1970

*** MUSICA e COSTUME -
RAFFAELLA CARRA' nel varieta televisivo più seguito dell'anno, Canzonissima, presenta il ballo Tuca Tuca.
Non passa inosservato perchè lo balla indossando pantaloni e un corpetto dove lascia scoperto l'ombelico (una moda ancora troppo "oscena" (direbbe il prete) che attecchirà molto più tardi, nelle giovanissime negli anni 2000)

Il pancino nudo della Carra che entra nelle case dei telespettatori, viene indicato come una svolta nella "morale televisiva". La sua simpatia "buca il video" e spiazza i censori, perchè la soubrette è bella ma non è conturbante, ha grande professionalità e spontaneità, piace alle madri, alle nonne, ed è l'idolo non solo delle giovanissime ma anche di tutti i bambini.

Raffaella nasce nel 1943 a Bellaria sulla costa romagnola. Ha la passione di cantare, fare recite già a 10 anni. E ci si dedica per diventarne una professionista.

Nel 1960, conseguì il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia.
Partecipò ad alcune pellicole, tra le quali I compagni di Mario Monicelli e Il colonnello Von Ryan a Hollywood al fianco di Frank Sinatra e altre meno note.
Tuttavia, Raffaella non riuscì a ottenere molto successo (in termini di popolarità) come attrice,
decise così di abbandonare la recitazione (salvo alcune sporadiche apparizioni in alcuni film e sceneggiati tv) e di concentrarsi sulla carriera di presentatrice televisiva, soubrette e cantante, con la quale invece - con la sua simpatia - otterrà successo e fama a livello internazionale.

Nella stagione 1969-1970 arriva il successo televisivo, nello spettacolo Io, Agata e tu (con Nino Taranto e Nino Ferrer), dove la Carrà lancia un nuovo stile di showgirl, scattante e moderna.

Poi nell'autunno dello stesso anno 1969 è al fianco di Corrado in Canzonissima, dove dà - come detto sopra - scandalo per l'ombelico scoperto mostrato nella sigla d'apertura Ma che musica maestro!. In questo 1970 è di nuovo a Canzonissima, dove lancia il ballo Tuca Tuca e canta la sigla Chissà se va.
Sempre in questa edizione - perché la Carrà piace anche ai bambini - lancia anche Maga Maghella, canzoncina proprio per bambini che si ispira a un personaggio da lei inventato.
Segue poi, nel 1974, Milleluci, presentato al fianco di Mina e a seguire la sua terza Canzonissima, presentata questa volta da sola, dove presenta il brano Rumore.
I successi con la sua simpatia e professionalità continueranno e sono nei ricordi collettivi di tutti e continueranno fino ai nostri giorni. Insomma un personaggio intramontabile.

La sua biografia è ampiamente riportata su Wikipedia >>>>>

A SAN REMO 1970 .....
... dopo l'"Autunno Caldo" si ripete qui la minaccia delle Ateniesi-Spartane quando le mogli tutte d'accordo fecero lo sciopero dell'amore per far cessare ai rispettivi mariti la "loro" guerra.
Sul palco sanremese una canzone viene infatti indirizzata questa volta agli operai che hanno fatto e stanno facendo gli scioperi selvaggi.

Dopo lo "smacco" nel '66 con l'eliminazione del "Ragazzo della via Gluck"....


... il "molleggiato" ritorna a San Remo e vince.
CELENTANO in coppia con sua moglie CLAUDIA MORI si piazzano al primo posto con "Chi non lavora non fa l'amore".
(Sembra una canzone costruita a tavolino con la Confindustria. Un giorno Celentano ce lo confessera?).

Questa in breve il contenuto. "ieri mia moglie / a casa stanco / ieri ritornai / mi son seduto / e c'era lei in tavola / arrabbiata / mi grida che ho scioperato / due giorni su tre / coi soldi che le do / non ce la fa più / ed ha deciso che lei fa lo sciopero /contro di me / chi non lavora / non fa l'amore / questo mi ha detto ieri mia moglie / allora andai a lavorare/ mentre eran tutti a scioperare / dammi l'aumento signor padrone - ecc. ecc.

