ANNO 1997

SCOPERTE - SCIENZA - MEDICINA

 

SCIENZA - TRAPIANTO DI TESTA -
Grande sorpresa e polemiche sui giornali per il trapianto di ROBERT WHITE. Una testa di scimmia trapiantata sul corpo di un'altra scimmia. Ma non c'e' nulla di sensazionale. Gia' otto anni fa, nel 1989 era avvenuta la stessa operazione.
Grandi reazioni negative legate a emozioni, valutazioni in ambito etico e non pochi problemi anche di ordine psicologico, psicobiologico e neuroscientifico. -
Ma e' sempre stato cosi', ad ogni conquista della medicina. I giornali riportarono le stesse impressioni e lo stesso sgomento; quando nel non molto lontano 1910 si fece la prima trasfusione di sangue molti inorridirono, i religiosi lanciarono anatemi. (poi anche loro si adeguarono se volevano campare).

Nel sangue si vedeva la linfa vitale, nel cuore i sentimeti, poi ci rendemmo conto che il primo era una sostanza riproducibile sinteticamente e che il secondo dopo il 1967, trapiantabile e anche riproducibile meccanicamente.

il 3 dicembre del 1967 quando ci fu il primo trapianto di cuore artificiale, fatto da Barnard, Il mondo sbigottito e quasi incredulo trattenne il respiro e contò i giorni di sopravvivenza. Saranno 18, poi l'uomo morirà per il rigetto immunitario. Ma il 2-gennaio-1968 altro paziente e altro trapianto. Oggi è un operazione di routine, fatta anche con cuori artificiali, elettromeccanici. In questi ultimi la loro "anima" è una batteria

La cosa piu' sconvolgente allora (ma già l'organo trapiantato induceva a considerazioni di ordine filosofico e morale) fu quella, per alcuni, che il donatore del cuore da trapiantare era un nero  "negro" dell'Africa, anzi del Sud Africa dell'Aparthaid, e il ricevente era un bianco. "Ma allora...." si chiesero alcuni ancora increduli, altri con raccapriccio, nell'anno di grazia 1967 "ma allora......loro sono proprio uguali come noi?".

Questi erano fermi al 1853. Ecco cosa dicevano i fisiologi e gli uomini di scienza nel 1853.
Marmocchi riportando gli studi di esperti fisiologi sul Sud Africa nella sua Grande Enciclopedia Mondiale, la piu' completa e autorevole del tempo, affermava "L' uso spaventevole di mangiare carne umana in queste zone è molto diffuso, e non mangiano soli i nemici ma anche gli amici, i parenti, i figliuoli e perfino le mogli, sono peggiori degli asiatici; a nulla giova la fede mansueta del cristianesimo di eroici missionari che, surtogli a fronte il maomettismo...........questo fece vieppiù decrepito il fior gentile della civiltà. Molti dotti dicon che son al primo stato dell'uomo antico e naturale: La prima opinione è un errore, la seconda è sentimentalismo, non regge al raziocinio: io dico che non sono allo stato primo, ma all'ultimo, figli degenerati d'una decrepita umanità, un putrido tronco e non germogli ......E' sentenza ormai degli universali fisiologi e degli uomini di scienza che quegli uomini hanno per natura nessun intelletto. Padre Gregorie sperava prodigi in una sviscerata sensibilità, ma ahimè, l'esperienza non corrisponde al suo desiderio, quella sua speranza è pura follia. Con quegli più nulla s'ha da fare, solo le catene!" (Geografia Universale, 1853, p. 312, 3° volume).

Sui giornali i commenti non mancarono. "Ma che cosa siamo pezzi di legno?". Qualcuno crede ancora nei poeti e che il cuore sia la sede dei sentimenti, dell'affetto, dell'amore. Difficile far capire che è un muscolo intercambiabile.
E che non vi era nessuna magia. Non fu compiuta da un uomo che fa magia, o da un santo che fa miracoli, ma da un uomo affascinante dall'aria di ragazzo, dagli occhi verdi e il largo sorriso e soprattutto dalle abilissime mani  che aveva fatto resuscitare un uomo e fatto battere nel suo petto il cuore di un altro uomo morto.

Tramonta un mito, il mito letterario del cuore, e a qualcuno non va' proprio giu', soprattutto chi si considera rispetto agli altri un essere superiore, un eletto.
Il poeta Ungaretti era ancora convinto che il cuore non era un muscolo, ma era la sede dei sentimenti e delle passioni e ne fu sconvolto.

Montale invece si consolò convincendosi che, dunque, "tutto" era invece nel cervello.
Ma il primo ignorava la cardiologia la cardiochirurgia e il secondo la neuroscienza e la neurochirurgia. Quest'anno - con l'operazione accennata sopra - dovrebbe ricredersi.

