INTERA STORIA DELLA FRANCIA>>>>>
Anno per Anno LA RIVOLUZIONE>>>
TUTTO SU NAPOLEONE >>>>>>>

 

RIVOLUZIONE FRANCESE

NAPOLEONE BONAPARTE
cronologia anno per anno

___________________________

NAPOLIONE BUONAPARTE: luogo di nascita: Ajaccio (Corsica)  15 agosto 1769

la casa natale

PADRE: Carlo BUONAPARTE (Nato ad Ajaccio nel 1746, morì giovane il 24-2-1785)
MADRE: Maria Letizia RAMOLINO (sposa Carlo il 2 giugno 1764 -
Lui aveva 18 anni, lei 14 - Ebbero 13 figli, 8 i sopravvissuti)

il PADRE Carlo- la MADREA M. Letizia

FRATELLI: Gerolamo, Giuseppe, Luciano, Luigi,

SORELLE: Elisa, Paolina, Carolina

1769. 15 AGOSTO .  Napolione (questo il nome che gli viene dato dai genitori)   nasce ad Ajaccio in Corsica.
Pochi  mesi prima, il 9 maggio  i francesi avevano preso possesso della Corsica dopo aver sconfitto a Pontenovo gli indipendentisti guidati da Pasquale Paoli: un ambizioso patriota corso,  protagonista della lotta per l'indipendenza dopo   la cessione dell'isola fatta da Genova alla Francia. I Corsi sollevatasi contro i francesi dovettero capitolare. Dopo aver condotto una resistenza sulle montagne, l'orgoglio degli isolani fu infranto. Fra questi partigiani desiderosi di libertà che lottavano fra i boschi e i sassi, c'era un irrequieto Carlo Buonaparte aiutante di Paoli, con sua moglie Letizia che aveva seguito il marito sulle montagne pur portando in grembo da sei mesi un bambino. Partecipando alla lotta, anche lei si sottoponeva ad ogni strapazzo. Dirà più tardi "In quei momenti sentivo dentro di me la mia creatura muoversi, e trasalivo, come fosse già impaziente di partecipare pure lui alla lotta". Tutti sanno che deve nascere, ma nessuno immagina lontanamente che Letizia porta in grembo il futuro vendicatore.
Paoli, esiliato tornerà sull'Isola dopo la Rivoluzione francese. Ma si scontrò  con la Convenzione. Sperando di ottenere qualcosa, favorì  l'occupazione degli inglesi; ma lo delusero anche questi, non nominandolo vicerè.  Aveva sempre sperato e lottato tutta la  vita per questa sua ambizione.

1769: In questo periodo l'Inghilterra è in una grave crisi economica. Il boicottaggio delle merci d'oltreoceano fa scendere del 40 per cento le esportazioni e del 50 per cento le importazioni. Ma la situazione è aggravata all'interno da una improvvisa e drammatica disoccupazione. E' del resto l'anno - 1769 -  delle grandi  invenzioni: ecco quella  di Arkwright: il "water frame", un filatoio meccanico mosso da energia idraulica; contemporaneamente Watt   brevetta il condensatore nelle sue macchine a vapore;   infine   Cougnot  ha addirittura quest'anno  applicato il motore a vapore su un veicolo. Siamo quindi di fronte a tre rivoluzionarie invenzione dell'umanità che cambieranno il mondo con le grandi produzioni e  gli scambi commerciali: le macchine, il motore, il primo motoveicolo della storia, e fra pochi anni arriverà anche la Ferrovia.

1769-1778 - Primo insegnante di Napoleone fanciullo, fu lo zio Giuseppe Flesh. Letizia, sua madre Angela Maria Pietrasanta l'aveva avuta dal primo matrimonio. Rimasta vedova si era risposata con un capitano genovese (Francesco Flesh, oriundo di Basilea) e da lui ebbe un altro figlio, appunto Giuseppe Flesh, che entrato nella carriera ecclesiastica raggiunse i più alti gradi. Uomo di eccezionale cultura, fu uno dei più apprezzati cardinali della sua epoca. Era un bibliofilo, amava le arti, e costituì in seguito perfino una galleria di dipinti. Indubbiamente trasfuse nel piccolo e sveglio nipote, l'amore delle buone letture, soprattutto i classici. Napoleone appena fu in grado di leggerli, i classici diventarono i suoi autori preferiti, e fra questi le "Vite dei grandi" di Plutarco.
Napoleone li andava a leggere in un posto solitario che si era scelto alla periferia di Aiaccio. Nella fitta boscaglia la natura aveva creato in quel posto un antro accogliente, il ragazzo ne era rimasto affascinato, ne aveva "preso possesso", e lì, nell'asprezza del luogo creò il suo luogo abituale di letture, abbandonandosi con la fantasia ai sogni di grandezza dei Cesari.
Sua madre a questo più indiavolato dei suoi figli aveva comperato quand'era fanciullo un tamburo e una sciabola di legno; il bambino con il primo, passava ore a suonare la cadenza delle marce militari, e con il secondo attrezzo si improvvisava condottiero. Non avendo seguaci, disegnava sui muri file di soldati schierati per la battaglia, suonava il tamburo, poi con la sciabola partiva alla carica.
(Napoleone partecipò nella sua fulminante e prestigiosa ventennale carriera, a 635 combattimenti di cui 51 grandi battaglie. Fu sconfitto soltanto due volte: a Lipsia e a Waterloo).

1778: 15 DICEMBRE - Carlo Buonaparte si imbarca per la Francia conducendo con sé i due figli Giuseppe e Napolione. Cos'era accaduto negli anni precedenti?  Carlo dopo la sconfitta del 1769, pur amareggiato, prese il mondo com'è, cercò di andare d'accordo con i conquistatori francesi per sopravvivere. Conosceva bene il francese per aver studiato a Pisa (è qui che s'inventò natali nobili; per non essere maltrattato dai figli dei veri nobili, lui si faceva chiamare conte, tanto nessuno sapeva nulla, ne sapevano nemmeno dov'era l'isola da dove veniva). Fu quindi favorito da questa istruzione. In breve fu nominato sovrintendente di una piantagione modello creata in Corsica dal re di Francia. Quando riceveva sull'isola il governatore Maresciallo , non badava a spese, lo ospitava come se fosse il re in persona. Questo gli valse  molta gratitudine e anche molta amicizia, tanto che il maresciallo dopo una delle tante visite - visto che l'uomo ci teneva tanto - tornato in Francia si diede molto da fare all'ufficio di araldica e gli fece avere quello di nobiltà "dei Buonaparte".

Non sappiamo chi (se il padre o il figlio) fece la singolare scelta di mettere nello stemma l'aquila che era nel vessillo dell'antico esercito imperiale romano.
(ma dalla carta genealogica che abbiamo visto l'aquila già appariva nello stemma )
Ma andò anche oltre il Maresciallo. Rientrato a corte, perorando la causa presso re Luigi,  riesce a far dare a questo zelante funzionario, che lo ha servito lealmente per un decennio, 2000 franchi di rendita, e gli accorda per due figli maschi e una figlia, tre posti gratuiti nelle scuole dei nobili in Francia.
Nel 1778, in casa sull'isola, Carlo aveva  ormai otto figli (dei 13 nati), che oltre che essere difficile e costoso allevarli, bisognava pensare al loro futuro. In questo 15 dicembre, Carlo lascia la sua bella ed orgogliosa moglie sull'isola e  si imbarca su un veliero con i due ragazzi di dieci e undici anni. Sbarca a Tolone poi va a Versailles. Questa decisione fa cambiare il destino a Napolione; e il padre  iscrivendolo alla scuola  dei nobili gli cambia anche il nome: da Napolione a Napoleone (ma il Buonaparte resta)


Di questo periodo è il disegno di G. B. Greuze

1779: 15 MAGGIO - Napoleone finito il primo anno di studi di ammissione, entra nella Scuola militare di Brienne. Vi rimarrà per 5 anni. E' un carattere chiuso, conosce poco il francese, e non mostra neppure gran voglia di inchinarsi alla lingua di quelli che -  in casa (ma solo tra le mura) - il padre ha sempre indicato come "nemici". Non ha denari in tasca e non può mai comprarsi nulla, tuttavia orgoglioso com'è pretende di essere un nobile in mezzo ai figli dei veri nobili francesi, che avevano soldi e grandi proprietà. I ragazzi lo snobbano e quando possono lo prendono anche in giro: "nobile corso, sai che roba! La verità è che vi abbiamo vinti, conquistati, sottomessi. Tuo padre - gli rinfacciano - tuo padre non è altro che un miserabile sergente , fra l'altro  é un   rivoluzionario". Erano cose che ovviamente apprendevono in famiglia.
Com'era in uso nella scuola militare, ad ogni gruppo di tre ragazzi  veniva assegnato un pezzo di giardino in comune diviso da una siepe dagli altri appezzamenti.   Napoleone assieme ad altri due compagni prende possesso del suo terzo, ma lui dagli altri due ha provveduto a cintare anche la sua parte, ha creato un suo territorio e guai chi vi entra, anche in casi di emergenza; un giorno i due compagni per sfuggire a una lite vi si rifugiarono, Napoleone li cacciò via con la zappa. Le punizioni quando lui combina qualcosa non servono a nulla, non da' soddisfazione, nè si lamenta, resta impassibile. I maestri che lo puniscono scuotono il capo, "é un ribelle, é fatto di granito, e nello stesso tempo è un vulcano". Il ragazzo ha infatti una volontà di ferro, passa intere notti immerso nelle letture, ma ha la stessa sconcertante resistenza anche quando monta a cavallo; è capace di trascorrere l'intera gionata sulla sella.
Tanta volontà, ma è un insofferente, subisce con stoicismo le mortificazioni, anche se  si sente un oppresso. Vorrebbe andarsene. Scrive al padre "Sono stanco di mostrare la mia povertà, di subire lo scherno di ragazzi che mi sono superiori soltanto per il denaro....Preferisco essere il primo tra gli operai di una fabbrica che l'ultimo tra questi boriosi  dell'Accademia".
Quest'ultima, sappiamo che è una citazione contenuta nei libri di... Plutarco.
Perchè quella é la sua passione! Là é narrata la vita dei grandi uomini, soprattutto gli eroi di Roma. Su quelle pagine - il ragazzo che nessuno ha mai visto ridere - sogna. Subito dopo scoprirà anche  Rousseau, il suo influsso è evidente quando nel '91, scrive un saggio: Riflessioni sullo stato di natura, composto in cattivo francese ma con stile enfatico e declamatorio. Di Rousseau ha messo molto.
Manda inoltre a memoria Corneille, Racine e Voltaire.


Un ritratto di Napoleone, quindicenne
eseguito da un suo compagno di studi (Pontormini) a Brienne nel 1783

1783: In inverno a Brienne ci fu una memorabile nevicata. Alla scuola ne approfittarono i professori per fornire qualche nozione di attacco e difesa campale a colpi di palle di neve. Divisi in due gruppi, lasciarono ad ognuno l'iniziativa. In uno emerse subito il giovane Corso con le doti di comando. Invece di avventarsi sugli avversari si fece promotore della costruzione di un bastione fortificato, poi sotto la sua guida (questa volta non disegnati sui muri) i suoi docili compagni in quell'improvvsato baluardo resistettero magnificamente all'assalto dell'altro gruppo, senza avere "vittime", ma infliggendole.
1784: 30 OTTOBRE - Napoleone a 16 anni -per la sua predisposizione al comando- è nominato sottotenente,   lascia Brienne ed entra e frequenta la Scuola militare del campo di Marte a Parigi, nei reparti di artiglieria. Un professore - pessimo profeta - giudicandolo, affermò che "la matematica non era certo una scienza per dei bestioni come lui".( A Tolone, puntando i cannoni contro gli inglesi, come nessuno aveva mai fatto, dimostrò poi il contrario)
1785: 28 OTTOBRE - Napoleone lascia la Scuola militare di Parigi. Nei primi giorni di Novembre viene incaricato a  prendere servizio a Valenza, una piccola guarnigione di provincia.
1786: 1° SETTEMBRE - Lascia  Valenza per tornare in Corsica per uno dei frequenti  congedi. Vi arriva il 15 settembre. Ribelle e già rivoluzionario di indole, il suo punto di riferimento è sempre Pasquale Paoli, cioè sogna quello che Paoli ha sempre sognato,  una Corsica indipendente; questo per il momento è il suo orizzonte mentale, lo ammira profondamente alla maniera di un eroe di Plutarco.
1788: 1° GENNAIO - Per sei mesi resta ad Ajaccio; la lascia il 1° GIUGNO per tornare in Francia a riprendere servizio.
1° GIUGNO - Napoleone raggiunge il suo nuovo reggimento di guarnigione a Auxonne.
1789: 14 LUGLIO - In Francia esplode la rivoluzione con la presa della Bastiglia. Nella grande  confusione dei militari regi di cui molti allo sbando, Napoleone  rientra in Corsica il 15 settembre. Si dedica alle letture, dimentica quasi la divisa di ufficiale, e cerca nuovamente di diffondere le idee rivoluzionarie. Si getta così anima e corpo nella vita politica e prende perfino parte ad alcune agitazioni popolari  nelle fila di Pasquale Paoli.
1790: Per l'intero anno Napoleone si trattiene in Corsica. Ha i primi attriti con il Paoli,  e nello stesso tempo si è anche compromesso con la gerarchia militare. L'agitatore Paoli  vuole l'indipendenza ma desidera essere lui il re dell'isola. Una delusione per Napoleone che guardava alla democrazia dei popoli.   ( Paoli poi nel '93 proclamò la propria ostilità alla convenzione e si mise nuovamente a capo del movimento indipendentista. La famiglia di Napoleone  che era rimasta fedele alla Francia, fu costretta a lasciare l'isola e a cercare rifugio a Tolone, poi a Marsiglia, e infine a Nizza in precarie condizioni economiche).
1791: 23 GENNAIO - Napoleone lascia la Corsica, raggiunge nuovamente  la guarnigione di Auxonne , riceve i gradi di tenente di battaglione e viene   inviato a Valenza. Vi rimane fino a tutto aprile  1892
1792: 28 MAGGIO - Arrivo a Parigi. Il 20 GIUGNO assiste alle famose rivolte parigine, con i rovesci militari. Alcuni generali monarchici si rifiutano di condurre le truppe all'attacco contro il  popolo.
10 AGOSTO - Napoleone assiste alla presa delle Tuileres con il comitato insurrezionale che s'insedia all'Hotel de Ville. Alla caduta di Verdum, ultima piazzaforte a difesa della capitale, il popolo assalta le prigioni, libera alcuni detenuti o fa giustizia sommaria di aristocratici sospetti e di alcuni preti refrattari.
20 SETTEMBRE - Con le truppe di uno sconquassato reparto militare, il generale Demouriez coglie il primo successo militare della rivoluzione a Valmy. Alla Francia ritorna improvvisamente il morale alto. 
1792: Dichiarazione di guerra della Francia all'Austria e alla Prussia  (che coalizzatisi,  minacciano  le  frontiere francesi per stroncarvi i moti e i princìpi rivoluzionari). Il....

21 SETTEMBRE ....la Convenzione nazionale (Robespierre, Danton ecc) si pronuncia all'unanimità per la abolizione della monarchia e proclama la repubblica.
OTTOBRE - Napoleone - ancora una volta con l'esercito francese nella grande confusione - rientra in Corsica. Sull'isola  con il grado di capitano, diventa comandante  di battaglione nella Guardia Nazionale di Ajaccio, vi rimane fino al....
1793: .....11 GIUGNO, quando é costretto (proprio dal suo ex mito, Paoli)  a lasciare   definitivamente con tutta la sua famiglia la Corsica fuggendo in Francia. Si stabiliscono tutti  dall' 8 LUGLIO a Nizza, sbarcando il lunario in qualche modo senza arte ne parte, padre madre, quattro fratelli e tre sorelle, alcuni  ancora fanciulli. Vivono insomma una vita di stenti.
Dalla Corsica Napoleone aveva effettuato una spedizione all'isola della Maddalena al fine di procedere all'occupazione della Sardegna. Il tentativo non solo era fallito ma avvenne anche  la rottura con Paoli in Corsica, perchè dopo che in Francia il re era  stato ghigliottinato  (21 gennaio)  il ribelle Paoli aveva  cercato ad ogni costo di sottrarre la sua isola dalla sfera politica francese mettendosi proprio contro Napoleone comandante della guardia nazionale francese. E c'era riuscito. Riuscì anche a far arrestare Napoleone e rinchiuderlo in una casa di campagna nel villaggio di Bocognano. Ma qui nel cuore della notte i suoi amici più fidati assaltarono la casa e lo aiutarono a fuggire.


Oltre Napoleone anche la famiglia Buonaparte, fu bandita dall'isola e costretta a fuggire come già detto sopra a Nizza.
12 SETTEMBRE, Napoleone lasciata la famiglia a Nizza,  riprende nuovamente servizio a Tolone assediata dagli inglesi. Tre giorni dopo, il 15, é nominato comandante di un piccolo reparto di artiglieria. Il destino lo sta attendendo. Gli ha riservato due grandi occasioni. Una è il caso, l'altra deve  coglierla con il suo genio. La prima è il ferimento grave dell'ufficiale Donmartin, capo battaglione. Napoleone  solo perchè era casualmente al quartier generale, inaspettatamente  fu scelto a sostituirlo quando -appena giunta la brutta notizia- un ufficiale superiore incrociandolo nei corridoi vide le sue mostrine di artigliere. 

19 OTTOBRE-: Napoleone per il compito che lo aspetta ha sull'istante la promozione di Tenente colonnello e riceve appunto l'incarico di sostituire il Capo battaglione  durante l'assedio britannico di Tolone. Dopo l'approvazione al Quartier Generale del piano del giovanissimo comandante Napoleone, il....

