RELAZIONE DEL GENERALE GEORGE C. MARSHALL
Capo di Stato Maggiore dell'Esercito degli Stati Uniti


RIASSUNTO - CONCLUSIONE


Riassumendo brevemente la situazione quale appare il 1° luglio 1943, bisogna tener presente che la nostra entrata in guerra fu seguita da una serie di gravi sconfitte a Pearl Harbor, nelle Filippine ed in tutto l'Arcipelago Malese. Quello fu un momento in cui il popolo americano era chiamato a dar prova di calma, coraggio e fermezza. Con la nostra flotta gravemente ridotta e le Filippine cadute in mano del nemico dall'inizio, ci trovammo nella dolorosa situazione di dover assistere allo sgretolamento della nostra resistenza di fronte alla continua avanzata giapponese.

Un anno fa l'offensiva tedesca in Russia dilagava vittoriosamente in tutto il bacino del Donetz, mettendo in pericolo l'intera Russia meridionale ed il Caucaso, e minacciando seriamente le posizioni alleate nel Levante; soprattutto minacciato era il rifornimento di petrolio di Abadan, da cui dipendevano le forze navali del Mediterraneo orientale, l'Oceano Indiano e l'Australia, nonchè gli aerei e i veicoli terrestri a motore in quelle regioni.

L' "Afrika Korps" di Rommel, con alcuni reparti scelti italiani, aveva respinto gl'Inglesi fin quasi al Cairo, minacciando la linea vitale di comunicazione dell'Impero Britannico. I nostri successi nel Mare dei Coralli ed a Midway e la sconfitta subita dai Giapponesi nelle Aleutine non impedivano ai Giapponesi stessi di sfruttare il loro vasto impero, da cui minacciavano l'India, l'Australia e le nostre posizioni nel Pacifico. Oltre a ciò, esattamente un anno fa, i sottomarini minacciavano i nostri trasporti di rifornimenti munizioni, e truppe nell'Atlantico, essendo arrivati, in un solo mese, ad affondare 700.000 tonnellate lorde di naviglio.

Il 1° luglio 1943 trova invece l'esercito e la marina americani uniti nella lotta contro l'Asse in una sola volontà ed in perfetta collaborazione-volontà e collaborazione a cui partecipano, quando l'occasione lo richiede, tutto il "Commonwealth" britannico, i cinesi, gli Olandesi, i Francesi ed altri gruppi combattenti tra i nostri amici ed associati. Al di là dell'Atlantico, il nemico è stato scacciato dal Nord-Africa; e l'Europa è stata accerchiata da una potenza militare sempre crescente. L'esercito russo, impegnando due terzi delle forze di terra tedesche ed un terzo della forza aerea tedesca in una lotta sanguinosa ed incessante, ha dissipato la leggenda dell'invincibilità della "Panzer Division" tedesca.

Le isole Britanniche sono più forti che mai, ed una nuova Francia sta risorgendo dalle ceneri del 1940. Strategicamente, il nemico in Europa è stato ormai costretto a limitarsi ad azioni difensive, ed il blocco è completo. Nel Pacifico stiamo a poco a poco cacciando, o meglio eliminando, il nemico dal territorio che aveva conquistato. Le Aleutine stanno per essere spazzate anche degli ultimi residui nemici. Nel Pacifico meridionale e sud-occidentale due fatti debbono apparire evidentissimi allo Stato Maggiore giapponese ed a tutto il mondo: che cioè i nostri progressi possono sembrare lenti, ma che sono costanti e preordinati e che essi hanno provocato una tremenda distruzione di apparecchi e di navi nemiche. Questo logoramento di forze deve presentare un gravissimo problema per lo Stato Maggiore giapponese. Infatti, nonostante il fanatico spirito di sacrificio, di cui danno prova le loro truppe ogni volta che vengono a contatto con le nostre, la distruzione della loro forza aerea e navale continua con ritmo sempre crescente e veramente notevole.