Celentano, lui, non ha mai fatto sciopero, ha lavorato eccome!!! infatti di questo disco ne venderà 750.000 copie!!
E di dischi ne venderà nella sua carriera 200 milioni.

Quael testo é ovviamenete controcorrente in anni di scioperi dei lavoratori e proteste sociali. Accusato di qualunquismo Adriano Celentano si difende così: "Il mio vuole essere un invito a comporre pacificamente e in fretta le vertenze sindacali".
Ma …" viene ribattezzata la "canzone antisciopero" la "canzone dei crumiri".

"E' un insulto ai lavoratori e alla loro causa", ha detto Sergio Endrigo, terzo a Sanremo con 'L'arca di Noè': "Io, signor padrone non l'ho mai detto e non lo dirò mai a nessuno'.
Perfino Il Tempo, quotidiano romano di destra, ha definito il testo della canzone 'una barzelletta reazionario-populista'.

Giudichi il lettore.

Al "2° posto i RICCHI E POVERI con La prima cosa bella, 3° SERGIO ENDRIGO Arca di Noè

.

*** LIBRI - GUIDO PIOVENE pubblica Le stelle fredde. Il Tema che tratta è proprio l'uomo contemporaneo, che sta perdendo i valori, che vive la sua tumultuosa realta dando molta importanza alle cose superflue, trasformando così in superflua anche la sua stessa vita. Infatti il personaggio si spoglia di ogni passione e vive la sua realta solo con le cose e comunicando solo con le cose. Che valgono alla fine più di lui. (e Piovene non aveva visto il resto !! Come la nuova comunicazione del "popolo dello smatphone").

*** CINEMA - FILM - ELIO PETRI esce con un film che solleva polemiche perchè - anche lui - riflette una scottante realta sociale e politica di questi anni: il 1970 in particolare.
In "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto". S
i afferma che l'ispirazione dell'opera è il commissario di polizia molto discusso all'inizio dell'anno per il suo atteggiamento verso gli anarchici e per il clamoroso caso Pinelli (caduto- buttato - volato, non si sa come, da una finestra della questura) dove a interrogarlo c'era appunto il Commissario Calabresi, che la sinistra di Lotta Continua ritiene responsabile).
Petri, pur cambiando scenario e trama, porta al ragionamento lo spettatore e gli mostra metaforicamente che oltre quello che hanno scritto i giornali, ci sono tante zone d'ombra, e quindi denuncia spregiudicatamente la crisi delle istituzioni.
Clamorosi saranno gli eventi successivi. La campagna dei colpevolisti contro Calabresi diventa rovente, vengono fatte anche delle manifestazioni ostili, e il 17 maggio 1972 Calabresi verra assassinato sull'uscio di casa in circostanze - compresi gli esecutori e i mandanti - ancora oscure. Uno degli esecutori si autoaccusera molti anni dopo negli anni Novanta come esecutore, e come mandante fara il nome di Adriano Sofri, fondatore di Lotta Continua, che ancora nell'anno 1998 é ancora in carcere, pur dichiarandosi innocente.

Il film più che analizzare il caso politico sopra accennato, rivela i metodi degli apparati polizieschi di questi anni. Ma soprattutto mette in risalto uno di quei personaggi che abbiamo accennato nel Prologo in Storia, quei giovanissimi del ceto medio lasciati in eredita dal regime e ora maturi, vogliono in questi anni emergere.
Alcuni non potendo accedere ai vertici del potere si rifanno sfogandosi nelle piccole autorita che hanno; e presto si rendono conto nei piccoli o grandi ruoli che ricoprono, e anche se sbagliano si sentono sempre al riparo da ogni accusa.
Infatti nel film il commissario protagonista (la migliore interpretazione di GIAN MARIA VOLONTE') confessa davanti al Potere un omicidio, ma i suoi superiori fanno finta di non ascoltare. Il potere protegge per spirito di corpo, e non può permettersi di perdere la sua credibilita. Il film, il primo di una lunga serie, è più che un opera cinematografica, un documento dei tempi.

