HITLER MINACCIA

POI INVADE LA POLONIA...
...con l'alleanza fatta con i Russi
e con un Mussolini sconcertato.

"LA BRUTTA NOTIZIA", alla radio l'ATTACCO" di Hitler
(notte del 1° settembre)

.... LA VOCE .....
....
Regeln einer humanen Kriegfuhrung....
( " ...la mia guerra umanitaria..."

"Seit 5.45 Uhr wird jetzT zurueckgeschossen....Wer selbst sich von den Regeln einer humanen Kriegfuhrung entfernt, kann von uns nichts andEres erwarten, als dass wir den gleichen Schritt tun. Ich werde diesen Kampf, ganz gleich gegen wen, so lange fuehren, bis die Sicherheit des Reiches und bis seine Rechte gewaEhrleistet sind" 

"Dalle ore 5,45 rispondiamo  al fuoco...Colui che di propria iniziativa si distacca dalle regole di condotta di questa guerra umanitaria, non può aspettarsi da noi null'altro che un ugual trattamento. Condurrò questa battaglia, contro chiunque, fino a quando i diritti non saranno garantiti".

Mussolini è sconcertato,

ma i giornali no...!!

"INAUDITO EGOISMO" ..."...nell'intervento militare  di Hitler c'è una conscia saggezza, e nel  testo del documento  una pagina di storia: é la liberazione di un popolo  che vive a  Danzica;  il 90% di origine  tedesca,  ma dal 1918 subisce l'oppressione della Polonia, che respinge la proposta  di Hitler basata su una  ragionevole soluzione: l'autodeterminazione, cara a tutte le democrazie.
Hitler ha invocato questo  diritto dei popoli, ma la Polonia l'ha respinto con cieca instransigenza.
Si pentirà!"
(Corriere della Sera, 1-09-1939)

Ma lo sconcerto di Mussolini c'era già stato 6 giorni prima...

Il 25 Agosto era arrivato un dispaccio nelle agenzie da tutto il mondo dove si diceva che Hitler aveva firmato un patto non di aggressione ma addirittura di alleanza con la Russia.

Vedi a fondo pagina il famoso patto di HITLER - STALIN
( patto RIBBENTROP-MOLOTOV )

