ANNO 1945

ULTIMI 10 MESI
DI OPERAZIONI BELLICHE IN ITALIA

le date delle principali delle operazioni belliche in Italia
e quelle collaterali più importanti

1° GENNAIO
L'inizio dell'anno si apre con un tentativo alleato di sbarco a sud di Massa, che però fallisce. Hitler lancia un proclama affermando che la Germania continuerà a battersi per conseguire la vittoria a qualunque costo. Per tutta la notte di San Silvestro sull'Inghilterra meridionale cadono le V2. Nel frattempo nelle Ardenne nella disperata difesa dei tedeschi gli Alleati perdono 74.000 uomini. L'offensiva tedesca verrà poi bloccata il giorno 17. Sono impiegati per la prima volta i caccia ME 109 che raggiungono la velocità del suono.

In ITALIA i primi giorni che seguono il capodamnno registrano una calma quasi assoluta su tutto il fronte con l’8a armata britannica del gen. McCreery attestata sulle rive del fiume Senio, nella piatta pianura romagnola, e la 5a armata USA di Truscott a 15 km da Bologna. La calma nei combattimenti durerà molte settimane e permetterà alle unità del Gruppo di armate C di Vietinghoff (10a e 14a armata dei gen. Herr e Lemelsen) di rinforzare le difese e al gen. Clark, che da dicembre ha sostituito Alexander al comando delle forze alleate in Italia, di mettere a punto il piano per l’offensiva finale.

Dopo i noti contrasti fra Alleati e Partigiani, attraverso la stazione radio di Bari "Italia combatte" (del Quartier Generale), Clark invia agli uomini della resistenza italiana istruzioni, esortandoli a mantenersi uniti e forti, di intensificare il sabotaggio e la guerriglia, e di ascoltare "Italia combatte" in modo da essere al corrente di qualsiasi nuovo ordine o mutamento della situazione.

2 GENNAIO
Limitate azioni sulla riva orientale del Senio (settore dell’8a armata britannica) per liberare definitivamente il settore. La 5a divisione corazzata del I corpo canadese, procedendo in direzione nord verso il mare, conquista Conventelle.

6 GENNAIO
Si combatte furiosamente a sud di Faenza.
Nella Repubblica Sociale vengono requisite le aziende dei grossisti accusati di nascondere i prodotti alimentari. E' d'ora in avanti indicato come reato è punito con la pena di morte.

12 GENNAIO
Il Quartier generale americano comunica questi dati:
Nel corso del 1944 il territorio settentrionale (in mano alla RSI) ha subito 4541 bombardamenti aerei e 2252 mitragliamenti, con 22.506 morti e 35.654 feriti fra i civili, 1.209 morti e 1.304 feriti tra i militari.

Inquadrato nel I corpo d’armata canadese (8a armata britannica) entra in linea il gruppo di combattimento Cremona del gen. Clemente Primieri che sostituisce la 1a divisione canadese nel settore tra Alfonsine (Ravenna) e la costa adriatica. Il gruppo è la prima delle 6 grandi unità (le altre sono i gruppi Friuli, Legnano, Folgore, Mantova e Piceno) costituite dall'esercito italiano nella seconda metà del 1944, in stretta collaborazione con la missione militare alleata in Italia.

De Gasperi ministro degli esteri, prende l'iniziativa e scrive ai capi degli Alleati, evidenziando l'eroico contributo dei patrioti italiani alla liberazione del Paese, e chiede " la costituzione di una forte armata nazionale, capace di entrare in linea a fianco delle gloriose armate Alleate".
Il giorno 5 febbraio Bonomi presidente del consiglio chiederà ai governi alleati di riesaminare le dure condizioni imposte all'Italia dall'Armistizio. Purtroppo la sua richieste viene del tutta ignorata. (E sarà pure ignorata il 10 febbraio 1947 a Parigi).

19 GENNAIO
Nelle file della resistenza, a Selva di Tarnova si svolgono violenti combattimenti della durate di tre giorni tra partigiani e fascisti.
20 GENNAIO - In una incursione di molti aerei, Milano subisce un terribile bombardamento.
22 GENNAIO
Il comando della 5a armata USA emana le prime direttive sui programmi di addestramento in preparazione dell’offensiva di primavera.

5 FEBBRAIO
Inizia a Jalta, in Crimea, la seconda fase della Conferenza “Argonaut” (in codice “Magneto”) cui partecipano i capi di governo di Stati Uniti, Unione Sovietica e Gran Bretagna, Roosevelt, Stalin e Churchill. Gli Alleati discutono della strategia comune e soprattutto delle questioni politiche e di “spartizione” delle sfere di influenza alla fine del conflitto.
Le tensioni a questo incontro non furono poche anche se la sconfitta tedesca era ormai certa, e quindi erano venuti meno i rischi che avevano fatto temere il peggio a inglesi, russi e americani.

