ANNO 1959
CRONOLOGIA DELL'ANNO


B.B.
Gli uomini iniziarono
a sognare un po' di piu'
le donne imitandola,
a farsi desiderare molto di piu'.

(QUANTO A DONNE GLI ITALIANI
POSSONO CONTARE DAL 20 SETTEMBRE u:s.
SULLA LIBERALIZZAZIONE DELLA PROSTITUZIONE
CHE INIZIA A DILAGARE ORA SULLE STRADE
DOPO LA CHIUSURA ("APERTURA")
DELLE "CASE CHIUSE" (vedi link "COSTUME")



Era stata aperta..... la
"BRECCIA DI PORTA PIA"
alla stessa data.

 

E' l'anno della "caduta" di FANFANI che "si fa" mettere da parte per un anno, ed é l'anno dove emerge MORO.

E' l'anno dove l'America di EISENHOWER in pieno disgelo riceve la visita di KHRESCEV, in seguito il nuovo Presidente USA, NIXON ricambierà la visita in Russia.

E' l'anno "felice" di FIDEL CASTRO. Il rivoluzionario ha dato scacco matto agli americani ed é lui ora il Capo del Governo Cubano. O meglio il re del suo personale reame.

E' l'anno
invece poco felice per il "padre della Patria" DE GAULLE che ha sul tavolo l'autodeterminazione del Popolo Algerino. Un dramma per la Francia e una grande sconfitta per il "grandeur".

E'' l' anno dove in Italia la guerra sembra ormai essere solo un lontano ricordo; gli italiani stanno iniziando e vivendo il loro "miracolo" economico, che sconcerta gli osservatori degli altri Paesi. "L'Italia sembra diventato il paese del "campo dei miracoli" di Pinocchio, con la differenza che le monete si moltiplicano davvero, chiunque le semini, e spesso ... anche chi non le semina".

Ma é ancora l'anno
dove il bigottismo, i bempensanti, gli ipocriti non tacciono ancora, criminalizzano i blue jeans (vedi in COSTUME) , i juke box, i flippers, il rock e i giovani scostumati.
Censurano libri, spettacoli televisivi, sequestrano film (La B.B. poi !!! Vedere i suoi film è peccato mortale in tutte le Parrocchie d'Italia), impediscono la libera espressione, e sono pochissimi gli intellettuali, tutti legati al carro, che osano ribellarsi: chi lo fa paga il suo ardire. Significa non più scrivere. Lo storico e l'intellettuale è sempre obbligato a scrivere per il vincitore, per chi è al potere. Non può fare altro. Del resto se parla bene dei perdenti farebbe apologia, quindi messo alla sbarra. Finito!


Ma andiamo per ordine cronologico:


15 FEBBRAIO - Il PSI a Napoli tiene il suo XXXIII Congresso. NENNI viene riconfermato segretario, DE MARTINO suo vice. Dal comitato sono invece esclusi SANDRO PERTINI, TARGETTI, MALAGUGINI.

20 GENNAIO - CODICE DELLA STRADA - Si cerca inutilmente di far entrare in vigore il nuovo codice in Italia, l'unico paese occidentale a non averne uno. Intanto sulle strade gli incidenti e i morti sono in forte crescita. Enorme come numero rispetto ai mezzi in circolazione. Troppo in fretta il salto da una civiltà contadina a locomozione animale a quella che solo da pochissimi anni (9) ha scoperto, quella a motore, questi mezzi che si muovono senza fieno e corrono più veloci di un cavallo.
300.000 erano gli automezzi in circolazione nel 1954, 5.000.000 saranno nel 1963.