Ed é talmente incredibile la notizia che alcune redazioni di giornali buttano la velina nel cestino credendolo uno scherzo. Ma é tutto vero. Hitler e Stalin sono insieme e hanno stabilito le future sfere di influenza nei territori dell'est; cioé spartizione della Polonia e l'impegno di non attaccarsi né di prestare aiuto alle altre potenze nel caso scendessero a difendere la Polonia, che insieme, ora, tedeschi e russi, uno da ovest l'altro da est, vogliono invadere per dividersi la torta.
Questa ultima intenzione (di invadere la Polonia) Hitler l'aveva presentata in una sua lettera a Mussolini, (la leggeremo più avanti) come intenzione remota, a lunga scadenza, gli tace invece che era prevista fra soli cinque giorni.
Ci si meraviglia ancora una volta che Mussolini non si tiri indietro, umiliato com'é per essere stato informato - del Patto con i Russi- da un dispaccio di agenzia e non direttamente dall'"amico".
Inoltre il bolscevismo é sempre stato la sua bestia nera. Ha lottato tutta la vita contro l'ideologia comunista. Sia le fondamenta che la costruzione dell'intero edifico del  fascismo é  impostato su questa lotta, alle volte ad oltranza, maniacale, sanguigna. Ora in base al Patto d'Acciao, Mussolini dovrebbe combattere al loro fianco, essere alleato dei bolscevici. Era perfino un assurdità.
Era in imbarazzo lui, ma la notizia stava mettendo  non poco in imbarazzo i comunisti d'Italia, finora antifascisti, ma soprattutto (Visto che la Francia dovrebbe difendere la Polonia) anche i comunisti francesi; è tutto un proletariato che cade  in mano a quella forza di destra esistente in Francia che invoca ora amicizia di tutti e fraterna col Terzo Reich. Queste due entità Dx e Sx in questa assurda ora della storia, vanno a schierarsi (con non pochi danni alla Francia quando poi Hitler deciderà di invadere la stessa Francia) a favore dei nazisti, anche quando gli eventi precipiteranno......infatti dopo cinque giorni....il....
31 Agosto sul confine polacco alle ore 20 risuona la parola d'ordine "La nonna é morta". E' di un certo Heydrich che alla radio, dà il via con un pretestuoso incidente alla seconda guerra mondiale, che in Europa durerà 2068 giorni.
Il 1° settembre, sei ore dopo la parola d'ordine, alle ore 4,45, HITLER invade con 58 divisioni la Polonia, che si appella alla Francia e all'Inghilterra di intervenire in sua difesa non solo per i tangibili accordi fatti in precedenza, ma paventando quel potenziale pericolo che ora sembra esserci per ogni altra democratica nazione europea. Infatti......
Il 3 Settembre i due Paesi occidentali (un po' meno l'ambigua Francia per i motivi detti sopra ; 25 agosto) cominciando a temere che prima o poi riceveranno lo stesso trattamento, corrono subito ai ripari, dichiarando guerra alla Germania. Mentre MUSSOLINI e quindi l'Italia, pur esistendo il "patto d'acciaio", si dichiara di voler "rimanere estraneo al conflitto", "non belligerante", perché sa di essere impreparato per stare a fianco del Furher, anche se ne soffre per i tre ben precisi motivi detti sopra: la sua simpatia a Hitler, la sua antipatia per Stalin, e il disprezzo che nutre per la Francia e l'Inghilterra.
Una sofferenza che al consiglio dei ministri non nasconde; Grandi così descrive quel giorno "Era troppo evidente che contrastanti sentimenti cozzavano in lui. La delusione, l'amarezza, seppure contenute attraverso un linguaggio freddo, traspiravano da ogni parola. Terminò la seduta dichiarando che era dovere ed interesse dell'Italia rimanere estranea al conflitto dopo che la Germania era venuta meno ai suoi impegni di alleata".
Sorprese tutti; amici e nemici. Per giorni e settimane evitò tutti, le folle, i gerarchi, le manifestazioni pubbliche. Si chiuse in un mutismo totale. In una occasione al suo balcone, lo applaudirono come uomo della pace, rispose stizzito e sarcastico, "é quello che volevate no?" e girò i tacchi.
Per anni aveva glorificato la guerra, era sempre stato un nazionalista bellicoso fin dal primo giorno, tutta quella propaganda fatta per far diventare gli italiani dei leoni, mentre ora proprio lui doveva recitare la parte del pacifista, mentre l'altro, l'amico, il "caporale" stava marciando vittorioso. (addirittura assieme ai russi!!!)
Comunque lo troviamo in questi momenti investito di un po' di saggezza; ma non sappiamo fino a qual punto era la sua amarezza nel non potersi allineare con l'amico tedesco. Ma c'era nello stesso tempo molto timore, perché risentimento, quasi vendetta poteva essere servita a breve termine su un piatto freddo da Hitler, per non aver lui mantenuto i patti. (fra l'altro i tedeschi non avevano dimenticato quello già tradito nel 1914).

E questo poteva accadere appena completati i suoi progetti a est o subito dopo quelli che vedremo fra poco attuare ad ovest .

Mussolini ha legato il suo destino con questo accordo di amicizia e di alleanza, e questo porta con se' tutte le incognite, quelle che si sono poi verificate e quelle che si potevano verificare se il prossimo anno 1940 non si schierava rispettando l'alleanza con Hitler. Cioé anni di tragedie comunque.

