ANNO 1988

CRONOLOGIA DELL'ANNO ( 2a PARTE )

I SINGOLI MESI

9 GENNAIO - Fra i tanti problemi seri (con il Paese paralizzato dagli scioperi nei trasporti)  la potenza persuasiva di un falso messaggio pubblicitario in Tv di un fantasioso prodotto, che non esiste, ma il suo nome è inserito dentro una canzone nella trasmissione di Enzo Arbore"Indietro tutta", convince la gente a chiedere ai negozi quel prodotto, cioè Il cacao meravigliao.
Prima o poi, quando con lo stesso sistema persuasivo presenteranno anche "fantasiosi" politici, siamone certi, voteranno anche questi. Ad alcuni basta presentarsi come involucro, senza la sostanza, nè con un contenuto cerebrale.

12 GENNAIO -  Muore assassinato da due sicari, il sindaco di Palermo Giuseppe Insalaco, forse il primo uomo politico che cercava di mettere in discussione il sistema degli appalti al Municipio del capoluogo siciliano. A suo tempo accusatore di Vito Cincimino.
 Dopo la sua morte sono stati trovati i suoi importanti diari dai quali sono emersi importanti informazioni. Tra l'altro, proprio questi diari hanno iniziato a sollevare alcuni sospetti sull'allora alto funzionario del Sisde Bruno Contrada.
Poche ore dopo il funerale di Insalaco, è assassinato anche un agente collaboratore del vicequestore Cassarà ucciso nell'estate del 1985.

25 GENNAIO - Continua il caos in tutta Italia provocato dai Cobas. Il ministro del lavoro Formica sollecita Goria a regolamentare la materia puntando sulla precettazione.
28 GENNAIO - La richiesta di Formica fa invece aumentare le manifestazioni dei Cobas che paralizzano i trasporti.

29 GENNAIO - Nei pressi dell'abitazione di De Mita viene arrestato un noto brigatista. La sua cattura sventa i piani di un commando che pedinava da tempo il noto politico avellinese.

1 FEBBRAIO - L'ISTAT comunica i dati sulla disoccupazione in Italia.
La percentuale è del 12,3 %, pari a 2.930.000 senza lavoro. L'anno precedente era del 11,6%

1-2 FEBBRAIO - Vendite anomale in Borsa-  La fusione della Finanziaria Ferruzzi di Gardini con la Meta, provocano forti cadute dei Titoli Montedison. Il giorno 2 avviene un vero e proprio crollo; la Consob apre un'inchiesta su questa fusione. Cosa sta facendo "il CORSARO"?

16 FEBBRAIO - Estradato dalla Svizzera, rientra in Italia Licio Gelli. Dovrebbe andare in carcere, ma per motivi di salute, gli è concessa la libertà provvisoria.
Poche settimane dopo anche un evento tragico dentro la sua famiglia. In un incidente sull'autostrada muore sua figlia Maria Grazia di 32 anni, assieme alla babysitter, feriti i due figli.

24 FEBBRAIO - Primi rivolte nella immediata periferia sovietica. Si verificano manifestazioni di protesta in Estonia e in Armenia.

 25 FEBBRAIO - L'Unità  stampa un articolo in cui sostiene che Togliatti non fece tutto il possibile per salvare Gramsci. La direzione del PCI sconfessa il suo giornale mettendo sotto accusa il direttore Gerardo Chiaromonte.

28 FEBBRAIO - Scoppia lo scandalo delle "Carceri d'oro". Sotto accusa il ministro dei Lavori Pubblici Franco Nicolazzi (che è anche segretario del PSDI)  accusato di aver intascato bustarelle per la costruzione di alcune carceri.
Coinvolto nell'assegnazione degli appalti anche Vittorino Colombo.
Si parla di grosse tangenti, ma poi l'accusa verrà ridimensionata, ma Nicolazzi rassegna le dimissioni.

10 MARZO - Cambio al vertice della Confidustria, Sergio Pininfarina è il nuovo presidente.

2 MARZO - Nello scandalo delle "carceri d'oro"  l'architetto De Mico, rivela come ha corrotto i politici per gli appalti relativi alla costruzione di carceri e altre opere pubbliche.

