1. 
                Le Origini
                 
                Gli anni '80 si affermano come tra i più vivaci 
                nella storia del panorama musicale e della cultura giovanile. 
                Eppure, ancora oggi, come all'epoca, numerosi "puristi" 
                della musica li riducono ad un fenomeno da poco: come commerciali, 
                fatui, superficiali, l'emblema dell'immagine che trionfa sulla 
                sostanza. MA in realtà le cose sono assai più complesse da definire. 
                
                Il decennio precedente si era concluso con l'avvento del PUNK, 
                la carica distruttrice (anche di se stessi) dei Sex Pistols e 
                dei Clash e con dall'altra parte, la feconda affermazione della 
                scena ska dove si affermano bands come i Madness e The Specials. 
                
                Dal punto di vista politico, nell'Inghilterra del 1979, tra proteste 
                e instabilità sociale, alle elezioni trionfa la signora Thatcher, 
                la "lady di ferro". E' l'inizio di una nuova era per 
                il Paese: tagli sociali, tagli alla cultura, disoccupazione al 
                galoppo. Ebbene questa situazione non può non avere ripercussioni 
                sulla scena artistica. Nel 1980 è come se la gioventù britannica 
                reagisse ai problemi, all'impoverimento e alle tensioni sociali 
                con un surplus di stile, di eleganza, di espressione, di innovazione 
                musicale. Vengono rielaborati looks futuristici e caricature dandyane, 
                maquillages da Pierrot Lunaire e capigliature impeccabili quanto 
                stupefacenti. 
                
                Musicalmente, a fare la differenza c'è l'affermazione dei sintetizzatori, 
                rapidamente disponibili a prezzi più accessibili, cosicchè ogni 
                teenager d'Inghilterra e non solo diviene in grado di fare musica 
                da solo con la propria tastiera. 
                Si affermano la MS-20, il Mono/Poly e il DX7, tutti in grado di 
                offrire dei nuovi e stimolanti effetti sonori. Il punk aveva già 
                liquidato e dismesso l'approccio tradizionale verso la chitarra, 
                facendosi beffa di due generazioni di rock'n'roll ridottesi a 
                caricatura di quello che si erano in precedenza proposte di combattere. 
                E così, dal 1976/77 in poi, era esplosa una scena musicale basata 
                sul fai-da-te, su un'apposita scarsa conoscenza musicale, su di 
                un'immagine provocatoria, estrema, nuova. 
                
                LA scena "New Romantic" riprende alcuni ingredienti 
                fondamentali del punk, anzi possiamo dire che essa sia giglia, 
                o diretta discendente, del punk stesso. Essa nasce da quella frangia 
                punk più sensibile verso la moda, quella di Viviene Westwood, 
                dei vestiti creati da sè (come nel leggendario negozio 'Oasis' 
                di Birmingham, dove per qualche tempo, prima di divenire famosi, 
                lavorarono anche un tale Boy George e Martin Dingwall dei Sigue 
                Sigue Sputnik, i quali cercavano di affermarsi come designer di 
                bondage trousers e cappelli muniti di spille da balia), e dall'ammirazione 
                per quegli artisti che con il loro stile androgino e provocatorio 
                avevano spopolato negli anni tra il '72 e il '74, i glammers come 
                Bowie, i Roxy Music di Eno e Bryan Ferry, i T-Rex, i New York 
                Dolls. E così, già nel giugno 1978, Steve Strange e il dj Rusty 
                Egan iniziano la leggenda aprendo il club "Blitz" (che 
                oggi esiste ancora con il nome di 'Gossips', nel quartiere londinese 
                di Soho).
                
                Il punk era ormai divenuto "sicuro", aveva perso la 
                sua carica culturalmente genuina e piena d'ironia divenendo meramente 
                sboccato, assimilato dal 'mainstream', fino al punto che i tabloids 
                come il Sun illustravano come farsi un piercing con le spille 
                da balia. Coloro che inconsapevolmente stavano per creare la nuova 
                scena si spingevano già in avanti tra eyeliners e capelli cotonati 
                a sfidare la legge di gravità. "Ottenere una reazione era 
                l'obiettivo finale", confesserà Boy George 15 anni più tardi, 
                dal momento che è l'espressione il comune denominatore dei frequentatori 
                del "Blitz", mentre la musica diviene solo una parte, 
                per quanto cruciale, di una serie di fattori.
                
                La serata d'esordio del "Blitz" recita "Bowie 
                Night". "A Club for Heroes" e si 
                basa su alcuni dischi di avanguardia elettronica che provengono 
                dagli Stati Uniti (Suicide) e dal continente (i tedeschi Kraftwerk 
                e DAF), e sul suddetto glam-rock. Ma Londra non è la sola. A Birmingham 
                c'è il club Barbarella in Broad Street e anche Sheffield inizia 
                a veder fiorire due o tre clubs affollati da specie di "similpunk" 
                in vena di presenzialismo da nightclubbers...con dosi massicce 
                di trucco e gruppi che suonano una musica minimale, ossessiva, 
                oscura e priva di chitarre (è qui che si afferma la prima formazione 
                degli Human League).
                
