ANNO 1998

CRONOLOGIA DELL'ANNO ( 2a PARTE )

GLI ALTRI SEI MESI DEL 1998

 

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In Friuli la Lega non "lega".
Bossi... con Berlusconi
volano gli  insulti "mafioso!":
L'altro risponde "sfasciacarrozze!"

12 GIUGNO  - BOSSI -BERLUSCONI - Volano insulti durante le fasi della campagna elettorale per le elezioni in Friuli.
All'invito del Cavaliere "Facciamo un alleanza" , Bossi lo copre di insulti: "Mai, sei un mafioso, sei un imbroglione, mai".-
Controreplica di Berlusconi parlando ai potenziali elettori  leghisti "abbiamo gli stessi obiettivi vostri, le stesse idee, potremmo andare d'accordo, ma Bossi  é uno sfasciacarrozze".
CASINI ancora più esplicito (o criptico? e parla per chi? ) "Se gli elettori della Lega non si comporteranno come il loro boss non diremmo loro di no".
D'ALEMA ha saputo: "Berlusconi  é pronto ad allearsi al Carroccio? Vuol dire che é veramente disposto a tutto".
A rendere crudo e più realistico il turno elettorale ci pensa don CORGNOLI dirigente del settimanale cattolico più venduto in Friuli: La Vita cattolica. "Qui, in Friuli i politici puntano a una sola cosa ai soldi e alle poltrone. Gli ultimi si sono arricchiti. Avevano cinque anni fa redditi  di 10/20 milioni, ora lo hanno moltiplicato, ne dichiarano al fisco 200/300". (vai a vedere che Don Corgnoli ha scoperto l'acqua calda!)


14 GIUGNO -
ATTACCO A PRODI? - L'Unità esce con in prima pagina  un titolone: "Sud, il governo delude tutti". E nel criticare non risparmia attacchi al capo del governo. Poi ancora un articolo di fondo e un altro titolo inequivocabile di Rossi "Si sperimenta per non fare".
PRODI che non ha gradito l'attacco di un partito a lui alleato, convinto che l'ispiratore  sia D'Alema e a lui alludendo, si é  infuriato: "E allora se lo governi lui il Paese". - Dall'ingresso nell'Euro, il giornale comunista picchia duro su palazzo Chigi. Non risparmia le critiche. "Noi cerchiamo solo di interpretare il pensiero dei lettori, di quella sinistra che vuole cambiare l'Italia" taglia corto il vice direttore TEOTINO. -  Commenta MACALUSO "L'Unità assomiglia a D'Alema e Prodi, cioè all'indeterminatezza. Un giorno attacca uno, un altro giorno l'altro".

15 GIUGNO  - ELEZIONI FRIULI - Brutta giornata dopo tante attese e con i conti dei ragionieri del voto che non tornano. Si batte il record delle astensioni. Il 36 per cento non é andato a votare. Una preoccupante disaffezione nei confronti della politica. Una beffa per chi fa i conti senza l'oste, cioè "gli italiani", credono sempre di capirli. Si fanno alchimie di partito, alleanze incestuose, rapporti mercenari, le più paradossali unioni e poi fanno tutti flop.
Il dato più clamoroso il crollo della Lega: meno l'8 per cento rispetto al '93. In calo il Polo (ma rimane il primo partito) e avanzano di un punto i DS. Il Progetto Autonomia (parente di quel "Nordest" di Cacciari) non raggiunge nemmeno il quorum. Infine il Centro cossighiano che per la prima volta entrava in una competizione elettorale non sfonda. Risultato: un rebus mettere insieme una maggioranza senza ricorrere a inciuci fino a ieri inaccettabili e scandalosamente disprezzati. Ma le manovre, le più strane, sono già iniziate. Chi ha votato rosso si troverà con i neri e azzurri, e chi ha preferito i neri e gli azzurri volente o nolente vedrà fare matrimoni con i rossi fregandosene di cosa lui ha scelto. Le vere alleanze le fanno dopo e non prima. Ed é per questo che sempre meno gente va a votare.

16 GIUGNO  - PARTITO POPOLARE EUROPEO - PRODI snobba il vertice. Inutile la mediazione di Kohl. Prodi vuole denunciare l'incompatibilità del paradosso che si é venuto a creare con Berlusconi entrando nel PPE. Ma non meno imbarazzo destano entrambi. Prodi é con i cattolici del PPI ma é alleato con i comunisti. BERLUSCONI é con gli altri cattolici del Ccd ma é alleato della destra, ora al PPE ma fino a ieri era dentro il gruppo europeo della destra stessa. In poche parole Berlusconi aveva il piede in due scarpe. Ha scelto quella più utile ai suoi piani, lasciando la destra, che sta cercando se stessa in Italia, non la trova con Berlusconi che l'ha "usata" (ma non si è ancora accorto Fini - e si leggono tante di queste cattiverie) e ora la cerca in Europa.
Berlusconi pur di mettere in crisi Prodi si "è fatto" democristiano con il Ccd e va a rompere le uova nel paniere al premier. La confusione e le spaccature fanno aprire grossi dibattiti sia in Italia sia in Europa.
Ma il bello deve ancora venire quando inizierà la campagna elettorale in Italia per le elezioni nei due schieramenti al governo nemici, ma per l'Europa dentro lo stesso partito. Cosa mai s'inventeranno gli strateghi della propaganda per far votare gli italiani o per l'uno o per l'altro, visto che sempre allo stesso partito  andranno i voti. - La disputa così singolare e ambigua potrebbe alla fine rafforzare il centrosinistra in Italia, e la stessa sinistra in Europa. Insomma un bel regalo a D'Alema.

 

17 GIUGNO  - VOTO NATO ALLA ROULETTE russa. Allarme per PRODI. - BERTINOTTI non cede, voterà No.  Sembra un regalo al Polo che subito ne approfitta e alza subito il prezzo "Voteremo sì, ma poi PRODI  deve andare a casa" lo dice FINI.  MANCUSO "dovendo scegliere fra voto Nato e caduta del governo, non ho dubbi, meglio far rotolare la testa di Prodi". - Ma il dilemma resta. O fare saltare Prodi o fare una figuraccia con gli elettori del Polo (anche se per un "nobile" scopo) compresa la figuraccia con l'Europa dove appena entrato nel PPE Berlusconi sta creando non pochi problemi. Poi c'è la figuraccia con il mondo intero. Un'opposizione liberale che vota no, mentre la comunista  vota sì. De Gasperi e Togliatti si rivolteranno insieme nella tomba.  Peggio ancora se poi, pur il Polo votando no, Prodi non salta perché gli corre in aiuto Cossiga. Sarebbe una bella beffa.
Infatti c'è la sorpresa COSSIGA. Cosa farà l'UDR? Cossiga nel suo Dna ha la Nato, e il Sì (al posto di un eventuale No di Bertinotti) non sarà un calcolo solo politico, ma un riflesso incondizionato che è poi in linea con la coerenza quarantennale della sua politica. Lui è sempre stato il n. 1. L'unico (un po' Andreotti) a conoscere i segreti dell'Alleanza Atlantica, che non dimentichiamo esistono ancora. I contratti stipulati li conosce solo lui, l'unico uomo di cui gli americani si sono sempre fidati, e quando scadranno, fra pochi mesi, li difenderà a spada tratta, e li farà rinnovare e votare anche a chi non sa nemmeno cosa siano questi contratti fatti nel dopoguerra. Sono degli ingenui coloro che  invocano l'apertura degli archivi segreti americani. Li leggeranno i loro nipoti!

18 GIUGNO - NATO E VERIFICA - "Diventerà inevitabile un confronto in parlamento..." - D'ALEMA avvisa già il governo - "...ce la metteremo tutta per evitare la crisi, ma non é semplicissimo". Il riferimento è l'annunciata spallata del Polo. Sfruttando lo strappo di BERTINOTTI, con il suo no il Polo matematicamente potrebbe affondare il governo. Anche se non è certo, perché il Polo ha due spauracchi: uno, é l'incognita-Cossiga; e l'altro, l'incognita-Scalfaro, con un suo intervento sull'eventuale crisi. Cosa farà? Scioglie le Camere e si andrà a elezioni o riaffida a Prodi l'incarico? L'ultima parola é quella di Scalfaro comunque vada. E dato che le congiure,  Berlusconi le vede e le immagina anche sul Colle, il più apprensivo in questa situazione dev'essere proprio lui.

19 GIUGNO   - SINDACATI IN PIAZZA ... quasi a dare man forte all'opposizione che sta creando problemi al governo. Scendono in piazza le tre confederazioni per una manifestazione sul lavoro. "Prima c'era la DC e si sperava, poi é arrivata la destra e si sperava, adesso ci stiamo noi a Palazzo Chigi, ma il lavoro non c'è, e nemmeno la speranza" affermava un manifestante rosso. L'ultimatum a Prodi si è sentito chiaro e forte venire dai tre sindacati Cgil, Cisl e Uil  "La nostra pressione si attenuerà solo di fronte a risultati concreti". - Ma la manifestazione é più politica che di massa, dovevano essere a Roma 600.000 i partecipanti. Se ne sono contati, i sindacati dicono 100 mila, la questura 40/60.000. Oltre che per il voto sembra ci sia disaffezione anche nelle manifestazioni. O forse gli italiani hanno preferito non disturbare l'ora  X "mortale" del governo. - Rimane comunque questa palese assenza un campanello d'allarme.

20 GIUGNO   - COSSIGA E NATO - "Dopo le offese non so se voto sulla Nato" dice Cossiga. Le offese sono quelle di FOLENA all'indomani della testimonianza di Cossiga in difesa di Andreotti e l'irritazione per alcuni riferimenti al "caso Moro" fatti da Scalfaro. "Se va avanti così diranno che Moro l'ho ucciso io". Il Polo subito solidale con il capo dell'UDR: "Restano comunisti, e gli attacchi a Cossiga lo dimostrano" si affretta a dire Berlusconi e conferma la sua prossima mossa "diremo si alla Nato ma il governo deve andarsene subito a casa, altrimenti é un no secco". Ma Prodi resta ottimista, attende solo l'aula e sembra che non abbia proprio nessuna voglia di dimettersi. Il Cavaliere sta bluffando sul sì e sul no solo per stanare  Cossiga; ma in entrambi i casi é un bel pasticcio: se vota No, Prodi andrà in giro per l'Europa a indicare che il Polo ha detto No ed è contro la NATO e se vota Sì, fa un bel regalo a Prodi; cioè gli offre una vittoria d'immagine in ogni caso.

21 GIUGNO   - GOVERNO IN CRISI - Preoccupazioni al Quirinale. SCALFARO "no a crisi difficili da pilotare". Pambianco sul Corriere definisce questa situazione "lo psicodramma dell'estate", e le ore "decisive per l'esecutivo". Rifondazione e Lega schierate per il No. Vertice Cossiga-Berlusconi. Poi il Cavaliere alza il prezzo "Prima Prodi si dimetta facendo una dichiarazione in parlamento e poi noi diremo di Sì". Mentre Cossiga detta condizioni meno capestro, più accomodante "Prodi i voti ce li deve chiedere espressamente". Una possibilità nefasta per D'Alema; chiedere e accettare i voti di Cossiga sancirebbe così un cambiamento formale della maggioranza.
Inoltre la figuraccia  per l'Italia é assicurata, nel mondo, e soprattutto in Europa  Ma cosa fa l'Italia? In politica estera c'è un governo, e in quell'interna un altro?

22 GIUGNO   - NATO - VOTO ALLA CAMERA - Il Sì a sorpresa di COSSIGA spiazza Berlusconi e salva PRODI. Rifondazione e Lega contro. Il Polo  compatto non ha detto no, ma si é astenuto dal voto. L'ira di Berlusconi sul tradimento di COSSIGA, che gli ha scompaginato i disegni: "L'UDR ci aveva assicurato che avrebbero votato no, il voto di oggi è una vittoria del trasformismo. COSSIGA è una stampella del governo". Mentre Fini aggiunge "...con buona pace di tutti i progetti di un grande centro che coltivava Berlusconi".
COSSIGA risponde "Berlusconi é irriguardoso. Noi abbiamo votato Sì, né per Prodi né per il governo, ma per i patti internazionali sottoscritti. (il Dna! Ndr.) Mentre ero a cena da Lui, mi è stato detto dai suoi collaboratori i pericoli di una crisi di governo che avrebbe giovato al Re di Prussia, cioè D'Alema. Che un argomento determinante per il voto negativo di FI sarebbe stato quello che, di fronte al loro elettorato non potevano apparire che erano al traino dell'UDR. Che non potevano offuscare la figura di Berlusconi con la mia. La sua astensione del resto conta come un sì. Non potevano fare altro. Volevo vedere come lo spiegavano il no agli americani e a Kohl; ma come, entrano nel PPE e votano contro la Nato? FINI, CASINI, D'ONOFRIO, FOLLINI? E' ora che Berlusconi la smetta di fidarsi di questi ragazzini. Noi ci siamo, continuiamo e possiamo perfino decidere da soli".
La Quercia nell'angolo. D'ALEMA si sente circondato dai democristiani e critica il premier per aver chiesto i voti all'UDR. "Lui lavora per rimanere a Palazzo Chigi. Questo giochetto con l'UDR l'aveva preparato da tempo. Sono mesi che inciucia con Cossiga. Il suo obiettivo è costruirsi una maggioranza di riserva". (insomma lo vuole scalzare dal trono).

23 GIUGNO   - ASPRI COMMENTI nel dopo voto. Sul pro e sul contro l'allargamento alla NATO. Il contro sul Corriere della Sera di SERGIO ROMANO: "Il consolidamento e l'allargamento della NATO sono "campane a morto" per l'integrazione politica e militare dell'Unione Europea. A che cosa serve l'Europa militare - ci chiederanno d'ora in poi gli americani - se la Nato è perfettamente in grado di soddisfare le sue esigenze di sicurezza?" e aggiunge " Finchè Rifondazione sarà di fatto al governo, l'Italia non sarà né atlantica né europea. Non è un partito europeo e non è partito occidentale. Rifondazione non crede al mercato unico, non desidera l'unione monetaria, non approva né sottoscrive le buone regole economiche - privatizzazione imprese pubbliche, liberalizzazione dei mercati, prosciugamento della spesa pubblica - cui l'Italia deve conformarsi e adattarsi per stare in Europa".

24 GIUGNO   - DISGELO  BERLUSCONI/COSSIGA  - Segnali di pace tra FI e UDR. Ma non la pensa allo stesso modo il "Mazarino" del Cavaliere: padre Baget Bozzo in un'intervista (Corriere di domani 25, pag. 5) rilancia a sorpresa l'asse Berlusconi-D'Alema con l'obiettivo preciso di isolare Cossiga. "Berlusconi è un ingenuo e un bonario; non conosce la perfidia dei democristiani, il gioco dei quadrumurti: Scalfaro, Prodi, Mannino, Cossiga. Deve capire che adesso il suo nemico non è D'ALEMA ma COSSIGA, con il quale deve rompere i rapporti. Berlusconi e D'Alema hanno un nemico comune che è la quadrumurti democristiana. E hanno un modo, uno strumento solo per combatterlo: isolare Cossiga, non avere rapporti ambigui con lui. Devono criticarlo in nome del bipolarismo". (ma queste cose gliele dice anche quando s'incontrano? - Ndr.)

25 GIUGNO   - PRODI ALLA VERIFICA - Prodi annuncia la verifica: "Con BERTINOTTI patti chiari o niente. La verifica é necessaria". Altrettanto manda a dire D'ALEMA al segretario di RC "Un impegno sul programma o rischi di essere tagliato fuori dell'asse Prodi-Cossiga" Il rimpasto? Spetta a Prodi. Se il maggior partito vuole la crisi, la ottiene. Senza il nostro sostegno il governo cadrebbe in un minuto". (E Cossiga?)
Certo che il salvataggio di un governo di sinistra da parte di quel Presidente della Repubblica che il PCI aveva a suo tempo richiesto la messa in stato di accusa per altro tradimento (quando picconava), non deve proprio andare giù a D'Alema, lui che solo poche settimane prima  definì l'UDR "inquietante e pericoloso".   Paradossale poi che a votare Sì alla Nato sia  lui che chissà quante volte assieme ai "compagni" avrà sfilato proprio contro la Nato.

26 GIUGNO   - PRODI SICURO - Alla verifica ostenta sicurezza e determinazione: "A Bertinotti chiederò un patto forte o mi faccio da parte, un accordo vero o vado a casa. Questa volta voglio andare fino in fondo". Dunque un faccia a faccia. Raggiungere un accordo serio o il governo salta e si va alle elezioni. Qualcuno ne parla, è già sicuro, si indica già  una data, il 4 o 18 ottobre. (*) - VELTRONI che finora non si è mai sentito fa il preoccupato: "Temo il semestre bianco, l'esito della verifica non è affatto scontato. C'è il rischio di un logoramento fino in autunno". - Le previsioni del vice di Prodi sono dolce musica per il Cavaliere: "Il governo non ce la farà, e in caso di elezioni non escludo affatto la mia ricandidatura per Palazzo Chigi; lo vogliono tutti i miei ragazzi di Forza Italia". - BERTINOTTI risponde a Prodi: "Confronto aperto ad ogni soluzione, disponibilità ad entrare nel merito, a discutere, salvo il finanziamento alla scuola privata e sulle basi Nato da usare per il Kosovo. - Sulla verifica interviene SCALFARO: " Le crisi non sono un danno per la democrazia. Una pausa può far bene. Le chiarificazioni non bisogna interpretarle  come un attentato alla stabilità". - Ma questa non è dolce musica per il Polo "Abbiamo capito! Prodi sul Colle ci andrà a fare solo una passeggiata, a incontrare i suoi vecchi "amici". Lo scoramento è quindi grande. Bisogna percorrere dunque altre strade.
(*) FANNO TUTTI I PROGRAMMI. E POCHI CONOSCONO UN ARTICOLO DELLA COSTITUZIONE (L'88). PASSATE LE VACANZE, SI ARRIVA A OTTOBRE, E DA QUESTO MOMENTO SCALFARO NON PUO' PIU' SCIOGLIERE LE CAMERE. BISOGNERA' ASPETTARE UN NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA A GIUGNO. IL GOVERNO PUO' AL MASSIMO SCIVOLARE, MA NON CADERE. MA IL POLO LO SA?

27 GIUGNO   - BERLUSCONI RIATTACCA - Il Cavaliere ci riprova: "Se la maggioranza vuole tornare a parlare con l'opposizione la strada c'é: dare vita alla Commissione Parlamentare per un'inchiesta su  tangentopoli. Indagare sull'esistenza o meno di fenomeni di corruzione e criminalità giudiziaria. (ma prima cosa aveva fatto? Ndr.) Si indaga su tutto, chissà perché non su tangentopoli, non sulla pagina delle deviazioni politiche della magistratura" (La Repubblica, 26, gen. pag. 7).
La proposta provoca l'inizio di un vespaio di polemiche. Ma anche imbarazzi. E con i tentennamenti a dire Sì o No, anche poca chiarezza dentro nella stessa maggioranza. Sembra proprio che un No secco alla proposta non sia popolare, e che al rigore per  togliere ogni illusione al Cavaliere si preferisca le tattiche di chissà quali compromessi (non è bastata l'indigesta crostata della Bicamerale).  A dire Sì e No, in entrambi i casi ci vuole coraggio, pari a quello che Berlusconi ha usato nel proporla. Indugiare significa rivalorizzare Lui, perché Lui "parla e dice almeno qualcosa" (cito Moretti, Aprile). E tutto si può dire meno che Berlusconi se ne stia con le mani in mano e la bocca chiusa. Quando vendeva case convinceva i clienti sulla carta, sul plastico, perchè se li portava sul posto, non si vedevano più, scappavano, sulle case passavano i Jet; ma ne vendette così tante che alla fine fece perfino deviare gli aerei. Come ci riuscì lo sa solo lui.
"Io ammiro colui che dopo aver disteso un sottile filo e ci cammina sopra per attraversare il baratro, non si ferma tremante a metà a pensare di tornare indietro, ma osa e continua" (parafraso lo Zarathustra nietzschiano, perchè sotto certi punti di vista Berlusconi è d'ammirare. L'azione non gli manca! L'ottimismo annulla perfino il rombo dei Jet.

27 GIUGNO   - FINI ENTRA IN EUROPA - Berlusconi ne è appena uscito aderendo al Gruppo dei Popolari e FINI ora entra nella destra europea (RPR). Lui nega che ci sia una connessione diretta tra la sua richiesta e la "svolta" del Cavaliere (Ma al PPE non gradivano proprio gli alleati di Berlusconi, cioè AN e Lega - Imposto l'aut aut). A capire poco questi movimenti  ci saranno il prossimo anno gli elettori alle elezioni europee. E se prima c'era il "caso" paradossale Berlusconi-Prodi sull'incompatibilità perchè  alleati nelle stesso partito europeo  pur essendo avversari in Italia, ora si aggiunge il "caso" all'incontrario del Polo, dove Berlusconi e Fini saranno avversari in Europa ma alleati in Italia. La politica per gli italiani diventerà sempre più incomprensibile, complessa, alchimistica, e anche per chi la capisce, alquanto paradossale.
Non bastavano i 112 governi dall'Unità d'Italia a oggi (che non ha ancora creato una coscienza nazionale - vedi Lega), ma a ingarbugliare le carte in tavola arrivano anche le Europee "bisex", e le maggioranze variabili "usa e getta" per "uso estero" e per "uso interno". Questo sembra proprio che non accada in nessun Paese e non é certo un buon biglietto da visita per entrare in una Europa che sogna (solo gli idealisti) anche una Unione Politica. Chi aveva ancora dubbi che l'UE fosse solo un'unione solo capitalistica-bancaria, ora non li ha più. Solo il Capitale può fregarsene dei consensi politici di qualsiasi colore siano.

28 GIUGNO   - IL PAPA AI POLITICI - Questa volta il Papa è stato più esplicito, s'è rivolto direttamente ai politici esortandoli a difendere i diritti della famiglia. "La pesante denatalità dovrebbe far riflettere. In Italia la famiglia é minacciata, ma voi non l'aiutate" Critica ai cristiani impegnati, che trascurano la morale. Accuse su aborto e fecondazione. Un accorato lamento su coloro che vorrebbero legittimare le coppie non sposate. Accuse sull'edonismo, sul consumismo sfrenato, sulla liberalità morale, e un accenno alle responsabilità delle televisioni e ai suoi sempre più banalizzanti contenuti.
Un certo imbarazzo dentro le file dei Popolari, mentre ci sono sul tappeto alcuni disegni di legge proprio sulla famiglia, sulla scuola privata, sulle coppie uxorie e anche i riconoscimenti civili su quelle non eterosessuali.

29 GIUGNO   - BERLUSCONI ALZA IL TIRO - Dopo la richiesta di una Commissione che indaghi su tangentopoli, alza il tiro. Chiede che siano trasferiti tutti i procedimenti che lo riguardano perché il pregiudizio politico del Pool si é ormai allargato a tutto il palazzo di giustizia di Milano. "C'è la dimostrazione (riferendosi a certe dichiarazioni di Davigo) di un odio politico, ideologico e teologico, che arriva ad offuscare la loro stessa intelligenza. Via i miei processi da Milano". -
Gli fa eco La Loggia "Conoscere che cosa sia  effettivamente stata la corruzione politica nel nostro Paese, quali le sue dimensioni e le sue forme, quali le leggi e gli usi che l'anno favorita". (Ma La Loggia dove viveva in quegli anni? Nel bosco con Biancaneve?).
Le reazioni si fanno subito sentire "Se la Bicamerale è stata una tragedia, la commissione su Tangentopoli rischia di rivelarsi una farsa".  - SCALFARO ha avanzato il dubbio sulla legittimità di questa commissione, cioè un iniziativa del potere legislativo che interferisce con il giudiziario.
D'ALEMA definisce "grottesco" l'attacco del Polo ai magistrati, ma poi dice, sì, no, forse, chissà e vedremo, a questa proposta di commissione d'inchiesta. Manca l'azione (alla "berlusca"), un malessere che si diffonde nella sinistra (leggi l'Unità), che sta creando stanchezza e anche critiche.

Venga un NO secco e si guadagna in coraggio a costo di perdere qualche inciucio futuro, o venga un SI' secco ancora più coraggioso a costo di perdere qualche compagno. In questo ultimo caso si farebbe chiarezza su tangentopoli, che è poi quello che vuole l'opinione pubblica. Il desiderio di vedere i potenti in manette non c'è più, sempre che sia esistito questo desiderio, ma c'è sempre stata voglia di conoscere la verità, soprattutto per non vedere (e questo é il suo legittimo desiderio) sulle più importanti poltrone i personaggi che tutti (nel nostro intimo) conosciamo come unici responsabili di scellerati patti politici ed economici perpetrati.
(Meno La Loggia, ingenuo, che si "chiede che cosa sia veramente stata la corruzione". Lui, beato lui, prima dell'anno '91, non aveva mai richiesto una licenza, un appalto, non sapeva cosa si doveva fare per vendere o comprare qualcosa, o come si entrava a fare il dirigente in un'azienda pubblica e spesso anche privata, o per vendere le merendine a un Ospizio, o il semplice sapone per il bucato a un Istituto, a Milano, Roma, Bari o a Canicattì. Di che cosa si occupava mentre chi scrive per vendere su tutto il territorio italiano doveva prima dare a molti economi di Ospedali e Istituti e ai referenti romani montagne di marenghi d'oro? (275 a uno esoso e ingordo).
E lo sa che per entrarci dentro in quelle porte doveva preventivamente esibire a tutti una credenziale firmata da un presidente della Repubblica? O per favorire la produzione di un'azienda doveva sempre chi scrive a ogni costo e con ogni mezzo farne chiudere dieci. Dov'era quando sempre chi scrive si trovò inaspettatamente assunto insieme ad altri 2000 in un azienda fantasma del Sud senza averci mai lavorato e solo perché l'azienda potesse ricevere gli incentivi e sgravarsi degli oneri sociali nelle sue aziende del Nord? Dov'era? E quando si vendevano le ex Colonie a Rimini, Riccione, Bellaria, Varazze, per costruirvi centinaia di alberghi, lui crede che bastava solo la buona volontà? Ma non ha mai sentito dire "Mi manda Picone? E lo sa che per finanziare una corrente politica di una città sempre chi scrive ha dovuto strapagare 400 produttori di latte per anni, per ottenere da loro il voto all'uomo politico che firmava gli incentivi-manna, e che il prezzo pagato per alcune forniture in certi casi era superiore a dieci volte quello che in solido  conferivano? Lui dov'era?)

30 GIUGNO  - LA COMMISSIONE TANGENTOPOLI è ormai al centro di tutte le discussioni politiche, e si sta dimenticando di tutto il resto, e molto probabilmente paralizzerà la politica dei prossimi mesi. In atto la ribellione ai tribunali e alle leggi per regolare i conti con Mani Pulite. Il sì alla commissione, forse (temendo di non fare più utili e provvidenziali inciuci) si rimanderà sempre, per far passare il tempo, fino all'apertura della porta Santa del 31 dicembre 1999 (mancano solo 550 giorni).


Poi arriverà il perdono divino per tutti. (si parte dal basso, dalla clemenza ai detenuti comuni per poi arrivare in alto). Se poi a tale data si è ricostituito anche il Centro (con tanti integralisti) l'indulgenza sarà totale, premierà i "promotori" della "crociata" della delegittimazione. E hanno i mezzi per farla; giornali, tv, il più gran collegio difensivo di tutti i tempi, e come "condottiero"  l'uomo (diventato) più ricco d'Italia.
I vari D'Alema, Marini, Prodi, Di Pietro, ecc. sono già perdenti, perché non hanno gli stessi mezzi, né la possibilità di informare a modo loro l'opinione pubblica, anzi potrebbero rischiare  di trovarsi dietro le sbarre assieme agli stessi ex giudici e Pm. All'orizzonte spunta tra le tante proposte il quarto grado di giudizio che avrebbe il potere di azzerare anche le sentenze emesse in Cassazione e quindi potenzialmente accusare chi aveva dato l'avvio e gestito i precedenti processi.

Lo sbocco è quello di ottenere la vittoria "sulli turchi" del Pool, e conquistare vari trofei; la depenalizzazione di alcuni reati, i finanziamenti illeciti dei partiti, la corruzione, il falso in bilancio, che riguarda (e lo dice lui) solo un soggetto politico che ne è coinvolto (lo dice lui) ingiustamente (73 udienze giudiziarie) e che grida (ha libertà di pensarlo) al complotto. Mentre altri imprenditori che sono stati condannati hanno reagito con un'altra compostezza, Romiti e Agnelli non hanno minacciato di chiudere la Fiat. Altro stile! Ma rispettiamo anche l'altro stile. Se si é in buona fede e si è convinti di aver subito un'ingiustizia ognuno può scegliere il suo stile difensivo, quello combattivo e battagliero non è una colpa; se poi con la "carica" toglie ogni dubbio vincendo la battaglia meglio ancora, il Paese ne sarà grato e liberato da ogni pregiudizio.
Il grave danno verrebbe se tutto é un bluff, e questo agire (la storia ne è piena) prima o dopo si paga a caro prezzo. Si finisce a piedi in su e testa in giù anche se per venti anni si è fatto divertire, ma anche illuso o tenute nascoste le verità agli italiani.

