ANNO 1956

CRONOLOGIA DELL'ANNO

Era il 10 gennaio, il mondo iniziò' a ballare il Rock and Roll. Lui era Elvis Presley, il disco Heartbreak Hotel (vedi Costume). Il suo dimenarsi fece intraprendere crociate puritane in Usa,  scandalizzati dai suoi movimenti pelvici "demoniaci", "osceni" che "portavano alla perdizione le donne, esponendole al richiamo dei più bestiali e peggiori istinti di Satana".


< < ELVIS PRESLEY -
POI SULLA "SCENA"
ARRIVO'
ANCHE "LEI",
B.B.
(vedi in "Costume")


è l'anno in Italia delle inquietudini della sinistra dopo le rivelazioni di KHRUSHEV in Russia sui crimini di Stalin. Rivelazioni che fanno crollare il mito del "Baffone".

è l'anno dove poi avvengono le prime drammatiche rivolte nei Paesi dell'Est, in Polonia, poi in Ungheria. Gli intellettuali di sinistra si interrogano sconcertati.

è l'anno dove anche in Estremo Oriente, in Egitto, sul Canale di Suez si apre un contenzioso fra Israeliani e Arabi.

 

è l'anno dove nonostante crisi e carenze in altri settori dei beni di consumo, in Italia decolla l'auto per tutti, si comincia a fare le vacanze al mare, e la televisione con Lascia e raddoppia? tiene incollati sul teleschermo tutti i giovedì milioni di italiani.
Per i giovani (la prima generazione che non ha conosciuto la guerra) che ora cominciano a contare e sono "una cosa" (infatti sono nei pensieri dei produttori di come riuscire a vendere a loro "qualcosa" ) inizia per loro ad arrivare la musica d'oltreoceano. Sta iniziando la generazione beat, la ribelle.

è l'anno insomma che ha una sua   forza latente, non ancora del tutto esplosa, ma sta iniziando, e   presto modificherà  ogni settore della società. Non solo quella italiana. Il fenomeno è planetario: all'Est dove si vive male e come abbiamo accennato ci si ribella; in America dove la spensierata e consumistica opulenza  è giunta al suo limite storico, ci si ribella paradossalmente anche lì; in Africa dove gli Stati Coloniali hanno innalzato ormai quasi tutti la bandiera dell'indipendenza; e infine in Cina dove i fermenti di un miliardo di persone premono in una direzione sola, la "Rivoluzione Culturale". Un mondo tutto in rapido movimento e mutamento, com'era mai accaduto prima in secoli e secoli.


Ma restiamo in Italia e andiamo per ordine cronologico

13 GENNAIO - Ribellioni anche in Italia. Fra braccianti e Polizia, a Potenza. Ci sono morti e ci sono feriti. La polizia è armata e spara ad alzo zero. La Chiesa scende in campo con l'Osservatore Romano per criticare l'uso troppo facile delle armi nelle manifestazioni. Ma Il Tempo e il Giornale d'Italia, attaccano il Vaticano accusandolo di intromettersi nelle questione interne dello Stato Italiano e di favorire così una svolta a sinistra dell'elettorato. "Le rivolte vanno represse, con qualsiasi mezzi, e le armi sono questi mezzi: dissuadono e impediscono di fare le rivoluzioni".

2 FEBBRAIO - Fa molto scalpore l'arresto dello scrittore DANILO DOLCI. Volendo mettere in risalto le carenti condizioni economiche in cui versa il Sud con la sua grave disoccupazione che impedisce di camminare come le altre regioni del nord, vuole dice Dolci, se di carenza industriale il sud soffre, che gli sia data al meridione almeno la possibilità di operare su quello che ha: la terra. Lo scrittore si era quindi messo personalmente a dissodare con alcuni braccianti le terre incolte.
I proprietari latifondisti chiamano in difesa dei loro beni (incolti) la forza pubblica;  dopo alcuni incidenti e scontri, Dolci fu con altre 19 persone arrestato come agitatore politico, processato e condannato per direttissima. Molti intellettuali italiani gli dimostrarono tanta solidarietà ma non abbastanza per modificare  il "sistema" e il tipo di repressione che il sistema adottava.

