HELMUT KOHL
"ha guidato con decisione
il processo della riunificazione delle due Germanie"
.

di Giacomo Franciosi


Helmut Kohl nasce nel 1930 a Ludwigshafen am Rhein.

Ha svolto gli studi universitari di Scienze Giuridiche e Sociali e di Storia all’Università di Francoforte sul Meno e di Heidelberg; collaboratore scientifico del seminario politico presso l’Istituto “Alfred Weber” dell’Università di Heidelberg, ha conseguito il dottorato nel 1958 con una dissertazione sul tema: “Lo sviluppo politico nel Palatinato e il risorgere dei partiti dopo il 1945”.

La sua formazione accademica è dunque coerente con quella della Facoltà di Scienze politiche.
Cattolico, membro della CDU (Unione cristiano-democratica) dal 1947, ha assunto responsabilità crescenti prima nella Renania-Palatinato fino a giungere, nel 1972, alla Presidenza della CDU, carica che ha ricoperto fino al novembre del 1998.

Dal 1960 al 1976 assume cariche di crescente responsabilità nel Parlamento del Land della Renania-Palatinato diventando Presidente del Land dal 1969 al 1976.

Dal 1976 al 2002 è membro del Bundestag, Parlamento tedesco, dal dicembre 1976 all’ottobre 1982 capo dell’opposizione in qualità di presidente del gruppo parlamentare CDU/CSU al Bundestag.

All'inizio, Kohl venne sottovalutato da molti, e non solo dall'opposizione. Il suo modo spesso un po' goffo di esprimersi e di muoversi sembravano indicare un carattere debole, una facile preda per le varie correnti della sua coalizione e per l'opposizione.

Ma tutti sbagliavano. Kohl è riuscito a stabilire un ferreo controllo nel suo partito, emarginando tutte le critiche interne, e rafforzando la sua posizione di leader. Oggi, nel partito di Kohl, nessuno fa una gran carriera se non è dalla parte di Kohl. Per quanto riguarda gli altri due partiti della sua coalizione, la CSU (più a destra) e la FDP (centro-liberale), Kohl è sempre riuscito con grande abilità ad assicurarsi l'appoggio di un partito contro l'altro, quando gli era necessario, e di neutralizzare così gli estremi.

Dal 1° ottobre 1982 al 27 ottobre 1998 è stato Cancelliere federale della Repubblica Federale Tedesca, rompendo l’egemonia socialdemocratica che ebbe tra i suoi uomini di punta Brandt e Schmidt, Helmut Kohl guidò un paese in un momento storico particolare dove con gli anni andava scemando il clima della guerra fredda e si intravedevano prospettive di un crollo clamoroso ma auspicato da più parti della vecchia Unione Sovietica, di profonde trasformazioni della storia europea e mondiale Kohl ne è protagonista fondamentale, imprime agli eventi europei ed internazionali il contributo di un grande statista, abile nel muoversi nello scacchiere internazionale con l’America Reganiana, convinto sostenitore dell’identità di un Europa forte, sempre più coesa e sovrana.

Lui con la Germania Federale è stato il vagone trainante dell’economia europea, giocando carte innumerevoli e determinanti in politica estera.

Il desiderio di riunificazione delle due germanie, il rischio di accollarsi la DDR (la repubblica democratica tedesca) vagone morto di un germania sempre più lanciata in settori strategici e fondamentali come il terziario, e l’industria pesante, sono le carte più rischiose e vincenti di questo statista di primissimo pelo.
Il suo metro e 90 insieme ai suoi più di 130 chili sembrano rappresentare bene, anche dall' aspetto esterno, una Germania economicamente e politicamente potente.

La sua abile azione tra i salotti della politica internazionale gli ha valso innumerevoli riconoscimenti che meritano d’essere menzionati, a dimostrazione di quanto il suo prestigio sia grande:
Gran Croce del „Verdienstorden“ (dell’Ordine al Merito) della Repubblica Federale di Germania per Meriti Speciali; Premio internazionale Carlo Magno della Città di Aquisgrana (unitamente a François Mitterand); Premio Jawaherlal-Nehru per la comprensione internazionale; Medaglia d’oro del B‘nai B‘rith per meriti umanitari; Premio Principe delle Asturie; Premio Leo Baeck del Consiglio Centrale Ebraico in Germania; Premio della Fondazione George C. Marshall, Cittadinanza d’onore della Città di Berlino, numerose onorificenze e Ordini nazionali e internazionali, nonché lauree honoris causa; professore onorario all’Università Tongji di Shangai; cittadino onorario d’Europa, onorificenza conferita dal Consiglio Europeo dei capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea; Medaglia della Libertà „Presidential Medal of Freedom“, massima onorificenza civile degli USA, conferita dall’allora Presidente degli Stati Uniti d’America, Bill Clinton; Uomo di Stato dell’anno dell’East/West Institute di New York, conferita dall’allora Presidente degli Stati Uniti d’America George Bush.

Le elezioni del 1998 l’hanno visto costretto a farsi da parte, sconfitto dal socialdemocratico Shroeder, 4 milioni di disoccupati, l’ex DDR sempre più vagone morto dell’economia, e la mancanza di riforme auspicate da più parti, gli sono valsi il passa mano alla guida del paese.

Una sconfitta che l’ha relegato ai margini della vita politica soprattutto per la “tangentopoli tedesca” che l’ha coinvolto per finanziamenti illeciti di cui il suo partito CDU ha beneficiato.

Come per ciò che ha riguardato una stagione della vita politica italiana e di un suo leader Bettino Craxi, si rischia di voler cancellare un’opera da statista, macchiandola di quel affarismo, clientelarismo con cui la poltica vive da millenni, e che da essa è sfortunatamente inscindibile.

Comunque l’enciclopedia Zanichelli lo menziona così, e credo che così si debba ricordare la sua figura e la sua azione poltica: Kohl : "... ha guidato con decisione il processo della riunificazione delle due Germanie".

GIACOMO FRANCIOSI

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