Nei prossimi tre/quattro anni, con l'entrata in Europa, gestire il Paese Italia, non sarà facile, a nessuno. Gli altri non vedono l'ora di sbarazzarsi di un Paese concorrente e fastidioso come l'Italia. Se poi a guidarla ci sarà uno che ha bluffato, alla prima vera crisi, si finisce a pezzettini o appesi ad un distributore.

Come accennato il giorno 3, con la delegittimazione della giustizia, qualora questa domani risultasse essere stata solo una manovra "personalistica", l'impatto nella coscienza collettiva accompagnata da una tale autorevole diseducazione, porterebbe il Paese su una pericolosa strada, dove la direzione si chiama anarchia, e lo sbocco caos. Si andrà verso la Repubblica delle Banane. Destabilizzati i giudici, graziati quelli accusati di corruzione, liberi quelli che moltissimi ormai sanno da un pezzo chi sono i ladri, non ci sarà più credibilità, ognuno potrà trasformarsi in giustiziere. Finirà la fantomatica "guerra civile che dura sette anni" come afferma Giuliano Ferrara; e comincerà invece quella vera.
L'entrata in Europa è già difficile con un governo impegnato (di qualsiasi colore) figuriamoci davanti ad uno spettacolo che l'Italia darà di se' quando potrebbe presentarsi l'eventualità che a discutere di leggi europee siano soggetti che si sono eretti a giudici dei loro giudici; è una contraddizione che nessun'altra democrazia dell'Unione Europea riuscirà a sopportare e ad accettare; isolerebbero drasticamente l'Italia. E l'Italia isolata, con la mancanza di una coscienza nazionale (vedi nel '43 cos'è successo) e le premesse che ci sono con alcune mire secessionistiche, piomberebbe nel caos totale. Togliamo l'Europa al Nord Italia - che significherebbe crollo di capitali (Borsa) di esportazioni (il Nordest vive di esportazioni) di turismo (ancora nessuno ha pensato a questo pericolo) e quindi in sostanza crollo dell'occupazione - ed è rivoluzione. Togliamo l'Europa al Sud Italia ed é rivolta.

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(...per una volta la simpatia del pubblico
sembra essere più dalla parte dell'ex premier
che da quella dei magistrati"
.
The Wall Street Journal.) (vedi il 17)

1 LUGLIO  - MONETA EUROPEA - Ieri clima di festa a Francoforte. Alla presenza dei capi di Stato dell'Unione è partita la Banca Centrale Europea. DUISEMBERG mette le mani in avanti: "Attenti, la politica monetaria, l'Euro da solo non può tutto, non dà lavoro, deve essere supportata da sane politiche di bilancio e dei redditi altrimenti...." - KOHL è fiducioso che l'Euro porterà all'unione politica: "Tra vent'anni ci ricorderemo di questo giorno come della giornata più importante nella storia d'Europa". - CIAMPI e PRODI concordano "Godiamoci questa giornata storica. L'Italia non ha mai attraversato momento migliore".

2 LUGLIO   - GIUSTIZIA - MANI PULITE - Improvvisamente BERLUSCONI ha chiesto il trasferimento da Milano di tutti i processi che lo riguardano. La rimessione presuppone che si usi la giustizia ai fini politici, con i pm paraventi, in un clima esterno di pressione sui giudici da parte di una opinione pubblica orientata in senso sfavorevole. - Il Procuratore generale di Milano commenta "Neppure Luigi XVI il Re Sole  si riteneva al di sopra delle leggi" - Commenti dall'opposizione: "Opinione pubblica sfavorevole a Milano? Ma se ha vinto le elezioni amministrative. Cosa succedeva allora se le perdeva? la rivoluzione? le Cinque Giornate?"
UDR - GIORNO DEL BATTESIMO - Oggi l'assemblea costituente. MASTELLA segretario. BUTTIGLIONE presidente. COSSIGA, lui il fondatore, é presidente onorario e spiega cos'è il suo partito: "L'idea di un partito cattolico mi ripugna, quello che andiamo a costituire é un partito laico. Nel futuro vedo una grande cooalizione".

4 LUGLIO   - PROSSIMI INQUILINI AL COLLE - Spunta l'ipotesi MARTINAZZOLI - Si trova nel punto geometrico virtualmente centrale. E' un ex DC eletto sindaco dell'Ulivo a Brescia; é molto vicino a COSSIGA; e rappresenta un uomo di garanzia per Forza Italia. Ideale per il Colle. - Insomma alla affollata partenza per la sfida al Quirinale si aggiunge un altro, ma una cosa sembra certa: sarà un uomo di centro. Sarà sul Colle che si registreranno le tendenze  e i futuri equilibri politici del prossimo settennato. Sarà l'elezione del Presidente la "Madre di tutte le battaglie" dice FOLLINI. - Per molti é un incubo. Si prefigurano possibili nuovi scenari con giochi traversali visto che la sfida si svolge a ridosso delle elezioni europee col sistema proporzionale.
E per il governo? - SCALFARO fino alla fine del suo mandato non può più sciogliere il Parlamento (Art. 88 della Costituzione). Poi se il neopresidente farà come Leone nel '72 (prima non era mai accaduto) e scioglie immediatamente le Camere,  le elezioni si prevedono in settembre/ottobre, e il nuovo governo sarà formato pochi giorni prima di Natale. Chi sarà il premier dell'Anno 2000?

5 LUGLIO   - ECONOMIA ITALIA - Tre giorni fa a Francoforte CIAMPI e PRODI avevano affermato "L'Italia mai ha attraversato momento migliore". Oggi sui giornali CIAMPI lancia i suoi allarmismi sui conti pubblici:  "Sono preoccupato di come stanno andando i dati della finanza pubblica. L'Italia é a rischio. Crescita lenta, non avremo risorse in più. Siamo gli unici con un deficit che sale". Ma tre giorni fa non lo sapeva?

6 LUGLIO   - GIUSTIZIA E POLEMICHE - Giudicato colpevole di corruzione  BERLUSCONI. Assolto il fratello. Questa la sentenza al processo di Milano per le tangenti alla GdF. Al leader del Polo, al fondatore di Forza Italia, inflitti quasi tre anni di carcere. -  Il Cavaliere commenta a caldo: " Sentenza politica degna di un "tribunale speciale". Si é usata l'arma dei processi politici per eliminare l'opposizione democratica, non si è più in democrazia, si è in un regime". -  Si conclude per il momento   (siamo solo al processo di primo grado) il lungo percorso che è iniziato quando fu notificato a Berlusconi l'avviso di garanzia  mentre come Presidente del Consiglio presiedeva il famoso vertice a Napoli sulla criminalità organizzata, il 21 novembre del 1994. Dopo un mese ci fu la caduta del suo governo.  Quei giorni stanno ritornando sulle cronache con l'inquietante interrogativo, la cui risposta spacca in due il Paese. Fu una delegittimazione, un inopportuno zelo, un colpo di Stato? I suoi elettori dicono sì. Gli avversari smentiscono indignati.

7 LUGLIO   - GIUSTIZIA NELLA BUFERA - BERLUSCONI lancia una sfida all'Ulivo: "Conceda una commissione parlamentare d'inchiesta per fare chiarezza su tangentopoli; chiediamo che sia fatta piena luce. Se la commissione non venisse concessa sarebbe la prova provata che sono tutti sotto ricatto". - L'iniziativa, arriva dopo la condanna e la contemporanea  richiesta di perquisizione avanzata dalla procura di Palermo nelle sue 23 holding Fininvest create a fine anni Settanta e dove sono in corso accertamenti  per come furono costituite e con quali capitali.

L'imbarbarirsi,  il radicalizzarsi del dibattito politico con le sue lacerazioni, l'offensiva, quella che qualcuno definisce una delegittimazione della opposizione, accresce la simpatia del Paese nei confronti del leader perseguitato. Paradossalmente più inchieste e più sentenze avverse servirebbero a portate più voti e più adesioni a Berlusconi. L'italiano é fatto così. E Berlusconi é un mago nel captare la gente; è un autodidatta, ma può fare il maestro nel tenere lezioni di psicologia popolare, e un pensuasore nato, istintivo. Ecco perchè si appella alla suprema fonte di legittimazione: il consenso popolare. Appello che fa inorridire gli esperti di diritto, ma lui non demorde: "Sono determinato, ho carisma, ho i voti, so combattere le battaglie, e non mi spavento". All'istinto aggiunge Erasmo di Rotterdam di cui ha una vera passione.

8 LUGLIO   - BOTTA E RISPOSTA tra i due maggiori leader: BERLUSCONI e D'ALEMA - "D'alema ha perso l'occasione per stare zitto" manda a dire il primo al secondo che interpellato per il putiferio politico sulla giustizia che sta scatenando il suo avversario aveva affermato: "Berlusconi non é stato accusato di atti politici ma di avere corrotto un pubblico ufficiale per trarre vantaggio. E' questo è un reato. Sono cose che risalgono a quando Berlusconi era un imprenditore, attività non politiche ma private".

GUERRA APERTA DI BOSSI VERSO BERLUSCONI.
SULLA "PADANIA" COMPAIONO 10 DOMANDE IMBARAZZANTI:
"BERLUSCONI SEI UN MAFIOSO? RISPONDI !"

http://www.alain.it/silvio-berlusconi-su-la-padania-anno-1998/
e vedi anche http://www.beppegrillo.it/documenti/lapadania_10domande.pdf


9 LUGLIO 
  - POLEMICA GIUSTIZIA - SCALFARO interviene a sorpresa dopo diversi anni alla riunione del CSM: "Basta con le tensioni tra toghe e politici. Sentenze politiche? Tribunali speciali? Uso della giustizia a fini politici? Non è il caso di rispondere. Contro tutte le sentenze si può protestare. Ma se si accusa, le accuse devono essere provate. Altrimenti non di protesta si tratta, ma di un'aggressione. Nessuno in un Paese civile é legibus solutus, libero dalle leggi".

11 LUGLIO   - FORZA ITALIA IN RIVOLTA - A pochi giorni dalla condanna al processo tangenti alla GdF, arriva la terza condanna a BERLUSCONI per il caso All Iberian. Il Cavaliere si ribella: "Vogliono l'opposizione in galera. I giudici usano la logica dell'annientamento" - Forza Italia con bandiere e slogan "assedia" il Tribunale di Milano. Altri mille azzurri  davanti a Montecitorio in una "spontanea manifestazione" protestano al grido "Berlusconi innocente, ti vogliamo presidente". - La sinistra s'indigna, la Quercia insorge; MUSSI:  "Cavaliere ora basta. Inaudito sollevare la gente contro le sentenze". All'estero i giornali sono sconcertati per "questa idea della  giustizia populista, quel suo "se il popolo mi assolve allora sono innocente" e che lui, poltico, possa permettersi di considerare reato non quanto stabilito dalle leggi e dai codici ma solo ciò che l'opinione pubblica avverte come tale".(24 heures, Lugano).

12 LUGLIO   - MONTANELLI DICE LA SUA - A proposito della mobilitazione degli forzisti scesi in strada a protestare davanti al tribunale per il Cavaliere. "Non lo fece nemmeno Togliatti, il comunista, cinquant'anni fa. Colpito da tre pallottole nel cranio, ai suoi diadochi che volevano sollevare la piazza  disse  "fermi tutti, e andate a casa". Non conosciamo la verità ma una cosa sapevamo con certezza, che era fatale  e doveva saperlo anche lui. che prima o poi l'intreccio fra interesse pubblico e interesse privato lo conducesse negli ingranaggi della giustizia. Ora getta sul piatto della bilancia il proprio status di politico attribuendo a questo status il vero motivo della condanna e così confermando il sospetto che egli sia entrato in politica appunto per questo: per farsene uno scudo facendo passare la giustizia strumento di deliberata persecuzione al servizio di un regime. Un regime, che come tutti hanno visto ha consentito a Berlusconi di andare su tutte le Tv, anche in quelle di "regime", a esporre le sue vittimistiche tesi.

14 LUGLIO   - RISPUNTA CRAXI - Condannato insieme a Berlusconi al processo All Iberian, l'ex segretario socialista rifugiato ad Hammamet, ricusa la Corte d'appello di Milano per il secondo grado e con un fax ricorda a chi non vuole ricordare che " Ho trovato (!!!!), mettendo a posto la casa, tantissime lettere, di molti personaggi che oggi sono in primo piano. Sono lettere molto divertenti e saranno interessanti per gli storici del futuro". - Chi vuole intendere intenda ovvero a buon intenditor poche parole (intelligentibus pauca)

15 LUGLIO   - COMMISSIONE D'INCHIESTA - Era iniziata con una intesa, ma siamo già alla prima rottura tra Ulivo e Polo. D'Alema:  "Così com'é i contenuti della proposta presentata sommariamente da Berlusconi, appare una vendetta contro la magistratura, vuole solo colpire i giudici e il maggior partito di governo, cioè noi considerati dal Cavaliere   come i "mandanti" dei magistrati". - Replica Berlusconi "La sinistra teme per i suoi scheletri nell'armadio" e D'Alema ribatte  "Se ne é convinto li denunci alla Procura della Repubblica".

D'Alema un giorno lancia strali con "ha dei fanatici e degli irresponsabili" poi il giorno dopo lo cerca lo ammansisce e cerca il dialogo. Lo demonizza  con "hanno uno spirito barbarico"  poi afferma  "Berlusconi ha preso milioni di voti, bisogna tentare di convivere con la disponibiltà a incontrarsi e discutere".
Vuol fare il Berlinguer della "solidarietà nazionale", ma dimentica che non siamo nel  1975.
Come letto sopra, ha appena detto che Berlusconi è "un vendicatore", poi quando il Cavaliere (che accusa i comunisti delle peggiori nefandezze) manda a dire che non entrerà nella Commissione Giustizia, gli dà la benedizione con "è un'affermazione saggia". Ma saggia di cosa? Semmai una "affermazione di decenza". Ci mancava ancora che un condannato riformasse la giustizia. Altro che repubblica delle banane!

Si chiede Claudio Rinaldi su l'Espresso "tanta dolcezza in D'Alema é ammirevole; ma c'è da chiedersi quanto contribuisca all'aumento della popolarità (e ai voti - Ndr) di Berlusconi. Se il "fanatico" in fondo é "saggio", perchè avercela con lui". -
Sembra proprio la situazione di Berlinguer alle elezioni del "non sorpasso" del 1976; a forza di dire ai suoi che con la DC si poteva dialogare, i moderati e i laici e gli incerti, si dissero "tanto vale allora votare i democristiani" anche se a poche ore dal voto avevano inquisito Rumor e Gui.

Cito ancora Rinaldi: "...la sua stessa coalizione smarrisce il tratto fondamentale della sua identità. Tempo e fatica dedicati al dialogo con Berlusconi sono tempo e fatica sottratti alla crescita dell'Ulivo. (Stesso errore di Berlinguer, a quell'epoca. Ndr). L'Enfasi posta sul dialogo con l'opposizione logora il suo schieramento; la sua linea sconcerta e divide".

BERLUSCONI è un imprenditore pragmatico e autocrate per natura e per storia. D'Alema è invece un professionista della politica. L'imprenditore sull'onda del successo in una riunione di collaboratori ascolta poco i dialoghi, si fa invece ascoltare, è nella sua natura. Non vuole portare a casa cento bla bla, ma vuole semmai far portare a casa ai cento presenti la sua idea. Un'azienda diventa grande se ha al vertice una mente autocratica; piaccia o non piaccia un capo che s'impone, e non quando ha cento teste magari validissime ma solo brave e attente agli elementi strutturali. Apologia dell'autocrate, del dittatore, del cesarismo?  Chi ha lavorato in una grande (valida e dinamica) azienda sa che non esiste la utopistica "democrazia".
Ma anche osservando mille governi nella storia di ogni Paese, il governante, benevole e amabile, non è mai andato molto lontano o non ha fatto grandi cose. Anche quando ha cercato il "dialogo".

La morale? O l'Ulivo va per la sua strada con un pizzico d'orgoglio e un po' di coraggio o si faccia da parte. A guadagnarci è il Paese, dove non sembra proprio che ci sia tra i sostenitori dei due schieramenti tanto astio, così tanta voglia di insultarsi per poi fare dialoghi,  nè che ci siano mancanze di responsabilità.  Esattamente come nel 1976-77-78, con tre anni di vuoto politico, ma non privi di saggezza.

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16 LUGLIO  - L'ECONOMIST SULL'ITALIA - Sbrigativa l'analisi fatta sull'Italia.  Titolo: "Berlusconi problem". Sottotitolo: "Può l'Italia essere considerata una "democrazia normale?" mentre l'opposizione é guidata da un criminale condannato tre volte?"
Testo: "No, Democrazia non normale. Se si accetta la spiegazione di Berlusconi l'Italia é un Paese dove la magistratura agisce per motivazioni politiche. Se la si respinge, allora é un Paese la cui opposizione é pronta a seguire un leader che é un criminale. Su entrambi i casi l'Italia fallisce il test di normalità" - Berlusconi ha letto e non si é per nulla adirato per il feroce attacco dell'Economist: "Democrazia non normale? La ragione, dal '92 ad oggi l'alternanza delle classi politiche é stata decisa non dagli elettori ma dai Procuratori della Repubblica". - CONTESTABILE (FI) va giù più cauto e avverte: "L'Economist é il portavoce della finanza internazionale, e proprio questa ha provocato la caduta del governo Berlusconi e quindi ne teme il ritorno".
L'Economist insomma  nega all'Italia i voti della "normalità". Cosa sia poi "normalità" non lo spiega. Gianni Riotta che ha anche lui letto l'articolo, il giorno dopo commenta. "Ogni democrazia ha i suoi guai". Non tocca all'Economist darci i voti. E' forse "democrazia normale" quella americana? In Alaska dove c'é uno sparuto gruppetto di elettori che vivono con le marmotte ci sono due senatori a rappresentarli al Congresso, mentre nella ricca California, dove di elettori ce ne sono milioni e i problemi sono altrettanti, i senatori sono sempre due.  La "democrazia normale" dov'è?

17 LUGLIO  - Di parere opposto all'Economist il Wall Steet Journal. Le prime due righe le abbiamo già lette in apertura mese; dicevano : ...per una volta la simpatia del pubblico sembra essere più dalla parte dell'ex premier che da quella dei magistrati" e ritiene il quotidiano che il potere giudiziario non abbia più tutta la popolarità di un tempo e che ci sia qualcosa di salutare nel porre un freno all'eccessiva reverenza. "Il sistema secondo cui i magistrati possono essere inquirenti e giudici "è malsano". E aggiunge "....non si tratta di un appoggio alla tesi di un'innocenza e di vendette contro Berlusconi: si può dire piuttosto che, se da un lato la sua condotta non é stata irreprensibile, dall'altro i magistrati lo hanno indagato con una veemenza che suggerisce che forse il suo maggior peccato é stato di scuotere la politica italiana e di osar mettere in questione un potere giudiziario che finora ha avuto relativamente briglia sciolta. Quanto alla posizione politica del Cavaliere, bisogna riconoscergli il merito di perseguire da anni una piattaforma economica riformista che non ha potuto nemmeno essere ignorata dai suoi successori al governo".
Chissà se lo avrà letto anche Prodi e soprattutto D'Alema.

17 LUGLIO  - SCONTRO PRODI-BERLUSCONI - In aula sulla giustizia, accuse, insulti e tra i banchi scoppia la bagarre. Prodi ha bocciato la Commissione d'inchiesta su Tangentopoli attaccando l'avversario sulla proposta presentata: "La sua, é un banco d'accusa contro tutta la magistratura". - Il passo che ha fatto discutere è il seguente "Saranno osservati speciali anche i comportamenti illeciti o illegittimi dei magistrati titolari delle varie inchieste italiane di Mani pulite".- BERLUSCONI insorge: "Lei mente sapendo di mentire, noi vogliamo fare luce su fenomeni non indagati a cominciare da quelli che riguardano la sinistra comunista. Noi abbiamo criticato e critichiamo l'uso politico della giustizia, l'uso ai fini di lotta politica secondo un disegno non giudiziario ma politico. Abbiamo sempre difeso e difenderemo la magistratura, la sua indipendenza e la sua autonomia".
FOLENA due giorni dopo la condanna di Berlusconi si é concentrato però troppo proprio sui punti che interessano personalmente il capo di FI;  propone addirittura di riscrivere tutto il Codice Penale e chiede la depenalizzazione di falso in bilancio e il finanziamento illecito ai partiti motivandoli che é "nel sentire e nella coscienza della gente" e che non é considerato reato ciò che non danneggia gli altri". -
Battute al vetriolo di COSSIGA sui popolari che applaudivano Prodi: "Cosa applaudite? se siete qui é anche grazie ai soldi trovati da CITARISTI  e FORLANI. Siete eredi di un partito che é stato falcidiato dai giustizialisti, ricordatelo. Nel vostro gruppo é iscritto ANDREOTTI e date solidarietà a chi lo sta processando?" poi rivolto a PRODI "Perchè si occupa delle vicende giudiziarie di Berlusconi e non di quelle di Andreotti?".

18 LUGLIO  - ECONOMIA ITALIA - Escono i dati Istat. La produzione cala dello 0,5%. L'industria perde colpi. Le piccole e medie imprese sono indebitate, le più indebitate d'Europa con il sistema bancario soprattutto nel breve termine. Quasi completamente dipendenti dalla possibilità di accedere ai finanziamenti del sistema creditizio che li subordina in modo rilevante a fattori strutturali e congiunturali. - CIAMPI "Va tutto bene. I dati dell'Istat? sono superati i nostri sono più aggiornati". - Duisemberg bacchetta "Conti pubblici, fate di più, non dormite sugli allori".

19 LUGLIO  - QUEL DICEMBRE DEL '94 - Dietrologia a tutto spiano. Rispunta dalla naftalina l'ipotesi del "golpe" sulla caduta del governo Berlusconi. Metà Italia si chiede: " Ma allora ha ragione BERLUSCONI sul "ribaltone del complotto". - Ha parlato Di Pietro e ha parlato Maroni. COLLETTI: "Ora c'é la loro testimonianza  e resta confermato che tutta la vicenda avvenne in circostanze quasi golpiste. Gli scheletri negli armadi del Colle usciranno a tempo debito". E mentre promuove una iniziativa contro il comportamento tenuto dal capo dello Stato in quell'occasione suggerisce al suo capo: "Berlusconi non deve accendere un clima già teso e caldo oltremisura, visto che il Paese ha già capito le cose fondamentali. La pulizia si farà. Va trovata una via seria e decente per rompere questo clima di guerra che sta portando una crisi istituzionale devastante". - La PIVETTI (allora Pres. alla Camera e con Scognamiglio al Senato)  interviene: "Non credo a un "golpe", Scalfaro non aveva gli strumenti per interferire più di tanto, non ha fatto tutto lui, forse ha solo approfittato dell'oggettiva debolezza del sistema parlamentare in quel momento lì. Comunque il mancato rinvio alle Camere lo abbiamo deciso noi tre insieme". -SCOGNAMIGLIO: "Lo escludo il "golpe", ma preciso che fu solo la Pivetti a sostenere fortemente che il rimandare Berlusconi alla Camera sarebbe stato umiliante per lui".
VIOLANTE e MANCINO difendono SCALFARO dal violentissimo attacco di Berlusconi (che parla di "Colpo di Stato", alludendo alla decisione di Scalfaro di non rimandarlo alla Camera, di non indire nuove elezioni subito, e di aver messo al suo posto DINI) "Il quell'occasione il Capo dello Stato rispettò la Costituzione, fu una scelta da meritargli fin d'ora la gratitudine della Nazione".

20 LUGLIO  - MONTANELLI PROVOCA sul Corriere. Propone come sbloccare la questione BERLUSCONI. "E io propongo un referendum" questo il titolo. "La mia non è una scoperta, fin quando non si sblocca il caso non ci potrà essere dibattito politico. Per cui fallite le ricette D'Alema, bisogna cercare qualche altro rimedio. E secondo  me ne rimane uno solo: il referendum. Con un preciso riferimento, nome, cognome al caso concreto. Esempio: Volete voi l'abrogazione dei reati in base ai quali é stato condannato Berlusconi?". Dirà qualcuno non si è mai visto un referendum su un caso personale. E' vero ma non si era nemmeno visto un Paese spezzato in due con la vita della Nazione paralizzata da un caso personale. Una vittoria del sì significherebbe la sconfessione della magistratura, il rinnegamento di Tangentopoli, la riabilitazione di tutte le vittime e la rinunzia alla speranza di radicale bonifica della nostra vita pubblica. Poi (una celia?) approfittando dell'occasione, di già che ci siamo, per far evitare a qualcuno la galera, si potrebbe proporre di abolire  la galera"
(Caro Montanelli, si è già visto. Nel Codice Hammurapi, del 1792 a.C. "E' l'offeso, l'uomo, il popolo che si fanno giustizia da soli"; alias la "legge del taglione". La stele é esposta al Louvre).

22 LUGLIO  - L'ITALIA E' TUTTA UN SONDAGGIO - Ha finito per assumere un ruolo centrale nel dibattito politico del Paese. Il suo impiego é ormai a larga scala. Ma senza regole. Manca sempre una documentazione sulle caratteristiche tecniche e metodologiche.  Ognuno fa le sue che sono diverse dagli altri istituti, che nel rilevare i dati hanno fatto tutto un altro tipo di domande e hanno scelto un campione diverso. Così chiunque può fare il suo e pubblicarlo nei suoi giornali o mandarlo in onda nelle sue Tv. - Usati nell'impostare una campagna elettorale, nell'utilizzare i dati per avvalorare la propria posizione politica,  ultimamente li si vorrebbbe utilizzare per una nuova applicazione: sono stati proposti come elemento da prendere in considerazione nelle varie fasi decisionali di un procedimento giudiziario.(Manhaimer, Corriere d.S., 21 luglio,'98) -
A rotoli la certezza del diritto che si fonda su quali sono i comportamenti leciti e quali no, senza dipendere dalle oscillazioni dell'opinione pubblica. Il prossimo codice quindi  sarà riscritto sul "sentire della gente" e  i reati da punire solo quelli indicati "dalla coscienza della gente". Quella allevata (e questa é la "maggioranza" messa sulla bilancia)  nelle  nazionalpopolari  telenovele. A forza di fare il virtuale, siamo arrivati alla "frutta". Ritornati ad Hammurapi.

23 LUGLIO  - GOVERNO RICONFERMATO - Con 324 voti a favore, 269 contrari. PRODI incassa la fiducia anche alla Camera.  Si chiude la verifica politica nel corso di un mese bollente. Chiusura temporanea, tutto é rinviato agli scontri di settembre, sulla Finanziaria e sullo scoglio dei Balcani sulla Nato. - BERLUSCONI non ha partecipato "E' solo un teatrino, una finta discussione, un finto dibattito, una finta verifica di Governo. Non partecipo!". -
D'ALEMA intanto riapre ancora una volta al Polo. Poi fa un incontro a sorpresa con Cossiga. Forse per chiedergli di dargli una mano a svelenire il conflitto con Berlusconi sulla giustizia.  L'ex presidente, parla però chiaro. "D'accordo a dare il voto sulla Nato se Bertinotti com'è già si preannuncia metterà in crisi il governo, ma non darò il voto sulla finanziaria".
La strategia successiva é ignota. Lo sciogliemento delle Camera non sarà più possibile - salvo un "tornado" improvviso - e maggioranza o no Prodi a palazzo Chigi ci resta, salvo il caos generale.

24 LUGLIO  - AUTUNNO BOLLENTE - Lavoro; allarme rosso. Grande industria in calo. I sindacati: "Situazione esplosiva". Duro attacco della CGIL; COFFERATI: "Sarà un settembre distruttivo. Si sta mettendo a rischio la politica dei redditi che ha permesso il risanamento. Si sta creando un groviglio inestricabile di tensioni sociali, ritardi e   contraddizioni che finiranno per mettere a repentaglio il rapporti sociali, con ricaduta sul quadro politico". - D'ANTONI va oltre: "Sciopero generale a settembre. Sul lavoro e sviluppo siamo alla paralisi. Il governo ha di fatto abbandonato la concertazione": - Ma lo sciopero spacca i sindacati. (Ritorniamo al 14 ottobre del 1980?).

25 LUGLIO  - GIORGIO BOCCA su L'Espresso, in "La frustrazione di dover ricominciare a difendere le leggi": Domanda: "Coloro che irridono alle leggi e ai loro tutori, che rivendicano le disobbedienze e le violenze di fatto si rendono conto che l'ordine civile é una costruzione lenta e fragile? Che si potrebbero riaprire i tempi della violazione civile? ...Forse anche i moderati incominciano a capire che c'é qualcosa di più grave e di più serio di Tangentopoli, delle commissioni parlamentari d'inchiesta, delle amnistie. C'é lo slittamento progressivo, quasi inarrestabile della nostra società verso la violenza dei più forti, dei più ricchi, dei più cinici, dei più mitomani".