18 DICEMBRE ....fa togliere l'assedio a Tolone, mettendo in fuga gli inglesi con colpi precisi della sua artiglieria. E' un grande successo tattico di Napoleone che gli valse  la promozione di Generale di Brigata. In pochi   giorni lo sconosciuto capitano di provincia, non ancora 24 enne, capitato per caso a Tolone, e per caso nelle sale del Quartier Generale,  è già generale e ha già conquistato - sul campo - un piccolo spazio di gloria nell'Olimpo degli eroi  militari.  Saliceti e Augustin Robespierre, il fratello di Maximilien, ammirati dal coraggio di questo giovane, sono loro due a fargli ottenere l'ambita nomina per la prodigiosa impresa di Tolone.
Ma c'era anche il generale Dugommier a perorare come ricompensa la sua promozione, e la frase che pronunciò era abbastanza profetica: "Se ci mostrassimo ingrati verso di lui, questo ufficaile si promuoverebbe da solo"" . . Aveva ben capito il carattere di questo giovane ufficiale
Ma a Tolone accadde anche un altro  fatto curioso che farà più tardi cambiare il destino di Napoleone e che ci rivela il forte carattere di quest'uomo. All'assedio di Tolone, era presente il commissario della Convenzione nazionale  presso l'esercito, Barras. Il giovanissimo neo comandante per caso, dopo aver sistemato  alcuni cannoni, Barras con la sua autorità intervenne e diede lui l'ordine di spostare una batteria. Napoleone non esitò ad affrontarlo: "Cittadino, voi fate il vostro mestiere e a me lasciatemi fare il mio. La batteria sta bene dove l'ho messa io". Barras non rimase soddisfatto del trattamento, e non mancò di schierarsi con i critici di quel sbarbatelli e bizzarro nuovo comandante.
Poi quando lo vide all'opera, con   lo strepitoso risultato ottenuto, si smentì, fu affascinato da quel  giovane  23enne, e nel suo rapporto scrisse:
"E' un eccezionale soldato: dall' irrefrenabile attività. Ha addosso il "moto perpetuo", un'agitazione fisica che comincia dalla testa e non si ferma nemmeno alle ultime estremità del corpo".
Il rapporto di Barras, così insolito per giudicare un soldato, non poteva essere più fedele al carattere di Napoleone. Era infatti, Napoleone! Questo Barras doveva averlo capito subito! (Se ne ricordò - come vedremo più avanti - nella rivolta di Parigi!). E lo capirono anche gli inglesi sloggiati da Tolone a colpi di cannonate. Lo dimostrano le migliaia di caricature satiriche inglesi che presero come bersaglio proprio Napoleone  mentre sparava il cannone dall'alto della rocca. Non potevano fargli pubblicità migliore. Se era lui l'obiettivo della satira, voleva dire che lo ritenevano un osso duro; del resto un tipo deciso e preciso così,  dietro i cannoni, gli inglesi  non l'avevano mai visto.
 
Cosa aveva fatto di strabiliante Napoleone con quei cannoni? Giungendo a Tolone i cannoni li trovò, non riuniti ma dispersi, distribuiti singolarmente ai vari reparti della fanteria, che li usavano come appoggio, sparando qualche colpo ogni tanto. Lui li aveva riuniti in una batteria e li aveva sistemati  su una altura, puntandoli verso il mare, verso le navi inglesi ancorate al largo. Una follia sembrò a tanti.  Inconsueta, perchè le distanze sul mare sono difficilissime da calcolare, non si hanno punti di riferimento e la prospettiva della superficie piatta inganna. Per i critici del nuovo comandante era solo uno spreco di munizioni, quell'ufficiale avrebbe fatto solo tanti buchi nell'acqua.


(sul CD Napoleonico (il Memoriale) l'immagine è ingrandita a doppio schermo)

Ma lui era Napoleone! Alle sue batterie di cannoni ad ognuno diede un alzo tiro a diverse distanze, sequenziali;  sparati i primi colpi, individuò il cannone che era arrivato più vicino alle navi; individuato il pezzo che lo aveva sparato,  fatti i suoi rapidi calcoli, correndo come un forsennato da un cannone all'altro, diede un'altra sequenza agli alzi tiro,  restrinse così sempre di più la zona concentrando e vomitando  fuoco solo su quella.   Non nè colpì una di nave, ma se gli inglesi non levavano le ancore in fretta e furia, procedendo in questo modo  i successivi tiri  le navi Napoleone le avrebbe affondate tutte. 
Il suo insegnate alla scuola di artiglieria non era stato un buon profeta quando disse che "la matematica non era una scienza per bestioni come lui". 
26 DICEMBRE - Napoleone,  con il nuovo grado conquistato sul campo, riceve l'ordine di fare una accurata ispezione della costa francese, dalle bocche del Rodano a quelle di Var. Fu in questa spedizione che strinse amicizia con il fratello di Robespierre, Augustin.
1794: MARZO - Napoleone passa tutto il mese nella città di Nizza. Con lui Saliceti e Robespierre per progettare  le future operazioni militari sul fronte piemontese.

8 APRILE  - Alla testa di 3 brigate di fanteria Napoleone (lui che è dell'artiglieria) combatte contro una divisione austriaca e si impadronisce del forte di Oneglia.
(Questa spedizione di fanteria fu una  preziosissima esperienza, per la sua campagna d' Italia. Qui, infatti, individuò lo strategico  passaggio per scendere sul Piemonte, dove nessuno l'attendeva).
27 LUGLIO -  Maximilien Robespierre il "tiranno" che governava la Francia, cade in disgrazia. Il giorno successivivo (9 termidoro) viene ghigliottinato senza processo insieme a Saint-Just e altri seguaci.  Napoleone viene sospettato di aver concepito con lui un piano liberticida e con aspirazioni dittatoriali, questo  perchè è amico del fratello Augustin. Napoleone viene arrestato, condannato. Finisce nel carcere di Antibes il 9 agosto.
Con la condanna il mondo di sogni del giovane ufficiale crollava dentro il chiuso di una cella, mentre fuori la ghigliottina mieteva - nel periodo più turbolento della Francia - senza posa. Spesso con processi sommari. Napoleone fu piuttosto fortunato a non cadere in uno di questi.
21 AGOSTO - Scagionato dall'accusa perchè non ci sono prove, esce di prigione ma viene comunque privato da ogni comando, perchè intorno a lui si é creato un clima di diffidenza. Napoleone va incontro ad un periodo piuttosto burrascoso. A Parigi vive un lungo periodo in triste solitudine. Ma il destino si divertì a chiamarlo  un'altra volta alla ribalta, per divertirsi con lui, con un'altra durissima esperienza. L'infamia... e la radiazione dall'esercito
1795 - 25 MAGGIO - Napoleone dopo un breve soggiorno   in Corsica, ritorna a Parigi,  vi soggiorna  l'intero mese di giugno. Fin quando - diminuito il clima di diffidenza - frequentando spesso il Quartier Generale, viene chiamato per ritornare in servizio. Nominato generale di Brigata di Fanteria (visti i buoni risultati a Oneglia ottenuti proprio con la fanteria) viene destinato all'armata dell'Ovest, nella Vandea.
15 SETTEMBRE - Napoleone inspiegabilmente  non  raggiunge il suo posto di comando all'armata Ovest; il suo rifiuto non solo è considerato una grave insubordinazione, ma nasce anche il dubbio della poca lealtà, anche perchè qualcuno si ricordò di quell'oscuro precedente e la galera ad Antibes. Con un brutale decreto delle alte gerarchie, il generale Napoleone Bonaparte viene cancellato dalla lista degli ufficiali generali in servizio,  radiato  dai quadri "per non aver assunto il posto che gli era stato assegnato".    "Non volevo uno stato contro lo stato, una nazione contro la nazione, una Francia contro la Francia, i francesi contro i francesi" (scriverà poi nelle Memorie).  Non voleva una lotta di "cortile", fra esercito e tanti poveri diavoli, lui pensava in grande! Purtroppo l'improvvisa   radiazione lo fece ripiombare in un altro periodo di amarezze e di triste solitudine a Parigi. Abbandonato da tutti, si lascia andare a  profonde e amare riflessioni  sugli uomini.
Ma il destino bussò ancora una volta alla sua porta. Era la nuova  Rivoluzione! Approfittando del crollo di Robespierre i realisti avevano rialzato la testa, decisi a rovesciare la Convenzione. I primi di ottobre la rivolta scoppiò. Un momento grave per Parigi. Drammatico. Ed ecco saltar fuori quell'uomo che aveva criticato Napoleone a Tolone, che si era unito alle critiche sul giovane comandante, ma che aveva alla fine riempito un rapporto sulle sue note caratteristiche abbastanza  singolare.

Era BARRAS, ora membro del Direttorio che governava la Francia dopo la caduta di Robespierre. Si ricordò dei cannoni di Tolone, e  del "moto perpetuo" di quel giovane comandante, che aveva avuto però l'ardire di biasimare un suo intervento con "mi lasci fare il mio mestiere, e lei faccia il suo". Nessuno gli aveva mai parlato così, con "una arroganza così  affascinante" ed aveva solo 23 anni quel giovane!
Nell'ora più turbolenta e ribelle della Francia, il destino bussò nel corso della notte ancora alla porta di un Napoleone sopraffatto nella sua stanzetta, dalla solitudine e dallo sconforto. Due giorni  prima  il fratello si era sposato ed era  partito per la Corsica. Si pentiva di non averlo seguito sposando la cognata Desirèe, la sorella di Julie che Giuseppe aveva preso in moglie.
E solo la sera prima, passando con Junot, un ufficiale che aveva conosciuto a Tolone, l'unico amico che non si era allontanato nella sua "disgrazia", guardando i preparativi degli insorti contro la Convenzione (che ora nelle sue miserabili condizioni pure lui odiava)  aveva esclamato "Se costoro mi eleggessero capo, farei aprire le Tuilleris in due ore e caccerei quei miserabili della Convenzione".


Poi giunse il tocco del destino; in piena notte alla sua porta bussava Barras, che  non esitò un attimo a togliere dall'ombra Napoleone, per offrirgli a lui l'incarico di annientare  i movimenti sediziosi. Barras era convinto che non c'era un uomo deciso, energico e capace come Napoleone in tutta  Parigi e fra tutti i generali della Francia. Non si sbagliava!   Ed era anche arrivato in tempo! Perchè Napoleone con il veleno che aveva in corpo stava passando quasi dall'altra parte!
5 OTTOBRE - (13 vendemmiao). Riassunto repentinamente  in servizio come comandante della piazza di Parigi.  Napoleone in un baleno appronta le difese, schiera i suoi cannoni e annienta in poche ore a suo modo la rivolta parigina realista.

L' affronta di petto e non esita a dirigere sugli insorti il fuoco dei cannoni con  alzo zero. Dalla triste solitudine della stanza, all'uomo che il governo definisce ora  "il salvatore" erano passate solo venti ore . (da questo momento ha davanti a se' venti anni  esatti per sconvolgere l'intera Europa).
L'episodio lo rese famoso in tutta Parigi,  metà dei parigini lo soprannominarono "il mitragliatore", l'altra metà il "Generale Vendemmiao", riferendosi non solo al mese ma al modo energico di come aveva affrontato la situazione e fatto diventare  "rosse" le strade di Parigi.  E generale lo divenne,  questa volta di Divisione.
La straordinaria fortuna di Napoleone, inizia proprio nella notte del 5 ottobre, in seno al governo. In poche ore, dopo aver sedato una rivoluzione in quel modo, rimuovendo anche ogni velleità futura dei realisti.
Questo  doveva essere indubbiamente opera di un uomo straordinario. Su questo ormai erano tutti d'accordo. Barras poi era al settimo cielo. Aveva visto giusto.
16 OTTOBRE - La fama  di questi dieci giorni, porta con sè onori,  gradi e amori. Napoleone è festeggiato ovunque, riceve la nuova nomina come comandante del Corpo d'armata dell'interno, e ha l'occasione di conoscere la vedova del Generale Beauharnais (finito sul patibolo): la bella trentaduenne creola GIUSEPPINA Tascher de la Pagerie, nata in Martinica. 
La convenzione finita la rivolta, per prudenza aveva ordinato alla popolazione la consegna di ogni tipo di armi. Giuseppina ricevuta una perquisizione, con i gendarmi ligi al dovere, la costrinsero a consegnare anche la spada del defunto marito che aveva parteggiato con i ribelli. Napoleone ricevuta una supplica dalla vedova, intervenne e con un gesto cavalleresco  gli fece restituire l'arma. La donna il giorno dopo andò a ringraziarlo di persona per aver ricevuta la spada indietro, ma nel farlo  non con la spada ma con il dardo dell'amore gli  trafisse il cuore all'istante. Quattro mesi dopo era sua moglie.  Il prossimo 9 marzo.
Napoleone in questo periodo cambia anche il cognome che da Buonaparte diventa BONAPARTE.   Dopo la sua impresa che ha fatto fallire l'insurrezione popolare, il 26 dello stesso mese la Convenzione si scioglie e viene insediato il primo Direttorio. Babeuf sul Tribun de Peuple pubblica il Manifeste des plebeiens,. Vi si rivendica l'instaurazione di un regime di uguaglianza reale attraverso la comunità dei beni e dei lavori. Qualcosa cambia nella politica interna e in quella internazionale. Si fanno progetti grandiosi nel nuovo Direttorio.
1796: 2 MARZO - Napoleone viene nominato comandante supremo dell'Armata d'Italia. Quella in Italia, era nella strategia del direttorio, un'offensiva secondaria, la principale era invece quella che doveva essere sferrata sul Reno dai generali Jourdan e Moreau. A loro due furono affidate le migliori truppe. Al giovane ventisettenne Napoleone, misero a disposizione 38.000 soldati raccattati qui e là, male armati, male equipaggiati, inesperti, insofferenti alla disciplina, abulici, molti per la prima volta inquadrati in un reparto militare. Doveva insomma pensarci Napoleone a farsi il suo esercito, a organizzarlo a disciplinarlo a metterlo in movimento. Napoleone scrive al direttorio: "quello che esigete da me, sono miracoli, ed io non li posso fare". Lui che è dell'artiglieria, non ha nemmeno un reparto di artiglieria. Ha in tutto 24 piccoli cannoni da montagna. Lui che ha vinto l'assedio a Tolone non ha un solo soldato che abbia mai  partecipato ad un assedio. Gli hanno dato 400 cavalli malati. Viveri per i suoi  30.000 uomini per un solo mese e mezzo, a mezza razione. E 300.000 franchi per le paghe: 7 franchi per ogni soldato, sottufficiali e ufficiali compresi. Alcuni erano tornati a cantare gli inni reali, altro che impresa repubblicana! Erano tutti coscienti di essere stati scelti solo per andare al macello.

9 MARZO - Napoleone sposa Giuseppina Tascher, ved. Beauharnais.

11 MARZO -  A due giorni dal matrimonio, Napoleone lascia Parigi per raggiungere il "suo" esercito da condurre in Italia per conquistare, "onore,  gloria e ricchezze". Non ha nessun piano prestabilito e nessuna carta a proprio favore.   Non conosce i soldati che comanderà, nè questi conoscono lui. Come non conosce i generali, tutti più anziani di lui, di carriera, più pratici di comando e di battaglie, che dovranno essere i suoi sottoposti, e sa di non poter essere nè amato nè stimato da loro."Sapevo che dalle mie prime giornate dipendeva tutto il mio avvenire.   Decise la mia ambizione, come rivincita contro la mediocrità della vita e le miserie degli uomini. In Italia con i "miei" uomini, scoprii che ero stato chiamato a fare grandi cose". (dalle Memorie)  . La "scampagnata" verso l'ignoto doveva durare poco più di 30 giorni, soldi da Parigi non sarebbero mai arrivati. Se voleva continuare avrebbe dovuto pensarci solo lui; cioè arrangiarsi lungo la strada, e la strada che doveva percorrere era piena di città ricche, gli dissero.
Ai suoi uomini - un rudere di esercito - ha fatto un discorso da imperatore romano: "Soldati, voi siete nudi, mal nutriti; il governo molto vi deve, però nulla può darvi. La vostra pazienza , il coraggio che mostrate sono ammirevoli...voglio condurvi nelle più fertili pianure del mondo, ricche province, delle grandi città saranno in poter vostro: vi troverete onore, gloria, ricchezze....". Quando terminò ci fu qualche debole acclamazione, ma poi quando si ritrovarono da soli qualcuno osservò: "Con quella pelle gialla come il limone, molto resistente non mi sembra, non andrà molto lontano. Ha delle belle parole con le sue pianure fertili! ma dovrebbe pensare prima a darci le scarpe per arrivarci".

Con gli ufficiali le cose andarono meglio. Li aveva convocati, ma li fece attendere, così la diffidenza aumentò. Il più carismatico tra di loro,  Augereau, si sbilanciò con i colleghi: "io mi farò sentire, userò le maniere forti con questo giovanotto". Quando Napoleone arrivò, disse quasi nulla; senza gesticolare, impartì  solo ordini secchi e precisi, ma non dal centro di un emiciclo, ma con passi calmi li affrontava uno alla volta ponendosi di fronte a loro.  Con il suo sguardo per nulla generico, nell'affidargli  uno specifico compito che indicava "è suo dovere....fare questo e quest'altro...ecc. ecc.."   li guardava uno a uno fissi negli occhi mentre parlava;  quelli accanto a cui doveva ancora rivolgere la parola  già provavano disagio, e quando toccava a loro di trovarselo di fronte, erano  già imbambolati, ipnotizzati, e annuivano solo senza parlare.
Anche lo stesso Augereau - quello che doveva "usare le maniere forti" era a disagio e quando venne il suo turno, annu' pure lui solo col capo, mentre Napoleone gli parlava di cosa lui avrebbe dovuto occuparsi; rimase  muto fino alla fine; poi  -quando Napoleone si congedò- riprese fiato, ma  solo per dire quasi balbettando al suo collega vicino, al generale Messena:  "questo piccolo generale corso... mi ha fatto... mi ha fatto...paura!".
1 APRILE - Napoleone in una tenda, passa ore e ore a far calcoli e a visionare mappe. Nello Stato maggiore fatto di vecchi ufficiali abituati all'azione e alle battaglie a vista, questa mania intellettuale apparve come una bizzarria. Dirà in seguito Messena: "passava o per un matematico o per un visionario".
5 APRILE - Napoleone concepisce il suo piano. Non fa affidamento sulla forza ma sull'intelligenza. Annibale ha invaso l'Italia valicando le Alpi, lui le vuole invece circuire le Alpi. "Non é necessario attendere l'estate; fra le Alpi e l'Appennino ligure c'é un solco. E da lì noi entreremo,  con la neve ancora dura perchè si cammina meglio,  questo mese stesso! Anzi fra sette giorni. La data e il luogo  da dove entreremo, per i piemontesi e gli austriaci sarà una vera sorpresa, che non si aspettano di certo".
12 APRILE - Scatta l'ora X. Tutto si svolge secondo i piani di Napoleone, ed è una campagna lampo contro il Piemonte: Napoleone osa attaccare - a Cairo Montenotte - l'esercito austriaco comandato dal generale Beaulieu. 38.000 uomini e 25 cannoni, contro i 70.000 uomini e 200 bocche di fuoco degli austriaci. Attaccano, sbaragliano, vincono e proseguono....