Rimane ora l'ultima frontiera, quella di scoprire che il cervello e' un semplice apparato Bio-Logico, con le capacità di immagazzinare dati, quindi un pezzo di hardware con inseriti alcuni programmi codificabili e decodificabili in quanti elettromagnetici, che si e', in una certa era dell'umanita' (la nostra) messo a studiare e a capire se stesso com'e' fatto.
Ci torna in mente una frase di Maxwell "Le uniche leggi della materia sono quelle che la nostra mente deve architettare e le uniche leggi della mente sono architettate per essa dalla materia di cui e' composto l'universo. Un universo che ha creato una parte di se' stesso per studiare il resto di se".

 

L'ADAMO II di CECCATO

 

SCIENZA - INFORMATICA: MORTO SILVIO CECCATO, PIONIERE DELLA CIBERNETICA in Italia e progettista dell'unica ''macchina mentale'' battezzata ''Adamo II''. Nato nel 1914 a Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, Ceccato aveva studiato prima a Milano e poi a Roma, dove compi' i primi esperimenti sull'influenza della musica sul pensiero fantastico del bambino.
Tornato a Milano, fondo' il ''Centro di metodologia e analisi del linguaggio'' ed insegno' linguistica e filosofia all'Universita' fino al '51, quando si trasferi' a Parigi per tenere alla Sorbona un corso sul linguaggio.

Il 1953 e' stato l'anno del viaggio a Londra dove, tra ricerche di filosofia della scienza, nacque l'idea di ''Adamo II'', una macchina che si proponeva di tradurre in termini elettromeccanici alcune operazioni classiche del pensiero umano. Ceccato ne costrui' soltanto il primo frammento, misteriosamente scomparso dopo essere stato esposto nel 1956 in una mostra sull'automazione al Museo della Tecnica di Milano.

Questo primo nucleo di ''Adamo II'', realizzato con il sostegno della rivista della Finmeccanica ''Civilta' delle macchine'', fu il protagonista della mostra dell'automazione nel 1956. Nonostante non mantenesse affatto la promessa di riprodurre gli ''stati mentali'' dell'uomo, il solo fatto che fosse stato ideato e costruito suscito' enorme scalpore, con foto sui giornali di tutto il mondo e polemiche sulla possibilita' di riprodurre il pensiero umano in una macchina. . Per mancanza di fondi ne fu realizzato soltanto il meccanismo ottico, ora al museo della Scienza di Milano.

(NON C'ERANO ANCORA SUL MERCATO I POTENTI COMPUTER CHE NOI OGGI ABBIAMO SULLA SCRIVANIA - CHISSA' COSA CI AVREBBE FATTO CECCATO !!!)

L'''Adamo II'' di Silvio Ceccato, la macchina che avrebbe dovuto riprodurre 23 ''stati mentali'' dell'uomo, piu' che espressione pionieristica dell'Intelligenza Artificiale fu l'ultima testimonianza di una concezione meccanicistica dell'uomo di stampo settecentesco che, col termine stesso di ''cibernetica'', era destinata a sparire ben presto.
Nonostante il computer fosse stato inventato gia' dieci anni prima, Ceccato non penso' di seguire la strada, all'epoca peraltro ancora incerta, di quanti al mondo studiavano i calcolatori non per riprodurre il pensiero umano ma per ottenere da essi prestazioni paragonabili a quelle di un uomo.
Lui s'illuse invece di riprodurre con una macchina elettrica proprio gli ''stati mentali'' astratti, di un individuo, una specie di ''Meccano del pensiero''. Quella di realizzare un ''artefatto a nostra immagine e somiglianza'' era una strada utopistica, che Ceccato penso' di raggiungere da solo, con l'aiuto di un artigiano elettrotecnico di Milano. E non ci riusci'.

La scienza ufficiale dell'epoca non nascose la sua disapprovazione per ''Adamo II''. La societa' filosofica italiana affermo': ''Se Ceccato avesse ragione, saremmo tutti degli imbecilli''. Fortunatamente, Ceccato non ebbe ragione.

Filosoficamente invece si'. Amava dire "Non ci puo' essere conoscenza proibita. L'informazione e' una merce di un tipo molto particolare. Se tu ed io ci scambiamo un bene materiale la situazione complessiva resta uguale, ma se ci scambiamo delle informazioni diventiamo per cio' stesso piu' ricchi di prima". Internet oggi in qualche modo su questo suo concetto gli rende giustizia.

Ed anche con la neuroscienza di oggi, con lo studio - con la PET - dei singoli neuroni Ceccato ci andrebbe a nozze.

FINE

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