Infatti, questa alleanza italo-tedesca non é, sotto alcun aspetto un'alleanza di eguali. In realtà, dalle risorse economiche fino al potenziale militare indica nella Germania la protagonista assoluta, la più forte. Questo si manifesta nel fatto stesso che Hitler scatena la guerra senza neppure prendere accordi con Mussolini, o meglio (come vedremo più avanti nella sua lettera) infischiandosene altamente del suo appoggio che si rivela essere subito alla prima chiamata una tigre di carta. Mussolini deciderà l'intervento dell'Italia solo quando il prossimo anno (giugno 1940) il crollo della Francia gli fa temere non solo di non poter trarre alcun consistente vantaggio dalle fulminee vittorie naziste, ma gli fa anche temere (questo è una ipotesi molto discussa dagli storici - ma mica tanto!!) che con il pretesto dell'Alto Adige (alla stregua dei Sudeti), Hitler dal Brennero scenda in un lampo in Italia.

Abbiamo due precise testimonianze che questi timori erano più che fondati: Uno é quello che a Dresda al termine di un banchetto ufficiale, presente il console italiano, un alto ufficiale affermò "La Germania, più ancora dei nemici, deve temere gli amici che la tradiscono" e il riferimento é molto chiaro, gli amici fino a quel momento erano solo gli italiani (il riferiemento al 1914). L'altra affermazione, quella ancora più chiara e inquietante ci viene da Praga dove il nuovo sindaco tedesco parlando a una conferenza affermò che "nello spazio vitale della Germania figura l'Alto Adige, Trieste, l'intera pianura padana, lo sbocco sul mare Adriatico".
Per non far nascere un incidente diplomatico, qualcuno disse che era ubriaco, ma intanto lo aveva detto.

Il 21 Ottobre ci sono già le premesse, che rischiano di creare una incrinatura nel Patto d'Acciaio. "si potrebbe arrivare a un conflitto col Reich, e il fosso che ci separa dalla Germania diventa ogni giorno più profondo anche nell'animo del Duce" scrive Ciano quando dopo aver il 15 luglio collateralmente approvato con i tedeschi l'anschluss in Alto Adige che chi é tedesco ha tre mesi di tempo per optare per la cittadinanza tedesca e andarsene dall'Italia.
Si accorge che nessuno si muove. E questo non perchè vogliono rimanere italiani, ma perchè gli altoatesini sono sicuri che Hitler accelererà i tempi e che presto il Sud Tirol sarà tedesco. (l'Autore che scrive ha vissuto in Alto Adige 15 anni. Molti mi riferirono che erano tutti certi di questa invasione e già tutti pronti anche alla mobilitazione generale per aiutarlo in caso di invasione. L'opera di pensuasione per dare questo appoggio non fu nemmeno necessaria, era scontata, era nella natura di questa minoranza (chiamata minoranza ma  - escludendo Bolzano forzatamente italianizzata dal fascismo - era una grande maggioranza nelle valli).
Ma scrive ancora Ciano "non ci vedo chiaro", anche se é chiarissimo, a Lana vicino a Merano, ci sono stati persino scontri a fuoco degli irredentisti.
Che Mussolini tema proprio questa invasione ci viene dalle sue disposizioni che fanno rafforzare l'esercito italiano in vari punti dell'Alto Adige. Due reggimenti a Malles e Silandro per sbarrare il Passo Resia. A Merano e dintorni viene stanziata una Brigata (l'Orobica) con 10.000 soldati costruendo caserme a tempi record. A Bolzano si costituisce il 4° Corpo d'Armata, 45.000 uomini. A Bressanone e a Vipiteno un'altra Brigata: la Tridentina; la si forma per sbarrare il Passo del Brennero in più punti.

Ciano scrive ancora "Mi ha telefonato il Duce che dice "se pensano di spostare un solo metro il palo della frontiera, sappiano che ciò non avverrà senza la più dura guerra, nella quale coalizzerò contro il germanesimo tutto il mondo. E metteremo a terra la Germania per almeno due secoli. Era indignato "Questi tedeschi mi costringeranno ad ingoiare il limone più aspro della mia vita. Parlo del limone francese"(sta dunque pensando di allearsi con la Francia? Ma se commetteva questo "errore", Hitler dopo aver polverizzato la Maginot, e dopo Parigi, cosa avrebbe fatto all'"amico" rivelatosi "nemico"?)


