ANNO 1964

CULTURA - COSTUME - SCOPERTE

IL POPOLO DELLA NOTTE

Una ventata di giovinezza!
Nasce a Roma il Piper,
la scintilla che accende le polveri
in tutte le citta' d'Italia.
Nascono i nuovi Templi, la Nuova Musica.
Inizia una nuova epoca, un nuovo costume,
dove "Ragazzo triste" e "Bambola"
di PATTY PRAVO non sono solo due canzoni,
ma il grido del popolo della notte,
e segnano l'addio alle balere, Enal, Thè e Serate danzanti.
(Nel 1999 le discoteche  in Italia saranno circa  5000)

 

 IL PIPER 

Non sapremo mai se sorse per energie spontanee o se è stato creato artificialmente dall'abilita' del suo patron ALBERICO CROCETTA. E' certo che la sua idea ebbe un'amplificazione enorme. L'imitazione del suo locale, poi cambio' il costume e i locali di tutta Italia. Ma anche il pubblico italiano stava cambiando, aveva nuove esigenze e c'erano gia' movimenti alternativi nella musica nostrana (Battisti, Mogol, De Andre', Equipe 84, Lauzi, Dik Dik ecc.) e Crocetta vi si trovo' dentro o intui' il magico "momento".

Gli mancava ancora il personaggio, ma con un fiuto eccezionale lo trova in NICOLETTA STRAMBELLI, una cliente, che lui costruisce (o meglio è lei che si autocostruisce) pezzetto per pezzetto.
Crocetta
ha infatti in mano non una ragazza qualunque, ma viene da una famiglia prestigiosa veneziana, ha fatto il conservatorio, danza classica, ha pregi, qualità e tanta classe. Nasce cosi' la "ragazza del Piper", PATTY PRAVO. La sua prima canzone Ragazzo triste e poi Bambola (con testi attualistici) che subito diventano successi strepitosi, consacrano il locale, che d'ora in avanti diventera' punto di riferimento dei "fabbricanti" del divertimento notturno dell'intera Italia. Il modello delle discoteche parte dal Piper, anche se il Piper non era una discoteca, ma fa cambiare abitudini a molti italiani, che d'ora in avanti si chiameranno quelli del"popolo della notte". Addio balere, Thè e Serate Danzanti. Si chiude un epoca.
E se prima ai Thè danzanti si andava alle 5 della sera dopo l'Ave Maria, ora nei nuovi locali del divertimento, si va quando è già notte e le bigotte sono già al quarto sonno.

 

PATTY PRAVO

Nicoletta Strambelli alias Patty Pravo nasce a Venezia, città d'acqua. Subito succede di tutto. C'è chi la ritrae come neonata prodigio, chi fa risalire le sue origini ad un incrocio mistico tra il faraone Ascepsut e un deltaplano turbodiesel, chi attribuisce doti semidivine ai suoi genitori. Al battesimo, con una premonizione, l'organista attacca una musica che sembra già "Pazza idea".
Scorrono come delikatessen i primi anni, coccolati dall'affetto dei nonni paterni e della severità di Turritto della Fenice di Venezia (insegnante di danza dai 4 anni in poi) e Mazzin Crovato (Maestro di pianoforte). Spesso le accade di esibirsi (destino inesorabile) di fronte agli amici di famiglia: l'attore Cesco Baseggio, il soprano Toti Dal Monte, il Cardinale Roncalli (futuro Papa Giovanni XXIII).

Ancora adolescente, batte ogni record di fuga da un collegio privato: 3 volte in una settimana! La nonna dunque decide di trasferirla a far danni nella scuola statale. Lei la frequenta, fa i compiti di scuola a casa di Peggy Guggenheim e passa il tempo libero tra gli artisti della Biennale. Si dedica con entusiasmo alla vita outdoor e, in alcune passeggiate alla Zattere, approfondisce la conoscenza di un anziano e saggio signore: Ezra Pound.

Studia al Conservatorio fino all'ottavo anno, ma l'improvvisa scomparsa del nonno la fa partire repentinamente per Londra con l'impegno di superare gli esami ad ottobre.

Il destino avrebbe deciso diversamente. Per le strade di Londra esattamente a Piccadilly, alcuni amici italiani le parlano di un singolare nuovo locale - in Italia - che riscalda molto le notti romane.

Immediata la decisione di partire con gli amici e ritrovarsi a ballare sulla pista del Piper. E' un incendio. Mentre sta ballando viene notata da Alberigo Crocetta - allora proprietario del locale - che le chiede se canta bene come balla.

Per tutta risposta Nicoletta non dà gli esami al Conservatorio e scala le classifiche mondiali, ma se la ride della canzone italiana tradizionale. Tale era nel 1965 il potere evocativo del nome di Patty Pravo.
La critica deraglia su: "Ragazzo triste" (scritta da Gianni Boncompagni)....
ma ....

...è la prima canzone di musica leggera trasmessa dalla Radio Vaticana...
(mentre la bacchettona Rai gli chiede - ma inutilmente - la modifica di alcuni versi).

