della linea Gustav, a sud di Cassino, da parte delle forze alleate.

18 MAGGIO - Nel settore di Montecassino, il 12° reggimento polacco “Podolski” prende d’assalto le rovine dell’Abbazia: alle 10,30 la bandiera polacca sventola sulle macerie del monastero benedettino. Ma il tributo di sangue pagato dai polacchi è altissimo. I pochi superstiti si immoleranno poi nella battaglia di Piedimonte San Germano.
A sud-ovest di Montecassino, il I corpo canadese del gen. Burns si trova di fronte al cosiddetto catenaccio (o linea) Senger (già linea Hitler), una serie di posizioni fortificate sulla linea Piedimonte-Aquino-Pontecorvo. I francesi avanzano in direzione di Pico incontrando una forte resistenza.

19 MAGGIO - Nell’estremo settore meridionale del fronte, sulla costa tirrenica, le unità dell’85a divisione USA (II corpo) raggiungono Gaeta abbandonata dai tedeschi: poco più di 70 km dividono le forze del II corpo USA dal perimetro della testa di sbarco alleata ad Anzio.
Più a nord, ancora sul fronte della linea Gustav, l’88a divisione (l’altra unità del II corpo americano) raggiunge il Monte Grande. I francesi dei Corpo di Spedizione del gen. Juin si avvicinano a Pico dopo aver raggiunto e superato Campodimele.

20 MAGGIO - Unità dell’88a divisione americana (Il corpo) superano Fondi e si dirigono verso il Monte Passignano. Mentre i francesi raggiungono Pico, il II corpo polacco inizia la battaglia per Piedimonte San Germano. Il gen. von Senger und Etterlin, comandante il XIV corpo corazzato tedesco, sostituisce la 71a divisione di fanteria, ormai decimata dagli attacchi del Corpo Francese, con una formazione fresca, la 26a Panzerdivision.

21 MAGGIO - Imbarcatosi su mezzi anfibi a Gaeta, il I battaglione di fanteria americano (85a divisione del II corpo) sbarca a Sperionga senza incontrare resistenza. L’88a divisione americana conquista Monte Calvo e Cima del Monte.
Il gen. Clark, comandante la V armata USA, ordina a Truscott, comandante il VI corpo USA attestato nella testa di sbarco di Anzio, di sferrare l’attacco contro le posizioni tedesche alle 6,30 del 23 maggio.
Contemporaneamente l’VIII armata britannica attaccherà in forze da nord per sfondare la linea Senger (già linea Hitler).

22 MAGGIO - Nel settore di Anzio e dell’VIII armata inglese si svolgono azioni preliminari in vista deil’attacco generale del 23 maggio. Intanto, mentre nel settore in cui opera il Corpo Francese crolla la linea Hitler (o Senger), Kesselring predispone un piano sistematico per la ritirata della 10a armata del gen. Vietinghoff dalla valle del Liri attraverso Valmontone e Palestrina.

23 MAGGIO - Inizia l’offensiva generale nel settore di Anzio e in direzione della linea Hitler. Nel perimetro di Anzio, alle prime luci dell’alba, più di 500 cannoni alleati aprono il fuoco contro i reparti della XIV armata di Mackensen, mentre 60 bombardieri leggeri effettuano incursioni su Cisterna per preparare il terreno all’attacco delle divisioni americane del VI corpo. Al termine del bombardamento si muovono rispettivamente da nord a sud del perimetro la 45a, la 3a e la 1a divisione corazzata USA. Nonostante la violenza e la simultaneità dell’attacco alleato, la linea tedesca tiene.

Nella costa adriatica, nel settore dell’VIII armata inglese del gen. Leese, il I corpo canadese si spinge fino sulla strada Aquino- Pontecorvo spezzando la linea Hitler (Senger). Nel corridoio irrompe la 5a divisione corazzata canadese.

24 MAGGIO - Continuano gli scontri attorno alla testa di sbarco di Anzio e sulla linea Hitler (Senger). Nel settore di Anzio i tedeschi conservano il possesso di Cisterna ma la 1a divisione corazzata americana riesce a raggiungere la statale n. 7 a nord di Latina: gli Alleati si sono così incuneati tra la 10a e la 14a armata tedesca. Hitler dà a Kesselring il permesso di ritirare le sue armate (Gruppo C) sulla linea Caesar, una linea difensiva che partendo dalla costa tirrenica, a circa metà strada tra Anzio e il Lido di Ostia, arriva sull’Adriatico all’altezza di Pescara toccando Albano e Valmontone e passando a nord di Avezzano, Popoli e Chieti. Per ritardare quanto più possibile la marcia, peraltro abbastanza cauta, degli Alleati, i tedeschi compiono efficaci azioni di retroguardia. Le truppe di Vietinghoff si salvano soprattutto grazie a tali azioni condotte in particolare dagli uomini della divisione corazzata Hermann Gòring.

Sulla costa tirrenica l’85a divisione americana (II corpo) conquista Terracina da cui i tedeschi si sono ritirati. Mentre nel settore settentrionale del fronte (VIII armata britannica), unità del I corpo canadese conquistano in mattinata Pontecorvo, costringendo i tedeschi nelle posizioni fortificate a nord di Aquino. Intanto la 5a divisione corazzata canadese raggiunge il fiume Melfa e nella notte stabilisce una testa di ponte sulla riva settentrionale del corso d’acqua.

25 MAGGIO- Il II corpo USA, che sale verso nord lungo la costa tirrenica, si ricongiunge al VI corpo USA che ha intanto sfondato il cerchio tedesco che chiudeva le forze alleate nella testa di sbarco di Anzio (il VI corpo si schiera nel settore costiero prendendo il posto del II, che rimane sul fianco sinistro dei francesi).
La 3a divisione conquista Cisterna e Cori, mentre la 1a divisione corazzata americana progredisce in direzione di Velletri. Con un fronte così ampio e consolidato al gen. Clark, comandante la V armata USA, si presentano due possibilità: puntare direttamente su Roma e conquistare la città ricavandone gloria e prestigio e un’eco propagandistica di importanza straordinaria, oppure puntare il più velocemente possibile verso nord con tutte le sue forze per intrappolare (cosa fattibile) la 10a armata tedesca di Vietinghoff.

Militarmente e strategicamente la seconda possibilità significherebbe probabilmente la fine della guerra in Italia; ma Roma attira Clark in maniera irresistibile. Vuol fare Storia.
Nel settore dell’8a armata, l’avanzata alleata prosegue velocemente grazie anche alla rapidità con cui i tedeschi si ritirano: mentre la 78a divisione britannica supera Aquino, unità del X corpo inglese conquistano Monte Cairo e le divisioni del II corpo polacco del gen. Anders entrano a Piedimonte San Germano.
Anche il XIII corpo britannico raggiunge il fiume Melfa.

26 MAGGIO - Continua l’avanzata alleata su tutto il fronte a dispetto della crescente resistenza tedesca.
Mentre sul fianco sinistro la 45a e la 34a divisione (VI corpo americano) avanzano fino sulla linea Stazione di Campoleone-Lanuvio, la 1a divisione corazzata tenta invano di raggiungere Velletri su un terreno impossibile. Nel settore in cui opera il II corpo USA, l’85a divisione rafforza le sue posizioni a ovest di Priverno. A notte inoltrata unità della 88a divisione (II corpo USA) avanzano dal settore di Roccasecca per superare la valle di Amaseno.

27 MAGGIO - La 3a divisione USA (VI corpo) conquista Artena respingendo alcuni contrattacchi tedeschi. Mentre unità dell’88a divisione (II corpo americano) raggiungono Roccagorga, più a nord i francesi conquistano Amaseno, Castro dei VoIsci e il Monte Siserno.
Nel settore dell’VIII armata, unità del I corpo canadese attraversano il fiume Liri e occupano Ceprano. La 6a divisione corazzata (XIII corpo britannico del gen. Kirkman), appoggiata dall’8a divisione indiana, continua gli attacchi per raggiungere Arce.

28 MAGGIO - Nel settore meridionale il VI corpo incontra una crescente resistenza da parte delle forze tedesche. Continua invece senza sorprese l’avanzata del Corpo Francese attraverso i Monti Lepini.
Nella notte sul 29, i tedeschi si ritirano da Aree lasciando il campo al XIII corpo britannico.

29 MAGGIO - La 1a divisione corazzata USA (VI corpo) attacca sulla strada per Albano, conquista verso mezzogiorno la stazione di Campoleone, ma la sua avanzata viene rallentata dalla decisa opposizione del I corpo d’armata paracadutisti tedesco. Anche contro la 34a divisione americana nel settore di Lanuvio continua strenua la resistenza tedesca.
Nel settore dell’VIII armata britannica, il I corpo canadese inizia l’avanzata da Ceprano verso Frosinone.

30 MAGGIO - Nel settore della V armata USA, nonostante i ripetuti attacchi e la loro superiorità, i tedeschi tengono le posizioni tra Albano e Velletri.
Più a nord, il I corpo canadese continua l’avanzata verso Frosinone.

31 MAGGIO - Il VI e il II corpo americano ricevono l’ordine di lanciare un’offensiva verso i Colli Albani. Albano continua ad essere difesa dagli attacchi delle unità del VI corpo USA. L’85a divisione (II corpo statunitense) conquista Lariano e raggiunge le posizioni oltre la strada che collega Velletri ad Artena.
Nel settore dell’VIII armata, il I corpo canadese entra a Frosinone mentre il X corpo conquista Sora.