26 GENNAIO - Tempesta su FANFANI. Dimissioni del ministro del Lavoro VIGORELLI (PSDI) che protesta con SARAGAT;  e lui protesta a sua volta. Dimissioni del ministro dei Lavori Pubblici TOGNI per contrasti col Presidente proprio sull'introduzione del Codice della Strada.
A questo punto Fanfani il giorno dopo rassegna anche lui le dimissioni dal governo e il giorno successivo a seguito di contrasti anche dentro la DC si dimette anche da Segretario del partito. In due giorni ha perso tre importanti incarichi:  nel Governo, nel Partito e il Ministero degli Esteri. I suoi nemici sono finalmente soddisfatti. Lo hanno fatto fuori "il nanetto maledetto".
Ora sta per nascere una delle più potenti e storiche correnti  della DC. Nel male e nel bene lascerà il segno per molti anni. L'appuntamento è il prossimo 14 marzo.

8 FEBBRAIO - Un'altra spaccatura nel PSDI al suo Congresso con in discussione i fatti accaduti di recente (crisi di Governo e spaccature dentro la Dc). Alla fine di accese discussioni, 22 membri del Comitato centrale se ne vanno ed entrano nelle file del PSI. Non accettano i diktat di Saragat che invece sogna in grande, ma pensa sempre in piccolo, fin dal dopoguerra.

16 FEBBARIO - E' SEGNI a formare il nuovo governo, un monocolore che prende la fiducia alla Camera con 333 voti della DC, PLI, MSI, PNM contro 248 PCI, PSI, PSDI, PRI.

14 MARZO - Nasce in un convento di suore di Santa Dorotea la corrente omonima maggioritaria della DC con ALDO MORO, SEGNI, RUMOR, GUI e altri, contro quella di sinistra di FANFANI, FORLANI, MALFATTI, GIOIA.
Ad ALDO MORO viene affidata la segreteria democristiana vacante dopo le dimissioni di Fanfani, che si vorrebbe far rientrare a guidare il partito, ma 54 gli dicono no, 37 lo vorrebbero ancora, 9 si astengono.

3 APRILE - GIUSEPPE PELLA rientra nelle grazie del nuovo governo. Nominato ministro degli Esteri vola in America per discutere la questione di Berlino Est, dove la crisi fra le due potenze sembra entrare nella sua fase acuta. Tesi i rapporti tra i due capi di Stato Eisenhower e Khruscev. Male consigliato il primo, per nulla intimorito il secondo, che è deciso a mantenere la fermezza ad ogni costo. E se in Egitto non ha esitato a minacciare un intervento anche atomico, non si tirera' di sicuro indietro se la minaccia gli viene fatta quasi in casa. Lo si intuisce con la sua arroganza.
Poi quello che lui non ha detto esplicitamente lo dice il ministro italiano. Infatti una frase di Pella fa nascere polemiche e inquietudine in Italia, ma non solo in Italia. Afferma in casa degli alleati americani "l'Italia preferisce correre il rischio di un attacco atomico piuttosto che essere comunista".

Ha parlato per tutti i 50 milioni di italiani, e questo dimostra come si può far cambiare la storia a un Paese, come lo si può far scomparire dalla faccia della terra, come si può distruggere un popolo: basta uno che crede di essere una testa d'uovo, megalomane, irresponsabile, con delirio di potenza che decide per tutti e questo popolo scompare. Bisognerebbe mai mandarli in giro certe teste fatte a questo modo, chiuderli in una fortezza fin da piccoli. Sono poi loro i responsabili di una Stalingrado, di una Hiroshima, di un Vietnam, di una Caporetto, di un 8 Settembre ecc.

4 APRILE - Il Sant'Uffizio quest'anno (vi troviamo il Cardinale ALFREDO OTTAVIANI a presiederlo) rinnova la scomunica dei comunisti emessa nel 1949; la estende ai socialisti e non risparmia i cattolici siciliani che unendosi ai comunisti hanno permesso l'elezione di Silvio Milazzo (vedi 23 ott. '58). Un chiaro avvertimento (e ingerenza) alla popolazione siciliana.
Ma a giugno il 7-8 senza alcun soggezione per l'episcopato, viene riconfermato Milazzo (però espulso dalla DC prima fanfaniana, ora morotea) il mandato di Presidente della giunta, proprio unendo ancora i voti del PCI e del PSI contro l'uomo proposto dalla segreteria DC. Insomma una guerra interna nella DC con colpi gobbi, occulti ma anche palesi.