Insomma, la potenza nemica è in continuo regresso, mentre la potenza collettiva delle Nazioni Unite sta rapidamente aumentando, ed il ritmo di aumento cresce di mese in mese. Il risultato può essere uno solo, e tutte le risorse di cui possiamo disporre vengono utilizzate per affrettare l'ora della vittoria, senza sacrificare inutilmente le vite dei nostri uomini.

CONCLUSIONE

ORGANIZZAZIONE

Nel corso degli ultimi due anni gli effettivi dell'esercito sono stati aumentati di 5 milioni di soldati; l'effettivo di ufficiali è stato portato da 93.000 a 521.000. Queste cifre comprendono lo sviluppo della forza aerea, con un aumento di 182.000 ufficiali e 1.906.000 soldati. Tenendo presenti le esigenze tecniche della guerra moderna, si può dire che questa espansione è senza precedenti. Ad esempio, l'espansione dei reparti servizi per l'aviazione dell'esercito è stata del 12.000 percento circa e quella dell'aviazione propriamente detta del 3500 percento. Il genio ha raggiunto un aumento del 400 percento circa."

Questa enorme espansione richiedeva tutta una riorganizzazione degli uffici del Ministero della Guerra e dei sistemi precedentemente seguiti; richiedeva che i vari servizi ed i vari uffici fossero unificati in un'unica organizzazione, che non solo assicurasse il concentramento adeguato di materiale di guerra entro i confini degli Stati Uniti, ma che provvedesse anche a farli trasportare e distribuire alle unità di combattimento oltre oceano; richiedeva che all'aviazione fosse concessa piena ed assoluta libertà d'iniziativa nello sviluppo e nella produzione di nuovi tipi di apparecchi e per la creazione della più potente forza aerea del mondo; richiedeva che i centri di addestramento militare per le forze di terra fossero riuniti sotto un'unica autorità, che assicurasse la formazione ordinata di un grandioso esercito e garantisse il massimo rendimento delle nostre truppe nelle loro prime esperienze sul terreno di combattimento.

Ai primi del 1942, dopo un periodo di più di un anno di attento studio, seguito da varie modificazioni e adattamenti preliminari, un comitato speciale, presieduto dal maggiore generale (ora tenente generale) Josepl T. McNarney, portò a termine un progetto, che contemplava tre grandi comandi alle dirette dipendenze del Capo di Stato Maggiore, e cioè Forze Aeree (Army Air Forces), Forze di Terra (Army Ground Forces), e Servizi di Rifornimento (Services of Supply) che poi cambiò nome nome e si chiamò "Army Service Forces."

La proposta di riorganizzazione, approvata dal Presidente e dal Ministro della Guerra, entrò in vigore il 9 marzo 1942. Più tardi, quando fu nominato Sotto Capo di Stato Maggiore, toccò al generale McNarney di sopraindendere a tutto il processo di riorganizzazione ed integrazione. Data la enorme espansione dovuta alla guerra, era assolutamente necessario un decentramento di poteri, altrimenti tale espansione non avrebbe potuto effettuarsi senza disordine, senza sbagli e senza tutti gli indugi inerenti alla trasformazione di un piccolo esercito su piede di pace in una vastissima organizzazione qual'è quella di oggi. Il fatto che questa completa riorganizzazione di tutto il meccanismo del Ministero della Guerra e dell'esercito in genere abbia potuto essere attuato durante il periodo più delicato del nostro sforzo bellico, e che sia stato effettuato senza confusione e con la massima buona volontà da parte di tutti gl'interessati, sta a dimostrare la perfetta unità di propositi di tutti gli ufficiali superiori ed anche la bontà dei progetti elaborati ed attuati.

