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anni 1 - 222
222 - 336
336 - 432
432 - 530
530 - 606
607 - 640
640 -752
752-816
816-882
882-928
928-999
999-1048
1048-1119
1119-1292
1294-1455
1455-1691
1691-1831
1831- 2005

ANNI DAL 928 al 999


 

STEFANO VII, romano (928-931)

Figlio del nobile romano Teudemondo, fu introdotto nella vita eclesiastica non essendo primogenito. Prima di essere eletto papa fu saltuariamente cardinale della diocesi di Sant' Anastasia.
La sua elezione avvenne verso la fine di dicembre del 928 quando Roma fu totalmente nelle mani di Marozia che nel frattempo aveva sposato in seconde nozze Guido, marchese della Tuscia. Dunque un altro fantoccio nelle mani di questa ormai potentissima donna, le cui mire posavano adirittura gli occhi sullo stesso soglio pontificio, non per sè come molti hanno creduto ma per il proprio figlio Giovanni, già iniziato alla carriera eclesiastica.

I giudizi su Marozia si sprecano e scorrono tra i più deprecabili a quelli più meditativi, forse in cuor suo amando Roma l'unica sua vera aspirazione potrebbe essere stata quella di far prendere coscienza alla cittadinanza romana delle proprie capacità liberandola definitivamente dalle mire feudali di chicchessia.

Stefano VII morì nel febbraio del 931 e fu sepolto nelle grotte vaticane.

Gli arabi che già da tempo avevano conquistato Cordoba, tra il IX ed il X secolo trasferirono gli insegnamenti e la dottrina da oriente ad occidente, considerandola capitale d'occidente dell'impero mussulmano, tanto da far scrivere agli storici spagnoli .<< En cuanto a la ceca, resulta indudable que el topónimo utilizado en todas las monedas omeyas de esta fase es el del "Al-Andalus" (término que podía englobar cualquier localidad de la península Ibérica); toda la organización administrativa del estado queda establecida en Córdoba desde la consecución del poder por Cabd al-Rahman I, y por tanto el control y la fabricación de la moneda se lleva a cabo en esta ciudad.>>

( per quanto riguarda la zecca, in questa fase, risulta indubitalmente che il toponimo utilizzato in tutta la moneta ommeyde fu "l' Andaluso" - termine che potrebbe includere qualsiasi località della penisola iberica - tutta l'organizzazione amministrativa fu concentrata in Cordova, dalla quale ne conseguì il potere di battere moneta da parte del governatore al Rahman I, pertanto il controllo ed il conio fu prerogativa di questa sola città.

GIOVANNI XI, romano (931-935)

Probabilmente nato attorno al 906, Giovanni XI fu generato da Marozia, moglie e vedova di Teofilatto nonchè moglie in seconde nozze del principe Guido dux di Toscana, e dal pontefice Sergio III del quale era stata amante.
Allevato come un principe non seguì alcuna carriera ecclesiastica... ne si sà dove possa aver celebrato la sua prima messa, Giovanni XI salì sul soglio pontificio tra febbraio e marzo del 931. La sua figura non si potè comunque configurare come quella di un pontefice, quanto piuttosto quella di un vassallo a disposizione della propria stessa madre.

Marozia, rimasta ancora una volta vedova e privata dell' amante più importante, si dedicò totalmente alla riconquista del potere attraverso terze nozze con il re d'Italia Ugo di Arles re di Provenza. A Giovanni XI fu imposta la celebrazione delle nozze che avvenne in Castel Sant'angelo. Re ugo arrivò alle porte di Roma con tutto il suo esercito ed accampò le truppe fuori della cinta muraria.

Ma l' arroganza di Ugo, nei confronti di tutti, indispettì la nobiltà romana che trovò cardine nel fratellastro del papa: Alberico II, figlio di Marozia e di Guido di Toscana, anche perchè quest'ultimo fu offeso, durante un ricevimento ante nozze proprio dal futuro patrigno.

Le nozze furono comunque celebrate e Marozia stava solo concludendo l'ultimo passo per l'incoronazione ad imperatrice quando, Alberico II con una durissima arringa al popolo ed alla nobiltà romana, contro la stessa propria madre e contro il neo patrigno fece insorgere l'indignazione ed ingenerare la sommossa.

Furono chiuse tutte le porte di accesso a Roma, l'esercito di Ugo fu completamente tagliato fuori dalle vicissitudini interne alla città.

Ugo riuscì a fuggire calandosi dalla torre Adriana, lasciando in mano degli insorti sia la moglie che Giovanni XI e portandosi appresso tutto l'esercito.