8 GIUGNO - Nel circondario di Napoli manifestazioni, rivolte, assalti all'esattoria, alle poste, alle caserme dei carabinieri, e violenti scontri in piazza fra coltivatori diretti e polizia. Protestano per i bassi prezzi pagati su scadenti raccolti. Vengono arrestati 47 dimostranti, processati e condannati con pene durissime, alcuni a sette anni di carcere. Le proteste ne attizzano altre nel circondario; la più grave a Torre del Greco; qui avvengono altri arresti e si contano anche sessanta feriti negli scontri.

24 GIUGNO - LUIGI GEDDA l'uomo del "miracolo" della DC, dei Comitati Civici oltre che Presidente dell'Azione Cattolica dal 1952, l'uomo che ha creato un apparato elettorale minuzioso penetrante, onnipresente, in ogni contrada dove esisteva una parrocchia, con mezzi perfino parossistici, ha il suo repentino declino. E' diventato scomodo anche lui e viene sostituito con il più moderato e anonimo AGOSTINO MALTARELLO.
In alto (dentro i potenti DC) non vogliono protagonisti, ma anonimi esecutori di ordini. E a dare questi ordini ora non è più la Chiesa, il Vaticano, ma i nuovi "santi" che sono in certe segreterie dei partiti.
Pio XII pochi mesi prima di morire aveva fatto una considerazione molto amara: "...molto triste, delle amare scoperte"...l’Azione Cattolica, per la quale sono stati fatti tanti sacrifici, non è più nostra"(L. Gedda, Memorie inedite ). 
E ancora Gedda, aggiunge di suo: "La confusione non si manifestò soltanto ai vertici del partito, ma si estese anche alle organizzazioni cattoliche, per cui alla linea dell’ortodossia assoluta che aveva caratterizzato l’Azione Cattolica durante il fascismo e l’azione dei Comitati Civici, successe un periodo nel quale, a causa del cattivo esempio della Democrazia Cristiana, prevalse la linea di rispettare la democrazia qualunque essa fosse" 
"Chiedo a Pio XII, se dobbiamo continuare ad appoggiare la Dc con i Comitati Civici ed Egli approva questo orientamento, ma consiglia di non attaccare le destre perché non diventino a loro volta pure loro anticlericali" (ib. Vedi anche Biografia di Gedda, già citata sopra).

12 AGOSTO - Da un fatto di cronaca nera scaturita da una bravata di alcuni teppisti in jeans si scatena il finimondo. Un componente del gruppo, un giovane di sedici anni, viene ucciso perchè tutti insieme volevano violentare una giovane  contadina. Si scatena nel Paese, alimentato dalla stampa (quella cattolica e quella servile) un'ondata di intolleranza verso le bande giovanili. Sono chiamati teddy boys e vengono identificati come quelli che portano i jeans, giocano a flipper e ascoltano nei juke-box i "satanici" dischi rock o i primi urlatori nostrani.

In seguito a questa ondata di criminalizzazione è proibito in tutte le scuole indossare i jeans; perfino sui posti di lavoro; non li mettono neppure più gli scaricatori del porto per non essere additati come delinquenti o come una feccia della società.
Qualcuno ebbe pure l'idea di cambiare il titolo di una famoso film girato in Francia da Marcel Carne' arrivato in Italia, Les Tricheurs, in I Peccatori in blue jeans in modo da associare il capo di vestiario alla delinquenza, che nel film aveva tutt'altro significato, ma c'erano sfortunatamente e casualmente dei jeans (un accenno stereotipato), mentre la tematica trattava del disagio dei giovani, la problematica del nichilismo giovanile, c'era un messaggio per andare incontro ai giovani della nuova generazione e non la criminalizzazione gratuita.