1° GIUGNO - Continua la pressione delle truppe alleate contro la 14a armata tedesca che resiste sia nel settore di Albano che in quello di Lanuvio. Mentre a sud dei Colli Albani il 141° reggimento della 36a divisione USA conquista Velletri, dopo una durissima battaglia, il II corpo dà inizio all’offensiva finale in direzione di Roma puntando verso la strada statale n. 6: sul fianco sinistro l'85a divisione attacca il Monte Ceraso incontrando una fiera resistenza.
Sul fianco destro del II corpo USA, la 3a divisione americana lancia una offensiva in direzione nord, verso Valmontone.
In seguito allo sfondamento della linea Gustav, il feldmaresciallo Kesselring, comandante il Gruppo d’armate C, ordina alla 10a e 14a armata di ritirarsi combattendo fino alla linea gotica, una linea fortificata che taglia trasversalmente l’Italia dal Mar Ligure (tra La Spezia e Viareggio) fino all’Adriatico all’altezza di Pesaro, passando a nord di Lucca e Pistoia per scendere quindi a sud di San Marino e risalire poi fino all' altezza di Pesaro.

2 GIUGNO - In seguito al graduale disimpegno delle forze tedesche, gli Alleati avanzano su tutto il fronte dal settore di Albano a quello di Lanuvio, dalle alture ad est dei Monti Cavo e Tano alla statale n. 7 (VI corpo USA).
Nel settore del Il corpo USA, unità dell’85a divisione conquistano Maschio d’Ariano, i monti Fiore e Ceraso, spingendosi fino quasi alla statale n. 6 che viene invece tagliata oltre San Cesareo da truppe dell’88a divisione. Continua l’avanzata del 7° e del 30° reggimento (3a divisione USA) rispettivamente nei settori di Palestrina e Valmontone (quest’ultima località è stata da poco abbandonata dalle truppe tedesche).

3 GIUGNO - L’avanzata alleata prosegue speditamente su tutto il fronte: cadono, tra gli altri centri, Albano, Lanuvio e Frascati, mentre unità della 3a divisione americana e del Corpo di Spedizione francese avanzano lungo la statale n. 6.

Nel settore dell'VIII armata britannica, il I corpo canadese raggiunge Anagni.
Il feldmaresciallo Kesselring riceve da Hitler l’autorizzazione a ritirarsi da Roma, anche se l’operazione di disimpegno è già in corso da qualche tempo: secondo il piano di Kesselring, i combattimenti a sud e a sud-est di Roma devono continuare il più a lungo possibile per consentire l’evacuazione delle truppe di stanza nella città, e soprattutto alla 14a armata di ritirarsi al di là del Tevere. L’operazione riesce: d’altra parte, rispettando lo status di “città aperta” proclamato per Roma fin dal 13 agosto 1943 e anche in seguito ad accordi con i capi della Resistenza, gli ex occupanti non fanno saltare i ponti sul Tevere né altre costruzioni. In cambio la loro ritirata non viene molestata da azioni partigiane.

4 GIUGNO - Unità della V armata USA convergono su Roma.
Mentre le ultime retroguardie tedesche abbandonano la capitale, nei sobborghi meridionali entrano i primi reparti del gen. Clark: alle ore 19,15 l’88a divisione americana raggiunge Piazza Venezia.

5 GIUGNO - Ingresso trionfale a Roma delle truppe alleate, sorprese dall’accoglienza entusiastica riservata loro dalla popolazione che non solo saluta il ritorno della libertà, ma anche la fine della guerra, delle persecuzioni, delle deportazioni e spera anche che sia finita la fame.
Il re Vittorio Emanuele III, secondo gli impegni presi, con la firma del documento a Ravello, lascia il regno nelle mani del figlio Umberto di Savoia, che ne assume la luogotenenza generale.

Traversata la “città aperta”, gli Alleati si lanciano alI’inseguimento della 14a armata tedesca, il cui comando sta per essere assunto dal gen. Lemelsen. Per poter giungere a Roma la V armata americana ha perduto 30.000 uomini (tra morti, feriti e dispersi); 12.000 sono le perdite dei reparti dell’VIII armata britannica; contro le 25.000 dei tedeschi.

SBARCO IN NORMANDIA

LO SBARCO IN NORMANDIA
(vedi particolari in 2nda Guerra Mondiale > > >

5-6 GIUGNO - Contemporaneamente, in Normandia, avviene il più imponente ma anche il più tecnologico sbarco della Storia.
Dall'Inghilterra, via mare, via cielo, raggiungono la Francia su 6000 mezzi navali di ogni tipo 2.800.000 uomini, mentre sopra le loro teste come protezione volano contemporaneamente 13.000 aerei. Il 28-8 arriveranno a Parigi, il 7-3-'45 sul Reno. Ma in Italia dalla stampa che abbiamo visto all'inizio nella nostra prima pagina, sembra quasi che stia vincendo la Germania, mentre questa in effetti sta subendo la piu' grande disfatta della sua storia, aggredita con la stessa tecnica e la stessa strategia che Hitler ha insegnato a tutto il mondo: le truppe aereotrasportate (paracadustisti e alianti) i blitz fulminei, i genieri che ricostruiscono i ponti in un istante, e alle Ardenne aggirano il Vallo Sigfrido come i tedeschi avevano aggirato a suo tempo la Maginot.

Benché a mezzanotte del 6 gli Alleati non abbiano ancora raggiunto gli obiettivi previsti dal piano “Overlord”, tutti gli sbarchi (ad eccezione di quello sulla spiaggia “Omaha”) sono riusciti bene ed ora le truppe angloo-americane hanno stabilito ampie teste di sbarco.
Col sorgere del sole la battaglia si riaccende: il problema più urgente per gli Alleati è consolidare le teste di sbarco e raggiungere quanto prima la linea che avevano contato di raggiungere entro la sera precedente.
Per i tedeschi è questione di vita o di morte riuscire a respingere gli avversari prima che questi abbiano la possibilità di allargare la breccia aperta nelle loro difese costiere.
Il gen. Eisenhower, in visita al fronte, ordina al V e al VII corpo USA (la armata del gen. Bradley) di convergere, dopo aver conquistato rispettivamente Isigny (29à divisione) e Carentan (101à divisione d’assalto).
La 4à divisione del VII corpo avanza verso nord in direzione della linea Quinéville-Montébourg, ma viene fermata dalla decisa opposizione tedesca sulla linea di fortificazioni di Crisbecq e Azeville. Intanto colonne dell’8° reggimento convergono verso Ste-Mère-Eglise per sostenere le unità dell’82à divisione aviotrasportata nel respingere un pericoloso contrattacco tedesco da nord. Altre unità dell’82à divisione raggiungono la riva orientale del fiume Merderet, ma al ponte La-Fière incontrano una violenta resistenza. A sud di Ste-Mère-Eglise unità della 101a divisione aviotrasportata, che si trovano sulla riva settentrionale del fiume Douve, sospendono temporaneamente gli attacchi per stabilire una testa di ponte al di là del corso d’acqua: in compenso ricevono la resa dei distaccamenti tedeschi di Le Port e La Barquette. Il V corpo USA, con la 29à divisione sulla destra e la 1a sul fianco sinistro, avanza in direzione di Isigny e Bayeux.
Unità della 29a divisione raggiungono la regione di Saint-Laurent e si spingono in direzione sud-ovest verso Louvières e Montigny. Sul fianco destro del settore, in cui opera la 1a divisione USA, elementi del 26° reggimento non riescono a conquistare Formigny; al centro, il 18° reggimento preme in direzione di Engranville, Mandeville e Mosles; il 16° reggimento, sulla sinistra, conquista Huppain.
I tedeschi mantengono saldamente il possesso, lungo il fiume Dròme fino alla sua confluenza con L’Aure, dello stretto corridoio che divide le forze inglesi e americane. Verso sera iniziano a sbarcare le truppe della 2a divisione USA.
Nel settore in cui opera la 2a armata britannica, la 50a divisione (XXX corpo inglese) supera Bayeux (che viene presa miracolosamente intatta) e con alcune unità si spinge a sud della statale 13 che collega Bayeux a Caen: la stessa operazione viene compiuta più a est, vicino a Caen, da una brigata della 3a divisione canadese (Il corpo).

6 GIUGNO - TORNIAMO IN ITALIA - Il VI corpo USA (V armata) prosegue verso nord: unità della divisione corazzata statunitense raggiungono le posizioni a circa 40 km a nord di Roma.
Nel settore in cui operano le unità dell’VIII armata britannica, il XIII corpo avanza rapidamente a est del Tevere e la sua 6a divisione corazzata sudafricana raggiunge con un’azione rapida e improvvisa Civita Castellana. Sul fianco destro l’8a divisione del X corpo inglese insegue i tedeschi in direzione di Subiaco.
Il gen. Lemelsen sostituisce von Mackensen al comando della 14a armata tedesca, che viene rinforzata sul fianco destro con la 2a divisione (appiedata) della Luftwaffe.

