ANNO 1977

CULTURA - COSTUME - MUSICA - CINEMA - LIBRI

 

 

*** CINEMA - Muore a 88 anni CHARLOT ( CHARLIE CHAPLIN ) l'ultimo re del cinema.
(in seguito riporteremo una lunga biografia evidenziando anche il suo ruolo nella cultura del ventesimo secolo, oltre che la sua carriera cinematografica)
La vita di un grandissimo attore che con la sua geniale e irripetibile comicità fece ridere tutti gli uomini del mondo. Li fece ridere di loro stessi, mettendone a nudo le miserie morali. Ma anche le nobiltà

*** FILM - I registi PAOLO E VITTORIO TAVIANI colgono il primo successo di pubblico e di critica presentando il film Padre padrone. E' tratto dal romanzo di Gavino Ledda, autobiografico. Un pastorello sardo è strappato dalla scuola dal padre brutale per farne un pastore di pecore. La caparbia volontà del ragazzo nel voler ad ogni costo conoscere lo porterà a sfidare il destino che lo attende, studiando, emancipandosi fino ad arrivare a diventare professore universitario. Se la lotta interiore per arrivare a questo traguardo è complessa, quella di ritornare, una volta adulto, a riappropriarsi della cultura della propria terra è ancora più sofferta. Il messaggio è che l'uomo puo attraverso la cultura modificare la realtà che lo circonda e abbattere pregiudizi arcaici. (*** stelle)

*** FILM - ETTORE SCOLA esce con il film Una giornata particolare. Una delle intepretazioni più memorabili di MASTROIANNI e SOPHIA LOREN. (nulla a che vedere con la Commedia italiana). Siamo nel 1938, visita di Hitler a Roma. Incontro di due personaggi particolari che costruiscono sotto il pomposo ambiente mussoliniano una storia con un intenso dramma psicologico. Lei madre di sei figli vive nel culto del Duce, lui uno speaker della radio che scoperto omosessuale sta per essere mandato al confino dal puritanesimo del regime. Un incontro prima diffidente, poi nasce la comprensione, l'affetto....il dramma, che ci riporta con una certa fedeltà storica a rivivere il delirante periodo del plebiscitario consenso, ma anche a soffermarsi sugli aspetti più farseschi del regime. (*** stelle)

 

*** FILM - MARIO MONICELLI nelle sale con Un borghese piccolo piccolo. Un film che scatenò polemiche dato i tempi. E' una insolita interpretazione, unica, molto drammatica, quasi un giallo, di ALBERTO SORDI. Il personaggio: un impiegato che coccola come padre affettuoso il figlio ragioniere su cui ripone tutte le sue speranze per una nuova vita più realizzante che lui ha sempre rincorso nella banale quotidianità. Durante una rapina se lo vede uccidere per sbaglio dai banditi. Il piccolo borghese si trasforma in un giustiziere dando la caccia all'assassino. Rintracciato, lo tortura fino alla morte. Ma la vendetta non termina, le regole della morale saltano ed è pronto a riversare il suo odio vendicativo anche verso chi si permette di rivolgergli un piccolo sgarbo. Il film suscitò polemiche, visto che questa forma vendicativa, evidenziata nel film, stava rispecchiando la realtà di questo periodo drammatico del terrorismo teppistico fatto appunto di vendette mortali, che abbiamo riportato in cronaca nella parte storica. (*** stelle)

*** FILM - L. BUNUEL firma magistralmente Quell'oscuro oggetto del desiderio. Corrosivo e audace come tutti i film del famoso regista. Un attacco alla morale borghese e bigotta in forma surrealistica e dissacrante. Siamo a Parigi , ma potremmo essere benissimo nell'Italia di questo '77. Gruppi di terroristi seminano la morte, compiendo attentati politici ovunque. Nasce un insolito amore platonico e vergineo tra un cinquantenne e una diciottenne (una surrealistica figura a cui Bunuel sdoppia la personalità) che accetta la relazione senza mai concedersi, che provoca disagio al personaggio ma coinvolge e turba anche lo spettatore. Film complesso, non facile a seguire la narrazione fatta di flash back. Sempre presente l'esaltazione dell'irrazionale, il sogno, l'amore impossibile e frustrante. E' l'ultimo film di Bunuel. Un capolavoro. (**** stelle)