Alberico II fu nominato "princes atque omnium romanorum senator". Marozia fu confinata in qualche sconosciuto convento, mentre Giovanni XI fu fatto rinchiudere il Laterano. A Roma fu stabilita una sorta di repubblica, sotto l'egida di Alberico II il quale assunse a se tutto il potere temporale, lasciando ai religiosi quello teologico.

Giovanni XI morì nel dicembre del 935 e fu, appunto, sepolto in San Giovanni in Laterano.

A Venezia salì' il "soglio" dogale Pietro Candiano II ( 932-939)


LEONE VII, romano (936-939)

E' inutile nascondere che i tempi medievali non giovarono certo alla Chiesa Romana ed Apostolica. Oltre al lerciume che si instaurò prepotentemente presso i ranghi secolari della Chiesa, non di meno le abbazie ed i cosidetti "ordini minori" ne furono scevri.
Leone VII di nascita romana e benedettino in ordine minore alla secolarità della Chiesa fu eletto pontefice il 3 gennaio 936.
Ancora una volta il contrasto tra potere temporale e quello religioso andarono in conflitto.

Nello stesso anno dell'elezione Leone VII (936), Roma subì un primo assedio capitanato da Ugo principe di Toscana. Questo assedio, per la fortuna di tutti, finì malamente a causa di un'epidemia di peste che decimò quell'esercito.
E poi ancora altri assalti ancora sia da parte di Alberico, sia da parte di Oddone di Cluny!
In tutto quel marasma comunque, Leode VII ottenne la protezione di tutti nei confronti delle comunità monastiche.
Leone VII morì il 13 luglio del 939 e le sue spoglie furono sepolte nelle catacombe di San Pietro.
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Ibrahim al -Muttaqui (940-944) signore di Bagdad si stava appena affacciando sullo scenario mediorientale per continuare la dinastia degli arabi abbassidi.

STEFANO VIII, romano (939-942)

Egli fu eletto pontefice il 14 luglio del 939, dopo aver ricoperto la carica di cardinale nella basilica dei Santi Silvestro e Martino ai Monti. Il suo pontificato fu completamente oscurato dal regno di Alberico e dalla disputa dei poteri lungo tutta la penisola italica e mal sopportò il declino carolingio tant'è che minacciò più volte di scomunica i nobili che non fossero grati a re Luigi IV d' Oltremare.

Stefano VIII morì nell'ottobre del 942 e fu sepolto in San Pietro.

MARINO II, romano (942-946)

Romano di nascita, prima della sua elezione fu cardinale della piccola diocesi di San Ciriaco. Egli salì il soglio pontificio il 30 ottobre 942 su imposizione di Alberico, in contrasto con qualsiasi pretesa extra italiana. Marino II fu un uomo pio e di grande devozione cristiana ma completamente manovrato dal potere di Alberico stesso. Il suo attaccamento religioso lo portò ad interessarsi esclusivamente delle questioni legate alle confraternite minori per le quali si spese dando loro sostentamento, quali i benedettini di Motecassino e di Fulda, nonchè alla congragazione di Cluny.
Marino II si spense tra la fine di aprile ed i primi giorni di maggio del 942.

La dinastia degli abbassidi trovò continuità con Abd Allah al Mustafki (944-946), mentre al Venezia salì il soglio dogale Pietro III Candiano ( 942-959)



AGAPITO II, romano (946-955)

Anch'egli romano di nascita, Agapito II fu consacrato il 10 maggio 946, mentre si ignora quale sia stata la sua diocesi di provenienza.
Egli regnò degnamente per dieci anni riuscendo a porre fine al periodo di profonde umiliazioni inflitte ai pontefici e a Roma, infatti i mutamenti europei ed italiani intervenuti tra le case regnanti gli consentirono di far timidamente riemergere la centralità della figura papale.
Alla morte di Ugo di Provenza la corona di re d'Italia passò al figlio Lotario posto sotto tutela Berengario II, marchese d'Ivrea il quale gli succedette alla sua "repentina" morte, avvenuta nel 950, mentre la vedova Adelaide fu imprigionata in un castello sul lago di Garda.
Adelaide, poco propensa alla prigionia ed intenzionata a vendicare la morte del marito inviò una proferta di matrimonio ad Ottone di Sassonia, re di Germania.
Nel 951 Ottone scese in Italia, sconfisse Berengario II , sposò Adelaide e cinse la corona di re d'Italia ed inviò richiesta di essere consacrato imperatore ad Agapito.
Gli ambasciatori di Ottone furono però intercettati dalle truppe di Alberico, il quale insediatosi ormai a Roma fece porre un netto rifiuto.
Nel frattempo i confini della Sassonia furono invasi dagli ungari ed Ottone fu costretto a rientrare in Germania.

il 3 agosto 954 morì Alberico II ed in dicembre lo seguì Agapito, il quale fu sepolto in San Giovanni in Laterano.