14 FEBBRAIO - Passano in secondo piano i fatti di Dolci e del Meridione. Dall'est giunge un vero e proprio shock. Al Congresso del PCUS in Russia, KHRUSCEV rivela i crimini di STALIN e abbatte violentemente il culto della personalità del grande dittatore. Sconcerto anche in Italia dove troviamo TOGLIATTI in silenzio, senza prendere delle posizioni precise.

  20 FEBBRAIO - Altri incidenti in Sicilia; gruppi di braccianti si ribellano a Comiso; altre cariche della polizia e altre sparatorie sui manifestanti provocano un morto e quaranta feriti.

28 FEBBRAIO - FANFANI Segretario della DC é aspramente criticato dalla Confindustria, dalla Confcommercio, e dalla Confragricoltura. Le tre associazioni con un accordo fra di loro decidono di creare un comitato, la Confintesa, con l'intento di intervenire nelle scelte politiche e sulle tematiche economiche con dei loro esperti inseriti in questo apposito delegato organismo.
Va bene la politica, ma sono desiderosi di entrare loro nella "stanza dei bottoni", o almeno intenzionati a condizionare alcune scelte nella programmazione economica dei governi, che senza mezzi termini, ritengono incapaci e assurda l' inveterata abitudine di mettere dentro i consigli di amministrazione di molte aziende strategiche, funzionari governativi, magari validissimi nel loro campo, ma incapaci di risolvere i molteplici problemi dei vari settori industriali del Paese.


13 MARZO - Al Comitato centrale del PCI, TOGLIATTI dopo le notizie sul nuovo corso della politica in Urss, rimane cauto. Ma il 4 luglio in America vengono pubblicati i rapporti di Khruscev. Il giorno dopo sono riportati integralmente sui giornali italiani gli interventi del capo del Cremlino. Paietta e Amendola vorrebbero prendere le distanze, ma Togliatti ancora una volta temporeggia, sta vivendo il suo dramma interiore. Tutti sanno che lui ha vissuto in Russia alcuni anni, e molti pensano che molte cose le doveva pur sapere anche lui per vie ufficiali o per vie traverse.


16 MARZO - Viene approvata la legge elettorale amministrativa. Non figurano più gli apparentamenti, mentre il sistema proporzionale viene adottato solo nei comuni superiori ai 10.000 abitanti.

21 MARZO - Nuova legge elettorale anche nelle politiche. Proporzionale corretta, ripartizione dei seggi in sede circoscrizionale e l'utilizzazione dei resti in sede nazionale.

21 APRILE - Esce il nuovo giornale Il Giorno. Non è solo un evento editoriale nel panorama dei quotidiani finora in mano ai grandi gruppi economici privati, ma è una novità, perchè la proprietà questa volta è in mano a un'azienda di Stato, l'ENI, ed è uno strumento politico in mano al suo dinamico presidente, già potente ma con la tendenza di diventarlo ancora di più: ENRICO MATTEI che si sta muovendo con disinvoltura e con quasi incosciente spregiudicatezza nel mondo petrolifero mondiale, creando perfino preoccupazioni nelle "Sette Sorelle" che detengono il monopolio del petrolio e quindi delle attività che producono energia industriale.
Mattei riesce calmierare i prezzi interni e a intervenire direttamente nella vita politica italiana condizionandola fortemente e soprattutto a finanziare quei partiti che "mi servono"... "e solo quando io ne ho bisogno". Famosa la sua battuta "i partiti sono per me come i taxi, ci salgo, mi faccio portare dove voglio io, poi scendo e pago".

Ma iniziano le inimicizie sia nazionali che internazionali; come quando entra in contrasto con i francesi perchè lui ha stretto legami con il fronte di liberazione algerino, naturalmente pensando al domani e al libero accesso delle ricerche petrolifere sul suolo algerino che Mattei vuole accaparrare saltando le mediazioni francesi, sia politiche che economiche
Entra poi in contrasto con le grandi compagnie petrolifere americane e inglesi, che lo accusano di averle scavalcate e aver trattato direttamente con i paesi del Medio Oriente. Dura la campagna di stampa in America contro l'Italia accusata di ingratitudine.
Mattei i nemici se li fa pure in Italia, nella mafia siciliana che forse avevano a Roma o in America qualche padrino altrettanto potente e occulto, un manovratore nell'ombra.
(ricordiamo che quando in Italia si varò la legge delle risorse e dello sfruttamento petrolifero sul territorio italiano, la Sicilia stranamente fu esclusa).
Il 27 ottobre del 1962 Mattei era al culmine della potenza e avrebbe potuto corrompere potenzialmente tutti i partiti che voleva. Ma partendo proprio dalla Sicilia, da Catania, con il suo aereo personale, un jet che aveva fatto acquistare dall'Eni per spostarsi sul pianeta più velocemente, cadde in una notte piovosa: Sulle cause di questo oscuro incidente regna ancora il più gran mistero.

