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anni 1 - 222
222 - 336
336 - 432
432 - 530
530 - 606
607 - 640
640 -752
752-816
816-882
882-928
928-999
999-1048
1048-1119
1119-1292
1294-1455
1455-1691
1691-1831
1831- 2005

ANNI DAL 999 AL 1048

 

SILVESTRO II, Gerberto, francese (999-1003)
Egli fu consacrato papa verso il 2 aprile del 999.
Nacque a Belliac di Alvernia ( cittadina della Sassonia francese) tra il 940 ed il 945 d.c. con il nome di Gerberto
In età pubertale fu consegnato alla vita monacale, probabilmente nel 952, presso l' abbazia di Aurillac.
Appassionato alla religiosità ma soprattutto alla teologia inseguì, fin dalla giovinezza, la consapevolezza che il genere umano fosse imprescindibile dalla dipendenza da Dio, chiunque questo fosse.
Tant'è vero che abbandonato il monastero di Aurillac, non andò per altri lidi ma, si rifugiò in Catalogna a Vich (cittadina viciniori a Barcellona di Spagna) presso la scuola di Attone, monaco teologo ed evangelista, dove imparò a conoscere anche l'islamismo, i suoi segreti, l'arte della magia nella sua più alta raffigurazione.
Le leggende sulle sue stupefacenti doti di mago ed indovino non si possono numerare, tanti furono i sortilegi fatti fino a rasentare l'apostasia.

Filosofo colto, Gerberto si trovava, dopo molte peripezie, alla corte di Ottone III quale consigliere dell'imperatore stesso quando il suo predecessore passò a miglior vita.
Non fu quindi difficile per lui seguire l' esercito di Ottone fino a Roma né fu difficile all'imperatore far ritirare la scomunica che pendeva sul futuro papa.

Dopo l' elezione di Gerberto- Silvestro II l'imperatore si ritirò sull'Aventino volendo comunque attuare una stretta azione di controllo sulla Chiesa Romana per ritornar egli stesso sovrano temporale e religioso in una sorta di " renovatio imperii romanorum" .

L'anno 1000 segnò la svolta definitiva di quel periodo, durante il quale fortunatamente non avvenne la fine del mondo, anche se all'interno della Chiesa stessa una sorta di cataclisma avvenne. Infatti Ottone III ripugnò tutte le donazioni e lasciti da Costantino in poi per lasciare al pontefice altri territori e prebende in una sorta di "spogliazione" simbolica (renovatio).
Durante il pontificato di Silvestro II avvenero inoltre altri significativi mutamenti negli assetti politici. Prima di tutto il riconoscimento, da parte imperiale, del titolo reale al duca magiaro Waik, per i territori di Polonia ed Ungheria ormai tutti cristianizzati.
Ma soprattutto un'ulteriore rivolta delle popolazioni italiche che costrinsero l'imperatore ed il papa a ritirarsi prima a Roma e poi a Ravenna. Era il febbraio del 1001.
Il 23 febbraio del 1002 Ottone III morì e fu sepolto accanto a Carlo Magno ad Acquisgrana.
Nel caos dovuto alla morte dell' imperatore Arduino d'Ivrea si autoproclamò re d'Italia, mentre si autoproclamava imperatore Enrico II di Baviera.