Ma in Italia c'erano questi censori. Prendevano lucciole per lanterne. Fin quando i jeans li mise un grosso personaggio e cambiò tutto, dalla sera alla mattina.
(ma questo fa parte del "Costume" che troverete nella parte dedicata. Dove vi rimandiamo per comprendere bene quanto questo fenomeno, un semplice paio di pantaloni, modificò la liberta' non solo del corpo ma anche la mente di quella società tutta arroccata nelle trine e nei merletti - mancava ai censori solo il codino delle parrucche, ma la testa non era per nulla cambiata; quella era!)

23 OTTOBRE - Al congresso della DC a Firenze è guerra nelle varie correnti fra quelle che vorrebbero alleanze con le destre e altre con le sinistre. La corrente Dorotea (che è ormai solida e numerosa) di Moro e Segni, con l'appoggio di Primavera che fa capo ad Andreotti e con il centrismo di Scelba, batte quella di Fanfani.
Al Consiglio 52 sono gli eletti dorotei, 36 i fanfaniani, 1 di primavera, 1 della base.

Più facile invece la elezione del Segretario del partito; viene rieletto ALDO MORO con 132 voti e solo 7 bianche. Altrettanto nella direzione del partito dove troviamo 11 dorotei, 5 fanfaniani, 1 andreottano, 1 scelbiano e 1 e 1 sindacalisti e basisti.

11 NOVEMBRE - PIER PAOLO PASOLINI partecipa e vince il Premio della Citta di Crotone con Una vita violenta. E' uno scandalo! Si dimette il presidente del Premio Letterario (che è anche il presidente della Corte d'Appello), mentre la Segreteria provinciale della DC subito informata nega il finanziamento all'amministrazione comunale organizzatrice del Premio e quindi il premio stesso.
Il Prefetto interviene anche lui e  scava nelle carte della delibera del Comune, trova alla fine un banale errore formale e annulla il Premio.
Pier Paolo Pasolini è solo all'inizio delle persecuzioni. Un uomo che sta diventando molto scomodo:  "un perturbatore della società", questa è ormai la sua nomea.

31 DICEMBRE - Si celebra il Natale con il pranzo natalizio, e ci si siede al cenone di fine anno con l'inquietante prospettiva di avere sulla mensa prodotti alimentari adulterati da produttori senza scrupoli. Infatti nei giorni precedenti il Natale era scoppiato lo scandalo delle sofisticazioni, e indagando a fondo,  il fenomeno risultò essere di enormi proporzioni.
Gli olii alimentari erano fatti con quelli minerali, i vini risultavano essere fatti con acqua colorata con aggiunta di metanolo, i conservanti confezionati con i pesticidi, le antimuffe con medicinali molto nocivi, il latte risultava fatto con la farina lattea per il bestiame, e per i formaggi qualcuno usava la plastica. Tanto che venne il vezzo di dire a chi mangiava formaggi "che stava mangiando manici di ombrelli".
Ma c'era poco da ridere, il "miracolo economico" per alcuni era anche questo, pirati senza scrupolo, attentatori della pubblica sanità, veri delinquenti della società del benessere, altro che blue jeans.

Il Ministro della Sanita' CAMILLO GIARDINA l'11 aveva fatto una relazione alla Camera allarmante. Ma era impotente. Il Ministero della Sanità era stato appena creato il 14 agosto dello scorso anno, e non aveva neppure l'organico per i controlli nelle industrie alimentari, mentre il commercio a questa data non è stato ancora regolamentato, è libero da ogni controllo fiscale e sanitario e ignora persino la professionalità. Il REC, il registro degli esercenti il commercio, cioè la legge che disciplinava il Commercio delle 14 tabelle merceologiche con certi requisiti (fiscali, sanitari, scolastici, penali, civili) che verrà varata solo l'11 Giugno del 1971!

