RIVOLUZIONE FRANCESE

LUIS DE SAINT JUST

 l'Arcangelo del Terrore

(Nievre Decize 25-8-1767- Parigi 28-7-1794)

Poeta, rivoluzionario, combattente, spietato pubblico accusatore, idealista, costituzionalista, protagonista della Rivoluzione;
tutto in 27 anni!


Allo scoppio della rivoluzione Saint Just aveva 22 anni. 

Nato a Decize, da famiglia di modeste origini, il giovane Just studia diritto a REIMS, trascorrendo una giovinezza perseguitata dalla malasorte che contribuirà alla formazione di un carattere incostante, a volte geniale e sovente contraddittorio.
Si laureò in giurisprudenza nel 1788. Giovane avventuroso, ma anche poeta, pubblicò un poema libertino. Un poema erotico talmente spinto che avrebbe potuto scandalizzare lo stesso DE SADE.

All'inizio della Rivoluzione, tenente colonnello della Guardia Nazionale, Saint Just assume subito delle posizioni estreme.
Desideroso di gloria e smanioso di azione, si trasformò in un ardente tribuno popolare, tale da assicurargli subito un posto di primo piano.
Pronunciava discorsi con un oratoria asciutta e nervosa, fatta di frasi brevi e taglienti. Parole che incarnarono il "momento più eroico"  della rivoluzione, alimentandola con un'altissima tensione.



A 24 anni pubblica uno scritto teorico politico con toni moderati Spirito della rivoluzione della costituzione di Francia. Forte l'influenza di Montesquieu.
Giacobino, eletto deputato nel 1792, votò la morte di Luigi XVI spostando (con un celebre discorso)  il dibattito dal piano giuridico a quello politico.
Saint Just, sostiene l'accusa affermando che "non si puo' regnare innocentemente; ciascun re è un ribelle ed un usurpatore".

Dopo essere entrato nel 1793 nel Comitato di salute pubblica, fu inviato come commissario presso le armate del Reno e del Nord e vi ristabilì la disciplina e l'ardore combattivo.

In venti mesi come  vero "protagonista" Saint Just brucia nella fiaccola della rivoluzione tutto il  suo destino.

Eletto nel febbraio 1794 presidente della Convenzione, promosse l'atto di accusa contro gli hebertisti e contribuirà non poco alla fine del gruppo degli Indulgenti, di Danton, Sesmoulins e tanti altri.

Apologeta del terrore (discorso del 24 febbraio '94) lo giustificò come strumento per arrivare alla democrazia sociale. Michelet gli affibbiò l'epiteto "Arcangelo della morte".

Perduta la sua battaglia, il 10 termidoro (28 luglio) con Robespierre affino per idee e legato a filo doppio con lui, Saint Jiust ne seguirà la sorte e la morte, morì come l'amico, a 27 anni ghigliottinato.

Fu l'ispiratore della Costituzione, guidò le lotte contro i Girondini, riorganizzò gli eserciti alle frontiere, combattè la corruzione con energia spietata.

Di lui uscì poi nel 1800, Frammenti sulle istituzioni repubblicane.  Vagheggia una società ideale fatta di piccoli coltivatori e artigiani indipendenti, ed esprime una concezione di governo rivoluzionario sintetizzata  in un binomio: terrore-virtù.

 Sbalordì alcune volte la Convenzione anche con delle sue bizzarre teorie:
*  obbligare tutti i fanciulli ad un regime vegetariano
*  bandire dal paese tutti quelli che non hanno amici
*  proibire alle fanciulle vergini di camminare sole per strada
* sciogliere d'ufficio tutti i matrimoni che dopo 7 anni non hanno prodotto figli ecc.

Ma ebbe anche delle doti organizzative non indifferenti che gli consentirono, come inviato della Convenzione, di riscuotere notevoli successi nella riorganizzazione dell'Armata del Reno e nel ristabilimento della disciplina nell'esercito.

Lo abbiamo già scritto sopra.... fu

poeta, rivoluzionario, combattente, spietato pubblico accusatore, idealista, costituzionalista, protagonista della rivoluzione; tutto in 27 anni!

Bibliografia: ADOLPH THIERS - Storia della Rivoluzione Francese - 10 Volumi
Grazie a Kolimo - http://www.alateus.it/rfind.html
NAPOLEONE, Memoriale di Sant'Elena. (originale)

Storiologia ha realizzato un CD con l'intero MEMORIALE - vedi presentazione qui )

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