11 MARZO - Dopo le elezioni dello scorso giugno, il governo formato da un pentapartito, con GIOVANNI GORIA premier, aveva continuato a vivacchiare con una collaborazione conflittuale fra PSI e DC. Fatta questa negativa esperienza (con già alle spalle una dimissione in ottobre dopo appena un mese effettivo di lavoro, Goria per la seconda volta era stato costretto a dimettersi il 10 febbraio. Ritornato pochi giorni dopo (il 18) a Palazzo Chigi su invito di Cossiga, gli era stata data la fiducia, ma forse solo per far approvare la tanto discussa finanziaria. Ma l'11 marzo per  non aver avallato (questa è l'accusa precisa dei socialisti) la chiusura della centrale nucleare di Montalto di Castro, ma la ripresa dei lavori nonostante l'esito del referendum, Goria con il suo consiglio dei ministri è costretto per la terza volta a dimettersi; questa volta definitivamente.

Il 16 MARZO, nelle consultazioni, COSSIGA incarica il segretario della DC, CIRIACO DE MITA di formare un governo, che non appare facile dalle prime trattative. Dopo un mese mette insieme una maggioranza nuovamente con il pentapartito e un rimpasto di alcuni ministri. Il 21 marzo ottiene la fiducia alla Camera con 366 sì contro 215, mentre al Senato 177 sì contro 143 contrari.

26 MARZO - Grande manifestazione di donne a Roma. Circa 200.000 sfilano in città per chiedere il riconoscimento delle pari opportunità sui luoghi di lavoro.

31 MARZO - Scatta nel paese con una cooperazione  congiunta italo-americana, una grossa operazione contro la mafia siculo-americana. Una ondata di arresti (circa 210 ) di grossi esponenti di clan mafiosi.

13 APRILE - L'"uomo di Avellino", ce l'ha fatta! Incaricato il 16 marzo dal Presidente Cossiga, Ciriaco De Mita sale le scale del Quirinale  il 13 con la sua lista di ministri dopo un lungo e laborioso lavoro durato quasi un mese. Fino al sofferto avallo della Dc che però  lo usa più che altro (sapendo l'astio che è nato tra i due) per dare scacco matto a Craxi; è una rivalsa di potere.
Quello di De Mita è il suo primo governo  ed è sempre un pentapartito con DC, PSI, PLI, PRI, PSDI.

Vice presidente del Consiglio  (al posto di D'Amato che va al Tesoro) troviamo De Michelis; Gava agli Interni, Andreotti sempre agli Esteri, Fanfani al Bilancio, Colombo alle Finanze, Donat Cattin alla Sanità, Maccanico alle Regioni, Gaspari al Mezzogiorno, Zanone alla Difesa, Galloni all'Istruzione, Ferri ai Lavori pubblici, Santuz ai Trasporti, Mammì alle Poste e T. Fracanzani alla Partecipazioni, ecc. ecc.

Si nota una assenza; quella di Forlani; i dorotei non staranno in pace fin quando "è scontro""rompendo gli indugi" faranno scendere in pista il "loro uomo" per togliere la segreteria a De Mita il 17-22 febbraio prossimo al XVIII Congresso, "e a quel punto un vertice di maggioranza  potrebbe anche sfociare in un rimpasto e persino una crisi al buio"  (i corsivi dall'Unità, prima pagina del 15 febbraio 1989).
Ma se Occhetto sta già iniziando quest'anno a sfasciare il partito PCI, Forlani gli farà concorrenza dentro la DC iniziando appunto a febbraio del prossimo anno. 
Entrambi porteranno i loro due partiti al minimo storico. Cioè allo sbando.


De Mita dunque si insedia il 13; otterrà la fiducia il 21 alla Camera con 366 sì contro 215 no (Goria aveva ottenuto 371 sì e 237 no)
Mentre al Senato il 23 ottiene 177 voti a favore contro 143 contrari  (precedenti 184 contro 122).

E' singolare che mentre alla Camera De Mita espone il suo programma e ascolta gli interventi, a Forlì il giorno 16 è assassinato dalle Brigate Rosse con un colpo alla nuca a bruciapelo un suo stretto collaboratore, il senatore ROBERTO RUFFILLI, docente di Scienze politiche a Bologna, responsabile della DC per i problemi dello Stato. Aveva avuto parte predominante nella preparazione del programma del Governo che De Mita sta presentando in questi giorni alla Camera.
Oltre che il cordoglio c'è allarme in tutti i settori politici. Con vari vertici a palazzo Chigi.