Il problema insorto fra i partecipanti era un altro: chi si approfitterà in misura maggiore dei vantaggi delle vittorie militari in corso? Pur diffidenti con i Russi, gli occidentali sanno inoltre che Stalin non ha mai ufficialmente proclamato i principi di Roosevelt e Churchill con la "Carta Atlantica". Inoltre la situazione generale evolve in senso sempre più favorevole all'Unione Sovietica.
Del resto il maggior peso delle operazioni - forse sottovalutando la potenza militare sovietica - i due alleati occidentali lo avevano lasciato proprio a Stalin. E Stalin a Jalta, cercò di garantirsi quel predominio sull'Europa orientale che durerà - dopo il conflitto- anche dopo la sua morte; fin quasi agli anni '90.

Churchill si era opposto a quella che riteneva una pericolosa e ingiustificata arrendevolezza, specie per ciò che riguardava la sfera di influenza sovietica in Europa, ma dovette cedere al volere dell’alleato più forte.
Stalin in cambio confermava la sua adesione alle Nazioni Unite (idea molto cara a Roosevelt) e accettava di intervenire, dopo la fine della guerra in Europa (prevista per luglio), contro il Giappone (non era ancora disponibile l'accellerata soluzione della bomba atomica), oltre a ricevere a guerra finita importanti concessioni in Estremo Oriente.
Il giorno 11 febbraio Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Sovietica pubblicano la Dichiarazione di Jalta in cui riassumono le conclusioni politiche generali raggiunte nel corso della Conferenza "Argonaut".
Ciò che vi appare evidente è l'annientamento della Germania e l'abbandono dell'Europa orientale al capo del bolscevismo.

7 FEBBRAIO -
Nel settore italiano della V armata USA, la 92a divisione (IV corpo) migliora le sue posizioni nella valle del Serchio dopo violenti scontri.
Trieste. Padova, Vicenza subiscono terrificanti bombardamenti anglo-americani.

8 FEBBRAIO
Fronte italiano. La 92a divisione (IV corpo della 5à armata USA) dà inizio a operazioni limitate nel settore costiero del fronte.
Nel settore dell’8a armata britannica, entra in linea il gruppo di combattimento italiano Friuli al comando del gen. Arturo Scattini: sostituisce la divisione polacca Kresowa, schierata sul Senio di fronte a Riolo dei Bagni.

13 FEBBRAIO
Fronte italiano. La 3a divisione Carpatica e il Gruppo Friuli passano sotto il comando del Il corpo d’armata polacco (8a armata).
Gli ex assi piloti di caccia dell'Italia fascista, si fanno onore nella RSI nei duelli con i caccia alleati che scortano i bombardieri. Ne abbattono 38, evitando così ulteriori bombardamenti delle città settentrionali.

16 FEBBRAIO
Il comando della 5a armata USA emana le direttive per limitati attacchi delle unità del IV corpo (previsti a partire dal 20) al fine di rinforzare le posizioni a ovest della Statale n. 64.

24 FEBBRAIO
Mussolini crede ancora a ciò che Hitler in un proclama assicura che "entro l'anno ci sarà una "svolta storica" con una micidiale arma segreta". Fallite le V1, ha in serbo le V2, che il 27 marzo lancia su Londra. (ma faranno pochi danni)

25 FEBBRAIO
Nel settore della 5a armata USA termina la prima fase della limitata offensiva del IV corpo a ovest della Statale 64.
Sul fianco destro del fronte alleato, i primi reparti del gruppo di combattimento italiano Folgore prendono posizione nel settore del XIII corpo (8a armata britannica): il contingente italiano completerà entro il 3 marzo lo schieramento a cavallo del fiume Santerno assumendo la responsabilità del settore già tenuto dalla 6a divisione britannica.

28 FEBBRAIO
La 10a divisione motorizzata USA e la 1à del corpo di spedizione brasiliano (IV corpo della 5a armata USA) completano il raggruppamento per la seconda fase dell’offensiva contro i rilievi a ovest della Statale n. 64. Ci si propone di attaccare questa strada per isolare la città di Bologna ed effettuare azioni diversive lungo la strada Tosco-Romagnola, onde evitare un attacco frontale contro le difese molto forti a sud di Bologna.
1° MARZO
Verona subisce un attacco micidiale di bombardieri anglo-americani

2 MARZO
Fronte italiano.Nel settore dell’8a armata britannica, il gruppo di combattimento Cremona (V corpo) con l’appoggio dei partigiani della XXVIII brigata Garibaldi, inizia l'offensiva verso Comacchio.

3 MARZO
Inizia la seconda fase dell’offensiva limitata e locale del IV corpo (5a armata USA) verso le alture a nord-est dei monti Torraccia e Castello.
Nel settore del V corpo (8a armata britannica), la 56a divisione conquista un solido caposaldo sulla riva orientale del Senio, nei pressi di San Severo mentre il gruppo Cremona continua la battaglia per Comacchio.
Mussolini incita una battaglione della Brigata Nera Mobile in partenza per il fronte. Mentre il Governo di Salò pone la Guardia Nazionale Repubblicana alle dirette dipendenze dei capi delle province.

4 MARZO
Prosegue l’offensiva del IV corpo della 5a armata USA che raggiunge Monte Acidola, Madonna di Brasa e Monte della Croce. Sul fianco destro dello schieramento alleato (V corpo dell’8a armata britannica), il gruppo di combattimento Cremona entra a Torre di Primaro. Il giorno dopo termina l'offensiva della 5a armata USA dopo aver ottenuto risultati molto limitati.