13 APRILE - Altra battaglia vittoriosa contro un reparto a  Millesimo, seguita subito dopo da quella a Dego. Gli austriaci sono costretti alla ritirata verso la Lombardia. Ma Napoleone invece di inseguirli  in quella direzione, secondo il piani del Direttorio, visti divisi i due alleati, quindi con l'esercito sabaudo isolato, si volge contro i Piemontesi. Il primo a cadere é  il bastione trincerato di Ceva, i piemontesi arretrano su Mondovì, subito inseguiti dai francesi.

21 APRILE - Dilagando da Ceva abbandonata e con la via spalancata, tutti i reparti di Napoleone  raggiungono Mondovì. I resti delle truppe sabaude che qui vi si erano rifugiate sono sconfitte, nella cosiddetta Battaglia di Mondovì. Uno scontro per nulla impegnativo per i francesi, e già pronti a marciare verso Torino. Non c'è più nulla da fare per Vittorio Amedeo III; con i francesi a pochi chilometri dalla capitale piemontese, il Savoia inviò a Napoleone la richiesta di una tregua d'armi, pronto a trattare a Cherasco il giorno 28 aprile e con la triste disponibilità a cedere alcuni territori alla Francia.
28 APRILE - Viene firmato a palazzo Salmatoris  l'armistizio di Cherasco (col Regno sabaudo Sardo piemontese). Con il successivo Trattato di pace firmato a Parigi, la Francia acquisisce Nizza e l'alta Savoia. Ora Napoleone, con le spalle coperte,  ha la strada libera per entrare nel resto d'Italia, può dilagare nella pianura Padana. Siamo a fine Aprile, e la Primavera ha infiorato valli, campi,  giardini, città e paesi. I suoi soldati non devono più credere  al magniloquente discorso della partenza, davanti a loro hanno la realtà. E che realtà! La Pianura Padana in fiore! Altro che terra  promessa! Quello che hanno davanti per chilometri e chilometri è il Paradiso terrestre!
10 MAGGIO -  Vittoria dell'esercito di Napoleone  sugli austriaci a Lodi. E' la vittoria che aprì a Napoleone le porte della Lombardia. Ma é anche una giornata memorabile, perchè per la prima volta Napoleone partecipò di persona alla battaglia. Al termine non fu solo un trionfo, ma i soldati iniziarono ad adorarlo. Non avevano mai visto, ma neppure avevano mai sentito raccontare che un generale comandante di una armata marciasse davanti ai propri soldati e che rischiava la vita come loro, anzi più di loro, visto che i fucili austriaci falciavano senza pietà i primi che avanzavano. Nelle Memorie questa indimenticabile località così viene ricordata da Napoleone "Soltanto la sera della battaglia di Lodi, nella campagna d'Italia, mi sono sentito un uomo superiore, che ero stato chiamato a fare grandi cose".

15 MAGGIO -  Napoleone entra trionfalmente in Milano, accolto dal popolo e da una fazione filo-rivoluzionaria, come un  liberatore. Ma non mancano i dissidenti, monarchici reazionari e filo austriaci. Ma molti di loro tremano. Si chiedono perchè ha vinto? Perchè ogni settimana coglie una vittoria? Dove sta il segreto? Ma chi é veramente questo Napoleone? Che a 27 anni in un mese ha battuto i piemontesi (I Savoia !) e ha cacciato via gli austriaci da Milano (gli Asburgo !)? Che in un mese ha fatto salire al grado di colonnello un oscuro granatiere perchè in tre battaglie ha dimostrato coraggio? E chi é costui che  ha senza il minimo indugio relegato nelle tende delle retrovie onorati anziani generali con la nota "Buono per l'ufficio, ma non per la guerra!"?. Chi è quest'uomo che paga con 7 miserabili franchi un gruppo di pezzenti e ottiene da loro in cambio, audacia, coraggio, fedeltà, ed epici eroismi d'altri tempi? Chi é questo generale  che apostrofa tutti, inferiori o superiori, con Camerati, Amici? Che dire poi dell'impressione che procura quando questo generale francese si rivolge agli italiani nella loro lingua, che sa  nomi e ricordi storici dell'Italia dalla fondazione di Roma in poi? Ha solo 27 anni, ma molti hanno l'impressione che ne abbia più di 2000. Cita Aristotele, Platone, Cesare, Marco Aurelio, Diocleziano ecc. come se fossero  amici intimi lasciati il giorno prima a casa. Cita il Campidoglio, Bruto e gli Scipioni. Parla di Sparta, della democrazia di Atene, della Repubblica di Roma,  del domino bizantino e della schiavitù feudale. Ha la storia del mondo stampata dentro la testa. Ma da dove viene, e come questo é possibile in un piccolo uomo di 27 anni?

La leggenda ha inizio. Tenteranno poi di farla dimenticare, ma la leggenda resta e resterà. Queste prime vittorie, di fatto, non sono che scontri di poca importanza, ma che Napoleone trasforma però in "Epiche Battaglie", e queste battaglie le trasfigura in "eventi storici", e raggiunge il doppio effetto aggiungendovi  la dotta oratoria. Preparato lo è per davvero! Di ogni Staterello ricorda la sua storia, chi vi ha governato in passato e quelli che hanno governato bene o come questi sono stati annientati dai nemici della libertà. Parte da molto lontano, ridesta nell'italiano l' audacia  del popolo romano, quella altrettanto non meno ardita, sorta nella lotta dei  Comuni,  annientata poi dalla  schiavitù feudale e dalle signorie. "Popoli che si sono arresi alla volontà di agire.  Che si sono  spenti nella rassegnazione? Non è così, voi  avete in potenziale tutta quell'audacia e quell'arditezza, dovete solo sprigionarla".
26 MAGGIO - Napoleone viene accolto con manifestazioni di giubilo anche a Pavia. Il giorno dopo è già  a Brescia. L'uomo dal "moto perpetuo" si sposta da un luogo all'altro come un fulmine, cavalcando per ore e ore, coprendo lunghe distanze. Vedi (in altre pagine) la impressionante cartina degli spostamenti).

30 MAGGIO - Battaglia di Borghetto, di Lonato; il fatidico Mincio e poi  i francesi entrano a Peschiera.

4 GIUGNO - Inizia il  lungo assedio di Mantova. Non lontano, nella  battaglia di Castiglione Napoleone rende vani i rinforzi austriaci. Il condottiero lascia a presidiare Mantova e il territorio circostante e due giorni dopo é nuovamente a Milano. Nulla deve essere lasciato al caso, né all'improvvisazione. Soprattutto vuole ristabilire la disciplina ferrea tra i suoi soldati che dall'eccitamento sono passati all'autoesaltazione incontrollata. Non vuole passare come un capo di briganti, nè come un oppressore di popoli.  Ha giustificato - per necessità - per qualche giorno i saccheggi (per la fame dei suoi uomini). Ora non li tollera più. E' implacabile! (Vedi (in altre pagine) i proclami: fucilazione immediata per chi ruba, disonore per i reparti che hanno fatto razzie, destituzione e vergogna per alcuni ufficiali colpevoli di saccheggi.
Riunisce gli uomini e fa loro un discorso durissimo: "Dovete essere dei liberatori per coprirvi di onore, non dei saccheggiatori e dei flagelli, coprendovi di vergogna. L'Italia dovete stupirla con un contegno esemplare dopo averla stupita con il vostro coraggio". -  E non si ferma alle parole: fa fucilare alcuni soldati e un caporale che avevano rubato in una chiesa arredi sacri. Altri saccheggiatori li incatena e se li trascina per tutta la campagna.  A Lodi aveva già gridato loro in faccia "siete dei vili o siete dei vincitori di Lodi, come volete essere ricordati dai posteri?  Avete la gloria immortale di  mutar volto al più bel paese d'Europa, e lo volete fare comportandovi come dei ladroni?".

(Abbiamo rintracciato i suoi 123 proclami originali di Napoleone; inseriti nel CD. Così smentiremo tutte quelle falsità scritte su Napoleone; cioè che razziava, rubava e saccheggiava)

Un reparto si comporta male? Lui schiera tutti i reparti, poi fa sfilare in modo disordinato e senza mostrine davanti a loro quello colpevole con davanti la bandiera di quel reparto sgualcita appesa a un'asta come uno straccio:  "guardate questi uomini, stanno infangando il vostro onore, la vostra gloria, il vostro coraggio, la vostra onestà. Stanno sporcando la bandiera che è anche la vostra, la nostra. E questo non ve lo devo dire io, non ho il minimo dubbio che lo capite anche voi, da soli, guardando questi squallidi uomini, questi sciagurati".
Non risparmia nemmeno i più alti marescialli. Proprio a Lodi ne ha liquidato uno; "Sotto il vostro comando si è veduta molta cupidigia e scarsa rettitudine, ma sino ad oggi non sapevo che voi foste anche un vile. Abbandonate l'esercito e non venite più sotto i miei occhi".

Siamo in tema e quindi ricordiamo anche la sorte di un altro generale che  aveva capitolato (e si era dileguato) in campo aperto. Dopo sei mesi ha osato apparigli  dinanzi durante una rivista. Ma Napoleone non ha dimenticato né quella faccia, né cosa ha fatto. Lo investe in presenza di tutti i soldati e non riesce a calmare il suo livore nemmeno dopo un'ora dalla scenata: "Si può cedere una fortezza, la fortuna in guerra è instabile, si può venir vinti. Si può cader prigionieri. Può capitare domani anche a me. Ma l'onore! Sul campo di battaglia ci si batte, mio signore, e se invece si capitola e si fugge, si merita di essere fucilati... Un soldato deve saper morire. Come suddito avete compiuto con la vostra capitolazione un delitto, come generale una sciocchezza, come soldato una viltà, come francese avete disonorata la gloria ! ".

23 GIUGNO - Preoccupata, la Santa Sede, stipula velocemente con Napoleone un accomodante  armistizio. Si cautela pur non conoscendo le intenzioni nè di Napoleone nè dei francesi. Ma è il primo che a quanto pare sta facendo quello che vuole, e questo lo hanno capito un po' tutti. Non è la rivoluzione francese, ma sembra molto peggio, quest'uomo sta trascinando le folle. Parla, agisce e combatte e convince non solo i suoi soldati ma le masse.
27 GIUGNO - Napoleone da Milano "vola" in Toscana, a Livorno, il 29 é a Firenze, a san Miniato dove visita lo zio,  il canonico Filippo Bonaparte.

1 LUGLIO - Napoleone a Firenze visita il granduca Ferdinando. Con lui patti chiari, come con il papa. Cioè "...non v'immischiate con la mia personale cacciata degli austriaci, altrimenti marcio anche  contro di voi! Chiaro?". E che lui lo faccia veramente ormai più nessuno ha dubbi. La fama che lo precede (battuti i Savoia, sconfitti gli Austriaci) sono eloquenti credenziali.

3 AGOSTO - Napoleone ritorna sui campi di battaglia mantovani, coglie una vittoria a Lonato, e dopo due giorni, il 5 agosto è a Castiglione.

4 SETTEMBRE - Da Peschiera, risalendo il lago di Garda, l'esercito napoleonico dopo una vittoriosa battaglia conquista Rovereto, qualche giorno dopo piomba in Valsugana a Primolano, aprendosi la strada per Bassano. Ma il....

1 OTTOBRE  1796 - ...Napoleone "vola" a Milano, lasciando l'esercito nella pianura veneta a nord-est. Più precisamente sulla sponda del Brenta, a nord di Nove, dove ancora oggi esiste una piccola cappella e una lapide ricorda quel giorno.

12 NOVEMBRE - Rientrato nelle file dell'esercito, Napoleone  coglie la vittoria a Caldiero.

17 NOVEMBRE - Napoleone vince la battaglia del ponte di Arcole, poi "vola" nuovamente a Milano e vi rimane tutto il mese di dicembre e l'inizio di gennaio.
Ad Arcole la leggenda "mito" Napoleone è ancora oggi  lì...  sul ponte. E' la stele di granito posta nel mezzo. Nel conquistare questa località, il suo migliore reparto, i suoi fedeli granatieri, avanzarono sul ponte, giunti nel mezzo il primo gruppo fu falciato dal fuoco austriaco; quelli  che seguivano  si fermarono esitanti, paralizzati. Improvvisamente  dal gruppo  partì al galoppo un cavallo con sopra un audace cavaliere, raccolse la bandiera per terra, proseguì la galoppata e la piantò alla fine del ponte, come segno inequivocabile di conquista; tutti gli altri galvanizzati da simile audacia, in un lampo  lo seguirono.  Su quel cavallo c'era Napoleone Bonaparte, e aveva fatto tutto da solo! - Nelle sue Memorie  "...se a lla Battaglia di Lodi  ebbi la sensazione che ero stato chiamato a fare grandi cose, ad Arcole  non ebbi più i l minimo dubbio".
 
1797: 1 GENNAIO - Al Congresso Cispadano Napoleone infiamma tutti i presenti:  "La disgraziata Italia é da molto tempo cancellata dal novero delle potenze europee. Se gli italiani d'oggi sono degni di recuperare i loro diritti e di dare a se stessi un governo libero, si vedrà un giorno la loro patria figurare con gloria fra le grandi potenze della terra".
Napoleone esorta  gli italiani all'esercizio delle armi, alla concordia interna, alla unione; abolizione delle discordie fra i partiti,  al  disprezzo delle cortigianerie e delle vanità. Indica tutta una vita nuova, strappata all'antico letargo. "La sua voce asciutta e battente - riportò  un cronista - faceva   naufragare nel ridicolo le colonie arcadiche e le pastollerie; gli abatini femminei arrossivano di una veste profanata;  i cavalieri serventi sentivano l'anacronismo grottesco delle loro parrucche incipriate".  A Molti,  che non conoscevano nulla dello storico passato-più che una rivoluzione   sembrò una evoluzione dell'uomo. Tutto il vecchio appariva ridicolo, con questo giovane che non era un re, non era un vescovo, non era un principe,  e da come si comportava non era nemmeno un vecchio generale. Ma trascinava le folle, e non solo la plebe. Pochi erano allora i non privilegiati  che subivano delle angherie. E quanti aspettavano un "Napoleone"? Tanti!
 
In effetti avviene un mutamento profondo nel costume del popolo italiano. Napoleone a Sant'Elena così lo ricordò, perfino nei minimi e insignificanti particolari:
(Dalle sue Memorie) ..."Dopo il mio passaggio, l'Italia non era più la stessa nazione: la sottana, che era l'abito di moda per i giovani, fu sostituita dall'uniforme: invece di passare la loro vita ai piedi delle donne, frequentavano i maneggi, le sale d'armi, i campi militari; i bambini stessi iniziarono a giocare sul selciato con interi reggimenti di soldatini di stagno; indubbiamente dopo averlo sentito raccontare in casa tra le mura domestiche dai loro padri, imitavano i fatti di guerra e le mie battaglie. E quelli che cadevano non erano più gli italiani, ma gli austriaci.  Prima, nelle commedie e negli spettacoli di piazza, veniva sempre messo in scena qualche italiano vile, anche se spiritoso, e di contro a lui un tipo di grosso soldato straniero, forte, coraggioso e brutale, che finiva sempre col bastonare l'italiano, fra le risa e gli applausi degli spettatori. Anche se non c'era proprio niente da ridere ma semmai da piangere. Orbene: il popolo italiano non tollerò più  allusioni di questo genere; gli autori dovettero cambiare copione.  Iniziarono a inserie italiani valorosi, che mettevano in fuga lo straniero, vi sostenevano il proprio onore e il proprio diritto. Vi sembra poca cosa tutto questo? No! La coscienza nazionale si era formata. E l'Italia ebbe per la prima volta i suoi canti guerreschi e gli inni patriottici". (dalle Memorie di N.
Era servaggio anche questo, senza dubbio, ma di natura e carattere profondamente diverso. Il nome Italia cominciò a varcare le frontiere, a imporsi alle attenzione dell'Europa, a farsi stimare tra i patrioti di ogni nazionalità, poichè molti italiani mostravano di saper morire combattendo e che possedevano anche loro un orgoglio; non quello oppressivo, compressivo, depressivo, di tanti tempi anteriori. E  che purtroppo,  poi, finito questo "momento magico", tornò in quelli posteriori con la Restaurazione. Per un breve periodo per fortuna. Ma anche questo Napoleone lo aveva previsto: "deve passare una generazione, poi i giovani che verranno, capiranno, e vendicheranno l'oltraggio che io ora soffro qui (a San'Elena)" - dalle Memorie ).
 
14 GENNAIO - Tornato alla guida dei reparti accampati nella pianura veronese-mantovana, Napoleone vince la battaglia di Rivoli, insegue gli Austriaci   fino a Verona; poi da un lato alcuni reparti s'infilano nella val d'Adige e  inseguono l'esercito austriaco in ritirata quasi fino al Tirolo, dall'altro tentano la conquista della fortezza veronese, quella che per i romani era il più forte baluardo dell'Italia.

18 GENNAIO - Dopo quattro giorni di violenta battaglia in uno dei presidi d'Italia più difesi dagli austriaci, Napoleone li sbaraglia ed entra a Verona. Una breve pausa per i soldati, e mentre Napoleone "vola" l'...

8 FEBBRAIO nella  città di Ancona, poi il...

2 MARZO riprende la guida dei reparti e sferra l'ultimo attacco decisivo  all'assedio   di Mantova.

15 MARZO - L'esercito francese prosegue nella pianura veneta e passa il Tagliamento presso Pordenone.
18 MARZO - Napoleone entra vittorioso a Palmanova, qualche giorno dopo é a Gorizia, il 31 dopo aver varcato il confine naturale é a Klagengfurt.

13 APRILE - Napoleone fa la comparsa a Leoben. Vede all'orizzonte quasi i campanili di Vienna. Primi contatti con l'alto comando austriaco....poi il...

30 APRILE . A Trieste, Napoleone riceve dagli austriaci,  la ratifica dei preliminari dell'Armistizio di Leoben. Napoleone non tiene conto  del parere del Direttorio. Avvia lui i preliminari di pace con l'Austria che s'impegna a cedere la Lombardia alla Francia.   Putroppo durante la sua assenza, il....

