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L'ATENE DI PERICLE - IL PELOPONNESO
LA CIVILTÁ GRECA - ALESSANDRO MAGNO
Ed e' dal piccolo paese della Grecia che noi possiamo dire abbia avuto inizio la nostra civilta'. Per tutti i popoli occidentali essa fu una costante fonte di ispirazione e un modello tante volte imitato e tuttavia irripetibile. L'arte, la poesia, il pensiero nati in quella piccola penisola si diffusero rapidamente nel Mediterraneo con il movimento di colonizzazione; la civilta' greca fu poi portata da Alessandro Magno in tutto l'Oriente antico, dove si fuse con quelle locali creandone una nuova: la civilta' ellenistica.
Dalla Grecia ci e' venuto il primo messaggio di uguaglianza fra i cittadini. La democrazia greca, che fu il capolavoro politico degli Ateniesi e che e' alla base della struttura dello Stato moderno, si espresse nella partecipazione di tutti i cittadini alla vita della polis.
L'ARTE
Per l'armonia delle proporzioni, per l'equilibrio e la serenita' che essa emana, per il senso della misura tra ispirazione fantastica e realta', l'arte figurativa greca e' una delle espressioni piu' alte del genio ellenico.
L'architettura religiosa, che prima del VII secolo a.C. si esprime in modesti tempietti costruiti in legno, in pietra tenera e argilla, trova il suo centro ideale nell'Atene dell'eta' di Pericle; qui, sull'acropoli, sorsero i maggiori templi in onore degli dei, come il PARTENONE, in stile dorico, dedicato ad Atena, protettrice della citta', e l'ERETTEO, in stile ionico, dedicato a Poseidone e Atena.
La scultura greca prese come soggetto l'uomo e rivesti' di caratteri umani anche gli dei, creando immagini di bellezza ideali. Fra gli scultori, grande fama ebbe presso gli antichi FIDIA, amico di Pericle, autore della grandiosa statua di Atena in oro e avorio collocata nel Partenone.
Oltre alle divinita', gli scultori greci fissarono nel marmo e nel bronzo gli atleti protagonisti dei giochi olimpici. Celebri nella raffigurazione di questi atleti furono MIRONE, di cui ci resta una copia del famoso "lanciatore del disco" (discobolo), e POLICLETO.
Quanto alla pittura, a parte cio' che ci offre la stupenda ceramica greca, nulla ci e' rimasto all'infuori delle accurate descrizioni lasciate dagli scrittori, soprattutto dallo storico Pausania.
LA POESIA
Per quanto esistano composizioni poetiche di altri popoli antichi e lontani dalla civilta' greca, noi possiamo dire che, per la nostra civilta', la poesia e' nata in Grecia. Forse il piu' grande lirico greco, l'unico della cui opera ci sia rimasto qualcosa di piu' che qualche frammento, fu PINDARO, vissuto tra il VI e il V secolo a.C., che nelle sue odi esalto' i vincitori delle Olimpiadi nelle quali l'agonismo disinteressato esaltava l'unione tra le genti greche.
LA FILOSOFIA E LA SCIENZA
I Greci furono i primi che cercarono di risolvere con la ragione, al di fuori della fede religiosa, i problemi fondamentali della conoscenza. Filosofia in greco significa amore del sapere, della conoscenza. I due filosofi greci che ebbero maggior influenza sul pensiero occidentale, furono PLATONE, vissuto tra il V e il IV secolo a.C., e ARISTOTELE, del IV secolo a.C.
Oltre alla filosofia, il mondo civile deve ai Greci contributi fondamentali al progresso del sapere specificatamente scientifico. Essi studiarono la matematica e la geometria (con PITAGORA e EUCLIDE), la fisica (con ARCHIMEDE e ARISTOTELE), la medicina (con IPPOCRATE e GALENO), la geografia (con STRABONE), e approfondirono lo studio delle scienze naturali e dell'astronomia.
IL TEATRO
Il teatro greco giunse a perfezione nel V secolo a.C., quando i maggiori poeti autori di tragedia, ESCHILO, SOFOCLE ed EURIPIDE, scrissero alcune delle piu' splendide opere di teatro di tutti i tempi. Nella commedia, sviluppatasi un po' piu' tardi, primeggio' ARISTOFANE.
LA STORIA
Nel secolo d'oro della civilta' greca anche la storiografia si arricchi' di opere che ancor oggi costituiscono un modello difficilmente superabile. Massimi storici furono ERODOTO, un greco dell'Asia Minore, che scrisse la storia delle guerre persiane, ornandola di elementi leggendari e anche di costume, e TUCIDIDE di Atene, il piu' grande storico dell'antichita', che narro' con grande precisione e obiettivita' le vicende della guerra del Peloponneso.
L'unificazione
della Grecia, che non era riuscita ne' ad Atene ne' a Sparta, riusci' ai
Macedoni, un popolo greco per origina e lingua, ma che aveva costumi e istituzioni
diversi da quelli dei Greci.
Nel 359 a.C. divenne re di Macedonia Filippo II il quale dopo aver riorganizzato
l'esercito decise di invadere la Grecia e a Cheronea, nel 338 a.C. trionfo'
contro Ateniesi e Tebani. Costitui' in seguito tra le citta' greche, Sparta
esclusa, la lega di Corinto, di cui egli assunse il controllo.
Alla morte di Filippo, ucciso in un attentato, sali' al trono il figlio
Alessandro, non ancora ventenne. Dimostrate le sue eccezionali doti di condottiero
nel domare una rivolta delle citta' greche, egli decise di sottomettere
la Persia. Messo in fuga il re persiano Dario III, Alessandro si diresse
verso est, conquisto' Tiro in Fenicia, la Palestina e infine l'Egitto, dove
fondo' Alessandria. Ritornato sui suoi passi, in Mesopotamia sconfisse nuovamente
i Persiani e giunse attraverso la Persia sino all'India. In seguito a questa
sconfitta, Dario III fu ucciso da un sicario e Alessandro divenne anche
re di Persia.
Un immenso impero era stato creato e Alessandro si adopero' perche' tutti
i popoli sottomessi, e soprattutto Greco-Macedoni e Persiani, si fondessero
in uno solo. La morte lo sorprese nel 323 a.C. ancora giovanissimo e il
suo vastissimo impero non gli sopravvisse. Esso fu diviso in tre regni:
il regno di Macedonia, il regno dei Seleucidi e il regno dei Tolomei D'Egitto.
Nella capitale di quest'ultimo regno, Alessandria, giungevano da ogni parte
dell'Europa e dell'Asia scienziati e artisti di grande valore.
Il Regno dei Seleucidi, che comprendeva le terre d'Asia, fu il primo a disgregarsi,
ma ebbe il merito di diffondere in Asia la cultura e l'arte greche.
Attraverso varie vicende pero' tutti e tre i regni nati dall'impero di Alessandro
finirono, in tempi diversi, per cadere in possesso dei Romani.