Questo significa che per i successivi 10 anni chiunque poteva aprire un negozio, c'erano solo le concessioni comunali, ma questa banalità veniva gestita da solerti uffici annona della clientela elettorale. Potevano insomma vendere alimentari (fra l'altro erano sfusi) e quant'altro, senza pagare una tassa, senza avere un libretto sanitario, senza possedere una licenza elementare (quindi spesso anche analfabeti), senza conoscere quello che vendevano, inoltre potevano avere alle spalle perfino condanne per reati contro il patrimonio o più fallimenti.
In questo 1959 sono censiti 790.000 botteghe e 480.000 bancarelle. Un punto vendita ogni 40 abitanti. Gli alimentari uno ogni 80.

Per quelli che non sono anziani e quindi non li hanno mai visti, c'erano dunque negozi che vendevano di tutto, l'intera gamma delle (future) 14 tabelle merceologiche; tanto che quelli che appunto le trattavano indistintamente tutte, venivano chiamati i bazar, gli altri con il semplice nome di battesimo: "la" Maria, la Rita, la Beppina, oppure "da" Nando, Alfredo ecc.  ecc. ecc.

FINE DELL'ANNO 1959 - Politico


ALCUNI ASPETTI DELLA VITA ITALIANA DI QUEST'ANNO

Inizia in questo periodo lo storico "dualismo industriale". Da una parte le grandi industrie che hanno grandi possibilità nelle esportazioni e assorbono molta manodopera a basso prezzo per la loro produzione (ma nonostante tutto ricordiamoci che gli alti profitti permettono anche alle stesse aziende di reinvestire per essere sempre più concorrenziali con lo stimolante mercato estero, che da solo ricordiamo ci assorbe il 36% della produzione italiana (il 40% quello delle auto e moto).
Nell'altro comparto invece, quello agricolo, non legato allo stimolo della concorrenza, rimane di dimensioni ristrette e con metodi di produzione antiquati (siamo senza trattori e senza camion e gli addetti sono ancora oltre il 30% del totale) e non può questo settore certamente competere con le paghe delle grandi industrie anche se questi stessi stipendi come abbiamo visto sopra sono alquanto bassi rispetto alla media europea.

Questa distorsione produttiva (ma molti affermano essere stata una necessità) fa salire per un certo periodo i prezzi degli alimentari che sono del resto i consumi primari del mondo operaio delle grandi fabbriche. Alcune rarissime aziende hanno istituito già la mensa interna, ma il 95% degli operai nei 3 turni di lavoro giornaliero consumano i due panini che si portano da casa dove il 75% è fatto solitamente di mortadella, il 10% è una frittata, il rimanente 15% vari (da una indagine fatta dall'Autore prima dell'apertura di una mensa alla Olivetti di Ivrea e alla Fiat di Torino)  Panini che consumavano nella mezz'ora di intervallo spesso seduti a terra nei vari cortili delle aziende.

Il 1° settembre gli operai italiani delle grandi industrie ricevono un regalo poco gradito: rimanere a casa il Sabato. A molti sembrò uno spazio vuoto, un ozio forzato, un tradimento nei confronti della virtù del lavoro così spesso sempre affermato, predicato e perfino evangelizzato.

Al Sabato insomma gli operai delle grandi fabbriche non sapevano cosa fare in casa, si sentivano osservati, umiliati, sopportati, angosciati, tormentati e anche d'ingombro. Per qualcuno era umiliante perfino farsi vedere in giro a fare niente, mentre attorno magari altri erano intenti a lavorare nei settori che invece tiravano ancora, e che erano quelli degli artigiani, piccole aziende che stavano scoprendo il mercato interno e che si trasformeranno fra poco proprio loro in piccoli e grandi industriali.