7 GIUGNO - Su disposizione del gen. Alexander, l'VIII armata britannica del gen. Leese dovrà intensificare gli attacchi in direzione della linea Arezzo-Firenze (ad eccezione del V corpo che presidia la costa adriatica), mentre la V armata americana del gen. Clark dovrà procedere lungo la fascia tirrenica puntando in direzione di Pisa, Lucca e Pistoia. In entrambi i settori l’avanzata dovrà avvenire il più rapidamente possibile. Intanto unità della 43a divisione USA occupano Civitavecchia e il suo porto che, per quanto danneggiato, potrà servire come punto di sbarco dei rifornimenti per le truppe che operano in prima linea.
Verso sera il gen. Clark ritira dal fronte il Il corpo americano del gen. Keyes (85a e 88a divisione) e lo sostituisce con il Corpo di Spedizione francese del gen. Juin. La 6a divisione corazzata sudafricana, seguita dalla 78à (XIII corpo britannico), dirige verso Orvieto, importante nodo stradale.

8 GIUGNO - L’avanzata del VI corpo USA (V armata) viene rallentata a sud di Tarquinia da azioni di disturbo tedesche. Il II corpo USA giunge a una decina di km da Viterbo. Nel settore inglese il V corpo britannico, posto a presidio della costa adriatica, prosegue la marcia verso nord in conseguenza del ritiro delle truppe tedesche. Al centro dello schieramento alleato la 6a divisione corazzata sudafricana (XIII corpo) compie rapidi progressi in direzione di Orvieto.
La 6a divisione corazzata inglese viene fermata a Passo Corese a ovest di Monte Maggiore.

9 GIUGNO - Nel settore del VI corpo USA, unità della 34a divisione entrano a Tarquinia. Senza un solo colpo di fucile anche Viterbo cade, nelle prime ore del mattino, in mano alla 1a divisione corazzata USA. Nel settore operativo dell’VIII armata britannica viene fissato un nuovo confine lungo il Tevere tra il XIII e il X corpo, per cui unità del XIII (6a divisione corazzata britannica e 4a divisione fanteria) passano al X corpo.
Nel settore del XIII corpo, la 6a divisione corazzata sudafricana prende contatto a Viterbo con unità della 1a divisione corazzata americana (V armata) e si spinge in avanti in direzione di Orvieto. Dal canto suo la 6a divisione britannica (X corpo) continua l’avanzata in direzione di Terni.
Anche la 1a divisione corazzata USA, dopo l’85a e l'88a viene ritirata dal fronte, mentre il IV corpo USA assume la responsabilità del settore occupato dal VI corpo USA (il cui comando è trasferito a Napoli) e dalla 36a divisione (gen. Crittenberger).

10 GIUGNO - Le divisioni del V corpo britannico (VIII armata) proseguono l’avanzata lungo la costa adriatica e raggiungono Pescara. Nei pressi di Bagnoregio le retroguardie tedesche rallentano la avanzata della 6a divisione corazzata sudafricana (XIII corpo). Forte resistenza incontra anche il X corpo davanti a Terni, mentre la 2a divisione neozelandese conquista Avezzano.
Nello stesso giorno viene liberata Chieti, dal 183º Reggimento paracadutisti della "Nembo" un reparto dell'esercito italiano inquadrato nella Brigata paracadutisti "Folgore".
Quante feste abbiamo fatto ai Ns. Paracadutisti liberatori. Io in particolare !!!!

(Non potevano che essere loro. E qui torna a far capolino i ricordi. Era destino- del passato, del presente e del futuro, di chi qui ora sta scrivendo Storiologia.
Mio padre era alla Folgore ad El Alamein dove fu fatto prigioniero, fino al 1946. Chieti venne liberata dalla Folgore. Ed io poi tornato da Chieti a Biella non potevo che andare a finire a Viterbo a fare il paracadustista alla.... Folgore).

 

11 GIUGNO - Nel settore in cui opera il Corpo di Spedizione francese,mentre la 1a divisione motorizzata conquista Montefìascone, la 3a divisione algerina entra a Valentano. La 6a divisione corazzata sudafricana (XIII corpo britannico) non riesce ad aver ragione della resistenza tedesca sotto Bagnoregio.
Un’altra divisione corazzata. la 6a britannica, attraversa il fiume Galantina e raggiunge Cantalupo da dove i tedeschi si sono ritirati.

12 GIUGNO - Continua l’avanzata del IV corpo americano lungo il settore tirrenico del fronte, rallentata però dalla crescente opposizione dei reparti motorizzati tedeschi della 14a armata. Con il compito di proteggere il fianco destro del IV corpo e mantenere i contatti con i reparti del Corpo di Spedizione francese, viene costituito uno speciale raggruppamento affidato al gen. Rufus Ramey e formato dal 9° squadrone di cavalleria da esplorazione, dal 14° reggimento della 36a divisione USA e da altre unità.

13 GIUGNO - Nel settore dell’VIII armata britannica, la 6a divisione corazzata sudafricana spezza il fronte nemico a Bagnoregio e si dirige verso Orvieto. La 6a divisione corazzata britannica (X corpo) avanza in direzione di Terni.

14 GIUGNO - Mentre la 1a armata tedesca del gen. Lemelsen si ritira lentamente mantenendo con le retroguardie il contatto con il nemico, continua l’avanzata del IV corpo americano (V armata USA) nel settore tirrenico del fronte in direzione nord e nord-est, verso Livorno e Firenze. Al centro dello schieramento alleato la 6a divisione corazzata sudafricana (XIII corpo) entra ad Orvieto senza combattere.

15 GIUGNO - Il IV corpo della V armata USA raggiunge il fiume Ombrone (il cui attraversamento inizierà col calar del sole) e invia alcune pattuglie verso Grosseto.
Il VI corpo, da poco ritirato dal fronte, viene assegnato alla 7a armata USA in vista dell’operazione “Anvil”, che prevede lo sbarco alleato nel Sud della Francia.
Nel settore inglese, mentre continua l’avanzata del V corpo lungo la costa adriatica, la 3a divisione britannica sostituisce al fronte la 4a divisione indiana.

16 GIUGNO - Unità del X corpo britannico si avvicinano a Perugia, mentre i tedeschi stanno completando il ripiegamento della 10a e della 14a armata dietro la linea gotica.

17 GIUGNO - Nel settore orientale dello schieramento alleato (VIII armata britannica), il V corpo inglese viene rilevato dal II corpo polacco. Improvvise, violente piogge rallentano i movimenti del X corpo britannico; comunque quando viene completato un ponte sul Tevere circa 5 km a nord di Todi, l’avanzata su Perugia continua lungo tutte e due le rive del fiume. A sud-est di Perugia l’8a divisione incontra una ferma resistenza da parte tedesca.
Unità del Corpo di Spedizione francese sbarcano all’Isola d’Elba e ne iniziano l’occupazione. Il 19 completeranno l'occupazione dell'Isola.

18 GIUGNO - La 1a divisione motorizzata del Corpo di Spedizione francese del gen. Juin raggiunge Radicofani, località a nord-ovest di Orvieto che domina la strada Firenze-Roma.
Nel settore inglese, le colonne che convergono su Perugia incontrano una certa resistenza solo nei pressi della città. Nella notte sul 19, i tedeschi abbandonano Città della Pieve che viene occupata dagli inglesi del XIII corpo.

20 GIUGNO - Le unità della V armata USA sono giunte a metà strada tra il Tevere e l’Arno. Mentre alcune unità del Corpo di Spedizione francese vengono fermate sul fiume Orcia, tributario dell’Ombrone, la 1a divisione motorizzata, durante la notte, viene sostituita sul fronte dalla 2a divisione marocchina essendo stata designata a prendere parte alla operazione “Anvil” che prevede lo sbarco sulle coste meridionali della Francia. La 6a divisione corazzata (X corpo britannico), entra a Perugia senza incontrare resistenza.

21 GIUGNO - Nel settore dell'VIII armata britannica le avanguardie del II corpo polacco raggiungono il fiume Chienti e vi stabiliscono, nonostante che il nemico abbia preparato una linea difensiva, una testa di ponte. La 6a divisione corazzata sudafricana conquista le alture che dominano Chiusi ma non riesce a penetrare nella città. La 36a divisione (IV corpo USA) continua la sua lenta avanzata lungo la statale n. 1 giungendo a circa 12 km da Grosseto.

22 GIUGNO - Il II corpo polacco è costretto ad abbandonare la sua piccola testa di ponte sul fiume Chienti, nel settore orientale del fronte. Le unità della V armata USA continuano la loro lenta avanzata verso nord.

23 GIUGNO - Dopo una dura battaglia, alcune unità del XIII corpo britannico entrano a Chiusi, ma un contrattacco tedesco isola gli Alleati. La 4a divisione assume il comando del settore centrale del XIII corpo inglese tra Vaiano e il Lago di Chiusi, rilevando alcune unità della 78a divisione.

24 GIUGNO - La 1a divisione motorizzata è la prima unità del Corpo di Spedizione francese a lasciare il teatro di operazioni italiano per partecipare all’operazione “Anvil”, ossia allo sbarco nella Francia meridionale.
Nel settore della V armata USA, il IV corpo continua la sua avanzata verso nord, impegnato dalla decisa opposizione delle retroguardie tedesche.
Il Gruppo Guillaume (del Corpo di Spedizione francese) attraversa il fiume Ombrone con la consegna di proseguire verso nord fino ad incontrare la 1a divisione corazzata del IV corpo americano.