Silvestro II non sopravvisse a lungo al suo nume tutelare e si spense il 12 maggio 1003... non senza lasciare dietro di se la leggenda che egli stesso, in qualità di mago, avesse precognizato la data della sua morte fino a stabilire come avesse dovuto avvenire il suo funerale ed il suo luogo di sepoltura.
La bara fu posta su di un carro trainato da buoi e deposta nell'atrio del Laterano.
Altri storici sostengono invece che Silvestro II sia stato assassinato.
A conferma o a smentita di tutte le leggende tramandate il fatto più significativo accadde nel 1684 quando fu riaperto il sarcofago: il cadavere apparve come appena inumato, vestito di tutti i paramenti e la tiara in capo solo per pochi istanti perchè al contatto con l'aria tutto andò perduto rilasciando gli odori usati per l'imbalsamazione!
GIOVANNI XVII, Siccone, romano (1003-1003)
Siccone di nome, nato a Roma dalla famiglia dei potenti Sicconi, fu eletto al soglio pontificio il 13 giugno del 1003. morì a dicembre dello stesso anno.
La sua nomina fu dovuta essenzialmente alla volontà di Giovanni Crescenzio patrizio romano e capopolo nell'imperversare del caos più totale che investì tutto il medioevo (figlio di quel Crescenzi precipitato da Castel Santangelo sotto papa Giovanni XIV per volontà dello stesso imperatore Ottone III).
Prima di prendere gli ordini era stato sposato e dal suo matrimonio ebbe tre figli che presero tutti la strada ecclesiastica.
Di Giovanni XVII null’altro è dato sapere, nemmeno il luogo della sepoltura. Morì il 6 novembre 2003
Giovanni XVIII ( 1004-1009)
Il successore di Giovanni XVII fu Fasano, nato a Roma da un prelato di nome Leone. Già vescovo di San Pietro in Vincoli sin dall'anno 1000, fu consacrato papa la notte di Natale del 1003 salvo poi renderla "urbis et orbis" i primi giorni del nuovo anno.
Di profonda fede cristiana e di grande dottrina teologica, Giovanni XVIII promosse l'evangelizzazione e l'opera missionaria presso le popolazioni slave. Il suo braccio "armato" dalla fede fu sicuramente San Bruno. La parità di diritti ecumenici instaurata dal pontefice fece si che il suo nome sia stato iscritto nei sacri Dittici ( sorta di piccole tavole in avorio, legno o terra-sigillata, incernierate a due a due e rappresentanti din basso rilievo da un lato la vita del defunto e dall'altra l'effige stessa, alla streguua delle più recenti ìcone da viaggio in metallo o metallo dorato). L'iscrizione sembra sia stata decisa di pugno da parte di Sergio, patriarca di Costantinopoli.
Sul piano temporale, prima e dopo la sua elezione vi furono dei significatrivi interventi imperiali e conseguenze degli stessi.
Enrico II di Baviera, dopo aver sconfitto Arduino a Verona il 14 maggio 1004 fu incoronato re d' Italia da Alberico vescovo di Milano. Subito dopo però scoppiarono i primi dissidi da parte della nobiltà lombarda ed in particolar modo a Pavia che però dovette soccombere dopo l'incendio generale propagato dalle truppe germaniche.

Giovanni XVIII, sconcertato da un mondo così cruento e scellerato si ritirò a vita monastica presso il convento dell'abbazia di San Paolo, dove morì nel giugno del 1009 e dove fu sepolto.
SERGIO IV, romano (1009-1012)
Pietro "Os Porci" ( bocca di porco) fu vescovo di Albano ed eletto papa il 31 luglio 1009 con il nome di Sergio IV. Il suo pontificato fu scosso fin da subito da un episodio che porterà alla rottura definitiva delle relazioni diplomatiche tra oriente ed occidente, infatti il 23 settembre 1009 accadde la profanazione , da parte mussulmana, del Santo Sepolcro in Gerusalemme. L'ordine di saccheggiare i luoghi santi, di perseguitare i pellegrini ed i cristiani partì dal califfo d'Egitto Hakim. Questo fatto prostrò molto il papa che sull'onda della vendetta tentò di organizzare una crociata per la liberazione dei Luoghi Santi, ma i suoi appelli rimasero per lo più innascoltati, soprattutto dalla Francia, nonostante avesse il protettorato sul Santo Sepolcro fin dai tempi di Carlo Magno. Sergio IV morì il 12 maggio del 1012 e fu sepolto in San Giovanni in Laterano.

A Venezia nel 1009 salì il soglio dogale Ottone Orseolo
(vedi:biografie dei dogi)
al quale il Consiglio non consentì di aderire alle rivendicazioni papali.

