4- Devoniano
Da 395 a 345 milioni di anni fa

L'Asia è ormai un unico pezzo di terra, l' Europa le si avvicina e i rilievi dclla zona degli Urali (Uraudi) continuano a "crescere". Il Gondwana si muove sempre verso Nord e conseguentemente si elevano alcune aree dell'Europa e dell 'America settentnonale (Ercinidi); queste regioni diventeranno in seguito la base delle Alpi e degli Appalachi. La compressione della zona tra Europa e America settentrionale fa emergere varie zone che sono state in precederiza fondi marini:queste zone sono ricoperte di rocce formatesi dalle sabbie (arenarie); il colore di esse è rossiccio e tutta questa "nuova' lingua di terra è detta 'continente della vecchia arenaria rossa" . Queste vecchie sabbie ci raccontano. con interessanti fossili, cbe cosa e accaduto sui bassi fondali di allora La Groenlandia era attraversata dall'Equatore: i suoi terreni erano coperti da paludi e da laghi.

Il Polo Nord si stava avvicinando all'Antartide, pur rimanendo ancora nella parte del Gondwana che corrisponde all'Africa meridionale. Sul blocco continentale meridionale fa piuttosto freddo, ma non si hanno vere glaciazioni. Il clima nelle altre aree continentali e abbastanza secco e caldo con fasi caldo-umide limitatte alla sola fascia equatoriale. Gli ambienti della terraferma sono frequentati da artropodi.

 

Agli scorpioni si affiancano i primi ragni, acari, millepiedi alcuni insetti senza ali. Nel mare i gigantostraci sono in decadenza; diminuiscono i generi dei trilobiti; compaiono i minuscoli 'ragni di mare" (Pantopodi). Sono già enormemente diffusi i microscopici crostacei Ostracodi e Branchiopodi (comune come la dafnia, la "pulce d'acqua"): sia nelle acque marine, sia in quelle dolci inerne, questi artropodi e varie larve erano i principali costituenti del plancton. Conoscono grande diffusione i Brachiopodi ma emerge Il gruppo delle Ammoniti: si tratta di cefalopodi in cui la conchiglia ha varie camere ed e avvolta a spirale. Questi animali rimarranno in scena per oltre 300 milioni di ann e saranno un elemento essenziale delle catene alimentare marina.

Ma veniamo ai vertebrati. Il Devoniano è spesso indicato come "'età dei pesci''. I vertebrati sviluppatisi nell'Ordoviciano e nel Siluriano danno origine a forme con caratteristiche nuove. . Come sappiamo, le branchie dei cetalaspidi erano sostenute da una serie di lamine cartilaginee, gli archi branchiali. Con il tempo gli archi branchiali anteriori si sono trasformati in una struttura a pinza. Si tratta delle mascelle, sulle quali in scguito, si sviluppano elementi di dentina, i denti. A lungo la mascella rimarrà staccata dal resto delle strutture di sostegno della regione anteriore:un vero cranio si formerà piu tardi. Si distinguono alcuni gruppi principali. Gli Acantodi hanno testa protetta da placche ossee e varie pinne tnangolari: l'aspetto è già "da pesce" (genere Climatius).

 

I Placodermi ricordano invece molto i cefalaspidi: sembrano granchi con la coda, ma hanno bocca con mascelle (tipici i generi Pterichthvs e Borthrioleris). Sono placodermi anche gli Artrodiri il cui capo era protetto da una corazza poderosa: la bocca era una vera cesoia con mascelle dentellate ma priva di veri denti. A questa testa seguiva un corpo affusolatoo (gigantesche le forme del genere Dinichrhys, lunghe fino a 8 m). Gli artrodiri presentano alcune affinità con le chimere, Pesci Cartilaginei attuali. Si è perciò proposto di considerare questi placoderini come "antenati" di tutti i pesci cartilaginei.

 

Notiamo che in tutti questi animali si è avuto un radicale mutamento nelle abitudini alimentari: da consumatori di detriti e minuscole particelle di cibo essi sono diventati "morditori", "azzannatori". Da colini da tè essi si sono fatti attive tagliole o cesoie.
La Terra era ormai ricoperta di verde, dunque. Anche dove il terreno era roccioso e vergine, alghe e licheni avevano provveduto ad intaccarlo, creando le condizioni per lo sviluppo di piante piu progredite. L'ambiente era finalmente pronto ad accogliere i primi animali, ad offrire loro cibo e rifugio. Ed essi vennero. Non sappiamo quando, ma siamo certi che provennero dall'acqua, abbandonando il fondo marino per avventurarsi sulla terraferma. Probabilmente i primi animali terrestri furono scorpioni, ragni, blatte e millepiedi, tutti discendenti dallo scorpione marino, e tutti abbastanza vicini alle forme attuali. Con le blatte, palpitarono nell'aria le prime ali. Ben presto altri animaletti impararono a volare. Si trattava per lo più di piccoli insetti dalle forme abbastanza diverse da quelle attuali, come lo Stemodictya a sei ali il cui fossile è giunto fino a noi racchiuso in una marna del periodo Carbonifero. Spesso erano insetti predatori che s'aggiravano tra le fronde delle foreste primordiali, a caccia di altri animaletti.

Tipica di questo periodo ad esempio una libellula gigante, con un'apertura alare di 60 centimetri. I fossili di quest'epoca ci rivelano pure la presenza d'una gran quantità di felci, che vanno assumendo dimensioni sempre più grandi. Il periodo era particolarmente favorevole allo sviluppo della vita. Il caldo non era eccessivo, ma era abbastanza intenso per stimolare lo sviluppo dei vegetali. Pioveva di frequente, e le precipitazioni davano origine a vastissimi acquitrini, in cui le piante trovavano il loro ambiente ideale.

 

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