ANNO 1991

CRONOLOGIA DELL'ANNO ( 1a PARTE )

INIZIA UN NUOVO DECENNIO
L'ultimo del secolo. Che inizia molto male.
" CON UNO "SPETTACOLO" IN TV
e una bella Stampa !!!



Già nei suoi primissimi giorni, l'anno riserva delle grandi sorprese. 
La prima: è l'inizio vero e proprio della GUERRA DEL GOLFO, 
La seconda è che ne sta iniziando un'altra: in  JUGOSLAVIA.
La terza sono le "escandescenze" di Cossiga che dall'inizio dell'anno fino alla fine rotolano diritte diritte su un piano inclinato destabilizzante e verso il crollo della Prima Repubblica.
Non ne ha fatto mistero che le sue erano "escandescenze", infatti  con molta lealtà ha ammesso "Ho dovuto fingermi pazzo per farmi ascoltare in un Paese di pazzi, ho dovuto fare il buffone per farmi seguire in un Paese di buffoni".


Cossiga se l'è presa con i magistrati, con la Democrazia cristiana, con i Comunisti, con i Socialisti e un po' con tutti. Anche se tutti (anche i più attenti, gli addetti) ci hanno capito ben poco. Molte "picconate" hanno solo alimentato polemiche personali, fatto fare solo grossi titoli sui giornali, anche se sono state utili per mandare fuori dai gangheri qualcuno che credeva già di avere portato a casa la pelle dell'orso. Costoro si sono rivelati così per quello che erano in realtà; alcuni nell'agitarsi troppo sono apparsi dei buffoni, mentre altri hanno palesato la loro mediocrità appena aprivano bocca su problemi molto seri.

GUERRA IN IRAQ ?

Quelli rassicuranti si sono sentiti il primo gennaio quando il Papa ha detto "il 1991 sia per tutti un anno di pace e non di guerra". Ma purtroppo la macchina della guerra era già in moto, e al Papa gli hanno detto di "fare silenzio". I suoi discorsi di pace vengono riportati all'interno dei giornali, per "non disturbare" (il discorso del 25 dicembre lo accenneremo più avanti)
Bush vestito in tuta da marines, maschera antigas a tracolla, alla vigilia dell'ultimatum dell'Onu, visitando la base americana a Dhahran, quasi sul fronte, era stato chiaro con i suoi  230.000 soldati presenti e 200.000 in arrivo: "Non siamo qui nè per delle esercitazioni, nè per delle manovre. Non ce ne andremo finchè la missione non sarà compiuta. E la vostra attesa non sarà lunga".
In America un Bush così determinato non lo avevano mai visto. E la sua sortita era una vera e propria dichiarazione di guerra, niente retorica, solo realismo "è in gioco la sicurezza nazionale degli Stati Uniti: dobbiamo proteggere il nostro futuro" (Il Giornale, 23 nov.1990)

Del resto era stato chiaro, anche quando aiutò Saddam in funzione anti-iraniana:
"La nostra responsabilità è fornire assistenza agli esportatori americani e Saddam Hussein è una forza di stabilità nella regione. Se non fosse per il petrolio irakeno e iraniano, Washington si sarebbe preoccupata di questi territori quanto dell'Africa Centrale". (questo è parlare chiaro!).

Insomma già a Natale tutto era pronto per lo spettacolo. I cameraman non si potevano più mandare a casa. Le Tv in America per l'ora di cena avevano già programmato il loro palinsesto, e gli sponsor degli inserti pubblicitari avevano pagato il quadruplo per esserci.
In Italia per far entusiasmare gli italiani alla guerra, ma anche per abituarli, la sera del 18 gennaio era in programma il film War Game, é stato subito rimosso per non far confondere gli spettatori la finzione con la realtà, e che quella che si trasmetteva era a tutti gli effetti una guerra vera.

La realtà infatti venne la stessa notte,  in mondovisione con lo "spettacolo" "dal vero" a cui si diede anche un titolo rintronante: "Tempesta nel Deserto", "Guerra nel Golfo". 
(che leggeremo nei particolari nella prossime pagine).

Intanto cos'era successo nei precedenti giorni in Italia? I venti di guerra non solo avevano fatto registrare pesanti cadute in Borsa, ma era iniziata una irrazionale  corsa all'acquisto di generi alimentari.  (vedi gennaio).

Ed ecco scattare l'ora X. E' l' ora di cena in America!! (Ore 19- 21). Le ore del massimo ascolto. La spettacolarizzazione di War in the Gulf è assicurata! Scaletta già pronta! Sono saliti i prezzi degli spot pubblicitari inseriti in mezzo alle tanto attese spettacolari "operazioni chirurgiche"  dei bombardieri o dei missili  "che -assicurano gli esperti-  colpiranno solo gli obiettivi militari con la precisione di un laser, senza far altri danni"I militari che sono presenti in questi obiettivi si sa, si possono uccidere legalmente. E se necessario sterminare anche i civili (vedi Hiroshima).

Ed ecco il primo flash. 

"New York, 17 gennaio - Le sirene d'allarme stanno suonando a Baghdad e la contraerea è entrata in azione nella capitale, a quanto riferisce la Cnn"

(Comun. Ansa, in Italia ore 00,47).
(il resto nelle pagine di gennaio)

In questa grande guerra in diretta, vi partecipano 28 nazioni per difendere il Kuwait, un Paese monarchico assoluto, senza democrazia e un parlamento (sciolto nell'86), dominato dalla famiglia regnante dello sceicco  Saad Abdallah, che trattiene per sè il 25% degli introiti di tutte le società petrolifere estere (prevalentemente americane) che sono nel suo Paese, dove esiste il 20% del petrolio mondiale; che corrisponde all'incirca ai consumi energetici dell'Occidente. 
Significa che se l'Iraq si annette il Kuwait fa crollare in tutto il mondo il prezzo del petrolio. (Bush si é indubbiamente immedesimato  negli interessi del Texas, il suo Stato adottivo (che però da qualche tempo preme per riavere l'indipendenza).
Gli avversari del Presidente fino alla vigilia di questo suo "colpo di teatro", accusandolo di essere un politico senza spina dorsale, lo avevano sempre perseguitato con il nomignolo "wimp", ("pappamolla"). Negli ultimi mesi del suo mandato questo nomignolo stava dilagando anche fra quelli che lo avevano votato.

"In questa vigilia c'erano le nuove elezioni; si moltiplicavano le discussioni sul declino degli USA (metà degli americani affermava di crederlo); il Paese era attanagliato da un male oscuro (i giapponesi stavano comprando a pezzi e a bocconi le grandi società Usa); era la nazione più debitrice del mondo;  un sistema scolastico a pezzi; i ghetti cittadini a livelli da Terzo mondo; recessione alle porte se non già cominciata; e come ciliegina finale un Kohl e Gorbaciov che stava incombendo su gli Usa  con l'unificazione della Germania (nuovo temibile e potenziale concorrente sull'Europa tutta). -  In conclusione si stavano accentuando le ansie di emarginazione a livello mondiale" (E' Giovanni Forti, da New York, che faceva questa analisi).

Se l'Europa si unisce, saranno dolori per le esportazioni americane. Giammai !

Ma questo tipo di informazione in tal senso non c'era in Italia, e quella che c'era ha finito per presentare frettolosamente questa guerra tra musulmani e non musulmani, dimenticando che c'erano schierati contro l'Iraq truppe egiziane, saudite, siriane e altri Paesi islamici. (Prenderà lucciole per lanterne, come leggeremo più avanti, anche Cacciari.  Lui infatti parla di contrasti ideologici religiosi, ignorando i grandi interessi in gioco, e ignorando che pochi mesi prima i contrasti religiosi erano addirittura opposti, Saddam combatteva in sintonia (o comunque aiutato) con gli Usa contro l'Iran  e questa volta contro il Kuwait che aveva abbassato il prezzo del greggio, facendo crollare il prezzo del petrolio). (altro che contrasti ideologici religiosi!!)

In Italia, con o senza informazioni, per la prima volta dalla fine della 2a guerra mondiale, sono comunque chiamati a partecipare al conflitto soldati italiani.  Fatto questo che ha provocato una lacerazione nel Paese, soprattutto nel partito cattolico  dove le divergenze sono subito emerse causando insanabili scollamenti tra la Democrazia "Cristiana" e il vero mondo cristiano-cattolico. In quest'ultimo (quasi messo a tacere) é molto  singolare  la presenza di una cospicua parte della sinistra.

Altrettanto singolare è che una  parte di laici, quelli della sinistra (militanti, molti  intellettuali, politici, giudici, ecc.)  su questa decisione di appoggio militare che ANDREOTTI ha definito di "Polizia",  si sono molto avvicinati al pontefice con i suoi messaggi di pace, di non intervento, di inviti al dialogo.
Ed è nata una nuova categoria subito bollata come "i papisti" di sinistra", una carovana che fino a ieri non si sapeva che esistesse (o almeno non così come in questa occasione. CL esisteva già).

Fino a ieri.
Poi in questa circostanza, ecco perfino Occhetto citare al congresso comunista l'enciclica del Papa; poi D'ALEMA e VELTRONI con la sospetta compagnia del ciellino FORMIGONI a farsi benedire dal Papa a Piazza San Pietro all'"Angelus per la pace"; ed infine CURZI (!) ricevere i complimenti dalla Segreteria del Vaticano per il suo Tg3 in sintonia col Papa (!!!) 
Una "rivoluzione!" Che preannuncia qualcosa.

Come scrisse De Caro "ecco i pacifisti dentro, fuori e a cavallo del Pds, a volte anche contro, tanto per non smentire quel "tradimento laico" che fa parte della nostra storia intellettuale".
Strumentalismo o infatuazione mistica? Cosa sta accadendo?

MASSIMO CACCIARI (filosofo della sinistra) davanti a una  provocatoria domanda: "Ha ragione il papa e solo il papa?", su L'Unità lui risponde e... letteralmente sbalordisce.
Parla come un Papa:
"Se l'Europa, tutta, non viene  nuovamente evangelizzata è perduta. Noi tutti siamo perduti. Solo una Europa veramente cristiana, che ritrovi l'ispirazione originaria della sua civiltà, può salvarsi. Quale altro sistema di idee e valori potrebbe mai far riprendere un dialogo effettivo con il mondo islamico? Forse il marxismo comunista, il pensiero di Gramsci, l'atlantismo? No, sono rottami inservibili.
" Può farlo solo la Parola cristiana.... Il papato é oggi l'unica forza che possa contrastare il processo di secolarizzazione incarnato dalla cultura americana....quella di Bush, quella di sempre, con il suo egoismo e la sua volontà di dominio.  Vinto il comunismo, ora Wojtyla ha di fronte il vero problema, e la sua scommessa é che l'Europa non sia già tutta americanizzata"
.