(Durerà De Mita fino a quando Craxi il 19 maggio del prossimo anno al Congresso PSI, farà prima una dura requisitoria, poi emetterà la netta sentenza: "se ne deve andare".
A De Mita gli telefonano e gli leggono la condanna e lui poche ore dopo sale al Colle a dare le dimissione. Ormai i governi non si sciolgono più in Parlamento, ma ai Congressi. 
Forlani (nel suo falso candore) farà il polemico con il PSI, ma non va oltre la dialettica quando afferma e rimprovera Craxi di aver fatto "un approdo irrazionale".
Ma non è che lui e i dorotei sono privi di colpe. Anzi era quello che volevano.

 

Tutto questo con un clima internazionale già molto teso. 
* Un'autobomba ha fatto strage  il 14 contro il circolo Americano a Napoli con cinque morti e dodici  feriti. 
* Terroristi iraniani dopo aver sequestrato un Boeing 747 con 112 persone a bordo minacciano di farlo saltare se non vengono liberati 17 loro compagni. 
* E sempre nello stesso giorno che è colpito Ruffilli, a Tunisi, il vicecomandante delle forze palestinesi e braccio destro di Arafat è massacrato insieme alla sua scorta. Immediata la rappresaglia dei palestinesi nei territori occupati dagli israeliani con decine di morti.
Ancora una volta in Italia i cacasenno tornano a parlare di connivenza del terrorismo italiano con quello internazionale. 
Ma che cosa c'entrava Ruffilli o De Mita con Arafat o il Boeing, nessuno lo spiega.

Il giorno prima, il 15 De Mita, ha preso una decisione sulla questione "calda" in Italia, che aveva fatto cadere Goria; il governo De Mita si impegna a chiudere definitivamente la centrale  nucleare di Montalto.

Decine di migliaia di miliardi spesi inutilmente, e altre decine per smantellarla; e chissà quando. E altre decine di miliardi per costruire nuove centrali che bruciano petrolio.
Soddisfatti i petrolieri. Ora con la grande fame di energia incrementeranno la produzione nelle centrali termiche e chiederanno di costruirne delle nuove. Quindi contenti anche i costruttori e i mediatori degli appalti. 
E se qualcuno si è attaccato alle lenzuola, alle carceri e perfino alle merendine dell'asilo, figuriamoci nelle centrali elettriche dove i miliardi scorrono a fiumi.

2 MAGGIO - L' Europa Occidente guarda a Est. Dopo i disordini in Estonia, le manifestazioni di protesta in Armenia, la periferia sovietica è nuovamente in tensione anche in Polonia. Con scioperi e manifestazioni varie, riemerge dall'81 Solidarnosc il sindacato indipendente sorto nel 1980 sull'onda dello sciopero ai cantieri Lenin di Danzica con LECH WALESA presidente del comitato. Nel timore che i suoi eccessi potessero fornire pretesto per un intervento sovietico Jaruzelski lo fece arrestare nell'81 proclamando la legge marziale, mettendo in galera vari esponenti, sciogliendo il sindacato che quindi passò alla clandestinità.
Ora torna a essere il protagonista per un passaggio indolore verso la democrazia e per porre fine al regime comunista, manifestando per la liberazione dei prigionieri politici.
Ma la polizia sgombra i cantieri di Nowa Huta occupati dagli operai.

9 MAGGIO - L'Europa Occidentale guarda anche in Francia. Qui alle elezioni vince MITTERAND.
Il Presidente francese il 14 scioglie il Parlamento e indice elezioni per il 5 giugno. 

7 MAGGIO - In fermento il mondo della scuola. Incontri delle tre organizzazioni sindacali e il ministro della Pubblica istruzione per le trattative del rinnovo dei contratti. Ma i Cobas degli insegnanti hanno fatto "scuola"; non solo ma sorgono altre nuove organizzazioni autonome lo SNALS e la GILDA. E sono proprio questi a sfilare nelle vie della capitale, minacciando il blocco degli scrutini. 

10 MAGGIO . Inizia la "storia infinita"; la "battaglia alla Mondadori tra Carlo De Benedetti e la famiglia Formenton (conquistano il controllo del consiglio d'amministrazione), da un lato, Leonardo Mondadori appoggiato dalla Fininvest di Berlusconi dall'altro quando lo stesso Leonardo non viene più eletto nel consiglio di amministrazione della casa editrice, di cui era fino a questo momento vicepresidente.
Continuano anche le trattative dei due maggiori gruppi chimici Enichem  (pubblico) e Montedison (privato-Gardini) per costituire un unico polo chimico nazionale. In luglio viene definito l'accordo. La nuova denominazione dopo la fusione prenderà dal 1° gennaio il nome di ENIMONT. 
Nel frattempo la Montedison cede l'intera catena di distribuzione della Standa alla Fininvest di Silvio Berlusconi.