25 GIUGNO - La 36a divisione del IV corpo americano conquista il porto di Piombino senza combattere: è l’ultima azione in Italia di questa divisione designata a partecipare alla operazione “Anvil” sulle coste meridionali della Francia. Il Corpo di Spedizione francese inizia in forze l’attraversamento dell’Orcia, mentre la resistenza tedesca si affievolisce.
La 78a divisione (XIII corpo britannico) riesce ad espandere tra molte difficoltà la sua testa di ponte presso Pescia. La 4a divisione riesce a sloggiare da Vaiano le retroguardie tedesche. Al calare della notte, dopo violenti combattimenti durati tutta la giornata, i tedeschi si ritirano da Chiusi.

26 GIUGNO - Nel settore tirrenico la 34a divisione, che sostituisce la 36a, destinata all’operazione “Anvil”, avanza verso il fiume Cecina.
Il Corpo di Spedizione francese, superato con gravi perdite l’Orcia, punta in direzione di Siena. Al centro dello schieramento alleato, la 6a divisione corazzata sudafricana (XIII corpo britannico) entra a Chiusi.

27 GIUGNO - Il X corpo inglese avanza nel settore compreso tra la riva orientale del Lago Trasimeno e il Tevere dopo la ritirata generale dei reparti della 10à armata tedesca dalla linea Albert.

29 GIUGNO - Mentre il IV corpo americano con la 34a divisione a sinistra e la 1a divisione corazzata sulla destra avanza lungo la statale 68, che corre parallela al fiume Cecina, la 6a divisione corazzata sud- africana (XIII corpo britannico) raggiunge Chianciano senza entrare in contatto con le retroguardie tedesche. Le posizioni dell’8a divisione indiana vengono rilevate dalla 10a divisione indiana.

29-30 GIUGNO - Nel settore occidentale del fronte (IV corpo americano) unità della 34a divisione USA vengono duramente impegnate poco lontano da Cecina dalla 16a Panzergrenadiere SS.
A oriente, sul fronte in cui operano le divisioni dell’VIII armata inglese è in corso una generale ritirata della 10a armata tedesca di Vietinghoff. La 6a divisione corazzata sudafricana raggiunge Acquaviva e Montepulciano e la 78a Castiglion del Lago.

1° LUGLIO - Mentre alcune unità della 34a divisione (IV corpo USA) liberano Cecina, altre vengono lanciate verso l’omonimo fiume; a est dell’abitato, nonostante la rabbiosa reazione tedesca, il 135° reggimento riesce a mantenere la testa di ponte conquistata il giorno prima. Sul fianco destro del corpo d’armata americano, la 1a divisione corazzata avanza in direzione di Siena.
Sulla destra dello schieramento alleato, il X corpo britannico (dell’VIII armata), che non ha ancora avuto contatto con unità tedesche, sostituisce in prima linea la 6a divisione corazzata inglese.

2 LUGLIO - Mentre il 133° reggimento della 34a divisione USA conquista Cecina Marina concludendo una sanguinosa battaglia sui fianco sinistro dello schieramento americano, il 135° consolida e rafforza la sua testa di ponte al di là del fiume Cecina. Risulta inutile il tentativo di alcuni reparti della 1a divisione corazzata di impadronirsi di Casole d’Elsa, centro agricolo ad una quarantina di km da Siena: gravissime le perdite umane e in mezzi corazzati dell’unità statunitense.
Nel settore inglese del fronte, la 6a divisione corazzata sudafricana (XIII corpo) si dirige verso Sinalunga (Siena) da dove il nemico si è ritirato. La 4a divisione conquista Foiano, località a circa 30 km da Arezzo, puntando quindi decisamente verso il capoluogo: il XIII corpo ha cosi sfondato completamente la linea Albert.

3 LUGLIO - Inizia la marcia della 34a divisione (IV corpo USA) su Livorno, ostacolata da un’ostinata ed efficace resistenza tedesca. Unità del 135° reggimento fanteria americano (34a divisione) avanzano fino nei pressi della fortezza di Rosignano (a sud-est di Livorno) ingaggiando una furibonda lotta con le unità della 16a divisione Panzergrenadiere SS. Più a est, la 3a divisione algerina (Corpo di Spedizione trancese) entra a Siena.
Nel settore dell’VIII armata inglese, la 78a divisione (XIII corpo) raggiunge Cortona, che i tedeschi hanno evacuato.

4 LUGLIO - Nel settore tirrenico, la 34a divisione (IV corpo americano) inizia la battaglia per la conquista di Rosignano. Sul fianco destro del IV corpo, unità del 361° reggimento della 1a divisione corazzata penetrano, prima dell’alba, a Casole d’Elsa, località una quarantina di km a sud di Siena, dopo che gran parte della guarnigione tedesca ha abbandonato l’abitato. Dopo questa azione, il 361° reggimento passa dalla 1a divisione corazzata alla 91a divisione. Spostamenti di truppe anche nello schieramento francese: la 3a divisione algerina lascia le sue posizioni alla 4a divisione da montagna e viene inviata a Napoli per un periodo di riposo.
Prosegue l’avanzata dell’8a armata nel settore centro-orientale del fronte: il XIII corpo, con la 6a divisione corazzata sudafricana sulla sinistra, la 4a divisione britannica al centro e la 6a corazzata sulla destra, si avvicina velocemente ad Arezzo senza incontrare praticamente resistenza.
La 6a divisione corazzata conquista Castiglion Fiorentino.

5 LUGLIO - Continua la battaglia per Rosignano: gli americani della 34a divisione (IV corpo) avanzano molto lentamente a causa della tenace resistenza tedesca.
Sul fronte in cui avanza il XIII corpo britannico si irrigidisce la resistenza della 10a armata tedesca di Vietinghofl.

6 LUGLIO - La battaglia per Rosignano continua. Nel settore in cui opera l'VIII armata britannica, la 3a divisione Carpatica (II corpo polacco) conquista Osimo, località una trentina di km a sud di Ancona.

7 LUGLIO - Nel settore tirrenico, il 135° reggimento della 34a divisione (IV corpo americano) completa la conquista di Rosignano, ma le retroguardie tedesche non hanno abbandonato del tutto la partita e si sono appostate appena fuori dell’abitato. La 4a divisione da montagna del Corpo di Spedizione francese conquista Colle Vai d’Elsa.

8 LUGLIO - Conquistata Rosignano, si fa più spedita l’avanzata della 34a divisione americana (IV corpo USA) verso Livorno. L’88a divisione occupa Volterra e le alture a nord e a est della città. Unità del Corpo di Spedizione francese lanciano l’offensiva in direzione di San Gimignano, a ovest di Poggibonsi, e conquistano Quota 380, 3 km circa a nord della statale 68.

9 LUGLIO - Sul fianco sinistro della 34a divisione americana (IV corpo), continua l’avanzata verso nord oltre Rosignano mentre su quello destro l’88a divisione deve affrontare la dura opposizione delle unità tedesche. L’VIII armata britannica prepara l’attacco contro Arezzo.

10 LUGLIO - Nel settore tirrenico si registrano insignificanti progressi delle divisioni del IV corpo americano in direzione nord verso Livorno (34a divisione).

11 LUGLIO - Viene ordinata l’operazione “Mallory Major” contro i ponti del Po. Limitati i progressi delle divisioni del IV corpo americano in direzione nord. Nel settore del XIII corpo britannico (8a armata), la 2a divisione neozelandese si prepara ad appoggiare l’attacco finale contro Arezzo.

12 LUGLIO - Nella sua avanzata verso Livorno il IV corpo USA (V armata) supera Castiglioncello: sulla destra dello schieramento, la 34a divisione procede tra mille difficoltà mentre l’88a, appoggiata da un efficace fuoco di artiglieria, supera Laiatico.
Inizia l’operazione “Mallory Major” (bombardamento dei ponti sul fiume Po) da parte della Forza aerea tattica USA con condizioni atmosferiche perfette.


13 LUGLIO - La 34à divisione americana (IV corpo) avanza di circa 5 km in direzione di Livorno; le altre due divisioni del IV corpo americano, l’88à e la 9à, sono impegnate rispettivamente nel settore centrale e sulla destra dello schieramento. La 4à divisione da montagna del Corpo di Spedizione francese conquista San Gimignano, mentre un’altra unità francese, la 2à divisione marocchina, giunge fin quasi a Poggibonsi e nei sobborghi di Castellina in Chianti, a circa metà strada tra Arezzo e Livorno.
Al centro dello schieramento alleato, la 2à divisione neozelandese conquista la vetta del Monte Castiglione Maggiore.

14 LUGLIO - Continua l’avanzata della 34à divisione (IV corpo USA) in direzione di Livorno con il 442° reggimento che conquista S. Pieve di Luce e il 133° che si avvicina a Usigliano.
Unità della 9à divisione americana (IV corpo) si impadroniscono di Chianni senza incontrare resistenza: i tedeschi hanno abbandonato anche Terricciola. Reparti del Corpo di Spedizione francese conquistano Poggibonsi e procedono in direzione di Certaldo.