Conclusione la Chiesa é il polo alternativo che é mancato con il crollo del comunismo, e ogni altra forma di ecumenismo é venuto meno. (sembra di leggere Il Primato  di padre Vincenzo Gioberti)

CARLO SINI (filosofo docente alla Statale) non è totalmente d'accordo con Cacciari:
"Il Papa ha assunto l'unico atteggiamento responsabile nelle generale ubriacatura di finto legalitarismo che ha contagiato persino un pensatore come Bobbio; solo nelle sue parole si percepiva un autentico pathos, di fronte al vacuo chiacchiericcio di una cultura laica uscita nel peggior modo possibile.  Ma dire che la ricetta sia riscoprire le radici cristiane dell'Europa ce ne passa.
Salvarci dall'americanizzazione per dialogare con l'Islam? Ma scherziamo? Quella islamica é una cultura moribonda che finirà per soccombere al predominio della tecnica e dell'americanismo"
. (Espresso, n, 10, pag 26) (Ai posteri !!!)

Sono i primi scontri verbali, che diventano perfino sconcertanti anche dentro lo stesso Partito "cattolico". Forti dissonanze  tra messaggi evangelici e impegni di partito.
E questo é uno dei più sorprendenti interventi:

"Per noi credenti non è stato facile compiere questa scelta (interventismo Ndr) ma noi la consideriamo nel solco della migliore tradizione democristiana, della sua solidarietà atlantica, del suo appoggio all'azione dell'Onu, e respingiamo la faziosità e la strumentalità di un pacifismo che non é in alcun modo legittimato, moralmente e politicamente, a darci lezioni. L'obiezione di coscienza si è rivelata un fenomeno molto limitato, su 350 parlamentari Dc, ci sono state solo dieci astensioni. Mi stupisce che certi politici non comprendono il principio di distinzione che serve a garantire il rispetto dell'autonomia della Chiesa e l'affermazione di quel senso dello Stato che deve animare ogni partito " (P. CASINI, Espresso, n.10, pag 29) Un capolavoro!

Un capolavoro subito superato. Roberto Di Caro  a pag.27 della stessa rivista scrive:
"Un prete, sia pur anomalo e spretato come
GIANNI BAGET BOZZO, s'incarica di smantellare  l'equazione, data per scontata in questi mesi tra Chiesa e Pace  "Il Cristianesimo ha fatto grande il mondo, ha dato corpo alla libertà, ma la pace proprio no, quella non l'ha mai portata. De resto sta scritto anche nel Vangelo: "Io sono venuto a portare non la pace, ma la guerra".

E. GALLI DELLA LOGGIA su La Stampa del 23 gennaio sulla linea pacifista del Papa titola:
"Se il Papa tace" -e scrive-  Non stupisce, che la linea politica della Santa Sede, improntata alla "terza via" (terzomondistica- le altre due sono la comunista e la capitalista- Ndr) in circostanze decisive non riesca e non possa coincidere affatto con quella dei  Paesi  occidentali. I primi a saperlo e a trarne le conseguenze sono peraltro proprio i fedeli cattolici di tali Paesi, i quali tra le due linee, mostrano regolarmente di preferire quella che s'ispira all'etica ed agli interessi del loro universo geopolitico di appartenenza, anzichè i principi suggeriti dalla Chiesa. Come avviene anche oggi, quando la grande maggioranza dei cattolici dell'Occidente segue i propri governi contro Saddam Hussein, e non già le indicazioni della Chiesa"

Sul pacifismo le opinioni sono varie:
* L'Europeo
esce con un   titolo "La gente inscena incredibili farse di piazza".
* TAIANI su Il Giornale "Rieccolo il partito pacifista, sostenitore dell'accordo ad ogni costo e della resa delle ragioni della violenza pur di non correre rischi....".
* BOCCA su L'Espresso "Non siamo in grado di chiederci cosa sia buono o cattivo, é impossibile, checchè ne dica la cultura catto-comunista, in cui siamo immersi come in una brodaglia dolciastra".
* VESPA al TG1 "La guerra l'ha fatta la comunità internazionale. E se noi vogliamo essere iscritti al club dobbiamo pagare le quote" (qui viene in mente il  mussoliniano "devo avere un migliaio di morti per sedermi  al tavolo  delle spartizioni...").
* GUIGLI sul il Giornale "Il modulo fac-simile, che offrono i catto-comunisti, ovvero la domanda per l'obiettore per dire "no" alle armi, é stato ribattezzato polemicamente negli ambienti militari il "modulo della codardia". (Era nota la frase anche nel 1915, e nel 1940!).

In Tv del resto è stato il più chiaro di tutti (ma proprio chiaro!) il colonnello REDDITTI:  "I nostri ragazzi sono solo impegnati nella normalità delle funzioni inalterate, con operazioni di interventismo secondo il coordinamento generale del governo italiano" (burocratese di Palazzo perfetto).

Sulla guerra invece, a CIRIELLO forse gli viene in mente quella tanto amata musica da Hitler: "La Cavalcata delle Valchirie" (nota: i vittoriosi bollettini di guerra nazisti iniziavano sempre con questa ouverture. Ndr) e la evoca  sulla Stampa:
"L'offensiva si è aperta con una travolgente ouverture wagneriana, con la conquista dei cieli e con la distruzione dei sistemi di comando e controllo della macchina bellica irachena"
(Ciriello si deve essere divertito un mondo! Più di Hitler!)

Con l'Italia sia in preda a una crisi di coscienza c'è questo post-commento che ci fornisce un quadro generale :  "...c'è il profondo fossato che ha spaccato in due il mondo cattolico in Italia durante e dopo questa guerra; un fossato destinato ad ampliarsi. Il Paese scopre  in questa circostanza (anche se si sapeva) che la sua cultura e insanabilmente spaccata in due, non ha quel sostrato comune che fa le nazioni" (R. Di Caro).

Ma quando si è creato questo fossato? Dobbiamo tornare indietro, dal 12 Agosto fino al 25 dicembre, riepilogare i fatti.

Il 12 agosto l'Iraq ha invaso il Kuwait. L'aggressione è stata condannata dall'Onu e il consiglio di sicurezza non esclude l'uso della forza per restituire la sovranità a uno stato membro. L'Urss e i paesi comunisti non si dissociano e neppure i paesi arabi, esclusa la Giordania. Gli Stati Uniti si stanno preparando a un intervento armato, al quale daranno un contributo molti altri paesi. Ed eccoci al 25 dicembre, improvvisamente, nel suo messaggio natalizio, Papa Giovanni Paolo II si dichiara contro la guerra imminente e dice: "Si persuadono i responsabili che la guerra è avventura senza ritorno! Con la ragione, con la pazienza e con il dialogo, e nel rispetto dei diritti inalienabili dei popoli e delle genti, è possibile individuare e percorrere le strade dell'intesa e della pace".
L'appello viene trasmesso dalle televisioni di 60 Paesi, e sorprende molto perchè sembra non tener conto dell'insuccesso che hanno avuto tutti gli ultimatum lanciati dall'Onu a Saddam Hussein perchè ritiri le sue truppe dal Kuwait. E su questo appello i pacifisti iniziano a "cavalcare", a creare il "fossato".
(da notare che qualcuno poi si ricorderà di questo appello, quando, scoppiata la guerra civile nella ex Iugoslavia, il papa non si mostrerà contrario a un intervento militare che "ponga fine alle atrocità di tutte le parti in conflitto".

INIZIAMO CON I VARI MESI

 

 

1° GENNAIO - Nel messaggio di Capodanno il Papa parla ancora di pace e ammonisce la guerra.
Bush lancia "l'ultima iniziativa" per evitarla. Ma Saddam insiste: "La conquista del Kuwait è un fatto compiuto". Respinge il 12 il piano dell'Onu, incita i suoi alla "guerra santa", "Madre di tutte le battaglie" e sfida tutti  con  "Siamo pronti". 
Forte apprensione anche in Italia per gli obiettivi strategici militari e industriali che potrebbero essere presi di mira da terroristi iracheni. Oltre 28.000 soldati sono mobilitati per la protezione.

12 GENNAIO, SABATO - I "Venti di Guerra" in Italia fanno svuotare in pochi giorni i Supermercati con una irrazionale pazza corsa agli acquisti di generi alimentari.  Irrazionale perchè gli acquisti sono tutti orientati verso prodotti a forte deperibilità (ma anche di basso costo) come la pasta, riso, legumi, zucchero, olio, biscotti, marmellate, sacchi di patate ecc. Un anacronistico clima Anni 1914 , Anni 1939, con la solita irrazionale  psicosi; considerando la tipologia dei prodotti  accaparrati, questa follia collettiva  fa emergere  indubbiamente il travaglio  più ancestrale; la paura della  fame.
Tanto ostentato benessere, tanta sicurezza di sè, poi  per garantire queste certezze si ricorre al possesso di banalissimi chili di pasta nella dispensa e a qualche sacco di patate (che schizzano sul mercato dalle 200 lire al chilo alle 800-1000.
Le industrie alimentari svuotano letteralmente i magazzini e lavorano a ciclo continuo 24 ore.
Si mobilita la Finanza per le speculazioni. Per i rifornimenti dei negozi sono aboliti i divieti per la circolazione dei Tir alla domenica. E' una buona idea che però peggiora la situazione. Crea allarmismo e la corsa all'accaparramento.

LUNEDI 14 c'è l'assalto. Gli scaffali dei supermercati sono svuotati in poche ore. Cose dell'altro mondo. Da Terzo Mondo! Nel Nuovo Mondo invece....si acquista altro...
MARTEDI 15 e MERCOLEDI 16 a Wall Street la Borsa ha un impressionante rialzo, e chi se ne intende, afferma che l'ora fatidica è vicina.

Ed ecco arrivare l'ora X - ore 0.30- di GIOVEDI 17 GENNAIO 
"New York, 17 gennaio - Le sirene d'allarme stanno suonando a Baghdad e la contraerea è entrata in azione nella capitale, a quanto riferisce la Cnn" (Comun. Ansa, ore 00,47).
"L'operazione "Deserto Storm" è cominciata alle ore 19.00 di New York - ha detto il portavoce della Casa Bianca Fitzwater- il quale ha annunciato che le forze dell'operazione hanno cominciato ad attaccare obiettivi nel Kuwait e in Iraq" (Ib. ore 01,31)

"Washington - La guerra è cominciata secondo il copione atteso: con il lancio di missili Cruise da navi da guerra americane che pattugliano le acque del Golfo Persico" (Ib. ore 03.03).

"Fonti del Pentagono hanno detto che l'aviazione militare irachena è stata "decimata" nelle prime ore di guerra ed è stata distrutta la Guardia repubblicana di Saddam Hussein"
(Ib ore 05,05).

Chi era davanti agli schermi in queste ore notturne si è "goduto"  lo "spettacolo" molto simile alla festa dei fuochi artificiali di Piedigrotta a Napoli.