17 APRILE - ...a Verona, occupata dai francesi, si verifica una sollevazione di contadini e artigiani contro la borghesia della Serenissima Repubblica Veneta, una parte alleatasi subito con i francesi, e  un'altra parte impegnata invece a combatterli con atti di terrorismo. La sollevazione popolare di entrambi le due parti bene strumentalizzata, prenderà il nome delle cosiddette "Pasque veronesi". Venezia (Verona era sotto la sua sovranità, anche se solo puramente formale -Tutta la Terraferma era trattata da Venezia come una colonia) che si era affrettata con i francesi a dichiararsi neutrale è (forse suo malgrado) coinvolta in questo maledetto pasticcio che costò molto caro a Venezia.
Tutto fu  causato dagli egoisti  nobili proprietari terrieri locali veronesi, che oltre a essere contrari alle idee democratiche di Napoleone, sempre subordinati ai potenti  aristocratici di Venezia, non hanno in questa circostanza tollerato questa "comoda neutralità" della ottusa oligarchia della città lagunare, che si era rivelata  in questa circostanza inetta, abbandonando a se stessa la città scaligera.  Riusciti a strumentalizzare una parte della popolazione - in pratica i propri servi e contadini -   i frustrati latifondisti veronesi hanno assalito il  presidio di un ospedale francese uccidendovi guardie e degenti. Il vile attentato segnò il destino di Venezia e la caduta della  Serenissima Repubblica. Napoleone non perdonò. Né volle sentire alcuna giustificazione.  Se Verona dipendeva da Venezia, Venezia avrebbe dovuto controllare la sua gente, il suo territorio, assicurare la pace. Era troppo facile ritenersi non responsabili. Se ogni città del Veneto si comportava come Verona, la vita dei soldati francesi era allora in costante pericolo.  C'erano stati più morti in un Paese che si dichiarava neutrale che non in uno belligerante. Quindi Venezia  doveva essere punita severamente, perchè Venezia aveva rotto il patto della neutralità. 
Napoleone volle vendicare i suoi morti,  inviò un ultimatum alla Serenissima: una resa totale senza condizione, immediata liberazione di tutti gli schiavi, uguali diritti a tutto il popolo,  o altrimenti Venezia lui se la sarebbe presa ugualmente...a cannonate. Non volle nemmeno trattare con gli emissari del gran Consiglio. Prendere o lasciare. Poche ore per decidere. I patrizi veneziani, dopo una angosciante e drammatica seduta, capitolarono! Il popolino commentò così "hanno calato le brache".

Il 12 MAGGIO i francesi entrarono a Venezia. Oltre il popolo, suonarono le campane anche molti nobili subito fattisi avanti spregiudicatamente nella nuova situazione  (uno più scaltro degli altri  "volò"  a Parigi a far speculativi contratti commerciali, cioè a "vendere" la città). Venne così a cadere l'ultimo lembo inviolato d'Italia che non aveva conosciuto sino allora mai una occupazioni straniera, anche se "l'ultima nobiltà superstite non si dimostrò degna della sua storia". Lo stesso Napoleone scriverà nelle sue Memorie, "Ho ammirato il genio potente di Venezia, ma ne ho disprezzato l'anima". In realtà i nobili, abituati da secoli a ricevere dallo Stato più denari di quanto pagassero con le imposte, e perduto gusto per le imprese rischiose, si limitavano ormai a investire in terreni o nei titoli del debito pubblico. Il 75% delle entrate di Venezia   provenivano dalla miserabile Terraferma (2,5 milioni di abitanti) , mentre i ricchi nobili veneziani (900)  pagavano il 25% pur possedendo il 90% del patrimonio della Serenessima. Un patrimonio accumulato da altri ma che gli ultimi patrizi veneziani nell'immobilismo totale, dilapidarono nel "mal della pietra" (le numerose e splendide ville in Terraferma) ignorando così gli investimenti in quelle nuove produzioni che invece altrove - in tutta Europa -  stavano portando nuovo ossigeno all'economia in profonda mutazione. Cioè il passaggio da un'agricoltura di sussistenza a quella di mercato. Per non parlare della moneta: ancora nel 1721 i patrizi veneziani bocciarono l'idea di una banconota popolare per gli scambi quotidiani delle merci, lasciando l'economia languire, ispirandosi sempre a quel motto antimodernista che Foscarini ripeteva ancora pochi anni prima, nel 1761 "Impedir le novità perniziose e lassar le cose come le sta". Che a fine XVIII secolo equivaleva dire "lentamente lasciarsi morire", cioè un suicidio economico oltre che politico.

Napoleone rovesciò  il governo aristocratico e impose un governo democratico, veneziano filo-francese, e non fece fatica;  molti nobili si precipitarono da Napoleone alla villa di Stra,  per assumere  le nuove cariche che distribuiva;  a "gente abietta che sostava giorni e giorni sulle soglie delle mie stanze e che sembrava mi chiedessero l'elemosina" (Dalle Memorie") .  824 erano le cariche nobili-oligarchiche  -  a tanti ammontavano i patrizi fin dal 1300  e ancora in questo numero le trovò Napoleone- mentre tutti gli altri erano solo servi e plebe con nessun diritto. Ma nella terra ferma stavano anche peggio: c'erano solo dei disperati  contadini, sempre affamati;  mentre a Venezia gli 824   "padroni" (286 famiglie) si divertivano nei palazzi con  feste e balli in una cinica ostentata opulenza e folle spensieratezza e non si rendevano conto che stavano sprofondando). L'" unità" dello Stato veneziano (fatto di tante città della Terraferma) era pertanto fittizia, una federazione di membri senza parità di diritti. Uno stato sovrano, libero, originale, splendido, e democratico,  ma solo all'interno della laguna e solo dentro il patriziato che aveva il preciso scopo di far coincidere il progresso personale con quello della Repubblica.

Per finire: il Maggior Consiglio di questa oligarchia "democratica" multi-dittatoriale, cercando di salvare il salvabile, il 12 maggio vota  e accetta il governo municipale concepito da Napoleone. Vota  la fine dell'aristocrazia e cede il monopolio del potere ASSOLUTO - che aveva in mano da mezzo millennio - con 598 voti favorevoli, 7 contrari, 14 astensioni. Una capitolazione, che il popolo veneziano definì   "dei calabrache".  Il banchiere Lippomano era stato del resto ben chiaro: scrisse  ai suoi colleghi  "Bisogna essere delle nullità, come noi siamo, per riuscire a tenere tutto".
Tennero tutto !

7 MAGGIO - Risolta la questione veneta, Napoleone vince a Mombello, poi parte nuovamente per Milano accolto da grandi festeggiamenti.
 
17 MAGGIO - A Mombello.
9 LUGLIO - Milano - Nascita della Repubblica Cisalpina, formata dalla Cispadana e Transpadana. Il 27 agosto Napoleone è a Passariano. Davanti a  lui,  la nuova "mappa dell'Europa" da ridisegnare.

17 OTTOBRE: Pace con il Trattato di Campoformio. Il Veneto viene sacrificato agli Austriaci. Venezia e la Dalmazia viene ceduta all'Austria in cambio dei Paesi Bassi e la riva sinistra del Reno.
26 OTTOBRE - Il Direttorio nomina Napoleone generale in capo dell'esercito contro l'Inghilterra.
26 NOVEMBRE - Napoleone é presente a Rastadt .

5 DICEMBRE - Rientro a Parigi con il suo esercito di "eroi", e con i molti tesori artistici "prelevati" in Italia come "legittimo"   indenizzo. Compresi i Cavalli di San Marco, le monumentali biblioteche, 25.000 quadri. (l'Inventario completo é in Venezia scomparsa di Alvise Zorzi).

25 DICEMBRE - Napoleone viene eletto menbro dell'Istituto.
  •  
1798: APRILE -  Il Direttorio progetta una missione in Egitto per colpire gli enormi interessi orientali degli inglesi che hanno "colonizzato" il Paese e lo stanno dominando con governanti fantocci cui hanno regalato il lusso in cambio della delega di pensare loro all'ordine pubblico (che significa repressione). Ma anche perchè Napoleone é ormai divenuto troppo famoso e molto pericoloso per la sicurezza del Direttorio, che nelle trattative con l'Austria Napoleone ha del tutto  ignorato. Ma sono anche idee di conquista in Egitto che coincidono con quelle di Napoleone: il pensiero di Alessandro Magno turbina nella mente dell'ex tenente di artiglieria. E non dimentica nemmeno alcune citazioni dei Romani "chi ha il possesso del Mediterraneo è il dominatore di tutto il continente; ha in mano le vie delle Indie. Il mercato, quindi la potenza economica che plasma poi anche quella politica".

4 MAGGIO - Napoleone lascia Parigi all'alba per Tolone per  terminare in quindici giorni i preparativi e prendere il comando dell'armata per la spedizione d'Egitto.

19 MAGGIO - Partenza da Tolone di Napoleone per l'Egitto con la  flotta francese.
9 GIUGNO - La flotta francese si impossessa dell'Isola di Malta. Obiettivo: farne il punto strategico nel basso Mediterraneo per l'intera offensiva prima in Egitto e poi in Oriente.
1-2 LUGLIO - L'esercito di Napoleone partito da Malta, sbarca di notte ed espugna Alessandria d'Egitto. L'Ammiraglio Nelson che ne aveva il dominio ha però già abbandonato la città e il porto, con l'intenzione di riorganizzarsi  al largo ma anche per aspettare  aiuti di altre navi inglesi che ha urgetemente richiesto.

7 LUGLIO - Partenza dell'esercito napoleonico da Alessandria verso l'interno dell'Egitto contro i mamelucchi filo-inglesi. Gli inglesi da tempo miravano ad allargare i propri domini coloniali, e per farlo, in una delle tante  frequenti viscerali contese interne, quelle dei Pascià, avevano appoggiato una delle parti in lite, poi a conflitto concluso (sempre vincenti gli inglesi con gli ingenti mezzi militari a disposizione) si insediarono sul territorio nominando loro i governanti servili. Fra l'altro i Turchi combattevano i russi, e questo non dispiaceva affatto agli inglesi, e rifornivano i turchi  di denaro, armi e uomini.

20-21 LUGLIO - Dopo alcuni giorni di marcia nel deserto, Napoleone sconfigge i mamelucchi di Murad Bey in una famosa battaglia ai piedi delle Piramidi.  Terminato lo scontro   declamò ai suoi soldati il famoso Discorso delle Piramidi.
L'"avventura" finirà presto, ma come ha fatto per tutti i popoli, Napoleone ha resuscitato  l'Egitto da un sonno profondo di venti secoli: lo ha strappato (anche con i suoi tecnici e scienziati al seguito - 600) alle sabbie, portandolo in piena luce nella Storia dell'Umanità. Una umanità intera  che aveva dimenticato il suo passato, e insieme a questo anche le antiche civiltà. Dell'antico Egitto l'Europa non sapeva nulla. Tutto sembrava avvolto dal mistero. C'erano i libri antichi, numerosi testi greci, latini ed arabi, ma tutti erano stati sepolti nella polvere dei conventi.

24 LUGLIO - Napoleone entra vincitore al Cairo. Vi resterà  fino al 23 dicembre in un clima di ostilità degli abitanti (ancora servi e oppressi)  creandogli non poche difficoltà. (secondo libri europei, secondo gli egiziani i rapporti con le masse furono cordiali, solo i gruppi mercenari si diedero da fare per contrastarlo)

1° AGOSTO - La flotta inglese dell'Ammiraglio Orazio Nelson, riorganizzatasi al largo, attacca e  distrugge la flotta francese nella baia di Abukir.

21 OTTOBRE - Organizzata dagli inglesi al Cairo scoppia una insurrezione di mamelucchi.
20 AGOSTO - la Turchia stipula un trattato con la Russia. La flotta  ha ora il libero accesso dal Bosforo al Mediterraneo attraverso il Dardanelli. Non è certo una iniziativa dei Turchi, ma degli inglesi, che cominciano ad essere preoccupati in Oriente. La coalizione può funzionare anche in Oriente. Sarebbero guai per la Gran Bretagna se la Francia occupasse l'Egitto.

24 DICEMBRE - Napoleone lascia Il Cairo, per un viaggio verso Suez; vi arriva il 26, il 30 é in perlustrazione sul Mar Rosso.
30 DICEMBRE - Napoleone studia un piano per una  spedizione in Siria. Vuole riconquistare le terre delle antiche Crociate medievali e anche quelle più antiche. Mai, dal tempo dei Romani si era vista una flotta così potente navigare verso Oriente. I 15 grandi vascelli con 120 cannoni, le 14 fregate, i 72 vascelli  minori, poi le 400 navi da trasporto, danno a Napoleone il senso di una potenza senza limiti. L'errore purtroppo era di prospettiva, avanzava verso Oriente ma pensava costantemente all'Europa. E non aveva del resto torto. Quando arrivò ad Acri capì che doveva tornare là dove sapeva di essere atteso.
 
1799:  23 GENNAIO - Mentre Napoleone é in Egitto nel frattempo i  Francesi conquistano Roma, poi Napoli. Re Ferdinando é costretto a fuggire in Sicilia protetto dagli Inglesi. A Napoli nasce la Repubblica Partenopea.
10 FEBBRAIO - Napoleone decide di lasciare Il Cairo per la spedizione in Siria.
25 FEBBRAIO - Napoleone entra vittorioso a Gaza. Vi si trattiene fino al...
9 MARZO - ... dopo aver visitato gli appestati negli ospedali e nei ghetti di Gaza.
12 MARZO - Nel frattempo in Europa, dichiarazione di guerra della Francia all'Austria. E' l'inizio di  una guerra totale sul continente. Con le varie coalizioni che si formano tutte contro la Francia. A Parigi vogliono fare tutto da soli!

19 MARZO - Napoleone con la sua spedizione in Oriente, arriva davanti alla famosa città degli ultimi crociati nel XIII secolo in Oriente: San Giovanni Acri, ponendola d'assedio.

20 MAGGIO - Acri dopo due mesi d'assedio e dopo 8 tentativi di assalti,  si dimostra inespugnabile, Napoleone abbandona l'impresa, leva l'assedio e si ritira. Due mesi inchiodato sulla sabbia. Qui  capisce" in ritardo (lo scriverà lui) che "si trovava in un posto dove non doveva esserci, cioè nel posto sbagliato". Mentre l' Europa da dove manca da diciassette mesi, era in ebollizione. Gli Stati nemici stavano maturando la reazione, paradossalmente utilizzando proprio  la sua migliore "arma", quella del nazionalismo, fortemente in incubazione in tutti gli Stati Europei, compresi i nemici della Francia.

1 GIUGNO: l'Inghilterra promuove  e organizza la coalizione antifrancese con Russia, Prussia, Austria, l'ex regno di Napoli e la Turchia. Ma in ottobre lo Zar si ritira dalla coalizione.

3 GIUGNO: il Direttorio a Parigi  entra in conflitto con il Consiglio dei Cinquecento per le prime sconfitte dell'esercito francese in Italia, non solo incapace ad attaccare ma nemmeno più capace a difendersi. Ed è vero!  Ha  perso ciò che era stato conquistato, e ha fatto tornare indietro ciò che era stato immesso nella storia, e deve ritirarsi senza davanti il "capo" che, senza essere nominato, é atteso da diciassette mesi. Più che una guida, dentro gli eserciti francesi manca l'anima.

25 LUGLIO: Napoleone annienta una spedizione turca ad Abu-kir. Ma sul luogo e scoppiata la peste che  fa strage di soldati francesi. Mentre la situazione in Francia peggiora,  l'Austria inizia a raccogliere numerose vittorie. Napoleone non viene informato della situazione sul continente, le apprende solo dai giornali.

15 AGOSTO: I Francesi dell'Armata d'Italia sono sconfitti a Novi Ligure dagli Austriaci.

22 AGOSTO - Napoleone preoccupato con quel poco che sa,  nella notte s'imbarca ad Alessandria sulla nave Muiron per correre in Europa e rendersi conto di persona della critica situazione dell'esercito francese, contravvenendo agli ordini ricevuti da una Parigi già sull'orlo dell'ambiguità, del tradimento, degli intrighi e dei compromessi. Lascia l'Egitto, affidando il comando delle sue truppe al generale Kleber e si imbarca per la Francia.

30 SETTEMBRE - La nave Murion entra nel golfo di Ajaccio, il 9 ottobre sbarca a  S. Raphael; l'intenzione é  di fare un colpo di stato per rovesciare il Direttorio. Troppo tardi è l'operazione chirurgica di Napoleone, il cancro si è ormai   diffuso. Estirpa il tumore ma non la malattia.

16 OTTOBRE - Arrivato a Parigi, si riconcilia con Giuseppina e studia un progetto di colpo di Stato.

9-10 NOVEMBRE -  (18 Brumaio del calendario rivoluzionario): colpo di Stato. Napoleone comandante di tutte le truppe di stanza a Parigi, con la forza delle sue armi abbatte il Direttorio e prende il potere. Viene nominato un consolato provvisorio il giorno dopo, il 10.

12-13 DICEMBRE - (il 23 del Frimaio) - Nel corso della notte viene redatta   la nuova Costituzione detta dell'anno VIII,  e creata  l'istituzione del Consolato con tre rappresentanti della media e alta borghesia.  Ma è Napoleone - nominatosi  Primo Console - ad avere tutto il potere.  (Un atto questo che farà in seguito discutere molto; si disse la causa di tutti i mali. Ma vista la situazione che si era venuta a creare, Napoleone non aveva altra scelta)
14 DICEMBRE - La Costituzione redatta viene ufficialmente promulgata.
27 DICEMBRE - Colloqui con d'Andigné e Hyde de Neuville sulla pacificazione dell'ovest.
 
1800: 19 GENNAIO - I consoli nominati lo scorso 13 dicembre si installano alle Tuileries.
7 FEBBRAIO: con un plebiscito il popolo approva il Consolato napoleonico. La Francia è insomma  con lui, ma dietro le quinte a remare contro, ci sono i potenti invidiosi, gli "amici" che si credono alla sua altezza, credono di avere il suo genio e il suo carisma, di essere migliori. E'  accaduto spesso nella storia.

6 MAGGIO - Dopo i preparativi,  Napoleone lascia la Francia per la  seconda campagna d'Italia. Arriva a Auxonne, il giorno dopo a Dole e Ginevra. il 14 arriva a Losanna, il 17 a Martigny, il.....

20 MAGGIO - Napoleone valica con la sue truppe il passo del Gran San Bernardo, il giorno successivo arriva ad Aosta, il 27 maggio scende la valle, dirigendosi verso la Lombardia.
Napoleone gli austriaci lo aspettavano al varco del Cenisio, ma lui puntando sulla carta più audace, sorprese tutti, passando le Alpi per il valico  del Gran San Bernardo. Impresa memorabile. Nella discesa verso Ivrea, superata Aosta, la munitissima fortezza di Bard che sbarra la valle come un ciclopico macigno (come lo possiamo vedere ancora oggi) venne superato scavando in due giorni, in un lato, un sentiero nella roccia, cioè aggirandolo. Non molto distante, per smorzare il rumore rimbombante - in quel punto - dentro la strettissima valle, nella prima notte con le tenebre fittissime, fu fatta passare prima la fanteria e la cavalleria, nella seconda, furono fatti scivolare i cannoni e i carri spargendo sul terreno e avvolgendo le ruote  con della paglia.
Quando i francesi arrivarono a Ivrea, i nemici scoprirono con sgomento di essere stati beffati. Non una sola sentinella si era accorto di nulla. E si trattava della formidabile fortezza di Bard.

