RIVOLUZIONE FRANCESE

IL GIURAMENTO DELLA PALLACORDA


Gli Stati Generali riuniti al salone dei Menus-Plaisirs a Versailles.

GIURAMENTO DELLA PALLACORDA

Il 17-20   giugno 1789

Riuniti il 5 Maggio, i rappresentanti della Francia svolgono la annunciata seduta e le elezioni in un clima di speranza per tutti coloro che desiderano una città ancora vivibile, attanagliata da un clima sociale che sta andando sempre di più verso l'anarchia totale.

PARIGI contava nei due anni precedenti 600.000 abitanti.  Quest'anno, a primavera  ne conta 700.000 per l'arrivo di masse di disoccupati dall'est e di contadini colpiti dalla carestia provocata dalla siccità.
Centomila mendicanti affollano le strade. Per chi lavora invece il salario basta appena per il pane.

L'anno già all'inizio si è annunciato come il più terribile. A gruppi i mendicanti, assaltano le case dei ricchi e i negozi di generi alimentari. 
"Non vogliamo portare via nulla, ma vogliamo portare via solo il pane"
 questo è il grido comune di tutti i   "ribelli". 
E chi sbarra  loro la strada, distruggono e incendiano ogni cosa.

Tutto questo mentre a Versailles c'è un altro mondo, dove la vita è tutta una eterna rappresentazione.

Arriviamo alla prima seduta degli  Stati Generali.
Siedono davanti al sovrano, 598 deputati.  A sinistra il clero, a destra la nobiltà.   Altri 598 sono gli uomini in nero in primo piano;  gli eletti da tutta la massa di contribuenti, borghesi, contadini, artigiani. E' il TERZO STATO. Quello esposto, quello allarmato, lo stato dimenticato.

Le elezioni si svolgono per i primi due ordini dirette, indirette per il terzo.
Il clero é il più diviso: i curati di campagna simpatizzano per il terzo stato contro i nobili e i vescovi.
(La ragione è molto semplice: un curato riceve come stipendio 700 franchi, il suo vescovo un milione).

Dopo sei settimane di impasse i rappresentanti del Terzo Stato, guidati da Emmanuel-Joseph-Séyèn e dal Conte Honorè-Gabriel de MIRABEAU (*), in aperta sfida alla Monarchia che sosteneva Nobiltà e Clero, si riunirono in un'altra sede e proposero agli altri deputati di unirsi alla loro Assemblea. Il Re per tutta risposta si limitò a far chiudere le porte di tutte le stanze della Reggia, meno quelle della Palestra del Giuoco della Pallacorda, che il 17 giugno 1789,  i rappresentanti del terzo stato occuparono e la elessero come sede della nuova Assemblea Nazionale.  Il Terzo Stato, cacciato così dai Menus Plaisirs, si è rifugiato nello squallido salone.

Ai 598  si unirono anche 150 del Basso Clero. L'Assemblea fu detta Nazionale perchè a conti fatti rappresentava la stragrande maggioranza della popolazione e si attribuì il potere esclusivo di legiferare in materia fiscale. 
Tutti i membri dell'Assemblea Costituente giurarono che non si sarebbero mai più sciolti fino a che la Francia non avesse avuto una nuova costituzione; questo giuramento fu detto GIURAMENTO DELLA PALLACORDA (*) con riferimento esplicito al luogo dove era stato formulato.

L'astronomo Jean Sylvain Bailly (l'uomo che è al centro sul tavolo, nel famoso grande quadro di David) pronuncia la formula del giuramento, acclamato dai deputati.

"Giuriamo di riunirci dovunque lo esigono le circostanze e di non separarci prima di aver stabilito la Costituzione del Regno".

Col giuramento questi uomini, che rappresentavano più del 95 per cento della Francia, tolgono alla monarchia il potere legislativo.

Il Re intimerà loro di sciogliersi, e Mirabeau dirà che l'Assemblea é riunita per volontà del popolo e che soltanto le baionette potranno disperderla.
Sette giorni dopo il giuramento, LUIGI XVI capitola.

Il 27 Giugno il Re si arrese alla manifestazione non violenta della maggior parte dei suoi deputati e decretò che l'Assemblea Nazionale tornasse ad essere unita il 9 Luglio, accettando il voto individuale in un'unica assemblea. Si formò così l'Assemblea Nazionale Costituente.
Cinquanta nobili si uniscono all'Assemblea, della quale fa già parte la maggioranza del clero.

La volontà del sovrano non è più legge.

L'abate SIEYES proclama che non è più questione di stabilire quale posto debbano avere nel Paese gli aristocratici: " E' come domandare a un malato di un tumore che lo tormenta in quale posto del corpo lo vuole". E Aggiunge:


"CHE COSA E' IL TERZO STATO? TUTTO. CHE COSA CONTA OGGI?
NULLA. CHE COSA CHIEDE? DI DIVENTARE QUALCOSA".

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