26 LUGLIO  - L'ALLEGRA FINANZA - Il lavoro che non c'é. Tensioni nella piazza. Riesplode lo scontro. Incidenti a Milano, Palermo e a Napoli dove i disoccupati occupano il Duomo. Intanto il governo vara la nuova Irpef comunale e CIAMPI ha avvisato gli imprenditori "Non pioverà altra manna dal cielo", poi fa altre filippiche e richiami alla continenza, e ha messo sul tavolo del Consiglio dei ministri la questione dei tagli nella pubblica amministrazione e lo stop agli sprechi. Nello stesso giorno sui giornali,   gli 8000 dipendenti del "suo" Ministero del Tesoro (che guadagnano già bene) si  spartiscono 180 miliardi dei premi non riscossi delle lotterie. Incassano circa 20-50 milioni a testa. Sono pari a 100.000 stipendi di un operaio. Ed è  pari alla  cifra stanziata per la Sperimentazione (che parte domani) del reddito minimo di 500.000 mensili a 40.000 famiglie povere in 42 Comuni, chiamato "Piano della Solidarietà Sociale". (Bah!)  L'ITALIA DELLA CONTRADDIZIONE.

28 LUGLIO  - REFERENDUM e DI PIETRO - Affiancato dai suoi sostenitori (in prima fila MARIO SEGNI)  l'ex pm ha raccolto 687.000 firme per il referendum antiproporzionale che dovrebbe cancellare l'assegnazione del 25% dei collegi alle liste di partito su base proporzionale. Ora tocca alla Corte Costituzionale per convalidare le schede e indire il referendum  che "se non dovesse decidere di non ammettere, allora quello sì che sarebbe un "colpo di Stato" dice Segni.

29 LUGLIO  - ITALIA BUROCRATICA - Il servizio studi della Camera ha finalmente accertato che abbiamo in Italia: 13.133 atti con valori di leggi. 10.845 leggi, 30 regi decreti legislativi, 944 regi decreti leggi, 307 decreti legislativi luogotenenziali, 348 decreti del Capo provvisorio dello Stato, 659 decreti legislativi, 5.267 regolamenti vari tipo leggi, e 20.000 leggi regionali.- BASSANINI "Troppe leggi, troppi regolamenti e complicazioni burocratiche che non giovano all'efficienza né alla legalità. Troppe leggi favoriscono la corruzione". - Sembra che abbiamo scoperto l'acqua calda.

30 LUGLIO  - VOTO ITALIANI ALL'ESTERO - BOCCIATO! - Troppi assenti, non passa il provvedimento. Defezioni soprattutto in Forza Italia. TREMAGLIA (di AN) che ha coltivato per trent'anni di coronare questo sogno é furibondo "Vergogna, banditi, traditori, mascalzoni, gentaglia" e rivolto al suo partito "Voglio vedere se continuerete a essere i sudditi di FI. Guardate qua di 111 di FI, ce n'erano 61, ne mancavano 50 (cinquanta) e la legge non è passata per soli 12 voti". - FINI è sconcertato dall'alleato. E' una conclusione inaspettata e molto grave. Poi Berlusconi cerca di rammaricarsi minimizzando l'incidente con varie motivazioni: "Siamo in luglio....puramente casuali le assenze....". ITALIANI ALL'ESTERO SE NON VOTERETE E' PERCHE' ERA LA STAGIONE DEI BAGNI"

31 LUGLIO  - FALSO IN BILANCIO - Si teorizza la cancellazione del reato di falso in bilancio. Berlusconi sostiene che i fondi neri non sono altro che piccoli fondi occulti di gratificazione per i dipendenti o per persone che hanno reso grossi servigi alla ditta. Dunque non devono apparire in bilancio per non creare dissapori.  Si teorizza il "criterio percentualistico" e si minimizza la portata del reato; 10 o 20 miliardi sono ininfluenti rispetto al patrimonio e al fatturato di migliaia. Non c'è gran danno, perchè non danneggia la miriade di soggetti interessati ai dividendi dell'azienda come investitori, nè tantomeno quelli che non lo sono.
Ora, a parte che a Wall Street, tempio del capitalismo mondiale, anche chi falsifica con solo mille lire il bilancio, va a finire in galera ed è considerato  un criminale della più alta pericolosità sociale e si è finiti per sempre perchè viene ritenuto un attentato alle basi stesse del sistema americano. Quindi sul piano giuridico non siamo al passo nemmeno con la legge che c'è.
Ma a parte questo ci si è dimenticati di una cosa molto semplice, lapalissiana. I 10 o 20 miliardi saranno ininfluenti sul patrimonio dell'azienda, ma non lo sono affatto se vanno nelle tasche di un unico soggetto (un magistrato o un politico) chiamato a decidere se l'acquisizione, la vendita di un azienda o una concessione, è regolare o meno. E gli esempi in questi ultimi anni non sono certo mancati!!!!
E' un discorso stupido e ipocrita quello del "criterio percentualistico".
Un poveraccio, perchè poveraccio, se rifila mille lire all'inserviente della mensa sociale  riceve in cambio solo un piatto di minestra più abbondante per sfamarsi, e l'inserviente non è che diventa ricco. Non cambia la loro vita nè tantomeno quella degli altri. Qui la somma è ininfluente.

Ma se Tizio facendoseli prestare regala e rifila 20 miliardi  a chi deve decidere se caio deve chiudere e sempronio può aprire, entrambi ricevono qualcosa di più di un po' di minestra. Tizio ha la possibilità con la sentenza partendo da zero di crearsi un impero da 1000 miliardi e  restituire comodamente i 20.  E il magistrato o il politico che hanno sentenziato o fatto una legge e hanno permesso di creare quell'impero, con i 20 miliardi ricevuti eccome cambiano vita! La somma è molto influente, cambia la loro vita;   inoltre sovvertono tutte le regole del libero mercato.

Continuando di questo passo, e con questa nuova logica, se rubiamo a un Centralmarket una bottiglia di vino, essendo valido il "criterio percentualistico" sul fatturato globale poiché ininfluente il danno ricevuto dall'azienda e non danneggiando gli altri italiani (quindi la collettività), chi con questo nuovo metro (hammurapico) condannerebbe il ladro? 
In un supermercato se un ladro si appella al "criterio percentualistico", cioè che  non reca danni ad altri italiani, e che la somma è ininfluente ai soci proprietari del supermercato, vorrei vedere come andrebbe a finire. E il Codice Civile e Penale sarà ancora valido? o aggiungerà che non è più consono al "sentire e nella coscienza della gente". Se di fatto il teorema è valido per dieci miliardi, democraticamente e anche  matematicamente e senza tanta teoretica di giureconsulti - è valido anche per dieci mila lire).

1 AGOSTO   - GIUSTIZIA - INTERVENTO DI SCALFARO - Il Colle ritorna sul tema della giustizia e replica (senza far nome ma allusivamente) al capo del Polo durante il saluto al CSM. Il suo intervento per porre termine alla polemica che negli ultimi giorni é degenerata in un velenoso conflitto tra poteri. "Il mondo della politica deve rifuggire da aggressioni ai giudici e alle sentenze" dice Scalfaro, e continua... "e quanti tentano di insufflare nella gente la distinzione tra giudicità e antigiudicità di atti e provvedimenti a secondo delle convenienze. Si deve essere soggetti alla legge che c'è e non a quella che si desidererebbe". E lancia un monito a magistrati e politici: "sono ruoli distinti, che danno garanzia al cittadino...fuori da questi binari si giocano i diritti di tutti e si compromette la vita dello Stato democratico. Il sistema giudiziario deve dar garanzia di serenità e imparzialità a ciascun cittadino, sia umile e ignoto sia noto e potente".

2 AGOSTO   - A poche ore dal messaggio di Scalfaro, BERLUSCONI risponde: "Scalfaro? Sono d'accordo su quello che dice. Ma io non ho aggredito, io sono stato aggredito" .- Lo ha fatto quasi contemporaneamente dopo le dichiarazioni di RAPISARDA a Caltanisetta dove il Cavaliere é andato a denunciarlo per aver dichiarato l'ex amico di aver avuto rapporti con la Mafia per il riciclaggio di danaro ai tempi della sua scalata nelle televisioni private.  I rapporti con questo siciliano  per venti anni sono stati idilliaci (a fianco di Dell'Utri) -  Fino all'anno scorso la sua villa  a Panarea  era frequentata da Sgarbi, Previti e molti altri dirigenti di FI. Inoltre il suo palazzo fin dall'inizio fu una delle prime sezioni di Forza Italia. Ultimamente il clima si è fatto pesante, con reciproche accuse, riportando entrambi in primo piano  nomi che a quel tempo riempirono le cronache, come quello di Stefano Bontade, Buscetta, i cugini Salvo, Azzaretto, Inzaranto, Teresi, Adonis, Alamia, Ciancimino, Cinà, Calò, Sbeglia, Caputo, Spatola, Citarda, Mandalari, Pulvirenti, Cuntrera, Mongiovì, Giulio Di Dio, Sindona, Calvi, Gelli, e altri. (vedi anno 1973)
Berlusconi lancia appelli: "Sinistra reagisci al clima di guerra. Basta persecuzioni o niente riforme. Isolate le frange di magistrati estremisti"... "Il mondo sembra andare alla rovescia. Si proteggono i delinquenti e si perseguono le persone per bene". E liquida il discorso "Poi non importa quello che dico io, importante è quello che pensano gli italiani: i cittadini vedono e ne hanno le scatole piene."

3 AGOSTO   - REFERENDUM DI PIETRO - L'accusa che gli viene rivolta è quella di "lavorare soltanto per sè". A D'ALEMA non è mai piaciuto il referendum promosso e guidato dall'ex pm. E molti del   partito della sinistra, gli rimproverano di averlo "imbarcato" nell'Ulivo. Di Pietro non si scompone: "A D'Alema dico che non sono né un qualunquista né un demagogo, mentre agli altri invece dico che dovrebbero riflettere. Potevo fare il Bossi del meridione, un movimento di protesta del Sud, una mia forza,   indipendente dal centrodestra e dal centrosinistra, invece ho scelto di accettare le regole del bipolarismo e di schierarmi con l'Ulivo. Ora PRODi deve mettere le carte in tavola per indicare la compattezza politica dell'Ulivo e far ritrovare  una propria identità politica. Il mio referendum  ha offerto un bel salvagente alla coalizione e Prodi si dia una mossa altrimenti alle Europee farò da solo. Il mio movimento - l'Italia dei Valori - cresce. E quanto è cresciuto e può ancora crescere lo si potrebbe capire presto. Gia alle elezioni europee".
"Qualunquista io? smettiamola con le frottole. Io non sono contro i partiti, sono essenziali per la gestione della politica e per dare un governo stabile. Ma che bisogno abbiamo (e se lo chiedono anche i cittadini) di avere in Italia oltre quaranta partiti. Rappresentano in Italia quaranta ideologie? No, é evidente. Alcuni di essi rappresentano soltanto gli interessi personali e particolari... tribù raccolte nelle riserve navajo, vorrebbero tirare a campare con la legge del 25% della Matterellum.... molti cittadini sono esasperati dalla staticità dei nostri governi. Il risultato é sotto gli occhi. Una Finanziaria entra in Parlamento e dopo tagli e cuci ne esce irriconoscibile".

4 AGOSTO   - BOSSI E LA PADANIA - Il Senatur ha sorpreso ancora; fa  retromarcia sulla secessione e afferma: "Padania non vuol dire necessariamente divisione. Sarà sciolto il Parlamento leghista, l'assemblea ha finito il suo lavoro. Il prossimo 13 settembre a Venezia presenterò la costituzione della Padania e la Carta della Padania. Nel 2000 i presidenti delle Regioni del Nord lanceranno l'autonomia. Un giorno saremo liberi, per ora, cambiamento attraverso le istituzioni". Insomma secondo Bossi la linea non cambia. Ma, attenzione,  la sua svolta divide i leghisti, disorienta la base e si chiedono dove è andata a finire la Padania. I leghisti veneti invece sanno dov'è, in casa loro, e già si preparano a staccarsi da Bossi. "Non ci faremo più comandare da Roma, ma non si illuda qualcuno di comandarci da Milano". Il clima è questo, il Nord Est punta a fare tutto da sè. Non rinunciano alla "Serenissima" e cominciano a essere molto ma molto infastiditi che Bossi si sia appropriato del "Leone di San Marco" mettendolo sulle sue bandiere.

5 AGOSTO   - PACCHI BOMBA - Inquietante. Quarto pacco bomba in tre giorni con destinazione questa volta il presidente della Commissiione Giustizia PISAPIA di Rifondazione C. I precedenti inviati a un pm, a un giornalista, a un consigliere regionale. Allarme scattato in tutta Italia. Indagini concentrate su alcuni centri sociali di Torino (gli squatter), e su alcuni gruppi definiti anarchico-insurrezionalisti, e comunisti. Qualcuno parla già di una nuova strategia della tensione, di una stagione bombarola dei servizi. - PISAPIA: "Qualcuno vuole spezzare la nostra linea di dialogo". - Il capo dell'antiterrorismo FULVI: "Il pericolo viene da una quarantina di elementi, e la mano di tutti gli attentati é a Roma. Ma i sospettati non hanno contatti col resto degli squatter". - FRATTINI (di FI) del comitato controllo servizi segreti: "E' estremismo di sinistra, ci sono altri messaggi e segnali: tentativi di saldatura con ambienti dei disoccupati organizzati. L'eversione rossa considera la sinistra di governo come gente che ha tradito".
Frasi che ricordano un recente passato. Il Movimento del '77 cominciò proprio con le stesse parole sui giornali: "L'estremismo rosso esiste e si allarga, perchè si sente tradito dalla sinistra di Berlinguer". 
Lo conferma anche il Procuratore di Torino: "Ricordano i primi passi del movimento autonomi, che poi sfociarono nel terrorismo". - Il giornalista GEUCO, uno dei destinatari del pacco bomba: "Non escludo schegge impazzite all'interno dei gruppi antagonisti". (viene in mente gli "opposti etremismi"(!) -  FRATTINI ribatte: "Strategie alimentate dagli 007? Baggianate. Se vi fosse anche il più lontano sospetto del genere...Beh, il  ministro degli interni del PDS che per 40 anni ha sbandierato le sue tesi sulla strategia della tensione e servizi deviati, dovrebbe sentirsi scomodo sulla sua poltrona".

6 AGOSTO  - ULIVO IN ARROCCAMENTO? - Si avvertono scricchiolii. Pessimismo dentro la coalizione. Malessere e critiche tra i democratici di sinistra e il partito di maggioranza relativa. Ferri sul Corriere intervista VELTRONI, un uomo convinto che il governo, il sistema partitico, la sinistra italiana siano giunti a un passaggio cruciale. "Siamo - afferma Veltroni - nel momento decisivo della transizione. O avanziamo o si innesca un meccanismo distruttivo. D'ALEMA sull' Unità  ha dato l'avvio a una campagna di chiarimento che si concluderà al Congresso. Esistono due linee contrapposte dentro nel partito? Se ci sono é bene che vengono fuori allo scoperto. Ma io sto insieme a D'Alema.  Campagna di chiarimento? Questa espressione mi riporta indietro con gli anni....ai Congressi di... divisione. Ma sono preoccupato per altre ragioni: mi preoccupa lo stato del partito. Occorre capirne i motivi di disagio. Siamo ancora con le strutture del vecchio PCI. Dobbiamo aprirci, evitare il rischio di un ripiegamento su noi stessi...Vedo tra noi qualche sbandamento sui valori fondanti e c'é una babele di umori che oggi attraversano la gente di sinistra. Il Congresso ci vuole é vero...ma non la conta interna, ma la messa a punto di idee, programmi e valori della sinistra del Duemila. Non penso che D'Alema stia sbagliando strategia, sbaglierebbe se pensasse di affrontare questa fase di difficoltà con l'arroccamento, o peggio con l'idea di una resa dei conti tutta interna. Ma non credo che abbia questa intenzione". (Ma si parleranno qualche volta? n.d.r.)

7 AGOSTO   - LAVORO NERO IN ITALIA - Secondo il Cnel, gli occupati nell'area dell'economia sommersa coinvolge cinque milioni di lavoratori. C'è in studio un provvedimento al Consiglio dei Ministri di una specie di sanatoria delle aziende che hanno evaso i contributi. Per ogni anno di evasione, 1,2 milione per ogni lavoratore, il tutto pagabile in 40 rate trimestrali, cioè in dieci anni e senza interessi. Come dire circa 30.000 lire ogni 3 mesi. Qualcuno ha già fatto i conti, costerà di più a incassarli. Inoltre quelli che andranno poi in pensione nei prossimi dieci anni peseranno su quell'altra parte dell'intera collettività e con più salati contributi dovrà provvedere a dare una pensione a quelli che si ritroveranno con i contributi non versati dalle aziende così terribilmente "punite"con 10.000 lire mensili per ogni mese evaso. I giovani lavoratori del dopo 2000 sono già avvisati.

8 AGOSTO   - DURO BERLUSCONI CON PRODI - Alza il tiro sul premier che ha affermato di essere il Cavaliere "L'anomalia italiana", e lo ha  attaccato sul conflitto d'interesse e sulla giustizia. - Berlusconi non risponde, ma rilancia bypassando Prodi  rivolgendosi alla sinistra: "Come anni fa vi siete saputi distinguere da chi faceva la lotta armata, anche oggi dovete saper dividere la vostra responsabilità da chi fa la lotta contro l'opposizione con le sentenze. La sinistra deve isolare certi pm come fece con le Brigate Rosse". - ENZO BIAGI sul Corriere ironizza "B. vive ore difficili se si è ridotto, lui che si ostina a predicare la guerra santa contro il pericolo comunista, a lanciare appelli agli uomini della sinistra perchè lo seguono nella zuffa.

9 AGOSTO   - MAGISTRATI COME LE BR - Il giorno dopo le dichiarazioni di Berlusconi, si scatenano le polemiche. Offesi e risentiti i magistrati, per essere stati assimilati ai brigatisti. - D'AMBROSIO a Milano "Siamo stati noi a combattere quel cancro, siamo gli stessi, tra noi c'erano quei giudici che sono morti combattendo il terrorismo". - ELENA PACIOTTI " Accuse assurde, magistrati buoni e cattivi; non si capisce chi siano i buoni, forse solo quelli che non hanno la ventura di non essere competenti territorialmente per i reati addebitati al Cavaliere?"

10 AGOSTO   - BORSA E BUFERE ASIATICHE - Non si placano i temporali che si stanno abbattendo sulle Borse asiatiche. Arrivano fino a occidente i tuoni e i fulmini e colpiscono tutte le piazze degli affari. Mosca crolla con meno 8,99. Ma le incertezze sulla Russia non sono finite, si teme una grave crisi finanziaria. I segnali sono già inquietanti. Non circola più moneta. Poi c'è l'allarme cinese: in tre settimane le azioni "gialle" hanno perso tra il 30 e il 50%. I debiti contratti con l'occidente sembrano avviarsi verso l'inesegibilità. Alcune aziende occidentali già in difficoltà. Per nulla buono il clima borsistico in Giappone dove é tutto ancora vago, dopo il rimpasto politico. L'incertezza a Tokio viene definita così pesante da tagliarsi a fette. Si teme che altre banche sono sull'orlo dell'abisso, a un passo dal fallimento.

11 AGOSTO   - SUICIDIO DI UN MAGISTRATO - Si spara il procuratore LOMBARDINI, capo della Procura di Cagliari coinvolto nella bufera giudiziaria per il noto sequestro di SILVIA MELIS, e della sua anomala liberazione, i cui contorni  non sono stati per nulla chiariti. Molti misteri sulla vicenda, e sui metodi del "giudice sceriffo" che era finito sotto inchiesta e poche ore prima  dell'insano gesto, sottoposto a un interrogatorio di CASELLI   Procuratore di Palermo (La Sardegna rientra nella sua giurisdizione, quindi il solo che poteva farla). - I primi commenti sui giornali del folto gruppo di accusatori di Caselli (oltre quelli di Milano del Pool, nel mirino della campagna contro i magistarti c'è anche lui che sta indagando sull'impero di Berlusconi) sono le immediate e solite accuse di essere il "giustiziere". Sui alcuni muri di Cagliari compaiono perfino le scritte "Caselli assassino". Nessuno sa ancora nulla di nulla, ma la campagna di aggressione al magistrato parte con la quinta marcia; sparano accuse e comminano sentenze in televisione perfino i soliti saltimbanchi e gli iracondi.

13 AGOSTO   - BOSSI ALTRA SORPRESA ESTIVA - Il leader del Carroccio, in vacanza, regala una nuova provocazione e fa sapere ai suoi militanti che dalla cima del Carroccio si vedono altri orizzonti, nuovi lidi partitici da esplorare. Messa recentemente da parte Forza Italia, Bossi   sta guardando dentro altre segreterie. Ed ecco il suo nuovo grido messianico: "Occorre rottamare i due Poli, e col "picconatore" (Cossiga) possiamo salvare il Paese dalla catastrofe".
Seguono le folgorazioni di Damasco e il comportamento da "figliol prodigo"   "Torno a Roma per ridare la sovranità al popolo. Lo Stato nazionale é finito, é tramontato. La Padania? La Secessione abbandonata? Dirà la storia se indipendenza, o secessione, o delega di poteri al Nord. Torniamo a lavorare in nome e per conto di chi chiede il cambiamento". - Ma in Veneto molti stanno remando contro: di ritornare a Roma  non se ne parlava  già più, adesso si comincia a non voler parlare nemmeno di Milano, di Bossi, e di Lega Nord. I veneti  hanno in mente solo il Veneto e senza Bossi; e Bossi non conosce i veneti.

14 AGOSTO   - MALE GOVERNO e MALE FUNZIONARI = FLOP - Le amministrazione alla vigilia del 2000 sembrano ancora legate al bizantinismo del primo millennio. Il fisco cercava 2400 laureati da inserire nella lotta all'evasione fiscale. Alla selezione per il Bando di concorso si sono presentati  5000 laureati. Agli esami scritti (composto di quiz) hanno superato la prova solo 16 candidati. Tutti gli altri bocciati. A Torino su 100 ingegneri nessuno ha superato la prova. In Friuli su 400, 1 candidato. Il Lombardia e Liguria 1 solo ce l'ha fatta.
Ci si é chiesto da più parti "o che i laureati che escono dalle Università sono tutti asini  o che i sedicenti esperti  che hanno preparato i quiz sono loro che devono ritornare a scuola a studiare". Indubbiamente qualcosa non funziona. Sorge anche il dubbio inquietante che la lotta all'evasione qualcuno proprio non ha intenzione di farla. Ai  100 ingegneri di Torino che avrebbero dovuto gestire potenti unità informatiche sono state fatte nei quiz domande  di tecnica amministrativa e finanziaria a cui nemmeno i veri dottori di economia e commercio hanno saputo rispondere. - Insomma uno sperpero di denaro pubblico che ha avuto il solo risultato di far portare a casa il gettone di presenza ai centinaia di esaminatori chiamati a questo compito che ha solo umiliato 4984 candidati.

15 AGOSTO   - SUICIDIO LOMBARDINI - Bufera sulla giustizia. Il Polo parte all'attacco. Il suicidio del magistrato esplode dentro il mondo politico, che si spacca in due schieramenti, Pro Caselli, contro Caselli.- Polemico  l'Ulivo "Basta strumentalizzare tutto e tutti". - Polemica Forza Italia con GRECO: "E' giunto il momento di ribellarsi contro metodi e procedure da inquisizione terroristica"(La Stampa). - La MAIOLO ancora più pesante "La sua serenità é quella del giustiziere, dell'angelo sterminatore"(La Stampa).  In un clima questa volta giustizialista     SGARBI  chiede addirittura "la custodia cautelare per Caselli" Più coerenza di così! Vuole che si faccia a Caselli quello che Caselli non dovrebbe fare agli altri (a chi? a uno solo?)  - CASINI non tace neppure lui (quando mai tace, è onnipresente, disponibile a tutte le ore per dire sempre le stesse cose) "Mi auguro che si abbia più ritegno nel sostenere che in Italia la gestione della giustizia è un problema di Berlusconi o una sua ossessione".(Ambisce diventare segretario di FI, lo si capisce dalla prima parola)
Il linciaggio è partito, anche se nessuno sa ancora nulla di nulla e cosa è veramente successo in Sardegna. Si spara sul mucchio alla cieca.
NANDO DALLA CHIESA (che di linciaggi subdoli ne sa qualcosa sul padre) "Per intensità e fanatismo e mancanza di scrupoli il linciaggio é come quello condotto a suo tempo contro Calabresi".
Intanto emergono forti dubbi sul sequestro MELIS. E scoppia la lite fra i protagonisti, i sequestrati, i salvatori, i pagatori del riscatto; e dai sorrisi e abbracci di poche settimane fa si è passati agli insulti pesanti e a inquietanti accuse.
Se nel sequestro SOFFIANTINI sono avvenuti dei grandi colpi di scena, in questo si supera la fantasia di uno scrittore di gialli o di rebus.

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Case chiuse o strade aperte?
Il dilemma dell'estate di 10 milioni di "consumatori".
Inseguiti con la  sexitax". Vedi  giorno 16

 

16 AGOSTO  - CROCIATE ANTI-PROSTITUZIONE - Partono in alcune città del Nord le ipocrite moralistiche e puritane crociate con i provvedimenti delle varie amministrazioni locali. Sanzioni con multe da 333 mila lire fino a un milione ai clienti che si fermano a contattare le "belle di notte". Le polemiche su questa crociata sono roventi. L'ipotesi é che qualcuno cerca di racimolare voti dai perbenisti della città, facendo demagogia, visto che il "mercato" del "peccato" non viene eliminato ma solo sospinto con questo ricatto verso la periferia, guadagnandoci anche, come facevano le maitresse una volta. Disposizioni ottuse, autoritarie e velleitarie. I clienti sono italiani non marziani! Ci  si chieda piuttosto cos'è che non funziona.
L'editoria, la pubblicità, i film, sono pieni di ammiccamenti a fare sesso, e gli argomenti dei telegiornali mattino mezzogiorno e sera sono ormai tutto o sul Viagra o sulla Fellazione. In quest'ultima vicenda  tiene banco nei salotti buoni  (ma anche in Tv)   la ipocrita saggezza di interromperla per non lasciare tracce. Venuta così alla ribalta,  per le  educande prima ritrose, è ormai una pratica affrancata e consolidata e secondo l'ultima autorevolissima teoria: non è (Clinton) neppure sesso, ma solo un innocente verginale assaggio "improprio" del wurstel con o senza senape. Le tecniche sopraffine delle particolari prestazioni erano finora monopolio delle "segnorine", ora   nei talk show televisivi a tutte le ore, ci sono   autorevoli e colti personaggi che ne illustrano gli aspetti più reconditi e quindi l'ovvia permissività.  E' stato anche precisato che il 45% delle giovani donne italiane gradiscono quest'arte. E gli uomini delle altre 55% cosa fanno?  Ascoltano, leggono le declamate virtù e corrono a farsi la doccia fredda?

Per chi la ignora, la LEGGE MERLIN, il 20 settembre del '58,  chiudendo le case di tolleranza, non abolì la prostituzione in Italia , ma la liberalizzò. Paradossalmente non chiuse   le case ma le aprì  per fare uscir fuori  quelle che erano legalmente considerate  le "dispensatrici di piacere per gli sfoghi dei giovani". Da notare che (in contraddizione con la morale cristiana, in posizione anche ambigua) si era esenti dal confessare al prete la frequentazione, perché questa non rientrava nella lista dei peccati di cui pentirsi. Non era affatto immorale andare con una prostituta, solo perchè era un "merce" tutelata dallo Stato dal 1883 e avallata dalla Chiesa fino al 1958. (A Milano l' edificio dove operava una "casa" era di proprietà dei preti, e ne riscuotevano l'affitto).
Ingres,paintingSe la prostituzione è ora un reato, lo si dica chiaro. Ma allora é reato anche farla vedere al cinema o sulle riviste e negli spot. Non lo si fa, solo perchè sarebbero tutti accusati di apologia di reato. Viene il dubbio che le multe siano solo per mettere una tassa in più alle 85.000 "addette" e ai loro 9/10 milioni di "consumatori" (tanti sono in un anno). Insomma una sexitax addizionale.
Con gli autovelox  acquistati per far soldi - mettendoli dove anche le biciclette vanno a 50 all'ora - molti  Comuni hanno con disinvoltura risolto il proprio bilancio. Ora se anche questi soldi delle multe vanno in cassa e aumentano le entrate si può  configurare al Sindaco che ha emesso l'ordinanza, il reato di sfruttamento della prostituzione (diretto o indiretto, inutile cercare di nascondersi dietro altri articoli, l'intenzione è quella dichiarata chiara e tondo dai sindaci alla stampa. "Punto qui per colpire là" . - (Se la cosa rende, come il 50 all'ora, si potrebbe anche arrivare a multare chi è fermo, ha le mani in tasca e si "gingilla" un po' troppo).
"Queste ordinanze oltre che non essere utili non sono neppure legali. La prostituzione in Italia non è reato (lo è per chi la sfrutta e ne ricava guadagno), e se un cliente utilizza un "bene" lecito non è corretto colpirlo per frenare un fenomeno vasto che non si ha il coraggio di regolamentare. Il primo multato che fa ricorso vince (clamorosamente, n.d.r.) la causa". (Prefetto Senna).
Poi gli incidenti di percorso. Un cameraman zelante ha ripreso una ignara abitante del quartiere che tornava a casa e si è vista sbattuta in Tv come una puttana in un "servizio sulle lucciole". Se quella donna fosse stata la figlia di un potente, la crociata sarebbe finita subito. E se la malcapitata, con tutti i diritti, avrebbe chiesto dieci miliardi di danni morali, passava la voglia a qualche sindaco di fare le retate. Sgarbi perchè non ha difeso questo donna?

