1983

CRISI DEL DISCO E DELLE DISCOTECHE
CI SONO ORA GLI STADI

*** MUSICA LEGGERA -
A SAN REMO un'altra anomala premiazione,
1° posto TIZIANA VARALE con Sarà quel che sarà,
2° posto DONATELLA MILANI con Volevo dirti, al
3° posto DORI GHEZZI con Margherita non lo sa.

Le canzoni che trionfano sono però quelle di TOTO CUTUGNO L' Italiano

e VASCO ROSSI con Vita spericolata
che si é classificata al penultimo posto,
poi subito dopo Vasco partecipa al tour Festivalbar '83 e non solo lo vince ma ottiene un trionfo.
E come era il titolo della sua canzone presentata lo scorso 1982, Vasco inizia ad andare "al massimo".
Di Vasco abbiamo già accennato qualcosa il precedente anno.

Cio che si registra quest'anno nel panorama musicale è l'inizio di un progressivo calo nel numero delle discoteche in Italia. (dalle 5000 di fine anni '70, alle 4.000 degli anni Novanta, alle 3.000 nel Duemila, alle 1.800 aperte attualmente (2017): e queste, si prevede, ben 600 chiuderanno il prossimo anno 2018).

Dopo i successi della Disc Music che era stato il volano delle discoteche, e pur se nel '79 c'è stata l'introduzione dei Walkman, ritornano i concerti live, dove il pubblico é molto numeroso, soprattutto quando celebra i suoi beniamini; che spesso sono (come abbiamo già visto) gli scartati o giunti ultimi a San Remo o non fatti entrare nei vari principali spettacoli televisivi.
In TV (ma anche in certe manifestazioni canore nazionali) si ha l'impressione che ci sia la costruzione a tavolino del personaggio da lanciare, perche più gradito ai loro interessi; una specie di lottizzazione della lobby dei discografici, dove però la creatività latita.

Ma anche in questo settore discografico (che deve difendersi dalle musicassette che ormai tutti si fanno da se) dopo gli anni delle vacche grasse e di conseguenza il sorgere di varie etichette, già in questo inizio anni '80 quelli che detenevano il mercato, fagocitandole hanno assorbito tutte le altre piccole, ma così facendo non hanno risolto il loro problema.
Nè lo hanno risolto poi le stesse grandi multinazionali del disco, che in Italia hanno fatto man bassa delle grandi case nazionali in crisi come la Ricordi, la Cgd, la Fonit Cetra ecc. ecc.
Non per nulla che già Celentano (uno che venderà ca. 200 milioni di dischi) da tempo si è fatta la sua etichetta e ha scoperto così un altra attività professionale; é oltre che cantante e cantautore, organizzatore, impresario, discografico, conduttore radiofonico. E così farà anche Lucio Battisti e così altri per non essere divorati e fatti cantare quando, come e dove, vogliono i discografici.

E siamo solo all'inizio della crisi, perché questa sarà impressionante quando fra due anni, nel 1985 compaiono sul mercato i CD-ROM che con 700 MB di capacità (fra l'altro riscrivibili col proprio computer) possono contenere una massa enormi di canzoni e musica varia di consumo.
Ma anche qui i discografici giocheranno d'astuzia, quelli in vendita non hanno 700 MB di musica, ma contengono solo una decina di canzoni, e di interessanti sono sempre solo un paio (la cosiddetta "civetta"), mentre il prezzo non cambia mai, é quasi fisso. Ecco - una delle cause - perché i dischi non avranno più il successo degli anni precedenti. (in periodo di crisi fra l'altro).

Inoltre è l'inizio del l’epopea dei grandi Festival. Arriva l’epoca dei grandi concerti negli Stadi: le tournè in varie città. Ha cominciato proprio Celentano (ancora nel '77 e '79), De Gregori ('78. '79), Lucio Dalla (79), Bennato ('80), poi Vasco ('84), Baglioni (85), Ligabue ecc. ecc. Tutti con una media ad ogni concerto di 40-50-80.000 spettatori.
Insomma il successo derivava dal fatto che la musica d'autore sbarcava negli stadi, misurandosi direttamente con il grande pubblico (e non con le classifiche nei vari premi, o in quelle della stampa).
In questi appuntamenti canori all'aperto ci si va non solo per ascoltare musica, ma ci si va per partecipare ad un rito col proprio beniamino, dove si sta insieme per qualche ora, a cantare insieme, a muoversi con la sua musica, a fare amicizie. Successi senza precedenti per la musica italiana, che va a rivoluzionare il modo stesso di intendere il rapporto tra cantautore e pubblico.

Certo che poi anche qui l'idea degli stadi, scelti per la loro grande capienza di spettatori e quindi garanzia di incassi, andrà poi sempre più in mano a chi trasforma la kermesse in una lucrosa attività professionale, infatti alcuni diventano abili manager degli eventi musicali, dove sono loro a organizzare le tournee, tutta la logistica, dal palco, alle luci, alla pubblicità, fino alla vendita dei biglietti (con qualche distorsione, come il bagarinaggio, diventato anch'esso molto lucroso).
I Biglietti per certi concerti per pochi istanti compaiono e poi spariscono sulla piattaforma ufficiale, per poi riapparire quasi simultaneamente in gran quantità sul circuito secondario delle rivendite con stratosferici rincari.

Insomma da quest'anno 1983 come abbiamo visto - subito e in futuro - i dischi non avranno più un ruolo centrale.
E speriamo che - nel voler tirare troppo la corda - non facciano fare la stessa fine anche agli stadi, diventati anche questi per alcuni una vacca da mungere.
.
Ma ricordiamo a questi speculatori che gli ascoltatori di musica non sono scemi.

La stessa tendenza (lottizzazioni, manager, appuntamenti, e "faccio tutto io", si va sempre più spostando anche nella politica, che proprio quest'anno registra un cambiamento ai vertici del governo, che durerà quasi una decina di anni.
A tale proposito vedi sotto la cronaca e i fatti del 1983.

 


La rivista "TIME" proclama "Personaggio dell'anno 1983" il PERSONAL COMPUTER. L'autore che qui scrive, primo in Italia, inizierą nel 1980 a vendere i primi esemplari, circa 6.000, in ogni cittą della penisola, poi seguiranno circa 15.000 programmi di ogni tipo, ricevendo oltre 100.000 lettere da eterogenei clienti-pionieri; un curioso e prezioso epistolario storico epocale del decollo dell'informatica in Italia- con vere e proprie richieste di "soccorso" per farli funzionare soprattutto nei posti di lavoro, "Aiuto, se no mi cacciano", e questo mentre tutte le istituzioni scolastiche erano assenti.
Una farsa quella della burocrazia, riportata qui sotto...

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