ANNO 1945

LA GUERRA E' FINITA

Le forze in campo e le perdite Umane > > >

COSTO DI VITE UMANE, MA ANCHE UN GRANDE AFFARE > > >

FINITA?..... l'Italia il 14 Luglio '45
dichiarò un'altra guerra !!!

la resa

 

FINITA ????

poi l'Italia dichiarò pure una guerra !!!

Il governo Parri (capo della resistenza), succeduto a quelli di Badoglio e Bonomi, trovò, in poco meno di sei mesi, il tempo e il modo di far scendere di nuovo in guerra l’Italia. Pur trovandosi a capo di un Paese distrutto e stremato da cinque anni di disastroso conflitto, Ferruccio Parri il 14 luglio 1945 volle ricominciarla, dichiarò guerra al Giappone, un Paese ormai sconfitto e col quale, giuridicamente (una banale dettaglio, come l'8 sett. con i tedeschi) eravamo ancora alleati.
Giano Accame etichetta così l’iniziativa: " L’infamia di quella decisione maramaldesca nei confronti di un popolo con cui non avevamo alcun motivo di contrasto (altro che pugnalata alla schiena della Francia nel 1940!,) fu sottoscritta da tutti i partiti che accusavano il fascismo per aver portato l’Italia in guerra (…)" !
Pietro Nenni, partecipando allo “storico” Consiglio dei Ministri del 14 luglio 1945, così lo ricorda nel suo diario: "Al Consiglio di giovedì è tornata la questione della guerra al Giappone e stavolta o bere o affogare. Ho bevuto. Facendo le più espresse riserve sulle circostanze nelle quali il paese è stato impegnato nella guerra, ma riconoscendo che allo stato attuale delle cose non si poteva fare macchina indietro. De Gasperi ha comunicato una nota del Sottosegretario americano degli Esteri Grew, di cui ecco l’essenziale: la dichiarazione di guerra sarà accolta con soddisfazione in America: i governi britannico e sovietico non fanno obiezioni".
Dopo aver ricordato che Ministri, uomini di governo e politici, erano tutti, più o meno, “interventisti”, Nenni sempre nel suo diario, così conclude: "Allo stato delle cose è effettivamente difficile tornare indietro senza esporsi a rischi di un inasprimento dei rapporti con gli Stati Uniti. Ma dove se ne va la democrazia quando un governo proclama una guerra, sia pure simbolica, per piacere a un governo straniero?".
A seguito dell’atto di guerra, non ci furono fra italiani e giapponesi - ripeto, sino a prova contraria erano ancora nostri alleati - scontri armati, né battaglie memorabili, solo perché pochi giorni dopo le due bombe di Hiroshima e Nagasaki risolsero la questione nell’american way.
Abbasso tutte le guerre?
Non esageriamo, ci rispondono i paladini resistenziali firmatari del Trattato di pace del 1947: abbasso tutte le guerre, ma non quelle “giuste”, quelle, per intenderci, gradite e volute dai “liberatori”.
Per farcele digerire le chiamano "missioni di pace" ; e così pure i "bollettini di pace" (per carità, non di "guerra") provenienti da quei Paesi del Medio-Oriente che ogni tanto ci annunciano la morte o il ferimento di qualche militare italiano.

Inoltre non mi risulta che con il Paese del “Sol Levante” sia stato firmato alcun trattato di pace, quindi dovremmo ancora oggi essere in stato di guerra col Giappone. E a quanto pare anche con la Germania.

fine

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