17 AGOSTO  - POLEMICA LOMBARDINI - Alle polemiche roventi sono seguiti i fatti riportati sulla stampa. Il caso diventato politico ha incoraggiato per tutta la settimana la campagna contro le toghe rosse che Berlusconi e compagni considerano alla stregua delle BR. Nelle piazze, sui giornali e alcune scritte sui muri hanno insistito con "giudici assassini". Si sono sprecati gli attacchi sulle Tv compiacenti, e sui giornali di parte le accuse sono state pesanti e infamanti. Gli interventi dei politici blandi, minimizzando, scantonando. Con gli italiani presi tutti per stupidi. Intanto si indaga, e molti lati oscuri vengono alla luce.

21 AGOSTO  - POLEMICA LOMBARDINI - Dopo pochi giorni quante brutte figure, quanta strumentalizzazione, per chi aveva interesse a liquidare CASELLI, e fuori da ogni logica portare l'acqua al suo mulino "antigiudici". Pochi giorni e le notizie sulla vicenda, in prima pagina e su quasi tutti i giornali hanno un solo titolo:   "assolto Caselli", "Caselli innocente". Assolto di cosa? Era forse sotto processo? - Molti all'inizio avrebbero fatto più bella figura a stare zitti, visto che non sapevano di che cosa parlavano.  C'è il pericolo che a forza di gridare al lupo al lupo, poi al lupo non ci crede più nessuno, se accadono tante cantonate come questa. Ma gli effetti potrebbero poi essere devastanti.

22 AGOSTO  - POLEMICA LOMBARDINI - L'intervento di BOCCA ci sembra il migliore apparso sulla stampa: "Per combattere il partito dei giudici, sono stati richiamati in servizio i più facinorosi e irresponsabili provocatori, accorsi pieni di ardore a spargere calunnie, menzogne e veleni. Ci si domanda come sia possibile che fra i moderati italiani non ci sia chi si rende conto che questa licenza concessa ai provocatori di seminare discordia, ferite, insania da tutte le parti rende l'aria irrespirabile per tutti, anche per chi li ha sciolti. Occorre capire che procedendo con questa negazione sistematica della ragione non c'è più ragione per nessuno". Poi Bocca conclude "ringraziamo che l'estremismo si è consumato negli anni di piombo, che la violenza di quegli anni é caduta nel vuoto". Ma se questo sistema della provocazione che i potenti lasciano fare riuscisse a far scattare un'altra pericolosa molla tenuta in tensione cosa succederà? Il caos? Si ritorna indietro di venti anni?

23 AGOSTO  - LETTURE IN RIBASSO - DALLA LOGGIA in un editoriale  in questa domenica di agosto, scopre che i giovani non leggono. 93 liceali su cento non hanno mai provato l'emozione di sfogliare un libro. E innesca una polemica dove intervengono addetti che neppure loro (che leggono) sanno di chi è la colpa e dove è il marcio. Le tesi e le antitesi si sprecano. C'è chi punta il dito contro la scuola incapace di educarli alla lettura. (cosa intende? la scuola come istituzione o i professori che non sono capaci di fare i professori? Certo quest'ultima, visto che afferma Dalla Loggia che 900.000 docenti non sono lettori di libri). Un altro ribalta del tutto questa opinione e ritiene responsabili invece i genitori incolti (dimenticando che i liceali di oggi sono i figli di quella generazione del '68 e '77 che ha letto più di ogni altra). MALERBA interviene e se la prende con il computer: "L'uso del computer, dei Cd e di Internet, di per sè non produce cultura, mentre il libro è comunque un veicolo di conoscenza". (purtroppo è la stessa medievale frase di San Carlo di Borromeo (ma allora era sui libri stampati) sul Trattato dell'Educazione ai Giovani, dove ci parla "Dell'uso pernicioso dei libri che pretendon di FARE cultura, anzi dicon essere quelli  LA conoscenza. E' solo il maestro il veicolo della conoscenza". (si combattevano gli audaci editori, come il Manuzio, che metteva sul mercato i primi libri "tascabili"  "perniciosi").

Malerba parla di Computer e di Internet e vuol dimostrare a chi non li usa che non servono a nulla, e nasconde a loro che da questo strumento possono uscire fuori anche libri stampati (perfino pronti ad essere rilegati con il fai da te) e che sono un veicolo di conoscenza nè più nè meno del libro.
Ma, dicono, lui e altri, nel loro arroccamento, che la rete non è filtrata (ma da chi dovrebbere essere filtrata se già loro tre  hanno opinioni discordanti e opposte sul perchè non si legge?), che c'è confusione, e tanto pattume. Ma anche in una biblioteca pubblica (quella di Londra occorre a un uomo 1850 anni solo per leggere i titoli)  o dentro una grande libreria o edicola, c'è confusione e c'è tanto pattume. All'entrata nessuno è capace di indirizzarti su quello che è importante, quello che non lo è, e dove c'é pattume. Ma nessuno "spara" sulle biblioteche e sulle librerie (e in alcuni Centri Acquisto perfino indecenti, da bancarella di fiera di paese del quarto  mondo, per non offendere il Terzo).

Il problema è che questa è una generazione in cui chi fa i libri, li sceglie, li stampa, li vende, condiziona e monopolizza tutto il mercato che è degli adulti che "hanno studiato" e non dei giovani che vi accedono tramite questi "maestri" . I primi puntano (con libri, giornali, riviste, Tv, spettacoli, ecc) sulla massa, e sulla libertà di fare i soldi con i libri di massa.  Stampano ciò che rende; la cultura per i rapaci di denaro, non rende. "Noi - dicono - non siamo una istituzione culturale, siamo una impresa, spendiamo e stampiamo quello che ha come ritorno il profitto".
Insomma, inutile fare delle discussioni, questo é il liberismo, é la legge di mercato e i giovani che attendono risposte le possono dimenticare visto che nemmeno chi ha "letto molto" ha capito dov'è la radice di tutti i mali; devono, anche loro, leggere ancora, e molto! (o fanno finta di nulla?).  Se poi leggono su Internet, meglio! Andrebbero più vicini alla realtà e all'attualità (la capirebbero)
(L'Autore che scrive, fino a pochi anni fa spendeva circa tre milioni di lire all'anno in libri, era abbonato a cinque riviste e a tre club del libro. Con la carenza di attualità e di originalità, ora preferisce la Rete. Ha dato l'addio ai fogli fatti di alberi morti, perchè l'attualità sta correndo in parallelo con la tecnologia, e questa  sta allargando il "nuovo regno", che piaccia o non piaccia. "Why you should ignore 95% of the news? Connect to Internet!", non è solo uno slogan, ma la realtà).
In Italia le scuole hanno impiegato 10 anni per sostituire il regolo calcolatore con la calcolatrice scientifica. A raccontarla ai giovani di oggi quasi non credono. Il libro non morirà, certo, anche il regolo non è morto, solo che è al museo e nei mercatini dell'antiquariato, come lo è il pallottoliere e l'abaco. Occorsero mille anni agli ostinati romani per utilizzare lo 0  indo-arabo, poi anche il più ostinato si accorse che per fare una moltiplicazione era molto più rapido quel sistema. Tanto che oggi nemmeno un professore di matematica è  capace di fare una semplice moltiplicazione con i numeri romani.

24 AGOSTO  - CARDINALE SOTTO ACCUSA - Si è appena placata la polemica Lombardini, e subito a si riaccendono nuovamente i falò per arroventare la scena politica. Scoppia il caso del prelato napoletano con accuse pesanti dopo una indagine della finanza, con intercettazioni, arresti di parenti, perquisizioni della Curia. Al vaglio della magistratura disinvolti giri di denaro; piovono accuse su l'illegalità di certe operazioni bancarie, e concessione di crediti  che alcuni hanno indicato come prestiti da usurai.
Nuova acqua al mulino per alimentare anche qui (senza conoscere la natura delle indagini e la gravità delle accuse) i garantisti, e scagliarsi a testa bassa come pecoroni, contro i magistrati che hanno avuto  l'impudenza  di attentare alla libertà di culto. Si grida che è stata violata la sovranità della Chiesa. Insorge anche il Vaticano (com'era prevedibile). Si tirano fuori le "guarantigie". Il Concordato. Mentre altri invece ricordano che non ci sono norme che garantiscono garanzie e immunità. La Legge su certi reati è uguale per tutti. La giustizia non ha due pesi e due misure. E sull'inchiesta di Napoli di pesi diversi ne stanno uscendo tanti che sembrano non entrarci proprio per nulla con "gli atti di fede" e il "miracolo della moltiplicazione dei pesci" . (Sembra essere ritornati al clamoroso Caso Giuffrè - il "Banchiere di Dio" - vedi anno 1958)

25 AGOSTO  - CASO GIORDANO - Il "caso" esplode. Il cardinale denuncia i magistrati. La Santa Sede protesta con il governo Italiano per via diplomatica per la violazione del Concordato. - Invece di intervenire e chiarire una vicenda che sembra offuscata da numerose violazioni del codice penale, si mette l'accento sulla immunità che  gode la Chiesa, e quindi tutti i suoi appartenenti con la presunzione dell'innocenza. - PRODI risponde che "sono stati rispettati tutti gli accordi". Ma l'Italia è già spaccata in due, tra colpevolisti e innocentisti (senza conoscere quest'ultimi - come al solito - gli atti e le incriminazioni).  Rispunta così nei primi l'anticlericalismo e accusano i prelati di volersi riparare dietro l'ombra del Concordato, mentre gli altri si schierano per la difesa di certi privilegi e quindi dell'immunità, anche quando i reati per cui si indaga porterebbero  dentro qualsiasi altro comune cittadino.
Si solleva il polverone sugli atti formali, mentre quelli che formano la sostanza dell'inchiesta sono subito accantonati come secondari. Anzi dalla Tv (pur non conoscendo i fatti) si invoca "giustizia", "indagare chi ha indagato" proclama Sgarbi in Tv (ancora una volta poco coerente.Vuole che si faccia ai magistrati   quello che Caselli non dovrebbe fare agli altri (a chi? a uno solo?)Il clima è ancora quello ricordato sopra su Calabresi: iniziano ad arrivare lettere anonime e minacce al procuratore  che ha indagato;  "Comunista, ti sgozzeremo" (Corriere d. S., 31 Ag.  pag 17).

26 AGOSTO  - RUSSIA NEL COLLASSO - Dopo il ribasso alla Borsa di Mosca del giorno 10 agosto con il meno 8,9 per cento,  un'altra tempesta si abbatte sulla Russia. Questa volta il crollo è del 17,13%.  Un giorno da brivido su tutto il mondo. Borse a picco; crolla anche New York; l'Europa rimane angosciata a guardare il capezzale russo, mentre in Italia la Borsa  inizia un'altalena dopo un avvio da panico. In Russia non girano più soldi, si ritorna al baratto, con la Vodka diventata moneta di scambio. Si parla di rimozione del presidente ELTSIN, che però non si arrende: "Resto fino al 2000, non è facile togliermi di mezzo". - LIGACIOV della vecchia guardia comunista sovietica sorride soddisfatto "Per noi comunisti é l'ora della rivincita, e i difetti del capitalismo, qui in Russia, ci hanno aiutato".

28 AGOSTO  - TELEGIORNALI STORICI - In onda la Crisi asiatica? La crisi russa? Il caso Lombardini? Il caso del Cardinale?  La giustizia che sta facendo acqua? La Politica in stallo per la Finanziaria? Niente di tutto questo.
Va in onda su un noto canale, nella parentesi informativa pluralistica nazionale (ripetuta a tutte le ore) il compleanno del Direttore della rete. Un evento! Compie 60 anni. La moglie afferma che se potesse gli farebbe il regalo che gradirebbe di più, quella di oscurare per qualche tempo la rete nazionale avversaria (Intervista, Corriere, del 28). Deve essere il suo "sogno", e se si avvera, avremo un solo duce televisivo per alcuni anni.
Lo abbiamo visto così andare in onda in un panegirico servizio , parlare, cantare, suonare, e pomposamente festeggiato in un tripudio di gioia e in un alone di beatificazione. Poi, per chi non ha gradito l'autocelebrazione (di "pessimo gusto"), per fortuna è arrivata la pubblicità, questa volta utile e   provvidenziale, ed è finito il telegiornale. Non è storico? E' storico, e storico!!! Prepariamoci ad altri compleanni... che c'invadono e s'insinuano prepotentemente in quei dieci minuti di tempo che noi (fiduciosi nelle aspettative) dedichiamo, convinti che ci giunga una seria informazione fatta di realtà quotidiana, spesse volte anche drammatica. Se la realtà è solo questa siamo messi proprio bene.
Libertà in libera televisione. Era il motto. Più di cosi! - "Se non gradite cambiate canale", si afferma. Grazie! Già fatto! E visto come stanno le cose non si perde proprio nulla. Solo qualche patetico compleanno, vivendo la segreta speranza che non ve ne siano molti altri.

29 AGOSTO  - EDICOLE SEMPRE PIU' DESERTE - L'Italia ultima in Europa per lettura giornali. 8,8 giornali su cento abitanti, cioè nemmeno 6 milioni di quotidiani contro  i 25 milioni in Germania  o i 18 milioni in Inghilterra. La stragrande maggioranza dei cittadini non acquista un giornale nonostante i gadget più o meno dati gratuitamente. Il più famoso e prestigioso giornale d'Italia, il Corriere della Sera  si trova  al 75° posto in classifica nel mondo. I pochi italiani che acquistano un giornale ne scelgono uno locale. A fine anni Sessanta, inizio Settanta, pur con le carenze dell'alta scolarizzazione (il 50% non aveva un titolo di studio oltre la 5a elementare)  si leggeva di più. Oggi il 93% degli italiani non disdegna la Tv e segue normalmente un telegiornale di circa 30 minuti, ma che poi il reale contenuto di notizie si riduce con gli spot pubblicitari  a poco più di 10/15 minuti, e da questi tolti i promozional di un film o di un disco (normalmente distribuiti dallo stesso editore del telegiornale) e i compleanni vari dei direttori, diventano alla fine 6/8 minuti. (E la chiamano l'Era dell'informazione diffusa)

Con i libri và molto peggio. L'Italia è al 21° posto dopo la Spagna e la Corea, ma con la tendenza degli ultimi sei anni e con l'irreversibile abbassamento demografico della fascia giovanile (1-25 anni - il 50% in meno rispetto al 1968) presto l'Italia dovrà lottare con le posizioni dei Paesi africani. In compenso "parliamo tanto", l'Italia è al primo posto con i telefonini. Nei primi posti lo é anche come numero di partiti, dove ognuno ha la soluzione per ribaltare la situazione del degrado culturale, poi una volta arrivati al potere (da soli, in coppia o con le più strane alleanza)  si accorgono tutti che la "cultura non rende" all'"Industria "culturale"(!)  quella che ha il monopolio dei giornali, settimanali, tv, cinema, editoria, di cui i politici hanno estremo bisogno per farsi conoscere. L'industria  è attenta solo alla resa economica e non a quella di rendimento sociale. "Non è il nostro compito" sottolineano. I politici, zitti, spesso alcuni, sono legati a quel carro.

Ci si guarda attorno e nessuno protesta, nessuno vuole esporsi, nemmeno quelli che una volta si stracciavano le vesti; si sono rassegnati e hanno attaccano il cappello dove conviene e dove si guadagna molto. (basta vedere quanti comunisti ci sono dentro FI- hanno sposato tutti il liberismo del Capo, perfino quelli di LC, del Manifesto, di AO). Così quando sentiamo parlare di politica, gli oratori che si alternano in Tv o quelli che scrivono sui giornali, sono sempre gli stessi, e spesso (ultimamente), quando intervengono, è solo per criminalizzare l'avversario, o celebrare le virtù del proprio padrone, se non addirittura darsi l'incenso anche da soli.
Dicono questi (opportunisti) addetti,  che è difficile far capire alla massa, la politica o distribuire la  cultura, perchè la massa non la comprende.  A costoro nemmeno sfiora  la mente che proprio perchè la massa non la comprende bisognerebbe insistere nel cercar  innanzitutto di far capire per far comprendere. Ma sembra che nessuno sia disposto a spendere senza avere immediatamente delle entrate; nessuno ha intenzione di mettersi a produrre informazione per far capire.
Nel 1894 il Ministro della P.I. italiano BACCELLI, affermava, basta scuole superiori!   "bisogna insegnare solo a leggere e scrivere, bisogna istruire il popolo quanto basta, insegnare la storia con una sana impostazione nazionalistica, e ridurre tutte le scienze sotto un'unica materia di "nozioni varie", senza nessuna precisa indicazione programmatica o di testi... bisogna rivalutare il più nobile e antico insegnamento, quello dell'educazione domestica; e mettere da parte infine l'antidogmatismo, l'educazione al dubbio e alla critica, insomma far solo leggere e scrivere"
Non si può dire che la direttiva sia stata mai abbandonata nelle scuole, se ne è impossessata poi l'industria culturale,  e infine ne ha fatto tesoro la Tv pubblica e privata.  Ma fino a quando? Nella storia ci sono sempre state delle improvvise svolte ad angolo retto. Anche quando sembravano tutti addormentati, domati o plagiati.

Potrebbe invece essere diverso, abbiamo tesori culturali, paesaggistici, di civiltà, di periodi, e di secoli di creatività unici al mondo, di enorme interesse non solo culturale ma di realizzazione esistenziale. Prima o dopo, finita questa ipocrita "brutta abborracciata festa del nulla",  o "festa pagana del culto delle patacche", qualcuno   anche in Italia ne scoprirà la potenzialità  non solo come rendimento sociale ma anche economico. (vedi Parigi, pur nata 1500 dopo Roma, Firenze Siracusa). Quel qualcuno si comporterà come il secondo uomo di questa storiella.  - - Un manager di un calzaturificio  fu mandato in Africa per vedere se era il caso di costruire una fabbrica di calzature sul luogo. Vista la situazione locale, triste e sconsolato tornò alla base dicendo che lì andavano tutti a piedi nudi, e sarebbe stato un fallimento la fabbrica. Ne mandarono un altro, che appena arrivato, vista la realtà locale, si fregò le mani dalla contentezza, poi telegrafò subito in ditta, "preparatevi alla grande, qui c'è da vendere milioni e milioni di scarpe, sono tutti senza scarpe". - -
Morale della favola:  abbiamo il 93% che non legge libri, il 92% che non acquista giornali, di conseguenza  non ha nè informazione nè può senza questa sapere cosa ha a disposizione. Insomma un mercato potenziale tutto da esplorare, da fregarsi le mani dalla contentezza coloro che lo scopriranno per primi.  Sperando che non sia uno solo, si rischia di che ci propina quello che vuole lui, coinvolgendoci anche nel suo compleanno mentre si attende fiduciosi di sapere cosa è successo nel mondo. Che megalomania! Abbiamo tutti solo 1000 mesi da "spendere" nella nostra esistenza su questo azzurro pianeta e li vogliamo spendere così? Ma è da stupidi !!!

31 AGOSTO  - AEROPORTO MALPENSA - Infuria la polemica, molto "nazionalista" (intesa questa come furberia),  costruita con i vizi del passato, dove  molte scelte economiche politiche, da una parte furono fatte con tanti espedienti per favorire con l'ambiguità certi protezionismi di alcuni gruppi privati o pubblici, mentre dall'altra i capi di governo a Bruxelles parlavano di libero mercato europeo e sottoscrivevano con i Paesi membri, trattati sull'Unione.
Malpensa oggi, significa (è la prima doccia fredda - inutile recriminare) che è finita un epoca, e molti dovranno cominciare a capire che cosa significa veramente la partecipazione all'Unione Europea: che ogni Paese può ed é libero di operare sul mercato con il massimo di concorrenza e senza nessun veto protezionistico degli altri.
Come primo intervento dell'Italia, aspro e polemico (quasi presuntuoso e arrogante) nella lotta appena iniziata, cioè quello di "tagliare le ali" al primo "volo" dello "spirito" dell'Unione, nel farlo non é stata fatta una buona scelta. Si voleva chiudere Linate impedendo alle compagnie estere di operare. Il colpo non è riuscito, e il "decollo" dell'Italia verso l'Europa inizia subito già con un "atterraggio forzato" cui è stata costretta dai "soci". Ed é solo l'inizio! Allacciarsi le cinture! Si entra in zona turbolenze.

 

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Mese bertinottiano

1 SETTEMBRE  - LE SPINE DEL PALAZZO - BERTINOTTI snobba il governo. Dopo una estate di minacce di crisi, la maggioranza è ai ferri corti. Gli inviti di PRODI al segretario di Rifondazione a decidersi se stare o no dalla parte del governo non smuovono Bertinotti che liquida come una "gag" l'ultimatum di Prodi.
Sarà dunque crisi se non ci sarà una svolta. Ma sarà crisi anche se Prodi pensasse di sostituire i voti di Rifondazione con quelli dell'UDR di Cossiga. Nessun problema se saranno questi "aggiuntivi". Ma se saranno "sostituivi" la geografia politica cambia e farà insorgere non solo il Polo, ma anche alcuni elementi dentro la maggioranza. Infatti, buona parte degli uomini dell'UDR viene dal Polo che evidenzierà che il patto con gli elettori non è stato rispettato, anzi stravolto con un vero e proprio "tradimento" nei confronti degli elettori che li hanno scelti di votare stando dall'altra parte della barricata.
Insomma, per alcuni, farsi vedere dalle parti del collegio dove sono stati eletti per fare il loro dovere, quello di governare se vincevano o fare opposizione non sarà proprio simpatico. Transfughi, voltagabbana, traditori, rinnegati, apostati, voltabandiera, disertori, sono queste le accuse più morbide, le altre sono irripetibili. Contestabile di FI, fa la sintesi "diventerebbe una manovra pantomina".

2 SETTEMBRE  - SPINE e SFIDE A BERTINOTTI - Su Liberazione esce la sfida di COSSUTTA al suo segretario di partito. E' un attacco in piena regola! " O svolta o é rottura, e nella verifica dentro il partito non temo la conta". Dentro Rifondazione, dunque é ormai scontro aperto, si é alla resa dei "conti".
VELTRONI esclude nel modo più assoluto che i voti dell'UDR possono (possano) sostituire quelli di rifondazione (Rifondazione ) per far passare  la finanziaria.

3 SETTEMBRE  - SPINE ANCHE PER BOSSI nel Veneto. Nel Nordest arrivano i primi segnali di uno stravolgimento elettorale. Perdono pezzi per strada quelli di Forza Italia. Poi c'è BEGGIATO, il fondatore prima di una lega veneta (Union Popolo Veneto); vuol fare con altri veneti una "casa comune" e andare alle elezioni per conto proprio.(Ettore Beggiato era entrato nella Liga Veneta nell'inverno del 1980, fu il primo consigliere leghista eletto nella provincia di Vicenza a livello regionale, provinciale e in città; poi fu espulso nel 1987 e in seguito ha fondato l'Union del Popolo Veneto. Ha sempre militato in movimenti "venetisti" prima di aderire alla Liga Veneta)
Altrettanto complessa e in vena di rottura é la situazione dei leghisti di Bossi.
La "guerra" fra Lombardi e Veneti é appena cominciata, e riemerge l'atavica reciproca insofferenza con gli orgogliosi "Serenissimi" che non vogliono proprio dare la cittadinanza al capo della Lega Nord, e tantomeno permettere che il Leone di San Marco sventoli sulle bandiere del Senatur, a Milano.
Metà veneti sono stufi di avere un "dittatore" in casa e puntano alla piena autonomia, come uomo guida e come territorio. L'altra metà stanno alla finestra, gridano viva la Padania ma intanto di nascosto si alleano con i due più statalisti, centralisti e meriodionalisti partiti: FI e AN che nulla hanno a che vedere con le aspirazioni di alcuni gruppi indipendentisti veneti; che dalla padella romana non vorrebbero cadere nella brace milanese. (vedi anche 5 settembre)

Stanno iniziando i balletti, i fidanzamenti, i matrimoni e i divorzi per cavalcare questa situazione di malcontento celato e ambiguo da sei anni, da quando sbarcò la Lega Nord di Bossi in un Veneto orfano della DC. Da quando ci fu il "terremoto" dentro i partiti storici, e da quando ci fu il "ribaltone" di Bossi al governo con Berlusconi.
C'è il Movimento di sinistra di Cacciari; c'é il ritorno delle vecchie Leghe, Lighe, Unioni, Movimenti, Associazioni, nate fin dal 1980; e c'è il Polo e l'Ulivo pronti ad inserirsi in una di queste vecchie e nuove realtà. Riemergono tanti personaggi della vecchia DC rumoriana perfino degli anni Sessanta. Insomma sotto la pelle leghista é rimasta la vera anima DC, con una differenza che allora c'erano le correnti all'interno del partito a farsi la guerra e a lacerarsi dentro i corridoi delle Segreterie, ora é lo stesso elettorato cattolico (la "balena bianca") che sta mettendo in luce e in piazza le sue due anime, quella di destra e quella di sinistra.
C'è poi la terza anima, che è quella dell'indipendentismo che pesca dentro a entrambe: Mette da parte ideologie e "teologie" dei nuovi "vangeli" arcoriani, e punta solo ai "dané", al pragmatico denaro, al vivere per guadagnare, all'avere invece che all'essere.
Il benessere raggiunto non lo vogliono dividere con nessuno, e stanno attualmente i veneti cercando il "Condottiero", un nuovo "Doge" del tipo Donati (1607). "Per isolarsi... - dice qualcuno - per fare un "suicidio" di massa dicono altri, visto che stanno ritornando alla vecchia e stantia guardia, quelli che, del protezionismo localistico italiano (e degli stessi Dogi) erano artisti.
Entrare nel 2000 in Europa con questa mentalità non si va molto lontano, come insegna proprio la Storia della Serenissima, si resta in "laguna", si perderanno i mercati e si farà crescere una nuova "Compagnia delle Indie". (Questa volta a Milano)

4 SETTEMBRE  - SEQUESTRI E BENEFICI - Liberata Alessandra GARELLA. Retroscena e polemiche su quello che é stato definito un "baratto": liberazione in cambio di promesse di benefici di legge ai detenuti (previsti e consentiti dalla legge). Per FINI la vicenda é invece molto grave. "Inammissibile che da parte dello Stato ci sia un trattamento di favore per chi compie un sequestro". Si è detto "per salvare una vita umana", ma qualcuno ha ricordato che anche Moro era una vita umana.

5 SETTEMBRE  - CACCIARI ALLO SCOPERTO - Sul Gazzettino il suo intervento: "Dico addio ai due Poli". Parola d'ordine: "né con Berlusconi né con D'ALEMA"..... "Scassare tutto, punto e a capo". - Questa volta il sindaco politico più "bizzarro" del momento ha messo nero su bianco. Né con l'uno né con l'altro dei cosiddetti due Poli non capaci di esprimere un vero progetto politico delle riforme istituzionali. Lo "scasso" é una realtà. Ma i colpi di scena nel Nordest non sono finiti. Il primo appuntamento alle elezioni in Friuli, poi a Vicenza, alle elezioni comunali. Sono previste bufere, tempeste e terremoti politici in entrambi i due poli con fughe e scissioni, alleanze e nuovi matrimoni. Ma é la Lega di BOSSI che sarà al centro della grande partita che coinvolgerà e minerà l'intero equilibrio politico (loro dicono nazionale).

6 SETTEMBRE - PAPA E OROSCOPI - Presa di posizione del Papa sulla questione. Condanna dell'astrologia, applicata alle scelte esistenziali. "Non servono oroscopi, né previsioni magiche. Serve la preghiera autentica". - Caute le reazioni dei maghi; senza polemiche, ma qualche reazione si sente. Giorello "La Chiesa fa la maestra di razionalismo nei confronti degli oroscopi ma poi vediamo di tutto, Milingo, madonne che piangono ecc ecc". . La più singolare riflessione viene dalla strada: "Pensa come siamo fortunati noi italiani, siamo nati in un luogo dove la fede é proprio quella vera e unica".

11 SETTEMBRE  - CLINTON SEXIGATE E INTERNET - Dilaga sulla rete il "Rapporto Starr" sullo scandalo (o meglio dire sulle debolezze umane) del Presidente. Tutte le accuse contro di lui, con particolari scabrosi nelle 445 pagine del rapporto messo sulla rete, che ha polverizzato tutti i record di visitatori. Un buon test per la rete, che ha retto bene. Il temuto collasso non c'è stato. Ma i guai scaturiti dalle improprie ed extra attività fatte nello studio ovale, sono arrivati sui mercati finanziari, già da qualche settimana in pena. Borse mondiali nella bufera. A Wall Street perdite del 3,18, in Brasile crollo del 15%. A Milano bruciati 100 miliardi al minuto, 42 mila miliardi di capitalizzazione in una seduta con l'indice sceso a 18.859 punti. Azzerati tutti i guadagni messi a segno dall'inizio dell'anno. Il mercato globale è fragile anche davanti a casi del genere, a quella verginea pratica (ora dichiarata non rapporto sessuale ma solo improprio) che viene spesso scelta per salvaguardare il proprio "capitale".