Il modello di sviluppo sembrò a molti precario e rischioso, ma molti di quelli che contavano non ci fecero caso, tirarono diritto. Del resto l'abbattimento dei costi sui beni durevoli (le esportazioni lo aveva favorito) permise ai poveri spinti da una emulazione perversa verso i ricchi, su una strada di benessere senza fondo (i media dai primi modesti loro cantucci
stavano ora dando fuoco alle loro polveri) che sembrò aver mai fine.
Si accedeva a quei beni opulenti a piene mani, e questi creavano una facciata di benessere, ma nello stesso tempo nascondevano un disagio che si vedeva (ci si vergognava farlo vedere) solo dentro le mura domestiche dove il pranzo e la cena diventavano sempre piu' costosi con quei pochi soldi che rimanevano dello stipendio dopo aver in parte saldato il "libretto" del negozio dove si "segnava" la spesa nel corso del mese e dopo aver pagato una delle tante rate che ormai gli italiani avevano su ogni bene, auto, moto, mobili, elettrodomestici e perfino molto diffuso sui vestiti, dall'impermeabile al cappotto.

I piu' scontenti e coraggiosi scesero qualche volta in piazza per avanzare delle rivendicazioni, ma il volano dell'economia era su quella strada perversa e sembrava inarrestabile. Dovranno calare le esportazioni per rivolgere le attenzioni al mercato interno, ma questo sara' un trauma per la grande industria a vantaggio della piccola che scoprì in quella circostanza di emergenza  le sue molteplici nicchie produttive più diversificate e con una grande potenzialità distribuita su tutto il territorio e non solo nel triangolo industriale.

Ed è una esplosione in molte città e regioni d'Italia. La domanda anche interna si fa forte, e a cavalcare questo momento magico è la nuova piccola industria, o meglio il vecchio artigiano che ha tirato su il suo primo capannone. Si parte dai laboratori artigianali di pasta e si creano i grandi pastifici, dalle officine si creano le industrie di elettrodomestici, dalle falegnamerie le industrie del mobile, gli ex venditori di carbone diventano petrolieri vendendo le taniche di kerosene o le bombole di gas liquido), accorti contadini costruiscono imperi alimentari, e migliaia di sarte e magliaie partono con una macchinetta in casa e danno vita all'industria dell'abbigliamento. A Carpi non c'era una famiglia che non avesse una "magliatrice" (o "maglierista") in casa dove si alternavano i familiari - marito. moglie, figli, nonni e zii) nelle intere 24 ore.

Si trattò poi di vendere, vendere e prendere soldi, ma mancava la liquidità; ma quando la domanda che si ha davanti  tira e ha una potenzialità enorme chiunque fa credito, anzi credito si mise a farlo lo stesso imprenditore e a sua volta lo stesso commerciante, prima a cambiali, poi anche senza queste, sulla fiducia. I negozianti di quartiere si trasformarono tutti in istituti di credito, dall'alimentarista al mobilieri, dal bazar fino al meccanico che si trasformò in "concessionario" di auto e di motorette. Insomma tanti tanti scambi di merci e pochi soldi in circolazione. Ogni negozio aveva sul banco una cassettina con dentro decine e alcuni anche centinaia di "libretti", dove il cliente invitava a "segnare" ciò che prendeva. Con l'impegno a pagare a fine mese. E se non lo estingueva del tutto, il resto veniva riportato nel successivo mese.
Vedremo più avanti dove portarono queste distorsioni del "segni".

Era il "modello di Singer". Vendette a rate milioni di macchine da cucire alle donne, senza mai vedere un biglietto di banca. Alle banche lui portava camionate di cambiali delle clienti, contratti firmati anche nel più impervio villaggio, e in cambio riceveva i finanziamenti per costruirci altri stabilimenti; ne costruì 12 tutti a credito.

