POPOLAZIONE IN ITALIA NEL 1853-54

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I DATI  SONO RICAVATI DAL LIBRO SETTIMO DELLA GEOGRAFIA STATISTICA MONDIALE DELLA GEOGRAFIA UNIVERSALE MARMOCCHI - ED. SEI TORINO 1855
1853-1854

IMPERO AUSTRO-VENETO. - Popolazione 2.673.000 .Governo monarchico assoluto - Esercito quello austriaco
(TRENTINO ALTO A. Pop. 579.000)

VENEZIA 114.000 - TRIESTE 62.000 - TRENTO 11.000 - BOLZANO 16.000 - ROVEREDO 7.000 - PADOVA 51.000 - VICENZA 31.000 -TREVISO 18.000 - ESTE 8.000 - MONTAGNANA 8.000 - ROVIGO 10.000 -ADRIA 10.000 - CHIOGGIA 19.000 - SCHIO 6.000 - BASSANO 10.000 - VERONA 53.000 - UDINE 19.000 - BELLUNO 11.000 -

IMPERO AUSTRO-LOMBARDO - Popolazione 3.314.000 - Governo monarchico assoluto. - Esercito quello austriaco

MILANO 190.000 - MONZA 18.000 - COMO 16.000 - CREMA 10.000 - LODI 18.000 - PAVIA 25.000 - BRESCIA 40.000 - CREMONA 37.000 - MANTOVA 30.000 - SONDRIO 4.000 - GONZAGA 13.000 - BERGAMO 35.000 - CASALMAGGIORE 15.000 

STATO DELLA CHIESA - Popolazione 2.800.000 abitanti - Governo Teocratico Assoluto. - Esercito 20.000 soldati- 12 navi

ROMA 160.000 - BOLOGNA 80.000 - PERUGIA 20.000 - FERRARA 27.000 - RAVENNA 26.000 - FORLI 17.000 - RIMINI 15.000 - FAENZA 15.000 - VITERBO 14.000 - PESARO 13.000 - RIETI 12.000 - MACERATA 12.000 - ORVIETO 9.000 - URBINO 7.000 - SPOLETO 7.000 - + LA CITTA' DI BENEVENTO 15.000

REGNO DI SARDEGNA - Popolazione 4.916.000 abitanti - Governo monarchico costituzionale - Esercito 50.000 soldati-22 navi

TORINO 160.000 - GENOVA 125.000 - ALESSANDRIA 47.000 - NIZZA 37.000 - SAVONA 18.000 - SAN REMO 10.000 - CUNEO 21.000 - ASTI 26.000 - CASALE 22.000 - VERCELLI 23.800 - NOVARA 24.000 - SALUZZO 15.500 - PINEROLO 15.000 - BRA 11.000 - FOSSANO 16.600 - CAGLIARI 29.000 - SASSARI 23.000 - ALGHERO 8.700 - BOSA 6.500

DUCATO DI MODENA + Massa e Carrara.- Popolazione 450.000 abitanti - Governo monarchico assoluto - Esercito 2000 soldati , 2 navi

MODENA 30.000 - REGGIO E. 25.000 - MIRANDOLA 4.000 - SASSUOLO 3.500 - VIGNOLA 2.500 - CORREGGIO 4.000 - FINALE 6.000 - CARPI 5.000 - MASSA 9.000 - CARRARA 6.000-

GRANDUCATO TOSCANA Popolazione 1.700.000 abitanti.- Governo monarchico assoluto.-Esercito 8.000 soldati 13 navi

FIRENZE 110.000 - LIVORNO 85.000 - LUCCA 26.000 - PISA 25.000 - SIENA 22.000 - AREZZO 14.000 - PISTOIA 11.000 - PRATO 12.000 - PESCIA 8.000 - VIAREGGIO 7.000 . GROSSETO 4.000 - Is.ELBA 3.000

DUCATO DI PARMA Popolazione 500.000 abitanti. - Governo monarchico assoluto - Esercito 2.500 soldati

PARMA 36.000 - PIACENZA 33.000 - GUASTALLA 7.000 - FIDENZA 5.000 - SALSOMAGGIORE 2.000 -FIORENZUOLA 4.000 - GRAZZANO 4.000 - BUSSETO 2.000 - CASTEL ARQUATO 3.000

REGNO DELLE DUE SICILIE - Popolazione 8.000.000 abitanti - Governo monarchico assoluto.- Esercito 50.000 soldati, 20 navi