2 GIUGNO - Napoleone, entra a Milano, il 9 é a Pavia, il giorno dopo a Stradella. Dopo aver passato il Po per battere gli austrici a Montebello, il.....

14 GIUGNO - Vittoria dei francesi  contro gli austriaci a Marengo. Ma in questo scontro ci fu la grande giornata del giovanissimo generale Desaix. Un uomo della tempra del suo più illustre comandante. L'armata di Napoleone al completo aveva affrontato il nemico. Lo scontro  per tutta la durata della battaglia fu sempre incerto. Alle tre del pomeriggio la battaglia era purtroppo  persa per Napoleone. Con le poche forze che disponeva, continuare, sarebbe stato un suicidio per tutti. La fine delle ostilità quindi non fu una resa, ma una rinuncia a continuare. Gli austriaci la percepirono benissimo e alle sei del pomeriggio si stravacarono nei loro accampamenti a celebrare la vittoria. Il comandante partecipò all'inizio della  festa, poi si ritirò al quartier generale di Alessandria, non prima di aver mandato  un portaordine a Vienna per annunciare la vittoria. Quando nel tardo pomeriggio alle ore 7 di sera (siamo a metà   giugno)  piombò sull' afflitto campo francese  il Generale  Desaix.
Napoleone convinto di poter affrontare gli austriaci con i suoi reparti, due giorni prima   lo aveva incaricato di portarsi su Novi per coprirsi le spalle durante la  sua avanzata. Desaix avuta l'intuizione o forse ricevendo qualche spiata  che era a Marengo che era stato deciso dagli austriaci il grande scontro, quando in lontananza sentì il primo rimbombo di cannoni, non ebbe più i dubbi, lasciato Novi a mezzogiorno, avanzando a tappe forzate comparve sulla scena il tardo pomeriggio. Contro il parere di tutti i generali, Napoleone e Desaix,  si gettarono nuovamente nella mischia, la sorpresa per gli austriaci - già spogli di armi e impegnati a far festa - fu enorme, iniziarono a difendersi, si precipitarono ad avvertire  il loro comandante ad Alessandria, ma quando arrivò a Marengo il suo esercito era stato completamente distrutto. Gli austriaci morti raggiungevano una cifra da far rabbrividire. Ottomila austriaci!  (Nella piana di Marengo sorge ancora oggi il grande  ossario). Purtroppo l'audace e vittorioso   intervento di Desaix fu funestato anche dalla sua morte. Colpito in battaglia spirò più tardi bisbigliando una  frase profetica "Rimpiango di non aver   fatto abbastanza per entrare con Napoleone  nella Storia". Si sbagliava! Marengo non è una vittoria di Napoleone, ma di Desaix. Ed eccolo che lo ricordiamo. Di diritto Desaix  è entrato nella memoria dei posteri. E fin quando esisterà Marengo, Desaix verrà sempre ricordato! Dopo la battaglia,  innalzarono a Marengo  un'altissima  colonna a ricordo;  gli austriaci alla caduta di Napoleone, la sottrassero intera, non volevano vedere quell'onta. D'Annunzio la ritrovò casualmente a Fiume dopo 119 anni, nel 1919. Fu così rimessa al suo posto. 
18 GIUGNO - Pochi giorni dopo, Napoleone poteva entrare a Milano.  Nel Duomo fu celebrato un solenne Te Deum. di ringraziamento. Questa vittoria apriva le porte a Napoleone dell'Impero. (VEDI PARTICOLARI ANNO 1800 in Cronologia degli anni)

25 GIUGNO - Improvvisa partenza di Napoleone da Milano, con direzione Torino. Un incontro con i Savoia non è registrato, ma Napoleone a Torino non ci andò per fare una gita, ma vi si recò per  fare altri patti chiari con i Savoia.

2 LUGLIO - Napoleone arriva a Parigi, sopporta (non era ancora un mondano) i ricevimenti, poi inizia subito  il suo nuovo lavoro (di fecondo lavoro) tra il 1801 e il 1805. Se prima la sua forza si fondava sulle eccezionali doti militari, Napoleone d'improvviso inizia a brillare anche per le sue  capacità amministrative. Sulle riforme, il merito di Napoleone - è quello di aver introdotto in Europa con i suoi Codici le fondamenta della borghesia e della società moderna. In quello Civile, sancisce la scomparsa dell'aristocrazia feudale e afferma i principi del 1789 (Diritti dell'Uomo), la libertà personale, l'uguaglianza davanti alla legge, la laicità dello Stato,  libertà di coscienza, libertà di espressione e di culto e la libertà di lavoro. E' questa l'opera più duratura di Napoleone. Non la scolpì nella pietra, ma fece molto di più, la scolpì nell'anima di ogni cittadino del mondo. Tutti gli Stati liberi e democratici se vogliono sopravvivere nella comunità umana non devono prendere solo qualcosa dai Codici Napoleonici, ma quasi tutto. Molte norme giuridiche  in seguito furono cancellate, poi ritornarono prepotentemente alla ribalta nelle vie e nelle piazze e poi nei Parlamenti di tutto il mondo, reclamandole col ferro e col fuoco. Le acque chiare del fiume napoleonico seguitarono (e seguiteranno ancora) a spazzare via le ingiustizie dentro quei popoli in cui ogni singolo individuo ambisce alla libertà, desidera tolleranza, ama la pacifica convivenza.
Dopo Salomone, dopo Cicerone, dopo Giustiniano, Napoleone occupa il quarto posto nella storia umana degli uomini che hanno fatto il diritto. Certo il diritto - visto sociologicamente - non è opera di un singolo, é espressione di quella stessa società che esso regola e come tale é frutto di un travaglio collettivo;  manifestazioni di esigenze che con delle norme devono essere soddisfatte e armonizzate fra loro; tutti gli uomini vi concorrono. Tuttavia nelle sue concrete formulazioni, il diritto é opera di singoli uomini. Si tratta di quei Grandi che hanno saputo dare alle esigenze di giustizia della società del loro tempo una risposta concreta. Grandi uomini che hanno intuito tali esigenze perchè avevano una visione unitaria dei problemi, spesso preannunciandole. Ma come abbiamo visto sono pochi, e Napoleone é quello del Nostro Tempo, della Nostra Società Moderna. Cronologicamente , dopo una società guerriera, dopo quella religiosa, dopo quella feudale aristocratica, compare con Napoleone la società democratica. E guardando indietro nella storia, indubitabilmente fino ad oggi é la migliore  di tutti i tempi; e siamo un po' tutti debitori a Napoleone.

3 DICEMBRE - La vittoria del generale Moreau a Hohenlinden fa cessare le ostilità con l'Austria; la Francia sembra riprendere fiato, soprattutto con le sue finanze, dopo il dissanguamento per le spese di guerra, per le minore entrate delle esportazioni, e per  l'economia globale europea in piena crisi per le stesse ragioni, o perchè involontariamente alcuni stati vi erano stati indirettamente coinvolti.
24 DICEMBRE -  Attentato a Napoleone da parte dei realisti a Parigi in Rue Saint Nicaise. Viene fatta scoppiare una bomba durante il suo passaggio. Napoleone deve ora guardarsi dagli "amici"!. Che hanno già iniziato a chiamarlo "tiranno" assieme ai giacobini e ai monarchici. Questi ultimi per ovvi motivi.
 
1801: 9 FEBBRAIO -  Pace di Luneville. La Francia   nella ratificazione dei patti ha ripreso il dominio dell'Italia fino all'Adige e su tutti i territori alla sinistra del Reno. La Russia inizia ad essere pragmatica. Lo Zar Paolo I, si é reso conto della infernale macchina da guerra che è l'esercito francese ed inizia a soppesare le convenienze di alcune - forse errate -  alleanze con gli stati   reazionari. Se queste intenzioni le espresse a qualcuno, firmò nel farlo la sua condanna a morte. 
24 MARZO: in Russia viene assassinato lo Zar Paolo I, recentemente - come abbiamo appena letto -nel dubbio se essere filo francese. Le potenziali e forse realizzabili trattative d'alleanza della Francia con la Russia terminano. C'è un rovesciamento della politica europea  e un cambio di alleanze. I cospiratori del resto non hanno  sbagliato obiettivo; era quello che volevano i mandanti. La possibile amicizia di Napoleone con Paolo stava già preoccupando gli stati reazionari e soprattutto l'Inghilterra. Paolo e Napoleone avrebbero prima stritolato l'Europa, poi - anche senza aprire un vero e proprio conflitto- avrebbero messo in ginocchio tutta l'intera economia inglese, già in crisi, e ancora con una situazione molto precaria in Egitto, che era la  sua porta verso il ricco oriente.

21 GIUGNO - Napoleone riceve il cardinale CONSALVI  per  iniziare e quindi concludere i negoziati di un Concordato con la Santa Sede. Napoleone con il suo realismo politico seppe valutare (anche se con molto ritardo - per lui il Papa era uno dei tanti statisti e basta, visto che si occupava di cose temporali non disdegnando le armi) l'ascendente della religione sulle masse e il suo valore come garanzia di ordine sociale, uno strumento per conciliare gli uomini all'idea dell'ineguaglianza e per renderli disposti ad obbedire anche all'autorità terrena. (I Persiani, poi Costantino avevano fatto questo!) L'opera di pacificazione e di riconciliazione intrapresa da Napoleone esigeva quindi "anche" (lui ateo, come Costantino) la pace religiosa, indispensabile per sanare le aspre divisioni interne che si erano venute a creare con la "nuova" fasulla   religione, che anziché unire, divideva. La "religione del culto della ragione" , in Francia dopo dieci anni era fallita, scarsa era stata l'influenza sul popolo ma grande il danno in molti apparati della vita civile, prima in mano alla Chiesa. Quello che mancava nel nuovo "dogma della Patria" era l'aspetto spirituale. Passati i primi anni della rivoluzione, con la   promozione della plebe tutta felice, ma scambiata per esaltazione patriottica,   la "scatola"  (altro non era)  si rivelò - finiti gli entusiasmi - vuota. La Francia doveva uscire da quella pagliacciata religiosa che aveva creato,  troppo razionale, stravagante, in molti casi era una vera e propria scimmiottatura irriverente del cristianesimo, imbevuta di tanto nazionalismo patriottico, senza nessun contenuto spirituale.
Con poca originalità i rivoluzionari  istituirono la Trinità, i Dodici Apostoli, l'Ascensione al cielo, il culto dei martiri della rivoluzione, le vestali sacerdotesse abbadesse della rivoluzione e, come aveva fatto papa Gregorio persino il calendario. La pagliacciata fu che ad ognuna di queste "invenzioni" si diedero i nomi degli eroi di un giorno. Ed era veramente troppo poco come base per sfidare delle solidi tradizioni (bigotte o no) tramandate da generazione in generazione. Volenti o no erano un cemento delle comunità, lo "strumento" di una struttura molto complessa com'è appunto quella di una società civile.
14 LUGLIO - Giuseppe, fratello di Napoleone, presenta il testo del Concordato che egli ha redatto nella notte con i cardinali Spina e Consalvi.
1 OTTOBRE - Napoleone riceve alla Malamison la notizia delle intenzioni dell'Inghilterra - l'unica potenza rimasta in armi - di avviare una trattativa di pace con la Francia.
 
1802: 1 GENNAIO - Con la pace di Amiens (firmata poi il 25 marzo) Napoleone  trascorre l'intero anno, senza guerre, battaglie o schermaglie. Sembra che l'Europa abbia trovato  il suo equilibrio politico e una pace duratura. Ma è solo un bellissimo sogno che durerà pochi mesi.

8 GENNAIO -Napoleone parte da Parigi nella notte per andare a presiedere la Consulta a Lione, vi arriva l'11 mattina.
25-26 GENNAIO - Napoleone è eletto presidente della repubblica Cisalpina trasformata in Repubblica Italiana,  e accetta la presidenza. Il 31 é di ritorno a Parigi.
18 APRILE - Viene promulgato il Concordato: é giorno di Pasqua e a Notre Dame ha luogo una grande festa patriottica e religiosa.
8 MAGGIO - Un Senatoconsulto lo elegge  Primo Console per altri dieci anni. Napoleone accresce i suoi poteri.
2 AGOSTO - Un Senatoconsulto lo elegge Console a vita con il diritto di designare il successore. La delusione nel popolo (scrissero naturalmente gli avversari)  é grande. "ma cosa fa?  ha abbattuto tutte le monarchie, e ora ne restaura una sola? La sua?. Al "popolo" i nemici cercano di  dare questa  impressione, mentre Napoleone pensa a ben altro: "Dovete - dice a chi gli fa notare questa  incoerenza - correre il rischio di avere un padrone piuttosto che averne mille". Come può non aver fiducia in lui il vero Popolo? Con gli ultimi eventi, all'aureola del generale vittorioso, Napoleone aggiungeva quella di pacificatore dell'Europa e poteva ora proseguire nella sua opera di   riorganizzazione. In ogni settore, perchè fin dal primo momento aveva dimostrato di saperci fare.  Nell'amministrazione, nella giustizia, nell'economia, nella finanza e soprattutto nel diritto. Un lavoro imponente i codici civili, penali, di commercio. "Avevo iniziato, ma occorreva ancora molto tempo". (Si schernisce nelle sue Memorie)  E dato che Napoleone era meticoloso anche nelle più piccole cose, di tempo ne occorreva molto.
Ha iniziato l'anno con un amnistia generale. Ha cercato e ottenuto l'accordo con la Chiesa. Ha creato una nuova unità monetaria. Creato la banca di Francia. Rivoluzionato il sistema giudiziario e di diritto  concependoli e adattandoli alle esigenze di una società tesa verso lo sviluppo economico mediante la via liberista e capitalista. E ha gerarchizzato la vita associata nei grandi istituti naturali, primo fra tutti la famiglia. Il potere quindi non era solo ambizione di un uomo, ma era necessario a quest' "Uomo" per fare queste grandi cose che dovevano servire a tutti gli uomini. E se quelle poche (che non furono poche) sono ancora oggi alla base di uno stato di diritto, cosa avrebbe fatto nel resto della sua vita se fosse vissuto.

21-22 SETTEMBRE - Napoleone visita la grande Esposizione dei prodotti dell'industria, allestita  in uno dei cortili del Louvre. Si interessa anche delle più piccole cose esposte. Di ogni macchina - e queste solo al centro dell'attenzione- vuol sapere non solo come funziona ma che impatto la stessa avrà nella produzione futura. Quale ripercussioni sociali   comportano queste rivoluzionarie tecnologie. E all'Esposizione, le macchine   che rivoluzioneranno fra breve il mondo c'erano già tutte. Embrionali, ma c'erano già tutte.
Perfino preoccupanti. La tecnologia, le produzioni locali,  le tendenze espansive e il protezionismo economico della Francia (sempre più grande con gli stati vassalli)   stavano frustrando le speranze inglesi di una rapida ripresa delle esportazioni. Il conflitto economico con gli Stati Uniti  non era stato per nulla risolto a Londra, e quando questo avvenne con venti anni di ritardo, l'America aveva deciso di farne a meno del libero scambio. Si era chiusa in se stessa e aveva deciso di essere autarchica. Per modo di dire, perchè negli States producevano ormai di tutto ed avevano le più grandi risorse del pianeta. Una autarchia di lusso. Non avevano bisogno della oppressiva madre patria Inghilterra.
Questi furono i principali motivi per gli inglesi per riprendere le ostilità, che continueranno ininterrotte fino al crollo dell'Impero. E per farlo l'Inghilterra iniziò a spargere oro in Europa, alla Russia, all'Austria, alla Prussia, ai Turchi, sui mari e in terra, e in ogni dove,  per formare le coalizioni antifrancesi, anche con gli amici dei francesi, poi perfino con gli stessi parenti che  Napoleone avventatamente (lo dirà lui, in seguito)  si era scelto.

28 OTTOBRE - Napoleone compie un viaggio in Normandia di due settimane,  fino al 14 Novembre. Sta progettando una invasione perchè non si fida del trattato di Amiens, e sa benissimo in quale critica  situazione si trova l'Inghilterra. Dovrà disperatamente o osare o perire, non ci sono alternative. Per evitare la seconda  sorpresa, Napoleone ha intenzione di anticipare, ed eccolo in Normandia. Ma è già troppo tardi. Lui corre, ma la tecnologia sta volando. L'importanza di quest'ultima nella supremazia navale britannica é determinante, e non fu più scossa nonostante gli sforzi di Napoleone per costituire una forte marina da guerra. Non dimentichiamo - anche se Napoleone tenterà sempre di nasconderlo - che il blocco continentale del 1806 danneggerà la stessa Francia, oltre che gli stati vassalli. Perfino il fratello Luigi sarà costretto a rompere il blocco per non mandare in  rovina l'Olanda.

25 DICEMBRE - Reces  dell'impero, in seguito al quale vengono secolarizzati i principali ecclesiastici sulla riva destra del Reno.
  •  
1803: 18 FEBBRAIO - Firma dell'Atto  di mediazione svizzera
25 FEBBRAIO - Dieta di Ratisbona, con la quale Napoleone confisca i beni ecclesiastici della Germania donandoli ai principi tedeschi come risarcimento delle terre perdute con la pace di Lunesville. L'Inghilterra, preoccupata per l'alleanza francese coi principi tedeschi, intende rompere la pace di Amiens. Napoleone intuisce il peggio e subito forma un campo base a Boulogne per il concentramento dell'Armata d'Inghilterra, destinata alla conquista dell'isola.

13 MARZO - Da parte dell'Inghilterra, avviene la ufficiale rottura dei patti della Pace di Amiens.

24 GIUGNO - Napoleone compie ancora  un viaggio perlustrativo nel nord della Francia e nel Belgio. Vi si trattiene fino all'11 agosto, e  non sfugge all'attenzione dell'Inghilterra. Aria di preparativi per la guerra?

10 SETTEMBRE: Napoleone fa approvare vari progetti di urbanistica per il miglioramento delle strade e dei canali sia in  Francia sia in Italia. Intensa l'attività legislativa nei territori occupati dai francesi. La francesizzazione colpisce ogni Stato. "E io seguiterò a parlare in latino" sfida il Papa.
3 NOVEMBRE - Fino a dicembre Napoleone compie numerose visite al Campo di Boulogne, campo base dell'Armata d'Inghilterra.
 