SERVIZI LOGISTICI

Il Corpo dei Servizi dell'esercito ha il compito precipuo di provvedere ai servizi logistici, che comprendono il rifornimento, l'equipaggiamento, ed il movimento di truppe nel territorio nazionale ed all'estero; il vettovagliamento, il vestiario, l'equipaggiamento, le munizioni, il servizio di sanità; i trasporti per ferrovia, per mare e per automezzi; i ruoli del personale ed il servizio postale. In base alla odierna organizzazione, a questo comando sono affidate altresì molte attività connesse col morale dei soldati, quali i cinematografi, i programmi educativi ed i giornali. Oltre a ciò, sono da includere nei servizi logistici il coordinamento delle richieste di produzione di munizioni militari negli Stati Uniti, la distribuzione di armi ed equipaggiamento, la manutenzione di tutto il materiale ed il rifornimento ed il flusso costante e praticamente automatico di rifornimenti alle varie zone di guerra. La guerra globale è venuta a creare delle linee di comunicazione che girano attorno a tutto il mondo; un calcolo approssimativo indica che le attuali linee di rifornimento protette dalle nostre forze armate superano i 90.000 km. Ciò ha imposto la necessità di migliorare gl'impianti portuari, coi relativi depositi e strade terrate, come ad esempio nel Golfo Persico per il trasporto di rifornimenti in Russia, nella zona del Canale di Suez e nel Mar Rosso.

E' stato necessario inoltre costruire basi in Australia ed in tutto il Pacifico, nonchè a Karachi ed a Calcutta, rispettivamente, sulle coste occidentale ed orientali dell'India; abbiamo dovuto costruire oleodotti e pompe per facilitare il trasporto dei combustibile liquido e provvedere ad infinite necessità delle nostre forze combattenti, per permettere loro di dedicarsi completamente ai loro compiti di guerra. Tutto questo fa parte dei servizi logistici, senza contare la necessità di provvedere continuamente alla sostituzione di personale, in gran parte specializzato. Ogni nuova impresa militare costringe ad aprire nuove rotte di convogli con scorta navale supplementare ed impone nuove responsabilità. Bisogna infatti mantenere un continuo flusso di uomini e materiale tutte le volte che si iniziano nuove operazioni, che inevitabilmente impongono la necessità di nuovi rifornimenti.

Ma non basta. C'è anche il problema di fornire munizioni ed altro materiale ai nostri Alleati e, nella maggior parte dei casi, quello di trasportarli attraverso gli oceani e di consegnarli dove occorrono. Stiamo equipaggiando le truppe cinesi e francesi; abbiamo provveduto ai bisogni dell'Inghilterra, dell'Australia, della Nuova Zelanda, dei Canadà ed abbiamo inviato rifornimenti anche alle repubbliche dell'America Latina. Siamo stati veramente l'arsenale della democrazia. Tutto ciò richiede il funzionamento di un complicato sistema di assegnazione, distribuzione e trasporto, che dev'essere coordinato con il problema quotidiano dei rifornimenti alle nostre truppe.

Le esigenze dei servizi logistici sono raramente apprezzate, come non sono apprezzate le responsabilità che essi impongono alle competenti autorità militari. Le esigenze spesso contrastanti dei comandanti delle varie zone di guerra, delle potenze alleate e del fronte interno presentano una serie di difficoltà, quali non se ne erano mai presentate in tempo di guerra. L'importanza di un'organizzazione efficiente appare chiara, e possiamo dire di averla ottenuta con il coordinamento di tutti i vari reparti militari di rifornimento e di amministrazione sotto il comando e la guida del tenente generale Brehon B. Somervell.

ISTRUZIONE MILITARE

L'importanza vitale di un'istruzione militare adeguata alla tecnica della guerra moderna è evidente. L'istruzione militare non comprende soltanto gli elementi fondamentali della scienza militare, ma anche il coordinamento di essi in gruppi, quali il plotone, la campagnia, il battaglione ed il reggimento, ed in un secondo tempo l'addestramento collettivo delle varie armi in divisioni e corpi d'armata attrezzati per svolgere azioni combinate ed efficaci sul campo di battaglia. Il comando delle forze di terra ha avuto il compito importantissimo di organizzare i centri d'istruzione, di allargare il nostro sistema di scuole militari di creare nuove unità, di sviluppare i nuovi sistemi d'istruzione e di dirigere le manovre; il Comando, agli ordini del tenente generale Lesley J. McNair, ha conseguito notevoli risultati, che oggi hanno cominciato a dare ottimi frutti sui campi di battaglia.