8 MARZO
Nel II corpo della 5a armata USA, la 1a divisione corazzata effettua limitati attacchi per rinforzare le posizioni sul fianco sinistro del corpo, conquistando Carviano, a nord-est di Vergato.

12 MARZO -
Alcuni caccia anglo-americani tra Desenzano e Castiglione delle Stiviere mitragliano l'auto sulla quale sta viaggiando Mussolini.
19 MARZO -
Nella RSI un attentato di partigiani contro gli alpini della "Monterosa" su una tradotta fatta saltare, perdono la vita 17 Alpini.
25 MARZO
Venezia subisce una grave incursioni di bombardieri degli Alleati; San Marco e altri monumenti subiscono gravissimi danni.

26 MARZO
A Roma si registrano manifestazioni antimonarchiche. Durante un rito religioso il luogotenente Umberto, viene insultato dalla folla.
29 MARZO -
In Italia avviene l'unificazione di tutte le formazioni del C.L.N.A.I. A Milano inizia una catena di scioperi, e nel contempo avvengono manifestazioni di operai

1° APRILE
I Partigiani italiani delle formazioni unificate, attaccano i tedeschi in Val Grana, nel Veneto e in Emilia. In Val d'Aosta al valico del Piccolo San Bernardo sono invece gli uomini di Graziani a respingere con atti di valore le truppe francesi golliste che - nel caos italiano- vogliono tentare il colpo di scendere dal valico e occupare la Valle. Terminata poi l'azione dei Repubblichini, questi dopo pochi giorni saranno sostituiti dai partigiani che hanno le stesse intenzioni, fermare al valico i Francesi.

Durante la notte sul 2 nel settore del V corpo (8a armata britannica) la II brigata Commandos dà il via all’operazione “Roast” per liberare la zona di Comacchio.

2 APRILE
Prosegue l’operazione “Roast” contro Comacchio da parte dei reparti del V corpo (8a armata britannica) che riescono a stabilire una testa di ponte nel settore occidentale di Comacchio.
In Italia il maresciallo Kesselring viene sostituito nel comando delle forze tedesche con il generale Vietinghoff.

4 - 5 APRILE -
La 5a armata americana comincia l'offensiva contro la Linea Gotica. Altri reparti iniziano quella verso la Liguria.
Il Partito Fascista Repubblicano, ordina la mobilitazione generale del partito entro il 30 aprile.

6 APRILE
Fronte italiano occidentale. La 92a divisione USA prosegue l’offensiva contro la città di Massa.

10 APRILE
Fronte italiano occidentale. La 92a divisione della 5a armata USA entra a Massa. Il 12 la 5a armata USA conquista Carrara. Mentre continua l’offensiva delle unità dell’8a armata britannica sul fianco orientale dello schieramento alleato; nello stesso giorno il corpo polacco raggiunge il fiume Santerno.

12 APRILE
Stroncato da una emorragia cerebrale, a 63 anni muore improvvisamente a Warm Spring in Georgia, dove - dopo Yalta - si era ritirato molto affaticato, il presidente degli Stati Uniti Flanklin Roosevelt.
La notizia viene annunciata il giorno successivo, dopo il giuramento alla Casa Bianca del suo vice: Harry Truman. La sua politica sarà molto diversa dal suo predecessore: " Se vediamo che la Russia sta per vincere, dobbiamo prestare aiuto alla Germania e lasciare così che si ammazzino il più possibile l'un l'altro". Erano queste le sue idee. E molto prima - profeticamente - aveva affermato "Se vediamo che la Germania sta per vincere la guerra, dobbiamo aiutare la Russia".

La 5a armata USA è costretta a rimandare di 24 ore l’offensiva sulla Linea Gotica, prevista per questa data, a causa delle avverse condizioni atmosferiche.
Prosegue l’avanzata delle unità del V corpo (8a armata britannica) verso Bastia, sulla riva settentrionale del fiume Reno.
I Volontari della Liberta attaccano e mettono in fuga i presidi tedeschi di Fidenza, Parma e di Borgonovo (Piacenza). Il 17 aprile entrano in Ostia (Parma)

13 APRILE
Il comando della 5a armata USA rimanda ulteriormente l’inizio dell’offensiva a causa del persistere del tempo sfavorevole.
Nel settore dell’8a armata britannica, il II corpo polacco espande la testa di ponte oltre il fiume Santerno.

14 APRILE
ITALIA - Alla fine, dopo vari ritardi dovuti al cattivo tempo, la 5a armata USA può lanciare le sue unità nell’offensiva finale contro le truppe tedesche in Italia, costituite nel settore americano dal XIV corpo corazzato della 14aarmata di Lemelsen. Il IV corpo americano attacca verso la pianura padana.
Prosegue l’offensiva delle unità dell’8a armata britannica sul fianco destro dello schieramento alleato.