*** TEATRO - DARIO FO con il gruppo teatrale "La Comune" rappresenta Morte accidentale di un anarchico. La commedia non è di meno del film di Petri nell'evidenziare in un modo ancora più esplicito il caso dell'anarchico Pinelli. Indirettamente diventa un vero atto accusatorio che contribuisce a far cadere su Calabresi i sospetti di questa morte e le responsabilita' politiche, con le conseguenza tragiche che abbiamo già visto sopra: l'assassinio del commissario.

*** FILM - PIER PAOLO PASOLINI esce con il film MEDEA. Pasolini prende la tragedia di Euripide e ne fa un racconto filosofico che rispecchia la contemporaneità dei suoi tempi; in chiave moderna mette in forte risalto (un tema a lui sempre molto caro) il contrasto tra la civiltà agricola e quella urbana che nella sua trasformazione e nella nuova acculturazione di massa, perde il senso sacrale della vita. Nel film troviamo una interprete eccezionale nel personaggio di Medea, MARIA CALLAS.

*** FILM - ENRICO MARIA SALERNO come regista presenta il film Anonimo veneziano. Il film è piuttosto banale e strappalacrime, nel puro stile della love story all'italiana. Ma ha due caratteristiche che lo rendono storico. Una positiva ed è la musica che lo accompagna, il famoso concerto per oboe di Benedetto Marcello, reso popolare poi con il nome del film.
L'altra è negativa ed è la trama del film: due amanti nella loro storia patetica mettono in risalto i danni che provoca il divorzio; quindi un attacco alla legge Fortuna Baslini che era stata appena votata dal Parlamento, ma non ancora dai cittadini (spinti dal clero e dai Dc) che con un referendum abrogativo volevano cancellarla.
E il film a questi ultimi è indirizzato. (fu scritto con tempismo)

1 GENNAIO - Un inizio d'anno dove c'è ancora nell'aria tanta tristezza e sgomento per la strage della Banca dell'Agricoltura a Milano, che ha scosso il Paese; troviamo una classe politica e un governo in grosse difficoltà per il problema terrorismo, per quelli economici, ma soprattutto per ridare ai cittadini credibilità visto che ormai tutti stanno assistendo a una vera e propria decomposizione dei partiti sotto la spinta centrifuga dei personalismi e delle clientele che si stanno formando nei vari "reami" nelle Province e fra poco nelle Regioni.

Il governo monocolore che ha varato Rumor e un'assurdità: 27 ministri e 56 vice ministri, "una ciurma scandalosa". "Il parlamento si è ridotto a un "parco buoi" (scriveva Montanelli in una sua Stanza, appena Rumor aveva formato il suo primo governo) il titolo era:
"Abbiamo sete di onestà "- e continuava :"i loro uomini, fatte le solite eccezioni, fanno pietà e seguiteranno a farlo finchè si insisterà a sceglierli fra i mestieranti del cosiddetto "apparato" dove non militano che gli scarti di tutte le professioni. Si chiamano "correnti". Ma queste correnti non sono entità astratte. Sono degli uomini. E questi uomini chi li ha scelti se non i capi? Quali criteri costoro abbiano seguito lo si vede ora. Evidentemente per mettersi al riparo da futuri rivali hanno preferito reclutare gli adepti nel pattume delle mediocrità. Ma ai mediocri, per andare avanti e far carriera non resta che l'intrallazzo. Ed è proprio questo che sta dilagando nel nostro ambiente politico" .
 
Fu indubbiamente profetico. Ma non immaginava nemmeno lui fino a che punto quel dilagare si sarebbe poi spinto.

Qui in breve alcuni fatti dell'anno.... (anche potete leggerli nelle pagine dedicate)

21 GENNAIO - La repressione dopo la strage di Piazza Fontana non si è fatta attendere. Le responsabilità sono state attribuite agli anarchici ma i provvedimenti che vengono presi per l'ordine pubblico debordano e vengono fatti interventi repressivi sui vari gruppi e movimenti, compresi quelli sindacali (questo è l'obiettivo) che si sono battuti per lo Statuto dei lavoratori approvato dal Senato l'11 dicembre scorso. (Attenzione! Era il giorno prima della strage di Piazza Fontana).