A Bagdad la famiglia degli Abassidi stava volgento al termine con il penultimo dei discendenti:Ahmad al Qadir (991-1031)
BENEDETTO VIII, Teofilato, dei c. Tuscolo (1012-1024)
Teofilatto di Tuscolo, figlio del conte Gregorio fu consacrato dalla stessa nobile famiglia il 18 maggio 1012 e salì al soglio col nome di Benedetto VIII, in contrapposizione al romano Gregorio voluto dall’ altra nobile famiglia dei Crescenzi.
La contrapposizione fu violenta ed armata ma l’ultima parola spettò ai Tuscoli i quali, recatisi in Germania presso la corte di re Enrico II, gli promisero la corona d’imperatore.
Enrico II accolse favorevolmente la proposta e Gregorio fu spodestato. Il futuro imperatore celebrò la messa di natale del 1013 a Pavia, poi si trasferì a Ravenna ed in fine seguito da un gran stuolo di vescovi e prelati, il 14 febbraio 1014 ricevette l’incoronazione in San Pietro.
Considerate però le varie suddivisioni in seno alla nobiltà romana ed alla Chiesa stessa, Enrico II consegnò al pontefice una “regola” nella quale veniva ancora una volta ribadito il diritto imperiale al controllo delle elezioni papali secondo il diritto canonico.

Pochi giorni dopo l’incoronazione in città iniziarono i primi tumulti fomentati da Arduino, privato della corona d’ Italia. La rivolta fu sedata e i rivoltosi puniti ma la situazione suggerì all’imperatore di tornarsene in Germania.

Il papa guerriero sottomise definitivamente i Crescenzi e a capo militare della città pose il fratello Romano, mentre al proprio padre fu assegnata la prefettura navale.
Arduino, perso l’appoggio dei Crescenzi e visto svanire il sogno della corona reale si ritirò in convento presso l’ abbazia Fruttuaria dove morì neI 1015.
Il pontificato di Benedetto VIII si dovette confrontare però anche con i pericoli esterni dovuti principalmente alle scorribande saracene che videro minacciare Salerno a sud e Pisa a nord, per affrontare le quali fu allestita una flotta capitanata dal conte Gregorio di Tuscolo ed equipaggiato un esercito al comando dello stesso papa.
I saraceni furono sconfitti nel 1016 dall’esercito di terra e tentarono di riparare in Sardegna dove furono raggiunti dalla flotta pontificia in lega con le flotte di Pisa e Genova e da dove furono definitivamente scacciati. L’isola divenne così colonia pisana.
Un’altra grossa minaccia fu rappresentata dall’avanzata dei greci nel meridione d’Italia, in particolar modo in Campania ed in Puglia, per la quale, nel 1020, il pontefice si recò a Bamberga presso l’imperatore al fine di convincerlo a discendere la penisola con il proprio esercito, l’operazione riuscì.
Enrico II si presentò nelle marche nel 1022 e con l’alleanza dei duchi normanni di Melo riuscì a sbaragliare gli avversari.
Sul piano puramente ecclesiastico Benedetto VIII non fu altrettanto impegnato e solo nel 1018 riuscì a convocare un concilio provinciale dal quale fece però promulgare norme importantissime quali l’ osservanza del celibato e la condanna della simonia che grazie all’imperatore divennero anche leggi imperiali.
Tentò inoltre di dar vigore al grandioso progetto per una pace universale coinvolgendo anche il re di Francia Roberto e il re Rodolfo di Borgogna ma la morte lo colse il 9 aprile 1024, mentre Enrico II lo seguì nel luglio dello stesso anno. Benedetto VIII fu sepolto in San Pietro.