17-18 MAGGIO - Triste epilogo sul "caso Tortora". Il popolare presentatore televisivo, protagonista di un memorabile caso giudiziario, con 22 mesi trascorsi in carcere con un'accusa rivelatasi poi infondata, muore di cancro. ENZO TORTORA aveva 60 anni, e nell'ultima parte della sua vita ha ricoperto la carica di presidente del Partito Radicale. 

22 MAGGIO - Muore a Roma, l'ex segretario del MSI, GIORGIO ALMIRANTE, l'animatore del Movimento Sociale fin dal primo momento della sua fondazione.
Era nato a Salsomaggiore nel 1914. (vedi qui la sua Biografia > > .

29 MAGGIO - Disgelo fra URSS e USA. Dopo 14 anni che un presidente americano non metteva piede in Russia, Reagan vola a Mosca ad incontrare in un vertice Gorbaciov. Alla fine del vertice non è che concludono molto sui temi scottanti, Reagan ha respinto alcune proposte del leader sovietico e non ha firmato nessun "accordo", ma ha tuttavia lasciato uno spiraglio in un prossimo incontro.

29 MAGGIO - Piccolo test, ma già significativo, nelle elezioni amministrative in 1200 comuni di tre province. Leggero aumento della Dc e del Psi, ma un penalizzante 4% in meno dentro il Pci.
Incredibile aumento nei comuni del Nord del partito "della protesta". La Lega Lombarda in alcuni seggi raggiunge quasi il 10 per cento.

6 GIUGNO - Mitterand indette in Francia le elezioni, allo spoglio dei voti c'è una delusione per i socialisti: avanza la destra.

11 GIUGNO - Muore a Roma GIUSEPPE SARAGAT. Storico leader dei socialdemocratici, dal 1964 al 1971 aveva ricoperto la carica di Presidente della Repubblica.
 Era nato a Torino nel 1898.

12-22 GIUGNO - "Malumori dentro il PCI. Natta era stato colpito da un infarto in marzo ma non aveva abbandonato la carica di segretario, pur lasciandoci il suo vice -Achille Occhetto- a dirigere la segreteria. Ma qualcosa all'interno del partito non funziona più. Anche alle ultime amministrative, pur tenendosi le elezioni in soli 1200 comuni, il Pci ha perso un altro 4 per cento. Una descrizione più spietata l'ha fatta Piero Fassino, uno dei quarantenni del "nuovo corso", un torinese concreto, abituato a non contar balle. Il Pci perde  non solo nelle grandi città come s'era già visto lo scorso anno alle politiche, ma anche nei centri medi e piccoli. Il Pci raccoglie sempre meno consensi fra i giovani. (Cronaca di Giampaolo Pansa, su Repubblica del 22 giugno 1988)

Natta dopo i 29 maggio ha iniziato a vedere la voragine e l'ha misurata in tutta la sua terribilità. Ma anche i silenzi di Ingrao hanno pesato molto in questa sua decisione di lasciare (con una lettera).
Macaluso invece non è stato zitto e ha criticato le "contraddizioni" di Occhetto.

Mentre queste contraddizioni sono gradite dal PSI e plaude al cambio della guardia al vertice comunista.
"Occhetto - ha detto a Repubblica Claudio Martelli- è un riformista. Ora siamo vicini".
 (questi titoli sono in prima pagina, nell'immagine di inizio anno - vedi)

E' stata l'elezione di Occhetto quasi plebiscitaria. Solo tre voti contrari al nuovo segretario. Ma si sono dimessi Napoleone Colajanni, e Carlo Casetellano. Cinque gli astenuti: i "miglioristi" Procacci, Corbani e Boldrini e i filosovietici Cossutta e Pestalozza.
Giampaolo Pansa su Repubblica del 22 giugno (quella citata sopra - vedi l'immagine) commenta "Ma sette fatiche aspettano Achille". E sopra il corsivo, la vignetta di Forattini sembra eloquente: un Occhetto che alza un braccio con il pugno chiuso, e con l'altro di nascosto fa le corna.