                Spiega  Simon Le Bon, presto una celebrità come cantante 
                dei  Duran Duran :"Penso che tutti fossero disperati 
                affinchè ci fosse in quel momento un nuovo movimento culturale 
                giovanile. Di sicuro aggiungemmo colore. Era tutto molto grigio 
                e noi vi aggiungemmo colore". I nuovi gruppi musicali 
                iniziano ad avere un approccio totalmente diverso; i nascenti 
                Spandau Ballet, a Londra, scelgono, di proposito, di fare 
                concerti in luoghi non tradizionalmente destinati alla musica, 
                come cinema o teatri. E così, nell'arco di pochi mesi, l'attenzione 
                dei giornalisti è puntata su questo club, il "Blitz"popolato 
                da esseri inusuali, androidi multicolori ed esagerati, dai tratti 
                e dai vestiti androgini, come illustra Malcolm McLaren: "Ragazzi 
                che potevano sembrare ragazze, che a loro volta apparivano come 
                ragazzi".  
                
                L'arredamento del Blitz, fuori dal quale le file si allungano 
                di settimana in settimana, riflette temi che faranno tutti parte 
                del bagaglio visivo "New Romantic": un misto di decadenza 
                europea da anni '30, immagini futuristiche, musica che ha un qualcosa 
                di robotico , ma che è al tempo stesso ballabile, e con la novità 
                di essere su di un'altra dimensione rispetto a quello che fino 
                a questo momento era stato conosciuto come disco. Appropriate 
                sono le parole di Marc Almond dei Soft Cell, un altro dei gruppi 
                cardine dell anuova scena :"Eravamo molto 'ora', e molto 
                nostalgici allo stesso tempo".
                
                Nel 1980, sono proprio Steve Strange e Rusty Egan del "Blitz" 
                a tirar fuori dal cilindro un hit che da molti verrà considerato 
                come la pietra miliare del decennio:  Fade To Grey, un 
                manifesto di musica decadente, elettronica, ballabile e introspettiva 
                allo stesso tempo. Il duo, infatti, aveva nel frattempo anche 
                dato vita al progetto dei  Visage (propriamente un nome 
                che richiama moda e look), e per la prima volta, la fama di un 
                gruppo nascente si misurava più attraverso le riviste di moda 
                (come The Face) che non sui tradizionali giornali musicali. Gli 
                Spandau Ballet pubblicano la gelida To Cut A Long Story Short, 
                che nel Dicembre dell'80 scala la top 20, e gli Orchestral Manouvres 
                In The Dark, da Liverpool, pubblicano la fantastica Enola Gay, 
                aggiungendo una dimensione ulteriore al sound della New Wave.
                
                Ma è tutto un fiorire di bands basate sull'elettronica e su di 
                un'immagine ricercata e coraggiosa: a Birmingham iniziano ad emergere 
                i Duran Duran, che nell'arco di due anni saranno la band 
                più famosa del pianeta, poi ci sono gli spettrali Classix NOveaux 
                che, a conferma di quanto descritto, nascono proprio dalle ceneri 
                di un gruppo punk, gli X-Ray Spex. Ancora, ci sono gli ABC 
                da Sheffield, guidati da Martin Fry, che certamente (come Le Bon, 
                David Sylvian e molti altri) deve qualcosa a Bryan Ferry con i 
                suoi lussuosi completi, tra cui il leggendario vestito di lamè 
                d'oro.
              2. 
                In Italia
              E 
                così, da novità e da fenomeno cult, il New Romantic si 
                espande e diviene fenomeno internazionale. Con lo straripare di 
                gruppi come Duran Duran (constantemente nelle charts di tutto 
                il mondo con successi quali Planet Earth, Girls on Films e Rio), 
                Human League, Spandau Ballet e Soft Cell, la scena si afferma 
                anche in Italia. 
                Vengono esportati i trends visivi e sonoriche tanto scalpore hanno 
                suscitato in Gran Bretagna. Non è azzardato affermare che la scena 
                delle "Discoteche" non sarà mai più la stessa a partire 
                dagli anni Ottanta. 
                
                E' allora che si affermano i clubs anche in Italia, le "scene" 
                e le "movide" tanto invise ai politicizzati anni Settanta. 
                Ma la novità, e l'unicità della situazione, consiste nel fatto 
                che per la prima volta (e forse l'ultima?) in Italia, a molte 
                discoteche viene conferita una sorta di dignità culturale. E così 
                anche i parrucchieri diventano una categoria da invidiare, all'avanguardia 
                con gli ultimi stili, lì a creare e a ricreare l'ultimo taglio 
                di Simon Le Bon, George Micheal o della solista delle Bananarama. 
                A Firenze si affermano clubs come il "Tenax", 
                a Modena c'è il leggendario "Graffio", e così 
                via. Lo stile va oltre la semplice ricercatezza per fare bella 
                figura in discoteca...la gente deve stupirsi!
                