GIOVANNI XIX, Romano, dei c. di Tuscolo (1024-1032)
Romano di Tuscolo fratello di Benedetto VIII già console e senatore di Roma, dopo aver ricevuto rapidamente gli ordini sacri, fu consacrato pontefice con il nome di Giovanni XIX, nonostante le regole e le leggi antisimoniache e antinepotistiche volute proprio dallo stesso fratello e predecessore.
E, sempre a proposito di nepotismo mentre il pontefice mantenne la carica di senatore, il fratello Alberico assunse quella di console.
Per quanto attenne la simonia Giovanni XIX si stava addirittura per vendere il primato pontificale romano al patriarca Eustazio di Costantinopoli, solo la sommossa dei vescovi occidentali lo fece desistere ricavandone però un’insanabile frattura tra la Chiesa d’ Oriente e quella d ‘ Occidente, tant’è che i nomi dei papi non comparvero più nei dittici orientali.

Dopo la morte di Enrico II salì al trono di Germania Corrado II detto il Salico che fu prontamente riconosciuto ed incoronato ( primavera del 1026) anche re d’Italia dal potente Ariberto vescovo di Milano al fine di tenere alla larga le pretese della nobiltà lombarda. Corrado II iniziò quindi la discesa della penisola assoggettando via via tutte le città e le nobiltà locali fino a raggiungere Roma dove fu omaggiato dal pontefice che lo incoronò assieme alla moglie Gisela il 26 marzo 1027 in San Pietro alla presenza di Rodolfo III, re di Borgogna e di Canuto re di Danimarca e Inghilterra. I festeggiamenti finirono però in un bagno di sangue a causa di scontri tra notabili romani e germanici.
Ma al di là di ulteriori piccole o grandi beghe si può sostenere che il pontificato di Giovanni XIX fu essenzialmente un pontificato di pace, nonostante il disprezzo nutrito dall’imperatore nei suoi confronti.
Il primo atto imperiale di Corrado II fu, comunque, la regolamentazione e l’estensione del diritto romano a tutte le te popolazioni imperiali, diritto che sostituì quello longobardo in molte regioni soprattutto del nord.
Il pontefice si spense negli ultimi mesi del 1032 e fu sepolto in San Pietro senza lasciar grandi rimpianti se non in Guido d’Arezzo compositore ed inventore della nuova scala musicale, sempre magnificato dal pontefice stesso.
Dal 1031 al 1075 a Bagdad regnò sul mondo mussulmano Abd Allah al Qaim e con lui finì il predominio della dinastia Abbasside sul mondo islamico, anche gli abbassidi continueranno la loro discendenza nei secoli futuri.
Mentre a Venezia il doge Pietro Centranigo (1026-1031)governò un altro impero, quello della Serenissima Repubblica che ormai pochi poteva temere sul mare.
BENEDETTO IX, Teofilato dei c. di Tuscolo
(1032 – 1044) – (1045-1045) – (1047-1048)
Teofilatto II, figlio di Alberico III conte di Tuscolo e nipote dei suoi due predecessori, salì il soglio pontificio con il nome di Benedetto IX alla fine del 1032 ancora in giovane età, probabilmente attorno ai 20 anni (qualche storico come Raoul Glaber sostiene che egli avesse addirittura solo 12 anni o almeno li dimostrasse).
Neanche a dire che la sua elezione fu un atto nepotistico vero e proprio, quasi a dimostrare che la Cattedra di San Pietro fosse come un qualsiasi altro trono da poter vendere e comprare, e dati i buoni rapporti tra la famiglia dei Tuscolo e l’ imperatore, Corrado II non dimostrò alcun interesse.