NAPOLI 420.000 - AVELLINO 16.000 - CASERTA 20.000 -SALERNO 14.000 - CHIETI 17.000- CAMPOBASSO 8.000 - TERAMO 9.000 -FOGGIA 22.000 - LANCIANO 16.000 - BARI 22.000 - TRANI 19.000 - BITONTO 18.000 - LECCE 22.000 - BARLETTA 24.000 -TARANTO 18.000 - COSENZA 17.000 - CATANZARO 14.000 - REGGIO 23.000 - PALERMO 185.000 - CATANIA 52.000 - TRAPANI 30.000 - CALTANISSETTA 18.000 - CORLEONE 18.000 -ALICATA 14.000 -MARSALA 22.000 - SCIACCA 18.000 -SIRACUSA 20.000 -ACIREALE 18.000-NOTO 20.000-RAGUSA 18.000-I. LIPARI 14.000

TOTALE DELLA POPOLAZIONE ITALIANA ALLA DATA DI SOPRA 24.832.000 (sotto rilev.Istat)

NEL 1861 - 26.328.000 NEL 1871 - 28.151.000
NEL 1881 - 29.791.000 NEL 1901 - 33.778.000
NEL 1911 - 36.921.000 NEL 1921 - 37.856.000
NEL 1931 - 41.043.000 NEL 1936 - 42.399.000
NEL 1951 - 47.516.000 NEL 1961 - 50.624.000
NEL 1971 - 54.137.000 NEL 1981 - 56.556.000
NEL 1991 - 56.778.000 NEL 2000 - 57.600.000 ca. 

NEL 1861 SI SVOLGONO LE PRIME ELEZIONI POLITICHE IN ITALIA- LA LEGGE ELETTORALE E' FONDATA SUL CENSO. I NOBILI , PRINCIPI, DUCHI E MARCHESI PERSI I DOMINI SI "riciclano" CON LO "STATUTO ALBERTINO" DEL 1848; CARTA CONCESSA DALL'ALTO (fu scritto "da Dio" ma poi si cancellò) PER GRAZIA DEL SOVRANO SABAUDO E NON COME ESPRESSIONE DELLA SOVRANITA' POPOLARE. INFATTI ALLE ELEZIONI VIENE CONCESSO IL VOTO SOLO A 418.696 PERSONE, PARI ALL'1,9% DELLA POPOLAZIONE TOTALE.   VOTARONO SOLTANTO 239.583 CITTADINI, PARI AL 0,9 % DEGLI ITALIANI. SIGNIFICA CHE 1 SEGNO' LA SORTE DI 107,5 ALTRI ITALIANI E NON PERMISE LORO DI ESPRIMERE UNA SCELTA DEMOCRATICA MENTRE QUESTI AVEVANO FINO A QUEL MOMENTO DIVERSE ETNIE, LINGUE, DIALETTI, RELIGIONE, ISTITUZIONI LOCALI, CARATTERI, TRADIZIONI E CONFINI (e quindi rivalita') PLURISECOLARI.

CAVOUR NON ERA MAI STATO  OLTRE FIRENZE E NEMMENO A MILANO. - DEL CENTRO E DEL SUD ITALIA CONOSCEVA MOLTO POCO E SOLO PER SENTITO DIRE. ALLE ELEZIONI NON PARTECIPO' L'INTERA POPOLAZIONE DEL SUD E SOLO IN PARTE QUELLA DEL CENTRO.

UNA MOTIVAZIONE STORICA POTREBBE ESSERCI, ED E' QUELLA CHE IL 54,2 % DEGLI ITALIANI NEL NORD ERA ANALFABETA, NEL CENTRO IL 75 %, NEL SUD SI TOCCAVANO LE   SOGLIE DEL 90 %.

INOLTRE LA NOBILTA' CHE SI ERA RICICLATA ANDANDO ANCHE CONTRO LA CHIESA RESTAVA LEGATA MENTALMENTE A QUELLE CONCEZIONI ESPRESSE DA FRANCESCO IV
LE RIVOLUZIONI ACCADONO PERCHE' SI STUDIA TROPPO

Ecco il documento (testo fedele compresi gli errori), ossia la Memoria presentata dal Duca di Modena Francesco IV  a Verona nell’ottobre-dicembre 1822, al Congresso degli Stati Europei per stroncare ogni altra velleità liberale del popolo, dopo quel "sapore di libertà" provata nel periodo napoleonico. Da Metternich chiamata "rivolta degli spiriti" che dovremmo sfruttare ora a nostro vantaggio, mettersi noi alla loro testa". 