                Ancor più stupefacente è il tramonto dell'uomo virile "in 
                voga": c'è da non credersi a pensare che i sex-symbols maschili 
                degli anni '80 indossano quintali di trucco, si cotonano e si 
                tingono i capelli e cantano in falsetto. L'androginia è all'ordine 
                del giorno, se è vero che artisti femminili come Annie Lennox 
                degli Eurythmics stupiscono con la loro immagine unisex. 
                Anche in Italia è il look all'avanguardia ad apparire in primo 
                piano. 
                
                E' in questa situazione che si affermano -sia pur per breve tempo- 
                cantanti come il bizzarro e coloratissimo Alberto Camerini, 
                il duo dei Righeira, Garbo, e più in maniera diversa 
                i Diaframma. Persino leggende come Renato Zero riadattano 
                il proprio trucco ai tratti decadenti e romantici dei primi anni 
                '80.
                
                La radio e la televisione offrono musica come non se n'è mai vista 
                prima, al di fuori dei tradizionali Sanremo e DopoSanremo: si 
                va da "Stereonotte" a "DiscoRing", a "DeeJay 
                Television", e più in là a celebrazioni quali "Azzurro", 
                mentre presentatori come Carlo Massarini e Claudio Cecchetto divengono 
                vere e proprie celebrità nazionali. Tra le riviste italiane si 
                affermano "Ciao 2001", "Tutto Musica & Spettacolo" 
                e "Rockstar", quest'ultima particolarmente efficace 
                nel raccontare l'evolversi della cultura giovanile degli anni 
                '80. 
                
                Dal 1985 in poi, lo scrittore Pier Vittorio Tondelli firma 
                alcune delle pagine più leggendarie della cultura giovanile e 
                musicale italiana nella sua rubrica "Culture Club". 
                Inoltre, struggenti racconti e spaccati di vita giovanile del 
                decennio sono anche rintracciabili nei suoi libri "Camere 
                Separate" e "Un Week-End Postmoderno". Tale è l'impatto 
                della musica d'Oltremanica nell'immaginario giovanile italiano 
                che viene persino pubblicato un racconto "Sposerò Simon Le 
                Bon", a cui segue l'omonimo (e per un breve tempo fortunato) 
                film.
              3. 
                Da cult a fenomeno planetario. 
                Dal New Romantic al pop anni '80
              Gli 
                anni Ottanta portano anche alla ribalta la musica che racconta 
                una serie di drammi sessuali, personali e sociali. Si affermano 
                gruppi orgogliosi di cantare la propria omosessualità che, almeno 
                in Inghilterra, smette di essere soltanto un tabù. E così, è successo 
                di massa, tra scandali più o meno grandi montati dai tabloids 
                per gruppi come i Soft Cell, con i loro testi che narrano 
                di un universo notturno e sotterraneo di storie mai raccontate 
                prima, scenari illuminati al neon, prostitute, sesso, amori tormentati, 
                vite segrete e frustrate.
                
                In Italia c'è il già citato Tondelli (a cui verrà persino rifiutata 
                la partecipazione come ospite che era in programma a "Domenica 
                In", su RaiUno) a continuare con coraggio sul sentiero già 
                tracciato da Pier Paolo Pasolini. Ma in particolare, come fenomeno 
                di massa, emergono i Culture Club di Boy George 
                che, tra il 1982 e il 1986, conosceranno un successo su scala 
                mondiale, affermandosi al numero 1 in America con le canzoni Do 
                You Really Want To Hurt Me e Karma Chameleon. "E' un ragazzo 
                o una ragazza?", si chiede un Paese intero, quando nell'Ottobre 
                1982, il truccatissimo Boy George guida il suo gruppo alla prima 
                apparizione a "Top Of The Pops" su BBC1. 
                George diventa fenomeno nazionale, scatena dibattiti e riceve 
                lodi, diventa un'icona e al tempo stesso trendsetter, un personaggio 
                che fa moda.
                
                Tale è il contributo della musica inglese che alla fine del 1983, 
                la House of Commons si congratula ufficialmente con i Culture 
                Club, i Police, i Durans e altre stelle britanniche per i milioni 
                e milioni di dischi venduti nel mondo ed esportati dalla Gran 
                Bretagna. Per l'industria discografica del Regno Unito è un momento 
                d'oro, le esportazioni di dischi verso gli Stati Uniti sono a 
                livelli tali che non si vedevano dagli anni d'oro dell'era dei 
                Beatles, dagli anni Sessanta. In più, le star di Inghilterra sono 
                sulle copertine delle riviste di tutto il mondo, ad esportare 
                il loro stile, e magari anche le loro capigliature.
                
                Da essere un fenomeno circoscritto a una frangia di punks o ex-punks 
                ossessionati dal trucco e dai vestiti, dall'essere un intrigante 
                fenomeno nato intorno ad un club a all'interesse per i nuovi sintetizzatori, 
                il "New Romantic" diviene un movimento che influenza 
                almeno tutta la prima metà degli anni '80, non solo come approccio 
                verso la musica, ma anche come categoria stilistica, tematiche, 
                espressione e moda.