15 LUGLIO - Le unità della 34a divisione (IV corpo USA) continuano velocemente l’avanzata in direzione di Livorno. Due reggimenti (il 168° e il 133°) premono in direzione di Pisa. Al centro del IV corpo, il 363° reggimento (9a divisione) conquista Bagni di Casciana senza incontrare resistenza, poi viene fatto arretrare per appoggiare l’attacco della 34a divisione contro Livorno.
Prosegue l’offensiva dell’88à divisione sul fianco destro del IV corpo.
Nel settore in cui opera il Corpo di Spedizione francese, l’8° reggimento marocchino conquista Castellina in Chianti.
Al centro del fronte, il XIII corpo britannico (VIII armata) lancia l’attacco verso Arezzo: preceduto all’alba da un bombardamento aereo, l’attacco contro la città viene portato da due divisioni, la 6à corazzata (sulla sinistra) e la 2à neozelandese (a destra). Le posizioni tedesche sono tenute da unità dei LXXVI Panzerkorps della 1a divisione paracadutisti, da due divisioni di fanteria (la 334a e la 719a) e da alcuni reparti della 15a Panzergrenadiere. Dopo il tramonto, i tedeschi iniziano a ritirarsi su tutto il fronte.

Il governo italiano viene reinsediato a Roma.

16 LUGLIO - Il 135° reggimento della 34a divisione (IV corpo americano) conquista Quota 232 e Monte Maggiore (Quote 449 e 413), a sud- est di Livorno. Unità del 133° reggimento (34a divisione) si impadroniscono di Usigliano e penetrano per alcuni km nella Valle dell’Arno. Al centro dell’unità USA avanza la 9à divisione, mentre sulla destra è l’88a.
Nel settore inglese la 6a divisione corazzata (XIII corpo britannico) conquista Arezzo; comunque la persistente, tenace azione tedesca nel settore, oltre che ritardare in maniera notevole (e tutto sommato con danni limitati) l’avanzata degli Alleati, ha consentito alle unità della 10a armata di Vietinghoff e della 14a di Lemelsen di rafforzare e migliorare le postazioni difensive della linea gotica. Alcune unità del XIII corpo si spingono fino all’Arno, si impadroniscono di un ponte e stabiliscono una testa di ponte sull’altra riva. Il prossimo obiettivo è Firenze.

17 LUGLIO - Limitati progressi verso Livorno compiono le unità della 34a divisione americana (IV corpo). Superata Prusacco, reparti della 91a divisione dirigono su Pontedera.
Nel settore dell’VIII armata britannica, il XIII corpo insegue i tedeschi che si ritirano in direzione di Firenze.
Il comando dell’VIII armata britannica (gen. Leese) decide di affrontare la linea gotica con 2 corpi d’armata su due direttrici: Firenze-Fiorenzuola e Firenze-Bologna.

18 LUGLIO - Inizia l’assalto finale della 34a divisione (IV corpo USA) contro Livorno: alcuni reparti raggiungono i sobborghi della città, ma i tedeschi riescono a salvare buona parte della guarnigione.
La 91a divisione raggiunge l’Arno a Pontedera.
Avanza su tutta la linea anche il Corpo di Spedizione francese.
Nel settore dell’VIII armata britannica, la 6a divisione corazzata sudafricana (XIII corpo) raggiunge e supera Radda in Chianti, mentre nella Valle dell’Arno la 4a divisione e la 6a divisione corazzata britanniche sono quasi fermate dalla prima di una serie di linee difensive apprestate dai tedeschi a nord di Arezzo. La 4a divisione raggiunge comunque Montevarchi, sulla statale 69.
I tedeschi difendono con accanimento Città di Castello dagli attacchi delle unità del X corpo britannico.
Il II corpo polacco occupa Ancona.

19 LUGLIO - La 34a divisione (IV corpo USA) conquista Livorno. Nel settore in cui avanza il Corpo di Spedizione francese, la 4a divisione da montagna raggiunge Certaldo, a nord-ovest di Castellina. La 6a divisione corazzata sudafricana comincia ad avanzare tra le colline del Chianti ma il fuoco tedesco ne rallenta di molto la marcia. Unità della 6a divisione corazzata assicurano un nuovo passaggio sull’Arno all’altezza di Laterina.

20 LUGLIO -Unità della 34a divisione americana (IV corpo) riescono a stabilire un avamposto lungo la statale 67 a sud-est di Pisa. Nel settore del Corpo di Spedizione francese, la 4a divisione da montagna raggiunge la linea Santo Stefano- Castelfiorentino-Certaldo, sul fianco sinistro dello schieramento.

Cambiano i piani d’attacco del XIII corpo britannico in conseguenza del fatto che le sue unità dovranno “espandersi” verso ovest per occupare anche il settore tenuto dal Corpo di Spedizione francese (in procinto di essere ritirato dal fronte) e dal momento che la regione compresa tra le colline del Chianti e la statale n. 2 presenta scarse difese: i maggiori sforzi verranno perciò concentrati sul fianco sinistro dove la 2a divisione neozelandese e l’8a divisione indiana si preparano ad attaccare.
La 6a divisione corazzata sudafricana conquista i monti San Michele e Querciabella, consentendo alla 4a divisione e alla 6a divisione corazzata britannica di avanzare nella Valle dell’Arno.

21 LUGLIO - Al comando della 5a armata USA, vengono preparati i piani per l’attacco alla linea gotica.
Nel settore dell’VIII armata britannica, elementi della 2a divisione neozelandese e della 6a divisione corazzata sudafricana sostituiscono le unità del Corpo di Spedizione francese, che cominciano ad essere ritirate dal fronte italiano. Dopo il tramonto, le truppe tedesche cominciano a ritirarsi dal saliente di Città di Castello lasciando libero il campo al X corpo britannico. Il 22 il X corpo britannico e la 10a divisione indiana entrano a Città di Castello.

22 LUGLIO - Il 363° reggimento di fanteria della 34a divisione americana (IV corpo USA) raggiunge Marina di Pisa e i sobborghi meridionali della città di Pisa: tutti i ponti sull’Arno sono stati distrutti dai tedeschi. Anche la 9a e l’88a divisione hanno raggiunto l’Arno.
Nel settore orientale del fronte, le truppe della 2a divisione neozelandese (XIII corpo britannico) conquistano Tavernelle. La 6a divisione corazzata sudafricana avanza sulle alture presso Greve conquistando le cime dei monti Domini e Fili. La 4a divisione il giorno 24 raggiunge San Giovanni.

25-27 LUGLIO - Il XIII corpo britannico continua ad avanzare in direzione di Firenze. Il 27 i tedeschi ripiegano verso Firenze, mentre la 2a divisione neozelandese conquista San Casciano.

28-29 LUGLIO - L’8a divisione del XIII corpo britannico raggiunge l’Arno nei pressi di Empoli. A Firenze, nei giorni 30 luglio 3 agosto, i tedeschi fanno evacuare parte del centro e una zona lungo l’Arno.

4 AGOSTO - Truppe indiane e neozelandesi del XIII corpo britannico raggiungono la riva meridionale dell’Arno presso Firenze. Avanguardie della 6a divisione corazzata sudafricana penetrano nei sobborghi meridionali della città da dove i tedeschi si sono ritirati dopo aver fatto saltare con delle cariche di dinamite tutti i ponti sull’Arno...


... ad eccezione del Ponte Vecchio, ma non lasciano integri gli imbocchi, che fanno saltare con le mine, distruggendo case, vie e borghi famosi.

6 AGOSTO - Vengono emanate le direttive per le operazioni preliminari in vista dell’offensiva anglo-americana contro la linea gotica, dove si è fortificato Kesselring con le sue divisioni.

11 AGOSTO - Da Napoli cominciano a salpare i convogli delle forze d’assalto che prenderanno parte allo sbarco nella Francia meridionale (operazione “Dragoon”).

17 AGOSTO - Nei comandi alleati si mettono a punto i piani per scatenare l’offensiva contro la linea gotica.

22 AGOSTO - Il II corpo polacco (VIII armata britannica) raggiunge e occupa la riva meridionale del fiume Metauro da Sant’Ippolito alla costa adriatica poco a sud di Pesaro e Fano.

25 AGOSTO - Nella notte, l’VIII armata britannica (V corpo britannico, I canadese e II polacco) parte all’attacco della linea gotica dal fiume Metauro. Colti di sorpresa, i tedeschi del LXXVI corpo corazzato del gen. Herr abbozzano una debole reazione.

27 AGOSTO - I corpi dell'VIII armata britannica sensibilmente proseguono l’avanzata verso la linea gotica.


28 AGOSTO -Unità dell’8a divisione indiana (XII corpo britannico della V armata USA) conquistano Tigliano, a nord di Pontassieve. Continua l’avanzata dell’VIII armata britannica verso la linea gotica.

30 AGOSTO - Comincia l’offensiva dell’VIII armata britannica contro la linea gotica: il I e il V corpo canadese attraversano il fiume Foglia.

31 AGOSTO - Mentre i tedeschi si ritirano, pattuglie del IV corpo americano (V armata USA) superano l’Arno durante la notte. Nel settore orientale (VIII armata britannica), mentre il II corpo polacco continua la sua battaglia per Pesaro, elementi del I corpo canadese e del V corpo britannico penetrano nelle difese della linea gotica.

1° SETTEMBRE - Il V corpo della V armata USA inizia l’inseguimento dei tedeschi oltre l’Arno. Nel settore orientale (VIII armata britannica), il I e il V corpo canadese attaccano a fondo la linea gotica raggiungendo Tomba di Pesaro.

2-3 SETTEMBRE - Nel settore dell’VIII armata britannica, progredisce l’avanzata verso Rimini: i polacchi del Il corpo del gen. Anders occupano Pesaro mentre unità canadesi raggiungono il fiume Conca nella notte sul 3, riuscendo a stabilire una testa di ponte sulla riva settentrionale del corso d’acqua, circa 5 km a ovest di Cattolica.