12 SETTEMBRE  - VERTICE POLO - Il primo dopo le ferie. BERLUSCONI "Mai come ora il Polo unito (anche se lo ha strigliato un pochino invitando i suoi parlamentari a guadagnarsi lo stipendio e a fare meno dichiarazioni ipercritiche sui giornali, fare meno assenze, ed evitare di defilarsi quando lui é chiamato a difendersi dagli attacchi davanti ai magistrati; "mi hanno lasciato solo").
"Questo governo é morto e la nostra opposizione sarà dura e irriducibile. Basta con questa politica di Palazzo, non dobbiamo più perdere tempo. Il Polo ha la sua linfa e la prende dagli elettori..... Siamo nei sondaggi a oltre il 50 per cento, l'UDR é in calo solo al 3, l'Ulivo al 40, la Lega al 4,5. Il governo dell'Ulivo é politicamente morto. Daremo battaglia alla Finanziaria con una manifestazione - contro il governo e la sua politica economica - il 24 ottobre. - PRODI risponde: "Il governo sta benissimo. Auguro a Berlusconi una salute simile. La manifestazione? Se la fanno siamo a posto per altri tre anni. Non vi é mai stata una stabilità come questa" (Intervista al Corriere del 12 settembre).
Sull'UDR il Cavaliere ha snobbato COSSIGA non accettando nessun incontro, neppure per telefono.

13 SETTEMBRE  - TELEPADANIA E CRISI LEGA - A Venezia al raduno delle "truppe" dei fan del Carroccio l'atteso comizio di Bossi. I soliti proclami e la creazione del Governo Padano con la DEL LAGO prima presidente. Esordisce anche Telepadania, l'emittente televisiva della Lega. Ma a Venezia nelle roccaforti della vecchia LIGA VENETA serpeggiano incomprensioni, dissensi più o meno dichiarati, dietro l'angolo ventilate rotture e insofferenze. - L'idea poi che Bossi intrecci un flirt con l'UDR, disorienta gli stessi fedeli del Senatur, che protestano: "Sarebbe una sconfessione della battaglia fin qui condotta contro i democristiani, oggi travestiti". - Si stanno studiando spericolate alleanze. Polo e Ulivo soffiano sul fuoco. E se la Lega inizia a cedere da queste parti, gli avversari contro Bossi, saranno tanti, e tutti pronti a colpire. La DC qui non è morta. La "Balena Bianca" é solo in letargo.

14 SETTEMBRE  -COSSIGA IRRITATO - Offeso e deluso. "Avevo lanciato un appello a BERLUSCONI, l'avrei incontrato perfino in una delle sue ville in Sardegna e invece il Cavaliere fa muro contro muro e scrive: "Noi procediamo per la nostra strada senza piroette, e ricordo che i parlamentari dell'UDR sono stati eletti con i voti del Polo". E io gli ricordo - manda a dire Cossiga - che nel '94 anche lui ha avuto da me al Senato il voto decisivo per la maggioranza, cosa che mi pento di aver fatto.....Se Forza Italia non é interessata perché ci considera di scarso rilievo si sbaglia.... Loro si arroccano invece di entrare nel confronto politico..." - e irritato per quel richiamo del Cavaliere al "suo" sondaggio (vedi giorno 12) - "...preferiscono puntare sul solito sondaggio e su una manifestazione di piazza".

15 SETTEMBRE  - L'ADDIO A BATTISTI - Un bel mercato! - Il funerale fra lacrime e commozione, e alla sera per rendere omaggio a Lucio é andata in onda quella che é sembrata null'altro che una speculazione mercantile. Si sono mescolati spot e sentimenti in una trasmissione che doveva essere più che uno spettacolo una riflessione esistenziale. 8.268.000 spettatori si sono sentiti defraudati. La piazza qualche volta nelle inopportune interruzioni fatte senza alcuna sensibilità, ha perfino fischiato. - Polemiche il giorno dopo. "Spot fuori luogo?" Costanzo ci ricorda che Mediaset, Canale 5 è una Tv commerciale e che vive (molto bene, Ndr) di pubblicità. Non lo dimentica mai. Anche ai funerali. Non si rinuncia a nulla. Mai! Essere sempre presenti in ogni luogo, e in qualsiasi momento dove c'è odore di soldi. " Se non vi piace, nessuno vi obbliga, girate canale". Insomma a lui non si possono fare critiche. E come se in un negozio ci dicessero "se non le va questo  prodotto vada da un'altra parte".
E nel conto c'è da mettere pure la sua eccessiva presenza in video che ha portato la rete a una monotona identificazione con la sua immagine (l'ha nominata ultimamente la "rete coi baffi") e qualcuno prevede che presto Costanzo darà la linea a se stesso. Il suo compleanno è già andato in onda sul TG5 (vedi 28 agosto - il massimo del protagonismo e del divismo) e ci aspettano altre autocelebrazioni di se stesso. Ma molti hanno già seguito il suo consiglio, quello di girare canale. Anzi lo hanno già fatto. Del resto se per fare spettacolo e informazione si manda su un TG il compleanno del direttore della rete, siamo proprio alla frutta.
E pensare che il telesogno di Costanzo era di far diventare canale 5 la prima rete d'Italia, stracciare la Rai. Ha indubbiamente pensato che il suo compleanno ribaltasse l'audience tra uno spot e l'altro e che meritasse dunque la giusta attenzione. (Imbarazzo, timori, e qualche preocccupazione dentro Mediaset. Litigare con Costanzo non conviene. Se il C.S.M. (Costanzo, Sgarbi, Mentana) passano dall'altra parte (un po' forse ci sono già) cosa succede? Il maremoto?

16 SETTEMBRE  - MISURE ANTIPOVERTA' GOVERNATIVE - Nella nuova Finanziaria che il governo presenta oggi ai segretari della maggioranza ci sono due singolari e interessanti provvedimenti. Un pacchetto sociale destinato a incrementare il reddito dei cittadini meno abbienti, cercando di portarli fuori dalla fascia della povertà. - Per i cittadini con una pensione sociale di 500.000 lire, é stato previsto un aumento di 50.000 lire (con 550.000 vanno insomma fuori dalla fascia povertà). Un altro provvedimento é rivolto a favorire la maternità con la detrazione dalla dichiarazione dei redditi (una incongruenza, dato che i poveri fino a 20 milioni di reddito non fanno la dichiarazione) delle spese dei pannolini. Dovrebbe quindi nelle intenzioni bastare questa agevolazione per fare più figli. Sembra una barzelletta, ma non lo é per nulla.

17 SETTEMBRE  - IL CAVALIERE ORA E' INTOCCABILE - E' passata quasi sotto silenzio con l'elezione a maggioranza (con i voti quindi dell'Ulivo) dei nuovi rappresentanti di Forza Italia al Consiglio d'Europa. Hanno "dato" le "provvidenziali" dimissioni gli eurodeputati GIANNATTASIO e BIANCHI e sono stai eletti al loro posto SILVIO BERLUSCONI, e sfiorato lo scontro tra Polo e DS sulla candidatura anche di DELL'UTRI (*), é stato poi nominato BEPPE PISANU.
Cosa significa per il profano? Con gli speciali privilegi previsti per i consiglieri europei, entrambi i due soggetti non possono essere perseguiti dalla magistratura, né tantomeno essere arrestati. Un buon antidoto per qualsiasi guaio o inchiesta giudiziaria in Italia e nel resto d'Europa, Le Procure di Milano, Palermo e quelle spagnole possono chiudere. L'Immunità é ora su scala Europea dall'Atlantico agli Urali. La nomina porta con sé il salvacondotto anti-procura valido in quaranta Paesi. - Un capolavoro strategico.
(*) E DELL'UTRI? C'è aria di tempesta nell'inossidabile sodalizio? Sarà a fianco o contro l'amico di vecchia (Vedi 1973) data? Ai prossimi processi cosa ha in mente di fare Dell'Utri? All'incubo C.S.M. si aggiunge una D e una U?

SCUOLA FINO A 15 ANNI - Approvata ieri alla Camera la legge che avvicina l'Italia agli altri Paesi europei. E' da 26 anni che non si riusciva ad approvare una legge così semplice, più volte sollecitata dai cittadini e da ogni schieramento politico.
Hanno votato contro il Polo e la Lega e si è astenuto l'UDR . Non perché contrari all'allungamento degli anni dell'istruzione obbligatoria, ma perché gli anni in più dovevano essere strettamente legati alla riforma scolastica. Rimangono infatti, irrisolte le questioni di fondo. Fare più scuola senza conoscere come sarà la scuola del futuro non serve a nulla. E' pura demagogia. E anche una pazzia.

18 SETTEMBRE  - VENETO E LEGA - E' scontro. COMENCINI il segretario veneto del partito di Bossi dà le dimissioni ma non era stato informato (ha ricevuto la lettera dopo) che era già stato defenestrato e la Lega nel Veneto commissariata da Bossi azzerando i vertici. Si prevede ora la "battaglia". Comencini da cinque anni segretario, va via, ma promette bufere dall'Adriatico alle sponde veronesi dell'Adige.

Il Blocco Padano annunciato da Bossi è la ragione principale dei dissapori. Dentro la Lega si negano i dissapori, la rottura tra Lega e Liga Veneta, e che non esiste la fronda. Ma il Senatur lo chiamano già in Veneto il "dittatur", e che il Blocco Padano non oscurerà di certo il Leone di San Marco. Comencini è tranquillo, anzi "serenissimo". A colpi di Statuto "violato" - dice lui - può riprendersi simbolo e struttura.
Il "lion" resta a Venezia, e il "foresto" (lo straniero) fuori dalla "Serenissima". "Il Veneto é dei Veneti, e non combattiamo Roma per poi dover ubbidire a Milano". "Scassemo tutto" (rompiamo tutto) è la parola d'ordine. - Siamo solo all'inizio di un terremoto sussultorio e ondulatorio.

19 SETTEMBRE  - DURO D'ALEMA CON BERLUSCONI - Al festival dell'Unità ha usato toni duri contro il Cavaliere, cui ha rimproverato sulle riforme un "voltafaccia avvenuto per un calcolo, per vere o presunte convenienze personali: dapprima l'illusione che le riforme costituzionali potessero servire a limitare e colpire l'indipendenza della magistratura, poi la scelta di una drammatizzazione dello scontro politico, anche per rispondere all'incalzare delle vicende giudiziarie personali e poter inscenare l'improbabile commedia della grande persecuzione. Con lui non é più possibile alcun dialogo perché é dominato esclusivamente da un calcolo personale. La sua leadership impedisce la formazione di una destra moderna e amplifica il malessere di forze moderate che si distaccano dal Polo. - Quale persecuzione? Le sue aziende non hanno mai registrato profitti così alti come durante il governo dell'Ulivo".

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20 SETTEMBRE   - DURO COSSIGA AL FESTIVAL DELL'UNITA' - L'ex presidente (che una volta stava dall'altra parte) appare contento in prima fila, in mezzo alle bandiere rosse. Sono lontani i tempi dove in mezzo a queste compariva la K nei cortei della sinistra. "Sono bravi....vanno verso il partito socialdemocratico. Gli altri (il centrodestra. Ndr) sono fermi. Immobili. Sempre più isolati.....D'ALEMA é un avversario.....però può diventare anche un collaboratore serio e leale.....Ci siamo combattuti quando si combatteva in tutto il mondo.....adesso basta. Io dico che il pericolo del comunismo non c'è neppure in Russia. Ci crede solo più Berlusconi. Accordo dell'UDR con i DS? E chi lo sa. Si é trovato bene Berlusconi con il "patto della crostata" (che vuole ripetere) perché non dovrei trovarmi bene io? Nel PPI c'é un travaglio. Va rispettato.
Mentre il Cavaliere non ha questi problemi, non li sente, perché non ha una storia che glieli ponga e perché vuole andare da solo ad Arcore, in Italia e in Europa. In quest'ultima va con i popolari europei ma poi, nella pratica, se ne dimentica".

e giù altre picconate per tutti....

20 SETTEMBRE -  IL PAPA RITORNA SULLE NASCITE - Dopo la famosa Humanae Vitae di Paolo VI, Papa Giovanni Paolo II, ritorna sull'argomento con affermazioni forti sulla famiglia "aggredita" da "spinte eversive", e sulla condanna della contraccezione.
"La paternità responsabile consente e potrebbe talvolta imporre di distanziare le nascite, secondo criteri di oculata valutazione" ma chiede di fare ciò "limitando i rapporti fra coniugi ai periodi naturalmente infecondi, senza ricorrere alla contraccezione artificiale".

Infine sulla Scuola " I cattolici si battano per il finanziamento pubblico. Alla famiglia venga riconosciuta la possibilità di scegliere l'indirizzo educativo e il tipo di scuola che meglio aiutino la crescita dei propri figli".

21 SETTEMBRE  - VICENZA 1ma CITTA' DELLA PADANIA di Bossi? - In commissione oggi la delibera del Consiglio provinciale il quale deciderà l'uscita dell'Amministrazione vicentina dalla UPI (Unione Province d'Italia", nata nel lontano 1946. A proporla MANUELA DAL LAGO, già presidente della giunta provinciale, ma a Venezia al raduno della Lega è stata eletta "presidente del Governo Padano" con le "votazioni padane".
Gli oppositori lanciano l'allarme sul futuro isolamento del vicentino leghista, che invece di sfidare la globalizzazione va verso il ripiegamento localistico e l'autarchia. Interessante è da vedere la disputa delle prossime settimane tra Lega di Bossi e la Liga Veneta, dove le crepe sono già diventate abissi di stampo medioevale tra veneti e lombardi. Mancano solo i Romano d'Ezzellino, gli Scala e i Dogi Contarini.

22 SETTEMBRE   - E' "SECESSIONE" - La Provincia di Vicenza dal 1999 non farà più parte dell'UPI, il sindacato apartitico (adesso, non più) delle Amministrazioni provinciali. Vicenza fa parte ora della Confederazione delle province e dei Comuni del Nord del fantomatico "Governo" della  Padania,  creato da Bossi. Questo é il risultato delle votazioni nella giunta (a maggioranza leghista) in nome dell'autonomia nordista. - Contrari gli altri partiti (in minoranza). Si sono astenuti Forza Italia e AN, il che equivale in pratica a un "SI'". Su questa astensione il Polo (pur di fare alleanze incoerenti) è stato costretto a dibattere su un terreno molto sgradito alla estrema destra. E la sinistra accusa  il Polo di essere "né carne né pesce per paura di ritorsioni o future alleanze leghiste (o ex leghiste, già date per scontate con la rottura della Liga Veneta di Comencini e i suoi "veneti tosti e serenissimi") .

Ma un'altra sorpresa viene dal Movimento Federalista del Nordest di CACCIARI, che ha portato un SI' all'uscita dall'Upi ma anche un NO secco all'entrata nella Confederazione Leghista. (Implicita la volontà di marciare da soli).

Altre sorprese dentro la stessa Lega di BOSSi. La Liga Veneta era confluita nel'89 dentro la Lega Nord, con COMENCINI presidente che aveva allora disarcionato ROCCHETTA il padre putativo della Liga nata nel 1980. Ora, Comencini, disarcionato a sua volta da Bossi e sostituito con STEFANI, sta creando un suo partito: la Liga Veneta 2. Con destinazione e alleanze nel Polo di Forza Italia, che, o metterà alla porta il "suo" GALAN (presidente della Regione Veneta) o Silvio Berlusconi a COMENCINI per questo gradito atto di ribellione (concordato?) gli ha già promesso un seggio al Parlamento di Strasburgo in primavera. - Non è cosa da poco conto. Stanno nascendo nuovi equilibri, e forse un fortissimo ridimensionamento in veneto della Lega Nord. La Vera e unica Padania i veneti la vedono solo veneta, senza intrusione di milanesi o lombardi.
COMENCINI ricordiamo, prima di diventare presidente della Lega Nord in Veneto, era nell'area di destra, consigliere regionale del MSI, della corrente di PINO RAUTI.

23 SETTEMBRE  -VIDEO CLINTON SEXIGATE - Trasmesso in tutto il mondo dopo le pagine su Internet, vanno in onda sui video casalinghi le quattro ore dell'interrogatorio fatto al Presidente americano sul caso Lewinsky. Dialoghi scabrosi, foto, prove choc. Cresce il partito pro-dimissioni. Ma la prima condanna dello spettatore non nazionalpopolare è per il sistema inquisitorio per quell'imputato che annaspava con la voce incerta e il volto contratto in un palese (e comprensibile) imbarazzo. Il politico più potente della Terra umiliato da quattro ore di gogna televisiva. - Borse di tutto il mondo con il fiato sospeso, poi la paura è passata presto. I veri problemi sono ben altri!!
I commenti sono stati vari, a secondo della capacità critica degli spettatori. Quella più attenta e razionale non l'ha presa come una espressione della democrazia, ma come una videotortura, una visione stomachevole, pornografica, una vendetta di qualche potente, che non ha considerato il prestigio (vero o presunto) degli USA nel mondo.
La Francia è stata più attenta, le Tv pubbliche non hanno messo in onda in diretta il video. Ha solo selezionato qualche fotogramma, avendo grande rispetto per coloro che credono ancora ad alcuni valori. Non basta dire alla maniera di Costanzo: "se non vi va spegnete". Molti non hanno la capacità critica di poter valutare cosa è valido e cosa non lo è (il principio e lo scopo dell'educazione è questo no?) e non lo insegnano di certo quegli "esperti" che mandano in onda anche le "maialate" private e poi ipocritamente (ma che bravi!) dicono "nessuno vi obbliga a guardarle". - Quanti assassini ci sarebbero se mettessero in vendita nei supermercati anche le bombe a mano, le pistole e i mitragliatori in ogni supermercato? Acconsentire significa risvegliare in alcuni potenziali soggetti l'instabilità psichica latente; e non vuol dire - come si sostiene con tanta falsità - difendere la libertà di mercato, o come in questo caso specifico il pluralismo dopo avere distribuito queste verità e questa democrazia, ma semmai si mina la democrazia, la libertà e l'incolumità di altri soggetti, che non possono certo da soli difendersi dagli psicolabili, cui è stato, con tanta "ipocrita magnanimità" fatto vedere dai falsi "paladini dell'informazione" certe realtà crude, che sappiamo bene che esistono, ma per fortuna sappiamo anche circoscritte in quei soggetti che Dostoevskij chiamava "diabolici".
Insistere e volere il "piacere" sul palato per poi versarselo sul vestito e correre a casa e riporlo in frigorifero, é degno dei personaggi del grande scrittore russo, non certo della vita quotidiana di ognuno di noi che si muove in mezzo a gente un po' più leale. Salvo qualche psicolabile in circolazione, che ormai ha scoperto come si incastra qualcuno. Attenzione ora, tutti sono a rischio, anche gli innocenti. Qualcuna si sta già organizzando. Ha scoperto che basta raccogliere qualche goccia di urina nel water (di ogni uomo, una goccia, contiene in qualsiasi periodo della giornata spermatozoi in grande quantità rilevabili) e poi dire che ha avuto un rapporto improprio o sessuale per incastrare chiunque. Se poi ha la fortuna anche di operare in una masturbazione, ci va' "a nozze". Corre a casa e mette tutto in frigorifero.

24 SETTEMBRE   - - ITALIA E LA FEBBRE DEL GIOCO D'AZZARDO - Con animo tranquillo si reclamizzano le facili vie di arricchimento con il gioco d'azzardo e con lo Stato biscazziere. Lotterie, Totogol, Gratta e Vinci, Totocalcio e infine Superenalotto che sta ora contagiando tutti gli italiani. Una copiosa massa di denaro, che sta diventando astronomica, sta alimentando in crescendo la passione (ora diventata febbre irrazionale) per il gioco d'azzardo. La speranzosa facile via all'arricchimento di una persona sola sta pescando (e persino rivoltando) le tasche di milioni di italiani, distogliendo queste somme da altri importanti settori economici che trainano l'economia. Siamo a 38.000 miliardi di denari investiti nelle lotterie. (Più del doppio di una manovra della Finanziaria). Superenalotto sta facendo ultimamente la parte del leone, da 20 miliardi settimanali si è saliti a 40, poi a 60, ed è già previsto lo sfondamento nelle prossime settimane dei 100 miliardi (pari a 5 mila miliardi anno). Milano sabato si è dissanguata in questa "follia collettiva" con oltre 15 milioni di giocate (più di 10 giocate a settimana per ogni abitante compresi i lattanti).
Famiglia Cristiana interviene con anatemi e qualche invito alla riflessione: "Immorale. Lo Stato vieta l'azzardo e poi diventa impresario di lotterie". - La replica: "Con noi non si è mai rovinato nessuno; la gente "punta" 1600 lire o poco più".- Ma qualcosa non quadra con questa affermazione, se le giocate sono di 38 mila miliardi, la media per ogni italiano è di circa 400.000 lire a testa, compresi i lattanti.
Il mistero che poi avvolge tutti questi anonimi "vincitori" di queste grandi somme è quanto mai inquietante. Abbiamo visto in passato anomali concorsi dove alcuni si sono rovinati la carriera per pochi milioni. Davanti a cifre così astronomiche qualcuno potrebbe essere disposto a fare ben altro. Le tentazioni sono tante. Inoltre i computer non sono per nulla sicuri. Dove c'è una porta che ha una serratura c'è sempre qualcuno che possiede la chiave, oltre che esserci un qualsiasi fabbro capace di aprirla.

24 SETTEMBRE - COMMISSIONE TANGENTOPOLI - Scende in campo COSSIGA e su proposta dell'UDR con quelli che remano contro contribuisce a votare a favore di un rinvio. Motivazione: "Per esaminare la questione é meglio attendere un clima meno avvelenato. E con i veleni é avvenuta la votazione, che il Polo ha già definito un "golpe". Cossiga prima del voto ha minimizzato e nello stesso tempo lanciato le sue picconate: " Io non so come voteranno i miei parlamentari, perché a differenza di Berlusconi non sono in grado di dire ai deputati dell'UDR io ho messo i soldi e voi dovete difendere la mia tesi. Io sono un democratico, cerco di essere un leader e non un boss. Dice Silviotto che faccio la stampella al governo, rispondo che non prendo lezioni di politica da lui o vuol darmi anche lezioni di diritto costituzionale?".
BERLUSCONI insorge con tutto il Polo furioso: "E' una ferita alla democrazia, un golpe contro le opposizioni, l'Ulivo e l'UDR hanno paura di una inchiesta su Tangentopoli".

24  SETTEMBRE - "L'ULTIMA "CONVERSIONE" DEL CAVALIERE" é il titolo di G.Merlo, in prima pagina sul Corriere d. S.. "Sul riconoscimento delle coppie di fatto, che pure Forza Italia in commissione aveva già approvato quasi all'unanimità, Berlusconi ha dichiarato invece ora "Noi stiamo con la Chiesa". Senza dubbi, senza spiegazioni,, senza attenuativi. Uno sbracamento. La Fede sposta le montagne....é incredibile quel che la Giustizia può fare....ogni cosa può essere detta e contraddetta. Il liberalismo, fecondazione assistita, la vita, la morte e la Fede comincia e finisce nella Giustizia. E' un pensiero unico e ossessivo del Cavaliere".(Francesco Merlo, dal Corriere della sera)

Il giorno dopo pronta la risposta-lettera di Berlusconi, ospitata sempre sul Corriere. "Non mi sono convertito al cattolicesimo martedi scorso... Forza Italia e il suo leader hanno sempre indicato tra i valori fondanti, quelli della vita, del bene comune, della libertà educativa, della pace, della solidarieta, della giustizia, del rispetto di tutti e in particolare di chi é più debole. Difendiamo infine la famiglia fondata sul matrimonio come cellula fondamentale della società. Crediamo che un bambino abbia diritto di venire al mondo all'interno di una coppia che solo se stabilmente unita in matrimonio può dargli certezza e benessere."
Ribatte Merlo: "Berlusconi é un cattolico, un liberale, un imputato. Indichino i lettori quale é la forza che più guida nel suo tormentato cammino: la fede, la filosofia politica, o la legge?"
Berlusconi forse ha dimenticato (ora o allora?) di aver lui stesso divorziato, di aver fatto nascere i figli mentre non era per nulla una coppia stabilmente unita in matrimonio, ma solo unita di fatto e che pertanto anche se aveva dato a loro "il benessere" mancava a quei bambini quel "diritto" cui fa menzione ora con l'evangelica morale.

25 SETTEMBRE   - COSSIGA NON TACE, fa "rimessa" sulla stampa alle affermazioni del Cavaliere: " Sono molto preoccupato per lui perché si sta facendo del male e temo di non riuscire a fermarlo in tempo prima che se lo faccia. L'opposizione non si fa come pensa lui, Silvio vuole soltanto la rissa. L'avventura di un movimento che voleva essere un partito liberale di massa sembra declinare nel grigiore di una indistinta identità, oppresso e confuso da un cesarismo mercantile. Penso che vada incontro a un'altra sconfitta. D'altra parte mi domando, cosa se ne farebbe di una vittoria?":

Forse Cossiga si rifà a un'altra precedente picconata "Se io avessi tutti i soldi che ha Silviotto, mica sarei qui a fare il capo degli straccioni di Valmy".
La vita media è al massimo di mille mesi, e a lui se va tutto bene ne ha ancora a disposizione poco più di cento. Troppo pochi per modificare l'Italia e gli Italiani. In cento mesi si godono poco più di una decina di Natali, ed è difficile fra questi che ci sia un altro Natale di Roma e un altro Risorgimento. E' riuscito a pochissimi. In 3000 anni si contano su una sola mano. Gli altri si sono solo illusi, e uno lo hanno anche appeso per i piedi. Se continua ad arrabbiarsi, la bile fa anche dei brutti scherzi: ferma l'orologio prima. Metta Fini al suo posto e vada a godersi la sua villa alle Baleari.
"Socrate una volta sbrigando una faccenda pubblica dovette allontanarsi, i convenuti durante la sua assenza si scompisciavano dalle risa. Vero é che non in tutte le quistioni dimostrò di essere uno sciocco...sostenne che i filosofi devono astenersi dalla politica.... E che cosa lo costrinse a bere la cicuta, dopo che fu accusato, se non la sapienza?" da Erasmo da Rotterdam, capitolo XXIV, della sua famosa opera, con prefazione del "filosofo" Silvio Berlusconi di cui pochi conoscono questa sua non tanto estemporanea, segreta (e "competente") passione) e concluse Erasmo il suo capolavoro Elogio della follia, nell'ultima pagine con una frase sola, al LXVIII capitolo, "non mi ricordo più quel che ho scritto e detto. Scusate, ho scherzato".
Se i suoi avversari non conoscono Erasmo non conoscono nemmeno Berlusconi.

25 SETTEMBRE - BERLUSCONI RISORGIMENTALE - "Vi chiedo nove mesi di passione: o si fa l'Italia o si muore". Il Cavaliere chiama a raccolta i suoi parlamentari, rinnova a tutti la predica che bisogna guadagnarsi lo stipendio, e lancia la sua offensiva d'autunno. Il progetto è ambizioso: tornare al governo con una campagna elettorale che durerà fino alla prossima estate. I primi bersagli da centrare nei prossimi mesi sono: Vincere le due prossime amministrative, e dominare le europee portando il suo partito al 35 per cento oltre la maggioranza assoluta così come gli assicurano i sondaggi. Prende le dovute distanze dall'UDR e sottolinea la "vicinanza" di FI alla Chiesa: "La Chiesa ha preso atto di che pasta é fatta FI". - Si é poi spinto a parlare di "Partito unico" ...come di "una opportunità". - FINI parla anche lui, parla, parla ma non si muove.
L'"opportunità" del Cavaliere, non ha ancora capito Fini, che significa anche liquidare AN, subito dopo la liquidazione della Lega di Bossi in Veneto, già in atto (vedi Comencini, ex MSI, ora in odore forzista)

L'offensiva berlusconiana punta a recuperare i voti moderati nella Lega, dentro il PPI, nell'ex MSI, nelle file di Rinnovamento italiano e in quella parte di CCD emigrata nell'UDR, da dove Cossiga lancia un nuovo affondo: " Io e Berlusconi non parliamo solo linguaggi diversi, ma di cose diverse. Io parlo di politica, lui non so. Vedo che é perseguitato dall'idea di essere il primo, il più bravo, il più bello e anche il più alto. Su quest'ultimo attributo sono sicuro non mi insidia, sono più alto di lui anche senza tacchi".
Intanto "il picconatore" con gli "straccioni" di Valmy é tornato ad occupare i piani alti nel famoso Palazzo DC di Piazza del Gesù, nella stanza ovale che fu di Alcide De Gasperi. Ci rimarrà male padre Baget Bozzo, che ultimamente aveva dichiarato che l'erede naturale di De Gasperi era lui: Silvio Berlusconi. E sbilanciandosi un po' troppo, che è Lui l'uomo politico del secolo. Peccato che le stesse cose le avesse già dette anni addietro, prima a Tambroni e poi a Craxi.

26 SETTEMBRE  - FINANZIARIA E BERTINOTTI - Crisi sempre più vicina e probabile. Il vertice di PRODI naufraga nell'ultimatum dato a Rifondazione. Bertinotti non cede. Non voterà la Finanziaria. E PRODI non è disposto a farsi da parte nell'accettare il salvataggio (del governo ma non il suo) dei "sostituti" UDR.
In pista quindi un nuovo esecutivo? La risposta il 5 ottobre, ma sembra quasi una certezza. Si direbbe che l'opposizione in Italia sia Rifondazione e l'ipotesi della caduta del governo é sempre più realistica, tanto che se ne mostra ora convinto anche lo stesso BERLUSCONI fino ad oggi scettico, credendo che il tutto fosse la solita pantomina dell'Ulivo. - Bertinotti e Cossutta sono ai ferri corti, in profondo contrasto sulla linea del partito. Comunque vada, entrambi non potranno più sbandierare il pericolo di un ritorno delle destre al governo. Anzi a promuovere e a favorire questa eventualità contribuiranno ora, comunque vada, proprio loro.