Mentre stavamo sviluppando questa organizzazione, ci trovavamo nella necessità di addestrare le nostre unità in modo da metterle in condizione di tener testa con successo, nelle loro prime esperienze sul terreno di combattimento, ad unità nemiche composte di veterani. Fino al 1943, le esigenze create dalle molte situazioni critiche sviluppatesi in varie parti del mondo ci costrinsero ad organizzare unità speciali ed a mandarle oltre oceano senza la necessaria preparazione. Ma ora per fortuna lo sviluppo del programma d'istruzione, la sufficiente quantità di munizioni e gl'insegnamenti degli ufficiali che sono stati rimandati negli Stati Uniti dopo aver preso parte a qualche combattimento ci hanno fornito per la prima volta una riserva di unità allenate e pronte ad essere spedite nelle zone di guerra, via via che abbiamo lo spazio disponibile nelle navi.

Abbiamo anche un altro elemento a nostro favore: stiamo arrivando ormai al limite dell'espansione; abbiamo potuto ridurre molti centri d'istruzione, facendoli servire semplicemente da centri di rimpiazzo, senza più aumentare gli effettivi dell'esercito. È stato anche possibile, ed appare assai desiderabile, di prolungare il periodo di addestramento preparatorio dei soldati e l'istruzione degli allievi ufficiali; e soprattutto non è più necessario privare certe unità dei loro migliori ufficiali e soldati, per coprire i quadri di nuove organizzazioni con elementi allenati o per fornire studenti alle scuole di allievi ufficiali o tecniche. In altre parole, il generale McNair ed i suoi collaboratori possono oggi per la prima volta concentrare la loro attenzione sul miglioramento del meccanismo militare esistente e sul compito di portare le truppe al massimo grado di efficienza per le grandi battaglie future.

L'AERONAUTICA

I problemi risolti dal Comando dell'aeronautica ed i progressi da essa compiuti in questi anni di emergenza sono così ingenti, che soltanto il capo, generale H. H. Arnold, può parlarne con competenza (vedi successiva relazione). Il carattere principale dello sforzo bellico americano fino ad oggi è dato dal modo con cui le nostre forze aeree hanno portato la guerra, nella sua forma più devastatrice, in territorio nemico. L'aeronautica, intralciata dalle limitazioni imposte prima del periodo di emergenza, è riuscita a produrre, in tempo straordinariamente breve, degli apparecchi da combattimento pari o superiori a quelli di altre nazioni. L'alto grado di perfezione tecnica necessaria a pilotare apparecchi militare in combattimento è stato raggiunto grazie ad un programma d'istruzione complesso, ma di straordinario rendimento.

L'aviazione americana sta ora sferrando i suoi attacchi su dieci fronti differenti in tutto il mondo. Le vittorie che riportano i nostri aviatori, tutte le volte che si trovano di fronte al nemico, sono prova dell'eroismo e dell'abilità dei piloti e degli equipaggi della perfezione meccanica degli apparecchi e dell'abilità del capo, generale Arnold, e dei comandanti dei diversi reparti nelle zone di operazione: Kenney in Nuova Guinea, Twining nelle Salomone, Hale alle Hawaii, Spaatz, Brereton e Doolittle in Africa, Eaker in Inghilterra, Butler in Alaska, Bissell in India, e Chennault con la magnifica attività svolta in Cina.