4 SETTEMBRE - Nel settore occidentale, le divisioni del V corpo britannico avanzano verso le creste di Gemmano e di Coriano, due posizioni chiave per le difese tedesche costituite in questo momento dal LI corpo da montagna del gen. Feuerstein e dal LXXVI corpo corazzato del gen. Herr.

5 SETTEMBRE - Unità della 1a divisione corazzata americana (IV corpo della V armata) entrano a Lucca.
Nel settore orientale, l'VIII armata inizia la battaglia per la conquista delle creste di Coriano e Gemmano, rispettivamente a ovest e a sud-ovest di Cattolica.

6 SETTEMBRE - Le unità del V corpo britannico (VIII armata) preparano un’offensiva su vasta scala per la conquista di Coriano, mentre pattuglie del I corpo canadese raggiungono il fiume Marano.

7-8 SETTEMBRE - Nella notte sull’8, i tedeschi si ritirano dalle posizioni sulle colline a nord e a nord-est di Firenze.

9 SETTEMBRE - Le unità del V corpo britannico e del I canadese (VIII armata) continuano la battaglia per la conquista delle creste di Coriano e Gemmano, ma le difese tedesche reggono agevolmente. Non si può d’altra parte procedere alla conquista di Rimini se prima non vengono conquistate le due posizioni.

9 SETTEMBRE - Si intensificano gli attacchi del V corpo britannico e del I canadese (VIII armata) per la conquista delle creste di Coriano e Gemmano.

10 SETTEMBRE - Continua l’offensiva alleata a ridosso della linea gotica, con successi nel settore della V armata USA (attraversamento del Serchio a Vecchiano, conquista di Villa Basilica, superamento del Sieve), senza risultati a oriente dove continua la resistenza delle unità della 10a armata tedesca sulle creste di Gemmano e Coriano.

11 SETTEMBRE - Unità del IV corpo americano (V armata) raggiungono i sobborghi di Viareggio, mentre la 6a divisione corazzata sudafricana entra a Pistoia.

12 SETTEMBRE - Alle ore 23 inizia la seconda battaglia del V corpo britannico e del I corpo canadese (VIII armata)per la conquista della cresta di Coriano.

13 SETTEMBRE - Nel settore dell’VIII armata britannica la 5a divisione corazzata (I corpo canadese) e la 1a divisione del V corpo britannico conquistano la cresta di Coriano: i tedeschi sono costretti a ritirarsi verso nord lasciando aperta la strada per Rimini.

14-15 SETTEMBRE - Le unità dell'VIII armata britannica che hanno conquistato le creste di Gemmano e Coriano rinforzano le loro posizioni e puntano verso il fiume Marano che è attraversato da alcune pattuglie.
Nel settore occidentale, la V armata americana continua a martellare le difese della linea gotica.

16 SETTEMBRE - Il comando dell’VIII armata emana le istruzioni per il proseguimento dell’avanzata verso Rimini: il V corpo britannico proseguirà lungo la statale 9 in direzione di Bologna e il I corpo canadese verso Ravenna e Ferrara.

17-18-19 SETTEMBRE - Nel settore occidentale il IV corpo americano (V armata) dà il via a un attacco generale sul fianco sinistro del proprio schieramento.

20 SETTEMBRE - La 4a divisione indiana (V corpo britannico) nella sua avanzata entra e occupa San Marino.

21 SETTEMBRE - I canadesi del I corpo e la III brigata da montagna greca entrano a Rimini da dove i tedeschi si sono ritirati. Dall’inizio dell’offensiva contro la linea gotica, l’VIII armata britannica ha perduto 14.000 uomini tra morti, feriti e dispersi.
La V armata USA nello stesso giorno conquista Firenzuola.

22.23-24 SETTEMBRE -Tutte le unità della Varmata USA hanno superato la linea gotica; solo una piccola fetta della costa tirrenica, tra Livorno e La Spezia, resta ancora in mano tedesca.
Nei successivi giorni continua lenta ma sicura l’avanzata degli Alleati a nord della linea gotica.

25 SETTEMBRE - Pur costretti a ritirarsi verso nord sotto la massiccia, insistente offensiva alleata, le unità tedesche della 14a armata di Lemelsen e della 10a di Vietinghoff continuano ad impegnare severamente le divisioni americane del gen. Clark (a occidente del fronte) e quelle britanniche di Leese (a oriente). Si fa sempre più critica comunque la situazione delle divisioni di Vietinghoff, che dispone di non più di 90 battaglioni di fanteria, di cui solo 10 formati da più di 400 uomini; ben 38 invece schierano meno di 200 fanti.

28 SETTEMBRE - A Marzabotto, piccola località in provincia di Bologna, sulla strada Porrettana, ai piedi dell’Appennino, dove sono da tempo impegnate numerose fomazioni partigiane, due reggimenti di SS comandati dal maggiore Walter Reder danno inizio a un vana operazione di rastrellamento; per il fallimento di questa "caccia", che attribuiscono agli aiuti dati ai "ribelli" dai cittadini di Marzabotto, viene eseguita più che una rappresaglia un vero e proprio eccidio di tutti gli abitanti. Nel giro di due giorni il paese sarà distrutto e saranno uccisi 1836 civili.

28 SETTEMBRE - All’alba, nel settore occidentale (V armata USA) il II corpo americano inizia l’offensiva verso Bologna, ma incontra una violentissima reazione tedesca.
Cambio della guardia al comando supremo dell’VIII armata britannica: il gen. sir Oliver Leese, destinato al settore asiatico, lascia il posto al gen. McCreery. Comunque, a causa delle piogge insistenti l’attività militare si è notevolmente ridotta e i piani per proseguire gli attacchi verso nord vengono preparati e annullati giorno dopo giorno.

2 OTTOBRE - Il II e il IV corpo americano della Varmata sono praticamente bloccati rispettivamente ai Monti Catarelto e Galletto.

5 OTTOBRE - A occidente il IV corpo americano (V armata) riprende gli attacchi in direzione della Spezia, mentre le altre unità continuano ad avanzare verso nord.

7 OTTOBRE - Nel settore orientale, il V corpo (VIII armata britannica) lancia un’offensiva oltre il Rubicone.
Sulla sinistra dello schieramento alleato, unità del IV e del II corpo USA avanzano nel settore del Monte Stanco, di Castelnuovo di Bisano. e del Monte Cavallara.

9-18 OTTOBRE - Stalin, Churchill e Eden si incontrano a Mosca.
Mentre gli eserciti proseguivano la marcia verso Berlino, sui tavoli della diplomazia si procedeva alla definizione degli equilibri postbellici. In particolare, Churchill e Stalin, nel corso della conferenza, si spartiscono le rispettive zone di influenza in Europa sulla base delle esigenze strategiche e delle posizioni in quel momento occupate dai rispettivi eserciti.
Obiettivo dei sovietici era costruire lungo i suoi confini una fascia di Stati satelliti, attraverso cui estendere la propria egemonia nel continente. Mentre la Gran Bretagna puntava a consolidare il proprio ruolo nel Mediterraneo. Quanto all'Italia e alla Grecia lo statista inglese puntava a farne due perni del nuovo assetto.
Però i problemi su questi due Paesi, stavano nascendo con i comunisti con le rispettive formazioni partigiane che agivano autonomamente da Mosca. L'Italia era ancora sotto accurata osservazione, mentre in Grecia i partigiani di sinistra preoccupavano non poco lo statista inglese. Ma l'atteggiamento assunto da Churchill fu rapido e implacabile. A partire da dicembre, la guerra non fu più condotta soltanto contro i tedeschi, ma con l'identica determinazione anche contro le formazioni partigiane comuniste.
Fu una strage. Mosca non mosse un dito per dare aiuto ai suoi fedeli seguaci. "Perchè avrebbero dovuto? il nostro prezzo l'avevamo pagato! " fu il cinico commento di Churchill nelle sue Memorie della Seconda Guerra Mondiale.
All'Italia era riservata la stessa punizione, qualora i comunisti avessero assunto lo stesso atteggiamento dei loro compagni in Grecia.

10 OTTOBRE - Il II corpo americano inizia una nuova fase di attacchi in direzione di Bologna, ma sia nel settore di Monterumicini (dove è da giorni impegnata la 34a divisione), sia in direzione di Livergnano, sia infine, nei pressi del Monte delle Formiche, i risultati sono scarsi.
Nel settore orientale (VIII armata britannica), con la caduta di Spaccato ad opera della 10a divisione indiana (V corpo) termina la difesa tedesca lungo il Rubicone: la 46a divisione conquista Longiano e La Crocetta; anche la 1a divisione si appresta ad attraversare il corso d’acqua a Savignano di Romagna (oggi Savignano sul Rubicone).

11 OTTOBRE - Su tutto il fronte continua l’avanzata degli anglo-americani, che è rallentata perché di ogni anfratto, di ogni altura i tedeschi fanno un caposaldo.
Cosi a Livergnano, a Monte delle Tombe, alla Cresta Gesso, al Monte Battaglia, sulla sinistra del fronte in cui operano le divisioni della V armata USA.
Nel settore orientale dello schieramento alleato (VIII armata britannica), la 10a divisione indiana e la 46a divisione inglese (V corpo) continuano ad avanzare verso il fiume Savio e Cesena, conquistando le alture ad est del fiume Rubicone.
La 1a divisione canadese (I corpo) allarga la testa di ponte oltre il fiume avanzando lungo la statale n. 9 fin quasi a Rigossa. La 2a divisione neozelandese stabilisce due teste di ponte oltre il Rubicone, a nord di Savignano, senza incontrare opposizione e, nella notte sul 12, conquista Gatteo a Mare.