Tre giorni dopo, il "mutamento di pelle" di Occhetto è anche sulle foto dei giornali. Su Repubblica appare una serie di immagini. Un servizio della fotografa Catalano che rompe la tradizione di pubblica musoneria dei segretari comunisti.
Nella "dacia" di Capalbio, Occhetto e la moglie che si baciano diventa la chiacchiera estiva nazionale. I "comunisti stanno imborghesendo"

8 LUGLIO - Occhetto non smette di stupire. Il nuovo segretario del PCI aveva fatto capire in che direzione il partito si sarebbe mosso, ma molti suoi elettori non si aspettavano di certo che a Civitavecchia nell'inaugurare un monumento a Togliatti pronunciasse nell'occasione un discorso proprio contro di lui. Infatti ha detto che Togliatti doveva ritenersi "corresponsabile" dei crimini commessi da Stalin. 
Potrebbe essere anche la verità detta da un avversario, ma sentirlo dire dal segretario del proprio partito, molti non l'hanno gradito.

22 LUGLIO - Stupisce anche il ministro FERRI quando annuncia che su tutte le strade italiane senza esclusioni, il limite di velocità delle auto non può superare i 110 chilometri orari. Molti si chiedono ma allora perchè ci sono le auto da passeggio che  fanno i 200-250-300 all'ora?
 I costruttori invece non se lo chiedono, faranno modificare la legge, sempre più morbida e diversificata.

28 LUGLIO - Sbalordiscono invece i clamorosi arresti per l'omicidio Calabresi.  Ad accusare dopo sedici anni dal fatto (17 maggio del 1972) tre suoi compagni di lotta è un pentito che si sarebbe deciso alla confessione in seguito a una crisi spirituale. Sono finiti in carcere l'ex leader di Lotta Continua ADRIANO SOFRI, il suo braccio destro GIORGIO PIETROSTEFANI, OVIDIO BOMPRESSI e LEONARDO MARINO, in quegli anni tutti militanti dell'organizzazione. Sofri e Pietrostefani sarebbero i mandanti, Bompressi e Marino gli esecutori.  I primi tre accusati dal Marino negano tutto. Inizia un lungo processo, che alle soglie del 2000 non ha ancora chiarito tutto. 

5 AGOSTO - Con polemiche dentro il CSM e commenti vari sui giornali, il Governo nomina il giudice Domenico Sica, alto commissario per la lotta alla mafia. Con poteri straordinari.
La polemica nasce dalla mancata nomina del Giudice Falcone come molti si aspettavano, destinato invece a ricoprire un'altra carica istituzionale a Roma.  (ma chi è che lo ha voluto allontanare????)

1-20 - AGOSTO - Vacanze estive rovinate per molti che hanno scelto la costa Adriatica per i bagni marini. Da settimane le acque sono infestate dalla mucillagine, causata da alcune fastidiose alghe.
Non è andata meglio sul tirreno, nella riviera di Massa. 60.000 turisti fuggono dopo che una azienda chimica, la Farmaplant, che oltre ad aver inquinato quindici chilometri di costa, dagli stabilimenti si è sprigionata una nube tossica irritando le vie respiratorie e gli occhi dei turisti agostani
Non era la prima volta che accadeva anche se in minor misura, ma questo era il ventitreesimo incidente. Inoltre l'azienda fa parte del gruppo Montedison dove nel corso di questi mesi si sta assistendo alla scalata di Gardini e la costituzione di un polo unico con la Enichem. Siglata proprio in luglio con la nascita della Enimont. (che avrà in seguito un contrastato cammino, fino alla tragedia dei due protagonisti della Fusione: Gardini e Cagliari. (anni di tangentopoli)

Nota: La popolazione delle Apuane, i residenti e altri lavoratori della zona sono scesi in strada a protestare e a chiedere la chiusura della fabbrica, contestando i ministri riuniti in un vertice alla prefettura. La polizia è intervenuta facendo ricorso a cariche e a lancio di lacrimogeni; non era abbastanza la nube che fa irritare e lacrimare gli occhi.

29 AGOSTO - Tragedia nel cielo di Ramstein in Germania. La pattuglia acrobatica delle Frecce tricolori durante un'esibizione, tre aerei si sono scontrati in volo durante un "numero" del loro spettacolare repertorio. Uno degli aerei caduto in mezzo agli spettatori ha provocato 49 morti e 282 feriti.