27 SETTEMBRE  - "RIVOLTA" IN VENETO. DIVORZIO LEGA-LIGA. - Comencini pensa già al suo partito: "tuti veneti ciò",al ritorno alla vecchia Liga del'89 prima della "colonizzazione" del "dittatur". - BOSSI é amareggiato per il voltafaccia di molti dirigenti bossiani veneti: "In Piazza a urlare viva la Padania e in segreto a tramare con Berlusconi" che non cerca altro: dividere il mondo leghista. Forse sono in buona fede. Non si rendono conto che stanno aprendo la strada al Cavaliere, il palermitano. Dicono di combattere la logica del meridionalismo ed eccoli lì, si comportano da apripista andando a Forza Italia. Qualcuno sta operando per conto di agenti esterni al movimento e vuole dividerci. Ma ricordo ai "poereti" che il Venetino, il Lombardino, il Piemontesino, da soli non finiscono da nessuna parte. Solo il Nord unito può sconfiggere il meridionalismo di FI e AN".
Insomma in Veneto si chiudono le porte al "dittatur" di Gemonio e si aprono le finestre al "cesare" di Arcore. - Tra i due contendenti ci sono due nuovi elementi importanti che s'inseriscono in questa rivolta, la Liga Veneta (con simpatie nel centrodestra berlusconiano) e il Nordest di Cacciari (con le simpatie a sinistra) Partita decisiva per l'attuale equilibrio dell'elettorato italiano (così mobile e sensibile all'effetto "domino").
E dunque scontato che i futuri risultati elettorali si ripercuoteranno e creeranno nuovi scenari non solo in Veneto (dove la Lega ha preso nelle ultime elezioni più voti   che in Lombardia) ma anche nel resto del Paese, soprattutto nell'Italia del Nord. L'eventuale crollo della Lega favorirebbe o l'indipendentismo veneto con Cacciari o il centralismo del Polo. L'inizio di questo "effetto domino" prende spunto dalle elezioni comunali in Friuli e Vicenza. Mai state così tanto attese.

27 SETTEMBRE - FINITA L'ERA DI KOHL - Il cuore d'Europa é tutto a sinistra. Dopo 16 anni di dominio interrotto la Germania boccia il Cancelliere, sceglie SCHRODER, e volta definitivamente pagina. Con un Kohl battuto anche nel suo collegio.
Dal nuovo Reichstag della rinata capitale Berlino a guidare la Germania del nuovo millennio c'è ora il candidato socialdemocratico, l'uomo che ha sconfitto proprio il cancelliere della riunificazione tedesca che quattro anni fa ha vinto grazie all'Est e oggi perde proprio per colpa dell'Est.
Con SCHRODER nasce un Europa diversa e carica d'interrogativi; l'Europa dei quattro socialismi, l'Europa che sposta il suo centro di gravità dal dogma liberista e va alla ricerca di un rinnovato patto sociale.
Nasce così su quindici presenti il tredicesimo governo di centrosinistra in Europa, con una Germania che senza Kohl é ora più vicina a Est. Ed é un incubo per Berlusconi. Per la cronaca, l'estrema destra dopo aver allineato tre partiti, nessuno di questi ha superato la soglia del 5% per ottenere seggi al Bundestag. Se il Cavaliere vuole correre per l'Europa deve ad ogni costo avvicinarsi ai cattolici, compresi quelli che sono paradossalmente alleati ai comunisti. A Strasburgo, mettendosi l'animo in pace, dovrà sedersi nello stesso seggio con loro. Dove conviene anche se c'è del rosso in ogni caso va sempre bene. L'ideologia é solo un opzional da indossare secondo le circostanza.

28 SETTEMBRE  - COSSIGA-BERLUSCONI - Duello al vetriolo a mezzo stampa senza tanti complimenti. - URBANI di FI che si è sentito dare del "servo della gleba", risponde sprezzante: "Questo é odio allo stato puro. Ci ha accusati per mesi e mesi di andare a cena con D'Alema, E ora ci propone un governo tecnico proprio con D'Alema. - FINI prosegue: "Cossiga non può rendersi complice di un trucco simile. Non può stare con due piedi in una scarpa; dice di essere alternativo alla sinistra e poi gli offre la ciambella di salvataggio. Se lo fa, conferma che i suoi straccioni di Valmy sono solo dei mercenari". - Gli attacchi e le risposte sono altrettanto al vetriolo e sprezzanti: "Berlusconi vuole arrivare dove comprende di non poter arrivare con il denaro. E' disperato, ha usato i moderati per difendersi in materia giudiziaria: E' un pusillanime, ha umiliato i suoi deputati e senatori, pensa di averli comprati (La "filippica" e la "strigliata" del 12, al vertice).
Poi Cossiga continua: "Non gli rimane altro che sciogliere il suo partito per consentire la nascita di un partito nuovo, credibile, moderno, libero partito di centro". Poi rispondendo ad AN sferra una fiorettata: "Caro Fini, fai confusione, siamo appunto straccioni, ma abbiamo niente a che fare con i mercenari che si vendono a chi meglio paga".

29 SETTEMBRE  - ELEZIONI TEDESCHE - Prime reazioni in Europa. Sul nuovo scenario europeo BLAIR plaude alla terza via centrosinistra in Germania, e si scorda platealmente (!) dell'Italia e dell'Ulivo. Prodi ci rimane male: "Ma come sono io che ho cominciato la musica! E pensare che la mia la chiamavano una anomalia italiana". - Un lapsus quello di Blair o un triumvirato di fatto anglo-franco-tedesco? O é un segnale all'Italia per affrettarsi a fare un altro governo con D'ALEMA?
Oppure, forse delle pastoie, dei tormenti che ci sono in questo momento in Italia i tre capi governo se ne fregano altamente. Forse pensano che l'Italia anche se non risolve i suoi problemi, anche se le sue scuole producono altri analfabeti, anche se non ci sono nuove infrastrutture, anche se altre aziende andranno in crisi e ci saranno altri disoccupati, a loro non succederà proprio niente. Nell'ultimo caso, l'asse franco-tedesco scende in Italia e le aziende più appetibili se le comprano loro, in contanti; le impacchettano, le caricano sui Tir e se le portano a casa propria.

30 SETTEMBRE   - TELECOMUNICAZIONI- STRATEGIE CONFUSE- E SUICIDE - Complicati veri o presunti intrecci azionari nel grande business mondiale delle telecomunicazioni (telefonia, tv digitale, pay Tv).Sembra una partita a carte tra giocatori che non conoscono il gioco. Ogni settimana annunci di uno che perde la mano, di un altro che smette, di un altro ancora che entra, che fa il mazziere, poi si ritira e lascia ad altri il posto per restare ad osservare. Gli ipotetici rapporti di forza dopo fantomatiche fusioni e divisioni durano un mattino. Il giorno dopo altri protagonisti a condurre il gioco scoperto o quello subdolo, o quello di avvoltoio. Anche in Italia, Telecom gioca la carta della Tv per rientrare nella grossa partita che si sta giocando in Europa e sul pianeta. Altrettanto Mediaset, che non si sa se oggi vende, domani partecipa, o dopodomani acquista. Bouygner in Francia invece getta la spugna. Kirch forse andrà, o non andrà con Mediaset? Risponde Wassner della Bertelsman e dice (proprio lui!) che non ci capisce nulla "cosa ci guadagna Berlusconi e mi chiedo se dispone di tanti soldi da buttare via" Il Sat 1 di Kirch non è così florido, sta perdendo, e cerca gente con capitali freschi, ma non certo per spartire quello che ha e che rende. Murdoch intanto cosa fa? Compra? Vende? Sta a guardare? Gira nei capezzali dei vari gruppi. Pronto come un falco. Intanto in Inghilterra la British Telecom va in matrimonio con la At&T americana, mentre la Cable & Wireless approderà in Italia? E nel caso positivo, se arriva, l'Italia la viene di certo a colonizzare non a rimpinguire.
Voci e voci. Parole e parole. Si sentono e se ne dicono tante. Fatti pochi. Tutti sperano in una bella montagna di miliardi sulla partita della Tv a pagamento. Altrettanto nelle telecomunicazioni dove ognuno minaccia concorrenza con la carta delle tariffe più basse o i canoni gratis. Quasi tutti nelle trattative poi calano al dunque la carta degli esuberi di personale "acquisto se metà del personale va a casa". (Ricordiamo che oggi può bastare un unica centralina (fra l'altro del tutto automatica) per gestire tutti i telefoni esistenti sul pianeta. (E con la futura optoelettronica, capacità di gestire IN UN SECONDO e contemporaneamente 7 miliardi di telefonate scambiate nelle 24 ore sulla Terra).

Ci sono manager della finanza incompetenti del settore (fra l'altro vecchi) che fossilizzati nelle vecchie strategie mercantili del passato (scambi di aziende come le figurine, acciaio e marmellate, pomodori e fosfati) sono incapaci di trattare questa rivoluzione tecnologica. Basterà che all'orizzonte spunti un vero manager con una vera esperienza nelle comunicazioni e li stende tutti a tappeto, grandi e piccoli, lasciando sulla sua strada "cadaveri eccellenti". Le strategie nazionali, quelle italiane, annegano in un bicchiere d'acqua, con consigli d'amministrazione, presidenti e direttori generali che discutono, parlano, programmano, e poi con lentezza dei riflessi, fanno gaffes colossali e ti portano un titolo Telecom in un mattino da 11.042 lire a 8.824 lire.
Siamo al 30 di settembre, quanto sopra non è ancora accaduto, ma Rossignolo presidente della Telecom, al consiglio di amministrazione ha oggi annunciato il piano triennale della Telecom, affermando a voce, e nero su bianco, che il prossimo anno gli utili netti saranno inferiori a quelli di quest'anno. Con un annuncio così (perfino surreale) cosa accadrà domani mattina 1° ottobre in Borsa? Una Bomba! Entrerà in sala la madre di tutti i ribassi, con un milione e mezzo di azionisti (e la stessa Consob) presi per il naso da un presidente.... designato...(!!!) dalla crema del capitalismo nazionale: gli Agnelli, Generali, Comit, Credit, Imi, San Paolo.
Chiudiamo questa incredibile vicenda della finanza italiana con le parole di Barret (Intel): "Finora quanto è stato annunciato supera di molto quello che è stato fatto".
La tecnologia c'è, ma non ci sono persone all'altezza per poter gestire una situazione molto complessa e altamente tecnologica come quella dei nostri tempi. Nessuno oggi nel mondo é in grado di fare un programma strategico di tre anni (annunciarlo con delle cifre poi é semplicemente pazzesco). Salvo essere degli incompetenti. E di questi, oggi nel mondo, ve ne sono parecchi. Sono in buona fede, perché purtroppo hanno appena una vaga conoscenza cosa sia una radio a galena e un telefono del tipo Meucci-Bell. Del resto quando hanno preso il diploma o la laurea, solo questi apparecchi c'erano. Poi si sono interessati d'altro, di soldi, di titoli e scambi di"figurine".
Un microprocessore Celeron non sanno nemmeno cosa sia e cosa fa. - E se una volta non era importante conoscere il prodotto della propria azienda per finanziarla, venderla, comprarla, capitalizzarla (bastavano i bilanci) oggi con la tecnologia dell'automazione industriale elettronica in tutti i settori produttivi, al cui sbocco hanno una grande diversificazione e un mercato altamente globalizzato questo non è più possibile. Se non sai tu, né sai dire ad altri dove porta il treno (l'azienda, cosa produce, a cosa serve e se è attualistico sia il prodotto sia l'impianto produttivo) dove sei salito o vuoi far salire altri, i biglietti (le azioni) non li vendi. Li puoi vendere la prima volta, ma la seconda non ci casca più nessuno. Questa è la realtà delle aziende tecnologiche di oggi. A dare i biglietti in molte aziende ci sono i portabagagli, mentre invece oggi ci vuole il capotreno, quello che guida con bravura e competenza il locomotore.

La dimostrazione ci viene dallo scetticismo (nonostante i grandi bilanci degli scorsi anni) dei grandi boss mondiali del settore high tech (tele, Tv, elettronica) competenti, ma proprio per questo cauti e saggi. I mille complicati incontri internazionali sono dei veri e propri rebus. Le strategie? Vanno alla giornata. In Italia? Prima o poi, in un settore così strategico, dovrà arrivare un amministratore delegato estero, altri in giro per l'Italia, competenti, non se ne vedono. I vecchi hanno creato nei loro uffici dei cloni. E quelli validi sono andati all'estero.

30 SETTEMBRE - BOLOGNA NON E' PIU' ROSSA? - Dopo 50 anni di governo rosso il centrodestra sogna la capitale del comunismo italiano. VITALI ha annunciato che non si ricandida più e rischia di passare alla storia come l'ultimo sindaco comunista della capitale rossa. "Vogliono tagliarmi la testa? Sono pronto, ho fatto anche il taglio di capelli opportuno". - Sondaggi deprimenti. Concittadini ipercritici. Più di qualche vecchio compagno sta remando contro. Qui é nato l'Ulivo e qui rischia di appassire. - CASINI gongola: "La prossima volta andiamo al ballottaggio, sai che sfissio? Per noi é come vincere. Vitale ha contro il partito e la società civile". - Casini esagera forse, ma si aggira a Bologna uno spettro, ed é la vicina Parma (ex rossa) dove qualche mese fa l'Ulivo ha perso il sindaco. Un campanello d'allarme, e chi lo sta suonando allegramente è Berlusconi. Se vince a Bologna guadagna un altro 10 per cento su tutt'Italia per effetto domino. BERSELLI a Bologna é amareggiato: "Se D'ALEMA fa il pesce in barile di fronte a questo spettacolo, beh perde una bella occasione".

30 SETTEMBRE - LA FINANZIARIA E' PRONTA - 14.700 miliardi. Meno della metà della somma che gli italiani si giocano nelle lotterie, ed é al nastro di partenza. PRODI: "Dopo anni di sacrifici, i frutti del risanamento. La prima manovra senza tasse...." e aggiunge "...Non esiste crisi di governo... né crisi politica". Anche D'ALEMA non ha dubbi. "Eviteremo la crisi". -Ma la crisi c'é, profonda e drammatica, l'intera settimana prossima - dicono in molti - sarà uno psicodramma peggiore dell'autunno del '95. Quella volta però BERTINOTTI fece marcia indietro, mentre nello scenario attuale c'è la spaccatura del suo partito: da una parte lui e dall'altra COSSUTTA che non vuole che la caduta del governo sia un bel regalo fatto al centrodestra di Berlusconi. Cossutta l'ha promesso: "Voto la Finanziaria a costo di spaccare il partito. Bertinotti è avvertito". La conta di Rifondazione ci sarà alla riunione del Comitato del Partito ed è fissata per il 3 ottobre, due giorni prima del voto alla Finanziaria.

 

Europa Rossa

Dopo il voto in Germania, 13 Paesi in Europa (su 15)  governati dal centrosinistra con i socialdemocratici come fulcro. Un Europa diversa, ma carica di interrogativi. Dogma del liberismo in crisi? In Italia é un incubo del Polo. E Prodi? Si avvicina la fine dell'Ulivo? -  D'Alema fa il modesto: "anche da noi in futuro un uomo della sinistra premier, ma non é detto che sia io, dipende dall'Ulivo" - Il 9 lo sapremo alla "conta" della maggioranza.

 

Intanto molte preoccupazioni in USA. Come reagiranno?

 

1 OTTOBRE  - CRISI DI GOVERNO - BERTINOTTI irremovibile. -  PRODI ora ammette: "Rischio concreto di crisi. Ma continuerò per la mia strada" . D'ALEMA:  "lavoriamo ancora per il governo scelto dagli italiani".- MARINI: "Basta col tira e molla di rifondazione comunista, ci sono i voti dell'UDR". - Gli da' ragione anche la MARCEGAGLIA (giov. industriali): "Meglio rompere che fare patti con Bertinotti" - BERLUSCONI: "E' ora di andare alle urne , la maggioranza non esiste più". - Ultima speranza per Prodi il voto di fiducia, é l'ultima battaglia del premier, con COSSIGA in attesa sulle  "postazioni" con i suoi   "straccioni" di Valmy.

2 OTTOBRE - CRISI GOVERNO - Si riunisce il comitato politico di Rifondazione in un clima rovente tra Cossutta e Bertinotti. Uno scontro, ma entrambi sotto assedio dei rispettivi militanti. C'é il rischio di scissione nel "parlamentino" rosso. Bertinotti sembra proprio deciso a rompere con COSSUTTA, schierato con il governo Prodi per non regalare una vittoria al centrodestra, ritenuta inconcepibile.

3 OTTOBRE  - CRISI GOVERNO - Ultimo appello di D'Alema a Bertinotti con una lettera "Non prendere decisioni che segnano una rottura incomprensibile dalle conseguenze drammatiche. Attento, con la crisi si va al voto". Intanto da questa crisi Berlusconi ci sta guadagnando. Una vera manna il Bertinotti!
UNA SVOLTA PETROLIFERA MONDIALE? - Preoccupazioni a Washington per una decisione che potrebbero prendere i Paesi Arabi, Libia, Arabia saudita e Algeria compresa. Decisione economica che ha un valore epocale soprattutto politico. Questi Paesi stanno infatti, pensando, di abbandonare l'area del dollaro e quotare i barili con la  prossima Euromoneta. Uno schiaffo morale agli USA. Come reagiranno è una vera incognita. Di certo saranno determinanti d'ora in avanti i loro interventi nei  prossimi delicati equilibri di stabilità politica tra Paesi Arabi e L'Europa, e soprattutto sui Balcani. Già in America si parla di "tradimento" e ricordano all'Europa che è stata "salvata" già due volte nel corso di questo  secolo e che i "gendarmi del mondo"  sono sempre loro. Anche a decidere se far nascere, l'11 agosto del '99, sia il sole, sia l'Euro.

4 OTTOBRE  - CRISI GOVERNO - Per la crisi sono molti suggerimenti per la soluzione della crisi sono proposti da falchi e colombe. La più gettonata nei corridoi dove si aggirano alcuni falchi della maggioranza, é quella di rompere, e poi ancora rompere,  indicando la staffetta di Prodi con D'Alema; una soluzione che però non raccoglie consensi sufficienti. - FRANCESCHINI del PPI "Con il cambiamento al vertice la coalizione rischia il suicidio collettivo. Se salta Prodi l'Ulivo é morto" (ma é proprio quello che vogliono alcuni!) - Liberazione pubblica alcuni slogan "Costruire l'alternativa"; La sinistra deve osare"; "La sinistra deve governare" e lascia quindi intendere D'Alema.- ZAGARI "Se non approfitta adesso sotto la spinta della vittoria di Schroder, D'Alema a palazzo Chigi non ci va mai più". - La vittima designata dunque é Prodi. - La cosa strana é che i Ds che contano stanno premendo sui cossuttiani a votare la fiducia a Prodi, mentre D'Alema non ha fatto loro nemmeno una telefonata. Guarda più lontano (o a se stesso).

5 OTTOBRE L  - CRISI GOVERNO - Rifondazione rompe. - PRODI sale al Quirinale. - Di fatto é crisi. Dibattito alla Camera per chiarire il destino del governo. I DS convocano il comitato politico. Il Polo già invoca elezioni. - A Rifondazione alla riunione del Comitato, clima livornese degli anni '20, atmosfera anni '69. Si sente di tutto: odi implacabili, rigurgiti rivoluzionari, rancori da ex proletari, condoglianze a un partito morto, e i preparativi per un funerale. Lo sfascio è nell'aria, annunciato. Reazionari e mistici sono presenti per assistere alla fine. C'é chi fa ironie ("Se ne usciamo vivi é la prova che Dio esiste ed é comunista", e chi fa sarcasmo (citando Majakovskij "spronare il ronzino  finché non si schianti". - OCCHETTO (lui che subì la scissione Pds-Prc) non crede alla sceneggiata di Bertinotti. "La Finanziaria - dice - non c'entra niente. Bertinotti si è assunto un ruolo, si é messo a fare la ruspa per sradicare l'Ulivo, preparare il terreno di Palazzo Chigi a D'Alema. Il suo obiettivo è cambiare l'humus su cui é cresciuto l'Ulivo. La crisi é stata ideata e preparata dentro la sinistra. Ma se si è convinti che la maggioranza del Paese sia più a sinistra, c'é solo una strada: chiedere le elezioni per registrare questo umore. Si vuole andare più a sinistra senza l'appello ai cittadini. E il paradosso é che gli elettori, secondo una opinione diffusa, tendono a spostarsi a destra".

RINASCE LA "LIGA VENETA REPUBBLICA" - Nel segno del Leone di San Marco l'atto di fondazione in un Congresso lampo organizzato da  COMENCINI con 700 delegati per sancire la definitiva rottura con Bossi, che ha definito l'assemblea "il congresso dei pagnottari". Lo slogan dei ribelli ora autonomi é "La Padania può attendere, a casa nostra vogliamo essere padroni noi, gestire la nostra economia". L'orgoglio che anima il congresso (molta la retorica)  è uno solo: di essere Veneti. In prima fila gli "eroi del campanile" che arringano la folla "Né schiavi di Roma, né servi dei Lunbard, W il Leon". -
COMENCINI sulla crisi di governo: "Non c'importa nulla di D'Alema, Berlusconi, Fini, Bertinotti e di Bossi" (e parafrasando Churchill alleato ai russi) "Se per l'indipendenza dobbiamo allearci al diavolo, noi ci alleeremo anche col diavolo". - Nazionalismo più forte di qualsiasi ideologia.

6 OTTOBRE   - CRISI GOVERNO - Prodi a caccia di voti punta su Cossutta. Nell'Ulivo, via al corteggiamento degli incerti. Ci si gioca forse tutto su 3-4 voti di scarto. Si fanno però conti senza l'oste, fra l'altro con il pallottoliere. Venerdì la pronuncia sulla fiducia. - PRODI: "O la fiducia o passerò la mano. Ma questa non é una crisi pazza, é scientifica" e non dice altro. Caccia aperta al regista occulto di quello che già sembra il giallo del mese. - D'ALEMA interviene rabbonendo "Pieno sostegno al governo in carica" ed esclude comunque di poter subentrare a Prodi (!!!!!!!) o di appoggiare maggioranze diverse. Ma poi più realista apre a COSSIGA "Da soli proprio non ce la facciamo". - Ma il (ex?) picconatore ora alza i prezzi. Si prepara a rilanciare, in giro c'è inflazione.
BERLUSCONI chiede una sola cosa: "La crisi è evidente. Elezioni anticipate e prendiamo atto che l'UDR é all'opposizione". - Poi, Cossiga sta riprendendo il mano il piccone, lui prende in mano la penna e riempie lettere e lettere (ha scoperto una nuova passione) e le invia a molti quotidiani e riviste. Esterna con questa nuova "svolta", basta Tv (e se lo dice lui!)  funziona meglio la   "Posta" ai lettori, il colloquio epistolare, anche se sembra impossibile possa farlo di propria mano.

7 OTTOBRE  - CRISI GOVERNO - Rifondazione: via alla scissione. L'addio di COSSUTTA: "Noi non possiamo obbedire, non ci sentiamo più garantiti dai pericoli di destra". In arrivo il Partito dei Comunisti Italiani, fuori da Rifondazione. -
L'ira di BERTINOTTI:  "Chi vota Prodi é fuori. Chi esce perde tutto, la sede, il giornale, il patrimonio, tutto". - Scatta la battaglia sezione per sezione, in alcune (Cagliari) nasce la bagarre, finisce a spintoni  per occupare le sedi, cambiare le serrature. Nelle giunte con dentro Prc é il finimondo fra cossuttiani e bertinottiani, nessuno vuole andare a casa. Si rivangano le prove di fedeltà all'uno e all'altro o di non essere stati mai con uno o l'altro. (ricordano l'8 settembre del '43). COSSUTTA al Palazzo Esposizioni arringa alla Cicerone i suoi seguaci trasfigurato, deciso, inedito come oratoria, in una sala stracolma di bandiere rosse e telecamere, tutte per lui. Si marcia verso il governo al canto di "bandiera rossa" e con tanti fazzoletti bagnati da lacrime di commozione, ma anche per la fine del sogno "rossi tutti uniti". Alcuni presenti  di scissioni ne hanno già vissute quattro nella loro vita, piangono davanti al dilemma amletico "con Fausto aiutiamo Fini, con Cossutta aiutiamo il DC Kossiga l'"uomo nero".

8 OTTOBRE  - CRISI GOVERNO - Vigilia infuocata e tensione dentro tutti i partiti. A rendere imbarazzante le scelte domani, c'è l'emergenza Crisi Kosovo piombata a cielo già tempestoso sull'aula della fiducia al governo. Cossutta potenziale salvatore di Prodi é contro l'intervento militare già deciso dall'Alleanza Atlantica. - In pena anche le tre anime dell'UDR, i cossighiani doc, i buttiglioniani e i mastelliani. - Nel Polo, non stanno aspettando che questo per fare doppia festa: caduta del governo, e l'UDR in frantumi. Prevedono scenari di crisi dentro il partito di Cossiga. Preparano già lo champagne. Casini é sicuro, lui cristiano crede nella provvidenza e ha già promesso che la bevuta la  pagherà lui, con il migliore, un Krug millesimato.
Si fanno i conti dei voti. Prodi dovrebbe avere 314 voti sicuri, basta però 1 tradimento palese e va a casa.

9 OTTOBRE - CADUTA DEL GOVERNO - La Camera nega la fiducia. Il Presidente del Consiglio PRODI rimasto in carica per 876 giorni, é (per la prima volta nella storia) battuto per un solo voto.
Bertinotti può festeggiare !!!! 
Il premier va a casa; 313 hanno detto no, 312 sì. - L'UDR attendeva un segnale che però da Prodi non é arrivato. Invitato a prendere la parola ha detto no come in segno di resa verso D'Alema (facendolo infuriare "adesso basta con i dilettanti". Lui sa quel che Prodi sa, che non ha i voti per superare la prova) e un segno di guerra verso Cossiga non chiedendogli i suoi voti. - Nella serata sale al Quirinale a rassegnare le dimissioni.
Ora comincia la vera battaglia pro e contro le "larghe intese" per un reincarico dato per certo, ma non si vede come possa ottenere i voti domani che non é riuscito a ottenere oggi.

Sulla caduta del Governo Prodi si è detto molto: spesso la colpa è stata addebitata a Rifondazione, ma c’è stato anche chi ha individuato una manovra più complessa collegata alla decisione, presa da lungo tempo, di normalizzare comunque i Balcani. La macchina bellica della NATO doveva essere messa in moto, ma per farlo era indispensabile l’adesione incondizionata dell’Italia. Che fare? Per l’alleato americano c’era l’esigenza di provocare in Italia un mutamento di governo e ottenere una maggioranza più adatta alle urgenti esigenze belliche della NATO, mentre il ricorso alle elezioni presentava troppe incognite, ed era quindi rischioso.
"A questo punto è stato attivato il più autorevole dei terminali CIA nel sistema politico italiano, l’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, l’uomo di Gladio" ( Domenico Gallo ).
In quattro e quattr’otto Cossiga ha staccato un gruppetto di parlamentari dal Polo e creato l’UDEUR, con cui ha potuto sostituire Rifondazione. D’Alema si è candidato a premier del nuovo governo atlantico dichiarando, in relazione all’Activaction order, che la disponibilità delle basi italiane era un "atto dovuto". Abbiamo avuto così D’Alema presidente del Consiglio e Scognamiglio ministro della Difesa.
"…in Italia avevamo dovuto cambiare governo proprio per fronteggiare gli impegni politico-militari che si delineavano in Kossovo…la presenza di Rifondazione…non avrebbe consentito di impegnarsi in azioni militari. Per questo il senatore Cossiga ed io ritenemmo che occorreva un accordo chiaro con l’on.D’Alema". ( Scognamiglio sul Foglio del 4 ottobre 2000).
L'ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, non nuovo ad esternazioni che aprono barlumi di luce sui veri retroscena della vita politica del nostro paese, si lascia andare, sul settimanale "Sette" del "Corriere della Sera", in edicola la settimana intorno al 25.1.01, alla seguente confidenza:
"- Ho dato vita all'operazione più' ardita contribuendo a portare a Palazzo Chigi il primo postcomunista.
- Si e' pentito?
- Assolutamente no. Indegnamente ho fatto quello che aveva in mente Aldo Moro. E poi c'erano esigenze pratiche. Non saremmo stati in grado di affrontare la crisi del Kosovo, se avessimo avuto un governo Prodi. D'Alema, come tutti quelli educati alla scuola comunista, non e' un pacifista.
- D'Alema guerrafondaio?
- Il pacifismo comunista non esiste. Mentre esiste il pacifismo cattolico e certamente ne era parzialmente intriso Prodi."
(http://www.uonna.it/ragnatela6.htm )

10 OTTOBRE  - DOPO LA CADUTA  del "sempre ottimista" Prodi tutto finito? Intese ancora possibili? L'Ulivo é forse morto? I falchi dicono che non ci sarà nessuna pietà per aver cocciutamente insistito sulla sua creatura: l'Ulivo. E anche Veltroni pagherà il conto per aver tagliato la strada al soccorso di Cossiga.- BIANCO: "Ma come si fa a buttare via tutto così?".- RICCI "Con il pallottoliere si va all'asilo non si viene in Parlamento". -
BERTINOTTI sa di averla fatta grossa ed é terreo ma si prende l'applauso della destra: a loro ha regalato una vittoria, e (toccando subito ogni cosa a portata di mano, corni, conetti, ferro e altro...) ha ridato a BERLUSCONI la gioia di vivere (Prodi gli aveva augurato una salute come il suo governo).