12 OTTOBRE - Per l’ennesima volta, unità del IV corpo americano tentano di conquistare la cima del Monte Cavallara, ma vengono ancora respinti. Gli attacchi nel settore sono sospesi. Viene nuovamente respinto un attacco della 91a divisione americana (II corpo) a Livergnano, località a circa 20 km a sud di Bologna. L’88a divisione USA raggiunge la Cresta Gesso.
Nel settore orientale (8a armata britannica) le divisioni del V corpo premono dal Rubicone verso il fiume Savio e Cesena: la 10a divisione indiana avanza sul fianco sinistro del V corpo britannico verso il Monte dell’Erta, a est del Savio; sue unità attraversano il Rubicone. Attaccando a nord del Rubicone, sul fianco destro del fronte del V corpo, la 46a divisione conquista Casale.

13-14 OTTOBRE - Unità della 6a divisione corazzata (V armata USA) avanzano nel settore di Grizzana. circa 30 km a sud-ovest di Bologna, impadronendosi, dopo alcuni attacchi falliti, del Monte Stanco e di Bombiana.
Comincia a dar segni di cedimento la resistenza dei tedeschi attorno a Livergnano sotto l’offensiva della 91a divisione (II corpo USA) e i bombardamenti aerei e terrestri: gli americani conquistano infatti Quota 603 e l’abitato di Casalino, a nord-ovest di Livergnano. Reparti dell’88a divisione, durante la notte sul 14, attraversano il fiume Sillaro, a ovest di Quota 339.
Nel settore orientale (VIII armata), unità della 46a divisione (V corpo) entrano a Carpineta.

14-15 OTTOBRE - La 6a divisione corazzata sudafricana (II corpo della V armata USA) entra a Grizzana. Nel settore di Livergnano, la 91a divisione avanza conquistando Querceto e provocando l’abbandono dell’abitato di Livergnano da parte dei tedeschi.
La 78a divisione (XIII corpo britannico dell’VIII armata) prosegue gli attacchi verso il Monte La Pieve.
Il II corpo polacco viene spostato nel settore del X corpo britannico e delle forze che operano sul fianco sinistro dell’armata, con l’ordine di avanzare in direzione di Forlì..
Il V corpo occupa le alture ad est del fiume Savio. Nella notte sul 15, elementi della 2a divisione polacca entrano a Sant’Angelo.

15 OTTOBRE - La 6a divisione corazzata sudafricana (V armata USA) prosegue l’avanzata nel settore di Grizzana.
Si consolidano le posizioni della 91a divisione americana (II corpo) a nord di Livergnano.
La 2a divisione polacca (I corpo canadese dell'VIII armata britannica) libera Gambettola.

16 OTTOBRE - Nel settore della V armata USA, la 6a divisione corazzata sudafricana, appoggiata sulla destra dal Il corpo, lancia un’offensiva a nord-est di Grizzana nella regione compresa tra i fiumi Reno e Setta. Inizia per il II corpo USA la fase finale dell’attacco verso Bologna.
Nel settore orientale del fronte, unità della 10a divisione indiana (V corpo britannico) stabiliscono una piccola testa di ponte oltre il fiume Savio, non lontano da Borello.
La 1a divisione canadese avanza rapidamente su Cesena.

17 OTTOBRE - Continua l’avanzata del II corpo verso nord: in particolare la 91a divisione raggiunge Lucca, la 34a i pendii del Monte della Vigna, l’85a continua la sua avanzata oltre Monterenzio.
Nel settore del XIII corpo britannico, unità dell'8a divisione indiana inizia l’attacco al Monte Pianoresso. Sulla destra del fronte, il II corpo polacco attacca verso Forlì.

18 OTTOBRE - Continua lenta l'avanzata del II corpo. Nel settore dell’VIII armata, la 5a divisione Kresowa (II corpo polacco) entra a Galeata, senza incontrare opposizione. La 10a divisione indiana (V corpo britannico) riceve l’ordine di attaccare al di là del fiume Savio.

19 OTTOBRE - Reparti della 6a divisione corazzata sudafricana avanzano sulle pendici del Monte Salvaro, mentre altri, sulla destra dello schieramento, sono in vista di Monte Alcino, a sud-est del Monte Salvaro. Nel settore in cui operano le unità della 34a divisione (II corpo) viene sferrato un attacco in forze sul fianco destro in direzione di Monte Grande e Monte Cerere. A sua volta l’88a divisione, dopo un efficace bombardamento, conquista facilmente Monte Cerere e raggiunge la cima del Monte Grande. Restano immutate, sul fianco occidentale del II corpo, le posizioni della 91a divisione americana.

Nel settore dell’VIII armata britannica, la 5a divisione Kresowa (II corpo polacco) entra in Civitella di Romagna senza incontrare resistenza; sul suo fianco sinistro, dove opera il V corpo britannico, la 46a divisione si avvicina a Cesena e sue pattuglie penetrano in città da sud. Contemporaneamente la 4a divisione si avvicenda alla 46a, le cui truppe, penetrate a Cesena, mantengono tuttavia le loro posizioni. Unità della XX brigata indiana (10a divisione) muovono oltre il fiume Savio nei pressi di Falcino mentre altre della XXV brigata stabiliscono una testa di ponte oltre lo stesso corso d’acqua, non lontano da Roversano.

20 OTTOBRE - La 6a divisione corazzata sudafricana (V armata USA) respinge un contrattacco di reparti del XIV corpo corazzato tedesco contro le posizioni alleate del Monte Salvaro e raggiunge le pendici del Monte Alcino. Sul fianco destro del II corpo USA, continua l’offensiva dell’88a divisione che avanza fino a Farneto: gli altri settori sono praticamente immobili.

Nel settore est dello schieramento alleato (VIII armata britannica), la 4a divisione raggiunge e guada il fiume Cesano nei pressi del ponte che i tedeschi hanno fatto crollare. Sulla costa adriatica gli Alleati occupano Cesenatico, dopo il ritiro delle unità del LXXVI corpo corazzato tedesco.

21 OTTOBRE - A occidente dello schieramento alleato (V armata USA), mentre la 6a divisione corazzata sudafricana completa la conquista di Monte Alcino, le posizioni delle divisioni del II e del XIII corpo non cambiano.

Nel settore dell’VIII armata le unità del V corpo britannico riescono a consolidare ed espandere le loro tre teste di ponte oltre il fiume Savio, nonostante la pioggia insistente e il rapido conseguente aumento di livello del corso d’acqua.
La 4a divisione inglese completa l’occupazione di Cesena. Oltre il fiume Savio riesce a stabilire una testa di ponte anche la 1a divisione canadese (I corpo) con la II brigata.

22 OTTOBRE - La pioggia insistente crea serie difficoltà nei movimenti delle unità alleate che continuano tuttavia ad avanzare nei vari settori. Sulla costa adriatica, unità del I corpo canadese si impadroniscono di Cervia e Pisignano.

23 OTTOBRE - Mentre nel settore occidentale (V armata USA) le posizioni delle divisioni alleate rimangono sostanzialmente immutate, a est, dove operano le unità dell’VIII armata britannica, vengono rinforzate le teste di ponte oltre il fiume Savio.

26 OTTOBRE - Mentre la 6a divisione corazzata sudafricana si impadronisce del Passo del Termine, e la 78a del XIII corpo britannico rafforza le sue posizioni sul Monte Spadura, la LXI brigata della 6a divisione corazzata britannica raggiunge Monte Orsaro tra il Parma e il Magra.
Nel settore dell’VIII armata britannica, la 10a divisione indiana avanza velocemente verso il fiume Ronco tenendo il fianco sinistro del V corpo.

25 OTTOBRE - Sulla destra dello schieramento alleato, il V corpo britannico raggiunge il fiume Ronco dalle alture che stanno di fronte a Meldola alla Statale n. 9. Unità della 4a divisione si impadroniscono di Forlimpopoli senza combattere. Durante la notte sul 26, la 10a divisione indiana riesce a stabilire una piccola testa di ponte oltre il Ronco, a sud e a nord di Meldola.

26 OTTOBRE - Attività di pattuglie su tutto il fronte della V armata USA. Nel settore dell’VIII armata britannica, la 10a divisione indiana (V corpo) rafforza la testa di ponte oltre il fiume Ronco che, in piena, impedisce peraltro le operazioni della 4a divisione sulla sua riva meridionale. A causa delle piogge il I corpo canadese è immobilizzato.

27 OTTOBRE - La XXVI brigata corazzata del XII corpo britannico (V armata USA) occupa Rocca San Casciano, sulla Statale 67. Nel settore dell’VIII armata britannica, unità della 5a divisione polacca Kresowa (II corpo) riconquistano Predappio Nuovo dopo esserne state ricacciate il giorno prima da un contrattacco tedesco. Altre truppe, della 10a divisione indiana, riescono a superare il fiume Ronco durante la notte sul 28.

30 OTTOBRE - Nel settore del V corpo britannico (VIII armata), la 10a divisione raggiunge Meldola da cui i tedeschi si sono ritirati. Sul fianco settentrionale del corpo, la 4a divisione tenta inutilmente di far attraversare il fiume Ronco alle sue pattuglie.

