NERONE - SUL TRONO A 17 ANNI (dal 37 al 68 d.C 31 anni di regno).



Prof. Giovanni Pellegrino


La successione di Claudio Tiberio Nerone era stata preparata da Augusto con molto anticipo, prima attraverso il matrimonio tra Tiberio e sua figlia Giulia, poi con la progressiva concessione di poteri e privilegi infine con l’adozione. Oltre tutto per molti aspetti le scelte di governo di Tiberio proseguirono quelle dell’ultimo Augusto.

Per quanto riguarda la politica interna il nuovo imperatore fu un buon amministratore puntando a contenere la spesa pubblica e a limitare gli episodi di corruzione e malgoverno delle province. Nel campo della politica estera Tiberio evitò pericolose campagne di espansione preferendo piuttosto puntare a una stabilizzazione dei confini .
A tale scopo egli poté contare sulla collaborazione del nipote Germanico che agì con successo sia contro i germani sul fronte renano sia in oriente contro i parti.

Purtroppo lo stesso Germanico che Tiberio aveva adottato per volontà di Augusto con l’intenzione di farne il proprio successore morì in circostanze oscure già nel 19 d.C. Più difficili furono i rapporti di Tiberio con il senato.

Dopo un periodo iniziale di accordo la situazione precipitò quando Tiberio per ragioni non del tutto chiare decise di ritirarsi a Capri lasciando la capitale nelle mani del suo prefetto del pretorio Elio Seiano. Egli sfruttò l’inatteso vuoto di potere per arrivare a concepire il progetto di liquidare Tiberio e di salire sul trono imperiale. Ma i suoi piani vennero scoperti e Seiano venne condannato nel 31 d.C.
Tiberio divenne sospettoso di possibili nuove congiure nell’ultima fase del suo impero. Pertanto Tiberio governò in modo repressivo cosa che portò a un gran numero di processi e condanne per lesa maestà.
La sua vita si concluse nel completo isolamento a Capri nel 37 d.C. , dopo che ebbe nominato suoi eredi i nipoti Gaio Cesare e Tiberio Gemello .

Dei due fu Gaio Cesare ad assumere il potere grazie alla straordinaria popolarità che gli derivava dal fatto di essere il figlio di Germanico.
Con il nuovo imperatore detto Caligola per l’abitudine di indossare i calzari militari si ebbe per la prima volta una tendenza verso una cessione assolutistica del potere .
Circondato inizialmente dal consenso del senato Caligola si orientò presto verso un vero e proprio culto della personalità.

A dire degli storici antichi egli avrebbe imposto un cerimoniale di corte che prevedeva l’obbligo di inchinarsi davanti all’imperatore ed inoltre avrebbe preteso la costruzione di un santuario in suo onore.
La richiesta di collocare una sua statua nel tempio di Gerusalemme lo fece entrare in contrasto con la comunità ebraica .Tale richiesta pose le premesse per la nascita di un malcontento popolare che in seguito sfociò in guerra aperta.

Caligola cercò di procurarsi il consenso della plebe di Roma per mezzo di elargizioni o con l’organizzazione con costosi spettacoli e giochi.
Tale politica tuttavia causò il rapido svuotamento delle casse dello stato rendendo necessaria sia l’imposizione di nuovi tributi sia la confisca dei patrimoni privati dei senatori più ricchi.
Caligola per impadronirsi di tali patrimoni organizzò dei processi farsa che colpivano i senatori più ricchi con l’accusa di lesa maestà.

Anche la politica estera dell’imperatore fu caratterizzata da un sostanziale fallimento. Caligola nel 40 d.C. istituì un corpo di spedizione da lui stesso guidato che avrebbe dovuto invadere e conquistare la Britannia ma tale campagna militare non cominciò mai .
Nel 41 d.C. ci fu una congiura ordita dai pretoriani e sostenuta anche da numerosi senatori e cavalieri . Tale congiura mise fine all’impero di Caligola ed impose come suo successore l’ultimo esponente della famiglia di Germanico ovvero Claudio .

