ANNO 1943-'44-'45

MILANO
BOMBARDARE, BOMBARDARE,
BOMBARDARE,

"Ns. scopo è lanciare deliberatamente bombe contro le popolazioni civili
per provocare in mezzo ad esse terrore e morti indiscriminati".

Lo scrive Roosevelt: " Noi dobbiamo sottoporre la Germania e l'Italia ad un incessante e
sempre crescente bombardamento aereo. Queste misure possono da sole provocare
un rivolgimento interno o un crollo"

(lettera di Roosevelt a Churchill, del 25 luglio 1941. - Doc. 67, pag. 151 - Loewenheim- Langley- Jonas, Roosevelt and Churchill).

"Bombardare, bombardare...io non credo che ai tedeschi piaccia tale medicina e agli italiani ancor meno ...
la furia della popolazione italiana può ora volgersi contro intrusi tedeschi che hanno portato,
come essi sentiranno, queste sofferenze sull'Italia e che sono venuti in suo aiuto così debolmente e malvolentieri..
"

(Ib. del 30 luglio 1943, doc. 246 . pag 358)

 

Milano (con Genova e Torino) fu NEL '43 anche "fortunata"; se Badoglio non iniziava i primi passi per l' "armistizio" (ovvero "la resa senza condizioni"), il 29 luglio era già stato deciso di polverizzare Milano da Agosto a Settembre. Le bombe (un "target" di 15.000 tonnellate) destinate a Milano furono poi dirottate (available) a Dresda, Colonia, Lubecca ecc. (con i ben noti tragici risultati).

Quando poi con la minaccia da Est, nei primi mesi del 1945 (da gennaio ad aprile - con il noto stallo degli anglo-americani sul Po in val Padana, giunse la notizia a "Mister Bomber" Harris VEDI > > che si stavano approntando le micidiali bombe atomiche, lui chiese subito di usarle. Non poterono accontentarlo perchè non erano ancora pronte. Quando lo furono, in Italia in aprile si era già conclusa la guerra.

Obiettivi di Harris: le grandi città del nord, a nord del Po. Ecco perchè gli Alleati non si decidevano mai di attraversarlo. Solo l'entrata dei Titini a Trieste mise fine allo stallo.
Se entravano i Titini in val Padana e c'era disponibile una bomba atomica la si lanciava in val Padana, non perchè i rossi rappresentavano un grosso pericolo per gli anglo-americani, ma per far sentire il botto a Mosca. Come del resto sappiamo avvenne in Giappone, per non spartirsi gli Usa con i Russi l'estremo oriente.

 

LO "STILE" DI HARRIS
bombardare i centri città, dove c'era tanta gente da ammazzare.

Dal suo libro intitolato "Bomber Offensive" Harris ritornando sui tragici fatti scrive:
"non abbiamo mai scelto una determinata fabbrica, come obiettivo………. la distruzione d'impianti industriali è qualcosa di più, una specie di premio, il nostro vero bersaglio era sempre il centro della città".

E aggiunge:
"Le direttive di Casablanca, mi hanno liberato da inibizioni etiche e mi hanno reso possibile di agire a mio piacimento nel campo dei bombardamenti".
SU MILANO - MOST SECRET
(era già pronto il target di bombe, 13.000 ton. poi dirottate in Germania
)

 

A MILANO NON RIUSCI' A IMPIEGARE LE BOMBE ATOMICHE
MA NON GLI SI FECE MANCARE LA SUA RAZIONE DI BOMBE

E quando entrarono il 25 APRILE i Partigiani
la città era già stata liberata
dagli abitanti.