15 APRILE
IN GERMANIA - Gli alleati si accingono a lanciare la grande offensiva contro Berlino. I tre fronti contano 19 armate, 4 armate corazzate, 3 armate aeree per un totale di 1.600.000 uomini con 3827 carri armati e 2334 semoventi, 4520 pezzi anticarro, 15.654 pezzi d’artiglieria campale e 3411 contraerei, 6700 aerei, 96.000 autocarri. A queste ingenti forze i tedeschi, all’inizio dell’offensiva, possono contrapporre la un totale di 47 divisioni di cui 3 corazzate e 8 motorizzate, più 1 brigata di fanteria.

IN ITALIA nel settore della 5a armata USA, mentre il IV corpo procede nei settori di Suzzano e di Vergato, nella notte sul 16 il II corpo lancia l’attacco in direzione di Bologna, a est della Statale 64, dopo un intenso bombardamento aereo. Partecipa all’attacco anche il gruppo di combattimento italiano "Legnano". Sul fianco orientale dello schieramento alleato, le unità del II corpo polacco (8a armata britannica) iniziano ad attraversare il fiume Sillaro. Liberano Imola.
16 APRILE
Prosegue l’offensiva della 5a armata USA e dell’8a britannica verso la pianura padana.
17 APRILE
L’avanzata delle forze alleate prosegue senza soste: nel settore occidentale, la 92a divisione (5a armata USA) punta verso Sarzana, mentre il IV corpo raggiunge i monti Ferra e Moscoso.
Sul fianco orientale dello schieramento, il II corpo polacco (8a armata britannica) avanza a ovest di Medicina mentre il XIII raggiunge il fiume Gaiana.

18 APRILE
Raggiungendo la zona Sulmonte-San Chierlo, la 10a divisione da montagna del IV corpo (5a armata USA) cattura circa 3000 prigionieri del XIV corpo corazzato tedesco.
Sul fianco destro dello schieramento alleato, il V corpo (8a armata) conquista Argenta quasi interamente distrutta dai bombardamenti dei giorni precedenti l'offensiva. All’azione partecipa il gruppo di combattimento italiano "Cremona".

19 APRILE
Vengono emanate le direttive del comando della 5a armata USA per il proseguimento dell’offensiva verso il Po: il piano prevede l’avanzata della 92a divisione in direzione della Spezia, del IV corpo verso il Panaro e solo successivamente oltre il Po tra Ostiglia e Borgoforte, e infine del II corpo in direzione di Bologna con l’attraversamento del Po tra Ostiglia e Sermide.

20-21-22 APRILE
ITALIA - Liberazione di Bologna. La 5a armata USA scende dagli Appennini nella pianura padana: il suo IV corpo raggiunge Casalecchio, nei pressi di Bologna e il II° conquista la regione tra Casalecchio e Gesso.
Nel settore dell'8a armata britannica, il X corpo raggiunge il fiume Idice oltre il quale riescono a stabilire delle teste di ponte il II° corpo polacco e il XIII britannico.
Il gen. Vietinghoff, comandante del Gruppo di armate C, ordina il ripiegamento delle forze tedesche (10a e 14a armata) sulla linea del Po: mossa tardiva perché le divisioni corazzate alleate si stanno già avventando sulle truppe tedesche lungo tutta la linea del fronte.
Il giorno 22 truppe polacche del generale Anders e i gruppi di combattimento italiani "Legnano" e "Friuli" liberano Bologna. Il 23 con una Modena insorta la città viene liberata dai partigiani
In dieci giorni i tedeschi nel settore adriatico hanno subito la distruzione di 134 mezzi corazzati. Ma anche gli anglo-americani nello stesso settore solidamente difeso dall'Asse, si dissanguano con moltissime perdite. Il giorno 24 le armate raggiungono il PO.

TORNIAMO INDIETRO DI QUALCHE GIORNO

22 APRILE
ITALIA - Mussolini parla ai fascisti milanesi, promettendo che le sorti cambieranno presto con l'intervento delle armi segrete di Hitler.
Intanto il IV corpo della 5a armata raggiunge il Panaro, superando successivamente Modena, e il V corpo dell'8a armata britannica raggiunge Ferrara.

23 APRILE
ITALIA - Scoppia l'insurrezione di Genova, compatta da Voltri fino a Nervi. Il CLN, ormai padrone della città, intima il giorno 27 non solo la resa al comando tedesco ma addirittura questo è costretto a firmare un vero e proprio atto di capitolazione.

IN GERMANIA - Heinrich Himmler, che ha assunto il comando superiore delle armate del Reno e della Vistola, offre la resa delle forze armate tedesche agli Alleati occidentali. Ma la proposta viene respinta poco dopo dagli Alleati che esigono la resa incondizionata su tutti i fronti, quindi anche su quello orientale.
Mentre in Italia il IV corpo della 5a armata USA supera il Po nei pressi di Guastalla e di Luzzara.
Nel settore dell'8a armata britannica, il XIII corpo stabilisce alcune teste di ponte oltre il Reno, mentre l’8a divisione del V corpo raggiunge Ferrara e il Po a Pontelagoscuro.