COSSUTTA è quasi disperato: ha spaccato il "suo" partito, e per cosa? per niente; Fausto ha regalato una grande giornata a Fini e Berlusconi: una festa, un coro ossessionante "a casa, a casa, a casa", un gran brindisi a champagne millesimato, e la speranza che si vada subito a nuove elezioni.
MASTELLA infierisce "VELTRONI aveva detto che gli facevano schifo? Pigliati 'sto voto. Dilettanti, andate a casa!". - Festeggiato chi ha dato la vittoria: il voto risolutivo di SILVIO LIOTTA. Eletto con i voti di FI, lasciò Berlusconi per approdare (prendendosi del "traditore") nel partito Dini, ora votando no, si è preso un'altra volta del "traditore"  ma ha fatto un gran regalo (palese quindi plateale) a Berlusconi che gli ha detto "Bravo, sei riuscito tu da solo in un'impresa meglio dei tre partiti del Polo". I premi di riconoscenza seguiranno, forse il Collegio elettorale a Partinico.

11 OTTOBRE - CONSULTAZIONI al QUIRINALE - Scalfaro punta a un governo tecnico. Prende atto che il Prodi-bis piace a pochi, ma ribadisce la propria contrarietà al ricorso anticipato alle urne. - BERLUSCONI finiti gli euforici brindisi non vuole fare passi falsi. E' disponibile a governi tecnici, istituzionali o di larghe intese. "Vogliamo il voto ma non dipende solo da noi (ricorda il '94 e al Quirinale c'era lo stesso uomo). Intanto avvia contatti con COSSIGA e le opposizioni ("i partiti li incontreremo tutti, tranne Bertinotti). E' un'attesa non facile, con molti trabocchetti. Insistere nel voto o intese in qualunque forma senza avere la certezza di ottenerle sarebbe un autogol, ma anche escluderle sarebbe come invitare l'UDR a correre a dare una mano a D'Alema "per salvare il Paese" come dice Cossiga. Non resta che aspettare le mosse altrui, senza autoescludersi.

CRISI INTERNAZIONALE - In Italia mentre si è in piena crisi di governo, a causa della guerra nel Kosovo è scattato il dipositivo militare. L'Italia si trova in prima linea con la Iugoslavia che potrebbe reagire sconsideratamente a un attacco militare con incursioni aeree e lanci di missili sulla penisola. In piena attività la macchina bellica della difesa della costa e nelle dodici basi italiane, che  pur messe a disposizione all'Alleanza Atlantica,  c'é l'incognita politica della mobilitazione e l'impiego delle forze armate italiane. E' necessario il voto in Parlamento. Si spera solo nello spiraglio dei negoziati della Nato.

12 OTTOBRE  - CONSULTAZIONI - Prime ipotesi: CIAMPI o DINI. Prodi respinge l'offerta di D'Alema: niente bis ("Non sono un uomo per tutte le stagioni" - qualcuno afferma che abbia detto "ma neanche morto") e boccia le proposte con l'UDR ("resto coerente). - BERLUSCONI é lapidario "Prodi-bis, é inaccettabile". - COSSIGA inizia a sbilanciarsi "D'ALEMA? Non vi è nessuna pregiudiziale, anzi ha tutti i numeri per "provarci". Il carattere democratico dei Ds è un asse portante della ns, Repubblica, il capitolo del comunismo é chiuso definitivamente e la statura politica di D'Alema é indiscussa".
Sulle elezioni anticipate una raffica di no. Bossi attacca Berlusconi: "Solo lui vuole votare perché ha problemi giudiziari, e ha fretta di tornare a fare il Presidente. E se si va alle elezioni Berlusconi vince. La sinistra ne uscirebbe polverizzata".
LA CRISI SI COMPLICA - Scalfaro prende tempo. MARINI insiste: "Prodi é ancora l'uomo giusto. Convincerò l'UDR". Altri scenari: Ciampi, Mancino, e tra le ipotesi rispunta un governo D'ALEMA.   I Ds temono una trappola, quel "provarci" di Cossiga non piace proprio, dopo Prodi, immolerebbero per un bel po' di tempo anche lui. - Rincarano la dose di dubbi D'URSO di AN ("Cossiga li sta bruciando uno dopo l'altro, no a Prodi, no a Ciampi, adesso manda avanti D'Alema) e GIULIANO FERRARA ("Il suo momento opportuno é ora; chieda D'Alema l'incarico invece di continuare a russare nella sua grotta") - MASTELLA non si fida: "Ferrara insiste su D'Alema perché spera di spaccare l'Ulivo". - Rispuntano i sindaci: RUTELLI "Noi sindaci salveremo l'Ulivo. Abbiamo già iniziative. Abbiamo fatto errori, quello di non coltivarlo". BASSOLINO tace, si espone meno (e sarà premiato).

13 OTTOBRE  - RETROSCENA CADUTA GOVERNO - Prodi rivela "un leghista voleva barattare i voti in cambio di una Tv e l'Autonomia Lombarda; fare un inciucio, io ti do' questo tu mi dai quell'altro, da Prima Repubblica, sdegnato ho detto no. Bossi va gridando Padania, e con Roma non si tratta, e poi...."
BOSSI ribatte "é un complotto",  "una bufala di Prodi", "ha il dente avvelenato".  Poi salta fuori il "tentatore": DANIELE ROSCIA che si difende "Sono stato io, Bossi non sapeva niente, ho agito così per il bene della mia gente".

Insomma se Prodi diceva di sì, la Repubblica Ambrosiana,  era cosa fatta.   Senza alcun apporto di Bossi, che non sapeva, non aveva visto, non aveva udito, non aveva parlato. "Un solo uomo al comando"  l'anonimo  ROSCIA. Roba da infarto per Berlusconi.  - Sferzante COMENCINI (che ha rotto con Bossi, rifondando la Liga Veneta "Cosa penso? Il caso Roscia é idea sua, Bossi era pronto a vendere la Lega, ma i veneti non sono stupidi".

14 OTTOBRE  - D'ALEMA-COSSIGA. - INTESA sul da farsi. - COSSIGA dopo aver detto no a un Prodi-bis perché non si piega e non vuole un governo fotocopia, dopo un no a CIAMPI "picconato" "Azionista" e "antidemocristiano", con D'Alema ci sono alcune   aperture sullo scenario, ma restano le divergenze sulla formula, sulla durata, e con chi. D'Alema chiarisce il suo pensiero "Ci vuole un governo che non finisca a dicembre, ma che duri il tempo necessario per il chiarimento politico" e di una cosa é certo "Io a Palazzo Chigi? Questa ipotesi non esiste".
Ma al Quirinale altra sorpresa. Con tanti veti, Scalfaro riaffida l'incarico a un Prodi titubante. MARINI ha insistito "Se non accetti farai la fine di Segni". Marini non è disinteressato a ricucire gli strappi, anzi é preoccupato. Se Prodi crea un Ulivo tutto suo alle europee, Marini é in serie difficoltà, prima ancora con la Quercia.
Ma COSSIGA va giù duro su Prodi: "Un no. Per noi ha già fallito". - BERLUSCONI va all'attacco "E' tutto una farsa. Altro che teatrino. Anzi è un dramma. Povera Italia. Che dire? io speriamo che me la cavo". - FINI "Se Prodi  smentisce quello che ha detto a Bologna è un saltimbanco".
Ma sono molti a pensare che se Prodi accetta è finito. Tutta la sua autonomia e insieme tutto l'Ulivo.

15 OTTOBRE  - COSSIGA DOMINA - E' iperattivo. Avanti e indietro al Quirinale dove sale in doppia veste di ex capo di Stato e leader di un partito. Qualcuno si è chiesto chi è che conduce le consultazioni e chi da' gli incarichi. Inoltre detta condizioni a destra e a manca, tassative: 1) Governi non fotocopia, 2) Richiesta palese dei voti dell'UDR, 3) Il nuovo premier deve riconoscere che la maggioranza del 21 aprile non esiste più.
Giallo:  girano voci di scissione dentro l'UDR. E' vero l'incontrario, ne entrano invece altri; dal gruppo Dini, in sfascio, che ora da 25 parlamentari è sceso 14. Prevista migrazione dentro l'UDR di altri nomi del Polo. Cossiga è furibondo accusa il Cavaliere di aver messo in giro ad arte le voci e consiglia chi ci va a parlare di portarsi sempre dietro un registratore.

16 OTTOBRE  - GOVERNO D'ALEMA? - Giro di boa. Il centrosinistra ha proposto D'ALEMA. Scalfaro prudente gli ha affidato solo un preincarico, vuole la certezza dei numeri. A rompere il ghiaccio i comunisti di COSSUTTA.   BERTINOTTI fa sapere che dirà sì se ritira la finanziaria. COSSIGA valuterà a certe condizioni, ma la principale é mettere dentro nel governo  i suoi ministri. Da DI PIETRO un sì condizionato (riforme subito). Dal vertice dell'Ulivo arriva l'unanimità.
PRODI   si è arreso e indica lui stesso D'Alema, che apprendendo il suo appoggio è perfino commosso. 

BERLUSCONI sale al Colle per andare a dire che vuole un "governo elettorale di garanzia" (!?);  definisce inaccettabile una maggioranza in contrasto con la scelta dei cittadini e boccia l'incarico al leader Ds. Dieci giorni fa gli era gradito, ma un D'Alema premier - con dietro alle spalle (ormai è chiaro)  il regista Cossiga - porterebbe nel gruppo UDR  altri "straccioni" sul  carro vincitore di Valmy , con le appaganti prospettive di ministeri, sottosegretariati e commissioni da spartire. Cioè altre fughe in massa anche dal suo partito, dove qualcuno già si pente di non averlo fatto prima con Mastella e C.
Insomma la candidatura disturba molto. D'Alema potrebbe rimettere insieme i cocci,   inoltre se l'UDR va a rafforzare il centrosinistra addio alle urne, e con un Cossiga felice,  che brinderebbe  anche con l'acqua fresca non millesimata.

SCESO DAL COLLE E' BATTAGLIA -  Per BERLUSCONI:  "siamo di fronte a un'iniziativa politica immorale. L'incarico a D'Alema é irricevibile, in contrasto con il voto degli italiani". Per GIANNI BAGGET BOZZO "Il governo D'Alema é la violazione di ogni regola parlamentare e democratica". Pazienza lui, ma disinvolto e lascia sbalorditi  il Sir (Card.Ruini) che si schiera in questa "aria fritta" (é unilaterale - dimentica il caso Tremonti) si unisce al coro e lamenta una "ferita al rapporto tra i diritti al cittadino elettore e le concrete condizioni del potere". -
Per Tiziana Parenti: "Un progetto drammatico l'accoppiata D'Alema- Cossiga, ci riporta ai momenti più bui della storia in questo paese" (Intende quando cambiò casacca lei?). La solfa continua con  LA LOGGIA che lo aveva già scritto il 24 febbraio di quest'anno,  ma ora  ribadisce "Sarebbe un contributo ad un minimo di etica per chi si impegna con l'elettorato e poi cambia gruppo o peggio, lo schieramento. Gli elettori scelgono un candidato non solo per le sue qualità ma perché si è candidato contro lo schieramento di un partito avverso". Tuona anche L"Avvenire   il 16  ottobre "Un simile metodo non può rientrare in quel codice di moralità intrinseca  alla politica". (ma rientra nella legge; nell'art. 67 della Costituzione che sarebbe immorale violare)
L'Etica é unilaterale?  La morale pure? E Tremonti - fa notare qualcuno - era etico con le schede del voto ancora calde dei suoi votanti, quando passò poi al Polo. nell' APRILE 1994 ??? (vedi) (ritorna poi qui con il back)

Pseudo moralismo si grida.  Con la "logica" esternata  in questi giorni TREMONTI  doveva essere allora crocefisso. Inoltre si dimentica di leggere l'articolo 67 della Costituzione che è tassativo "Ogni membro del Parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato". Cioé si dimentica faziosamente che l'elezione diretta del premier non esiste in Italia.
Ma il Polo va dicendo   "essere  in contrasto con la volontà degli elettori". Quale volontà e quali elettori? Se Scognamiglio "emigrando" è andato al governo; coloro che lo hanno votato - prima di tutto fidandosi di lui, poi dello schieramento - ma rivelatosi così fasullo da non vincere le elezioni - ne sono più che contenti i suoi elettori, visto che è dentro il Governo
Se Tizio si accorge che Caio fa solo retorica, crociate, e chiacchere che non portano da nessuna parte e va da Sempronio, gli elettori sono più che grati a Tizio. Nessun elettore vuol vedere il suo candidato "trasformato in uno zombie" (lo afferma il filosofo Coletti di FI)  dentro uno schieramente ideologico così "colorato", così mutevole nella linea politica e con  tanti trasfughi e clamorosi abbandoni (rammenta qualcuno:   Serra, Caligaris, Mastella, ma soprattutto MENNITTI (!!!! Il cervello, il Richelieu di FI - vedi il 28 FEBBRAIO)
Forse perché  lo schieramento nacque in una situazione anomala e improvvisa. Con un carente curriculum politico dei colletti bianchi chiamati a guidare non un supermercato ma una nazione (di Colletti ce n'era uno, anche prestigioso, ma in questi giorni, ha rotto la museruola di non rilasciare dichiarazioni senza l'imprimatur di "sua emittenza", e ha parlato; subito minacciato dalla disciplinare dei probiviri.  "Facciano quello che vogliono, io mi interesso di politica e non di disciplina".
Infine il cambiamento di leader al governo.  Non é una novità nel resto d'Europa, ma  nessuno si straccia le vesti né grida allo scandalo o fa la vittima (fra l'altro ipocrita - vedi caso Tremonti). In Inghilterra, patria del bipartitismo, per una resa dei conti  dentro l'alleanza dei conservatori,  nel 1990 sacrificarono  a metà legislatura (e senza invocare le urne) nientemeno che la Thatcher per Major.

CASINI ALLA CROCIATA  contro gli "infedeli" del 24 febbraio",  proponeva per i "traditori" del Ccd  "norme per far decadere di fatto i parlamentari che cambiano un gruppo diverso da quello espresso col voto dagli elettori". Dimenticando che la Costituzione non è fatta di norme ma di principi fondamentali, e che non basta un qualsiasi Casini per modificarla,   occorre o la Corte Costiruzionale o una nuova Costituzione.
Gli avversari non capiscono il "casino" che sta facendo CASINI.  Se la prende con Cossiga  ma  il 2 gennaio, Casini aveva proposto proprio COSSIGA come presidente della Costituente.-  "Voleva  fare il cordinatore di FI, ma si sono ribellati i forzisti  ed é rimasto a fare il leaderino di un partito a sovranità limitata"(lo scriveva Mastella il 22 febbraio). . Aveva previsto un ritorno dei tanti "figliuol prodigo" e invece stanno andando ora al governo non certo linciati da chi li ha votati. Adesso per Casini l'ultima speranza é  di fare il segretario in Europa del PPE (Cossiga permettendo però, perchè il picconatore ha una memoria di silicio).

17 OTTOBRE  - CACCIARI SU D'ALEMA PREMIER - "Accetti il mandato a termine. Fare la finanziaria, le elezioni del Presidente della Repubblica, poi dimettersi e farci votare. D'Alema sa benissimo che la svolta va sancita. Va dichiarata. Altrimenti bisogna ripresentarsi alle urne. D'Alema vada in Parlamento e dica chiaro:  "L'Ulivo non esiste più e quello di Prodi é una fandonia". Prodi non é riuscito a trasformarlo da coalizione elettorale a qualcosa d'altro. Non è mai passato alla fase 2:  cioè, fare un vero partito, democratico".
( ( Ma sembra che proprio mentre lo stava creando sia scattato l'allarme rosso. Un parlamentino Ulivo (con Veltroni vice-presidente con tante simpatie per il partito dei sindaci -  famosa la sua frase "Rutelli ha preso più voti del Pds") stava prendendo forma e a radicarsi in una struttura. Il Corriere l'11 ottobre (proprio nella domenica  delle grande strategie o "alleanze-complotti") pubblicava un sondaggio dolce-amaro: con  " Italia dei Valori" e "Sindaci"   ("i non partiti")  accreditava a questa compagine un 10-12 per cento. (" quel sondaggio invece di aiutarci ci ha danneggiati, ha messo paura" dirà Prodi). - Scattava così  nei vari pranzi e cene domenicali, nella sinistra la sindrome dell'estinzione del Pds. Lunedi 12 di buon mattino era pronta la sega per tagliare l'Ulivo e la testa di Prodi, e cadevano le pregiudiziali dell'Udr su D'Alema. Il "resto" è noto;  ma molto deve ancora accadere ) )

PROBLEMI DI D'ALEMA: L'UDR chiede posti, Cossutta pure, quelli del 21 aprile non vogliono perderli, e così nell'Ulivo e così nei dalemiani. PERICOLI: Prodi torna sul pullman e si mette a far guerra a D'Alema e Marini. Inoltre, c'è il Partito: chi sarà il "reggente"? Situazione difficile; conosciamo il carattere di D'Alema, lui nelle retrovie ha bisogno di quiete, e conoscendo l'ambizione e la furbizia se ha accettato questo incarico   dovrà agire come un rullo compressore, riprendersi tutto, sbaraccare i marziani, i dilettanti, i saltimbanchi e gli zonbie della politica. Solo così durerà a lungo. Se poi fa anche aperture al "mondo cattolico", potrebbe essere proprio lui a favorire la ricostituzione non del partito, ma la riunione di quel DNA cattolico, sempre presente (l'83 degli italiani (neri, rossi, verdi, bianchi e gialli e perfino atei) offre l'8 per mille alla Chiesa), che tutti hanno l'assurda pretesa di ricombinare molecolarmente (con sigle, siglette, movimenti, ipocrite crociate, tornaconti aziendali) ma che non fanno altro che dividere sempre di più, disperdendo un patrimonio di valori che oggi si è polverizzato. Di principi religiosi e moralistici parlano ora ex sindacalisti marxisti, imprenditori liberisti, saccenti saltimbanchi televisivi, casalinghe e anche manovali illetterati, diventati tutti teologi opportunisti, evangelisti, pastori di anime e miracolisti, per moltiplicare non pesci ma voti e soldi.

18 OTTOBRE  - D'ALEMA: PRIME DICHIARAZIONI - SCALFARO al Polo che insorge: "Non ho nessun dubbio di costituzionalità. Ci mancherebbe".  - D'Alema consapevole di muoversi su un terreno pieno di trappole parlando del suo programma fa le sue prime dichiarazioni ispirate all'estrema cautela. Al Polo: dialogo sulle riforme. A Bertinotti: riflettere sulla finanziaria.
E ai vescovi: non abbiate paura non mangiamo bambini. - Imbarazzo nell'aver dovuto lui convocare  il capogruppo dell'Ulivo. Meno disagio anche se dopo anni di silenzio e incomunicabilità, tornare a parlare amichevolmente con Cossutta. Fastidiosa la lunga fila di questuanti da ricevere. Poi Cossiga: nessuno meglio di lui sa che il vero partner della sua avventura è l'ex presidente; l'uomo di Gladio, ora diarca. L'uomo per il quale proprio la sinistra aveva chiesto la destituzione. Con non poca preoccupazione D'Alema guarda all'altra metà del cielo democristiano. Infine c'è una parola nei colloqui che l'ha sempre turbato "qualcosa di inaccettabile" disse tempo addietro: amnistia..  Insomma un bel fardello per iniziare un'avventura che qualcuno ha già definito un vero Vietnam della politica, dove D'ALEMA si gioca tutto.

I COMMENTI A CALDO - LA CHIESA è preoccupata; non si fida dell'ex comunista. Per il vescovo Maggiolini "é una doccia fredda". Duro L'Avvenire  con un titolo caustico "La via più disinvolta per il potere", e all'interno una stoccata ad alcuni parlamentari che fanno "le disinvolte scorribande da un polo all'altro". - Ma molti sono convinti che alcuni  corsivi così negativi non rispecchiano l'opinione della CEI,  e che semmai  anche se duri sono un invito a trattare e a collaborare. Il vescovo Baricelli sembra uno di questi  "Non avanziamo riserve, non é giusto opporsi solo perchè non è cattolico, il problema é vedere cosa ne viene fuori". - Il gesuita Sorge é più chiaro " Veniamo da cinquant'anni di blocco ideologico, non mi stupiscono queste preoccupazioni, ma occorre superarle, perchè la strada del pluralismo é irreversibile. L'identità cattolica va recuperata per dare sale alla collaborazione con i laici, non per chiuderci a essa".
D'ALEMA non si è fatto attendere. Al Quirinale con abilità ha rassicurato: "Credo che il "mondo cattolico" non debba preoccuparsi, non solo perchè la maggioranza é composta in modo "ampio" da "personalità" del "mondo cattolico" ma anche perchè il presidente incaricato é una persona attenta e rispettosa di questi valori , che "crede" al dialogo tra laici e cattolici come condizione di progresso civile".  Insomma nel primo giorno di vertigine D'Alema  sembra non aver perso l'equilibrio, resta in piedi. (Anche se viene in mente l'11 febbraio 1929 - vedi più sotto, giorno 28)

TOTOMINISTERI - Compaiono i primi nomi nelle liste di governo. Poderoso ritorno dell'"armata democristiana"  dopo tre anni di silenzio. Paradossale è che a richiamarli ai "lavori" sia un postcomunista e non  Padre Lombardi o un Rumor resuscitato. Richiami fatti da un "Uomo rosso" con la regia dell'"Uomo Nero" della sinistra, il "Kossiga" delle manifestazioni nelle piazze anni '70, che é anche il  vecchio democristiano  accusato di aver lui contribuito a sfasciare il partito con le picconate. Qualcuno ironizza, solo ora si capisce cosa vuol dire veramente UDR, Unione Democristiani Resuscitati. BIANCO fu buon profeta nell''92 durante la "mattanza" democristiana nel dire "Un giorno risorgeremo come Lazzaro".  Ma non aveva  lontanamente immaginato che a riportarli nel "Transatlantico" con un vento di bolina (controvento) sarebbe stato il "nocchiere" D'ALEMA "battezzato" nelle acque quirinali dal più doc DC  Scalfaro. - Qualcuno si straccia le vesti, si scandalizza, torna in mente il montanelliano "rieccolo". Dimenticano tutti che "questa gente" alle elezioni prende sempre voti, "democratici", dagli italiani. Non hanno (piaccia o no) solo il  diritto di ripresentarsi, ma il dovere perchè eletti dal popolo. Punto e basta.

19 OTTOBRE  - IL POLO PROTESTA - AVENTINO - "Una truffa fatta agli italiani", "Questo governo nasce con il voto di un milione di "nostri" elettori", c'è da indignarsi e siamo pronti a iniziative clamorose. Dimissioni di massa? Me lo chiedono in tanti. Aventino".- GIULIANO FERRARA: "Attenti. Il linguaggio di terra bruciata ti fa prigioniero dei fantasmi che evochi. Berlusconi non ha torto sui trasfughi. Però bisogna anche interrogarsi: questa di Cossiga é un'emorragia politica. Vuol dire che qualcosa non funziona nel modo in cui l'opposizione si è articolata. Dimissioni di massa? Non corrispondono allo stato della società italiana". - Sale il malcontento nelle file di FI per l'ira irrazionale di Berlusconi. Tra i più critici REBUFFA, GUIDI, TARADASH, CALDERISI, MELAGRANI. VERTONE (prima FI poi misto ma con il Polo) lascia il Cavaliere e se ne va anche lui all'UDR. COLLETTI professore in disgrazia "sta sulla soglia" e commenta le dimissioni di massa "Qualcuno si è dimesso dalla ragione, solo a pensarlo é intollerabile. Manca solo che si dica Credere, Obbedire, Combattere".
Ma la tentazione  di BERLUSCONI di andare sull'Aventino sembra esserci. (Ha dimenticato paradossalmente (!!!)  che fu proprio l'Aventino del 27-6-1924 a dare il potere alla destra di Mussolini. Ha evocato la disfatta di un'opposizione, smidollata e passiva, che si spaccò nelle begucce interne, come sempre accade quando non si hanno idee - vedi sotto, giorno 28).
Ha  pure in progetto (non finirono bene neppure queste) di fare le "crociate degli infedeli": stanno, infatti,  partendo le "compagnie di giro", cioè organizzare nei teatri, cinema, oratori e altri ritrovi, incontri con la gente per parlare dei crimimi comunisti. Un ritorno a Gedda? Un sanfedismo anni 2000? Con i roghi? E il rogo di due inutili bombe atomiche su due città inermi di chi erano? Un crimine non certo benedetto da un Dio, ma fatto da uomini su uomini.

20 OTTOBRE  - TRADIMENTO ELETTORI - Ancora polemiche. Interviene SARTORI: "E' una fandonia. In un sistema come quello italiano il Parlamento è sovrano e può fare quello che vuole. Nomina il governo, lo fa cadere, cambia coalizione, cambia alleanze. Non c'è divieto di scissione, non si può parlare di illegalità, è una ciscostanza contemplata  in tutti i regimi parlamentari. Non esiste un mandato dell'elettore. Anzi é costituzionalmente  proibito. Non é ammesso nè giuridicamente nè costituzionalmente. Gli eletti hanno autonome decisione. L'aria fritta inventata su queste vicende non esiste. L'elettore sceglie innanzitutto un signore che ha un nome. Non é sostenibile che abbia scelto oltre il singolo candidato anche  Prodi o Berlusconi. E' un'astrazione. Bisognerebbe conoscere con certezza quanto pesa il leader di un partito sui voti di un singolo candidato".

Che è impossibile. Esempio: Bassolino potrebbe prendere 100.000 voti sia che si presenti con Prodi sia con Berlusconi.
Infatti abbiamo visto più di una volta  grandi flop di alcuni personaggi anche se presentati da un  grande partito o un carismatico leader;  ma abbiamo visto anche l'incontrario un leader o un partito guadagnare consensi tramite il personaggio. Perché mai allora un leader e un partito sceglie in un collegio  personaggi noti e non anonimi?
Altro esempio: un transfugo potrebbe oggi prendere nel suo collegio più voti di prima pur passato a un altro schieramento. Ha centrato prima di tutto l'obiettivo degli elettori (mandarlo al governo per fare politica attiva del proprio collegio), in più  guadagna (con l'effetto simpatia) altri consensi nella sua città  per esserci riuscito. Più chiaro di così!
Le ideologie? Spesso sono astrazioni anche queste, identificazioni più o meno opportuniste. Abbiamo visto negli ultimi tempi come sono cambiate. Inutile farsi illusioni su queste. Basta un titolo su un giornale e cadono (anche se valide) nel fango con l'uomo (marcio) che prima le predicava.

21 OTTOBRE  D'ALEMA IN SALITA - Il mandato a "pieno incarico". Il mosaico dei ministri é tutto ancora da costruire, ma la dichiarazione-sconfessione  tanto attesa dettata e richiesta da Cossiga l'ha fatta. "1) Questo esecutivo non è più il governo dell'Ulivo. 2) La maggioranza del 21 aprile non esiste più. 3) Nel governo entra l'UDR.
Il Polo é furibondo. "Governo clandestino" invoca la piazza e attacca il Quirinale con tante accuse e perfino la richiesta di impeachment per Scalfaro, che avvicinato dai cronisti ha tagliato corto "Non ho nulla da dire". - 
Umana e legittima la reazione del Cavaliere (chi di noi al posto suo non reagirebbe così, pur sapendo che nel dare qualcosa bisogna già mettere l'ingratitudine sul conto) ma altri del Polo non ci stanno a predicare aria fritta e fare barricate. FRATTINI non ci sta all'idea di "un Polo tutte proteste e piazze". REBUFFA non partecipa al summit del Polo e rompe il silenzio "Scalfaro ha agito regolarmente. Non si fa politica con la retorica e la demagogia. Non si deve nascondere una sconfitta politica dietro appigli formalistici; é il solo modo per mascherare la propria impotenza". Si è tolto il sassolino dalla scarpa e sembra pronto a lasciare gli Azzurri se qualcuno gli mette la museruola.

22 OTTOBRE   - VARATO IL GOVERNO - Inizia l'ora dei non "dilettanti"?  - Nella ex maggioranza molti gli scontenti. L'UDR ottiene 3 posti, Verdi 2, PPI 5, DS 9, Rinnov. 2, SDI 1, Ulivisti 2, Indip 2, Com.It. 2. Sei signore (esecutivo più rosa d'Europa) nei 25 ministri di cui 10 esordienti. Bocciati quelli della vecchia guardia e i "professori". "D'Alema non nasconde le difficoltà: "E' una scalata, restiamo uniti perchè rischiamo tutti".- Cossiga entusiasta "Abbiamo scritto una pagina storica", dimenticando il "é pericoloso e inquietante" rivoltogli pochi mesi prima da D'Alema che a sua volta aveva incassato questa tenera frase "Berlusconi fa bene a non fidarsi di lui, D'Alema é pericoloso,  usa linguaggi altezzosi e prepotenti, bizze infantili di ragazzini viziati. (vedi 31 maggio).

