L'ASSASSINIO DI OMAR (644)

periodo di OTHMAN

IN ARABIA il 3 novembre 644, muore il califfo OMAR assassinato da uno schiavo persiano. 
Omar era il secondo califfo dell'impero arabo; appartenente al nucleo più esclusivo dei Quarayshiti della Mecca, dopo la morte di Abu Bakr riconosciuto senza discussione da tutti i musulmani  fu il principale artefice della grande espansione territoriale del giovanissimo stato arabo; conquistò la Siria, l'Egitto, la Cirenaica, la Tripolitania, e la Palestina; con la battaglia di Nehavend (642) sconfisse l'impero sassanide.
Cercò con saggezza di amministrare i territori conquistati e cercò anche di impedire ogni forma di separatismo. Di accuse ne aveva ricevute tante; fra le quali quella di esercitare un potere autocratico; e di non lasciare spazio nemmeno ai più valorosi generali. 

Coscienzioso com'era, forse Omar non agiva così per ambizione personale, quanto per convinzione religiosa e politica.
Ferito gravemente dalla pugnalata prima di morire poteva indicare il suo successore, ma non osò esprimere una sua scelta, trovandoli tutti incompetenti.
Nominò invece un consiglio composto da sei anziani per decidere il destino dell'Islam. Ma i sei scelsero non il più energico, ma un uomo debole OTHMAN, sperando poi di poter poi governare attraverso lui.
Una previsione sbagliata, perchè se l'uomo era debole e malleabile, non lo era la sua molto numerosa famiglia

OTHMAN era un ricco membro della famiglia Omayyade, in contrasto con quello dei Quarayshiti. Appartenente questa famiglia alla potente aristocrazia meccana era sempre stata la principale antagonista del Profeta, ma che dopo il suo successo politico non solo si era alleata a Maometto ma si era perfino trasferita a Medina cercando da vere "volpi politiche" di contendere la supremazia a quel basso ceto che con il Profeta era salito al potere. 

Othman appena nominato con un buon appoggio dei suoi parenti fu costretto a nominare gli stessi suoi parenti nei ministeri più importanti. E quindi fin dall'inizio del suo califfato, dagli avversari fu accusato di nepotismo.
Manterrà il califfato fino al 656, ma anche lui finirà assassinato, non prima di aver creato la propria dinastia che aprirà una profonda spaccatura  all'interno della comunità musulmana.

Il nuovo potere politico e militare di Othman si distacca nettamente dalla base popolare; si concentra esteriormente nelle sue mani ma sostanzialmente è in mano ai suoi potenti parenti,  in aperta contraddizione con l'ispirazione ugualitaria dell'Islam.
Altro profondo contrasto venne dalla avidità dei grandi bottini conquistati nei nuovi territori. Prima con Omar era stata organizzato un tesoro di stato, dove entrava il cosiddetto "quinto" voluto ancora dallo stesso Maometto per far fronte alle esigenze militari, premi e paghe dei soldati; poi con Othman queste elargizioni presero sempre percorsi privilegiati, lasciando delusi sempre di più coloro che si sentirono messi da parte, soprattutto quelli inviati nelle lontane province. E fu proprio un gruppo di questi, alcune centinaia, che partiti dall'Egitto piombarono a Medina il 17 giugno del 655 ad assassinare Othman; e sembra che a Medina molti assistettero all'assalto senza muovere un dito per difenderlo.

Sono insomma passati soli 12 anni dalla morte del profeta e le liti per le successioni che erano iniziate con il corpo ancora caldo di Maometto, con il califfato di Othman si fanno ancora più accese; allo stesso genero di Maometto, ALI', che aspirava al califfato, con la morte di Omar non gli è stata riservata nessuna carica importante, e quindi diventa lui stesso il capopopolo del diffuso malcontento, abilmente sfruttato da Alì deciso a rivendicare la successione.

OTHMAN come abbiamo già accennato sopra finirà ucciso in una ribellione proprio a Medina. E gli succedette proprio ALI (genero di Maometto, e marito di Fatima sua figlia).
Ma  anche lui finì assassinato nel 661, quando si scontrò con il potente  MU'AWYA (ibn Abi Sufyan), parente stretto di Othman, il generale come vedremo in questi anni che sta cambiando il mondo arabo con le sue gesta, la sua strategia, e anche la logistica delle armate musulmane.

E più tardi -nel 749- da un altro ramo della famiglia del Profeta, i discendenti di suo zio ABBAS, dopo aver eliminato l'ultimo della dinastia degli Umayyadi,  diedero vita alla dinastia degli ABBASIDI con al centro del loro splendido impero la città di Baghdad, fin quando anche loro entrati in decadenza, furono assorbiti prima dai Turchi (1258) poi travolti dai Mongoli (1401).

Quest'anno con il nuovo califfo Othman, gli arabi che operano sulla costa nordafricana dopo aver occupato l' Egitto proseguono verso occidente e conquistano la Pentapoli di Cirenaica, le altre città in sequenza (Teuchira, Berenice, Apollonia, Cirene, Tolemaide) e arrivano fino a Tripoli.

 

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