24 APRILE
In ITALIA nel settore della 5a armata USA, mentre la 92a divisione riceve l’ordine di procedere in direzione di Genova, il IV corpo punta sull’aeroporto di Villafranca, a sud di Verona. Reggio Emilia viene raggiunta dai reparti della 34a divisione.
Anche il XIII e il V corpo britannico (8a armata britannica) riescono a stabilire alcune teste di ponte oltre il Po, rispettivamente a Gaiaba e Stienta, e a ovest di Pontelagoscuro.
Il Comitato di Liberazione Nazionale ordina l’insurrezione generale nell’Italia settentrionale. Le colonne tedesche in ritirata vengono attaccate dai partigiani che il 25 assumono il controllo della città di Milano.
IN GERMANIA - l'Armata Rossa completa l'accerchiamento di Berlino.

25 APRILE
IN ITALIA - Mentre le unità del IV corpo (5a armata americana) conquistano l’aeroporto di Villafranca di Verona (10a divisione da montagna) e Parma (3a divisione), l'88a divisione del II corpo libera Verona.
Nel settore dell'8a armata britannica, la 56a divisione e il gruppo di combattimento Cremona attraversano il Po presso Polesella e nei pressi della costa.

Per conto del CLNAI il Comando Generale del Corpo Volontari della Libertà ordina con la direttiva Longo l'insurrezione dell'Italia settentrionale: i partigiani provenienti da tutte le valli scendono su Milano occupandola.
Nel pomeriggio Mussolini incontra una delegazione del CLNAI per le condizioni di resa. I colloqui avvengono nell'arcivescovado con la mediazione del cardinale Schuster. Mussolini apprende -scandalizzandosi- che tali trattative di resa sono già state fatte dal suo alleato tedesco Wolf. Finiti i colloqui, Mussolini dovrebbe più tardi far ritorno in arcivescovado per stabilire le condizioni e rimanerci per essere consegnato agli Alleati, ma alla sera evita il nuovo incontro e verso le ore 20 parte in auto per Como.

Si apre a San Francisco, in California, la Conferenza per stabilire lo statuto delle Nazioni Unite, un'organizzazione internazionale. Durerà due mesi.

26 APRILE
IN ITALIA il IV e il II corpo della 5a armata USA raggiungono e superano l’Adige nelle zone di Verona e di Legnago;il XIII corpo dell’8a armata britannica a ovest di Badia.
Resa incondizionata delle forze tedesche in Liguria. Liberate in giornata Albenga, Casale, Voghera, Como, Monza, Brescia, Gallarate, Cremona e Verona. A Milano è in corso l'insurrezione e la liberazione della città. Alcuni reparti si arrendono.

27 APRILE
IN ITALIA le unità della 5a armata USA proseguono l’avanzata nell’Italia settentrionale: la 92a divisione raggiunge Genova già liberata dai partigiani. Inizia la battaglia per Torino. Si combatte a Cuneo, Fossano, Savigliano, Dronero, Novara. In breve tempo vengono liberate Alba, Bra, Arona. Segue la liberazione di Piacenza, Mantova, Pavia, la Val Camonica. Mentre è in corso l'insurrezione a Padova e Venezia. Bergamo è liberata dai partigiani.

Mussolini nella fuga, vagando per le strade del lago di Como, camuffato tenta di fuggire con un reparto tedesco in ritirata, ma gli uomini della 54a brigata garibaldina lo catturano a Giulino di Mezzegra, presso Dongo, sul Lago di Como, assieme alla sua amante CIaretta Petacci. Stessa sorte per alcuni gerarchi fascisti.

28 APRILE
Dopo la cattura Mussolini è passato per le armi da alcuni partigiani. A Dongo i gerarchi catturati vengono immediatamente processati e fucilati.

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Intanto la 92a divisione americana (5a armata) raggiunge Alessandria. La 1a divisione corazzata del IV corpo USA raggiunge il Lago di Como presso il confine con la Svizzera, mentre Vicenza viene liberata dal II corpo. Liberate altre numerose località della Lombardia, del Veneto, del Piemonte dove a Torino si combatte ancora. IL giorno dopo a Grugliasco vengono fucilate 66 persone dai tedeschi.
Unità del XIII e del V corpo (8a armata britannica) avanzano verso Padova e Venezia, dove anche qui si combatte ancora mentre a Trieste è in corso l'insurrezione.

29 APRILE
IN ITALIA - Prosegue l’avanzata alleata nel Norditalia: unità del IV corpo americano raggiungono Milano, che è già stata liberata dai partigiani, mentre il V corpo britannico raggiunge Venezia, ma ad entrare primi nella città lagunare sono gli uomini del "Cremona". Mentre la 2a divisione neozelandese del XIII corpo britannico, avanzando in direzione di Trieste, raggiunge il Piave.
La 92a divisione della 5a armata USA raggiunge Torino già liberata dai partigiani. Mentre in Val d'Aosta avvengono scontri fra gli stessi partigiani italiani e le truppe francesi che intendono mantenere le posizioni conquistate nella valle.

In ITALIA a Caserta il colonnello Schweinitz e il suo aiutante Wenner, in rappresentanza del gen. Vietinghoff, comandante dello Heeresgruppe C in Italia, sottoscrivono il documento che stabilisce la resa incondizionata di tutte le truppe tedesche in Italia a partire dalle ore 13 (ora di Greenwich corrispondenti alle 14 italiane) di mercoledi 2 maggio 1945. Alla firma della resa, oltre a ufficiali americani e inglesi, è presente anche il generale sovietico A.P. Kislenko.