28 GENNAIO - Altro scandalo è l'approvazione della legge che deve finanziare la costituzione delle regioni. Dopo ventidue anni di lotte democristiane per ritardarla sta dunque per entrare in vigore l'attuazione delle Regioni .
Il timore per la DC (i suoi vertici) era sempre stato quello che i "rossi" nelle loro tre regioni roccaforti gestendo il proprio territorio si sarebbero poi staccati dal potere centrale.

Questo cambiamento di rotta (e sarà proprio la DC ora a votare si') avviene per due motivi, uno perchè si sono stabiliti gli ingenti contributi finanziari per le regioni; l'altro perchè nelle tante sue correnti (siamo ora a 8) dove abbondano i nuovi faccendieri, questi anche se ribelli, diventano utili per essere inseriti dentro un "sistema" dove si stanno creando molte competenze amministrative da gestire sul territorio.

E' una "moltiplicazione dei pani" per chi deve accontentare ex portaborse, ex funzionari, ex sindaci, ex politici, i vari trombati, i nuovi rampanti e tutto quel ceto politico che sta dietro le segreterie provinciali  che negli anni precedenti ha lavorato per i leader,  ma che non è stato gratificato abbastanza, perchè le poltrone erano a Roma troppo poche.

Le autonomie, le nuove Regioni se le possono dimenticare, tutto verrà gestito dal potere centrale. I Consigli e le Giunte regionali che stanno per nascere serviranno solo per creare una nuova casta di funzionari sul territorio, che a nome del referente romano, ubbidiscono agli ordini, agiscono e riferiscono. E spesso dove è impossibile egemonizzare si fanno perfino le più strane e oscene alleanze con l'opposizione, che se possibili in una zona, in altre apparirebbero vergognose. 

Le conseguenze -secondo i punti di vista- sono in alcune regioni nefaste, in altre provvidenziali.

Alcuni uomini politici che siedono nelle poltrone governative romane perdono infatti di vista il Paese e guardano solo al proprio territorio. Non governano più una nazione, ma la loro regione, con precisi patti clientelari in una specie di "consorteria" . Ad avvantaggiarsi sono le regioni che hanno un "uomo autorevole" nel partito, mentre a rimetterci sono le regioni che hanno  "uomini mediocri"; al massimo i suoi elettori da lui possono sperare solo nell'assistenzialismo buonista dello Stato, ormai diventato come abbiamo letto in Montanelli "un parco buoi", dove ognuno - noi ci aggiungiamo la rima - "tira il carro solo nei paesi suoi".

Alcune regioni si avvantaggeranno moltissimo in questa situazione: spulciamo le regioni dove nasce il vero potere in questi dieci anni e poi andiamo a vedere chi era al governo: tutto diventa chiaro. I nomi sono quasi sinonimi di regioni, di veri "feudi": Piccoli fa il principe nel Trentino, Fanfani è un re in Toscana, Gava fa il Borbone a Napoli, Gaspari l'Imperatore in Abruzzo, Andreotti è Papa a Roma, e Rumor è il santo che fa piovere puro oro colato sul Veneto, che decolla proprio...... in concomitanza del suo primo governo (ne guiderà 5). Il Nord'est parte in verticale quando il suo reddito nel 1970 era ancora pari a quello della Sicilia e quasi totalmente di provenienza agricolo.

7 GIUGNO - Gli italiani sono chiamati alle urne per la prima volta per le prime elezioni regionali a statuto ordinario.
I risultati anche se non sono elezioni politiche, ci danno alcune indicazioni generali e offrono una panoramica dei partiti nelle realtà locali.

1 DICEMBRE - VIENE ISTITUITA LA LEGGE SUL DIVORZIO - Dopo il Senato, che aveva votato 164 si' contro 150 no, alla Camera i voti per l'approvazione definitiva sono 319 si' e 286 no.
I partiti a favore PCI, PSI, PSIUP, PSU, PLI, PRI, Ind. Sinistra.
I partiti contrari DC, MSI, PDIUM, SVP.
(In altra pagina, altri commenti sull'evento DIVORZIO)

2 DICEMBRE - Con tempismo i quattro partiti contrari al divorzio, DC doc in testa, costituiscono il comitato per il referendum abrogativo del divorzio. Ci si mobilita per la raccolta delle firme necessarie e per organizzare una grande offensiva; una specie di crociata, convinti che la popolazione italiana è contraria alla legge della rottura del matrimonio, che - affermano - metterebbe in crisi la famiglia e tutta la società.
Fanfani cattolico integralista, non ha dubbi: "c'è il pericolo che venga messa in crisi la dottrina morale di un popolo e perfino la stessa sopravvivenza della DC".