INCIDENTI AUTO IT.: Pur circolando soltanto 2,5 milioni di auto, il 1959 e il 1960 entrambi fanno registrare un record storico degli incidenti 275.993 con 7680 morti. Molto di piu' che nel 1993 con 35 milioni di auto circolanti, e con 148.032 incidenti e 6288 morti.
I giovani (e senza discoteche) furono allora vittime quasi il doppio del 1993. La droga era un'altra: era la velocità! Relativa però. Le macchine non correvano a 150 km/ora, una Fiat 600 al massimo andava a 100, la 500 a 85, ma avevano un assetto e una carrozzeria che se andavano a cozzare a soli 40-50 km/ora, la macchina si accorciava come una fisarmonica, cioè il cofano rientrava fino al parabrezza. Il motore era dietro e il muso davanti al guidatore era vuoto, cioè un cofano fatto di lamiera, che al primo impatto anche minimo, diventava un ammasso di ferraglie che avvolgevano mortalmente il povero guidatore.

La multipla, cioè la 600 a sei posti, non aveva nemmeno il cofano davanti, il che significava che se si andava contro un muro a 30 km/ora, la testa del guidatore dopo aver rotto il parabrezza sbatteva subito contro il muro e ci rimaneva secco.

Questi alcuni dati quasi contrastanti e paradossali che dimostrano come gli italiani o che erano all'inizio della motorizzazione dei pessimi guidatori o che avevano delle pessime macchine.

1953 ---114.000 inc.-- 1955 - 139.754 ----- ------- 1956 - 167.574
1960 - 275.993 ---------1970 - 220.850 ------ - ---- 1980 - 175.786
1989 - 160.800 ------- - 1990 - 161.782 -------------1993 - 148.032

(dal 1958 al 1995 i morti assommeranno a circa 300.000, feriti circa 8.000.000)
(il doppio di tutti i soldati italiani morti nella seconda guerra mondiale)


(L'auto insomma presto diventerà la spesa meno produttiva fatta da un "uomo intelligente". La tiene ferma in media 22,5 ore al giorno, e quando la utilizza nell'altra ora e mezza, spende del capitale investito (costi, manutenzione, bollo, assicurazione ecc.) un terzo del suo salario (stipendio, emolumenti, utili) e sposta i suoi di media 70 chili con 10 quintali di ferraglia che è costata per costruirla 25 tonnellate di materiale e 2 tonnellate di petrolio-energia, mentre nel corso della sua vita utilizzandola emette nell'atmosfera 50 tonnellate di anidride carbonica e altre sostanze cancerogene). Nel corso della sua vita un uomo spende di media una cifra pari al costo di due villette, o pari al costo di quanto ha speso per mangiare. E più si sale nella categoria sociale più il rapporto spesa alimentari cala. In pratica viviamo e fatichiamo solo più per la macchina, e che alla fine ci sarà costata più di un figlio).

STORIA IT.: L'Italia è appena uscita dalla fame più nera, e solo in questi anni inizia a mangiare qualcosa di nutriente Che cosa c'era sulla mensa osservando bene lo si può capire benissimo nei vari anni che seguono: Consumi pro-capite in kg:

Anno ---zucchero---carne bov----granoturco----frutta----latte---pasta/pane/farina

1900---3,3-----------5,7---------------32,5--------25,2-----34,2--------146,5

1950---7,7-----------5,3----------------19,7--------30,5-----36,2--------149,4

1960--16,7----------9,7-----------------8,2---------76,------61,3--------159,3

1975--27,2---------22,4----------------4,5---------73,4-----73,3--------174,2

1995--27,5---------27,5----------------0.6---------88,5------79,7-------165,0

E si cresce in altezza!
1931(cm. 167,0)
1951(169,8)
1961(172,8)
1971(173,9)
1981(174,1)
1991(174,5)

statura italiani------sotto 1,70------1,70/74----1,75/80----oltre 1,80

ANNI 1930-'50----------49,6 %-----27,3 %------15,8 %--------- 7,4 %
ANNI 1970-'90----------26,9 %-----29,30--------25,2 %---------18,6 %

FINE

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