"Tempesta nel deserto si é svolta in un modo che non avrebbe potuto essere migliore". scrive   Paolo Mieli su La Stampa, 18 gennaio.  
Gli fa eco Mario Ciriello sempre sullo stesso giornale "l'offensiva si è aperta con una travolgente ouverture wagneriana con la conquista dei cieli...".
Sull'inopportuna ondata pacifista, su Il Giornale, del 19 troviamo invece  Giampiero Mughini "Cari intellettuali pacifisti della Sinistra comunista e paracomunista, correte davvero il rischio di essere desolanti: per quanto siete prevedibili e stucchevoli nei modi in cui ragionate di pace".

Era dall' agosto scorso che c'erano queste polemiche, aumentate poi a novembre quando fu dato dall'Onu l'Ultimatum all'Irak, diventate roventi quando iniziarono a partire i primi contingenti a fine dicembre.

Le cose il giorno 18 GENNAIO si complicano. La guerra si sta allargando e in più c'è un bel  "flop" italiano. Saddam risponde all'attacco, attaccando a sua volta Israele con l’intenzione di coinvolgerlo nella guerra.
"Tel Aviv, 18 gennaio - Un allarme anti-aereo è stato seguito da violente esplosioni a Tel Aviv. Alle ore 01.05 le sirene hanno suonato anche a Gerusalemme" - "Almeno otto missili "scud" sono stati lanciati dall'Iraq contro il territorio israeliano. Due avrebbero colpito quartieri popolari di Tel Aviv. Uno avrebbe raggiunto Haifa, mentre altri due obiettivi non ancora identificati" ." La radio locale ha detto che c'è un attacco missilistico"(Ib ore 02,29) 

Gli Stati Uniti inviano in Israele alcune batterie di missili terra-aria Patriot, con lo scopo di intercettare in volo gli Scud iracheni. Israele vive comunque giorni da incubo.

18 - 19 - 20 - TV arroventate. C'è la gara di chi descrive i particolari degli attacchi e la precisione dei missili. Imperversano sugli schermi italiani a tutte le ore i generali in pensione superstar. Il N. 1 é Caligaris, passa da uno studio all'altro, con bacchetta, cartina, sagomine e freccette (mancavano i soldatini di piombo). Ci illustra la grande potenza americana, gli straccioni iracheni, e fa previsioni di una guerra blitz, "sarà una vittoria lampo, senza neppure vittime, perchè gli aerei stanno facendo solo delle "operazioni chirurgiche" "operando come un laser". (Poi sapremo che sono morti 100.000 militari  e 20.000 civili).

"Roma 18 gennaio - Al termine di una missione notturna congiunta con le forze multinazionali, un velivolo "Tornado" dell'aeronautica italiana non è rientrato alla base. Lo rende noto un comunicato, nel quale si precisa che al momento non si hanno notizie dell'equipaggio, costituito dal maggiore Giammarco BELLINI e dal capitano Maurizio COCCIOLONE" (Ib. ore 06,45)
"Fonti del comando aereo non escludono che i due ufficiali siano riusciti ad azionare gli eiettori, in questo caso sarebbero quasi certo prigionieri degli iracheni" (Ib. ore 20.23)

"Nicosia - 20 gennaio - Sette uomini, definiti piloti, sono stati mostrati stasera dalla tv irachena. Sono stati presentati di nazionalità americana, italiana, britannica e saudita. Gli uomini apparivano preoccupati e alcuni presentavano escoriazioni al viso" (Ore 18,13)
"New York 21 gennaio - Ecco il testo in italiano delle dichiarazioni rilasciate ieri al tv irachena dal pilota italiano Maurizio Cocciolone, diffusa dalla Cnn: "Dica il suo grado, nome e nazionalità. - Ok. Il mio nome è Maurizio Cocciolone e sono un capitano dell'aeronautica italiana. - Qual'era lo scopo della sua missione? - Attaccare un deposito di munizioni nell'Iraq meridionale. - Qual'è la sua opinione sulla guerra e l'aggressione all'Iraq? - La guerra è sempre una cattiva ragione...la guerra è una cosa brutta. - Ha un messaggio da mandare? - Penso che l'unico messaggio sarebbe dire ai miei dirigenti politici che risolvere una questione con la guerra è sempre da pazzi".
(Comun. Ansa,  21 gennaio, ore 00,27)

In Italia ci mancava solo più questo! Il giorno dopo Cocciolone oltre che su tutti gli schermi del mondo, è su tutti gli schermi italiani. Quel suo "My name is Maurizio Cocciolone"  sono cinque parole che gli italiani ascoltano ammutoliti e turbati; i pacifisti come gli interventisti. Si riaccendono le feroci polemiche dei primi (gli "ecco io lo dicevo" ovviamente si sprecano) . Il Paese si spacca un'altra volta in due, più di prima.

A parte i commenti, una ondata di scoramento in Italia c'è.  La prima missione degli italiani è iniziata  con un plateale  fallimento (8 aerei Tornado partiti, 7 tornati indietro perché senza benzina, e  l'unico arrivato a destinazione abbattuto) e quel che più brucia è quello scoop di Saddam, così umiliante. Qualcuno già evoca la prima disastrosa uscita della flotta italiana nella prima settimana di guerra nel 1940, a Punta Stilo, oppure gli "aiuti intralci" forniti da Mussolini a Hitler, complicandogli fatalmente l'invasione alla Russia.

Nel "grande spettacolo",  per alcuni entusiasmante per altri angosciante, l'annunciatrice del Tg La Sorella per la circostanza si presenta sui teleschermi  vestita in nero. La fanno subito cambiare d'abito perché "non comunica ottimismo". Intanto si alzano più forti le ondate delle polemiche tra pacifisti e interventisti, i primi invocando l'obiezione di coscienza, i secondi li tacciano di codardia.

Si inserisce nella polemica il mondo cattolico. Ma i discorsi pacifisti del Papa sono ritenuti fuori luogo, una ingerenza, iniziano le prime lacerazioni nel partito cattolico, e si cerca in vari modi di rimediare. La  Cei si esprime: "Obiezione sì, diserzione no". I vescovi prendono insomma  le distanze dal  pacifismo militante, aderiscono ai sentimenti del papa, ma nello stesso tempo assolvono il governo per aver deciso di partecipare alla missione sul Golfo con soldati italiani e far rispettare la legge militare.

Ma si comincia ad avere dei dubbi come rispettarla. Si gioca sulle parole, gli americani la chiamano senza reticenze guerra (War è infatti su tutti gli schermi americani) mentre l'Italia ha coniato un nuovo vocabolo; la forza impegnata nel Golfo  é semplicemente una  "Polizia Internazionale". Motivo: in guerra la diserzione comporta  una pena molto pesante, e nell'ipotesi che si verificasse una situazione del genere chi firmerebbe le condanne? All'Italiana si risolve lo spinoso problema: non è una guerra ma una "missione congiunta". (Se non è zuppa, è pan bagnato).

23 - NORMAN SCHWARZKOPF  comandante della "Missione", e COLIN POWEL, capo di stato maggiore Usa, comunicano che in una settimana hanno compiuto 12.000 raid aerei con grande successo sugli obiettivi nemici, colpendo il 95% dei radar iracheni. (non parlano dei centomila morti irakeni, e rigorosa censura sui propri morti).

25 GENNAIO - Gli iracheni iniziano a incendiare i pozzi petroliferi  in Kuwait. Compresi gli oleodotti che sabotati riversano sul golfo Persico un fiume di petrolio causando una catastrofe ecologica. Le telecamere indugiano sui poveri immobilizzati cormorani ricoperti di catrame. La tenerezza, l'emotività di quelle scene dovrebbe portare l'acqua del mulino all'intervento legittimo.

26 GENNAIO - In Italia grandi manifestazione di pacifisti, in prima fila i cattolici, in seconda comunisti e verdi, che si prendono sarcastici commenti come quelli di Mughini già letto sopra in apertura, ma anche di peggio "Mitragliate i pacifisti con la raffica più bieca: sono complici di Saddam, ne avallano la violenza e oggettivamente (!) lo proteggono". (lo strilla L'Avanti); mentre da New York  CRAXI (sul suolo americano)  fa il falchissimo contro i "professionisti della disgrazia, colpevoli di un'inaccettabile predicazione pacifista e pacifoide". (un termine questo già usato da Mussolini).
 
27 GENNAIO - DOMENICA - Angelus del Papa in Vaticano, con altri appelli alla pace. Giornali e  Tv americane hanno censurato il discorso del Papa. In Italia sono stati perfino irriguardosi con certe vignette (in mutande come gli iracheni che si arrendono a Bush).

29 GENNAIO - Le pagine dei giornali stanno ancora vomitando fuoco contro i pacifisti ed ecco un'altra bufera. Una tempesta "dal mare"!  Polemiche e indignazione degli interventistai, per le affermazioni in una intervista uscita su Famiglia Cristiana, addirittura del comandante della flotta italiana nel Golfo, ammiraglio MARIO BURACCHIA.  Afferma le stesse cose dette da Cocciolone, però lui non era sotto sequestro: "Questa è una guerra che si poteva evitare...devo dimettermi, non ho la serenità necessaria". - Nello stesso giorno  da Parigi, ci sono le dimissioni del ministro della difesa francese che in sostanza si è dissociato dall'intervento e ha detto le stesse cose di Cocciolone e Buracchia: "Gli obiettivi dell'Onu non sono certo quelli che solo gli Usa arrogantemente hanno deciso di raggiungere".

