ANNO 1982

CRONOLOGIA DELL'ANNO ( 1a PARTE )

 

PRIMA UNA PANORAMICA DELL'ANNO

 

In GENNAIO si assiste alla polemica dentro il PCI (il cosiddetto "strappo" dal Pcus di Mosca) l'insieme in riassunto l'abbiamo gia riportato nel Febbraio dell''81)

A fine GENNAIO termina con la liberazione, il sequestro a Verona, del generale della Nato, James Dozier, avvenuta negli ultimi giorni di dicembre dello scorso anno. Operazione veloce, studiata nei minimi particolari, coronata dal successo. (dimostrazione dell'efficienza della CIA - altro che l'Italia !! che per liberare i suoi politici (quelli non sgraditi) deve pagare profumatamente)

In MARZO sul sequestro e la anomala liberazione di CIRO CIRILLO consigliere regionale della DC.
si scatenano le polemiche. "Perchè lui sì e Moro no?" - (vedi marzo)

In APRILE - In Sicilia, in un agguato é ucciso il maggior rappresentante dell'opposizione: PIO LA TORRE un vecchio leader, grande protagonista del nuovo PCI, deputato e segretario del partito sull'isola. Viene scartato il terrorismo che insanguina l'Italia e si punta solo sul grande intrigo politico-affaristico-mafioso. La Torre oltre che a concorrere e a rendere meno stabile il vecchio "quadro politico" con le ultime aperture dei comunisti alla nuova politica, aveva denunciato gli appalti mafiosi alla nuova base missilistica di Comiso. La reazione politica dopo l'omicidio è quella di inviare il generale Dalla Chiesa per la lotta alla mafia, ma senza poteri (vedi aprile e settembre).

In MAGGIO, al Congresso della DC nascono contrasti dentro le varie correnti, con Fanfani, Piccoli e Andreotti decisi a sostenere la corrente della sinistra di De Mita (che diventa il nuovo segretario)

In GIUGNO nello scandalo del Banco Ambrosiano (con i fatti connessi a Sindona e Calvi), si aggiungono ai drammi finanziari i misteri dei suicidi. Il più considerevole quello dello stesso Calvi rinvenuto impiccato sotto un ponte di Londra.

In LUGLIO, l'Italia dimentica i "gialli" dentro la grande finanza, e s'incolla alla TV con i mondiali di calcio, dove il recuperato Paolo Rossi (dopo la squalifica) non solo infiamma le platee, ma porta al successo la squadra italiana che vince il campionato del mondo.

In AGOSTO oltre la crisi del governo Spadolini (che a fine mese, fa un'altra "fotocopia" del suo instabile governo), subito dopo ferragosto l'Italia partecipa con una forza multinazionale a una missione militare in Libano. E' dalla fine della 2a guerra mondiale che reparti militari italiani non uscivano dal territorio.

In SETTEMBRE  la regia degli "eliminatori" (mafia o terrorismo?) compie un assassinio eccellente. Questa volta tocca al generale Dalla Chiesa. L'uomo che ha sgominato l'antiterrorismo e che era stato incaricato a combattere la mafia in Sicilia (senza poteri, nè mezzi, nè collaboratori) - Lui "altra cosa era" dicono a Palermo.

In OTTOBRE in uno scenario politico molto modesto ecco i propositi di Craxi. "Le cose sono difficili ma non impossibili". Sta pensando a "Governare il cambiamento". Ma modestamente afferma "io non penso alle elezioni". Mentre invece sta pensando solo a quelle. Come  potrebbe fare altrimenti per "governare il cambiamento"?

In NOVEMBRE scoppia la "lite delle comare". Una "comare" l'ha definito Formica, il ministro del Tesoro, rispondendo ad altri nomi ingiuriosi che gli ha affibbiato Andreatta.