Siamo al 21 ottobre;  la guerra in Polonia si é già conclusa in un modo fulmineo; tutti si chiedono cosa farà ora Hitler con le sue armate ben oliate e in movimento. Dove, quando e in quale direzione le rivolgerà. Anche Mussolini è in agitazione.

Ma ritorniamo brevemente alla guerra in Polonia
Hitler quindi ha fatto un patto con i russi senza informare Mussolini né dell'invasione della Polonia né dell'alleanza con Stalin, tanto che il Duce addirittura paradossalmente sta aiutando con l'invio di armi i finlandesi che stanno combattendo proprio contro i russi.

IL 1° settembre Hitler ha invaso la Polonia, il 3 Settembre Francia e Inghilterra dichiarano guerra alla Germania per difendere la Polonia, ma é talmente blando e prudente questo aiuto, che nella sostanza si traduce -l'aiuto francese- in  qualche puntata oltre il Reno per poi arroccarsi dopo 11 giorni nella loro Linea Maginot, che sarà chiamata dai tedeschi la sitz krieg, la guerra da seduti.
Non é un attacco quello dei francesi ma una difesa. Sono occupati a non farsi invadere non a correre in soccorso della Polonia, che dopo tre settimane ha già capitolato (911.000 uomini sono fatti prigionieri) con i suoi reggimenti ancora a cavallo con le sciabole contro l'armata dei panzer tedeschi che con cannoni e  mitragliatrici fanno strage.
C'è al battesimo infatti, una nuova strategia di guerra, ideata e voluta proprio da Hitler in persona, dove operano i potenti carri armati, le truppe corazzate, che precedono la fanteria e non l'incontrario come si é sempre fatto e che vanno ancora facendo e faranno quelli del blocco occidentale; ai carri armati non credevano; si ostinavano a chiamarli  "i servi" del fante.

Che la Francia non sentisse la guerra, e che si fidasse troppo della Linea Maginot e del suo esercito - che si diceva "essere il piu' potente del mondo"- era un fatto. La linea poi era uno sbarramento che dava il senso della sicurezza dell'invincibilità. Lungo 400 chilometri, questo sbarramento ciclopico aveva 22.000 postazioni in cemento che fronteggiavano sul confine la Linea Sigfrido tedesca. Ciononostante (e forse proprio per questa grande sicurezza) la mobilitazione francese fu ostacolata da varie forze politiche contrarie all'interno stesso del Paese e da moltissimi addetti militari, incapaci come in Italia di coordinare la produzione, le varie armi, i reparti, la logistica terra, mare, aria, e infine lo stesso morale della Nazione.
Hitler invece prendeva, uomo-cesare, decisioni fulminee e aveva a sua disposizione tutti i generali, mentre gli altri dovevano consultarsi, decidere quale reparto impiegare, come, dove, quando e con le rispettive gelosie e rancori che risalivano agli anni 1918.
Infine per quella ragione che abbiamo spiegato sopra (patto nazismo-comunismo) i sindacati, quindi il proletariato mise i bastoni fra le ruote nella intensificata produzione di guerra. Di scuse ne trovarono molte. Si opposero che venissero richiamati gli sposati, quelli che esercitavano lavori di pubblica utilità; non volevano la sostituzione delle donne in fabbrica; e non volevano lavorare piu' di 7 ore al giorno. Alla fine scese in piazza anche il proletariato contadino, che diceva "é la stagione della semina, della vendemmia, dei lavori dei campi ecc ecc". così rimasero a casa anche loro. Non di meno in Inghilterra, l'elevata mancanza di interventisti era endemica. Negli studenti (un settore pur sempre "caldo") un sondaggio rivelo' che il 70% era contrario alla guerra. Nella popolazione il 90%.