NOTIZIE DAI TITOLI DEI GIORNALI O TV
NAZIONALI - INTERNAZIONALI - SPORTIVI

FATTI NAZIONALI
4 - L'Istat conferma che l'inflazione nel 1990 é stata del 6,4 %, l'obiettivo del governo era del 6%
4 - A Bologna ricompare la famigerata "Uno bianca" al quartiere Pilastro. Vengono uccisi tre giovani carabinieri.
5 - A Bologna il Presidente COSSIGA commemorando le vittime difende l'arma bersagliata dalle critiche (nemmeno lontanamente immagina che davanti a lui ci sono i tre assassini della Uno Bianca. Come sapremo in seguito).
31 - Nel clima pacifista e  guerresco del Golfo, si apre a Rimini il congresso del PCI (sarà l'ultimo), OCCHETTO darà vita al nuovo PDS (Partito Democratico della Sinistra). La singolarità di un suo intervento sta nel citare alcuni passi pacifisti del Papa. Quelli di Cacciari li abbiamo letti invece sopra in apertura anno.
ALTRI GIORNALI E ALTRI TITOLI E SOTTOTITOLI
1 Aumentano le bollette della luce e del telefono, il canone radiotelevisivo, la benzina, il gasolio e il metano. 
2 L'offerta di buoni dei tesoro poliennali incontra una domanda quasi doppia. 
4 - A Bologna ricompare la famigerata "Uno bianca" al quartiere Pilastro. Vengono uccisi tre giovani carabinieri.
5  A Bologna il Presidente COSSIGA commemorando le vittime difende l'arma bersagliata dalle critiche (nemmeno lontanamente immagina che davanti a lui ci sono i tre assassini della Uno Bianca. Come sapremo in seguito). 
4 L'Olivetti chiede la cassa integrazione. 
5 L'Istat conferma che l'inflazione nel 1990 é stata del 6,4 %, l'obiettivo del governo era del 6%
La crescita dell'economia è rallentata nell'ultimo trimestre. 
6 Vengono resi noti i nomi di 577 «gladiatori». 
7 Il debito pubblico supera il Pil. 
La procura di Roma apre un'inchiesta sulla divulgazione dei nomi dei «gladiatori». 
8 La bilancia commerciale registra un passivo di 3.629 miliardi. 
9 Polemica apertura dell'anno giudiziario: crescono sequestri di persona, rapine, omicidi. 
La Corte costituzionale impone la rivalutazione delle pensioni degli ex dirigenti statali. 
10 La Fiat richiede la cassa integrazione per 65.000 addetti. 
11 Mario Segni si dimette da presidente del Comitato parlamentare per i servizi segreti su richiesta del Psi. 
12 I Cobas del pubblico impiego formano un nuovo sindacato chiamato Unicobas. 
14 Il fisco denuncia un buco di 11.000 miliardi. 
15 I telegrammi verranno distribuiti dal consorzio privato Send Italia. 
16 Mini sanatoria per gli evasori fiscali. 
17 Il parlamento decide (382 sì, 201 no e 12 astenuti alla Camera; 190 sì, 96 no e 4 astenuti al Senato) la partecipazione italiana alle azioni militari nel Golfo. 
La Corte costituzionale boccia due dei tre referendum elettorali e ammette soltanto quello sulla preferenza unica. 
Mario Draghí sostituisce Mario Sarcinelli alla direzione generale del Tesoro. 
Muore a 82 anni il grande scultore Giacomo Manzù. 
21 Maxi emissione di Bot per 39.000 miliardi di lire. 
La Continental interrompe i colloqui per la fusione con la Pirelli. 
24 Continua lo scontro tra la Cir di Carlo De Benedetti e la Fininvest di Berlusconi per la proprietà della Mondadori. 
25 Nuovo decreto sulla tassazione dei capital gains. 
29 La Corte dei conti chiede la concentrazione del governo, dell'economia in un solo ministero. 
30 Ettore Gallo viene eletto presidente della Corte costituzionale. 
31 Si apre a Rimini il congresso di fondazione del Partito democratico della sinistra. 
Sgomberato dopo duri scontri l'edificio romano la Pantanella che 
ospitava 2.000 extra comunitari. 

FATTI INTERNAZIONALI
2 - E' sconfitto in Somalia dai guerriglieri antigovernativin  il regime di SIAD BARRE. Il 26 è costretto ad abbandonare definitivamente il Paese
8 - In Russia si aggrava la crisi delle 7 Repubbliche baltiche "secessioniste". Molti giovani sono renitenti alla leva. Mosca invia divisioni di paracadutisti e una colonna di blindati compaiono nelle strade di alcune città ribelli circondando gli edifici pubblici e il Parlamento. Incidenti con decine di morti e numerosi feriti.
10 - GORBACIOV invia un ultimatum alla Lituania che si è dichiarata indipendente. A Vilnius i soldati dell'Armata Rossa occupano i ministeri e la Tv con i blindati, sparando sulla folla scesa in piazza; morti e feriti.
13 - L'Onu presenta l'ultimatum a Saddam Hussein per il ritiro dal Kuwait, concedendo due giorni di tempo.

FATTI SPORTIVI
2 Muore in un incidente d'auto CARLOS DURAN campione europeo pesi mesi
7 GIORGIO LAMBERTI vince i 200 s.l. ai mondiali di nuoto in Australia. E' il primo nuotatore italiano a riuscire nell'impresa.

FINE GENNAIO

La guerra è nella sua fase più "calda". Da alcuni giorni bruciano i pozzi di petrolio sul Golfo Persico. Ci sono altri attacchi degli Scud su Israele.
E proprio su Israele si pronuncia "per la prima volta" il Papa esprimendo la sua solidarietà. Ma l'ondata pacifista prosegue con l'Italia spaccata in due.

In un sondaggio (Espresso del 3 febbraio) il 47,1 per cento  degli italiani ha dichiarato giusta questa guerra, il 50,5 ingiusta, e solo il 2,4 non ha risposto.
Ma in un altro sondaggio quasi il 96 per cento non conosce esattamente il sistema di governo di entrambi i due Paesi. Su che cosa  basa il suo giudizio "giusta" quel   47,1%  di sopra è un mistero.
La più ricorrente informazione sulla motivazione era questa "Saddam ci vuole portare via il petrolio, sei disposto a farne senza, di andare a piedi?".  Detta così più nessuno dice no.

Riguardo addestramento e mezzi dell'esercito italiani,  fra quelli che hanno dichiarato giusta questa guerra, il 65,4 per cento li ritengono insufficienti e solo il 24 per cento adeguato. Significa che il 65,4 per cento di quelli schierati a favore,  rispondendo insufficienti mandano comunque allo sbaraglio i soldati; (stessa situazione nel 1940, li mandarono in Russia con le scarpe di cartone; tutti volevano la guerra! poi i soldati che ci andarono persero e quando tornarono a casa li disprezzarono pure!).

Per quella del '40 abbiamo comunque delle significative testimonianze   "I più fecero come chi scrive, cioè nulla. Ci lasciammo portare dagli avvenimenti quasi dissolvendoci in essi, e senza contribuirvi nè in un senso nè nell'altro. Quelli di noi che vennero richiamati alle armi, cioè quasi tutti, non furono soldati traditori, ma nemmeno buoni soldati". (Indro Montanelli, L'Italia dell'Asse, 1a ediz. Rizzoli, 1981, pag 446).

E se lo dice lui che era un ufficiale dell'artiglieria, figuriamoci quelli che dovevano solo ubbidire agli ufficiali; partivano allora per un massacro già annunciato. Le madri che affidavano agli ufficiali (colti e letterati) i loro figli mica potevano immaginare che loro al primo colpo di cannone non avrebbero contribuito né in un senso nè in un altro. Mica potevano  supporre che loro già alla partenza facevano nulla. E nemmeno potevano lontanamente concepire  che loro facendo nulla  non erano nè traditori ne buoni soldati. Anche perchè -rileggendo le prime pagine dei giornali di allora - c'erano resoconti trionfalistici a otto colonne sui "Successi strepitosi delle Forze dell'Asse".

Un po' simili a quelli di oggi.

Infatti, continuano i toni trionfalistici nel raccontare gli "spettacolari" raid. I primi bombardamenti, in poche ore, insieme ai palazzi di Bagdad, hanno raso al suolo anche la legittimità dei già non pochi dubbi manifestati prima dell'intervento. Emergono molti soggetti  zelanti e ossequiosi al consenso bellico che  in certi casi fanno più paura più della stessa guerra, con la loro euforia, le loro certezze, a echeggiare atteggiamenti di tempi e regimi sopra accennati che si ritenevano definitivamente superati.

V. ZUCCONI scrivendo i suoi resoconti dei micidiali e precisissimi  raid,  gli stessi generali americani gli appaiono degli "inguaribili pessimisti nel dire che la guerra sarebbe durata alcune settimane". Trionferanno in poche ore, al massimo qualche giorno.

Bacchettate sui pacifisti complici di Saddam; bacchettate sui dubbiosi additati come "invertebrati"; "disfattisti" (i cattolici di sinistra e la sinistra);  e la stessa voce ostinata e pacifista del Papa "la si cerca di attenuare e oscurare" (cito, l'Osservatore Romano del 20 gennaio).

Il più zelante ARRIGO LEVI, con il viso, con la voce e con le parole: al Tg1 parlando di Bush, lo cita sempre come "Il Presidente" senza mai specificare di chi: se degli Usa, del Mondo o dell'Universo.

Comunque il concetto migliore è quello di GIUSEPPE TURANI sul Corriere del 19 gennaio: "La "business community" non è fatta di guerrafondai più di qualsiasi altra comunità. Ognuno semplicemente, fa il proprio mestiere".

ENZO BIAGI invece giustifica i guerrafondai in un altro modo, bollando la sinistra pacifista di folclore, senza avere nemmeno un dubbio, e scrive: "E' sicuro, che col folclore, la rettorica e gli slogan, si replica soltanto un frusto e anche un po' squallido, copione. I proletari, quando indossano una divisa, hanno sempre sparato" (Panorama, 27 gennaio).

Infine a vederci più chiaro di tutti è VALTER VECELLIO: "Movimenti in crisi, alla ricerca di un'identità smarrita, stanno cavalcando spregiudicatamente la carta di questo pacifismo orbo e demagogico...i problemi della pace sono questioni serie, troppo serie per lasciarle solo a questi "pacifisti" (Avanti, 19 gennaio).


INIZIA LA PIU' GRANDE BATTAGLIA TERRESTRE
DALLA 2nda G.MONDIALE

Più di un milione di uomini, con cinquemila carri armati, seimila blindati, migliaia di pezzi di artiglieria.

24 FEBBRAIO - "New York - I combattimenti di terra in Iraq sono cominciati. Lo annunciano le reti televisive americane Nbc e Cbs" "La liberazione del Kuwait è entrata nella fase finale - ha dichiarato Bush. E ha aggiunto il generale Schwarzkopf è stato autorizzato ad usare tutte le forze a sua disposizione"  (Comun. Ansa. ore 02.39 - 04.17)

26 FEBBRAIO - "Kuwait City liberata. Iracheni in fuga o allo sbando" (Ib. ore 15.29)
28 FEBBRAIO - "L'Iraq ha accettato tutte le risoluzioni dell'Onu per porre fine alla guerra" (Ib. ore 02.42)
"Washington - "Il presidente Bush ha detto che il Kuwait è liberato, che l'esercito iracheno è sconfitto e che le operazioni militari nel Golfo saranno sospese alle ore 05.00 gmt, le ore 06.00 italiane"
(Ib, ore 03.07)
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Lo "spettacolo" è finito! Incompleto! Deluso chi voleva impiccato SADDAM HUSSEIN. E deluso chi voleva lo spettacolo della guerra sulle televisioni all'ora di cena, dove gli spot pubblicitari hanno moltiplicato per tre e per dieci il loro prezzo. La guerra in diretta fa audience! Anche se alcuni hanno messo in dubbio molte scene cruente - questo perchè ad Amman si confezionavano cassette su commissione per i vari Paesi acquirenti. A secondo i gusti  e i vari regimi, si facevano i mixer su commissione. 
Il termine delle ostilità in alcuni ambienti è dunque appreso con viva costernazione. Il grande spettacolo con già un copione, delle scalette pronte e il florido mercato delle cassette era appena iniziato e inspiegabilmente ora finiva tutto subito.