A Bagdad si insediò Al Fadl al Muti (946-974) il quale nel 965 fondò la prima università di medicina.

GIOVANNI XII. Ottaviano, dei Tuscolo (955-964)

Giovanni XII, nonostante gli editti e le bolle di qualche secolo precedente a proposito del cambio di nome, questo fu solo il secondo papa a cambiare il proprio nome dopo la propria elezione. In effetti egli non era altri che Ottaviano, nato intorno al 937, figlio di Alberico e probabilmente fratellastro di Alberico II.
Piuttosto che un'educazione clericale ebbe una comune introduzione al mondo della nobiltà dell'epoca. Verso i diciotto o al massimo vent'anni assunse la carica di princeps e senator di Roma, negli altri due anni successivi e al preludio della massima carica cristiana percorse rapidamente la carriera ecclesiastica essendo stato nominato dal suo predecessore, Agapito: prima diacono poi prete ed infine cardinale.

Ottaviano, dunque con il nome di Giovanni XII salì il soglio pontificio il 16 dicembre del 955, riassumendo in se sia il potere religioso che quello temporale.

Con il pontificato di Giovanni la cristianità raggiunse probabilmente uno dei più bassi livelli morali. Seguendo l'esempio del suo massimo esponente, la prostituzione sia etero che omosessuale dilagò in tutti i ceti sociali. La socialità e la solidarietà vennero dimenticate per lasciar posto ai singoli appetiti individuali.

La leggenda vuole che il pontefice "ragazzo" si sia comportato peggio di Calligola avendo nominato al senato un proprio cavallo, regalato vasi sacri a prostitute di più o meno alto lignaggio fino a proclamare vescovo un bambino di dieci anni al quale fu particolarmente "affezionato".

Altrettanto scellerata fu la sua condotta politica, nel tentativo di espandere il suo dominio come un qualsiasi principe medievale, si scontrò contro armate ed uomini non del tutto spaventati dal suo modo di agire.
La sua prima sconfitta avvenne presso Ravenna nel tentativo di riconquistare l'Esarcato, per opera di Berengario e di suo figlio Adalberto.
La grave sconfitta gli procurò il sentimento della vendetta, pertanto al suo rientro a Roma si pose a capo della nobiltà filo-germanica. Ottone, re di germania rientrato in Italia si accampò col suo esercito presso i "prati neronei" il 31 gennaio 962 ed il 2 febbraio entrò in Roma per essere incoronato imperatore la notte del 13 febbraio.

Dopo la partenza di Ottone, Giovanni XII cambiò nuovamente bandiera ed anche se non apertamente riappoggiò gli indipendentisti e quindi Berengario. Sin dalla primavera del 963, alcuni messi pontifici latori di missive antimperiali furono intercettati da cavalieri imperiali. Ottone diresse quindi, il proprio esercito verso San Leo di Montefeltro (attualmente in provincia di Pesaro). Per contro, Giovanni XII minacciò di scomunica l'imperatore a causa della sua invasione.

Alcuni emissari filo- pontificali riuscirono a fuggire da San Leo volgendo a sud con un manipolo di cavalieri, in cerca di appoggi politici presso la nobiltà meridionale ma anche presso gli stessi saraceni, e presso rappresentanti dell'impero di Bisanzio, sempre presenti ancorchè in veste di commercianti.

Ottone a questo punto diresse direttamente su Roma e si fece vedere sulla riva destra del Tevere dove a fronteggiarlo vi fu proprio Giovanni XII montato a cavallo con corazza, elmo e cimiero dal colore delle insegne pontificie.
Dopo essersi posto in vista l'imperarotore ed il suo esercito si ritirarono fino a scomparire, mentre la fazione imperiale, all'interno alle mure aveva già stava spaccando in due la città .

Il 2 novembre, 963 Ottone entrò in Roma con al seguito uno stuolo di vescovi e cardinali del nord Italia per indire un concilio, mentre Giovanni XII fuggì prima a Tivoli e poi in Corsica con tutto il tesoro della Chiesa.
Il concilio produsse in effetti un atto di accusa gravissimo, secondo la leggenda, ad egli furono imputati moltissimi capi d' accusa oltre aver vilipeso il trattato cosidetto del privilegium ottononianum : omicidio, sacrilegio, falsità ed infamia per aver invocato zeus, venere ed altri demoni, incesto ed omosessualità.
Giovanni XII, informato dell'esito del concilio, rispose con una scomunica perentoria ed alquanto sbrigativa, senza alcuna difesa per se e per lo scranno occupato.