A BERLINO, la situazione sta precipitando:durissimi scontri sono in corso intorno al Reichstag e alla Cancelleria, lungo la Potsdamer Strasse e nella Belle-Alliance-Platz. A sud di Cottbus, i tedeschi contengono la pressione sovietica nella zona fra Bautzen e Meissen.
Hitler ordina la prosecuzione della resistenza nella « ridotta alpina » nel Sud della Germania, e designa il grand’ammiraglio Karl Dònitz a suo successore quale capo dello stato.

30 APRILE
IN ITALIA - Il generale Clark proclama che "l'offensiva alleata ha sgominato 25 divisioni tedesche....La potenza militare della Germania in Italia è praticamente cessata, salvo qualche combattimento isolato".
I fascisti sono abbandonati alla loro sorte. Molti italiani (improvvisatie millantatori partigiani) si vendicano per motivi per nulla legati alla guerra, ma a motivazioni politiche e anche a personali rancori.

IN GERMANIA - Alle 15,30, Hitler si toglie la vita nel Bunker della Cancelleria: lo segue nella morte la sua compagna (da lui appena sposata) Eva Braun. Non si hanno più notizie della 9a armata tedesca, mentre è perduta ogni speranza che l’armata di Wenck possa raggiungere la città.
Dopo durissimi combattimenti durati tutta la giornata, alle 22,50 3 battaglioni d’assalto della 150a divisione fanteria sovietica conquistano il Reichstag: il tenente Berest e due sergenti piantano la bandiera sovietica sulla statua equestre che rappresenta la Germania in trionfo.
Nella notte, il gen. Krebs, capo di S. M. della Wehrmacht, chiede di poter trattare la resa al gen. Cujkov, comandante dell’armata che opera nel settore della Cancelleria.
L’esercito tedesco è semidistrutto: lo Heeresgruppe Sud (dal 6 aprile comandato da Rendulic), forte di 600 mila uomini, e lo Heeresgruppe Centro (Schòrner), con 1.200.000 uomini, sono ancora in grado di combattere, e lo fanno, ma solo per aprirsi la strada attraverso le armate russe e consegnarsi agli Occidentali, ciò che riuscirà allo Heeresgruppe Sud, gran parte del quale raggiungerà le linee americane.

1° MAGGIO
IN ITALIA - A Trieste con in corso l'insurrezione le truppe di Tito (e la divisione "Garibaldi") entrano in città. Alcuni reparti degli Alleati neozelandesi avevano già raggiunto i dintorni di Trieste, ma sono costretti a ad arretrare.
Incominciano per Trieste e per la Venezia Giulia i "tragici" 45 giorni". Fra il 1°e il 2 maggio le truppe di Tito occupano Trieste, Gorizia e l'Istria.
Resistono le truppe dell'Esercito Croato, che poi il 15 si arrendono agli inglesi, ma da questi sono consegnato alle forze di Tito.

Nel frattempo il corpo della 5a armata americana inizia a liberare la valle del Piave ma non si dirige verso Trieste ma si prepara ad avanzare verso l’Austria attraverso il Passo del Brennero. I tedeschi in rotta si arrendono un po' ovunque.

In GERMANIA - Viene dato l’annuncio della morte di Hitler e della nomina di Dònitz a suo successore. Il gen. Krebs è ricevuto dal gen. russo Cujkov cui chiede una tregua. Berlino è ormai conquistata dall'Armata Rossa che cattura 70 tedeschi.
Il generale sovietico esige la resa incondizionata. Krebs torna al Bunker della Cancelleria a riferire. Bormann e Goebbels vorrebbero proseguire la resistenza, ma il gen. Weidling, comandante della guarnigione di Berlino, si decide alla resa. Goebbels si fa uccidere con la moglie e i sei figli, Krebs si toglie la vita, Bormann fugge. Firmata la resa, Weidling lancia un proclama all’esercito e alla popolazione berlinese, ordinando la cessazione immediata di ogni resistenza. Questa tuttavia prosegue, da parte di numerosi gruppi di fanatici, nel cuore della capitale.

In Iugoslavia truppe di Tito, già penetrate a Trieste, entrano in contatto con la 2a divisione neozelandese sull’Isonzo, nei pressi di Monfalcone, impedendogli l'avanzamento. La situazione dei 150.000 tedeschi dello Heeresgruppe E (Lòhr) rimasti in Iugoslavia si fa del tutto disperata.

2 MAGGIO
IN ITALIA - In base al documento sottoscritto dai tedeschi a Caserta il 29 aprile, cessano le ostilità su tutto il fronte e si attua la resa incondizionata delle forze tedesche.
Viene nominato dal Governo Comandante del CVL, Cadorna, poi il giorno 5, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito Italiano.
I tedeschi si arrendono anche in Olanda, nella Germania occidentale, in Danimarca.