In DICEMBRE - Il varo degli inasprimenti fiscali varati all'ultimo giorno dell'anno daranno il via a varie proteste nei primi giorni dell'83. Manifestazioni che vanno aggiungersi alle temute  ipotesi di una revisione della scala mobile (contingenza) che poi Craxi salito al governo a giugno, inizia a tramutarle in realtà queste ipotesi, varando il decreto legge nei primi giorni dell'84 che decurteranno di dodici punti la scala mobile, mettendo in crisi l'unità sindacale.
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CRAXI (che domina il PSI con 332.778 tessere contro 239.536 ) il 31 marzo-primi di aprile, ha criticato a Rimini il primo governo che ha un premier non democristiano (il primo dal dopoguerra - in 35 anni) SPADOLINI (PRI), e si è proposto lui di "governare il cambiamento".
SPADOLINI nel corso dell'anno, il 7 agosto, é costretto a dimettersi, ma il 9 BERLINGUER corre in suo soccorso, promettendogli l'astensione.
SPADOLINI torna a fare quello che viene definito "fotocopia" del suo precedente governo e ottiene anche la fiducia il 2 settembre, ma poi scoppia la crisi, definita "la lite delle comare" (un battibecco tra due ministri in carica, delle Finanze (Formica) e del Tesoro (Andreatta).
L'11 novembre dopo soli 70 giorni di governo Spadolini è nuovamente costretto a dimettersi.
Ed ecco dal cilindro del "mago Pertini", rispuntare FANFANI,  ricevere lui l'incarico. (Il "rieccolo", seguita a scrivere da quasi trent'anni Montanelli). Ma non è più il Fanfani di trent'anni fa (la prima presidenza nel 1954). Oltre che far entrare nella sua corrente, quella di Piccoli e di Andreotti, ha messo dentro nel suo governo -insieme al PLI e PSDI- molti socialisti di Craxi. Un quasi idillio che però dura meno di quattro mesi.
(Non c'è da meravigliarsi dopo aver letto l'intervista fatta da Scalfari a Berlinguer nel luglio dello scorso anno). 

La DC era convinta di aver preso le sue precauzioni già da maggio, al XV congresso, eleggendo DE MITA leader (corrente di sinistra - che da anni tenta di rinnovare la DC) con il 57% dei voti, mentre FORLANI (corrente di destra) deve accontentarsi del 43%. C'è comunque una sorpresa in questa elezione, FANFANI e PICCOLI si sono alleati con ANDREOTTI per sostenere DE MITA (la sinistra che va' a destra, o la destra che va a sinistra?)
Mentre nel consiglio nazionale per eleggere il Presidente, altro pasticcio: Il PAF (Piccoli, Andreotti, Forlani) hanno il 35,03%, i fanfaniani e Forze Nuove il 34,74%, la corrente di Zaccagnini il 30,23. Alla fine é eletto Presidente della DC, PICCOLI.
Ad osservare il "pasticcio" e ad approfittare delle beghe interne della DC, c'è CRAXI, che nel marzo del prossimo anno farà uscire il PSI dalla maggioranza.
PERTINI dopo vari mandati esplorativi, in maggio sarà costretto a sciogliere le Camere anticipatamente e mandare gli italiani il 26-27 giugno a nuove elezioni.

 

I FATTI NEI VARI MESI DELL'ANNO

Il 17 dicembre dello scorso anno era avvenuto questo.... 

Alle ore 23,42 le agenzie avevano battuta la notizia della scomparsa da alcune ore di un ufficiale americano di stanza nella base di Verona. Ed ecco dopo dieci minuti.....

"Milano . Poco prima che venisse confermata la scomparsa dell'alto ufficiale, alla redazione di Milano dell'Ansa è giunta una telefonata anonima. Un uomo che affermava di paralre a nome delle BR ha detto "Abbiamo rapito il generale di brigata JAMES DOZIER, a Verona, in via Lungo Adige 5. Seguirà comunicato". La voce ha anche sillabato, su richiesta, il nome dell'Ufficiale" (Comun. Ansa, ore 23,52).