Naturalmente Ottone ed il suo clero al seguito sconfessarono la risposta di Giovanni XII ed il 6 dicembre 963 dopo averlo deposto elessero Leone VIII.
Dal suo esilio l'ex pontefice riuscì comunque a fomentare alcune rivolte in Roma, sempre finite con un bagno di sangue, ma alla partenza di Ottone e del suo esercito diretto a Camerino , la rivolta capitanata dallo stesso Giovanni XII rientrato dall'esilio, costrinse il neo eletto a trovare riparo presso Adalberto di Spoleto principe fidato dell'imperatore.

Il 26 febbraio 964, alla sola presenza di 16 vescovi Giovanni XII convocò un nuovo concilio al fine di far dichiarare nullo il concilio precedente e dichiarare deposto Leone VIII (11 vescovi su 16 avevano precedentemente sottoscritto la deposizione dello stesso Giovanni XII e pena la propria vita e quella dei propri famigliari furono costretti a ritrattare).
Il reinsediamento di Giovanni XII provocò moltissimi lutti e moltissime mutilazioni, prima che Ottone, dopo la celebrazione della pasqua decidesse di muovere nuovamente verso Roma dove però arrivò, solamente dopo la morte dello stesso Giovanni XII.

La leggenda vuole che il suo decesso sia stato determinato dal marito di una certa Stefanetta, il quale scoperta la tresca in flagranza, non esitò a gettare Giovanni XII dalla finestra, provocandone la morte.
Sempre la leggenda vuole che nonostante tutto il suo antagonista e successore abbia disposto la sepoltura in San Giovanni in Laterano.

LEONE VIII, romano (963-965)
(non riconosciuto)

Di umili origini e semplicemente laico, nacque a Roma sul clivius Argentarii, attuale salita Marforio. In gioventù partecipò a diverse ambasciate per conto dei suoi predecessori. Di animo mite e di profonda fede cristiana riuscì sempre nei suoi intenti, più da militare che da religioso.
Il suo nome apparve improvvisamente quale defensor fidei durante il processo al suo predecessore Giovanni XII, voluto da Ottone III e convocato a Roma il 6 novembre 963.
La sua carriera ecclesiastica , dopo aver raggiunto comunque gli onori di protoscrinario ( una sorta di giudice antesignano dell'inquisizione), fu accelerata in un battibaleno ... dopo la sua elezione avvenuta il 4 dicembre 963, Leone VIII fu insignito di tutti gli ordini, dovuti solo al suo ritiro in preghiera ed al : suddiacono, diacono, prete, vescovo e cardinale di Ostia (5 dicembre), per poter essere consacrato il 6 dicembre 963.
Ancora una volta l'imposizione imperiale sulla scelta papale diede origine a tumulti e stragi di ogni genere.
La nobiltà ed il popolo di fazione antimperiale mosse contro la sede di Castel Sant'Angelo per "disarcionare" il nuovo papa ma fu fermata sul ponte di Transtevere dall' esercito di Ottone III ed i massacri furono fermati solo grazie all'intercessione dello stesso pontefice.

Dopo qualche giorno di calma Ottone diresse il suo esercito verso Camerino, pensando di aver risolto la questione romana ma, i tumulti ricominciarono soprattutto in virtù dei massacri avvenuti il 3 gennaio 964.
Il pontefice fu costretto a quel punto a rimediare presso Camerino, la sua signoria e quindi Ottone stesso.
La scomparsa di Giovanni XII, il mancato riconoscimento di Leone VIII da parte della popolazione, un nuovo concilio che proclamò papa Benedetto V, non fece altro che far finire nel caos più totale il soglio di San Pietro.
L'esercito di Ottone III si spostò nuovamente e cinse d'assedio Roma.
Il concilio del 23 giugno 964 sancì comunque una nuova elezione, quella di Benedetto V.
Non è dato sapere come si risolsero fino in fondo e veramente le questioni di quell'assedio ne come il liber pontificalis ritenga ancor oggi di accreditare due pontefici in sovrapposizione, perchè Leone VIII regnò in vita così come Benedetto V.
Così come non è dato sapere dove sia stato sepolto il primo.