(ma la chiamarono "la festa della liberazione" )
MA IL 30 LI DISARMARONO SUBITO

(altrimenti finiva come in Grecia)



via Torino


via De Amicis


piazza San Carlo

via De Amicis


via Varese


piazza San Fedele


Sant'Ambrogio (sopra e sotto)


l'Ospedale maggiore


piazza fontana


piazza della Scala


via Medici

(sopra e sotto) Santa Maria delle Grazie - (Cena di Leonardo)

Via Vittorio Emanuele

Fino alla fine del 1943, l'obbiettivo di Harris era sempre quello di colpire la popolazione per spingerla a chiedere l'armistizio. Nella fase successiva gli attacchi furono invece mirati alle industrie, alle vie di comunicazione e alla produzione bellica.
In totale gli attacchi su Milano da stormi di bombardieri furono 60, con soprattutto Lancaster, Stirling e Halifax. Interi gruppi di case vennero distrutti in zona porta Venezia, porta Nuova e porta Garibaldi, ma anche tutto il centro di Milano fu duramente colpito.

I bombardamenti più pesanti avvennero nell'agosto del 43: a seguito di tre giorni di intensi bombardamenti 1400 edifici andarono distrutti, 11.000 furono gravemente danneggiati (poi furono demoliti, e con le enormi macerie fecero nascere la Montagnetta di San Siro nel quartiere QT8). I bombardamenti cessarono solo nel mese di aprile del 45 e i morti tra la popolazione civile furono circa 2000.

La tragedia più grande - dove si vergognò perfino la Morte e non chi con cinica leggerezza l'aveva causata - avvene il 20 ottobre 1944 durante un bombardamento sul quartiere operaio di Gorla; un grappolo di bombe buttate giù solo per disfarsene, centrarono la scuola quando tutti i bambini si erano radunati sulle scale per scendere nei rifugi. Quel giorno morirono 614 persone, tra le quali i quasi 200 bambini della scuola.
(VEDI DOCUMENTAZIONE QUI > > "I 200 ANGELI DI GORLA" >>>>

E poi dicono certi predicatore che la vita ha un senso,
e che abbiamo il "libero arbitrio"!!

Quel pilota americano che ha sganciato quelle infernali bombe, sapeva di aver posto fine alla vita di migliaia di civili innocenti tra cui i 184 bambini? E lo sapeva anche il sistema giudiziario americano? Perchè non è stato condannato come quegli esecutori di eccidi finiti sulla forca a Norimberga? ? ?
Non è stato condannato perchè se ne uccidi uno sei un assassino ma se ne uccidi 100-1000-10.000 sei un eroe. E' questa una legge fatta dagli uomini saggi !!!! Di una parte però. Dalla parte dei vincitori.


il puntatore infatti giustificandosi: "Non mi posi un problema morale: feci quello che mi avevano "ordinato di fare". (Che è poi quello che all'incirca dissero i "vinti" processati a Norimberga e finiti sulla forca).
Perche?
Non possiamo rispondere, perché non ci fu nessun processo. Inoltre non possiamo rispondere, perché la bomba era americana e perciò TUTTI ZITTI; loro sono stati indicati come liberatori. Peccato che bombardavano le nostre città per terrorizzarle.

Dobbiamo forse dar ragione a Reder?

"Processo a Walter Reder - Responsabile della "strage di Marzabotto" - Bologna 19 settembre 1951.
"Nella strage che viene contestata a Reder, all'interrogatorio il Presidente ha ricordato all'imputato "Lei tenne rapporto prima dell'azione criminosa e diede tali ordini da suscitare perfino la "ripugnanza" dei suoi ufficiali".

L'imputato: "Non so spiegarmi cosa sia la parola "ripugnanza", forse che i comandanti dei bombardieri quando sganciano sulle città le bombe, certi di provocare la morte dei civili, loro forse sentono ripugnanza?". (19 settembre 1951. Comun. ANSA, ore 21.00)

A Milano per mesi e mesi
per i "liberatori"
fu posto questo cartello gigante davanti alla Stazione Centrale


questi gli stabili distrutti o gravemente danneggiati

Alcune foto e dati sono presi da:
http://fc.retecivica.milano.it/rcmweb/r ( molto interessante)
http://www.storiadimilano.it
http://digilander.libero.it/Boromir/misteri.html
molte foto e notizie da giornali e riviste del tempo

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