La ragione prima é che la razionalità del "nuovo ordine" che BUSH aveva annunciato al mondo iniziando la "sua" guerra, cozza con la realtà dei conflitti locali e sui futuri scenari: imprevedibili,  che sfuggirebbero pure al controllo di una grande potenza dotata di grandi risorse e mezzi militari strategici come l'America (il Vietnam è sempre un fantasma).
Non sapremo quindi mai perché finì questa guerra (e forse nemmeno perché é iniziata) fatta di tante "bugie" e di tanti preparativi e incidenti pretestuosi. Non dimentichiamo che la risoluzione Onu chiesta a Saddam era la stessa chiesta da anni agli israeliani: "invasione e occupazione di territorio" (Palestinese, Gaza ecc.).

La ragione seconda (forse la più importante): Ci sono i grandi eventi in Russia: scioglimento del PCUS e fine del comunismo nei Paesi dell'Est con le disgregazioni che improvvisamente potrebbero modificare i confini degli Stati delle Repubbliche e i rapporti di forza di alcune di esse, trasformandole in tante "schegge impazzite", fuori dai dialoghi e dai corridoi della vecchia diplomazia (Yalta, nonostante la guerra fredda tra le due grandi potenze era stata sempre rispettata, ma ora?).

Autonomie imprevedibili e temibili visto che alcuni generali hanno le chiavi degli arsenali, compresi quelli atomici. 10-15.000 ogive a testata atomica sono disseminate  nei territori dell'ex impero. In caso di guerra civile (ritenuta non solo probabile) ci sono almeno 15 repubbliche che possiedono armi nucleari. Quindici repubbliche e non più un capo. Cosa faranno? Come reagiranno? Gorbaciov non conta più nulla.

Oltre a quanto detto, chi si é chiesto perchè Bush non è andato oltre, trova due giustificazioni: il primo scopo lo aveva raggiunto (la sua popolarità sale di colpo all'83% e viene per sempre dimenticato l'appellativo  wimp; le sue labbra strette hanno convinto); mentre il secondo era troppo pericoloso, avrebbe vanificato il primo.
Con l'America in recessione annunciata (l'abbiamo letta l'analisi di Forti) pochi mesi di guerra l'avrebbe messa in ginocchio del tutto. L'ultimo rischio che non voleva correre Bush era quello di richiamare in vita il mostruoso fantasma del Vietnam. 
All'inizio gli americani pur non dicendo no all'intervento in Kuwait, il timore ce l'avevano, anche perché questa volta c'era una situazione molto più problematica di allora, cioè una cartina geopolitica dell'intero continente asiatico sconvolta. Sapere dove, come e quando sarebbe poi finita la guerra erano domande a cui pochi davano risposta. L'URSS di questo momento è una grande e terribile incognita. Qualcuno (non pochi) potrebbe considerare carta straccia gli accordi di Yalta.

Infatti, stanno cambiando le nozioni di geografia, e molti, giovani o vecchi (uomini comuni, governanti, presidenti) se vogliono capire esattamente cosa sta succedendo e quali saranno i futuri sviluppi in questo caos, devono rispolverare le antiche cartine dove sono segnati i vecchi confini prima della Rivoluzione, e dai polverosi libri di storia rileggersi le diverse realtà politiche, economiche, etniche e religiose dei paesi allora coinvolti e poi loro malgrado stravolti. Cartine e libri che riportano alla memoria i vecchi contenziosi della prima  guerra mondiale, della seconda, e perfino quelli ancora più lontani nel tempo, sempre oggetti di profondi rancori mai dimenticati ma ora improvvisamente tutti riportati in superficie.
Questo non solo in Unione Sovietica, ma soprattutto sui Balcani, dove per capirci veramente qualcosa bisogna arretrare nella storia addirittura fino al 1389, a un due volte famoso 28 giugno (ne parleremo in dettaglio il prossimo anno).

Infatti, fra i tanti stati e staterelli, ad approfittare per rendersi indipendenti, quello a cui indirettamente l'Italia é maggiormente coinvolta con un territorio che gli sta proprio di fronte, troviamo il mondo Slavo.
Inizia la prima scintilla proprio il 27-28 giugno (!!), con l'insurrezione a Kraina, in Croazia e in Slovenia. E' insomma iniziata la rivolta in Iugoslavia, con l'Italia che viene a trovarsi a far da porto di attracco agli esodi biblici di una popolazione in fermento (o meglio un ex popolo formato da popoli diversi).
Ma a iniziare gli esodi, i primi sono gli albanesi. In marzo sulle coste di Brindisi ne sbarcheranno in un colpo solo 20.000, in luglio 22.000, e in agosto 11.000; più le innumerevoli traversate di piccole imbarcazioni che sono sfuggite ad ogni controllo.

"Tuttavia, vinto Saddam, in Italia resta un nemico da battere: i pacifisti, i non-interventisti, le colombe, quelli che ritenevano il conflitto del Golfo inutile e dannoso, la causa di guasti profondi che si faranno sentire nel tempo" concludeva così tra il serio e il faceto, Giampaolo Pansa su l'Espresso del 10 marzo, pag 31 (il tempo dirà se questi guasti erano una fantasia o una cruda (kurda, turca, irachena, balcanica, armena, palestinese, ecc.) realtà.

 

NOTIZIE DAI TITOLI DEI GIORNALI O TV
NAZIONALI - INTERNAZIONALI - SPORTIVI

FATTI NAZIONALI
1 - Al Congresso PCI, il "Golfo" fa ingolfare l'assemblea.  Aria di scissione dopo che una mozione di LIBERTINI ha chiesto di votare un ordine del giorno con il problema del ritiro immediato dell'Italia dal conflitto in M.O.
3 -  muore il vecchio PCI e nasce il PDS, ma non tutto il partito è schierato con OCCHETTO pur nuovamente eletto segretario con il 72% dei voti del Consiglio nazionale. Il congresso chiude dunque con una profonda divisione
10 - A Roma, LIBERTINI, GARAVINI e COSSUTTA non accettando di entrare nel nuovo PDS, tengono a battesimo un nuovo partito:  il Movimento per la rifondazione comunista.
8 - Primo Congresso della LEGA NORD di UMBERTO BOSSI che sostituisce quella (regionale) Lombarda, lanciando  la prima proposta di dividere l'Italia in tre Repubbliche: del Nord, del Centro e del Sud.
9 - Nel Sud intanto incombe una minaccia. Da Durazzo, in Albania, sono pronti a salpare per espatriare in Italia migliaia di albanesi. Il "vento indipendentistico" della Lituania sta diffondendosi in tutto l'Est, e sta contagiando i Paesi comunisti e i Balcani,  con desideri di secessione e indipendenza.

13 - Orrori in Tv. Va in onda lo spettacolo delle "operazioni chirurgiche" , "precise come un laser",  i fotogrammi mostrano  invece centinaia di civili morti, colpiti dentro un rifugio. Altre immagini sono censurate, é scattato   lo "scudo del silenzio", in onda solo lo stretto necessario ai Tg, e con quasi tutta l'informazione militarescamente allineata contro Saddam. I generali a riposo sono i nuovi divi dello schermo, mettendo le bandierine sulle cartine come a giocare ai soldatini. Decisivo anche il linguaggio e il dispiegamento dei cervelli  per indicare e spiegare chi sono i buoni e i cattivi, ma nessuno ha avuto il coraggio di spiegare il tipo di "democrazia"  in Kuwait.  Parola d'ordine é non parlarne. Inoltre: minimizzare gli orrori causati; criminalizzare l'avversario; i pacifisti indicarli come complici di Saddam; vietato nelle sale e tv programmare film contro la guerra, proiettare solo   film western, gli yankee  che trionfano sugli indiani cattivi (processo di trasposizione: a sporco indiano corrisponde sporco iracheno).

22 - Con quasi più di un  mese di ritardo, a poche ore alla scadenza dell'ultimatum dato da Bush a Saddam Hussein prima di sferrare l'attacco finale decisivo  il Parlamento approva la linea di governo sull'intervento nel Golfo non senza polemiche con i giudici (firmatari di un appello),  definiti  "pacifisti", "traditori", "Indegni di fare i magistrati", da COSSIGA. (anche se alcuni di essi hanno rischiato con le BR nostrane).  Manifestazioni di Rifondazione Comunista a Milano: accusano che la guerra é solo "americana", e gridano  "Italia fuori dalla Nato".

27 - Lo "spettacolo" "Tempesta nel Deserto" é finito. Ha lasciato liti e polemiche tra i partiti, in quelli di sinistra, in quelli di destra, ma soprattutto ha lacerato quello del mondo cattolico. Dalla fine della guerra non si erano mai verificate tante contraddizioni nel partito definito "cattolico". C'è chi ne ha approfittato: dal disordine ideologico dei partiti storici sta emergendo la Lega Lombarda, che diventata Lega Nord sta riunendo i moderati (ma qualcuno li definisce "incazzati") e sta sbriciolando partendo dalla base il sistema consolidato da oltre quarant'anni.

ALTRI GIORNALI E ALTRI TITOLI E SOTTOTITOLI
3 La mozione sulla nascita del Partito democratico della sinistra viene approvata con 807 voti favorevoli, 75 contrari e 49 astenuti. Gli scissionisti costituiscono Rifondazione comunista. 
4 Achille Occhetto non raggiunge il quorum per l'elezione a segretario del Pds. 
5 Il presidente della Commissione sul dopo terremoto, Oscar Luigi Scalfaro, consegna la relazione conclusiva ai presidenti di Camera e Senato. 
8 Con 376 sì, 127 no, 17 astenuti e 4 schede bianche Occhetto viene eletto segretario del Pds. 
10 Umberto Bossi viene acclamato segretario della Lega Nord. 
11 La federazione del terziario avanzato vanta 500.000 addetti ad altissima qualificazione professionale. 
13 De Benedetti liquida i titoli della Società Generale de Belgique chiudendo la sua avventura belga. 
16 L'Istat rileva un declino della produzione del 5,3%, 
18 Il fisco denuncia entrate inferiori di 10.700 miliardi rispetto alle previsioni. 
L'Istat rileva una crescita dei salari superiore all'inflazione. 
19 Il ministero del Tesoro lancia una emissione di euro obbligazioni a tasso fisso in Ecu di durata ventennale. 
21 Vengono perequate le pensioni d'annata. 
22 Il Consiglio dei ministri approva la seconda legge comunitaria per adeguare la legislazione nazionale alla normativa Cee. 
23 Aumenta l'export italiano verso i paesi dell'Est. 
25 La Guardia di finanza denuncia 2.077 evasori totali e 1.622 parziali. 
28 Viene approvato un decreto per contrastare il riciclaggio di denaro sporco. 