BENEDETTO V, romano (964-965)

Di origini sconosciute, Benedetto fu eletto cardinale nel 961 sotto l'egida di Giovanni XII. Persona estremamente erudita tanto da quadagnarsi l'appellativo di "grammaticus". Il suo fu certamente una dei più controvversi pontificati della storia vaticana.
Ma per non perderci sarà utile fare un piccolo riepilogo cronologico:

Giovanni XII eletto il 6/12/955, fu deposto il 6/12/963;
Leone VIII eletto il 6/12/963, fu deposto il 26/2/964;
14/5/964 morte di Giovanni XII;
22/5/964 elezione di Benedetto V;
23/6/964 deposizione di Benedetto V e reinsediamento di Leone VIII;
1/3/965 morte di Leone VIII;
4/7/965 morte di Benedetto V;
1/10/965 incoronazione di Giovanni XIII (fino al 972)

La confusione fu come sempre ingenerata dalla suddivisione tra potere temporale e religioso, mai per altro risolta. In effetti l'elezione di Benedetto V rappresentò un "colpo di mano" da parte della nobiltà romana nei confronti dell'imperatore germanico, mentre l'imposizione di Leone VIII rappresentò l'ingerenza politico-militare da parte dell'impero.
Infatti il si può dire che già dal giorno dell'elezione di Benedetto V, Roma fu posta sotto assedio e capitolò il 23 giugno. Fu subito convocato un concilio in Laterano. Benedetto V apparve in veste di accusato dove l'unico difensore fu miracolosamente proprio l'imperatore Ottone I, mentre Leone VIII gli strappò il pallio (mantello con le insegne) e gli spezzò la ferula ( bastone pastorale).
A Benedetto V fu contestato il reato di alto tradimento nei confronti dell'impero e della Chiesa per essere stato eletto pontefice quando ancora il suo predecessore era in vita, diversamente da quanto disposto dal diritto canonico e dal comandamento pontificale.
Ottone I° partì dall'Italia il 1° luglio 964 portandosi con se il pontefice deposto che trovò ricovero presso il vescovo Adaldago di Amburgo, dove trovò conforto e dove assunse un'aurea di santità. Alla sua morte avvenuta il 4 luglio 965, le sue spoglie trovarono sepoltura nella cattedrale di Amburgo stessa per essere successivamente traslate a San Pietro nel 999 da Ottone III.
p.s.:Il suo nome finora presente in tutti gli annuari vaticani , dal 2001 non figura più... pag. 29.

BENEDETTO VI, romano (973-974)

Figlio di Ildebrando di origine germanica, Benedetto VI fu diacono e cardinale nella diocesi di San Teodoro in Roma, egli fu consacrato papa il 19 gennaio 973, sicuramente su indicazione del volere imperiale, ed ancora una volta i motti popolari non tardarono a farsi sentire, quasi sull'onda di tutte le citta repubbliche ormai in essere.
La rivolta si fece sentire in particolar modo subito dopo la morte di Ottone I avvenuta il 7 maggio 973 e fu capitanata da un certo Crescenzio (probabilmente un nobile con radicali aderenze presso i capi popolo).
Benedetto VI fu catturato, imprigionato nel Castel Sant' Angelo e deposto dagli stessi congiurati che elessero in sua vece, nel giugno del 974, il diacono Francone figlio di tale Ferruccio il quale assunse il nome di Bonifacio VII.
Nel luglio dello stesso anno Benedetto VI fu strangolato nella cella del carcere e la leggenda volle che l'omicidio sia stato consumato con le mani dello stesso suo usurpatore.
Non si conosce dove sia stato sepolto il pontefice ed anche dell'antipapa non si ebbero più notizie perchè molto probabilmente rifugiato a Costantinopoli assieme ai suoi seguaci e congiurati.

Certo è che le altre repubbliche più o meno solide di Venezia ebbero anch'esse la loro influenza nel determinare le coscienze degli uomini:

Amalfi
Amalfi fu la più antica delle repubbliche marinare. Essa aveva fatto parte del dominio bizantino, ma verso la metà del secolo IX, quando, a causa dei continui attacchi dei Musulmani, dovette provvedere con mezzi propri alla sua difesa, ed acquistò piena autonomia politica.
A capo dello Stato era il Duca, eletto dai cittadini nel pubblico parlamento o arengo.
Amalfi combatté ripetutamente contro i Musulmani. Si deve ricordare al riguardo, la famosa vittoria di Osti (849), quando una potente flotta di Musulmani, che minacciava Roma, fu quasi distrutta. Nel complesso, tuttavia, Amalfi cercò di vivere in pace con i turchi per i suoi traffici commerciali. Aveva colonie fiorentissime a Costantinopoli, in Siria, in Egitto, sulle coste dell'Africa, e poiché queste colonie erano già in decadenza all'epoca delle Crociate, non poté, come le altre repubbliche marinare, prendere parte attiva alle stesse e trarne vantaggio.
Amalfi è inoltre famosa per le sue Tavole Amalfitane del sec. XII, una specie di codice mercantile e marittimo, che rimase in vigore per secoli in quasi tutto il Mediterraneo.
Tuttavia la potenza di Amalfi durò poco: oppressa dai Normanni (1076), vinta e saccheggiata dalla rivale Pisa (1135), cessò praticamente di esistere nei primi anni del secolo XI.