Un funzionario dell'ambasciata degli Stati Uniti ha confermato il rapimento del generale Dozier, 55 anni, della Ftase, subregione della Nato.

In un comunicato - però non divulgato sui giornali- il generale è stato fotografato tenendo in mano un lungo tabloit con 22 righe di testo delle Br sugli obiettivi della guerra del fronte combattente al  capitalismo e all'imperialismo.

GENNAIO 1982 - L'operazione della liberazione anche questa si muove nel massimo segreto e viene coronata dal successo dall'Ucigos il 27 gennaio, quando è stato individuato (o indicato) il covo, dove  alle 11,30 del 28 fanno irruzione le "teste di cuoio" della polizia nell'appartamento liberando il generale in buone condizioni di salute. Alle 12,23 viene diramato la notizia dall'agenzia Ansa.
Tutto finito e in brevissimo tempo. (con gli americani non si scherza!!!)
5 brigatisti sono arrestati. Al processo che si svolge in marzo i brigatisti accuseranno di aver ricevuti matrattamenti e torture dagli agenti, che messi sotto inchiesta e perfino arrestati verranno scarcerati il 2 agosto per queste accuse infondate.

22 GENNAIO - Colpo di scena di Carlo de Benedetti vicepresidente del Banco Ambrosiano dal 18 novembre dello scorso anno (Vi era entrato con Calvi). Si dimette vendendo il suo 21% delle azioni che erano state acquisite nell'assumere la carica.
Un improvviso mutamento di rotta quello di de Benedetti che in seguito creeranno molte polemiche, soprattutto perchè il 17 del giugno prossimo il Banco Ambrosiano viene posto in liquidazione, viene messo un commissario, i titoli crollano in borsa, la segretaria di Calvi si uccide, e dopo pochi giorni  Calvi scompare dalla circolazione ma il 18 viene rinvenuto impiccato a Londra.
(vedi gli eventi in giugno)

Il caso CIRILLO

Chi era CIRO CIRILLO: già sindaco di Poggioreale a Napoli; già sindaco di Torre del Greco; già Presidente della provincia di Napoli; già presidente della giunta regionale; al momento del sequestro era assessore regionale dell'urbanistica e edilizia popolare e anche delegato al coordinamento con le altre regioni italiane per la ricostruzione dell'Irpinia e del Salernitano dopo il terremoto.
Un vortice enorme di appalti e di spesa pubblica che hanno poi scatenato tante polemiche negli anni successivi.
Nel precedente 27 APRILE del 1981 il consigliere regionale della Campania, della democrazia cristiana (corrente di Gava) CIRO CIRILLO veniva sequestrato dalle BR.
Il 24 luglio successivo veniva liberato. Una liberazione che sembrò anomala per la sua rapidità e che fece discutere molto.

Ma è quest'anno, il 17 APRILE,  che si scatenano le polemiche  dopo che il giornale l'Unità rivela un inquietante retroscena per la liberazione di Ciro Cirillo 
Il quotidiano comunista con la firma di Marina Maresca sostiene (sembra che abbia ricevuto alcune confidenze) che per le trattative per la liberazione del democristiano si sono mossi oltre che potenti democristiani (addirittura un ministro e un sottosegretario), anche i servizi segreti contattando la camorra di Raffaele Cutolo rinchiuso nel carcere di Ascoli Piceno.
In certi ambienti ci si scandalizza, affermando che quella rivelazione sono false. Ma poi....