Il pubblico manifesta ancor più concretamente il suo sostegno con la canzone successiva "La bambola";  che venderà da solo subito 9 milioni di copie e nelle sue multiple versioni, altre 31 milioni di copie, prima in classifica in diversi paesi : Spagna, Giappone, Francia, Germania, Sud America.
Nella sua carriera di dischi ne venderà 110 milioni; in Italia é la seconda artista donna con le maggiori vendite dopo Mina.

Idolo totale: in Italia i giovani la seguono, la imitano, mentre i successi si susseguono instancabili ("Qui e là", "Il paradiso", "Tripoli '69"). Negli anni in cui i big della canzone segnano le tappe della carriera vincendo manifestazioni canore, Patty presenta dischi direttamente al pubblico e sconvolge le regole del gioco, con canzoni audaci e un profilo d'autore.

Bionda, esile e molto bella, disinibita e portabandiera della generazione sessantottina, Patty ha un'immagine magnetica ed energica e per il carisma e l'importanza storica - non solo come cantante - Patty diventerà il simbolo dell'emancipazione femminile.

Compongono per lei : Battisti ("Il paradiso", "Per te"), Paoli, Conte ("Tripoli '69"), De Gregori ("Mercato dei fiori"), Ivano Fossati ("Pensiero stupendo"), Venditti ("Le tue mani su di me"). Con una scelta tanto rischiosa quanto personale, Patty interpreta brani d'autore - Jacques Brel, Leo Ferrè, Vinicius De Moraes, Neil Diamond - in italiano o in lingua originale.
Gli altri si costruiscono faticosamente il "personaggio", la Nostra non ne ha bisogno, "è già un personaggio",
lei è Patty Pravo!

La sua casa è il mondo, e sono sempre più frequenti le apparizioni in Europa, negli Stati Uniti, Australia. E' voglia di una carriera spericolata. Registi come Fellini, Antonioni, De Sica, chiedono la sua partecipazione ad alcuni film. Non li sottovaluta, nè li snobba, ma non li fa i film, solo perchè non ne ha voglia. Le altre farebbero pazzie, mentre lei per non rinunciare a una passeggiata o a una serata con gli amici, è capace di snobbare quegli appuntamenti che per altri rappresentano l'inizio di una carriera.

Negli spettacoli, che fa - quando ha voglia di farli - , sperimenta sempre le tecnologie più avanzate e riunisce musicisti singolari, spaziando in repertori pop, rock, musica colta e contemporanea, lavorando con ballerini di diverse formazioni, anticipando le forme dello spettacolo multimediale. Sono gli anni trionfali di "Pazza idea" ('73) , "Pensiero stupendo" ('78) e... del trasferimento negli States.

Con gli anni '80 Patty si sottrae al meccanismo del revival e della cultura musicale "usa e getta"; il linguaggio televisivo non si addice più ai ritmi di un'artista indomata e indomabile. Lei si definisce "anarchica". Anche politicamente: "non ho mai votato".

C'è poca voglia di sperimentare, la seduzione non è più un gioco. Tuttavia ogni ritorno è memorabile: un'apparizione a Sanremo all'insegna della provocazione, le esibizioni-blitz in luoghi inconsueti che vedono accorrere fans, citata a cattivo esempio tutte le volte che un giornale scandalistico vuole fare sensazione solo per vendere.
Lei non si arrabbia nemmeno; gli basta uno di quei sorrisi e a chi è destinato gli arriva come una staffilata.



Nel 1997 è ancora forte il potere evocativo del nome Patty Pravo. In questi ultimi anni Nicoletta si è dedicata alla meditazione, ha studiato le nuove tecnologie di comunicazione, ha traversato in solitaria deserti, oceani e menti, ha lavorato a progetti di cultura, con il musicista Sylvano Bussotti ; il suo ultimo album "Ideogrammi (1994, Sony Music) è stato registrato a Pechino e pubblicato contemporaneamente oltre che in Italia, in Cina, diventando la prima artista italiana a cantare in lingua pechinese e ad esibirsi in terra cinese. E si esibisce anche nel locale programma televisivo Btv Cina.

1997 - Patty Pravo è tornata. E' al solito imprevedibile, come la sua irruzione al Festival di Sanremo di quest'anno con una canzone che porta la firma di Vasco Rossi e Gaetano Curreri. "E dimmi che non vuoi morire". Un brano particolare, per nulla festivaliero, una sfida al femminile che Vasco ha scritto di getto pensando a lei, il mito per fascino e mistero, la donna più trasgressiva e libera in ogni sua scelta, professionale e di vita. Una vita la sua, che tutti vorremmo vivere, ecco perchè Patty piace a tutti, e non è mai tramontata.

Nessuno meglio di lei ha rappresentato il mezzo secolo più straordinario d'Italia.

Ricordiamo la famosa dichiarazione di Loredana Bertè, secondo cui la Pravo avrebbe dato le chiavi di casa ad un'intera generazione di giovani. Quello della trasgressione, della libertà individuale, e con quel forte desiderio di viverla questa libertà, alle volte con un pizzico di anarchia.


Vasco Rossi e Patty Pravo :
due outsider in un mondo comunicante con noi,
incontri che hanno sempre provocato scintille dentro... - sostiene Vasco Rossi - 
in "quel grande palcoscenico stupendo che è la vita".

 FINE

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