Pisa
Pisa, posta alle foci del fiume Arno, che era allora navigabile fin sotto le porte della città, aveva fatto parte del Regno italico, e, più tardi, del marchesato di Toscana; ma verso la fine del secolo X, quando dovette difendersi da sola per le continue scorrerie dei Musulmani, divenne completamente autonoma. A capo dello Stato erano i Consoli, magistrati eletti dal popolo, con attribuzioni ancora poco chiare.
A differenza di Amalfi, Pisa dovette combattere a lungo contro i Musulmani, che, dalle vicine isole della Sardegna e della Corsica, operavano frequenti scorrerie sulle coste del Tirreno, e in questa lotta ebbe alleata Genova, anch'essa minacciata nella sua sicurezza.

Genova
Anche Genova, come Pisa, aveva fatto parte del Regno italico, sotto il governo dei marchesi Obertenghi; ma verso la fine del secolo X acquistò autonomia politica.
A capo dello Stato fu dapprima il vescovo, poi i Consoli, ed infine il Doge, eletto a vita (primo doge fu Simon Boccanegra, 1339); ma il protagonista del governo fu sempre la Compagna, una grande associazione di mercanti e di marinai, che amministrava i beni del Comune e promuoveva ogni genere di iniziativa. Genova si alleò con Pisa contro i Musulmani, ma, entrata in conflitto con la sua ex-alleata, rimase unica padrona del Tirreno e del Mediterraneo occidentale.



BENEDETTO VII, romano (974-983)

Roma fu per lungo tempo luogo di empiti religiosi, imperiali e tutti e due messi assieme. Benedetto VII, vescovo di Sutri, salì il soglio pontificale nell'ottobre del 974, dopo un'ulteriore "vacatio" nella cattedra di San Pietro e solamente dopo la parentesi dell'antipapa Bonifacio VII.
Infatti, le atttezioni imperiali si rivolsero dapprima verso Maiolo di Cluny, ma il sant'uomo declinò in maniera molto umile ogni invito, nel frattempo le solite fronde romane tentarono di eleggere Bonifacio VII (considerato un antipapa per il fatto che non ebbe mai il benestare imperiale) di conseguenza Ottone II pur di mantenere la propria influenza si risolse a far riconoscere pontefice appunto, Benedetto VII.
Questo pontefice in odore di santità, molto probabilmente ebbe radici negli ordini minori, la sua opera completamente religiosa fu totalmente rivolta all'apostolato soprattutto presso i popoli slavi. Concesse privilegi ai vescovi di Magonza e Treviri e non ultimo egli fondò la diocesi di Praga con influenza sulle regioni di Boemia e Moravia.
Altro fatto eclattante di questo pontefice fu il primo pronunciamento contro la "simonia" , di conseguenza contro la vendita di immagini sacre o lasciti a favore di presuli, preti o cardinali in nome della salvagurdia della propria anima, con il conseguente guadagno della vita eterna in "paradiso" ( concilio di Benevento del 981).
La quasi serenità raggiunta tra potere temporale e religioso fece propendere Ottone II verso la contrapposizione alla conquista saracena nel meridione d'Italia, piuttosto che l'occupazione di Roma e così fu ma, la cocente sconfitta di "punta Stilo" fece riconsiderare la propria vita e quella del dominio italico.
Ottone II ritiratosi prima nei pressi di Roma e poi fino a Verona chiese al pontefice l'incoronazione del proprio primogenito Ottone III a re di Germania ed Italia, cosa che avenne nel giugno del 983 nella stessa città di Verona.
Dopodichè riorganizzate le forze militari l' imperatore ripartì verso il meridione d' Italia ma ancora una volta fu costretto a fermarsi a Roma perchè il 10 luglio 983, Benedetto VII rese la propria anima a Dio e le sue spoglie deposte in Santa Croce di Gerusalemme in Roma.


GIOVANNI XIV, Pietro, di Pavia (983-984)