Il 23 MARZO il ministro dell'Interno Rognoni in un violento dibattito alla Camera ammette che è stato versato un riscatto per la liberazione, pagato a un leader delle Br. (gli stessi sequestratori diranno ammontante a un miliardo e 450 milioni).
Ma si insiste da più parti per sapere i contatti che alcuni democristiani assieme ai servizi segreti avrebbero tenuto con il capo della nuova camorra. Perchè a parte le rivelazione dell'Unità, la liberazione appariva abbastanza anomala.
Anomalia che  rileverà la sentenza al processo di appello che si svolse dodici anni più tardi a Napoli: il non istituzionale intervento dei servizi segreti nelle trattative (prima il Sismi e poi il Sisde), il pesante coinvolgimento della camorra con in testa il detenuto Raffaele Cutolo e l'ingresso nella vicenda di importanti personaggi politici come Flaminio Piccoli e Antonio Gava.
La sentenza della corte noterà anche che in questo caso non è stata seguita la cosiddetta linea della fermezza che la Democrazia cristiana aveva sostenuto, fino alle ultime conseguenze, per il sequestro do Aldo Moro. Perchè si chiedono in molti?

L'"affare Cirillo" si tinge di giallo, a seguito di un assassinio nel successivo 1° aprile di quest'anno. Semerari un criminologo (il suo lavoro lo portava anche a lavorare per la camorra) dopo essere stato sequestrato dalla camorra stessa, viene ritrovato decapitato a Ottaviano. E si scopre che durante il sequestro era uno degli autori che aveva scritto all'Unità sconfessando la giornalista e dichiarando che era lui ad aver fornito le false notizie sull'"affare Cirillo".

26 MARZO - Duramente contestato il segretario della UIL a Roma in una manifestazione di 200.000 metalmeccanici scesi in piazza per protestare per il salario e la occupazione. Il rappresentante sindacale dovrà rinunciare a parlare.

4 APRILE - Grande appuntamento a Rimini dei socialisti  in una conferenza che sembra un vero e proprio Congresso. 
A guidarlo è Craxi, esponendo il suo programma con il motto "Governare il cambiamento".
Le relazioni sull'argomento si sprecano con gli interventi di  Claudio Martelli, Franco Reviglio, Giuliano Amato, Carlo Ripa di Meana, Francesco Alberoni, Severo Giannini, Alberto Statera, Aldo Visalberghi,  Giuseppe Tamburrano, Gino Giugni.

In agosto il PSI provocherà la crisi del governo Spadolini, che lo ricostituisce in settembre,  ma scoppiano subito le "liti delle comari", e a dicembre a formarne uno ci pensa il solito "rieccolo" Fanfani, con il "Fanfani V", ma non andrà nemmeno lui molto lontano. Craxi incalza, in aprile del prossimo anno aprirà un'altra crisi; vuole andare alle elezioni, formare lui  un governo (e ci riuscirà nell'agosto successivo)

30 APRILE - Oltre le manifestazioni contro la base missilistica a Comiso, nel filone delle polemiche di carattere politico, si era anche inserita un altro filone, quello degli appalti mafiosi relativi alla stessa base che il deputato e segretario regionale del PCI PIO LA TORRE aveva denunciato.
Qualcuno ha pensato bene di farlo tacere. In un agguato assieme al suo autista sono entrambi uccisi.

 

La reazione politica all'omicidio, è quella dell'invio del generale Dalla Chiesa in Sicilia per assumere la direzione della nuova struttura per la "lotta alla mafia".
Che però si concluderà con un altro assassinio, il suo assassinio. (vedi poi a settembre)

 

2 MAGGIO - Vera e propria ribellione dentro le correnti della DC al XV Congresso che si svolge a Roma. Alle prime battute la corrente di Fanfani e Piccoli emigrano dentro quella di Andreotti per sostenere Ciriaco De Mita (con una sua corrente di sinistra della Dc).
Infatti, il 5 DE MITA viene eletto con il 57 per cento dei voti, mentre il suo antagonista  (corrente di centrodestra) ARNALDO FORLANI andranno solo il 43 per cento dei voti.

A fine congresso il consiglio nazionale della DC risulta così composto:
Piccoli, Andreotti, Fanfani con il 35,03 % e con 56 seggi.
Dorotei, Forze Nuove e Forlaniani con il 34,74 % con 56 seggi.
Area Zaccagnini 30,23 % con 48 seggi.

 

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