FATTI INTERNAZIONALI
1 - Termina in Sud Africa l'APARTHEID, la descriminazione razziale tra neri e bianchi.
7 - Impressione a Londra. In pieno centro, nel prato del Foreign Office, con  Major in riunione per la crisi del Golfo, esplodono tre razzi mandando in frantumi i vetri della stanza del summit del primo ministro.
10 - In Lituania, dopo la ribellione, che si affermava essere di pochi, è stato concesso il referendum sull'indipendenza, che però si è trasformato in un plebiscito: il 90 per cento ha detto di si all'indipendenza e secessione dall'Urss.

19 - BORIS ELTSIN il leader radicale, nella crisi aperta dalle Repubbliche   secessioniste, lancia in Tv un attacco frontale a GORBACIOV chiedendo le sue immediate dimissioni, trasferendo il potere al Consiglio della federazione Urss. Pronta la immediata risposta del Soviet: "é contro la costituzione".

20 - In Albania centomila manifestanti abbattono a Tirana il monumento a HOXHA il defunto dittatore comunista.
21 - SADDAM HUSSEIN nella risoluzione 660 presentata dall'Onu per porre fine alla guerra, pone condizioni ritenute inaccettabili, fa un discorso minaccioso alla Tv, ma BUSH gli invia l'ultimatum prima dell'attacco finale decisivo fissato per il 23.

23 - Scaduto l'ultimatun, inizia la più grande battaglia dalla fine della guerra mondiale. Un milione di uomini e undicimila carri armati blindati appoggiati da una grande incursione aerea, partecipano al grande attacco. Il 24 fanno ventimila prigionieri e sono alle porte di Kuwait City, il 25 la conquistano dopo averne fatti altri trentamila. L'esercito iracheno abbandona il Kuwait lasciandosi dietro migliaia di morti nella   lunga colonna in ritirata nel deserto. Uno "spettacolo" che è stato offerto ripetutamente indugiando su una colonna di uomini e mezzi carbonizzati.


25 - 26 - POWELL e SCHWARZKOPF annunciano la disfatta totale dell'esercito  iracheno: 29 divisioni annientate, cinquantamila uomini arresi, distrutti 3.700 carri, 1.850 blindati 2.100 pezzi d'artiglieria. E oltre 100.000 morti.

25-26 - Sorpresa a Budapest. Viene sciolto in Patto di Varsavia  creato nel 1955 (per contrapporsi alla Nato) che obbligava  assistenza militare reciproca della Bulgaria, Cecoslovacchia, Polonia, Romania. Ungheria e Urss. La carta geografica sta cambiando mese dopo mese: in Medio Oriente, in Russia, in Jugoslavia, e dopo la riunificazione tedesca anche nel centro Europa.

FATTI SPORTIVI
3 - La squadra di tennis italiana é eliminta dalla Coppa Davis da quella tedesca.

FINE FEBBRAIO

 

Sono le tre frasi pronunciate dal capo dello Stato,
FRANCESCO COSSIGA ( qui la Biografia e i fatti > > >
...sabato 23 marzo alla Fiera di Roma, davanti ai microfoni e alle telecamere. Rappresentano uno sconcertante documento, di eccezionale gravità, un atto d'accusa, una denuncia contro il sistema politico e istituzionale. Tre frasi per dare l'allarme, sollecitando a più riprese la Grande Riforma e la Seconda Repubblica, che la maggior parte dell'opinione pubblica vuole. Gente che condivide nella sostanza, l'ispirazione e l'obiettivo di Cossiga, che proprio per questo appoggio popolare viene accusato di fare del qualunquismo e di ricercare il consenso emotivo.

Per i politici sono "picconate" disfattiste, che delegittimano il parlamento e la magistratura; ma per la gente che si muove nel quotidiano, dentro non una società "civile" ma nella inestricabile "foresta delle lobby", sono "picconate" che stanno minando alla base molte certezze sull'operato di alcuni nomi eccellenti, che si ritenevano fino ad oggi intoccabili, o unti dal signore, pur avendo pochi meriti, e alcuni  proprio nessuno.

Il degrado della vita pubblica, prodotto dalla partitocrazia, l'instabilità governativa, la precarietà delle maggioranze parlamentari che dal dopoguerra sono state sempre DC oppure tenute assieme con blandi alleati di comodo, ieri, e tracotanti e gonfi di prepotenza e arroganza oggi, è ormai una realtà davanti a tutti. E sta generando un profondo malessere anche e soprattutto nella grande imprenditoria.

Insieme, molti, moltissimi, hanno trasformato l'Italia in terra di conquista dove più nessuno è libero di muovere un passo se prima non si è piegato con tanti inchini se è un debole, e a tanti ricatti se è un forte. Tutto questo é già da tempo sotto gli occhi di tutti. Ma tutti tacciono.

Che ora a sostenere queste tesi sia il presidente della Repubblica in persona, massimo custode delle istituzioni (che non è un tipo "alla Pertini")  é quantomeno singolare, improprio e inusitato. Tanto più che lui (gli si ricorda) ha fatto parte integrante fino a ieri di quella partitocrazia di cui lamenta i tanti guasti. Dunque, l'accusa del presidente Cossiga corrisponde in larga misura a una vera autodenuncia e a una vera autoaccusa, che l'Italia non ha mai visto e conosciuto in quasi cinquant'anni. Cossiga insiste e vuole addirittura dimettersi;  chiede addirittura di essere processato.

Si sta togliendo i "sassolini dalla scarpa", anche a costo di alienarsi le simpatie di vaste aree (ma lo dicono i sondaggi però, non la gente comune e i cittadini senza potere), o di essere attaccato da più parti da vecchi amici del suo stesso partito e da quel  "....nuovo "amico" che ha le voglie di "raddrizzare l'Italia" con il qualunquismo, con il "Rimedio incorporato", ma non prima però di aver "creato la sua casta con il diritto di fare strame di tutto e di tutti, di degradare la politica in affarismo, di arricchirsi con le tangenti, di spartirsi il bottino, di cuccarsi gli incarichi più lucrosi, di occupare gli enti pubblici e taglieggiare le aziende private, e persino di mandare in Parlamento non soltanto i propri cavalli, come si limitava a fare Caligola, ma anche i propri asini,  gli sciacalli e le jene..."  e aggiunge "... che sta organizzando la beffa. Anzi quello che vuole mettere in scena è un dramma. E a noi forse ci aspetta la tragedia. Dovremo forse fra poco dire, o saremo costretti a dire soltanto di si,. Si, si, si, sissignore signor presidente della Repubblica Presidenzialista. Una tragedia che, tuttavia, non ci troverà né atterriti né silenziosi".
 (Frasi che riportava Giampaolo Pansa, proprio all'interno del settimanale sopra del 7 aprile, a pag 21, con il titolo Il "burattinaio")

PANSA ha anticipato uno scenario, perché gli attacchi a COSSIGA (alcuni furiosi, dove qualcuno propone perfino di farlo ricoverare in una casa di cura perche matto) dopo che è esploso il Caso Gladio (che Cossiga ne ha difeso -da impavido- la piena legittimità) vengono proprio dai ministri socialisti e dallo stesso CRAXI, quando si è sfiorata la crisi istituzionale con Cossiga sul punto di "autosospendersi" dopo che il governo aveva preso la decisione di nominare cinque saggi con il compito di giudicare sulla legittimità di Gladio, che dal presidente é stata interpretata come un atto di sfiducia nei suoi confronti.
Il decreto di autosospensione era già pronto, poi in aiuto di Cossiga é corso Andreotti , ma i ministri socialisti hanno posto la loro riserva, e CRAXI ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di difendere "l'infallibilità" di COSSIGA. (che non la manda proprio giù, detto da "quello" - prima o poi si vendicherà).

Siamo dunque all'inizio dei grandi scontri: e tutti hanno nel loro cassetto qualcosa, ma Cossiga ha più degli altri. E' dal 1948 che è al vertice di una specie di "Gladio" (anche se i primi studi di questa organizzazione risalgono al 1951 e l'accordo segreto tra Sifar e Cia fu stilato il 26 novembre del 1956). "Segni il mio predecessore nel '48 mi ha mandato a prendere le armi..." (lo dichiara a Chicago, vedi Corriere del 13 gennaio 1992) "....in previsione di un possibile tentativo comunista di golpe nel 1948 dopo l'attentato a Togliatti o come risposta alla vittoria elettorale della DC. Giustificato perché a quel tempo i comunisti disponevano più armi loro che l'intero esercito italiano". 
Ma non è tutto, Cossiga chiama in causa anche un "gran laico" come firmatario dell'atto costituivo della Stay behind (questo era il vero nome della Gladio) : una trasparente allusione a GIOVANNI SPADOLINI. Repliche e smentite dai parenti dei due chiamati in causa, ma nessun stupore manifestano padre BAGET BOZZO e PISANO che prima di gioire accanto a Craxi (in seguito con Berlusconi) "militavano" in quella DC "organizzata" non solo evangelicamente.

Occhetto invece si limita a chiedere chiarimenti. Ma che agisse una struttura parallela armata del PCI a quel tempo, se ne ebbero poi concreti indizi, nemmeno più dubitabili oggi. Che vi fosse un altrettanto struttura parallela armata anche dentro la DC (perfino all'insaputa dei vertici democristiani) anche questo è ormai assodato.
(Ma che qualcuno possa in questo quarantennio, immaginare che dentro la DC ci fossero dei "traditori" reclutati e pagati dal KGB, questo nessuno osa nemmeno   immaginarlo. Ma il "muro" si è rotto, e da quel varco qualcosa sta ora passando, scottante, e sono raffiche di Mitrokinaglia (un giorno si capirà cosa vogliamo dire); e Cossiga che di spioni é da una vita che se ne occupa (dell' est e dell' ovest, e anche "dentro" la stessa penisola), sa molto, moltissimo. Qualcosa dirà nel prossimo gennaio (vedi). Ma pochi prestarono attenzione alle sue parole.

Insomma a stracciarsi le vesti dopo le rivelazioni di Cossiga sono stati in tanti, ma tutti hanno recitato la loro parte con tanta ipocrisia o con poca realistica visione dei fatti di allora, nonostante che da alcune settimane il mondo occidentale sia stato spettatore del totale fallimento e dello sfascio di quella ideologia che voleva prendere il potere in quei lontani anni, molto critici.
Rivelazioni senza reticenze quelle di Cossiga, con un motivo di soddisfazione per il fatto che per 45 anni tutti i componenti hanno mantenuto il segreto su Gladio e sui 139 nascondigli di "materiali" di pronto intervento in caso di occupazione "rossa".

Il pericolo non erano i "rossi" dell'Est. Il comandante di un reparto speciale della Nato così si esprimeva a chi scrive che ne faceva parte: "Il pericolo è che il giorno dopo gli italiani diventino all'improvviso tutti comunisti (compresi gli industriali, i cattolici, i borghesi, i militari). Abbiamo già visto un "8 Settembre". E chi ne ha fatto uno è capace di farne un altro".