4 SETTEMBRE - Violenti attacchi dei socialisti ai vertici delle ferrovie. Che una certa stampa appoggia.
Il Psi vuole che sia licenziato su due piedi il presidente delle Ferrovie LODOVICO LIGATO (per lo "scandalo delle lenzuola d'oro").
La Dc si oppone, anche perche Ligato è un democristiano. Il consiglio d'amministrazione avendo comunisti e socialisti all'opposizione si spacca in due. Si bloccano tutti i piani di spesa di risanamento in corso (che ammontano a 15 mila miliardi di disavanzo all'anno). 
Eugenio Scalfari fa i conti su Repubblica del 4 settembre.
Lo intitola l'articolo:
"Le cavallette delle ferrovie". "Nel 1950 ogni 100 lire di costi, i ricavi erano 96 lire. Nel 1970 erano già scesi a 71 lire, ma il bello doveva ancora venire. Nel 1987 per ogni 100 lire di costo l'Azienda ricava 17 lire: una catastrofe finanziaria e gestionale di queste proporzioni non trova riscontro in nessuna azienda di nessun paese industriale del mondo" " E la Ferrovia è esattamente la medesima del 1938. I dati ufficiali sono forniti dallo stesso Ente. Erano 138.000 i ferrovieri nel 1938.  Nel '50 erano aumentati del 23 per cento, nel '70 del 38, nell'80 del 60, e oggi sono 217.00, tutti con statuto di pubblici impiegati e molti con la qualifica di pubblici ufficiali. E questo nonostante l'informatizzazione delle stazioni, degli scambi, dei passaggi a livello"
"Parrebbe che negli ultimi vent'anni un esercito di cavallette si sia abbattuto sulle Ferrovie italiane, devastando senza risparmio tutto ciò che di minimamente razionale ha trovato sulla sua strada. Una devastazione biblica. Solo l'11,5 per cento sono oggi i viaggiatori delle ferrovie, e solo il 19,4 delle merci viaggia su rotaia.
Chi sono i beneficiari di questa carcassa spolpata, che hanno goduto i frutti del disastro? Sono tre. Anzitutto i costruttori di automobili e camion. Poi gli appaltatori delle opere, infine le autorità amministrative e politiche che hanno la possibilità di orientare le gare d'appalto. Non vorrei diffondermi su questo ultimo capitolo, ha ampiamente interessato la magistratura penale.
"Il Corriere della Sera dell'altro giorno chiedeva con tanta sicurezza - che invidio- il licenziamento di Ligato come premessa per salvare le ferrovie dallo sfascio in cui versano. Sottoscrivo questa richiesta, mettiamolo alla lanterna come facevano i nostri avi. E' inefficiente? Licenziamolo. E' corrotto? sia inquisito. Ma è lui l'autore dello sfascio? Mi piacerebbe conoscere la risposta non dal Corriere, da Ugo Stille che ha firmato l'articolo, ma da Bettino Craxi, che anche lui vuol farci credere che il problema si risolverà appendendo Ligato alla lanterna".

"Inoltre trovo assai strano che siano i socialisti ad occuparsi del dissesto delle ferrovie. Hanno occupato il ministero dei Trasporti ininterrottamente dal 1980 fino allo scorso anno, con Formica, Balzamo, Casalinuovo, Signorile. E non fu quest'ultimo, rimasto per quattro anni in quella carica, a nominare Ligato? Non ci piace che ci si voglia far passare per imbecilli. E forse sarebbe più chic che di ferrovie non vi occupaste. Quel po' po di sfascio è quasi interamente firmato da voi"

Ligato sarà costretto a dimettersi. (Ma non lo appenderanno alla lanterna, sarà assassinato il 27 agosto del prossimo anno).

Il 18 novembre tutto il vertice delle Ferrovie dello Stato é messo sotto inchiesta per lo scandalo delle "lenzuola d'oro": sarebbero corse tangenti in margine a un appalto di 152 miliardi per fornitura di lenzuola. Il 23 novembre con il vertice azzerato l'Ente sarà commissariato.
Da chi? Da SCHIMBERNI, l'ex presidente della Montedison, l'uomo che ha permesso a Gardini di dare la scalata al colosso. Che ha poi esautorato per assumere lui stesso la presidenza mentre sono in corso le trattative per unire la Enimont alla Montedison e creare il più grande polo chimico nazionale con la Enimont.
L'IRI insomma cede (la chimica italiana non è un'azienda strategica), per poi ripensarci (diventa stategica!) e ricomprare il tutto da Gardini per una somma spropositata (Ovviamente con "oboli" a destra, a sinistra e a manca. Il processo del '92 di Tangentopoli ci offriranno i nomi dei benefattori e dei beneficiati - la somma degli "oboli" superiore ai 580 miliardi).

