ANNO 1941

Panegirico di M. Antonescu - Da Il Popolo d'Italia, del 5 agosto 1941
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IN OCCASIONE DELLA MOBILITAZIONE GENERALE,
LA PARTENZA DEI SOLDATI INVIATI  IN RUSSIA

(questo si scriveva!)

" Evocare la personalità del Duce in queste ore di lotta degli stati civili per la costruzione di un Nuovo Mondo in un'Europa salvata, acquista oggi il carattere di un vero omaggio. Poiché vent'anni fa un giovane rivoluzionario, ultima espressione del vecchio genio politico latino, ha ingaggiato la lotta contro l'anarchia sociale, non solamente facendo crollare i vecchi ordinamenti, ma anche costruendo uno spirito nuovo, sulle rovine di quello vecchio.

Non so se sono i grandi avvenimenti a creare i grandi uomini o se sono i grandi uomini che sollevano gli avvenimenti alle loro grandezze. Ma é merito del rivoluzionario BENITO MUSSOLINI di aver portato per primo in Europa la lotta contro l'anarchia sociale, che cresceva all'ombra di un vecchio Stato.

Il Duce Mussolini ha fatto crollare lo Stato retorico. Ha sostituito il sistema della coesione nazionale a quello della lotta verbalesca ed ha fondato la Nazione su base realiste e di solidarietà professionale.

Ma il principio del Governo lo ha legato all'idea di una autorità totalitaria. Lo Stato Fascista, lo Stato del Duce Mussolini é uno Stato prammatico, non filosofico; mistico, non razionalista; eroico, non criticista; governamentale, non parlamentare; unitario, non federalista: nazionale, non individualista.

E' merito di Benito Mussolini aver donato al nostro secolo il primo Stato Nuovo, creatore di un  Nuovo Mondo, lo Stato Fascista, espressione di una nuova civiltà politica.

Ha trovato l'Italia avvilita dalla gloria fittizia di una pace perduta dopo una guerra vinta inutilmente. Ha trovato l'ordine sociale in decomposizione, l'ordine economico capovolto e il pericolo comunista della decomposizione nazionale minacciante l'intero destino italiano.

Il grande Fondatore del Fascismo ha iniziato la lotta contro il pericolo della catastrofe, innalzando con la lotta della Camicie Nere non solo un nuovo Stato italiano, ma una nuova forza statale, che doveva aprire la strada al Mondo Nuovo, al Nuovo Secolo; perché l'anarchia sociale cresciuta nel corpo del vecchio Stato non poteva essere combattuta solo con la repressione, ma doveva essere sostituita da una creazione organizzativa.

Da allora Roma Eterna, la Roma dei Cesari, fonde il suo prestigio sulla forza di questo suo nuovo tribuno della latinità e riempie di gloria la nuova antichità delle mura dell'Impero Romano di altri tempi. L'Italia di oggi, l'Italia del DUCE MUSSOLINI, guarda al Mediterraneo non offuscato dall'anarchia sociale come l'ha trovato il Duce, ma lanciando l'Impero verso gli orizzonti romani, così come la storia ha ordinato al fascismo.

Tutta la lotta, tutta la forza di creazione del DUCE, tutta l'espressione del nuovo Stato, fondato sulla mistica eroica della lotta nazionale unitaria e sulla sana collaborazione del lavoro di tutte le classi organizzate in corporazioni; tutto questo nuovo ordinamento nel quale le camicie nere hanno impresso il ritmo della loro nuova mistica, può essere riassunto concentrato, testimoniato, inteso nella formula del Duce, che rimarrà eternata nei secoli: Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi, se mi uccidono vendicatemi". (*) Con questa consegna ha incominciato il Duce la lotta contro l'anarchia che minacciava di travolgere nel comunismo l'Italia di ieri; con questo segno il Duce ne ha innalzato la potenza in un orizzonte di impero; con questo simbolo egli ha aperto il ritmo della vita eroica dell'Europa Nuova, che doveva assumere, della Germania nazionalsocialista, la proporzione costruttiva di una Nuova Civiltà.

(*Ndr) Questa motto non è di Mussolini, ma di Henry alla Rivoluzione Francese)

La figura del Duce significa la sicurezza che per opera di questa nuova fede l'anarchia sociale crollerà, il sentimento nazionale trionferà e l'Europa si salverà per il consolidamento del Nuovo Stato, del Nuovo Mondo.

La lotta che oggi si svolge contro il comunismo, raccogliendo in un solo slancio tanta fede nuova che combatte l'anarchia sociale per l'unità del continente e per la difesa della civiltà, questa lotta é un'altra testimonianza della vittoria spirituale del Duce.

Ai soldati italiani che combattono per questa fede, ai fascisti del Duce, rispondiamo non solo con l'eco della comprensione di questo Mondo Nuovo, ma anche con il vecchio pulsare del nostro sangue latino e con la volontà di sacrificio per i nostri diritti e per la nuova fede".

M. Antonescu

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