1948

Sotto gli auspici del Comitato Romano della Democrazia Cristiana,
il 2 maggio, al cinema Metropolitan di Roma,
OSCAR SINIGAGLIA, fece alcune considerazioni sull'Italia del dopoguerra,
e tracciò un programma politico-economico piuttosto severo.

Il discorso di OSCAR SINIGAGLIA
lo riportiamo qui sotto integralmente digitalizzato

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RIFARE L'ITALIA



Dobbiamo prima inquadrare il soggetto: chi era Oscar Sinigaglia.
Questa la sua biografia:
(la ricaviamo dalla "Nazione Operante: profili e figure di ricostruttori. Anno 1928)

"OSCAR SINIGAGLIA nasce a Roma nel 1877. A 16 anni, per la morte del padre diventa capo dell'azienda paterna di Siderurgia: le ferriere di Terni. Nel 1900 si laurea in ingegneria civile. Ha creato in Italia l'industria dei Materiali Decauville. Ha fondato la Società Ferrotaie e lo stabilimento di Vado Ligure. Scoppiata la guerra, il 23 maggio 1915 partì volontario per il fronte, guadagnando una medaglia d'argento e due di bronzo e una promozione per merito di guerra, salendo al grado di Capitano.
Ai primi del 1919 costituì, con Giuriati il Comitato d'Azione per le rivendicazioni Nazionali, e diresse tutto il movimento contro Nitti. Sinigaglia, infatti, si recò per il Comitato a Parigi per incitare i delegati della pace per le nostre rivendicazioni. Fu vice Presidente della "Trento e Trieste", Con Giuriati creò nel 1920 la Lega Italiana per la tutela degli interessi nazionali, che aveva sezioni in Italia e all'Estero.
Nell'aprile 1919, assieme ad altri coraggiosi, tra cui Giuriati, costituì il primo nucleo del Fascio romano di Combattimento. Lavorò al ministero delle armi e munizioni prima di passare nel 1923 alla Società finanziaria per l'industria e il commercio; società che raggruppava le partecipazioni industriali del Banco di Roma; e quando il governo salvò il Banco, Mussolini gli affidò la presidenza della società.
Sempre, sino ad oggi, ha appoggiato il Partito Nazionale Fascista ed il Regime". (anno 1928)

Ndr. - In seguito Senigaglia dal 1932 al 1935, è presidente dell'Ilva. Poi vari incarichi nell'IRI come tecnico fiduciario, finchè nel 1945 nel dopoguerra divenne prima commissario e poi presidente della Finsider, finanziaria che coordinava le attività siderurgiche dell'IRI.
All'età di 76 anni Senigaglia morì a Roma nel 1953.

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Su i grandi aiuti agli imperi industriali durante il fascismo vedi "La grande abbuffata nel dopoguerra "
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Pagine dell'Opuscolo originale distribuito ai presenti il 2 maggio 1948

Sinigaglia lo fa iniziare con un passo di Massimo D'Azeglio, "I miei ricordi", anno 1865.


FINE


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