27-28 MAGGIO - Elezioni amministrative; vi sono interessati 27.868.000 elettori. Diverse le percentuali fra le grandi citta e i piccoli comuni. Tra parentesi i risultati di questi ultimi.
DC 35,4% (38,9%) - PCI 22,8 con PSI 14,5 (35,2%)
PSDI 5,3% (7,5%) - PLI 3% (4,2%) -
PRI 1.7% - Destra 8,9% (6,1%)
Si registra a Bologna l'inutile rientro di DOSSETTI per contrastare DOZZA che invece vince.

13 GIUGNO - Togliatti interviene polemizzando sulla delicata questione russa: l'abbattimento del mito di Stalin "Non si deve buttare a mare tutto il passato. Sulla violazione della legalità, sui crimini, sulla burocratizzazione, Stalin avrà limitato i successi della giusta applicazione del processo di costruzione della società socialista, ma questa va nella giusta direzione"
Nello stesso discorso Togliatti denuncia che in Russia "attualmente vi sono forme di degenerazione nella società sovietica"; ma questa frase giunta alle orecchie di Khruscev non gliela perdonerà mai.

22 GIUGNO - Violente accuse al Comitato centrale del PCI. FABRIZIO ONOFRI non viene fatto parlare. Amareggiato e di rimando, fa uscire su Rinascita un attacco frontale a Togliatti e gli  rimprovera di non aver seguito una linea italiana del socialismo ma di aver preso sempre ordini da Mosca. "E questo, afferma, ha creato non poche difficoltà nella vita della sinistra italiana dal 1945 in poi".
Si è insomma tolto il sassolino nella scarpa.

1 LUGLIO - Dopo la rivolta operaia in Polonia del 28 giugno, TOGLIATTI interviene invitando i comunisti polacchi a isolare il "nemico, i provocatori".
Più realista DI VITTORIO il segretario della CGIL " se non ci fosse stato un malcontento diffuso e profondo negli operai i provocatori sarebbero stati facilmente isolati. Dovete eliminare il malcontento per eliminare le provocazioni".
Che insomma in Polonia non sono quattro gatti che protestano, ma una larga maggioranza di cittadini malcontenti.

23 LUGLIO - Dopo le amministrative, la formazione delle giunte nelle grandi città diventano problematiche senza gli appoggi dell'opposizione. FANFANI tuona e ribadisce il suo no alle aperture a sinistra con dentro il PSI.
Intanto a Roma il sindaco viene eletto con i voti del MSI. A Milano decisivi sono i voti del PCI e PSI anche se poi il sindaco sarà costretto a dimettersi. 
Mentre a Venezia solo con il voto delle sinistre si riesce a eleggere il primo cittadino.

26 LUGLIO - Affonda il gioiello della flotta italiana. L'Andrea Doria;  entrata in collisione sull'Atlantico con un altra nave, si inabissa nell'arco di 11 ore, ciononostante trascina  con sè in fondo al mare 55 passeggeri.

8 AGOSTO - Tragedia nella miniera di Marcinelle in Belgio. Crollata una galleria rimangono intrappolati 237 minatori di cui 139 sono italiani. Emigranti che non dimentichiamo si recavano in Belgio, paese che aveva fatto una convenzione con l'Italia . Per ogni minatore inviato a lavorare nelle miniere veniva riconosciuta l'importazione all'Italia di due quintali di carbone al mese per ogni uomo. Le acciaierie in Italia potevano produrre acciaio e auto anche per mezzo di questi poveri e affamati disgraziati. 50.000 furono inviati in Belgio reclutandoli quasi tutti nel Veneto (23.500) a lavorare in condizione inumane con l'assenza totale di norme di sicurezza che provocano numerosi incidenti. Però quest'ultimo a Marcinelle, verificatosi in pieno agosto mentre gli italiani erano in vacanze, provocò una fortissima emozione e un grande sdegno. Ma non un giornale parlava di questo famigerato contratto uomo=carbone.
Il Belgio le sue buone ragioni le aveva, non aveva più nessun olandese che voleva scendere nelle miniere mentre gli italiani li si accontentava con molto poco: baracche per viverci e condizioni di lavoro  inumane.