26 SETTEMBRE - In Sicilia, a Palermo, sulla strada per Agrigento, è assassinato da un commando il giudice ANTONIO SAETTA assieme a suo figlio.
Il giudice era stato uno dei protagonisti al maxiprocesso contro la mafia all'aula bunker del carcere dell'Ucciardone di Palermo;  che si era concluso nel dicembre scorso con  19 ergastoli per tutti i componenti della Cupola, mentre altri 338 condannati per complessivi 2665 anni di carcere,

Quasi nello stesso momento è stato assassinato a Trapani MAURO ROSTAGNO, ex leader di Lotta Continua, che aveva dedicato la sua vita fondando a Marsala  una comunità per il recupero dei tossicodipendenti. Proprio per questo tipo di lavoro, venendo a contatto con i giovani ospiti della comunità, apprendendo chi pratica lo spaccio, da alcuni mesi aveva cominciato a denunciare i trafficanti di droga nella zona.

Il giorno dopo nuovo massacro, sono uccise sei persone. Nei tre giorni successivi si contano 13 esecuzioni. E fra queste il boss GIOVANNI BONTADE. Un nome ricorrente e collegato in tanti "misteri" italiani, e non solo nel Sud, ma soprattutto nel Nord.

27 SETTEMBRE - Il 16 si erano aperti a Seul i giochi della XXIV Olimpiade. Si attendeva la conclusione con la più breve ma anche la più prestigiosa disciplina, la specialità regina dei giochi: quella dei 100 metri piani.  Il vincitore era già certo, cioè Ben Johnson. E così stato. Ma grossa delusione quando l'atleta è risultato positivo all'antidoping.

7 OTTOBRE - Una bella notizia per i figli, i nipoti e i pronipoti degli italiani. CIAMPI il governatore della Banca d'Italia, "annuncia" (!) che il debito pubblico in Italia ha raggiunto il 1.000.000 di miliardi.

15 OTTOBRE - Con un clima di deficit (abbiamo raggiunto i 1000 miliardi di debito) e la minaccia di  scioperi in tutto il Paese, De Mita va in visita ufficiale a Mosca a incontrare Gorbaciov, offrendogli l'aiuto economico italiano.

15 OTTOBRE - Gli scioperi dei Cobas continuano, soprattutto quelli delle ferrovie. Ne minacciano uno in grande stile, che dovrebbe paralizzare il paese.
Le delegazioni non sono ricevute, nè i politici nè i sindacati sono disposti a colloquiare con i "ribelli"; eppure sono tanti, visto che si teme una paralisi del traffico ferroviario. Si trova la strada più rapida per risolvere (?) la situazione. Con la precettazione di 5000 macchinisti. Commette un reato chi non si presenta al lavoro. Una legge del Ventennio fascista. 

9 NOVEMBRE - Arriva l'ora del dopo Reagan. Negli Stati Uniti, alle elezioni, BUSH conquista la Casa Bianca. E' il 41esimo Presidente americano. L'affermazione nel sud e nei grandi stati industriali è stata decisiva per la vittoria dell'ex vicepresidente. 

12 NOVEMBRE - Tornano a farsi vedere i tre sindacati confederali Cils. Uil, Cgil (ala socialista) non vogliono essere da meno dai Cobas. Organizzano e fanno scendere in piazza a Roma 300.000 lavoratori per chiedere (una generica) equità fiscale. Ma i problemi sono altri e ben più gravi. Non ultimi quelli dentro lo stesso  sindacato. Pizzinato segretario della Cgil, polemizza, poi clamorosamente dà le dimissioni. Lo spostamento del Pci di Occhetto e dell'ala comunista socialisteggiante verso Craxi a Pizzinato non piace. (Ne abbiamo già parlato a inizio anno).

I contrasti di Pizzinato con una parte del sindacato Cgil sono insanabili, le difficoltà organizzative travagliano il suo lavoro. E lui ammette davanti alla Tv che    "Non è più possibile garantire il diritto-dovere di condurre una battaglia politica aperta e leale e di dirigere la Confederazione. Ritengo fondamentale che siano i lavoratori a decidere al di là dei modi scomposti e sguaiati". Chiara l'allusione ai Cobas.