Ma nessuno aveva tastato il polso del Paese, nemmeno i comunisti, che rinvieranno sempre l'appuntamento alle urne temendo di scatenare una "guerra di religione" e quindi perdere.
Loro e gli altri politici, nelle varie manifestazioni, non si accorsero mai, che nelle piazze, vi erano presenti molte donne, di tutte le età. E questo era ben un segnale!
I risultati del voto referendario sarà così una sorpresa per tutti. Gli italiani erano cambiati, ma nessuno se ne era accorto. (ma ne riparleremo a suo tempo - nel 1974)

Anche la Conferenza episcopale italiana, trattò la questione incutendo solo timori, paventando l'avvento di depravazione, peccaminosi liberi amori, sfascio della società. E appare strano che non si accorgesse del bombardamento (anche se ideologico qualunquistico sottoculturale) dei media, che stavano offrendo agli italiani un'altra visione del mondo e della vita e omologavano il nuovo fenomeno culturale di massa, l'edonismo, che dà valore alla vita attraverso i suoi Beni di consumo, quindi grande concorrente di quella cultura fatalistica in mano solo alla - e sembrò così anacronistica - Provvidenza.

Invece di affrontare il problema (e ce n'era proprio bisogno dentro questo sconvolgimento provocato dai tempi e da tanti vuoti nelle coscienze); invece di correggere il fenomenico momento storico e cercare di modificarlo, proprio loro che sapevano benissimo che la cultura di popolo (di "massa") è sempre sottocultura anzi anticultura, sbagliano clamorosamente tattica puntando sul reazionario sanfedismo contadino, ignorando la situazione "reale" dell'Italia di questi anni, che suo malgrado sta inavvertitamente e con una forte accelerazione cambiando cultura, linguaggio, costume, morale, stile di vita, modificando i rapporti nelle relazioni amicali in generale; senza più tabù in quelle fra i due sessi, e in particolare in quelle matrimoniali. Dove prima le donne non avevano possibilità a scegliersi un marito, dovevano prendere quello che gli davano: vecchi, sgraziati, tozzi, da voltastomaco, e a lui dovevano poi ubbidire e ci dovevano pure andare sotto le lenzuola.
A ricordarlo alle nipoti, alle figlie, c'erano le madri, le nonne e le bisnonne. Ecco perché in piazza si vedevano tante donne di tutte le età.

In quella matrimoniale forse era l'ultima questione dove i preti dovevano intervenire, perchè potevano dire qualcosa in fatto di principi morali-etici dell'uomo, ma nulla sui rapporti fisici di due coniugi (sulla sfera sessuale addirittura; ovviamente per un prete era un mondo sconosciuto) che in un momento della vita coniugale scoprono di non avere nessuna affinità, o, per indegnità di uno, più nessuna stima per l'altro.
In virtù di quale morale "razionale naturale" e anche di quale "dottrina morale cristiana" dovrebbero seguitare a convivere due coniugi che non si attraggono, o peggio, quando la sola presenza fisica di uno provoca disagio, disgusto e insofferenza all'altro?

Per la dignità della donna, che aveva sempre subito questa cultura maschilista, non era forse giunto il momento di occuparsi del problema in un modo più distaccato dai "dogmi" (!?) e dalle virtù ascetiche, e quindi prenderla in considerazione?
In queste carenza di valutazioni, la risposta verrà dalle donne stesse, anche cattoliche, il 12 maggio 1974!

Per chi vuole approfondire
con le altre notizie dell'anno '70
riguardanti la cronaca e i fatti
mese per mese
...
come il "dopo piazza Fontana"
la legge sul divorzio
la disciplina sul Commercio
la Formazione delle Regioni
l'inizio del DEBITO PUBBLICO
o ascoltare Berlinguer

vada alle pagine dedicate >>>>>>

oppure fate il....

RITORNO TABELLA MUSICA

<<< HOME PAGE STORIOLOGIA