*** LIBRI - Postumo esce di SALVATORE SATTA Il giorno del giudizio. Salutato come uno dei più importanti romanzi moderni italiani. Lo scrittore, uno dei più grandi giuristi italiano del nostro secolo, aveva pubblicato nel 1948 De profundis, un'asciutta sintetica narrazione diaristica con un'amara riflessione dei drammatici giorni dal 25 luglio all'8 settembre del '43. Poi trent'anni di silenzio. Alla sua morte (1975) ecco venire alla luce il suo unico romanzo. Unico ma che ha fatto riconoscere in Satta uno dei maggiori narratori italiani del nostro tempo. Come nel Gattopardo di Lampedusa, il romanzo è la saga di una famiglia di notabili sardi avviata alla fatale decadenza in un ambiente e in un clima funereo e nel pieno disfacimento delle tradizioni. Stupende pagine descrittive con riflessioni che solo un attento magistrato poteva cogliere nel suo quotidiano e ingrato lavoro.
Due libri entrambi da leggere. - Più tardi venne ritrovato accidentalmente dentro una cartella di una vecchia causa in un tribunale, un altro manoscritto di Satta, La veranda. Scritto nel 1925, a 23 anni, fu presentato a un concorso dal giovane avvocato ma venne scartato per la crudezza del racconto.
Nel panorama letterario di quegli anni non esisteva nulla di simile, non era nella tradizione italiana questo tipo di narrativa: una realtà dolorante, cupa ma di grande lirismo, che non ha nulla da invidiare a Thomas Mann e alla sua Montagna incantata, pubblicato l'anno precedente, nel 1924, e molto simile l'ambientazione alla Veranda (un sanatorio) ma quest'ultima con una narrativa stringente, essenziale, con la vivisezione dell'animo umano, scritta da un uomo che poi divenne un celebre giurista, privandoci così di 50 anni di grandissima letteratura, potenzialmente la più grande del secolo.
Nel panorama europeo, comparve poi THOMAS BERNHARD, che di Satta, ha l'asciuttezza, la confidenza con la morte, il senso della precarietà, la crudezza e lo stesso ironico ma cupo lirismo.

 

*** LIBRI - LEONARDO SCIASCIA pubblica Candido, un sogno fatto in Sicilia. Seguendo la metafora del personaggio voltariano Sciascia costruisce un suo personaggio con la stessa illuministica saggezza della vita e della realtà nella sua Sicilia.

 

*** COSTRUZIONI - RENZO PIANO con R.ROGERS progettano a Parigi il Beaubourg. Oltre all'edificio, centro culturale polivalente, realizzano anche il grande complesso del Centro Pompidou. Mentre l'architetto FRANCESCO VALLE costruisce lo stadio di San Siro a Milano. NIEMEYER il Palazzo Mondadori a Segrate.

 

*** TELEVISIONE - LA MALFA dopo aver lottato per anni per la non introduzione in Italia della televisione a colori ritenendola un incentivo alle spese voluttuarie degli italiani, é al capolinea.
La televisione a colori prende l'avvio in Italia. La RAI inizia le trasmissioni regolari il 24 febbraio di quest'anno. Il settore industriale di questo elettrodomestico che rimase paralizzato sul "grigio" per i continui rinvii all'introduzione del "colore", conosce il suo momento d'oro nella produzione e nella vendita, anche se si è in ritardo di dieci anni e molte aziende del settore hanno ormai chiuso.
Nei primi anni Sessanta c'erano 22 grosse industrie e marchi nazionali a soddisfare la domanda. Per la ricerca e l'impiantistica, avevano impegnato grosse risorse. All'appuntamento avevano già chiuso o smantellato il settore, mentre le maggiori stazioni Tv attorno all'Italia trasmettevano già a colori, e un televisore per la ricezione a colori (di provenienza estera e clandestina) lo si trovava in Italia in ogni luogo. A Forcella a Napoli si vendevano da anni (dal '71) solo televisori a colori, così nel Veneto, così in Liguria, Piemonte e in Lombardia.

*** TELEVISONE - Va in onda a puntate sulla TV lo spettacolo di DARIO FO, Mistero buffo. Scoppiano subito polemiche. Il Vaticano inutilmente ne chiede l'immediata sospensione, ma le puntate saranno trasmesse tutte.

*** TELEVISIONE - Inizia una nuova trasmissione condotta da MAURIZIO COSTANZO, un talk show serale, Bontà loro. In seguito sarà chiamato col nome del conduttore.