STUDIO DEI PIANI

Il graduale sviluppo a cui l'esercito è stato sottoposto non avrebbe potuto essere effettuato se non sulla base di piani studiati per molto anni. L'impalcatura dell'esercito, quale lo abbiamo oggi, ed il suo lento sviluppo durante il primo tempo di dolorosa emergenza nazionale, era stata progettata durante il periodo precedente Pearl Harbor. Per quanto riguarda personale, servizio informazioni, addestramento di truppe, approvvigionamenti e preparazione di piani di guerra, erano già stati predisposti dei progetti e dei principi da seguire in caso di un'emergenza come quella che poi si presentò.

Quando fu riorganizzato il Ministero della Guerra, un contingente sempre più grande di ufficiali aviatori fu assegnato allo Stato Maggiore, ed al tempo stesso esso non si occupò più della parte operativa, Salvo che per la Divisione dei Piani di Guerra (War Plan Division). Quest'ultimo gruppo divenne poi il Reparto Operazioni dello Stato Maggiore (Operation Division of the General Staff), che ha il compito di preparare i piani strategici e di coordinare le operazioni in tutto il mondo. Esso prepara anche le proposte e i piani dettagliati per gli Stati Maggiori Riuniti degli Stati Uniti, e gli Stati Maggiori Riuniti anglo-americani. I suoi rami sono in contatto diretto con le varie zone di operazione; i suoi membri viaggiano continuamente per via aerea, per rendersi conto personalmente della condizione e delle esigenze locali; la loro partecipazione ad incursioni aeree, operazioni de sbarco e combattimenti, che ha provocato nelle loro file un numero sempre crescente di perdite, dimostra chiaramente l'intimo contatto che questo gruppo mantiene con le forze combattenti. È stato istituito un sistema per cui i membri del Reparto Operazioni fanno servizio per un certo periodo di tempo in ciascun teatro di guerra, scambiandosi coi rappresentanti degli Stati Maggiori delle varie zone, che a loro volta prestano servizio per un periodo di tempo corrispondente nel Reparto Operazioni del Ministero della Guerra. Posto al comando del maggiore generale T. T. Handy ed i suoi predecessori maggiore generale L. T. Gerow e generale Eisenhower, il Reparto Operazioni è stato di validissimo aiuto a chi scrive nella direzione e nel coordinamento dello sforzo bellico.

Un carattere eccezionale delle operazioni svoltesi è dato dalle operazioni anfibie, che richiedono stretta cooperazione con la marina, non solo nel proteggere i trasporti diretti alle zone di sbarco, ma anche per l'appoggio aereo, antiaereo e di artiglieria, di cui hanno bisogno le truppe di sbarco, dopo aver lasciato le navi. La marina, nel trasportare al di là degli oceani, nei mari infestati da sottomarini, un esercito di più di due milioni di uomini, è stata degna delle sue tradizioni.

Lo sviluppo del potente esercito che oggi abbiamo si deve alla risoluta fermezza del Presidente, Comandante in Capo delle Forze Armate ed alla saggia integrità di propositi del Ministro della Guerra; ma esso si deve anche ai vasti stanziamenti di fondi ed al forte appoggio datoci dal Congresso, nonchè alla collaborazione dei numerosi ufficí governativi. Singoli individui, organizzazioni borghesi-patriottiche e commerciali-si sono dimostrati tutti energici sostenitori del programma militare. Il meraviglioso spirito di sacrificio di quelle famiglie, i cui uomini sono già caduti nella lotta, è superiore ad ogni elogio.

La fine non si vede ancora chiaramente, ma la vittoria è certa. In ogni circostanza il coraggio, lo spirito d'iniziativa, e l'entusiasmo dei nostri soldati e dei loro giovani capi, de piloti e degli equipaggi dei nostri aeroplani servono oggi di esempio a tutti e sono sicura promessa della vittoria finale.


C. C. MARSHALL
Capo di Stato Maggiore
Washington, D. C. 1° luglio 1943.

segue PARTE TERZA
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