"Ai potenti saggi d'Europa

" ... Se si considera lo stato precedente in cui si trovava l’Italia prima della rivoluzione di Francia, il carattere e i costumi differenti dei differenti popoli d’Italia, se non vi si mette rimedio pronto ed efficace, e quali sarebbero i rimedii principali che bisognerebbe avere in vista per assicurare la felicità di questi popoli e ottenervi una durevole tranquillità. I principali difetti adunque possono ridursi ai seguenti:

1. La mancanza di religione e l’avvilimento nel quale si è voluto gettarla, come la guerra costante che si è fatta ai suoi principii, alle sue prattiche e ai suoi ministri.

2. La diminuzione del Clero e l’avvilimento nel quale si è voluto gettarlo, come la sua indipendenza dal Capo della Chiesa, che si è voluto introdurvi.

3. L’annientamento della Nobiltà, privandola di tutte le sue prerogative, volendola impoverire, avvilire ed eguagliare alle classi inferiori.

4. La limitazione dell’autorità paterna, di quell’autorità stabilita da Dio stesso, ed è voluta dalla natura.

5. La suddivisione delle fortune per mezzo di leggi e concessioni fatali, che dissolvono le famiglie e tutti i loro beni, e tendono a ridurre a poco a poco gli individui egualmente infelici.

6. La milizia troppo mercenaria, guasta nei principii, e indifferente a servire chicchessia, se la paga bene, ed a cambiare padrone se spera migliorare la sua sorte.

7. La corruzione dei costumi voluta e stabilita come principio a meglio sradicare la religione, i buoni sentimenti, l’onore, e rendere gli uomini brutali, a fine di poter meglio servirsene come istrumenti nell’esecuzione di tutti i più perfidi disegni; poiché l’uomo che si lascia prendere la mano dalle passioni brutali, perde ogni energia, ogni capacità, diviene una specie di bestia o di macchina.

8. La corruzione della dottrina e dei principii, ciò che si effettuò con la libertà della stampa, e con la grande premura di spargere cattivi libri, di allontanare i buoni, e di far sì che tutte le classi imparino a leggere e scrivere, ed abbiano qualche idea di studii per avere il mezzo di influenzarle.

9. La buona educazione della gioventù impedita, e la cattiva facilitata, incoraggiata, ecc.

10. L’abolizione delle Corporazioni religiose e delle Corporazioni secolari, come quelle delle arti e mestieri, che distinguono le classi degli uomini, le tengono in una necessaria e salutare disciplina, e che servono ad occuparli.

11. La pericolosa e viziosa moltiplicazione degli impiegati e il "male è" che ciascuno possa aspirare a qualunque carica, senza differenza di stato e di condizione.

12. I troppi riguardi e la considerazione che si dà, senza distinzione di merito, ad ogni uomo letterato, e la soverchia moltiplicazione di professori d’ogni sorta, il troppo potere e diritto che loro si concede, la troppo grande facilità stabilita ovunque per la gioventù di studiare, ciò che rende tanta gente infelice e scontenta; poiché non tutta trova ad occuparsi, e i soverchii studii che si sono fatti fare a ciascuno, fanno sì che in fondo non imparino niente, e divengano presuntuosi.

"È d’uopo qui aggiungere alcune altre cause di rivoluzioni, alle quali è necessario cercare di rimediare, e sono:

I - L’ozio, che è molto amato in Italia e che bisogna vincerlo e combatterlo, giacché trascina tutti i vizii ed è una grande sorgente di rivoluzioni.

II - Il grande amalgamamento continuo con tanti forastieri che sono incessantemente in moto per tutta Italia, e che portano dappertutto la corruzione dei costumi, e guastano lo spirito nazionale e i buoni principii.

III - La soverchia lungaggine nell’amministrazione della giustizia, vuoi nei processi civili, vuoi nei criminali.

IV - La instabilità delle imposte, che è talvolta più sensibile e dispiace più della gravezza delle medesime.

V - Certe imposte vessatorie nel modo di percezione, o che non sono ben proporzionate e divise; come ancora, allorché per uno squilibrio delle finanze si è obbligati a sopraccaricare il popolo di tasse.

VI -  Le leggi che inceppano il libero commercio delle derrate, principalmente quelle di prima necessità, dei commestibili, ecc.; giacché la mancanza o la penuria dei medesimi suscitano egualmente lagnanze e mormorazioni, come la loro troppa grande abbondanza che ne avvilisce il prezzo e avvezza troppo la plebe a una felicità, che, non potendo durare, la rende infelice, allorché finisce; invece che il libero commercio di quelle derrate la tiene sempre in certo equilibrio" 

 Duca di Modena FRANCESCO  IV

(Da Storia documentata della Diplomazia europea in Italia dal 1814 al 1861 di Nicomede Bianchi. — Torino 1865, vol. 2 pag. 357)

IL POPOLO INSOMMA DOVEVA RIMANERE IGNORANTE! 

 

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