25 AGOSTO - NENNI e SARAGAT si impegnano a promuovere l'unificazione del PSDI e del PSI, ma restano delle incomprensione insormontabili, soprattutto quelle di Saragat, che rallentano questo processo.

3 OTTOBRE - Si sfiora la Guerra atomica! In Egitto NASSER è stato eletto Presidente della Nuova Repubblica Egiziana. Decreta la nazionalizzazione del Canale di Suez. Il 30 settembre Francia e Gran Bretagna ne esigono l'internazionalizzazione. 
Il 13 Ottobre truppe israeliane attaccano a sorpresa l'Egitto e raggiungono il Canale.
Francia e Inghilterra inviano un ultimatum all'Egitto di liberare una fascia di 16 chilometri ai due lati del Canale. Il 5 novembre col pretesto di difendere il Canale attaccano le difese aeree dell'Egitto. Il 6 novembre occupano Porto Said. Gli egiziani per rappresaglia affondano le navi del Canale e ne bloccano il traffico.
Intervengono le Nazioni Unite che ordinano il cessate il fuoco, ma nello stesso tempo l'Unione Sovietica il 6 novembre sera lancia un durissimo ultimatum a Francia e Inghilterra minacciando in caso contrario il ricorso alle armi atomiche.

Gli Stati Uniti sono in stato di allarme. Riescono a convincere Francia e Inghilterra a rinunciare all'"avventurosa iniziativa" che potrebbe fare scoppiare una guerra apocalittica.

Il 15 novembre giungono le truppe dell'Onu e il 22 dicembre, Francia e Inghilterra ritirano le loro truppe. Gli unici a non andarsene sono gli israeliani che restano sul Sinai e continueranno le truppe ad occupare Aqaba e la striscia di Gaza che determinerà in seguito problemi di convivenza reciproca che in questi anni 2000 non sono ancora del tutto finiti.

3 OTTOBRE - Il governo italiano assume posizioni ambigue nella crisi in Medio Oriente e in Egitto. Prima MARTINO il ministro degli Esteri italiano si schiera con Francia e Inghilterra condannando la nazionalizzazione, poi alcuni settori della maggioranza fanno ricordare che l'Italia sarebbe in contrasto con la linea d'oltre atlantico e fa quindi marcia indietro ovviamente quando nella crisi intervengono gli americani. Un atteggiamento che non viene gradito ne' dalla Francia nè dall'Inghilterra che accusa l'Italia di abietto opportunismo.

4 OTTOBRE - PCI e PSI vorrebbero condurre in comune un patto di unità d'azione. Proteste dei socialdemocratici che stavano studiando pure loro l'unificazione con il PSI. Una protesta che determina un'altra rottura fra le varie correnti all'interno dei due partiti socialisti.

14 - 18 OTTOBRE - Si svolge a Trento (Teatro sociale) il VI Congresso della Democrazia Cristiana con AMINTORE FANFANI  Segretario Politico che viene eletto al primo posto nel Consiglio Nazionale con 1.024.200 voti. Al secondo posto ANTONIO SEGNI (Presidente del Consiglio) con 1.014.500  voti. Nella mozione finale si poneva l'accento sul rafforzamento organizzativo del partito, sull'attuazione del Piano Vanoni e sul proseguimento della politica a favore del Mezzogiorno e delle aree depresse.