*** MUSICA LIRICA - Muore MARIA CALLAS la piu celebre soprano di tutti i tempi.
(in seguito riporteremo una biografia della grande cantante)

*** MUSICA LEGGERA- A San Remo al Festival di quest'anno vincitori sono gli HOMO SAPIENS con la canzone Bella da morire, al 2° posto si impongono i COLLAGE con la canzone Tu mi rubi l'anima, e al 3° posto i SANTO CALIFORNIA interpretano la canzone Monica.
Insignificanti e resteranno fuori mercato le altre canzoni della competizione canora.
(qui TUTTI I FESTIVAL FINO AL 2000 > >

*** MUSICA LEGGERA - Il "riflusso" si fa sentire, il '68 è ormai lontano, il disimpegno nella politica è stato abbandonato perchè condizionato dagli eccessi estremistici e terroristici, e la gioventù si è rifugiata nel "tranquillo" privato.
Le canzoni della contestazione sono sparite dalla circolazione. Il rock subisce un temporaneo (e solo in certi gruppi) ridimensionamento da quello puro; compare il rock demenziale, quello di Skiantos, Gaznevada, Kandeggina. Con breve fortuna. Il "riflusso" sta (anche questo temporaneo e solo in certi gruppi) cambiando i gusti.

Si ritorna nei locali, diventati faraonici in breve tempo, dove ora si balla nuovamente il liscio. A Ravenna il 18 dicembre é inaugurata la Cà del liscio. Un boom! In pochi mesi in Emilia Romagna i locali (solo quelli del gruppo Casati) diventeranno oltre 50.
Tutto il resto subisce una battuta d'arresto. Le vendite dei dischi in piena crisi. Come in crisi sono i cantanti e gli autori.

 

LA DISCO MUSIC

Peter Jacques Band, D.D. Sound, Easy Going, Macho, Change; dal '77 all'80 dietro a questi nomi e sigle si celano i dominatori della scena disco italiana. Diventeranno protagonisti indiscussi delle classifiche europee e Usa. E in effetti la "disco spaghetti" non è stato un fenomeno passeggero, al contrario è stato forse il primo vero tentativo imprenditoriale "made in Italy"; obiettivo: la conquista dei mercati internazionali. Negli anni '80 e '90 questo si consoliderà con i Black Box e Corona.

Alla fine degli anni '70 la scena italiana è afflitta da provincialismo imperante in cui regnano i "soliti" grandi nomi. Poche le novità e tutte riconducibili a un filone pop smielato in puro stile Pooh. Sanremo vive la stagione più nera e l'unico fenomeno di esportazione è Umberto Tozzi.

In questo panorama poco incoraggiante si inserisce il fenomeno disco che trova nel nostro paese un terreno particolarmente fertile. La melodia tipica italiana (ritornello, strofa, ritornello) ben si addice alle atmosfere classiche del genere. Mauro Malavasi, i fratelli Paolo e Pietro Micioni, Celso Valli ne intuiscono le grosse potenzialità: tra il 1977 e il 1980 lanciano, sotto varie sigle, fittizie e non, una lunga serie di hit che sbancheranno non solo le classifiche nostrane, ma anche quelle europee e statunitensi poi. Gli artisti e i gruppi sono di solito prestanome, il lavoro vero è in sala di registrazione.

Nascono così i successi del periodo: "One for you one for me" dei La Bionda, fratelli siciliani che lavorano anche sotto un altro pseudonimo i D.D. Sound. Con questo incideranno "Disco Bass" successo del '77 e sigla dell'edizione della "Domenica sportiva" di quell'anno. I La Bionda sono ora proprietari di uno degli studi più all'avanguardia in Europa; e ancora "He's speedy like Gonzales" dei Passengers.

Non solo. La "disco spaghetti" si specializza anche in cover: "I'm a man" dei Traffic diventa un successo nella versione dei Macho di Mauro Malavasi (1977); "Proud Mary" dei Credence Clearwater Revival viene ripresentata nel 1979 dai N.Y. dietro ai quali si cela Celso Valli, in seguito produttore di Eros Ramazzotti e Baglioni. Dietro il successo di queste operazioni, lo spiegano bene Carlo Antonelli e Fabio De Luca, c'è un'astuta strategia di marketing, in cui nulla è lasciato al caso. I pezzi nascevano su un analogico a 16 piste, la base era quasi sempre la Fonoprint a Bologna, e venivano poi portati a New York dove Jacques Fred Petrus, un dj di Milano, proponeva i nastrini alle case discografiche.
Dopo il successo, i dischi venivano pubblicati addirittura prima negli States anziché in Italia. Cosa abbia affascinato gli americani lo spiega bene Malavasi: "Il nostro era estetico, il loro molto più sociale. Il mio era quello di chi cercava di capire l'onda, il mood, e poi lo costruiva, facendo attenzione che ci fosse un'ispirazione di base. Da noi c'era la precisione, da loro il groove e lo swing".

 

FINE

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