ISRAELE


PALESTINESI ED ISRAELIANI:
DUE POPOLI, UNA SOLA TERRA
 (1948-1998) 

di LUCA MOLINARI


Per analizzare correttamente la questione mediorientale occorrerebbe molto più spazio di quanto è intenzione dell’autore dedicare al problema.

Le tappe del conflitto mediorientale sono rimandate alla successiva scheda riguardante lo Stato d’Israele. Per ora ci si limiterà ad evidenziare e dichiarare le responsabilità, negli anni del Primo Dopoguerra, delle potenze occidentali, Francia ed Inghilterra in primo luogo, nell’aver impedito la realizzazione di un normale rapporto tra palestinesi, arabi ed israeliani.

La questione mediorientale sarà fonte di tensione per l’intero globo fino a quando le due parti in causa non riusciranno a trovare un accordo di pace che soddisfi nella regione che soddisfi sia gli arabi, sia gli israeliani nel rispetto dei reciproci diritti e delle reciproche esigenze. 
Fino ad allora la regione asiatica che, il giornalista Igor Man ha definito “I Balcani della storia contemporanea”, non avrà pace e con essa non avrà pace il mondo.


BREVE STORIA DELLO STATO D’ISRAELE

Lo Stato d’Israele si costituì ufficialmente al termine della Seconda Guerra Mondiale quando, allo scadere del mandato britannico, le truppe inglesi, nel maggio del 1948, abbandonarono la Palestina. 

Migliaia di ebrei provenienti da ogni parte del mondo affluirono nel Paese. Alla dichiarazione d’indipendenza fece immediatamente seguito lo scoppio della guerra con la Lega Araba, che non riconosceva l’esistenza di uno Stato ebraico in Palestina. Spettò a David Ben Gurion, leader del partito laburista MAPAI, edificare il nuovo Stato che, adottando forme di vita e di produzione innovative basate su modelli comunitari e competitivi (i kibbuthzim), dava finalmente una patria al martoriato popolo ebraico, che era alla ricerca di un’unica entità territoriale dal 70 d.C., ossia da quando l’imperatore romano Tito, aveva dato origine alla diaspora distruggendo il tempio di Gerusalemme.

Nel 1956 le truppe israeliane arrivarono ad occupare il canale di Suez, ma furono costrette a ritirarsi a seguito di una risoluzione dell’ONU sfavorevole allo Stato d’Israele.

Nel 1967 le truppe di Tel Aviv, guidate dal mitico Moshe Dayan, occuparono la penisola del Sinai, le alture del Golan, la sponda orientale del canale di Suez e tutta la Cisgiordania. 

Gli anni ’60 – ‘70 rappresentarono, sotto i governi di sinistra dei laburisti Golda Meir ed Isac Rabin, un periodo di forte sviluppo economico e sociale nonostante le continue tensioni con il mondo arabo. Israele era, dal punto di vista economico e sociale, un paese sviluppato con standard di vita assimilabili a quelli nord americani od europei.

Nel 1973, dopo le iniziali difficoltà, le truppe israeliane riusciranno a respingere gli attacchi dei confinanti Paesi arabi (Guerra del Kippur).

Nel 1977 la destra del partito Likud, guidata da Menahem Begin, giungeva al potere: per la storia del giovane Stato era un evento di portata e di importanza storica.

L’anno successivo Begin firmava un trattato di pace con l’Egitto; sono gli accordi di Camp David che costeranno la vita al leader egiziano Sadat.

L’anno successivo Israele procedeva all’invasione della parte meridionale del Libano dando origine ad uno dei conflitti più lunghi e più sanguinosi del dopoguerra e che si è risolto solo dopo molti anni di guerra e con gravi perdite, umane ed economiche, da entrambe le parti.

I governi di destra guidati, dopo l’uscita di scena di Begin da Shamir, hanno mantenuto alta la tensione con il mondo arabo. Solo nel 1992 e negli anni successivi, con il ritorno al potere dei laburisti di Isac Rabin, è stato intrapreso un lungo e difficile cammino lungo l’auspicabile percorso della pace che ha portato al riconoscimento di un’entità statuale indipendente palestinese sotto la guida di Arafat. 

Questi sforzi per risolvere positivamente la questione sono stati interrotti, nell’autunno del 1995, dall’omicidio del Primo Ministro Rabin da parte di un fanatico dell’ultra – destra religiosa e dalla successiva sconfitta elettorale dei laburisti ad opera del Likud del nuovo premier Netanhyau. Che per alcune fazioni ha reso sempre più difficili le trattative sul fronte della pace.

 Nel 1998 è stato eletto il laburista E. Barack.


Luca Molinari

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