31 OTTOBRE - La 10a divisione indiana (V corpo delI’VIII armata britannica) avanza rapidamente verso il fiume Rabbi sulla scia dei tedeschi in ritirata. La 4a divisione stabilisce due teste di ponte oltre il fiume Ronco tra Selbagnone e la Statale n.9.

1° NOVEMBRE - Nel settore dell’VIII armata la 10a divisione indiana (V corpo britannico) attraversa il Rabbi nei pressi di Collina e conquista Gusignano mentre la 4a divisione viene fermata a breve distanza dall’aeroporto di Forli'.

2-3 NOVEMBRE - Il comando della V armata USA emana le direttive (che confermano del resto gli ordini verbali del 30 ottobre) per le future operazioni durante la obbligata tregua invernale, richiamando le sue unità alla necessità di consolidare il saliente di Bologna.
Il 13 il generale Alexxander (comandante delle forse alleate in Italia) alla radio impartisce alle formazioni partigiane l'ordine di "cessare le operazioni organizzate su vasta scala e di porsi sulla difensiva, come faranno nel corso dell'inverno le forse alleate..

Con sgomento i partigiani apprendono che dovrebbero lasciare i loro posti, e ritornare a casa.
Si svolgono per tutto il mese, animati incontri dei capi del vomando del Corpo volontari della libertà, con le autorità militari anglo-americane, mentre in montagna c'è aria di rivolta, già molti gridono al "tradimento" di quelli che fino ad oggi chiamavano alleati. "Ma come ci siamo fatti ammazzare fino adesso per aiutarli, e ora ci dicono tornate a casa. E a casa dove? a farci ammazzare dai fascisti e dai tedeschi? Abbiamo fatto fino ad ora da soli, e continueremo a fare da soli". Anche se in montagna, con un inverno davanti non era una cosa molto semplice, per il clima ma anche per gli approvvigionamenti alimentari, visto che ormai le formazioni partigiane contavano diverse decine di migliaia di uomini.
Con le trattative il 2 dicembre viene scongiurato lo smantellamento delle formazioni resistenziali.

Nel settore dell’VIII armata britannica, la CXXVIII brigata (46a divisione) sostituisce la 10a divisione indiana che viene fatta retrocedere nelle riserve.

4 NOVEMBRE - La 6a divisione corazzata sudafricana passa sotto il comando del IV corpo (V armata USA); fino ad ora dipendeva direttamente dal comando d’armata.

6 NOVEMBRE - L’8a divisione indiana (XII corpo della V armata USA) si impadronisce del Monte Monsignano.

7 NOVEMBRE - Nel settore dell’VIII armata, il V corpo inizia l’attacco contro Forlì dopo un sostenuto bombardamento di artiglieria. Mentre la 4a divisione attacca l’aeroporto della città, la 46a divisione, sulla sinistra dello schieramento, avanza verso San Martino in Strada.

8-9 NOVEMBRE - Nel settore orientale del fronte, la 3a divisione Carpatica (II corpo polacco dell’VIII armata britannica) entra a Dovadola, mentre la 5a Kresowa preme in direzione di Castrocaro. Limitati i progressi delle unità del V corpo britannico (VIII armata) nel settore di Forlì. Ma il giorno dopo, il 9 novembre la sua 4a divisione riprendendo l'offensiva costringe i tedeschi ad abbandonare Forlì.

12 NOVEMBRE - Il II corpo polacco, in stretto collegamento col V corpo britannico (VIII armata), attacca sulla linea Castrocaro-Converselle-Santa Lucia, a sud di Faenza.

13-15 NOVEMBRE - Mentre sul fianco sinistro dello schieramento alleato (V armata USA) unità dell’8a divisione indiana (XII corpo britannico) conquistano Monte San Bartolo, a destra (VIII armata britannica) reparti della 46a divisione conquistano Varano.

16 NOVEMBRE - Alcune pattuglie dell’8a divisione indiana (XIII corpo della V armata USA) entrano a Modigliana dove stabiliscono un contatto con le unità del II corpo polacco (VIII armata britannica).

18-21 NOVEMBRE - Il comando dell’VIII armata britannica fissa per le ore 20 l’attacco congiunto del V corpo britannico e del II corpo polacco verso Faenza. Il 20, la 46a divisione del V corpo (VIII armata britannica) conquista Castiglione. Il 21 la 3a divisione carpatica (II corpo polacco dell’VIII armata) sferra un’offensiva nel settore a sud di Faenza conquistando Monte Fortino e proseguendo verso nord. Ma fino al 27 una pioggia persistente rallenta notevolmente le operazioni in diversi settori.

28-29 NOVEMBRE - Il XIII corpo britannico, della 5a armata USA, raggiunge Casola Valsenio.
Nel settore dell’VIII armata britannica, le operazioni del V corpo sono ostacolate dal maltempo. Il I corpo canadese si prepara a passare all’attacco lungo la costa adriatica.
Mentre il XIII corpo (V armata USA) raggiunge Fontanelice, nel settore orientale del fronte (VIII armata britannica) la 7a divisione corazzata parte da Recanati per raggiungere il V corpo in vista della prossima offensiva.

1-2 DICEMBRE - Si utilizzano alcuni giorni per la preparazione dell’VIII armata britannica in vista dell’attacco del 4 dicembre.

3 DICEMBRE - L’VIII armata britannica inizia l’offensiva in direzione di Bologna con tre corpi d’armata: sul fianco sinistro opera il II corpo polacco, al centro il V corpo lungo la Statale n. 9 dirige verso Santerno e, infine, il I corpo canadese sulla costa adriatica.

4 DICEMBRE - Nel settore dell’VIII armata britannica, il II corpo polacco conquista Montecchio, mentre unità del I corpo canadese entrano a Ravenna.

12-13 DICEMBRE - Durante la notte sul 13, la 6a divisione corazzata (XIII corpo della V armata USA) inizia la seconda fase della sua offensiva lanciando le unità della LXI brigata contro Tossignano. Nel settore dell’VIII armata, la 5a divisione corazzata e la 1a divisione di fanteria (I corpo canadese) avanzano da Fosso Vecchio a Canale Naviglio: la 1a divisione stabilisce una testa di ponte a nord di Bagnacavallo.

14-15-16 DICEMBRE - Nel settore del XIII corpo (V armata USA), la 6a divisione corazzata perde il contatto con le pattuglie che hanno raggiunto Tossignano.
Nella notte sul 15, il lI corpo polacco riprende l’offensiva puntando sulla sinistra del V corpo canadese, e la 5a divisione corazzata stabilisce una testa di ponte oltre il Canale Naviglio.

17-18 DICEMBRE - Lungo il Senio, la 5a divisione Kresowa (Il corpo polacco dell’VIII armata) rileva le unità della 3a divisione carpatica. La 10a divisione indiana stabilisce alcune piccole teste di ponte oltre il Senio a sud e a nord di Tebano.

19 DICEMBRE - Nella notte sul 20, il V corpo (VIII armata britannica) riprende l’offensiva liberando il settore di Faenza.

20-21 DICEMBRE - Nel settore dell'VIII armata britannica, la 56a divisione (V corpo) inizia la conquista della regione tra il Canale Naviglio e il fiume Lamone operando a nord di Faenza. Nella notte sul 21, la 1a divisione di fanteria e la 5a divisione corazzata, del I corpo canadese, costringono i tedeschi ad indietreggiare al di là del Senio.

22 DICEMBRE - In previsione di una prossima offensiva tedesca nel settore occidentale del fronte (V armata USA), la 92a divisione, che opera nel settore di Lucca, viene rinforzata con unità dell’8a divisione indiana e la 85a con carri armati e pezzi d’artiglieria.

26-27 DICEMBRE - Viene inviata nel settore di Lucca la 1a divisione corazzata.
Unità della 14a armata tedesca lanciano una serie di contrattacchi contro le posizioni della 92a divisione (IV corpo) lungo le rive del Serchio.

28-29 DICEMBRE - Nel settore della V armata USA, le unità dell’8a divisione indiana avanzano verso nord lungo la valle del Serchio, mentre le truppe tedesche cominciano a ritirarsi verso nord.

30 DICEMBRE - Nella valle del Serchio, gli americani della V armata hanno riguadagnato le posizioni che tenevano alla fine di ottobre.
In quasi tutti i settori del fronte c'è una calma praticamente assoluta. Nelle forze anglomericane questo atteggiamento (piuttosto poco impegnativo, senza rinforzi, e piani strategici immediati) continuerà fino al mese di Aprile.

Si entra nell'anno 1945, con una situazione in Italia non proprio chiara.
Mentre nel nord est, sui confini, la situazione è ancora più oscura.
Pure nel Nord-Italia (Piemonte e Lombardia), la situazione non è limpida; e quello che è già chiamato "il vento del nord", solleva molte aspettative nelle formazioni partigiane di sinistra, creando altrettanti seri problemi agli anglo-americani.

Ma soprattutto all'inglese Churchill, che osservando una identica situazione in Grecia, proprio in questo fine dicembre, prende provvedimenti contro la formazioni partigiane greche di sinistra. Gli fa una guerra spietata e le stronca in un bagno di sangue.

FAI RITORNO ALLE PAGINE
DI PROVENIENZA CON IL BACK

< < alla HOME PAGE DI STORIOLOGIA