Dobbiamo mettere in evidenza che per la prima volta la scelta di un nuovo imperatore avvenne per volontà dei soldati.
Al senato non restò altro da fare che prendere atto delle decisioni dei soldati.
L’impero di Caligola iniziò nel 37 e finì il 41.

Claudio visse a lungo alla corte imperiale senza essere coinvolto nel governo dello stato dedicandosi soprattutto agli studi di storia .
Claudio aveva all’incirca 50 anni quando divenne imperatore.
Questi aspetti furono probabilmente giudicati rassicuranti dalle forze che nominarono Claudio imperatore e indussero il senato a non opporsi alla sua nomina.

Ma il nuovo imperatore rivelò presto qualità insospettate di saggio amministratore e politico. Per quanto riguarda la politica estera Claudio procedette finalmente nel 43 d.C. alla conquista della Britannia centro meridionale .
Inoltre Claudio si impegnò per favorire la romanizzazione della Gallia una provincia alla quale egli nato a Lione era particolarmente legato .
A tale scopo Claudio creò in Gallia nuove colonie di veterani , estese la cittadinanza romana a numerose comunità favorendo tra l’altro l’integrazione nel mondo romano delle classi dirigenti galliche.
I membri di tali classi dirigenti furono ammessi all’interno del senato nonostante che i senatori italici cercassero di opporsi a tali decisioni di Claudio .

Per quanto riguarda la politica interna essa fu caratterizzata da una attenta amministrazione delle finanze statali che non impedì tuttavia il varo di un programma di opere pubbliche tra le quali la costruzione del porto di Ostia e la realizzazione di nuovi acquedotti .
Infine a Claudio si deve un notevole impulso verso la istituzione di una burocrazia di corte nella quale egli utilizzò anche i propri liberti.

Nonostante tali importanti realizzazioni gli storici antichi rappresentarono Claudio come una figura debole succube della volontà altrui al punto da essere quasi un burattino nelle mani dei suoi liberti e soprattutto delle sue mogli prima Messalina e poi l’ambiziosa Agrippina.
Quest’ultima in particolare convinse l’imperatore ad adottare il proprio figlio NERONE nato da un matrimonio precedente benché Claudio avesse già un figlio britannico nato dal matrimonio con Messalina .

Probabilmente fu Agrippina nel 54 d.C. a fare avvelenare Claudio per favorire l’ascesa al trono di Nerone e subito dopo a liquidare anche Britannico.
Dopo la morte di Claudio salì al potere appena diciassettenne Nerone uno degli imperatori più criticati e contestati della storia dell’impero romano
.

Per quanto riguarda Claudio particolare importanza fra le opere pubbliche voluta dall’imperatore romano riveste l’acquedotto Claudio ultimato nel 52 d.C. durante il principato del terzo imperatore della dinastia Giulio Claudia . L’acquedotto Claudio è stato l’acquedotto più importante della Roma imperiale . Esso raccoglieva l’acqua di due sorgenti nella valle del fiume Aniene ed era lungo circa 68 km dei quali 16 in superficie con le condutture poste su archi re ponti. Dobbiamo mettere in evidenza che per la sua costruzione furono necessari più di 15 anni di lavoro .
Secondo quanto riportato dallo scrittore e naturalista Plinio il Vecchio della costruzione di tale acquedotto fu necessaria la cifra da capogiro di 350 milioni di sesterzi.
Oggi sono visibili i resti conservati nel parco degli Acquedotti a sud est di Roma.
Non esiste nessun dubbio che l’acquedotto Claudio è la più importante eredità lasciata dall’imperatore Claudio .


Prof. Giovanni Pellegrino

<<<<<<<< RITORNO ALLE PAGINE DI STORIOLOGIA