Pizzinato iniziò a essere molto preoccupato già in luglio alla vertenza con la Fiat "Il segretario è molto preoccupato per gli esiti di questa vertenza" ed esprime verso Marini (Uil) e Benvenuti (Cisl) un giudizio di insolita durezza: di aver tradito le più elementari regole di convivenza fra sindacati, di essere corsi a firmare separatamente l'accordo con la Fiat. "Una organizzazione col peso e le tradizioni della Cgil non ha alternative in una situazione come questa; noi non possiamo firmare un ultimatum, un "prendere o lasciare".
E' un complotto? "Dico che è in corso una grossa manovra politica che tenta di annullare una delle regole fondamentali di questa democrazia"..."Ci sono forze che lavorano per isolarci" ..."I problemi non si risolvono con una erogazione salariale"
(NB. Anche nel rinnovo dei contratti per i lavoratori dipendenti da imprese artigiane le tre confederazioni si erano spaccate).
Interviene De Micheli (PSI, vice Pres. Cons.) e Formica (PSI min. Lavoro) che si dichiarano preoccupati per questa spaccatura (ma è molto gradita) e che si attiveranno per una mediazione "discreta" (Da Repubblica,  artic. "Il sindacato si rompe" di Salvatore Tropea, e artic. "Pizzinato: L'ho saputo dalle agenzie" di Vittoria Sivo. Era il 19 luglio 1988). 

Poi sono seguiti gli attacchi a Pizzinato da parte del PCI sull' Unita, infine la "goccia" di Occhetto su  Rinascita che accennava alla "possibilità di un cambiamento al vertice sindacale con un socialista". Per farglielo capire meglio alla rielezione è riconfermato segretario però voti in maggior parte sono dei socialisti (27, contro 17 e 4 astenuti). A questo punto Pizzinato ha "sbattuto la porta". Altro non poteva fare; anche qui "prendere (e cambiare atteggiamento) o lasciare.

Il 29 sarà eletto nuovo segretario BRUNO TRENTIN.

9 DICEMBRE - Ci si mette anche Montanelli contro De Mita (non basta Craxi). Scoppia la polemica quando su Il Giornale nuovo esce un inchiesta sul sistema di come sono stati ottenuti e spesi i fondi destinati ai terremotati dell'Irpinia (De Mita è appunto dell'Irpinia, di Avellino).
De Mita, che è Presidente del consiglio, definisce "prezzolati" i redattori del Giornale.  Montanelli risponde per le rime al capo del governo. Da questo momento tra i due contendenti sarà guerra senza tregua. 

12 DICEMBRE - Sugli attacchi a De Mita, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Angelo Sanza, sostiene che dietro queste sortite c'è la mano di Licio Gelli. 
Dopo le dichiarazione relative al complotto contro De Mita smentite dallo stesso presidente del Consiglio, Angelo Sanza si dimette. Dello scandalo dell'Irpinia non se ne parlerà più. De Mita verrà attaccato su altri fronti.

23 DICEMBRE - Clima natalizio e quindi di buonismo a Roma con il Governo italiano e l'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP). Ricevuto a Roma da De Mita e Andreotti il leader palestinese Arafat.  Anche il Papa lo ha ricevuto in udienza.
E' stata riconosciuta dalla diplomazia internazionale il riconoscimento all'esistenza dello Stato di Israele, anche se la costituzione di quello Palestinese continua ad essere in esilio.

31 DICEMBRE - Meno natalizio il clima dentro la DC. Si parla già del prossimo congresso con al centro dell'attenzione Lui! il "Console"  DE MITA, con la probabile "sua testa" nel cesto.
Il Parlamento interno della DC (fin dal 9 novembre, articolo sul Corriere della Se
ra) ha approvato la sua relazione (De Mita oltre che premier è anche Segretario della Dc), ma nessuno può dire con certezza chi sarà il segretario dopo il Congresso. Le armi si stanno affilando dentro la corrente dorotea, con un "loro uomo". Questo è il clima. Devono solo "rompere gli indugi".
Gava scantona: "Siccome non intendo contribuire (quindi sa!) a tagliare la testa a nessuno, nomi non ne faccio"... "Il "grande centro" punta a essere  il perno di ogni alleanza".
Solo La Malfa va dichiarando in giro che  il doppio incarico di segretario-presidente è un elemento di stabilità nel governo.
Capirà meglio La Malfa quando a febbraio, prima del Congresso, la Dc va considerando (15 febbraio, articolo intervista, su l'Unità) "che (forse !?) toglierà la segreteria a De Mita, e che a quel punto un vertice potrebbe far sfociare  un rimpasto di governo o persino una crisi al buio".

Insomma per De Mita non è un bel regalo di fine anno il "taglio di testa", anche se Gava (dice lui ) non vuol contribuire a salire sulla "ghigliottina". (Ma lo ritroveremo nel nuovo Governo nuovamente ministro degli Interni).

De Mita a fine anno, fa un discorso natalizio pieno di amarezze; dice qualcosa, ma vorrebbe dire qualcosa di più, ma poi si ferma "....non voglio guastare il Natale a nessuno" e chiude.

FINE

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