Subito dopo la sua elezione il potere fu esteso al fratello maggiore Gregorio che divenne senatore.
Non solo gli storici ma addirittura i suoi successori stigmatizzarono il comportamento di questo papa ladro, assassino e libertino, tanto che il suo “regno” rappresentò uno dei periodi più bui nella storia della Chiesa.
Da parte sua, questo pontefice si sentiva tanto sicuro da poter lasciare incustodito il soglio ogni qualvolta lo desiderasse. Una delle uscite più evidenti fu rappresentata dall’incontro con l’imperatore Corrado II a Spello, nel marzo del 1038, al fine di scomunicare l’arcivescovo Ariberto di Milano che inveiva contro lo stesso pontefice per la sua condotta e contro l’imperatore che voleva maggiori garanzie per i suoi vassalli.
Corrado II diresse quindi verso il mediane della penisola dove rafforzò i presidi contro i saraceni e i greci ma il suo esercito fu improvvisamente colpito da un epidemia di peste e dovette quindi ripiegare verso la Germania. Corrado II contratto il morbo egli stesso morì nel 1039 lasciando il trono al figlio Enrico III.
Nel 1040, Benedetto IX si recò a Marsiglia per la consacrazione della chiesa di San Vittore e partecipare ad un concilio che contrariamente al comportamento di “sua santità” titolava “Tregua Dei” (nella pace di Dio).
La prima resa dei conti per questo papa avvenne alla fine del 1044, quando una rivolta popolare riuscì a rimuoverlo ed eleggere al suo posto Silvestro III. (vedi sotto)
Ma già nel 1045 Benedetto IX riuscì a rientrare in Roma e a continuare le proprie malefatte. Alla fine del 1045 Benedetto IX decise di vendere la Cattedra di San Pietro all’arciprete Giovanni Graziano che divenne pontefice col nome di Gregorio VI, mentre egli si ritirò nei possedimenti dei Tuscolo. Molto probabilmente quest’ultima malefatta di Benedetto IX fu dovuta al cambiamento di aria portata dal nuovo re di Germania Enrico III il quale diversamente dal padre ebbe fin da subito a cuore la riforma della Chiesa Romana. Infatti il 20 dicembre del 1046 Enrico III, disceso in Italia, indisse il concilio di Sutri dal quale scaturì la deposizione di tutti i pontefici in essere e l’elezione di Clemente II.
Altro colpo di scena si ebbe nell’ottobre del 1047 quando dopo il rientro in Germania, Clemente II
rese l’anima a Dio e Benedetto IX si riappropriò nuovamente del soglio per restarvi fino al luglio del 1048 quando fu cacciato dai legati imperiali che al suo posto elessero Damaso II.
Ritiratosi definitivamente a vita privata Benedetto IX morì nel 1050 e fu sepolto nel monastero di Grottaferrata a Frascati.
(nda: trattandosi di un unico personaggio Benedetto IX non verrà trattato alla stregua dell’annuario pontificio in ben tre distinti pontificati ma essenzialmente in uno solo, seppur frammentato come si può evincere dalla cronologia degli eventi, pertanto la stessa cronologia pontificale, nel senso della catalogazione, assumerà una numerazione diversa)
A Venezia si succedettero nel frattempo due dogi: Domenico Flabianico ( 1032-1042) e Domenico Contarini I (1043 – 1071)
mentre a Bagdad si insediò l’ultimo califfo della dinastia degli Abassidi : Abd Allah al Qaim (1031-1075) dopo di che anche il mondo mussulmano si divise in mille califfati e mille rivoli di interpretazione religiosa e delle sacre scritture coraniche.