23 OTTOBRE - Dopo la Polonia un'altra svolta drammatica nei paesi comunisti. In Ungheria scoppiano  manifestazioni di protesta. Partita da alcuni movimenti studenteschi per il ripristino delle libertà politiche, questi trovano immediata solidarietà in vasti settori della popolazione.
Vogliono innanzitutto sganciarsi da Mosca, essere indipendenti e chiedono di uscire dal Patto di Varsavia. I sovietici rispondono alle manifestazione che credono (!?)  provenienti da alcuni gruppi isolati e invadono il Paese con i carri armati per riportarli all'ordine, ma si trovano davanti l'intera capitale in rivolta. 
Il movimento dei ribelli riporta NAGY al governo. Per un mese si lotta nelle strade, con barricate, e con gli assalti ai carri armati con lanci di bombe molotov.  L'esercito reprime la rivolta. Nagy è arrestato deportato in una prigione segreta in Romania con alcuni compagni poi impiccato  il 16 giugno 1958 dopo un processo farsa. Al governo i sovietici lo hanno sostituito con un nuovo segretario del partito JANOS KADAR. Vasta impressione nel mondo. Proteste all'ONU che condanna l'aggressione, e rilancia il clima di guerra fredda. (Ma nessuno si muove. Gli (scellerati) patti di Yalta, sono patti!)

25 OTTOBRE - Il giornale L'Unità in Italia si schiera con l'Unione Sovietica. "Stiamo da una sola parte della barricata" e "difenderemo la rivoluzione socialista contro l'Ungheria reazionaria fatta di piccoli gruppi della vecchia Ungheria fascista".

Ma le manifestazioni diventano sempre più numerose e imponenti, investono tutta la nazione, l'intera popolazione è scesa nelle strade a combattere; l'insurrezione diventa incontrollabile anche con i carri armati. Non sono quindi gruppuscoli ma è un intero paese in una tragica rivolta che viene repressa nel sangue.

27 OTTOBRE - La CGIL insiste nel non voler intervenire negli affari interni di un altro Stato. Anche se ammette che è l'ora di apportare profonde modifiche nella società russa.

29 OTTOBRE - I fatti d'Ungheria causano profonda impressione fra gli intellettuali di sinistra. 101 intellettuali comunisti rivolgono al comitato centrale del PCI un appello criticando i metodi coercitivi e illiberali dello stalinismo, con inviti a rinnovarsi mettendosi alla testa dei movimenti popolari.
Aderiscono all'appello tra gli altri, Antonio Maccanico, Alberto Caracciolo, Paolo Spriano, Lucio Colletti, Renzo De Felice, Elio Petri, Mario Tronti, Alberto Ascir Rosa, Carlo Muscetta, Natalino Sapegno, Delio Cantinori, Mario Socrate, Renzo Vespignani, Dario Puccini, Vezio Crisafulli, Giorgio Candeloro, Luciano Cafagna.


30 OTTOBRE - Togliatti finalmente critica sull'Unita i fatti di sangue in Ungheria e ammette che in Unione Sovietica ci sono stati degli "incomprensibili ritardi nello sviluppo e che non hanno certamente avvertito che nel mondo sono avvenuti dei mutamenti epocali". (finalmente ha capito !?)
Questi mutamenti erano avvenuti (se ricordiamo le pagine già lette in quell'epoca) già negli anni del 1945-'46. Molti fuoriusciti in Italia rientrarono convinti di riprendere il discorso che avevano interrotto nel 1921-22 e non si erano accorti che la situazione era cambiata e che chi era rimasto in Italia a tastarne continuamente in polso, non era stato plagiato nè gli era stato impedito di vedere quei mutamenti dentro la società italiana che  in progressione erano avvenuti, con Mussolini o senza Mussolini. 

Purtroppo non riuscirono in quegli anni '45 ad amalgamarsi, e non ci stanno riuscendo neppure in questo 1956, visto che alcuni seguitano a fare gli intransigenti e a credere a un utopistico collettivismo, che non è proprio per nulla applicabile alla nuova civiltà dei consumi che sta emergendo prepotentemente, e che presto anche se con dei notevoli ritardi si diffonderà in tutto il mondo.
Ogni Paese è attratto dal libero mercato; inizialmente viene criticato, poi quando i cittadini iniziano a vederne i vantaggi, si trovano a proprio agio. Più nessuno vuole tornare indietro (accadrà anche in Russia quando cadrà il "muro"! E subito dopo anche in Cina.)
(qui intendiamo il "vero libero mercato", e non il "selvaggio libero mercato" quello che poi crea sciagurati monopoli privati).

1 NOVEMBRE - Anche il PSI di fronte ai fatti d'Ungheria esprime solidarietà alla popolazione ungherese e ritiene che l'invasione sovietica non sia la strada giusta per i diritti dei popoli all'indipendenza. Che bisogna soffermarsi sui problemi, e non liquidarli con la repressione e le armi; addirittura con i carri armati nelle strade.