Risultato:   per difendere la Polonia,  in tutta questa "guerra" non sentita né combattuta, gli inglesi registrarono 1 (uno) solo caduto, il 9 dicembre, e i francesi che alla fine combatterono per solo 11 giorni per poi indietreggiare e mettersi al riparo nella loro Maginot, subirono solo 1800 perdite.
Ma non sanno cosa li aspetta! Presto verrà la sveglia! Le sorprese!

La Germania  dovrebbe avere come dicevano i Trattati di Versailles non più di 100.000 uomini, senza marina e aviazione, mentre in questo 1939 ha schierato (ma nessuno ancora lo sa ancora) 1.200.000 uomini, 18 corpi d'armata, 75 divisioni di fanteria, 3 da montagna, 5 leggere motorizzate, 5 corazzate.

Non dovrebbe avere nè una aereo né una nave. Invece si presenta sul campo di battaglia agguerrita. Aviazione 4800 aerei di cui 1.670 bombardieri, 1313 caccia, e ogni mese dalla catena di montaggio ne escono 1.100. Marina  89 sommergibili, 3 corazzate, 1 portaerei, 16 incrociatori, 26 fra cacciatorpediniere e corvette. Tutto spuntato all'improvviso dal "cilindro" di Hitler,  che sono poi le  grandi industrie tedesche! (ma anche con materiale motoristico inglese!)
La Francia schiera invece 85 divisioni, con comandanti tutti vecchi, con gente che ha guidato le armate e i vari reparti nella guerra 1914-18 e a quelle esperienze era ancorata. Ne dislocano di divisioni 70 in difesa sulla Maginot, 15 sulle Alpi al confine Italiano. Non attaccano, ma aspettano. Puntano tutto sulla Maginot considerata "inviolabile", quella definita dei  "sonni tranquilli".
Il comandante delle forze armate francesi GAMELIN dichiara "garantisco che non saranno gli aerei a svolgere un ruolo decisivo, sarà  sempre la vecchia e gloriosa fanteria a vincere la guerra".

Quando dopo una sola settimana dall'attacco tedesco la Francia era stata sconfitta con una  beffa di aggiramento della Maginot e Hitler stava puntando già su Parigi, CHURCHILL volò a parlare con GAMELIN. Era convinto che disponesse a sud della breccia, le riserve della massa di manovra e rimase di stucco nell'apprendere dal generale che alle spalle non c'era nessuna massa di manovra, che le forze erano tutte schierate sulla Maginot. Di modo che, bastava a Hitler sfondare quella linea per non aver più ostacoli fino a Parigi.

Hitler quasi non credeva che quel libro che abbiamo già ricordato di KNICKERBOCKER (vedi 1938) tutto quello che indicava, era la stupefacente verità
ed aveva seguito alla lettera il piano d'invasione che le pagine di quel libro indicavano come strategia, cioè l'aggiramento della Maginot, e lo sfondamento della debole foresta delle Ardenne ritenuta impenetrabile ad una armata.
In Inghilterra non di meno. E' impreparata, con pochi carri armati e senza idee chiare sul loro impiego. Gli inglesi hanno solo una brigata motocorazzata (chiamata "del deserto", l'unica ad avere una esperienza proprio su questo terreno (esperienza fatta ancora nel 1918, ma che sarà  poi decisiva proprio in Africa). I suoi generali sono vecchi, e come i francesi hanno metodi sorpassati, puntano ancora sulla cavalleria e alla tattica della carica. Non hanno metodi né sono preparati a una guerra di movimento.
Tanto meno in quella terrestre irta di ostacoli. Gli inglesi hanno solo il grande dominio del mare. Mentre la Raf, l'aviazione, sta appena nascendo, vi sono ancora pochi aerei (circa 1200) meno potenti di quelli tedeschi, che infatti, li sottovaluteranno, ma saranno fra qualche mese assai piu adatti e decisivi ai fini strategici, una superiorità questa che sarà vincente e culminerà nella famosa "battaglia d'Inghilterra",  dove Hitler (inspiegabilmente) si ritira e rivolgerà poi ad oriente (in Russia) le sue mire.

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