1804: 14 FEBBRAIO - Viene scoperto il complotto realista di Moreau-Pichegru-Cadoudal. Napoleone  tiene banco alla  seduta del Consiglio durante tutta la notte. Viene deciso l'arresto del generale Moreau.

9 MARZO - La congiura porta a nuove rivelazioni, Napoleone fa catturare il duca   d'Enghien nel territorio neutrale di Baden, precisamente a Ettenheim.  Il duca viene incolpato dei complotti,  processato, condannato per tradimento,  fucilato il 21 marzo nel fossato del castello di Vincennes. Segui poi anche l'arresto di Cadoudal.
L'esecuzione del principe (un nobile borbonico) fu seguita da una reazione di sconcerto a Pietroburgo, Vienna e Berlino e aiutò a mettere a ulteriore rischio la pace generale di Luneville del 1801. E' il primo passo sul lungo cammino che condusse poi alla battaglia di Austerlitz.
Napoleone aveva autorizzato di malavoglia questo atto spietato, ma lo fece per ragioni di stato,  per dimostrare ai suoi nemici che qualsiasi complotto contro la sua persona, era un attacco allo stato, e  andava punito severamente. Ma il ministro della sua polizia -Fouchè - affermò che era più di un delitto; era un errore.

21 MARZO - Terminano i lavori del famoso Codice Civile Napoleonico, voluto da Bonaparte.

18 MAGGIO - Il Senato adotta il Senatoconsulto che proclama imperatore dei francesi il generale Napoleone Bonaparte.

19 MAGGIO - L'imperatore crea 18 nuovi marescialli dell'Impero.
18 OTTOBRE - Diversi viaggi di Napoleone fino al 12 ottobre al campo di Boulogne, a Dunqkerque, a Ostenda, e nei territori della riva sinistra del Reno.
2  DICEMBRE - A Notre Dame, solenne incoronazione dell'Imperatore Napoleone Bonaparte.
5 DICEMBRE - Napoleone distribuisce le aquile ai reggimenti di Campo di Marte. Il pittore David lo raffigura in una famoso quadro come un invincibile "nuovo Alessandro".
1805: 2 APRILE - Viaggio in Italia di Napoleone.
8 MAGGIO -  Dopo visite in Piemonte e in Lombardia, Napoleone raggiunge  Milano
26 MAGGIO - Napoleone diviene Re d'Italia e l'incoronazione avviene nel Duomo di Milano, città che diventa Capitale dell'Italia. Eugenio Beauharnais (figlio di Giuseppina, la moglie di Napoleone) viene nominato vicerè.
4 GIUGNO: La Repubblica Ligure viene aggiunta all'Impero. Lucca diviene Repubblica, governata dalla sorella di Napoleone, Elisa, moglie del Principe Felice Baciocchi.
Formazione della terza coalizione contro Napoleone composta da Inghilterra, Austria, Russia, Svezia e l'ex Regno di Napoli.

11 LUGLIO - Napoleone rientra a Fontainebleau.
3 AGOSTO - Napoleone trascore l'intero mese al Campo di Boulogne con i suoi soldati. Fino al 24 settembre é a St. Cloud.
24 SETTEMBRE - Napoleone lascia St. Cloude per andare a prendere il comando della Grande Armata.
14 OTTOBRE - Vittoria di Napoleone ad Elchingen; il 19 ad Ulm. Qui dopo la vittoriosa battaglia cattura  30.000 prigionieri.
21 OTTOBRE -  L'Ammiraglio inglese Nelson distrugge la flotta francese a Trafalgar ma muore durante la battaglia.

12 NOVEMBRE -  Murat  conquista con uno stratagemma Vienna, e credendo di giocare il generale russo Bagatrion con un falso armistizio, Murat a sua volta fu ingannato. I russi si prestarono al gioco solo per riorganizzarsi e  a unirsi poi il 20 novembre con l'altra armata russa del generale  Kutusov. L'azione fece solo infuriare Napoleone "avete gettate al vento tutti i vantaggi che avevamo ottenuto, non ho parole per esprimere tutto il mio disappunto".  Nonostante questo errore e con una inferiorità numerica di 1 a 2 Napoleone il....
17 NOVEMBRE  era a Znaim al comando di 53.000 uomini contro gli 86.000 di Kutusov, e con la Prussia che dava segni di voler entrare in guerra con altri 200.000 uomini. Tutto considerato le condizioni non sembravano per nulla propizie al Corso.
23 NOVEMBRE - Napoleone rinuncia a inseguire Kutusov. La situazione appariva potenzialmente  disastrosa. Napoleone improvvisamente decise che doveva forzare gli alleati a condurre un attacco contro una posizione e in un momento preciso, entrambi da lui scelto.

24 NOVEMBRE - Camminando sulla strada principale di Wischau a tre chilometri da Brunn, su un'anonima pianura con un'altrettanto anonima collina  a fianco della strada, si concentrarono tutte le sue energie mentali per questa grande sfida. Scese da cavallo, esaminò in silenzio per molti minuti il territorio, salì sulla piccola collina a cono tronco, poi alla fine si rivolse ai suoi generali: "Esaminate bene questo territorio, perchè questo sarà il vostro campo di battaglia". Il campo che sarebbe diventato il campo di battaglia di Austerlitz. La grande trappola per gli austro-russi.

25 NOVEMBRE - Napoleone con scaltrezza e un'attenta preparazione ha deciso tutte le mosse preliminari. Le più importanti sono: la messa in scena  con postazioni fasulle; poi chiedendo continui incontri con il nemico cercherà di enfatizzare ulteriormente l'apparente debolezza. Con espressione solenne ascoltò anche una lezione di politica europea di un certo conte Dolgorouki, e prima che si allontanasse - in modo che vedesse e riferisse - diede ordine ai suoi di abbandonare la cittadina di Austerlitz,  le alture di Pratzen, di vagare nel disordine, e dare l'impressione di un esercito in sfascio.

26-29 NOVEMBRE - I francesi con la precisa regia e strategia di Napoleone, in perfetta armonia  organizzano una grande babele e recitano  il panico;  in perfetto ordine organizzano il disordine e il caos. La scena si svolge in un "teatro" all'aperto, davanti a una collina.

30 NOVEMBRE - Sulla  piccola collina, a Zurlan, Napoleone mette il suo posto di comando. Tutti ubbidiscono agli ordini  più strani. Anche se pochi potevano immaginarlo, Napoleone con uno dei suoi stratagemmi più geniali stava per condurre i soldati della santa Russia e dell'Austria imperiale nelle sue braccia.
Con una macchina da stampa mobile, si decide di far stampare l'ordine da distribuire e leggere a ogni reparto: "Le posizione che occupiamo sono formidabili.....Soldati, dirigerò personalmente tutti i vostri battaglioni; e se, con la vostra abituale audacia, riuscirete a portare disordine e confusione fra le file del nemico, rimarrò a distanza; ma se la vittoria sarà in dubbio anche solo per un momento, il vostro Imperatore si esporrà in prima linea".

1 DICEMBRE - L'intera giornata Napoleone la trascorre osservando il nemico che stava comportandosi  come Napoleone aveva previsto. "Domani marceranno verso le nostre batterie, e noi gli piomberemo ai fianchi. Prima di domani sera quell'esercito sarà mio!".

2 DICEMBRE -  La Battaglia di Austerlitz.
Ore 1.00  Napoleone, con le ultime direttive e ordini termina la riunione del suo   Stato maggiore .
Ore 1.30 Napoleone con le fiaccole passa in rassegna tutti i suoi soldati.
Ore 2.00  false schermaglie nella vicina Sokolnitz procurano un falso allarme, ma Napoleone non vuole dubbi. Monta a cavallo e va di persona a esaminare la situazione così da vicino, da incappare in una pattuglia di cosacchi; e costretto a fuggire al galoppo. Alle 2.30 rientra  nel campo,  torna il silenzio. Manca un ora e mezza all'ora X.
Ore 4.00 tutti i francesi in una fitta nebbia prendono le proprie posizioni assegnate per la  battaglia .
Ore 8.30 gli alleati occupano i villaggi vicini e richiamano indietro i soldati dalle colline di Pratzen.
Ore 9.00  I francesi occupano le colline di Pratzen praticamente abbandonate, come previsto.
Ore 10,00 primo contatto dei due eserciti. I russi austriaci iniziano ad essere attaccati ai fianchi.
Ore 12.00 i francesi completano l'occupazione dell'altopiano Pratzen e Napoleone si sposta   a Starè. Non resta che aspettare che la trappola scatti al primo accenno di attacco.
Ore 13.00 i russi attaccano e contrattaccano e cadono nella trappola; la tenaglia francese si chiude.
Ore 15.00 buona parte dell'esercito alleato viene messo  in fuga o distrutto.
Ore 15.30 Ultimo atto. Mentre l'ala sinistra tenta di battere in ritirata scegliendo il lago ghiacciato di Satschan  Napoleone dal Pratzen  dominando questa via di fuga, fa portare 25 cannoni e ordina di sparare sul lago  per rompere il ghiaccio. Finiscono inghiottiti nelle acque gelide 2000 russi e 38 squadre di artiglieria (altre fonti parlarono di 20.000 - ma realisticamente si ipotizza la prima cifra)
Ore 16.00,  la sconfitta è totale. 11.000 i morti russi, 4.000 i caduti austriaci.   Le perdite francesi, 1300 morti (fonti russe riferiscono in 9.000 le vittime francesi). Sui dati dei prigionieri il generale Thiebald riferisce: " Fino all'ultima ora non prendemmo alcun prigioniero, non potevano correre rischi, non potevano fidarci, e quindi non lasciammo dietro noi nessun nemico vivo. Solo alle 16,30 esercitammo maggiore pietà. Perfino Napoleone soccorse i feriti, dando loro del brandy con le sue stesse mani.
La vittoria di Napoleone  è schiacciante e incredibile. La terza coalizione è di fatto letteralmente annientata.
Ore 16.30, sul campo di battaglia scende la neve, come a voler coprire il grande mattatoio.
Pur nella sua tragicità, Austerlitz é' una  delle  più grandi battaglie della storia; considerata una delle più alte prove del genio tattico di Napoleone. In questa battaglia mostrò pienamente le sue capacità di imporre al nemico il terreno dello scontro, ma soprattutto  l'abilità del comando anche quando Napoleone impartiva   istruzioni che  tutti - soldati, ufficiali e anche molti esperti vecchi generali - ritenevano in cuor loro insensate. Dimostrazione quindi di una sconfinata fiducia, ma anche di una preparazione meticolosa fino al più piccolo dettaglio. "Spesso non sapevamo cosa facevamo, ma sapevano che  tutto quello che facevamo - eseguendo ciecamente gli ordini - era stato con estrema precisione calcolato da Napoleone. E ogni cosa si stava compiendo come lui aveva previsto - diranno poi i reduci. - Napoleone era a fine battaglia distrutto dalla fatica più dei suoi stessi soldati.  Aveva campeggiato all'aperto per otto giorni e otto gelide notti, e nell'ultima, finita la battaglia con la neve che scendeva, era fradicio come loro, e come loro senza un fuoco acceso. Solo verso mezzanotte gli uomini riuscirono ad accenderne uno.
Ore 24.00 - Al campo a quest'ora tarda, con la bandiera bianca si presentò  il principe Lichtenstein per  accordarsi su un incontro preliminare di Napoleone con l'Imperatore austriaco. Una volta partito, Napoleone iniziò a dettare il suo messaggio di vittoria al suo esercito. Giunse solo alle prime due righe poi fu sopraffatto dalla stanchezza.

3 DICEMBRE - Ore 6.00 - Napoleone il giorno dopo si svegliò di buon'ora, diede uno sguardo sulla pianura immacolata coperta di neve che aveva sepolto ogni cosa, e sul lago che  aveva inghiottito uomini e animali, si sedette alla scrivania, ricevette gli ultimi rapporti di tutti gli ufficiali che confermavano che il nemico era in piena ritirata, poi volle parlare direttamente ai suoi soldati. Fece loro un lungo discorso. Prima riservò le più grandi accuse agli inglesi, poi li ringraziò: "Soldati sono fiero di voi. Avete onorato la Francia. Quando il popolo mi ha incoronato, io ho confidato in voi per conferirle un valore. Quando tornerete vi basterà dire "io ero con lui alla battaglia di Austerlitz", e poi  racconterete con orgoglio che in meno di quattro ore abbiamo battuto e disperso un esercito di 100.000 uomini comandato dagli imperatori di Russia e Austria."
Napoleone non li ringraziò solo a parole. Il 7, ancora ad Austerlitz, furono promulgati due decreti per dare a loro premi e ricompense. Due milioni di franchi in oro  da distribuire fra gli ufficiali e i soldati. E non dimenticò i caduti. Le vedove avrebbero ricevuto una pensione a vita. I figli orfani sarebbero stati adottati formalmente dall'imperatore, i ragazzi  potevano aggiungere al loro nome "Napoleone", studiare nelle scuole speciali e ricevere un posto di lavoro,  mentre alle ragazze era in serbo una dote per il matrimonio pagata dallo Stato.

3 DICEMBRE - Ore 8.00 - L'Imperatore austriaco Francesco II  torna a chiedere formalmente un colloquio con Napoleone mentre i francesi occupano Austerlitz e i dintorni   e sono nonostante i disagi, nuovamente pronti a iniziare l'inseguimento dei russi e degli austriaci per annientarli del tutto.

4 DICEMBRE - ORE 14.00. Colloquio di due ore fra Napoleone e un arrogante Francesco II, che "vuole" un armistizio e che nell'incontro ha rifiutato sdegnato   l'abbraccio spontaneo di Napoleone, che non si scompone e di rimando  gli indirizza un rimprovero pungente  "Mi chiedete l'armistizio nello stesso giorno che avete deciso di attaccarmi". L'austriaco  non  immagina neppure lontanamente che quel "piccolo" uomo, cinque anni dopo sarà suo genero. Quando uscirà dalla tenda, meno arrogante di quando vi era entrato, permise che Napoleone lo abbracciasse. Fra cinque anni sarà suo suocero, ma dopo altri cinque lo combatterà.
Più elegante invece il commiato dello zar  con un messaggio affidato a un ufficiale: "Dite al vostro comandante che me ne sto andando. Ditegli che ha fatto miracoli... che la battaglia ha fatto aumentare ancor più la mia stima di lui; che è un uomo prescelto da Dio; e che ci vorranno cent'anni prima che il mio esercito potrà eguagliare il suo". (non mantenne nemmeno lui la parola, dopo soli dodici mesi lo tradirà).

15 DICEMBRE:  a Schoenbrunn, la Francia firma un trattato con la Prussia che s'impegna a non intervenire in nessun conflitto futuro in cambio della allettante offerta di Hannover. Federico Guglielmo III (con  intenzioni non ancora chiare) non manterrà i patti già il prossimo anno, entrando nella quarta coalizione. Dando inizio così   a una delle campagne militari più drammatiche della storia moderna! E anche se subì una cocente sconfitta a Jena, il prussiano cambiò il corso della storia. Senza la Prussia contro, Napoleone se proprio non avrebbe invaso e vinto l'Inghilterra, certamente l'avrebbe isolata dal resto dell'Europa; e la Russia e l'Austria non avrebbero mai più avuto il coraggio di combatterlo nè insieme nè tantomeno da sole.

26 DICEMBRE: Pace di Presburgo. L'Austria é costretta a cedere a Napoleone tutti i territori veneti, avuti a Campoformio che vengono uniti al Regno d'Italia,  inoltre   deve rinunciare a ogni influenza in Germania, dove i ducati di Baviera e di Wuertemberg, con ingrandimenti territoriali, si costituivano in regni indipendenti.   La Baviera  - prima era entrata nella coalizione, poi si era improvvisamente alleata con la Francia - a fine guerra raccoglie i copiosi frutti del voltafaccia e si permette di cedere in regalo il Tirolo. (Inutile la successiva sollevazione del popolo tirolese  nel 1809, guidata da Andreas Hofer,  cinicamente tradito dai Bavaresi, che per l'ennesima volta  avevano  prima incitato i tirolesi a combattere col ferro e col fuoco (coi  forconi e i bastoni) Napoleone per difendere la propria terra, poi i bavaresi passarono dalla parte opposta e per ottenere l'indipendenza donarono ai francesi il Tirolo.  (vedi anno 1809 - la leggenda di ANDREAS  HOFER)

28 DICEMBRE - Napoleone lascia il territorio di guerra per rientrare a  Parigi. L'Europa ha un'altra mappa, che subirà ulteriori  cambiamenti. Per poi ritornare - sconfitto Napoleone - com'era prima del 1805, e in molti casi addirittura com'era prima della Rivoluzione francese. Molti regnanti e i loro nobili ebbero l'impressione che l'era napoleonica era stata solo una fastidiosa parentesi, un fenomeno passeggero. Invece fu la Restaurazione una parentesi. E anche una delle più brutte pagine della Storia d'Europa. In pieno Ottocento, con il mondo in una sconvolgente  evoluzione, i preistorici  regnanti d'Europa volevano far ripiombare questa nel Medioevo. Furono tanto ostinati nel pretendere con la presunzione l'esclusiva della guida dell'Europa, quanto incapaci di esercitarla.

1806: 26 GENNAIO - Napoleone rientra a Parigi. Le manifestazioni di giubilo infiammano tutta la Francia. Mentre i nemici (anche in casa) già si chiedono dove vuole arrivare Napoleone. A Londra il suo acerrimo nemico, il primo ministro Willim Pitt, dopo Austerlitz, ha consigliato i suoi aiutanti di arrotolare la mappa d'Europa e metterla via; "Non ci servirà per i prossimi sette anni". L'egemonia francese sull'Europa era ormai una realtà. Pitt, ci morirà dal dispiacere il prossimo anno, annegando la sua amarezza nell'alcool. Ma sbagliò di poco la malinconica osservazione:  di anni - con Napoleone padrone dell'Europa -  ne passarono   invece dieci, e Pitt  non potrà vedere nel 1815 Waterloo e il taglio delle ali di quell' "aquila" che era volata più alta di tutti. Pitt lo hanno dimenticato o ne hanno ignorato l'esistenza quasi tutti. Napoleone anche se per i successivi cento anni se ne parlò poco perchè scomodo, é invece ancora sulla bocca di tutti e vi rimarrà ancora per molti secoli e millenni. Di questo Napoleone ne era più che sicuro. L'"aquila" tornerà infatti a volteggiare per l'Europa nel 1848. Del resto nelle sue ultime righe del Memoriale, aveva scritto "confisco a mio vantaggio le due forze in ascesa del XIX secolo, il liberalismo e il nazionalismo". La gioventù che io lascio é  opera mia. Ed essa vendicherà abbastanza gli oltraggi ch'io soffro, colle chiare opere che da lei usciranno"
Tanti storici e una grande quantità di scrittori di molti Paesi (compresa l'Italia) a partire dal 1815 - l'ultimo con le gesta di Napoleone - preferiranno raccontare che nulla dovevano allo straniero. Invece anche i più accaniti nemici di Napoleone hanno dovuto assorbire qualche cosa del suo prodigioso pensiero e, per abbatterlo, hanno dovuto servirsi di lui e delle sue ide e così riconoscere e consacrare la sua "vittoria".