4 MAGGIO
ITALIA - Firma ufficiale della resa delle truppe tedesche in Italia. Termina la guerra in Italia.

8 MAGGIO
Il presidente Truman proclama il 9 maggio “V-E Day” (Giorno della vittoria in Europa).
Firma a Karlshorst, presso Berlino, della resa tedesca ai sovietici.

9 MAGGIO
EUROPA - A Reims i tedeschi firmano la resa incondizionata. Terminano ufficialmente, dalle 0,01, le ostilità in Europa. La resistenza di alcuni reparti tedeschi prosegue tuttavia in Cecoslovacchia, in Austria e in Croazia, anche se a Berlino al Quartier Generale russo viene firmata la capitolazione della Wehmacht. I membri del governo nazista con Goring e C. sono catturati.

13 MAGGIO
ITALIA - Iugoslavia - Le forze di Tito occupano defonitivamente Trieste. In Iugoslavia gran parte delle forze di Lohr si arrende, ma alcune unità resistono nell’alta Slovenia, a ovest di Maribor presso il confine austriaco. In Cecoslovacchia, reparti tedeschi cercano ancora di sfuggire ai sovietici per consegnarsi agli americani. Ma ogni resistenza è finita.

15 MAGGIO
In AUSTRIA - Viene proclamata la repubblica austriaca, ristabilendo così la situazione anteriore all’"Anchluss" hitleriano.
In IUGOSLAVIA presso Slovenigradesk, 150.000 soldati tedeschi si arrendono alle forze iugoslave e sovietiche. Quelli che hanno potuto, sono riusciti a farsi catturare dagli americani, gli altri sono in mano sovietica.

LE OPERAZIONI MILITARI PER METTERE FINE ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE PROSEGUONO NELLE ACQUE DEL PAFICICO

26 MAGGIO
In GIAPPONE - Bombardieri USA attaccano ancora Tokyo con 3252 t di bombe distruggendo il quartiere della Ginza e i dintorni del palazzo imperiale. Oltre 90 kmq, metà della superficie della città, sono ormai stati rasi al suolo. Molte fabbriche sono distrutte, in totale crisi la produzione di alcune industrie belliche.

14 GIUGNO
IN GIAPPONE - I Capi di Stato Maggiore Riuniti ordinano ai generali MacArthur e Arnold e all’amm. Nimitz di studiare un piano per l’occupazione immediata del Giappone delle isole nipponiche, nel caso che il nemico capitoli improvvisamente. La decisione è forse in rapporto ai progressi degli studi per la realizzazione della bomba atomica, ma i comandanti sul campo americani non ne sono al corrente.

18 GIUGNO
IN GIAPPONE - I bombardieri USA iniziano una serie di violente incursioni contro 23 città giapponesi di popolazione compresa fra 100.000 e 350.000 abitanti. Le basi aeree e navali di Okinawa avvicinano sensibilmente gli americani al loro prossimo obiettivo, il Giappone.

24 GIUGNO
IN RUSSIA - A Mosca parata della vittoria nella Piazza Rossa. Duecento bandiere tedesche sono trascinate nella polvere.

26 GIUGNO
A San Francisco ha termine la Conferenza delle Nazioni Unite sull’organizzazione internazionale. La Carta dell’ONU è firmata dai rappresentanti dei paesi partecipanti, ma la ratifica avverrà il 24 ottobre.

10 LUGLIO
Giappone. Aerei americani lanciati da una squadra di portaerei veloci al comando del viceamm. McCain attaccano numerosi aeroporti nella zona di Tokyo. Vengono colpiti anche obiettivi industriali. La reazione nipponica è fiacca. L’aviazione del Sol Levante è stata decimata a Okinawa. Anche quanto resta della marina è praticamente immobilizzato dagli attacchi americani e dalla mancanza di carburante. La marina americana, invece, nonostante l’emorragia subita a Okinawa, è sempre più forte: a questa data conta quasi 68.000 unità fra i vari tipi, con oltre 4 milioni di uomini.

IN ITALIA - Il governo italiano dichiara guerra al Giappone.

16 LUGLIO
IN AMERICA - La prima bomba atomica è sperimentata con successo alle 17,30 presso Alamogordo, nel Nuovo Messico.

17 LUGLIO
Si apre la Conferenza di Potsdam, che durerà fino al 2 agosto e nella quale Churchill (non più primo ministro ma accompagna Attlee), Stalin e Truman dibatteranno i problemi della pace in Europa e i termini per la soluzione del conflitto contro il Giappone.

22 LUGLIO
Si apre a Parigi la Conferenza per la preparazione dei trattati di Pace con l'Italia, Finlandia, Ungheria, Romania, Bulgaria.

25-26 LUGLIO
Giornata nera per Churchill. In Gran Bretagna in conseguenza della vittoria elettorale dei laburisti, il governo di Churchill deve dimmettersi. Si costituisce il nuovo governo con Attle Primo Ministro.

26 LUGLIO
Gli Alleati riuniti a Potsdam lanciano la Dichiarazione di Potsdam, con la quale intimano al Giappone la resa incondizionata, pena “la completa distruzione”. Questo avvertimento è anche una conseguenza del riuscito esperimento di Alamogordo (di cui Stalin è a conoscenza grazie ai servizi informazioni).