26 NOVEMBRE - I Servizi segreti italiani e americani nel timore di una eventuale accrescimento della sinistra in Italia, creano una organizzazione clandestina per svolgere vari compiti informativi sulle attività delle sinistre ed eventualmente entrare in attività in caso di una occupazione del Paese da parte di forze reazionarie con o senza appoggi dall'esterno.
Dell'esistenza di questa organizzazione, LA GLADIO, se ne verrà a conoscenza solo negli anni '90, quando per altri motivi verranno alla luce dopo il coinvolgimento di grossi personaggi politici e autorità istituzionali in alcuni processi.

8 DICEMBRE - TOGLIATTI al VIII congresso di Roma del PCI è coinvolto in una furiosa battaglia all'interno del suo partito. All'interno ci sono gruppi di intransigenti ma anche gruppi radicali che dopo i fatti d'Ungheria vorrebbero prendere le distanze dal comunismo russo. Mentre altri mettono in discussione la leadership dello stesso Togliatti. Infine diversi intellettuali dopo l'appoggio e la giustificazione che un Togliatti poco convincente aveva dato nei riguardi dell'invasione sovietica in Ungheria, abbandonano il partito sdegnati.

14 DICEMBRE - Siamo alla chiusura del Congresso comunista. Togliatti ritrova la grinta. Fa una profonda autocritica. Vuole rilanciare la via italiana a un socialismo nuovo, prospetta la tesi del policentrismo e promuove nuovi dirigenti. Ad affiancarlo come vice chiama LUIGI LONGO, e creando le premesse di un primo decentramento crea dei centri regionali dove fra i capi gruppi troviamo un rinnovamento totale al vertice, fra cui NILDE IOTTI, LUCIANO LAMA, EMANULE MACALUSO, GIORGIO NAPOLITANO, EDOARDO PENNA, ANTONELLO TROMBADORI, PIETRO INGRAO.

Alla conclusione del Congresso Togliatti riesce a vincere la battaglia contro le opposizioni interne e a ottenere la riconferma a segretario del partito. Ci sia avvia quindi con oltre dieci anni di ritardo a rilanciare un socialismo più moderno e ad abbandonare strade senza sbocchi che vorrebbero prendere invece i massimalisti.

Era già il primo passo, ma a Togliatti ce ne voleva un altro, quello di non creare una trincea con gli innovatori, e i cosiddetti radicali. Ma dopo le ultime vicende, solo "radicali" atteggiamenti potevano essere le conclusioni; sia dentro nel PCI che nel PSI che avrebbero potuto trarre degli insegnamenti in questo critico periodo. Invece dovremo aspettare ancora molti anni, e neppure basteranno gli anni '68-'78, che servirono solo ad alcuni per prendere la strada folle e criminale del terrorismo, mentre altri (quelli del PSI- dove di rinnovamento ne fecero ben poco, non certo quello che sentiremo dire da Craxi nel suo programma fra alcuni anni, nel '79) nella confusione (strategie della tensione, rossa, nera, bianca) riuscirono a occupare con certe alleanze progressivamente i posti di comando dentro una società in fermento.
Poi nei nevralgici anni '80, con cifre inflazionistiche da Terzo Mondo, dentro quei posti operarono alcuni con uno spregiudicato esercizio del potere in un cinismo gestionale senza più alcun confine. Erano stati, se analizziamo bene proprio questi anni '56- e poi dopo, quando vedremo quelli del '68 e '78, gli anni che crearono determinati presupposti che andranno poi agli inizia degli anni '90 a travolgere l'intera politica italiana con la scomparsa dalla scena di alcuni famosi partiti storici (fra questi DC e PSI).

Si era partiti in questo dicembre 1956 verso una nuova via al socialismo, ma proprio quelli che si chiamavano socialisti, la via la smarrirono lungo il percorso. Nel 1990 non c'era rimasto nemmeno più un piccolo sentiero, prima e dopo Berlino Est, e per chiudere, i fatti in Iugoslavia; in Italia di quel sentiero non rimase nemmeno più la traccia. Alcuni protagonisti finirono con gli alleati, tutti in tribunale, e molti in quei processi  recitarono la loro parte peggiore.

 

FINE

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