 

NOTIZIE DAI TITOLI DEI GIORNALI O TV
NAZIONALI - INTERNAZIONALI - SPORTIVI


FATTI NAZIONALI
7 - MARIA FIDIA MORO, figlia dello statista ucciso, lascia clamorosamente la DC e aderisce al gruppo di Rifondazione Comunista come indipendente. (Un' altra profonda lacerazione dentro in partito cattolico).
11 - Il Papa dopo aver criticato l'Emilia Romagna come regione in negativo, anche in Toscana esprime severi giudizi sul tessuto cristiano avviato col secolarismo alle "stigmate di morte"  di una "Terra di missione" sempre più corrosa dall'indifferenza.
22 - COSSIGA appare in televisione e questa volta interviene sullo scenario politico. Non esprime giudizi solo negativi chiedendo un rimpasto nel governo, ma va oltre, e indica una vera e propria crisi. Il giorno dopo sorgono le polemiche e lui ritorna in Tv "Intendo esercitare le mie competenze. Posso accettare o repingere le dimissioni dei ministri. E d'ora in avanti parlerò per atti formali. - La Dc (corrente di FORLANI   difende COSSIGA  dagli attacchi, ma nello stesso tempo difende anche il presidente del Consiglio ANDREOTTI. - I socialisti invece premono per la crisi.
25 - Morto CARLO DONAT CATTIN, a guidare la corrente di Forze Nuove della DC, è FRANCO MARINI già segretario della CISL.
29 - ANDREOTTI Rassegna le dimissioni del suo governo. Proteste in aula del nuovo PDS. COSSIGA anticipa subito che senza un buon programma di un successore, scioglierà le Camere.
ALTRI GIORNALI E ALTRI TITOLI E SOTTOTITOLI
3 I piloti italiani Gianmarco Bellini e Maurizio Cocciolone abbattuti su Baghdad vengono dichiarati vivi. 
4 Arrivano migliaia di profughi albanesi. 
6 La spesa per i mondiali di calcio sale a 10.000 miliardi contro le previsioni di 3.500 miliardi. 
8 Sono 18.000 i profughi albanesi giunti in Italia, in particolare in Puglia. 
9 Il ministro del Commercio estero, Renato Ruggero, in missione in Kuwait. 
12 Carlo De Benedetti viene rinviato a giudizio per concorso in bancarotta fraudolenta nel caso del Banco Ambrosiano. 
15 La legge per colpire gli evasori sancisce soltanto sanzioni amministrative. 
16 Sono 22.000 i profughi, soprattutto albanesi, presenti in Italia. 
17 Si annuncia un rimpasto del governo Andreotti. 
18 Muore nell'ospedale di Montecarlo, dopo un intervento chirurgico, il ministro del Lavoro Carlo Donat Cattin. 
19 Il telefinanziere Giorgio Mandella denuncia un crac da 400 miliardi. 
20 Muore, all'età di 98 anni, Rodolfo De Benedetti, padre di Carlo. 
21 La legge per la parità uomo donna nel lavoro viene approvata definitivamente. Prevede incentivi per il lavoro femminile. 
22 Cossiga dichiara di volere non il rimpasto ma la crisi del governo Andreotti. 
27 Amministratori straordinari e comitati di garanti per le Usi. 
29 Si dimette il VI governo Andreotti.

FATTI INTERNAZIONALI
3 - I generali iracheni accettano tutte le condizioni di resa poste dal generale Schwarzkopf. Il 7 BUSH annuncia la fine della guerra; riceve nel discorso 22 ovazioni. Un trionfo d'immagine. Anche se non ha convinto questo improvviso "accontentarsi", visto che tutti si attendevano l'invasione dell'Iraq e la definitiva fine di SADDAM HUSSEIN.
4 - La guerra in Iraq è finita, ma scoppia dentro il Paese la guerra civile nel sud con gli Sciti. E desta grande preoccupazione il Nord dell'Iraq dove ci sono i CURDI ad approfittare della sconfitta di Saddam per rivendicare con le armi  l'autonomia del loro territorio scendendo sul piede di guerra sia contro l'Irak, la Turchia e   l'Iran. Una complicazione non prevista sullo scenario della Guerra del Golfo, il cui problema sta spostandosi verso i confini dei tre Stati, con formazioni terroristiche e campi d'azione tra UPK (patriottici del K.) contro PDK (movimento islamico del K.)   sempre più forti, che mirano a impossessarsi dei pozzi di petrolio di Kirkuk (ci riusciranno il 19, poi li perderanno dopo una terribile risposta irachena che li costringe a rifugiarsi sulle montagne).
4 - Nei Paesi baltici, dopo la LITUANIA anche la LETTONIA e l' ESTONIA  entrambe con una forte volontà secessionista dall'Urss, al referendum popolare hanno ottenuto risultati clamorosi. La prima votando l'87% della popolazione ha ottenuto il 73% di sì per una Repubblica indipendente, mentre nella seconda su 82% dei votanti il si è stato del 78%.
9 - Il "contagio" si allarga. Grande manifestazione a Belgrado. 100.000 scendono in piazza contro il regime scontrandosi con la polizia. Con un colpo di mano, il 13, viene liberato dalle prigioni   YUK DRASKOVIC il leader dell'opposizione, che dichiara "Guiderò i Serbi  a entrare nella grande famiglia delle democrazie europee ad ogni costo".  Iniziano i "venti di guerra civile"!
16 - In Jugoslavia il Presidente MILOSEVIC dopo i disordini , dichiara che con le pretese di Draskovic sta iniziando nel Paese  una brutta fase, quella finale, quella dell'agonia, la fine della Jugoslavia. Infatti, le minoranze serbe in Croazia, iniziano a chiedere uno STATO SERBO o sarà guerra a oltranza "contro tutti!".
18 - Primo referendum della storia in Unione Sovietica. Devono pronunciarsi gli elettori sull'Unione o una Federazione di Repubbliche sovrane, come ha indicato GORBACIOV. Gli dicono di sì il 66% dei votanti. Mentre in Russia ELTSIN  sottopone un altro referendum su una forma di  presidenza eletta dal popolo; ottiene il 65% dei consensi, pur con il veto di Gorbaciov
31 - In ALBANIA per la prima volta si svolgono elezioni democratiche dopo la dittatura comunista. Altrettanto accade in GEORGIA per le votazioni di indipendenza.

FATTI SPORTIVI
3 - Un giovane tennista italiano OMAR CAMPORESE batte in finale a Rotterdam Ivan Lendl numero tre del mondo
10 - AYTON SENNA, campione del mondo in carica, domina il Gran Premio degli Usa.
23 - Alla Milano-San Remo, la classica gara é vinta per distacco da  CLAUDIO CAPPUCCI, 26 anni .

FINE MARZO

Il dopo "Guerra del Golfo".
I corsi e ricorsi della storia
e le bugie che si raccontano,
prima, durante e dopo le guerre.

 

 

 

 

NOTIZIE DAI TITOLI DEI GIORNALI O TV
NAZIONALI - INTERNAZIONALI - SPORTIVI

FATTI NAZIONALI

APRILE
5 - COSSIGA affida nuovamente l'incarico a formare il governo, ma mette le condizioni che deve mettersi subito all'opera per varare delle riforme istituzionali.
10 - ROMITI amm. delegato della Fiat, drammatizza la situazione economica e indica alla classe politica di prendersi le proprie responsabilità, altrimenti "L'Italia rischia di prendersi una tale musata che ci vorranno trent'anni per rimetterla in piedi"
13 - ANDREOTTI forma il suo settimo governo, al giuramento non si presentano i Repubblicani. Lo stesso GIORGIO LA MALFA afferma di sentirsi "tradito" per vari ministeri. Platealmente ritira quelli nominati abbandona la maggioranza e si schiera con l'opposizione. Poi si dimette anche da segretario del suo partito. Si devono riaprire le consultazioni. Cossiga é sconcertato "Una situazione mai vista!". Adreotti ritorna il 17, riceve la fiducia  alla camera, ma lo scontro inizia ora dentro la stessa DC e il PSI. Duri attacchi di DE MITA a Cossiga "non é il garante ma il contestatore". Cossiga chiede al suo segretario della DC  di "chiarire" queste critiche, e FORLANI gli esprime la solidarietà del partito.
29 - Termina la lunga lite per la spartizione del gruppo Mondadori tra BERLUSCONI e DE BENEDETTI con la mediazione di Ciarrapico. L'Espresso e Repubblica vanno a De Benedetti, Caracciolo e Scalfari, la casa editrice a Berlusconi, Formenton L. Mondadori.
30 - A Bologna ricompare la Uno Bianca, tre carabinieri vengono attaccati da una sparatoria, l'agguato per fortuna non si conclude come tre mesi fa al Pilastro, con tre carabinieri massacrati.
ALTRI GIORNALI E ALTRI TITOLI E SOTTOTITOLI
2 Sciopero degli investitori in Borsa contro la tassa sul capital gain. 
4 La Corte d'assise drappello di Bologna assolve «per non aver commesso il fatto» i neo fascisti toscani Mario Tuti e Luciano Franci dalle accuse per l'attentato al treno Italicus del 4 agosto 1974. 
5 Cossiga conferisce ad Andreotti il mandato per formare un governo che faccia le riforme istituzionali. 
6 I. congresso delle Coop dichiara l'apertura al mercato. Boom dei telefoni portatili. 
8 Via libera ai manager nelle Usl. 
9 Continua la battaglia per il controllo della Mondadori. Mediazione dell'imprenditore andreottiano, Giuseppe Ciarrapico. 
12 Nasce il VII governo Andreotti senza accordo sulle riforme istituzionali 
L'inflazione allunga il passo. 
13 Il governo giura ma il Pri abbandona la maggioranza. 
L'incremento del gettito tributario si riduce al 4,4%, ben al di sotto delle previsioni del 18,7%. 
15 Continua la battaglia per il controllo della Mondadori. 
17 Il VII governo Andreotti presenta il programma. 
Muore all'età di 86 anni Giovanni Malagodi, leader storico del Pli. 
18 Fra polemiche, l'Andreotti VII si presenta alle Camere. 
20 Con 177 voti a favore e 104 contrari il governo ottiene la fiducia al Senato, dopo aver ottenuto quella della Camera. 
24 Nuova maxi asta per i Bot. 
Nuovo rincaro per le assicurazioni sulle auto. 
27 Cossiga afferma di non volersi ricandidare alla presidenza della Repubblica. 
29 La mediazione di Ciarrapico ha successo: De Benedetti e Berlusconi firmano l'accordo di spartizione. La Mondadori a Berlusconi; Repubblica e l'Espresso a De Benedetti. 
30 Sergio D'Antoni viene eletto segretario generale della Cisl in sostituzione di Franco Marini, nominato ministro del Lavoro. 