30 LUGLIO
GIAPPONE - Il Giappone respinge l’ultimatum di Potsdam. Tuttavia il gen. Marshall dà istruzioni al gen. MacArthur e all’amm. Nimitz affinché coordinino i loro piani in vista di una prossima resa del nemico.

Un sommergibile nipponico affonda nel Mare delle Filippine l’incrociatore pesante USA Indianapolis, che ha trasportato in gran segreto a Tinian gli elementi della bomba atomica.

2 AGOSTO
GIAPPONE - Si chiude la Conferenza di Potsdam. Nel frattempo sul Giappone si abbatte la più pesante incursione aerea americana effettuta durante la seconda guerra mondiale. MacArthur che coordina i bombardamenti sul Giappone ha già predisposto un'altra pesante incursione su Tokio. Non sa ancora nulla della natura della imminente operazione “Centerboard”.

6 AGOSTO
GIAPPONE - Inizia l'operazione “Centerboard”: intorno alle 9,30, un B-29 denominato Enola Gay e comandato dal col. americano Paul W. Tibbets, decollato alle 2,10 da Tinian nelle Marianne, sgancia sulla città di Hiroshima la prima bomba atomica. Le vittime sono 92.233 e 37.425 civili, molti dei quali deceduti in seguito a causa delle radiazioni.
(vedi pagine a parte sulla Bomba Atomica > > > >

8 AGOSTO
GIAPPONE - L’URSS (finalmente) dichiara guerra al Giappone. E' una dichiarazione formale, per potersi poi dividere il bottino a guerra finita con l'America. Ma la manovra è di scarsa utilità, gli americani hanno in mano ormai l'arma più convincente per poter vincere da soli senza l'intervento dei Russi. Quindi senza dover fare alcune spartizioni asiatiche.

9 AGOSTO
GIAPPONE - La seconda bomba atomica viene sganciata dall’aviazione USA su Nagasaki. L’aereo e un B-29 ribattezzato Great Artist e comandato dal magg. Charles W. Sweeney. Le vittime sono 23.753 morti e 43.020 feriti, in gran parte deceduti in seguito.
Verso mezzanotte, l’imperatore Hiro Hito convoca il Consiglio Supremo e cerca di imporre ai militaristi l’accettazione della proposta di resa. Ma questi si oppongono.

10 AGOSTO
GIAPPONE - Il Giappone fa sapere che accetta la resa, “a patto che non vi sia pregiudizio per la posizione dell’imperatore”.

13 AGOSTO
GIAPPONE - I documenti di resa del Giappone, approvati dal presidente Truman, vengono inviati al gen. MacArthur. Aerei americani sorvolano Tokyo e altre città nipponiche lanciando milioni di volantini che espongono lo stato delle trattative di resa e le reali condizioni del Giappone.

14-15 AGOSTO
GIAPPONE - L’imperatore Hiro Hito convoca il Consiglio Imperiale e decide di far trasmettere per radio un suo rescritto annunciando l’accettazione della resa incondizionata. Informati dell’accettazione della resa, gli americani preparano le prime divisioni destinate all’occupazione del Giappone.

19 AGOSTO
GIAPPONE - Una delegazione del governo nipponico giunge a Manila per concordare i particolari della capitolazione.

20 AGOSTO
GIAPPONE - La delegazione nipponica rientra a Tokyo con le disposizioni alleate per l’occupazione e la firma della resa.

28 AGOSTO
GIAPPONE - I primi reparti americani (tecnici dell’aviazione) giungono in Giappone.

30 AGOSTO
GIAPPONE - Ha inizio l'occupazione in forze del Giappone.

2 SETTEMBRE
GIAPPONE - Poco dopo le 8, a bordo della corazzata Missouri alla fonda nella Baia di Tokyo,il ministro degli Esteri nipponico Mamoru Shigemitzu e il capo di Stato Maggiore generale Yoshijiro Umezo, rispettivamente in rappresentanza del governo e delle forze armate nipponiche, firmano di fronte al gen. MacArthur lo strumento di capitolazione. Poi anche MacArthur, a nome degli Alleati, appone la sua firma al documento, redatto in duplice copia, in giapponese e in inglese. MacArthur ha voluto che assistessero alla cerimonia il generale americano Wainwright, l’eroe di Bataan, e il generale inglese Percival, sconfitto a Singapore, entrambi appena liberati dai campi di prigionia.
Controfirmano l’atto l’amm. Nimitz per gli Stati Uniti, l’amm. sir Bruce Fraser per la Gran Bretagna, il gen. Blamey per l’Australia, il gen. Hsu-Yung-chang per la Cina, il gen. Kuzma N. Derebjanko per l’URSS, l'amm.. Helfrich per i Paesi Bassi, il gen. Leclerc per la Francia, il col. M. Moore-Cosgrave per il Canada e il mar. dell’aria Leonard Isitt per la Nuova Zelanda.

Ha termine così il più grande e sanguinoso conflitto della storia.

E' durato 5 anni, è costato la vita a 55 milioni di persone; altri tre milioni risultano disperse. Incalcolabili i danni materiali

fine

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