BOSSI fa una svolta: esce dall'isolamento "Siamo pronti a tornare a Roma per discutere sulle cose concrete, e governare".

BERLUSCONI sorride ma é più nero del solito, "E' un governo truffa" e si prepara a scendere in piazza sabato 24. Intanto cerca coristi in ogni provincia d'Italia "Formeremo  cori e  bande per scrivere e cantare l'inno di FI della propria città nei grandi appuntamenti" (adunate?). Si é così aperto il concorso di musica e parole a tutti coloro che sono ovviamente in sintonia a marciare e cantare con lo spirito FI.
(Sovviene lo stile "STARACE"  anni 1931" vedi ) Seguirà La dottrina forzista,  Il Vademecum del perfetto forzista? Il vangelo forzista secondo il cavaliere, I canti forzisti, e il salto delle baionette?  Il saluto? il voi? gli stivali?).

Quelli di destra, antropologicamente di destra, hanno trovato in Berlusconi l’uomo forte, e si mobilitano, lo voteranno convinti. La destra potrà vincere e come vedremo il 13 maggio del 2001 vincerà, battendo la nuova coalizione dell'Ulivo, guidata da Francesco Rutelli, Vincerà nonostante le enormi bugie di Berlusconi, i suoi conflitti di interesse mai risolti dal doppio governo D'Alema, le mille ombre imbarazzanti, anche perché tanta parte di Italiani si occupa solo dei propri interessi e ammira "chi è più furbo", chi si è arricchito, anche con lo sfruttamento, anche senza pagare le tasse…
La parola d’ordine è: "arricchitevi in qualsiasi modo, e le possibilità di farlo sono sotto ai vostri occhi: Silvio Berlusconi si è fatto da solo, a partire dal nulla!" ed è così che anche il diseredato, lo sfruttato trova il suo pezzetto di sogno.
Nel frattempo Berlusconi ha trascinato il dibattito sulle riforme elettorali per tre anni, prendendo tempo e ottenendo preziose concessioni a livello di televisioni e giustizia. Grazie a prestiti bancari, e vendendo quote della sua compagnia a investitori esterni, ha ricostituito l'assetto finanziario della sua impresa, ridenominandola Mediaset. Per di più, Berlusconi è riuscito ad evitare l’arresto di suoi collaboratori fidati, come Dell’Utri, e a persuadere in seguito Massimo D’Alema ad attuare una serie di variazioni nel sistema della giustizia penale, modifiche queste che sono andate largamente a vantaggio di Mediaset.
C’è stata una grossolana sottovalutazione del problema "Berlusconi" da parte del centrosinistra, e al Cavaliere sono stati approntati ponti d'oro con la riforma elettorale maggioritaria, voluta fortemente dai DS, una legge "truffa" che ha consentito alla compagine di Berlusconi di ottenere una maggioranza dei seggi in Parlamento ben più ampia dei consensi ricevuti dalla sua "Casa delle libertà", e di formare il governo di centro destra. Così, dopo il governo Amato, durato un anno, in cui venne approvata la legge di riforma costituzionale per il trasferimento di poteri dallo Stato alle Regioni.

E' sorprendente che una buona parte degli Italiani sembri soddisfatta e sicura che un imprenditore "fatto da sé" risolverà i problemi dell’Azienda Italia e soprattutto i suoi problemi di cittadino.
Avviene così che molti Italiani sappiano tutto sul calcio e ne discutano animatamente, mentre non sanno che le prime riforme del governo in nome del cambiamento, in realtà, sono state attivate per assicurare immunità, depenalizzazioni, arricchimenti, sgravi fiscali, abolizione della tassa sulle eredità miliardarie, fondi pubblici a vantaggio dei privati, di ceti privilegiati, di confessioni religiose, di monopoli e oligopoli. Anche questa volta Berlusconi si affretterà a ripristinare il Ministero delle comunicazioni per la difesa del monopolio privato della comunicazione, e tenterà di ridurre la libertà e il pluralismo della Rai, ente importante per l’informazione e la formazione culturale degli Italiani.

23 OTTOBRE  - BASSOLINO MINISTRO - D'Alema dimentica  i "cacicchi" distribuiti a primavera ai sindaci con estemporanee velleità politiche. Augusto Minzolini su Panorama  a maggio scriveva "Il partito dei sindaci D'Alema li ha "inventati", e adesso loro lo insidiano. Sono diventati ingombranti. Dovrà trovare loro dei posti da assegnare. Lui, ha un piano. "Sono destinati a essere i ministri del prossimo governo (ci pensava già) per mettere a disposizione del Paese le esperienze che hanno accumulato nelle grandi città". - 
Discorso che può convincere Bassolino, forse Cacciari, ma sicuramente né Rutelli, né Bianco. Poi trovare un ruolo a tutti é complesso quanto la quadratura del cerchio. Gli interessati  la prossima volta  (per il terzo mandato) non potranno essere rieletti e l'ambizione é come l'appetito, vien mangiando. Tutti pronti a scendere in campo. Con un'idea stramba, soprattutto per chi la propone: hanno criticato per anni la DC di essere partito-Stato e adesso creano il partito dei sindaci, un movimento che si identifica con una istituzione. Siamo al paradosso".
Ma dai tempi di Cesare Augusto...chi entrava nel pretorio, dove la prima cosa che imparavano era il cesarismo, prima o poi volevano diventare imperatori, cioè un Cesare. Ci provavano anche quattro di loro all'anno ma senza averne ovviamente le qualità.

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24 OTTOBRE  - IN PIAZZA PER IL GOVERNO "TRUFFA"-
I TITOLI DICOMO TUTTO !!!
Il Polo ha mobilitato la "sua" piazza. Un milione di militanti alla manifestazione  messa già in programma un mese fa prima della crisi  per altri motivi. Utile ora per  le invettive ai "Traditori" e gridare i vari slogan contro il nuovo governo D'Alema, definito "truffa degli elettori"  per i noti motivi già letti (giorno 16 e il 20).
SCALFARO il pluribersagliato, accusato di manovre occulte, trova subito nell'ampio arco costituzionale una levata di scudi (persino Cossiga) ed è lapidario nei loro confronti: "Analfabeti della Costituzione".

25 OTTOBRE - VIGILIA DI RIFLESSIONE  per tutti: per chi ha il grosso fardello sulle spalle (non facile a gestire) e per chi deve prepararsi a fare una opposizione seria senza ricorrere a barricate, alla piazza, all'aria fritta, che potrebbe trasformarsi in un boomerang. I più saggi di FI lo vanno dicendo, bisogna fare politica non demagogia e retorica. Tantomeno scendere in piazza.  L'effetto underdog è sempre in agguato. Se poi l'avversario da criminalizzare mantiene la calma, i cittadini diventano protettivi e irrazionalmente si schierano con lui. In Italia poi! Un parlamentare ha perfino ironizzato additando i transfughi vincenti mentre salivano al Quirinale "Se volete far vincere la sinistra votate per il Polo".

26 OTTOBRE  - FINALMENTE !!! Gli è riuscito il colpo!!

VIA LIBERA A D'ALEMA - Il premier alla Camera ottiene la fiducia: 333 sì, contro 281 no. Clima da stadio fra fischi e invettive.
Berlusconi è duro e impietoso: "I brigatisti venivano dalla famiglia del comunismo" (*).  FINI più intellettuale la sua critica: "D'Alema rappresenta, ed è,  un falso storico vivente". Ma non ci sono solo no secchi tra le file del Polo. Sorprende perfino Fede, tutto latte e miele "Non ci sono ancora andato a braccetto con D'Alema, ma lui mi é tutt'altro antipatico. Inoltre ha attorno tre uomini straordinari: VELARDI, RONDOLINO, MINNITI. Poi Massimo ha dalla sua parte il professionismo politico". (!).
Un NI' da CACCIARI "I sindaci non smobilitano. Anzi, l'intesa si rafforza. Questa maggioranza é nata da una manovra parlamentare-palazzesca. Noi siamo invece disponibile per giochi nuovi. I trucchi dello "svuotamento" del movimento non potrebbe funzionare, anche se credo che D'Alema qualcosa di buono farà, non riuscirà a ricostruire il bipolarismo. Prodi? Dubito che possa rimettersi sul pullman, l'Ulivo non esiste più".
(*) Berlusconi ha quasi 63 anni, é del 1936, e da allora sono nati (dopo di lui)  50 miloni di italiani che non hanno mai conosciuto nè il comunismo, nè il fascismo, e leggono anche poco i libri, che fra l'altro di verità (degli uni e degli altri) nel corso di cinquant'anni ne hanno scritte  poche e faziose. Quella del '36 era un'altra società, molto diversa  da quella di oggi. I brigatisti? Cosa dovrebbero dire allora le vedove e i figli dei caduti per combatterli e permettere di poter  dire poi quello che va dicendo ora Berlusconi.  Il suo terrore dei comunisti fu solo venale, non esistenziale. Dal '68 in avanti lui aveva una "simpatica" banca alle spalle,  non  stava combattendo i comunisti, ma stava tranquillamente già costruendo Milano 2, su 2.712 000 metri quadri, pensando solo a una montagna di danè.

27 OTTOBRE  - DISTENSIONE POLO-D'ALEMA - Il neo premier in aula è abile. Sminimizza  gli attacchi al governo, quelli diretti a lui personalmente, e frena anche le invettive di Cossiga sul conflitto d'interesse rivolte a Berlusconi. "La sinistra contrasta Berlusconi sul piano politico, ma non danneggia le sue imprese che sono un patrimonio del Paese, il governo non userà posizioni di potere per danneggiare Berlusconi. Del conflitto d'interesse si occupa il Parlamento non il governo. Le sue manifestazioni? Non è eversivo ma leggittimo e utile  che il Polo vada in piazza" e rilancia il dialogo sulle riforme. - Il Polo questa volta va' più cauto: "Crediamo al premier, il dialogo é possibile". - FINI vuol sapere però qual'è la linea del governo "Quella di D'Alema (il dialogo che ci offre?) o quello di Cossiga (il dialogo degli insulti?)".
Risponde Cossiga  sul Corriere : " Ho chiuso la guerra fredda in Italia con dieci anni di ritardo. Appoggio D'Alema per coerenza con me stesso. Per restituire la politica alla politica, consegnare la teologia, l'etica e la filosofia al campo loro proprio, affidare al passato la storia e agli storici il passato. Riguardo a Berlusconi, la sua opposizione e antinazionale. A seguire lui, D'Alema è responsabile di tutti i crimini del comunismo ed è una irresponsabilità politica e storica. Dovrei allora imputare a Fini gli assassini di Matteotti, Rosselli, le leggi razziali e Salò. Non lo farò, sarebbe un atto sciagurato uguale e contrario a quello di Berlusconi.  Ma riguardo a Fini non capisco perchè segua il Cavaliere".

28 OTTOBRE  -I PRIMI SCOGLI NELLA BARCA D'ALEMA - Smorzati appena i mugugni sulle nomine ministeriali, aumentano quelli nelle presidenze delle commissioni. MASTELLA vuole "visibilità". Nel Ppi, BIANCO (che non ha ricevuto nessuna nomina) si dimette.
PRODI esterna denunciando "una pregiudiziale antiulivista" quella che è stata all'origine della sua sconfitta. Risale sul pullman,  lancia una sua  lista autonoma Ulivo per le europee e incita i suoi a battersi. ("comprendo l'amarezza personale" dirà il comprensivo D'Alema).
OCCHETTO raccoglie l'incitamento e assicura "ci sono e ci sto". C'è poi lo scoglio sul voto Commissione Tangentopoli tanto caro a Berlusconi.
Poi uno scoglio fastidioso sono le provocazioni di RUTELLI "Non deve assecondare l'idea di Cossiga, di stare con la sinistra per poi andarsene con i  POPOLARI". (E magari consolidandosi con l'offerta al POPOLARE  Marini del Quirinale?)

A Rutelli il discorso di D'Alema al mondo cattolico forse gli evoca la frase del cardinale MERRY DEL VAL per l'approccio fatto alla Chiesa dal famoso "uomo mangiapreti" subito "miracolato" in "uomo della provvidenza". La Chiesa - alla firma del concordato - non casualmente scelse l'  11 FEBBRAIO 1929, La Madonna di Lourdes. - Dissedisse DEL VAL: "Mussolini con chiara visione della realtà ha voluto e vuole che la religione sia rispettata, onorata, praticata. Visibilmente protetto da Dio, ha sapientemente oggi   rialzato le sorti della nazione civile accrescendone il prestigio..". "Con il mio "piano" ho spuntato politicamente le armi in mano agli avversari" disse Mussolini, usando  furbescamente come ariete un piccolo gruppo di trasfughi; ed erano proprio i POPOLARI , che in dissenso con  altri sbandati erano scesi dall'Aventino (E Berlusconi vuol andare sull'Aventino!!! )

Oltre questi scogli per il "navigatore" D'ALEMA ci sono le ondate tempestose di Cossiga che sta rivolgendo ora il suo sguardo verso la madre di tutte le battaglie: "la corsa al Quirinale" e le Elezioni Europee, portandosi dietro il piccone, mentre inizia a visitare tutti i tavoli d'Europa dove si gioca fra poco la dura partita dei POPOLARI italiani e europei.

29 OTTOBRE  - CAMBIO AL VERTICE DS - D'Alema incorona VELTRONI designandolo suo successore   proponendogli una divisione delicata di compiti. In sostanza coprirsi un fianco fragile e scoperto visto che aggiunge "Veltroni è in grado di interpretare al meglio l'esigenza di aperture e di rinnovamento. Una risposta ai rischi di restaurazione partitocratica evocata da quegli ambienti più legati alla novità ulivista" (!). Veltroni ringrazia e promette lealtà. Ma nell'angolo é già prevista  una carica di Presidente del Partito con quali poteri non si sa. Non certo come quelli di Moro nella DC. I "cattivi" affermano che la carica andrà a D'Alema e Veltroni  rischia di fare solo il burocrate organizzativo del partito. D'Alema cede solo lo scettro del suo reame, ma non il reame.
Di VELTRONI, e della sua sconfitta a segretario del PDS nel '94 (lui era dato sicuro vincente su D'Alema da un referendum in tutte le sezioni, ma poi si prese la solenne batosta  di 173 voti contro 249)  ricordano la sua silenziosa amarezza. Poi ricordano al recentissimo Congresso di Firenze (Cosa 2 - 15 feb. ) la sua maliziosa amnesia "...il PDS o come adesso si chiama", e l'altra frase "Il mio progetto per la sinistra non é quello di D'Alema".  E nemmeno hanno dimenticato che mentre D'Alema definiva i sindaci "cacicchi", lui simpatizzava con loro per fare grande grande  l'Ulivo. ("Guardate Rutelli - indicò - ha preso voti più del Pds ! "). E qualcuno ricorda anche Fini, che il 20 aprile disse: "ha opinioni  che espresse da un vice sono molto pericolose. Mi sembra   che ci sia nell'aria un asse VELTRONI-PRODI  per far fuori D'ALEMA. Insieme gli disseminano la strada di macigni e gli danno colpi di spillo. Non ricordarsi il partito dove milita non è un lapsus, é un colpo di spillo".

VELTRONI ora va alla segreteria; deus e.m. "per grazia di D'Alema". (Una curiosità:  a Fresnay-Voltaire nel parco della sua villa, il grande filosofo, notoriamente ateo, volle costruire (esiste ancora) una chiesetta; in alto fece scrivere "Qui c'è Dio, perchè Voltaire volle". Così dirà D'Alema.
In segreteria dunque per volontà del suo "amico-rivale".  Ovviamente come esperto "navigatore" di regate l'amico guarda la sua e l'altra barca nelle acque tempestose, e se naufraga uno non è detto che l'altro riesca a cavarsela.
GIULIETTI dei Ds, ha sintetizzato "Stanno giocandosi la stessa partita. Se uno fallisce, fallisce anche l'altro".

30 OTTOBRE  - GOVERNO AL SENATO - Fiducia di misura a D'ALEMA anche in Senato: 188 sì contro 116 no. - Duro scontro di Cossiga che torna ad attaccare il centrodestra: "Piccona Di Pietro e altri ancora,   ma é su Berlusconi  che infierisce con invettive  "Berlusconi si ritiri dalla politica, torni a fare il Cavaliere di Cernusco e io sono pronto a sciogliere l'UDR". Lo avevo votato anch'io nel'94, ma non perchè si arricchisse ancora di più, da 4 mila a 14 mila miliardi. E se  diventa Presidente della Repubblica? Chiederò asilo in Irlanda". Infine un tiro birbone nel suo stile: regala a D'Alema un bambino in marzapane per far vedere all'avversario come i comunisti mangiano i bambini".
(Sembra troppo spavalda, arbitraria e intollerante la prima frase, non certo da costituzionalista. Poi non ha fatto di sicuro   un complimento, nè ha dato sicurezza  ai militanti dell'Udr. Ora sanno che potrebbero diventare o merce di scambio o orfani da un momento all'altro. Si rimprovera a Berlusconi che senza di lui FI è un "nulla", ora sappiamo che senza Cossiga anche l'Udr è un "nulla". 
Un semplice giocattolo allora? Nel maggio scorso  affermava che il linguaggio e la prepotenza di D'Alema  gli sembravano bizze infantili di ragazzini viziati a cui sta per essere tolto di mano il giocattolo".  Chi dei due ora possiede il giocattolo è ancora prematuro stabilirlo. Nella storia le diarchie sono durate sempre poco, perchè il giocattolo piaceva a entrambi.

31 OTTOBRE - COSSIGA-BERLUSCONI - Finite (forse) le invettive e i messaggi trasversali prima e dopo questo governo, molti temono da Cossiga sei mesi incandescenti e grandi scontri sullo scenario europeo con guerrà ormai dichiarata a Berlusconi. Cossiga dopo aver contribuito ad affossare la Bicamerale, a fare cadere il governo, a farne uno come voleva lui, a riuscire come aveva promesso a scompaginare tutta la politica italiana portando via parlamentari al Polo e ad altri, a esautorare quelli dell'Ulivo, a far litigare Bertinotti e C, a far riemergere ruggini tra i DC (De Mita-Bianco), l'obiettivo, ora, sembra quello di voler frantumare il giocattolo  Polo, o meglio FI  provocando l'espulsione di Berlusconi alle europee, il tutto prima delle elezioni di giugno. Un piano ambizioso, con quali mezzi non si sa, anche se sappiamo che ha in mano  come al solito il suo piccone.

LEGGI, COSTUME E SOCIETA' CIVILE

UNA LEGGE CHE OFFENDE L'INTELLIGENZA DEGLI ITALIANI -      E' il rispetto della legge n. 361 del 30 marzo del 1957, testo unico per la elezione di parlamentari alla Camera e al Senato "Sono ineleggibili coloro che "in proprio" o in qualità di rappresentanti legali di società o di imprese private risultano vincolati con lo Stato   per concessioni o autorizzazioni amministrative di notevole entità". (Battaglia del conflitto di interessi al leader di FI, Berlusconi, e le sue concessioni di così grande portata come quella  (delicata e strategica) dei mezzi di comunicazione di massa (Tv, radio, giornali. Che non sono la stessa cosa come fare automobili o cemento)
Nel 1994 quando scese in campo il Cavaliere ci si è sempre basati su quel cavillo formale "in proprio", quindi non applicando la legge a chi, indirettamente, detiene la concessione in forma societaria ed é "solo azionista" (anche se di maggioranza) ma non rappresentante legale. Cioè si è sempre proprietari ma la legge non viene applicata, pur essendo nella sostanza la stessa (nello spirito della legge - e qui sta l'offesa all'intelligenza comune).
La legge colpiva (colpisce perchè  é ancora legge) anche i rappresentanti, amministratori e i dirigenti? Niente paura il Cavaliere si dimise da tutte le cariche, ma sempre "padrone" assoluto rimase con quelle che diventavano nella trasformazione azioni. Lo abbiamo visto quando voleva vendere a Murdoch, parlava in prima persona "non vendo".
Afferma l'economista Paolo Sylos Labini - In una società civile, il contenuto etico-politico deve essere rispettato, anche milioni di voti a Berlusconi non possono legittimare una anomalia del genere. Non vogliamo diventare una repubblica delle banane".  E nell'appello lanciato (proposta di legge per "applicare" la legge monca) ci sono motivazioni profonde che ogni persona di buon senso dovrebbe capire.
Frattini di FI, ha  proposto una "sua" legge. (l'hanno già votata alla Camera ora deve essere approvata al Senato). "Non eleggibilità applicabile solo a premier e ministri ma non ai semplici parlamentari". Sembra ritagliata su misura.

Altra offesa all'intelligenza, altra legge aggirante l'ostacolo, altra presa in giro.
Labini non ha considerato un altro aspetto più inquietante, che se i milioni di voti sono dati a un soggetto politico che però  ha distribuito contemporaneamente sul territorio nazionale milioni di azioni la cui redditività è legata alle sue vicende personali, quindi soprattutto giudiziarie,  i votanti pur di non perdere una svalutazione del titolo, lo eleggerebbero ancora anche se fosse il diavolo in persona. Opportunisticamente ignorando anche la più sporca fedina penale guarderebbero prima di tutto al proprio interesse. Se Berlusconi ad esempio finisse in galera le azioni di milioni di risparmiatori  cadrebbero in picchiata. E se 10 milioni di italiani possedessero sue azioni direbbero che è innocente anche se colpevole, se ne laverebbero le mani, ci pensi la giustizia ordinaria.

Complicità disonesta? Ma quanti italiani denunciano il prestatore d'opera, il commerciante o il professionista  che non rilascia ricevuta fiscale? Non sono neppure 1000 in Italia, su 200.000 miliardi di evasioni Iva all'anno. Per un motivo solo (se non deducibili) fare il proprio interesse pagando meno (scagli la prima pietra chi....)

Euro; svolta a sinistra dell'Europa e il caso Ocalan in Italia  hanno messo in fibrillazione gli USA.
Di certo saranno fondamentali nei prossimi mesi  i loro interventi nei prossimi delicati equilibri di stabilità politica tra Paesi Arabi e Europa, e soprattutto Europa e Balcani. In America si parla di "tradimento" e ricordano all'Europa che è stata "salvata" già due volte nel corso di questo secolo e i conti sono ancora da pagare!
GALBRAITH il celebre economista, é stato ancora più caustico "L'intesa Euro é solo una prova della vanità dell'Europa, convinta di poter ridiventare il centro del mondo".
Preoccupazioni a Washington per una decisione che potrebbero prendere a giorni  i Paesi Arabi, Libia, Arabia Saudita e Algeria compresa. Decisione economica che avrebbe un valore epocale; oltre che nella sfera economica in quella politica. Questi Paesi stanno infatti, pensando di abbandonare l'area del dollaro. L' unificazione economica e politica dell'Europa sarebbe il disastro per il primato del dollaro". - Si corre ai ripari! Come? Lo saprete presto!

3 NOVEMBRE - - CENTO CITTA' - A Roma battezzato da RUTELLI nasce il "movimento Cento cittè". Meglio conosciuto come "il partito dei sindaci". Il giorno scelto quanto mai inopportuno. La città che dovrebbe essere il nuovo modello politico, é paralizzata e nel caos per lo sciopero dei taxi e autobus contro l'autocrazia del sindaco. Commenti e polemiche per questi nuovi arrivati che rischiano di favorire un'ulteriore disgregazioni del sistema politico italiano, zeppo di partiti, partitini e movimenti, con i cittadini sempre più confusi e distaccati dal mondo politico.
Una dimostrazione a Milano nell'ultima suppletiva per rimpiazzare un parlamentare: sono andati a votare solo il 30 per cento. Significa che anche nell' ottimistica ipotesi che il 30 per cento era totalmente e solo di destra, manca un 20 per cento di quel 50 per cento che Berlusconi dice di avere a suo favore.

9 NOVEMBRE - IL BRIEFING DEL LUNEDI - Il nuovo premier D'ALEMA inaugura l'incontro settimanale con la stampa nello stile americano (!!!!). Lo scopo è duplice "con un ferreo coordinamento evitare fughe di notizie" e nello stesso tempo "offrire una massa di comunicati stampa da togliere il tempo e la voglia di attingere a fonti spurie.
D'ALEMA sta anche stabilendo numerosi contatti esterni, quelli a contatto diretto tra premier e l'opinione pubblica. "Il punto di arrivo par di capire, é il D'Alema plebiscitario, capace di raccogliere attorno alla sua persona un consenso che vada oltre i limitati confini della sinistra". Un mix insomma, tra il D'Alema nazional-popolare che parla il linguaggio della gente e il D'Alema di governo competente e decisionista. Alcuni vedono già dietro questa cura dell'immagine Maurizio Costanzo, suo consigliere.
Berlusconi ora ha insomma un rivale; D'Alema sta calamitando la curiosità morbosa (sintesi di un articolo di Antonio Padellaro su Espresso n.46-1998). - L'unica strategia che potrebbe adottare il Cavaliere per neutralizzare la politica di D'Alema, è quella di appoggiarlo come Presidente della Repubblica. Così non darebbe più fastidio.

TITOLI DI GIORNALI

NOVEMBRE

3 - La Camera boccia la proposta di una Commissione d' inchiesta su Tangentopoli.
3 - Presentato a Roma il movimento ''Centocitta''', che nasce sulla scia del ''partito dei sindaci''.
3 - Riparte dalla legge elettorale il cammino delle riforme.
6 - Walter Veltroni eletto segretario dei Ds. Massimo D'Alema presidente del partito.
8  - Il Polo si rivolge al premier chiedendogli di fermare i "ribaltoni" nelle regioni. La proposta che prende corpo è quella di governi istituzionali per sei mesi nelle regioni a rischio di "ribaltoni". Poi, le elezioni. D'accordo Marini e Berlusconi.
10 - Veltroni insiste nella richiesta di una norma antiribaltoni.
13 - Abdullah Ocalan, leader del Pkk curdo arriva da Mosca a Fiumicino e si consegna alle autorita' italiane. Scoppia un complicato caso politico-diplomatico. La Turchia infatti vuole estradare l'esponente kurdo.
13 - Negativi i risultati della sperimentazione del metodo Di Bella, secondo i dati completi di tutti i protocolli.
16 - Definitiva la condanna all' ergastolo per Priebke e Hass.
16 -  Di fronte alle pressioni turche, per l'estradizione di Ocalan D'Alema risponde con fermezza: "Non subiamo ricatti". (ma non è De Gaulle!!)
17 -  Montecitorio approva la Finanziaria che passa al Senato. Ma non si placa la polemica sui finanziamenti alla scuola privata.
17 - Ribaltone alla regione Sicilia: eletto presidente il Ds Capodicasa.
19 - Franco Bernabe' amministratore delegato Telecom.
21 - La Commissione Europea sostiene la linea italiana su Ocalan. (!!!!!)
27 - D'Alema vola a Bonn, ma la Germania conferma che non intende chiedere l'estradizione di Ocalan, malgrado il mandato di cattura spiccato dai giudici tedeschi.
29 - Papa Giovanni Paolo II indice il Giubileo del 2000.
29 - Si vota per rinnovare alcune amministrazioni provinciali e comunali. Vince l'astensione.

TITOLI DI GIORNALI

DICEMBRE

1 - La Camera approva la riforma degli affitti che mette fine all'equo canone e sostituisce anche i patti in deroga.
3 - Il gen. Mario Arpino capo di Stato maggiore della Difesa.
3 - La Banca d'Italia riduce il tasso di sconto dal 4 al 3,5%.
4 - Confermata l' assoluzione degli stilisti Santo Versace, Gianfranco Ferre', Krizia.
7 - Il 'Crepuscolo degli dei' di Wagner, diretto da Riccardo Muti, inaugura la stagione del Teatro alla Scala di Milano.
10 - Due panettoni Motta e Alemagna (gruppo Nestle') avvelenati con topicida sono consegnati all' Ansa di Firenze e Bologna. La rivendicazione e' dell' Alf, Animal liberation front.
10 - Per la Confindustria il Pil crescera' nel 1998 dell' 1,3 e nel 1999 dell' 1,9. Per Ciampi, il Pil 1999 crescera' del 2,5.
13 - Ballottaggi delle elezioni amministrative: il candidato del Polo Moffa vince alla provincia di Roma.
15 - Argo 16: il giudice Mastelloni rinvia a giudizio 8 persone, tra cui l' ex capo del Mossad Zvi Zamir e l' ex capo reparto dell' ufficio 'D' del Sid gen. Gianadelio Maletti.
15 - Firmato l'accordo tra Rai e Canal+ per una piattaforma digitale aperta.
16 - Nel quartiere Portuense, a Roma, un palazzo si sbriciola. I morti nel crollo sono 30 o 31.

IN RETE INTERESSANTE I 6 CAPITOLI
"LA RAGNATELA: DALLE TRAME NERE AL GOVERNO BERLUSCONI"
http://www.uonna.it/ragnatela1.htm

 

FINE

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