FATTI INTERNAZIONALI

1 - ALBANIA - Nei risultati delle prime votazioni nel Paese i comunisti ottengono il 67% dei voti, ma si registrano due scenari diversi tra campagna e città. Fortissimi (con dubbi di imbrogli avanzati dagli avversari) i voti comunisti nei centri rurali, forti quelli dei democratici in città, ma non sufficienti per ottenere nel Paese la maggioranza. Questo 33% non si rassegna e scende in piazza a manifestare per i brogli, il regime risponde con la polizia e l'esercito, sparando e causando morti e feriti. La tensione nel Paese sale ed é incontrollabile..


2 - Complicazioni anche in Iraq, i guerriglieri KURDI  sono ricacciati indietro dagli iracheni che riconquistano il Kurdistan.  Il genocidio-vendetta fa abbandonare l'intera zona abitata dai curdi che si rifugiano sulle montagne, ai confini della Turchia e dell'Iran. Il Consiglio di sicurezza non interviene sulla questione già definita "massacro dei curdi".

8 - GERMANIA. con l'abolizione del visto, invasione dei polacchi alla frontiera. In pochi giorni circa 60.000 "turisti" non rientrano in Polonia vivendo come clandestini sul territorio tedesco, dove rispuntano alcuni neonazisti,  evocando antiche intolleranze verso i polacchi e  un vecchio grido: "la Germania ai tedeschi".
9 - Complicazioni per Gorbaciov . Allarma la popolazione: "La Russia è sull'orlo del disastro" e invoca nuovi poteri  per fermare con leggi speciali quelle manifestazioni che considera  tutte anarchiche: gli scioperi e le rivendicazioni politiche democratiche.

FATTI SPORTIVI

21 - Alla Liegi-Bstogne-Liegi una classica di ciclismo del Nord Europa vince MORENO ARGENTIN

FINE APRILE

Enciclica Pio XIII



MAGGIO
1 - Papa GIOVANNI PAOLO II pubblica l'enciclica Centesumus annus. Rererum Novarum, nella ricorrenza della prima  omonima pubblicata cento anni prima da Papa Leone XIII.

Questa era la prima enciclica papale che prendeva una posizione sui problemi operai e più in generale sociali,  per accrescere l'influenza della Chiesa fra i lavoratori. Il problema urgente era la  spinosa "questione operaia" quando buona  parte di questa, sentendosi abbandonata dalla Chiesa, durante  gli "eccessi del capitalismo", iniziava in Europa la sua avventura rivoluzionaria socialista con i sindacati e con i movimenti operaisti che partoriranno poi proprio quei partiti sensibili alla contestazione sociale, chiedendo  per i lavoratori trattamenti "più umani" su orari di lavoro, riposo settimanale, e la protezione di donne e fanciulli sfruttati nelle fabbriche dai capitalisti.
Quella di Leone XIII fu una "riconquista cattolica" partita con molto ritardo rispetto ai fermenti che stavano crescendo, anche se si erano già formate  associazioni sindacali cattoliche e movimenti democratico-cristiani. Tardi perchè oltre che nell'intera Europa, anche in Italia in aprile sempre del 1891 a Milano  era già iniziato - accogliendo l'eredità del Partito operaio molto disorganizzato - il programma della Lega Socialista  di Turati e la Kuliscioff, filo-marxisti (in corrispondenza con Engels) ma  ispirandosi piuttosto alla socialdemocrazia tedesca.

Il presidente della Confindustria PININFARINA, critica  l'eccessivo anticapitalismo contenuto nell'enciclica di carattere sociale. - Il Papa ci ritornerà sopra il 19, affermando  "Il vangelo sociale è il solo rimedio contro i grandi peccati sociali della nostra epoca".

*** COSSIGA polemizza fortemente con La Repubblica  e attacca anche l'Unità per aver ospitato nelle sue pagine una intervista di NICOLA MANCINO fortemente critica nei suoi confronti, che non gli é piaciuta affatto. Continua lo scontro con la DC,  che non ne vuol sapere della Seconda Repubblica di Cossiga, né di  riforme costituzionali da lui chieste e perfino invocate ai politici (ma non proposte, e lo accusano proprio per questo. Di essere intemperante, di voler accelerare l'iter di una grande riforma, ma che non ne precisa i lineamenti politico-giuridici).

5 MAGGIO - COSSUTTA coordinatore del nuovo partito PRC, propone il simbolo (contestato dal Pds di Occhetto) falce e martello e la stella. Gli iscritti sono già 143.000.

8 MAGGIO - OCCHETTO del Pds contesta pubblicamente COSSIGA  affermando che il Capo dello Stato non rappresenta più l'unità nazionale perchè ha assunto una posizione nettamente di parte. - Ad aumentare la dose di polemiche con giudizi offensivi (così li ritiene Cossiga) ci si mette anche il Dc GIOVANNI GALLONI  del CSM.

13 MAGGIO - Elezioni locali con un milione di votanti circa.  Successo del PSI che sorpassa il PDS. DC stabile. Grande successo della Lega che sta raccogliendo i voti della protesta, ma é  ancora  timorosa di uscire allo scoperto.

15 - DE MICHELIS ministro degli esteri, va rilasciando dichiarazione che l'Italia è al terzo posto dei paesi più ricchi del mondo, avendo superato Francia e Inghilterra. "L'Italia non è in serie B ma saldamente in serie A"

17 - Esplodono i bubboni degli allegri Consorzi Agrari d'Italia, cioè la disinvolta  gestione di uno dei luoghi più ambiti per la caccia ai voti della Dc: quelli dei contadini. Hanno accumulato dai 4.000-8000 miliardi di debiti con le Banche e non hanno una lira per pagare. L'ABI ora reclama col Ministro GORIA  e gli illustra un piano di salvataggio. Pagheranno come il solito gli italiani, ma non per salvare i Consorzi ma per salvare le povere miserabili banche che davano i soldi allegramente senza badare all'accumulo del debito, ne preoccupandosi dove quei soldi andavano a finire.

23 - PINIFARINA contesta De Michelis sulle classifiche "siamo gli ultimi come costo del lavoro, ed é ora di finirla con la scala mobile". Poi - ripetendo una sua frase detta all'Associazione - avverte e denuncia "Bisogna avviare delle riforme, un malessere profondo scuote la società italiana". - Ma é criptico nel dire cos'è questo malessere.
Forse le tangenti, la dazione ambientale consolidata, pretesa, estorta con i ricatti? Nell'aria c'è qualcosa che si avverte. CSM critico, Cossiga picconatore, DC al suo interno in pena e sempre di più lacerata, PSI arrogante, Papa anticapitalista, Confindustria criptica, successi della Lega, ecc ecc).

29 - COSSIGA dalla memoria corta o lunga? Alla festa della Repubblica al Quirinale non ha inviato l'invito a STEFANO RODOTA', a NICOLA MANCINO, a EUGENIO SCALFARI.


ALTRI GIORNALI E ALTRI TITOLI E SOTTOTITOLI
1 Giovanni Paolo II promulga la sua terza enciclica sociale: Centesimus annus. 
2 Il presidente del Senato Giovanni Spadolini viene nominato senatore a vita. 
3 La Confindustria critica la manovra economica del governo. 
6 Nuovo scontro fra Cossiga e il suo ex partito, la Dc. 
Sono 108 le persone uccise dalla 'ndrangheta in Calabria. 
7 Marini annuncia la sua riforma delle pensioni. 
9 Si apre il congresso del Pli che si pronuncia per l'elezione diretta del capo dello stato. 
11 Il Consiglio dei ministri annuncia nuove tasse. 
12 Il tasso di sconto scende dal 12,5 all'1 1,5. 
13 Cossiga revoca la delega a Giovanni Galloni, vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. 
17.000 amministratori pubblici italiani, il 15% del totale, risultano sottoposti a procedimento giudiziario. 
15 La produzione industriale arranca. 
Il governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi chiede il risanamento della finanza pubblica. 
16 La Confindustria esige l'abolizione della scala mobile. 
17 I partiti si oppongono all'abolizione della scala mobile. 
Il ministro dell'agricoltura Giovanni Goria commissaria la Federconsorzi. 
20 Cossiga attacca il gruppo dirigente del Pds definendo «gnomo» il suo segretario. 
Guerra tra l'associazione nazionale dei magistrati e il ministro della Giustizia Claudio Martelli sul ruolo del pubblico ministero. 
23 Assemblea della Confindustria che sollecita una seria politica dei redditi. 
24 L'inflazione sale al 6,9%. 
Il ministro delle Finanze Rino Formica afferma che denunciare il vicino che evade le tasse è un dovere civico. 
25 La Dc formula la sua proposta istituzionale: primo ministro eletto dal parlamento e premio alla coalizione vincente. 
26 Cossiga è disponibile ad un referendum sulla grande riforma. 
27 Il Psi si oppone al progetto istituzionale democristiano. 
30 Gladio non è mai stata una struttura della Nato. 
Il Consiglio dei ministri vara leggi più severe contro la mafia. 

FATTI INTERNAZIONALI

7 . JUGOSLAVIA in stato d'emergenza. Si sta frantumando l'intero paese. L'esercito governativo cerca di far fronte  su tutto il territorio, a croati, sloveni, bosniaci, macedoni, erzegovini, montenegrini, con continui capovolgimenti di alleanze e insubordinazioni militari (La Croazia prima alleata a una Bosnia musulmana, poi ha puntato a una Bosnia croata) . Tutti stanno preparando barricate, pronti allo scontro con la Belgrado serba o a fronteggiarsi anche fra di loro se necessario. Ma in ogni Paese ci sono minoranze serbe, quindi la prospettiva in ognuno é la guerra civile, combattuta anche sul pianerottolo con il vicino di casa. L'integrazione  non é mai avvenuta, e i serbi sono disposti a sfidare il mondo.

20 - CROAZIA  verso l'indipendenza, al referendum esce il 94% a favore. A Belgrado la crisi ora é macroscopica
24 - ERITREA - Il 21 é fuggito dagli insorti che hanno assediato la capitale Addis Abeba   il presidente Menghistù che nel 1974 instaurò una dittatura comunista abbattendo il Negus. Il Paese in mano ai guerriglieri. Fuggiti tutti gli stranieri. Chiusi gli aeroporti. Il 27 con una mediazione americana cessano le ostilità. Trattative sono in corso per ristabilire la tranquillità nel Paese.

FATTI SPORTIVI
22 - In Coppa Uefa di calcio la finale é tra due squadre italiane, Inter che batte la   Roma 
26 - Pareggiando con la Lazio nell'ultima partita di campionato, la SAMPDORIA diventa  per la prima volta nel sua storia campione d'Italia, con 51 punti, staccando di 5 punti  Inter e Milan appaiate al secondo posto.

FINE MAGGIO

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