15 FEBBRAIO - Giuseppe Bonaparte é nominato da Napoleone  re di Napoli.
5 GIUGNO -  Luigi Bonaparte fratello di Napoleone è re d'Olanda. Il ducato di Guastalla viene assegnato alla sorella    Paolina. Mentre all'altra sorella Elisa passa dal Principato di Lucca a quello di Massa e Carrara. Viene altresì formata, con un Atto costituzionale, la Confederazione del Reno, di cui Napoleone diviene protettore. Vi entra anche la Baviera, che in seguito si schiererà contro Napoleone nel 1813 (dopo Lipsia) e che per questo fu premiata al Congresso di Vienna (1815) salvando la sua indipendenza.

25 SETTEMBRE - Napoleone lascia St. Cloud per mettersi alla testa della Grande Armata nella campagna contro la Prussia; quasi una punizione per il clamoroso voltafaccia.
8 OTTOBRE: La quarta coalizione é quindi composta da Inghilterra, Prussia, Russia, Svezia, e  dichiara guerra a Napoleone.
14 OTTOBRE. Napoleone sconfigge completamente i Prussiani a Jena ed Auerstag.
27 OTTOBRE: Napoleone entra a Berlino.
21 NOVEMBRE - Napoleone  proclama il "Blocco continentale" a tutte le   merci inglesi.
A Parigi viene eretto l' Arco di Trionfo. Grandi lavori di sistemazione a Champ Elisè
25 NOVEMBRE - Napoleone lascia Berlino per preparare la campagna contro la Russia.
19 DICEMBRE - L'esercito francese entra nella città di Varsavia. Il  20 viene accolto dalla popolazione come il liberatore della Polonia, e per la fine del giogo prussiano.
26 DICEMBRE - Battaglia a Pultusk.
 
1807: 4 FEBBRAIO - Battaglia di Allestein.
8 FEBBRAIO - Battaglia di Eylau. Napoleone passa tutto il mese di marzo a Osterode, e i mesi di aprile e maggio a Finkenstein.
26  MAGGIO - Capitolazione di Danzica.
14  GIUGNO - Battaglia di Friedland. I russi vengono definitivamente sconfitti.
19 GIUGNO - Napoleone entra vittorioso a Tilsitt.
25 GIUGNO - Colloqui dei due imperatori sul Niemen.
7-9 LUGLIO: Pace di Tilsitt.  Pace fra la Francia, la Prussia e la Russia. La Francia ottiene le isole Jonie ed impone alla Russia di chiudere i suoi porti alle navi inglesi.
22 LUGLIO - Napoleone crea il Granducato di Varsavia.
27 LUGLIO - Napoleone fa il suo rientro in Francia, a St Cloud.
16 AGOSTO - Napoleone riceve una deputazione dalla Westfalia che offre la corona di questo regno a Gerolamo Bonaparte, l'altro fratello di Napoleone.
3 SETTEMBRE: Seconda edizione del Codice civile chiamato "Codice napoleonico".
16 OTTOBRE - Viaggio in Italia. Napoleone vi si trattiene fino al 31 dicembre. Soggiorna a Udine nella villa Antonini. Seduce la bella contessina Margherita. Tre giorni di passione che fruttano a lei la nomina a dame di corte  e al marito quella di ciambellano imperiale a Milano.
19 NOVEMBRE: L'Esercito francese invade il Portogallo, e con la complicità degli spagnoli il 30 novembre cade Lisbona.
 
1808: 20 FEBBRAIO - Murat viene eletto luogotenente dell'Imperatore per prendere il comando delle truppe francesi in Spagna. Ma il paese - aiutato dagli inglesi - inizia a insorgere.
2 APRILE - Decreto di Napoleone che annette al Regno d'Italia Urbino, Ancona e Macerata, che appartenevano alla Santa Sede. Per Napoleone Ancona è un'importante porto strategico. Meglio di Venezia. Per un motivo, pensa ai Balcani e all'Oriente. Chi ha i Balcani ha le porte aperte per l'Oriente, una barriera con la Russia, e la testa di ponte contro i turchi. Pensa a Roma, e all'impero Romano.

14 APRILE - Napoleone raggiunge Bayonne.
20 APRILE - Napoleone riceve il principe delle Asturie, figlio di Carlo IV re di Spagna.
5 MAGGIO - Convinti da Napoleone sia Carlo IV che il principe suo figlio rinunciano alla corona di Spagna.
10 MAGGIO - La Spagna viene occupata dai francesi.
4 GIUGNO - Giuseppe Bonaparte è proclamato re di Spagna. Ma continuano le insurrezioni popolari, fino al punto di far fuggire il re dal suo palazzo.
1 AGOSTO - Gioacchino Murat (cognato di Napoleone, marito di Carolina), diviene re di Napoli in sostituzione di Giuseppe ora re di Spagna. Ma nello stesso giorno....
1 AGOSTO - .....un corpo di spedizione inglese al comando del Generale Wellesley (futuro Duca di Wellington), sbarca in Portogallo. Iniziano una serie di sconfitte dei generali francesi nella Penisola iberica. Napoleone deve prendere in considerazione l'idea di scendere personalmente in Spagna per riprendere in mano la situazione e risistemare il fratello (inetto) sul trono. La  guerriglia anti francese continua.
14 AGOSTO -Napoleone è  a St Cloud.
22 SETTEMBRE - Viaggio di Erfurt. Il 2 Ottobre riceve Goethe. Il 6 ottobre é a Weimar. Qui la sera offre un grande ricevimento e un grande pranzo a tutti i re suoi alleati e vassalli. Seguono i colloqui con Wieland.
29 OTTOBRE -  Napoleone parte da Parigi per mettersi alla testa della spedizione di Spagna.
3 DICEMBRE - L'esercito alla guida di Napoleone stabilisce il campo davanti a Madrid in mano agli insorti. La città si arrende il giorno dopo.
30 DICEMBRE - Brutte notizie per Napoleone. Sono quelle della preparazione dell'esercito austriaco e la distribuzione degli armamenti. E' angosciato nell'apprendere gli intrighi di Fouchè, di Talleyrand, e sorpresa, scopre anche gli intrighi di Murat. L'Austria con la quinta coalizione si è alleata con l'Inghilterra;  hanno tutti ripreso in mano le armi, dichiarano guerra alla Francia.
 
1809: 23  GENNAIO - Napoleone arriva a Parigi alle 8 del mattino. Si svolge la famosa infuriata  scena con Talleyrand e Fouchè.
13 APRILE - Napoleone lascia Parigi per prendere il comando della Grande Armata nella seconda campagna contro l'Austria.
22  APRILE - Fulminee vittorie di Napoleone a Thann, Abensberg, Landshut. Segue la battaglia di Eckmull: il giorno dopo viene conquistata  Ratisbona.
10  MAGGIO - Napoleone arriva a minacciare il  castello imperiale di Schoenbrunn.
17 MAGGIO - Napoleone anche sui campi di battaglia con un decreto annette   all'Italia, Roma e lo Stato della Chiesa. Il 6 luglio manderà in esilio Pio VII a Savona. "Roma è sempre stato il centro del mondo - scriverà - Roma è al centro del Mediterraneo, Roma significa Impero.
13 MAGGIO: Napoleone entra a Vienna, ma  prosegue la sua offensiva il ...
5-6 LUGLIO - ...con la vittoria  a Wagram, imponendo all'Austria la Pace di Schoenbrunn il....
14 OTTOBRE : Pace e Trattato di Schonbrunn. L'Austria  é costretta ad accettare altre pesanti
condizioni dettate da Napoleone: La Baviera che si è schierata con Napoleone,   riceve Salisburgo e cede al regno d'Italia l'Alto Adige e il Trentino fino al confine di Salorno (che scatenò la rivolta di Andreas Hofer - Vedi in CRONOLOGIA anno 1809) ). Mentre l'Istria e la Dalmazia vanno direttamente alla Francia. Napoleone  in questa circostanza  é abbastanza forte per infliggere alla V coalizione antifrancese una tremenda sconfitta, ma cadde nel machiavellico tranello di Metternich. Per fermarlo non c'era un esercito al mondo valido. L'Inghilterra era forte sui mari, ma le guerre si combattevano nella terraferma con centinaia di migliaia di uomini e quelli di Napoleone erano alla prova dei fatti i migliori d'Europa. Austerlitz insegnava, Jena riconfermava . Nessuno avrebbe fermato Napoleone. Non c'era altra soluzione che imparentarsi con tenente di artiglieria corso. Francesco II, di nobili natali asburgici doveva  bere il calice amaro. 

26  OTTOBRE - Napoleone lascia L'Austria, fa il suo rientro a Fontainebleau.
17 DICEMBRE: promulgazione del Codice penale.
14 DICEMBRE: Alle dieci di sera fa riunire il Consiglio per redigere il testo dell'atto di divorzio. Napoleone e Giuseppina (con la quale non ha avuto figli) firmano l'atto che annulla il loro matrimonio. Metternich   ha progettato il suo diabolico piano. Un'alleanza  parentale con gli Asburgo. Un maquillage della monarchia in decadenza; un occasione  per non farla suicidare, e per molti nobili decaduti  ritagliarsi una porzione di benefici dal nuovo "potente". "Quando aprii a loro il mio palazzo, si precipitarono dentro in mille a fare la questua" (Memorie di N.).. Napoleone di elemosina ne fece fin troppa: creò 31 duchi, 451 conti, 1500 baroni. Solo nell'impero tedesco c'erano 112 staterelli e 350 signorie("volevo unire il Vecchio al Nuovo" dirà  quando si trovò schierata la stessa Austria a combatterlo - "ma fu un grosso errore, che mi costò caro" Memorie di N.)..  Con grande abilità Metternich riesce ad accostarsi a Napoleone con un trattato in cui l'Austria si inserisce addirittura nel sistema difensivo napoleonico; e convince perfino la Prussia a farlo con chissà quali promesse. - Forse questa: "intanto facciamo alleanze, poi al primo traballamento gli daremo la spallata".   Quello che poi effettivamente accadde.
L'errore di Napoleone:  entrato nei salotti, perse tutta la forza espansiva della rivoluzione, senza peraltro acquistare la forza delle monarchie. Mentre alle monarchie era possibile compiere la manovra inversa (con la purezza di stirpe, diritto divino, legittimità secolare, populismo, elargizione di elemosina, feste retoriche, ecc): quella di mettersi  alla testa dei movimenti nazionali (creati paradossalmente da Napoleone) e dirigere contro Napoleone queste forze fino ad annientarlo. Una volta ottenuto lo scopo ristabilire l'ordine e tornare sul trono. E anche questo puntualmente accadde.
 
1810: 27  FEBBRAIO - Napoleone annuncia al Senato di aver mandato un'ambasceria alla Corte di Vienna per chiedere la mano di Maria Luisa.
23 MARZO - Napoleone rispondendo a un atto simile del Congresso degli Stati Uniti, ordina la confisca di qualsiasi nave americana che faccia scalo in un porto francese o dei paesi alleati.
27 MARZO - Napoleone va incontro a Maria Luisa: i sovrani si incontrano davanti alla chiesa di Courcelles. Gli asburgo hanno capitolato? No, hanno solo rimandato.
1 APRILE - Napoleone sposa civilmente la figlia dell'Imperatore d'Austria Maria Luisa (Luigia). 
2 APRILE - Il piccolo corso, il grande soldato della rivoluzione, a St. Cloud si unisce anche con il matrimonio religioso con la nobile Maria Luisa d' Asburgo, ripudiando Giuseppina,  la donna che gli era stata data dalla rivoluzione,  sposata   due giorni prima dall'inizio della sua grande avventura italiana, quando il tenente di artiglieria era solo un soldato, un valoroso soldato, ma un soldato.
 
L'INTERA STORIA DI MARIA LUISA D'AUSTRIA - La sposa del" nemico"
 
27 APRILE - Fino al 31 giugno Napoleone compie un viaggio in Belgio.
1 LUGLIO - Ha luogo la famosa festa data dall'ambasciatore di Austria, Schwazemberg, durante la quale scoppia il terribile incendio che provoca la morte di molte persone, fra queste l'ambasciatrice.

9 LUGLIO - Luigi Bonaparte é costretto ad abdicare (proprio lui comprando e vendendo merci con gli inglesi (per non mandare in rovina  il Paese) ha rotto il blocco imposto dal fratello). Il regno d'Olanda con un decreto (capestro) di Napoleone viene annesso all'Impero.

15 AGOSTO - A Parigi viene eretta la colonna di  Piazza Vandome. (l'impero Romano non è per nulla assente. La colonna é simile a quella di Traiano, mentre Napoleone sta intanto riscoprendo e tessendo elogi a  Diocleziano, riscoprendo Claudio, e perfino ammirando Nerone, e ha in antipatia Tacito, lo storico che secondo lui  non ha raccontato la verità.

8 OTTOBRE: Il Duca di Wellington costringe la ritirata  dei francesi da Lisbona.
13 NOVEMBRE - Le città anseatiche condividono la sorte dell'Olanda. Annesse all'Impero.
31 DICEMBRE - Alessandro I  rompe il blocco continentale imposto da Napoleone. La Francia rompe i rapporti diplomatici con la Russia.
 
1811: 20 MARZO - Ore 9.20, nascita del figlio legittimo di Napoleone e Maria Luisa. Napoleone Francesco (nome del nonno Imperatore Francesco I), l'erede al trono  viene soprannominato "l'Aiglon" e porta il titolo di "Re di Roma" (morirà a 21 anni di tisi il 22 luglio 1832).

25 APRILE - Tutti vescovi di Francia e d'Italia sono convocati a un concilio nazionale che avrà luogo a Notre Dame.
9 GIUGNO - battesimo del re di Roma.
19 SETTEMBRE fino al 11 novembre, viaggio ufficiale in Olanda di Napoleone accompagnato   dall'imperatrice Maria Luisa.
 
1812 - 1 GENNAIO - In Inghilterra assediata dal blocco continentale delle merci voluto da Napoleone, si verificano violente manifestazioni di operai disoccupati  ridotti alla fame. Ma la causa della  mancanza di occupazione é data soprattutto dai nuovi macchinari azionati dalla forza vapore. Gli operai  esasperati distruggono le fabbriche e i nuovi macchinari. Strumentalizzata la protesta si cerca  incanalarla nel più smisurato nazionalismo, attribuendo tutte le colpe a Napoleone e al blocco continentale.

16 GENNAIO - Napoleone istituisce il ministero per l'industria ed il commercio.
8 FEBBRAIO - Napoleone è a  St. Cloud per  impartire gli ordini  alla Grande Armata.
24 FEBBRAIO - Napoleone conclude l'alleanza con la Prussia.
14 MARZO - Napoleone conclude l'alleanza con l'Austria.
15 MARZO - La sesta coalizione contro la Francia e i suoi alleati è formata dalla Russia che ha come alleata ora l'Inghilterra. La Svezia, cui Principe reggente è l'ex maresciallo francese Bernadotte, volta le spalle a Napoleone ed entra nella coalizione antifrancese

9  MAGGIO - Napoleone parte da St. Cloud con Maria Luisa la mattina alle ore 6 per andare a prendere il comando della Grande Armata nella guerra contro la Russia.
Una campagna che dovrebbe  durare secondo i suoi esatti calcoli nemmeno un mese. Ai soldati
sono stati distribuiti viveri per cinque giorni e i convogli che seguono hanno scorte per soli 25
giorni.

16  MAGGIO -  Napoleone é a Dresda. lascia la città il giorno 29 alle ore 15,30 per raggiungere l'Armata in movimento.
7 GIUGNO - L'Armata giunge a Danzica.
13 GIUGNO - L'Armata occupa Konisberg.
23 GIUGNO - Napoleone inizia l'invasione della Russia con 600.000 uomini (Italiani, tedeschi, svizzeri, polacchi, olandesi  e con un contingente Austriaco e uno Prussiano)
24 GIUGNO - L'Armata compie il passaggio del Niemen.
28 GIUGNO - Napoleone entra a Wilna dove resta fino al 16 luglio.
28 LUGLIO - L'Armata di Napoleone giunge ed occupa Witebsk. Vi resta fino al 13 agosto. E' già in ritardo e la meta é ancora lontana! La distanza coperta é già enorme, animali e uomini sono già sfiancati, i convogli di viveri  sono già vuoti e tardano i rifornimenti. Le requisizioni, e infine i saccheggi procurano quasi nulla nelle città che trovano svuotate di tutto e spesso anche deserte.
16 AGOSTO - Napoleone arriva davanti a Smolensk. Vi resta fino al 24 agosto.
30 AGOSTO - Sosta dell'Armata a Wiasma, dove é arrivata il giorno prima. Ci si prepara per la grande avanzata sulla Moskova.

7 SETTEMBRE - Battaglia sulla Moskova, a Borodino. I francesi subiscono  gravi perdite. E' entrato in scena il generale KUTUZOV, nominato comandante in capo di tutto l'esercito russo. Uno stratega che ha come alleato il "generale freddo" in anticipo, e la micidiale rasputina il fango che si forma nelle prime nevicate con il terreno non ancora gelato.

14 SETTEMBRE - Entra a Mosca dove resta fino al 19 ottobre. Napoleone ha occupato con le sue truppe una città completamente disabitata e strategicamente lasciata in fiamme dalla popolazione rendendola  inabitabile e senza risorse. Napoleone senza rifornimenti e con l'ostinata resistenza dello Zar a non trattare con lui,  con l'inverno che incombe, il....

19 OTTOBRE -  La mattina alle 6 di questo giorno Napoleone lascia il Cremlino ed inizia la drammatica ritirata nella steppa, mai lasciata in pace dai continui martellamenti dei russi

24 OTTOBRE - Battaglia di Malojaroslawetz, una sconfitta evitata dal  contingente italiano. Che non evita prò una disastrosa ritirata. (Nelle condizioni, e come numero di morti, la drammatica ritirata degli italiani è molto simile a quella dell'Armir, del 1942-43 - La descrizione degli scampati, sembra essere della stessa penna).