Giovanni XIV, ovvero Pietro Canepova di Pavia. Cardinale di Sabinia che esercitò la sua influenza sulle terre di Fornovo, Curi e Mentana (ovvero dall'Emilia-Romagna alla Padania così come ancor oggi è concepita... al di là , verso est , ci si poteva imbattere solo in paludi , dopo Mantova).
Giovanni XIV fu eletto pontefice attorno il novembre 983 per volere dell imperatore Ottone II ma, dopo la morte di quest'ultimo avvenuta il 7 dicembre dello stesso anno, tutto fu nuovamente rimesso in discussione.
Il popolo romano capitanato dalla stessa nobiltà acclamò quale pontefice l'antipapa BONIFACIO VII . La successione germanica non favorì certo il pontefice neo eletto che rimasto in balia di sè stesso fu presto preda della fazione bizantina. Il pontefice fu dapprima incarcerato in Caste Sant'angelo ad opera soprattutto della nobile famiglia romana "dei Crescenzi" e successivamente avvelenato.
Non si hanno notizie della sua sepoltura.
Nel mentre si sa che il suo antagonista, dopo persecuzioni ed azioni alquanto violente fu a sua volta eliminato, nell' agosto 985, dalla stessa famiglia "de Crescenzi". Il cadavere dell'antipapa fu martoriato e trascinato per le strade di Roma per essere gettato infine ai piedi della statua equestre di Marc'Aurelio. Bonifacio VIII fu comunque sepolto in San Pietro.


GIOVANNI XV, Romano (985-996)

Romano di nascita del quartiere soprannominato "gàllina alba" , figlio del prete Leone di famiglia "Crescenzi", egli stesso fu avviato alla vita ecclesiasistica fin da giovane.
La sua consacrazione a pontefice avvenne nell' agosto del 985, quando le antinomie romane erano ancora tutte in essere.
I suoi inizi episcopali e temporali ebbero gran fondamento su indubbie caratteristiche politiche. Sin da subito il lascito, di Ottone II trovò riscontro in Teofane, moglie dello stesso imperatore e madre di Ottone III di appena tre anni.
Teofane con il proprio figlio si mise in viaggio verso l'Italia nel 989, in conseguenza al fatto che negli anni successivi all'incoronazione, Giovanni XV mostrò segni di insofferenza sia verso il senato ed il popolo romano, sia nei confronti del potere temporale vero e proprio.
Le gesta di Teofane ebbero una grande eco all'interno dei confini italici e papali perché, seppur in veste sottomissoria, ella riuscì a conservare il titolo di imperatore al proprio figlio in cambio del titolo di patricius confermato al pontefice.
Teofane lasciò Roma subito dopo aver celebrato il suffragio di suo marito ( Ottone II), la notte di natale dello stesso anno non senza, quindi aver tutelato gli interessi imperiali.
Lo scambio di favori però, consentì al papa di continuare nella sua linea di condotta nepotistica favorendo famigliari e parenti di adire le più alte cariche dello Stato.
La cosa scandalizzò tutto il mondo cristiano di allora, tanto da sollevare le ire di Arnolfo, vescovo di Orléans il quale, durante la convocazione episcopale di Reims del 991 si lasciò andare ad una lunghissima filippica contro lo stato dei fatti papali e romani che inizio con queste parole: << Oh tu Roma degna di essere compianta, tu nel silenzio portasti ai nostri maggiori la luce dei Padri della Chiesa, ma il nostro presente è stato da te oscurato con tenebre così orribili che in futuro non se ne potrà smarrir riccordo...>>

In conseguenza ai tumulti dovuti a quanto instaurato da egli stesso, Giovanni XV fu costretto ad abbandonare Roma e ritirarsi in Tuscia, presso il marchese Ugo da dove invitò il giovane Ottone III a ripresentarsi in Italia per l' incoronazione imperiale.
Teofila, partita da Ratisbona ( attuale Regensburg- nella Baviera centrale) ridiscese la Germania, l' Austria e l' Italia recando con se il proprio figlio, accompagnata da un invincibile esercito.
Di fronte a quel dispiegar di forze i romani si affrettarono a richiamare in sede il pontefice che già stava assoporando la vendetta nei confronti di coloro i quali l'avevano praticamente esiliato ma, prima che tutto ciò accadesse Giovanni XV spirò.
Accadde nel marzo del 996 e fu sepolto in San Pietro... con un beffardo epitaffio: << dottore della Chiesa ... senza timore, lucro o favore alcuno>>


In oriente, ancora a Bagdad , il califfato fu di dominio di ABD AL KARIM AL-TAI (974-991) e di AHMAD AL-QADIR (991-1031) ?... 130 anni...!? mentre a Venezia occupò il soglio dogale Pietro Orseolo II ( vedi : biografie dei dogi)

(BONIFACIO VII, romano (985 - (Antipapa)
(L'annuario ufficiale della serie papale così come impostata nel calendario 2000, a seguito di revisione dello stesso almanacco, Bonifacio non vi figura più)


GREGORIO V, sassone (996-999)