SILVESTRO III, Giovanni, romano (1045-1045)
Giovanni, vescovo della Sabina fu proclamato papa il 20 gennaio del 1045, con il nome di Silvestro III, a seguito della rivolta che vide la deposizione di Benedetto IX. La cronaca vuole che i rivoltosi abbiano tentato per ben tre volte l’assalto alla città Leonina, tutte andate a vuoto anche a causa di un violento terremoto che mietè un gran numero di vite tra le quali anche il conte Gerardo di Galeria.
Il pontificato di Sivestro III durò appena 22 giorni, infatti, non appena le acque si furono placate, Benedetto IX fece ritorno a Roma a capo del suo esercito e lo depose costringendolo alla fuga ed al riparo in qualche rocca della Sabina per essere definitivamente deposto dal concilio di Sutri il 2 dicembre 1046.
Di Silvestri III altro non è dato sapere se non che molto probabilmente finì i suoi giorni presso la sua ex diocesi.

GREGORIO VI, Giovanni Graziano, romano (1045-1046)
Giovanni Graziano dei Pierleoni, arcivescovo della diocesi di San Giovanni a Porta Latina, fu eletto papa, non si sa bene da chi e dopo aver comperato il soglio da Benedetto IX, il 5 maggio 1045 con il nome di Gregorio IV.
Sull’acquisto della Cattedra di San Pietro la cronaca volle che vi fossero pareri discordanti, ovvero che quel mercanteggiamento non dovesse ritenersi una simonia vera e propria, quanto piuttosto un mezzo per togliere di mezzo Benedetto IX che aveva portato la Chiesa e la capitale al totale sfacelo.
Gli assassini erano all’ordine del giorno, le chiese lasciate a decadere ed i preti a gozzovigliare, le strade erano infestate da briganti che assalivano i pellegrini derubandoli di ogni avere. La stessa nobiltà romana si lasciò andare alle cose più turpi.
Quello stato di cose non poteva più essere sopportato da preti e gente per bene, e fu per questo che Gregorio VI essendo un uomo timorato di Dio pensò di acquistare il soglio papale per poter poi affrontare la questione con una riforma della Chiesa. Ma nelle intenzioni fu preceduto da Enrico III che attraverso il concilio di Sutri del 20 settembre 1046 fece deporre tutti i pontefici che per un motivo o per l’altro risultavano ancora in carica. Gregorio VI ammise la sua simonia e fu invitato ad abdicare, morì in esilio a Colonia presso un monastero sulle rive del Reno e sotto diretta custodia del vescovo Ermanno. Non è dato sapere dove fu sepolto.

CLEMENTE II, Suitgero, sassone (1046-1047)
Il cardinale Suidger Morsleben von Horneburg di Sassonia ,già arcivescovo di Bamberg ( Germania), fu insediato sul trono di Pietro il 21 dicembre 1046, dall' imperatore Enrico III duante il concilio di Sutri. Durante la sua breve permanenza al soglio pontificio non riuscì a consacrare alcun cardinale.
Durante il suo pontificato riuscì solo a riconfermare la scomunica delle simonie attraverso il sinodo di Roma tenuto già nell' immediato gennaio del 1047.
La sua esistenza passò a miglior vita il 9 ottobre 1047 senza neppur aver visto Roma da lontano, lasciando tutti i problemi dell'Urbe all'Urbe stessa. Si suppone che la sua sepoltura avvenne nella stessa cattedrale di Bamberg della quale però non furono tramandate ulteriori notizie.


BENEDETTO IX, eletto una terza volta (1047-1048) (vedi sopra)


DAMMASO II o DAMASCO, Poppone, bavarese (1048)
Poppone cardinale di Brixen (odierna Bressanone) e del sud Tirolo fu eletto pontefice il 17 luglio del 1048. Il suo pontificato durò circa 22 giorni.
La sua elezione fu dovuta essenzialmente ai poteri tuscolani che sempre di più tendevano a Roma, soprattutto dopo la definitiva defenestrazione di Benedetto IX, contro tutte le direttive imperiali. L'enciclopedia cattolica così riporta la storia:
<<Benedict IX, who continued in his wonted manner to disgrace the papacy for a further period of eight months before disappearing entirely from history. On Christmas Day, 1047, an embassy sent by the Roman people brought the tidings of Clement's death to Henry III, at Pölthe in Saxony, and besought the emperor as Patricius of the Romans to appoint a worthy successor. The envoys, according to their instructions, suggested as a suitable candidate, Halinard, Archbishop of Lyons, who had a perfect command of the Italian tongue and was popular in Rome. Henry, however, in January, 1048, appointed Poppo, Bishop of Brixen, in Tyrol, and at once directed the Margrave Boniface to conduct the pope-designate to Rome.>>
Dammaso II morì il 9 agosto 1048 a Palestrina ( ex malsana cittadina dell'agro-pontino in provincia di Roma)e fu sepolto in san Lorenzo fuori le mura.

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