Nato in Sassonia , figlio di Ottone duca di Carinzia (attuale provincia austriaca) e marchese di Verona .
La Sassonia é una regione pianora molto vasta della Germania, compresa tra il corso inferiore del fiume Elba e quello medio-inferiore del fiume Reno
Egli fu cugino di primo grado dello stesso Ottone III, e battezzato con il nome di Brunone e nominato papa , quand'era ancora un giovane sacerdote, dallo stesso stesso Ottone III (ancora in soggezione alla madre Teofila), all'età di soli 24.
La consacrazione avvenne il 3 maggio 996, accompagnato dal vescovo di Worms e dall' arcivescovo di Magonza ( ambedue città teutoniche della Renania-Palatinato) e da gran parte dell'esercito germanico, guidate dalla stessa Teofila in vece di suo figlio Ottone III.
Il primo atto di Gregorio V fu quello di convocare un concilio, con il pricipuo scopo di vendicare l' impero in conseguenza alla cacciata del suo predecessore, ovvero una sorta di tribunale dell'"inquisizione... ante litteram", ma la nobiltà romana seppe difendersi bene argomentando le proprie decisioni e scelte, tant'è che nessuno fu condannato, anzi furono applicati dei veri e propri atti di clemenza, sia per volontà imperiale che dello stesso pontefice.
Ma nonostante la clemenza papale ed imperiale, la nobiltà romana si organizzò per una congiura subito dopo la partenza dell'esercito germanico ed il suo imperatore.
La rivolta fu capitanata da Giovanni Crescenzio e scoppiò il 29 settembre dello stesso anno che accusò apertamente il pontefice di corruzione e di dispotismo.
Gregorio V fu costretto alla fuga trovando rifugio a Pavia, dove convocò un concilio (997) prefiggendosi lo scopo di rafforzare la struttura clericale tedesca in antitesi con quella romana.
Il concilio di Pavia decretò comunque la scomunica di Giovanni Crescenzio e la riaffermazione delle decisioni " decretali isidoriane e pseudosidoriane " (da santo Isidoro di Siviglia- 560-636 - ... dottore della Chiesa ... autore di opere eccelse tra le quali spicca un' opera enciclopedica definita Etymologiae il quale tratta l'argomento d'interesse al libro VI, VII e VIII della stessa opera).

Nel frattempo Giovanni Crescenzio si fece nominare patricius dalla propria fazione e insediatosi a Castel Sant'Angelo ne rafforzò le fortificazioni, facendo eleggere , nel contempo, l'antipapa Giovanni XVI (calabrese di nascita e battezzato Giovanni dellafamiglia Filagato) già vescovo di Piacenza ed ex favorito di Teofane, correva l 'aprile del 997.
L'esercito di Ottone III, per lavare il " sacrilegio" si presentò a Roma nel febbraio del 998 e trovò la città completamente abbandonata, con le porte aperte e con solo Castel Sant'Angelo disposto a dar battaglia.
Scovato nelle campagne laziali, a Giovanni XVI, furono mozzati naso lingua, orecchie e strappati gli occhi.
Con il viso così deturpato, avvolto nei panni pontifici fu montato a rovescio sul dorso di un asino e portato in giro per la città, quindi il corpo fu amputato delle membra ed infine avvolto in una pelle di vacca fu posto alla gogna finchè morte non sopravvenne.
Giovanni Crescenzio fu catturato dal marchese Eckaard di Maissen all'interno della fortezza espugnata il 29 aprile 998, fu decapitato su di un merlo dello stesso castello ed il suo corpo gettato dalle mura per poi essere appeso ad una sorta di forca.
Fallito il tentativo di spostare ancora una volta le alleanze verso Costantinopoli ed il suo patriarca, la popolazione subì ritorsioni di ogni tipo, tanto da far pensare che la morte di Gregorio V avvenuta all'età di soli 27 anni, non sia stato un caso fortuito.
Gregorio V morì il 18 febbraio del 999 e fu sepolto in San Pietro.

Il califfato di Bagdad era più che mai nelle mani di Ahmad al-Qadir
conio ispanico

Genova

Nel 958 il re Berengario II° riconobbe ufficialmente l'autonomia e l'indipendenza di Genova che nel 970 organizzò la spedizione punitiva contro la base dei saraceni che era a Frassineto (l'attuale golfo di Saint Tropez). Essi vennero distrutti e venne dato a Genova una specie di "mandato internazionale" affinché con la sua flotta funzionasse da "polizia marittima". Intanto il potere vescovile subentra a quello imperiale e sarà promotore della nascita delle "Compagne", libere associazioni di cittadini di tutti i ceti sociali per scopi commerciali e difesa militare. Le "Compagne" dei vari rioni costituiscono poi la "Compagna Comunis" che diventerà poi "il Comune" di Genova e poi successivamente la Repubblica di Genova.

A Venezia da 991 al 1009 vi fu saldamente in sella Pietro Orseolo II


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