6 NOVEMBRE - Riceve dal conte Daru la notizia della congiura del generale Malet che ha tentato un colpo di Stato, spargendo la voce della morte di Napoleone in Russia.
10  NOVEMBRE - Napoleone arriva a Smolensk. Vi resta fino al 14.

20  NOVEMBRE - L'Armata in ritirata é nella città di Orscha, mentre la temperatura inizia a farsi proibitiva,  la fame aumenta, e i soldati sono ormai vestiti di stracci e senza scarpe.

27 NOVEMBRE - L'Armata napoleonica affronta il passaggio della Beresina; la battaglia continua tutto il giorno seguente. Attaccata dai russi  più volte ai fianchi, l'Armata piomba nel caos. Il 5 dicembre riceve il colpo di grazia finale. Napoleone ha già perso nella ritirata 500.000 uomini, i  100.000 scampati avanzando nella neve provano a cercare scampo raggiungendo il territorio austriaco.  Ma sia i   Prussiani sia gli Austriaci con un voltafaccia si accordano con lo Zar.   Napoleone ha ora nemici davanti, dietro e all'interno del suo stesso esercito. Infatti,  molti suoi soldati sono austriaci e prussiani. In conclusione, l'esercito francese non esiste più. E dei 70-80 mila italiani non  ne rimarrà vivo nemmeno uno.

5 DICEMBRE - Alla sera alle ore 8,  Napoleone abbandona i resti della Grande Armata per correre in Francia. Il 10 dicembre- Napoleone é di passaggio a Varsavia.
18 DICEMBRE - Arriva a Parigi alle 11 del mattino. Un brutto mattino L'impero sta crollando, e gli avvoltoi sono tutti pronti a saltare sulla preda; la grande coalizione contro la Francia si rafforza con chi ha già tradito Napoleone o lo sta tradendo (militari, funzionari, amministratori, parenti compresi).
 
1813: 4 MARZO - La Prussia ex alleata di Napoleone, dichiara guerra alla Francia. Si forma la settima coalizione antifrancese:   Inghilterra, Russia, Prussia. Questi ultimi all'inizio sono subito poco fortunati.

2 MAGGIO: Napoleone nonostante il precario esercito, vince a Lutzen e a Bautzen (il 20-21 maggio) i Prussiani, e non dà affatto tregua ai russi.

4 GIUGNO - Napoleone stipula con Russia e Prussia  un armistizio a Pleswitz, ma lo attende un altro tradimento dai genitori di sua moglie: gli Asburgo.

26 GIUGNO - A Dresda Napoleone incontra e ha un ambiguo colloquio con Metternich.

12 AGOSTO - L'Austria dichiara guerra alla Francia. Ed entra a far parte della coalizione antinapoleonica.

26-27  AGOSTO - Napoleone anche in questa circostanza non si perde d'animo: vince gli austriaci  a Dresda. E' la sua ultima vittoria. Poi anche la Baviera abbandona Napoleone.

7 SETTEMBRE - Napoleone abbandona Dresda, si prepara per la prossima battaglia.

16-19 OTTOBRE - Nella battaglia di Lipsia (chiamata battaglia delle Nazioni), Napoleone viene sconfitto. E' l'inizio della caduta dell'Impero. La confederazione del Reno si dissolve, e quello che è rimasto della Grande Armata si ritira  sul Reno.

9 NOVEMBRE - Napoleone rientra precipitosamente in Francia, a St. Cloud. Ora deve affrontare tutti gli ex amici, il corpo legislativo,  i molti che lui ha beneficiato, tutti pronti  ad azzannarlo.
5 DICEMBRE - L' esercito  francese é  respinto oltre il Reno. La coalizione   respinge le proposte di Napoleone: che desidera una pace con il riconoscimento dei  confini "naturali" della Francia.
21-25 DICEMBRE - Gli eserciti della coalizione alleati o ex alleati dei francesi, ormai   tutti coalizzati contro Napoleone attraversano il Reno e invadono il territorio francese.
 
1814: 1 GENNAIO -  Napoleone riceve i grandi corpi dello Stato. Inveisce contro il corpo legislativo, che si è schierato con l'opposizione. Napoleone non intendere cedere a intimidazioni o a pressioni "Avete voluto coprirmi di fango: ma io sono uno di quegli uomini che si fanno uccidere, non di quelli che si fanno disonorare".
24 GENNAIO - Napoleone nomina il fratello Giuseppe luogotenente generale dell'Impero. il giorno dopo Napoleone lascia Parigi per mettersi alla testa dell'esercito. Ha inizio la Campagna di Francia. Ora Napoleone e il suo esercito combattono per non essere distrutti in casa propria, visto che la Francia è attaccata contemporaneamente dai 5 eserciti nemici coalizzatisi.
25 GENNAIO: commiato dalla moglie Maria Luisa ed il figlio, che Napoleone non rivedrà più. Comunque vince in qualche modo i  Prussiani a Brienne.
1° FEBBRAIO - Sconfitta dei francesi a La Rothière nella battaglia di Champaubert, il giorno dopo, Battaglia di Montnirail

10-15 FEBBRAIO: vittorie francesi a Champaubert, Montmirail, Chateau Thierry e Vauchamps, sui prussiani comandati da Blucher.
17-18 FEBBRAIO: vittorie di Mormant, Villeneuve e Montereau sugli austriaci.
20 FEBBRAIO - Defezione di Murat che pensa soprattutto a mettere in salvo il suo regno di Napoli.

9 MARZO -Sconfitta di Napoleone a Laon da parte dell'esercito  prussiano.
20 MARZO - Vittoria austriaca sui francesi, ad Arcy sur Aube.
30-31 MARZO - Napoleone cerca di correre in difesa della capitale. Ma a Fromenteau   lo attende la notizia che Parigi ha già capitolato. I coalizzati sono già entrati e l'hanno occupata. Napoleone rientra a Fontainebleau.


6 APRILE: In Italia gli Austriaci occupano Milano e proclamano l'annessione della  Lombardia e del Veneto all'impero austriaco. I Savoia riprendono possesso del Piemonte. Termina il Regno d'Italia di Napoleone. La sorte di Napoleone però non è  stata ancora decisa.
Mentre Maria Luisa col Re di Roma si era ritirata a Blois, Talleyrand a Parigi convinceva lo Zar di Russia che l'unica soluzione saggia era il richiamo dei Borboni. Alessandro l'avrebbe anche preso in considerazione una pace diretta con Napoleone, ma alla fine si arrese ai suggerimenti dello scaltro Talleyrand. Si informò Napoleone, rimasto a Fontainebleau con i resti dell'esercito, che gli alleati non avrebbero trattato con lui e che chiedevano la sua abdicazione. Indignato Bonaparte minacciò di mettersi ancora alla testa dei suoi fedeli e di marciare su Parigi. Ma i Marescialli erano di parere contrario. Anzi Ney, a nome dei compagni, disse brutalmente a Napoleone che l'abdicazione era ormai inevitabile. Amareggiato per l'abbandono dei suoi luogotenenti, Bonaparte firmò una dichiarazione, in cui diceva di ritirarsi in favore del figlio e dell'Imperatrice. Ma ormai lo Zar a Parigi aveva deciso per il richiamo dei Borboni e non voleva sentir parlare di reggenza. Rimase sordo alle calorose perorazioni dei rappresentanti di Napoleone. L'Imperatore, all'annuncio che gli veniva imposta un'abdicazione assoluta, parve ancora una volta deciso a ricorrere alle armi. Per ventiquattr'ore tentò di convincere i suoi generali a seguirlo. Alla fine, abbandonato quasi da tutti, si decise al gran passo: il 6 aprile firmò l'abdicazione senza condizioni. Ecco il testo ufficiale:
« Avendo le potenze alleate dichiarato che l'Imperatore Napoleone era il solo ostacolo al ristabilimento della pace in Europa, l'Imperatore, fedele ai suoi giuramenti, dichiara di rinunziare per sé e per i suoi eredi ai troni di Francia e d'Italia, perché non v'è alcun sacrificio personale, sia pure quello della vita, che egli non sia pronto a fare nell'interesse della Francia ».

Lo stesso giorno il Senato a Parigi acclamò il ritorno di Luigi XVIII. Fra i generali e i grandi dell'Impero si verificò una vera corsa, per arrivare primi a rendere omaggio al nuovo re.
La notte antecedente alla partenza (fissata per il 20 aprile) perfino il fedele cameriere privato Constant se n'andò, seguito dal mamelucco Roustan, che era al servizio di Napoleone dagli anni della memorabile impresa d'Egitto.
Ormai intorno a lui tutti fuggivano in cerca di altri protettori.


12 APRILE - Napoleone, rimasto solo a Fontainebleau, nella notte tra il 12 e il 13 aprile tenta di avvelenarsi. Ma il tossico, che portava con sé dai tempi della ritirata da Mosca, aveva perduto ogni potere. Bonaparte sopravvisse e si preparò ad affrontare l'esilio: gli era stata riconosciuta la sovranità dell'isola d'Elba.

20 APRILE - Napoleone prima di mettersi in viaggio per l'Isola d'Elba, fece riunire nel cortile la Guardia imperiale per l'ultimo saluto. Rivolse ai suoi fedelissimi parole semplici e commoventi. Baciò per tutti il generale Petit mentre intorno i soldati singhiozzavano.
Non così fuori. Il viaggio in vettura attraverso la Francia fu un calvario. Nelle regioni del Sud, Napoleone venne insultato e minacciato di morte. A Orgon quando vi arrivò, nella piazza i cittadini stavano impiccando un fantoccio rappresentante l'ex imperatore, e interruppe la manifestazione per scagliarsi contro la carrozza che recava Napoleone in carne e ossa.

Decise così di imbarcarsi a Saint-Tropez, per evitare altre manifestazioni minacciose, prese imbarco sulla fregata inglese Undaunted ancorata al posto di Saint-Raphael, che levò l'ancora all'alba del 29 aprile.
4 MAGGIO: Napoleone giunge all'Isola d'Elba e prende dimora a Portoferraio.
L'accoglienza sembra che non sia stata molto felice. Un foglio italiano illustrò il suo sbarco a Portoferraio, mentre gli isolani danno un ironico benvenuto all'imperatore che ha fatto subire la prigioni e l'esilio a tanti altri con la frase " Maestà, ora tocca a voi".
Ma all'Elba Napoleone non rimase inoperoso, nei dieci mesi permanenza riorganizzò , aprendo nuove strade, costruendo edifici di pubblica necessità e dando nuovo impuldo alle miniere e alle saline. La sua attività sbalordiva coloro che gli stavano intorno. Il colonnello inglese Campbell disse di lui "Sta realizzando il moto perpetuo".

24  MAGGIO: Pio VII fa ritorno sul trono dello Stato Pontificio e a Roma viene subito ristabilito il Tribunale dell'Inquisizione. (di lavoro ne avrà moltissimo)
1° NOVEMBRE: inizio del Congresso di Vienna, tramite il quale si ristabiliscono le regole e le competenze territoriali degli stati. Ma non mancano i contrasti fra l'Inghilterra e l'Austria, e fra la Russia e la Prussia.
 
1815: 1 MARZO - Napoleone, con 1000 granatieri della sua scorta, fugge dall'Isola d'Elba a bordo della nave "Incostante";    raggiunge Cannes sulle coste francesi. Iniziano i 100 giorni.
Sbarca nel golfo di Juan. Il 4 MARZO arriva a Digne; il 7 MARZO é davanti a Grenoble.
Qui incontrò una iniziale resistenza da parte delle truppe di stanza in tale città. Il comandante della guarnigione rimase fedele aglimordini del Re. I suoi soldati impedivano l'entrata di Napoleone nella città con i fucili spianati. Napoleone non si scompose e si avvicinò ai soldati "se c'è un uomo che voglia uccidere il suo imperatore, ecco il momento". Le truppe ostili fuorono conquistate da questo gesto coraggioso, e non solo fecero entrare in città Napoleone fraternizzando con la Guardia, ma subito dopo giunse il colonnello Labedoyere alla testa del suo reggimento per inneggiare all'imperatore e mettersi a sua disposizione.


il 10 MARZO entra a Lione sempre accolto dagli entusiasmi dei cittadini. (vedi i proclami in altre pagine).
Molti marescialli che erano stati svelti a voltargli le spalle nel momento della caduta, quando si accorsero che Luigi XVIII aveva le ore contate, cambiarono nuovamente bandiera e tornarono ferventi napoleonici; perfino Ney.
Questo perchè in Francia il ritorno dei Borboni aveva, dopo i primi mesi, suscitato un vivo malcontento. L'Arroganza degli ex emigrati, il ritorno a forme e usi che la repubblica aveva cancellato, mal disposero l'animo di molti francesi verso Luigi XVIII e la sua corte. ESplose infatti qualche tumulto e qualcuno iniziò a rimpiangere il regime napoleonico.

13 MARZO - Mentre Napoleone veniva accolto in Francia con entusiasmo, i suoi nemici affilavano già le spade e al congresso di Vienna misero Napoleone "fuori della legge", "pertturbatore della pace del mondo". Inghilterra Ruissia, Austria e Prussia rinnovarono subito l'alleanza militare per dare una severa lezione a Napoleone e ai Francesi che lo avevano accolto.

17 MARZO - Napoleone per nulla intimorito, tentò in ogni modo di conservare la pace, ma alla fine fu costretto addirittura a prendere l'iniziativa, per evitare alla Francia una guerra sul suo territorio. In questo giorno arriva a Autun, poi a Axerre dove il giorno dopo é raggiunto dal maresciallo Ney.
20 MARZO -  Napoleone rientra a Parigi portato dalla folla in trionfo alle Tuileres; alle 9 di sera è pronto a riorganizzare l'esercito francese. Le truppe della coalizione mandate ad affrontarlo disertano e si uniscono a lui. Luigi XVIII fugge. L'Europa delle teste coronate è di nuovo in allarme,  tuttavia si preparano a scatenare la guerra definitiva.
22 APRILE - Napoleone promulga l'Atto addizionale.
1 GIUGNO - Grande cerimonia al Campo di Maggio.
12 GIUGNO : Napoleone, compresa la necessità di battere il nemico lontano dalla Francia che aveva bisogno di pace, porta l'esercito in Belgio, prima contro gli Inglesi, poi contro i Prussiani. Con grande  sorpresa e inquietudine dei coalizzati, in pochi giorni - il 15 - è già a Charleroi, alle porte di Bruxelles.

16 GIUGNO: Sconfigge i Prussiani a Ligny, Battaglia di Fleurus.  Per non restare separato dai Prussiani di Blucher, il generale inglese  Wellington è costretto anch'egli a ritirarsi, cosicchè Napoleone guadagna terreno.
18 GIUGNO - La battaglia cominciò alle ore undici e mezza. Attraverso fasi alterne con terribili cariche di cavalleria e con cannoneggiamenti tambureggianti, la linea inglese nel tardo pomeriggio sembrava piuttosto compromessa. Nonostante l'ottimo piano strategico e tattico, Napoleone viene trattenuto sul campo di battaglia di Waterloo dalle truppe di Wellington che  pur ormai al tracollo, ricevono l'aiuto dei Prussiani. E' il rovescio della situazione.  Napoleone viene sconfitto.
Grouchy era stato incaricato di tenere a bada i Prussiani di Blucher, per dar modo a Napoleone di liquidare prima Wellington, poi avrebbe affrontato i Prussiani. Invece, alla fine della giornata, quando il generale inglese aveva già esclamato "E' necessario che arrivi la notte oppure Bloucher a salvarci", poco dopo arrivò veramente il generale prussiano con le sue truppe fresche, mentre Grouchy non solo non gli aveva dato nessun fastidio, ma -atteso da Napoleone- neppure comparve sul campo di battaglia. Si era fatto intanto buio, e per Wellington le tenebre e Blucher furono la salvezza. Infatti, riconobbe che soltanto l'intervento in extremis di Blucher aveva tramutato la sua sconfitta i8n una vittoria.

Per Napoleone invece scattò la trappola mortale. Davanti all'irreparabile catastrofe, alcuni battaglioni resistevano con commovente ma inutile eroismo. Perfino lo stesso Napoleone volle entrare nel quadrato della Guardia, forse con il proposito di lottare fino alla disperazione e trovarvi la morte. Ma sembra che Soult, l'abbia fermato con queste parole: "Sire, i nostri nemici oggi sono già abbastanza felici!".
Fra i tanti fedelissimi, l'eroismo del generale Jacques Pierre Cambronne rifulse a Waterloo. Resistette ad oltranza agli inglesi, ed esasperato per le intimazioni di resa del nemico, in un impeto di rabbia, rispose con la celebre esclamazione: "M....". Poco dopo una palla di cannone lo colse in pieno in fronte.


I Francesi persero 25.000 uomini, 20.000 gli inglesi, 4000 i Prussiani.

20 GIUGNO: Napoleone riesce a raggiungere Parigi. Le ore che precedettero la sua abdicazione furono fra le più drammatiche della sua esistenza. Quando giunse il mezzogiorno del 22, la Camera decise di inviargli una deputazione per chiedergli il documento. La Fayette, uno dei vice-presidenti della Camera, urlò a Luciano fratello di Napoleone "Dite a Napoleone di inviarci la sua abdicazione, altrimenti gli manderemo la sua deposizione".
Il 22 pomeriggio Napoleone abdica per la seconda volta a favore di suo figlio, sotto il nome di Napoleone II, imperatore dei Francesi. Ma lo fece con scarsa convinzione.
N onostante l'abdicazione i Francesi furono costretti a vedere i nemici nella loro città. Le truppe inglesi, con sadico piacere si accamparono ai Campi Elisi, e Luigi XVIII poteva fare ritorno alla Tuileres e gli ex amici di Napoleone come d'incanto erano nuovamente amici dei Borboni.
24 GIUGNO - Napoleone si trasferisce alla Malmaison.
25 GIUGNO -  Decide di fuggire negli Stati Uniti d'America dove sarebbe ben accolto, ma alla fine, pensando all'onestà dell'Inghilterra e al diritto di ospitalità, nulla temendo, decide di consegnarsi agli Inglesi come prigioniero.

29 GIUGNO - Napoleone prende la via dell'esilio. Il 3 LUGLIO é a Rochefort. Avrebbe tutto il tempo per decidere di lasciare la Francia. Ma questo tempo non lo utilizza bene. Nel frattempo a Parigi si oppongono che Napoleone lasci la Francia, ed inoltre gli inglesi hanno già bloccato il porto di Rochefort .
8 LUGLIO - Napoleone s'imbarca sulla fregata La Saale.
9 LUGLIO - Manda alcuni parlamentari a bordo dei bastimenti inglesi.
14 LUGLIO - Napoleone scrive la famosa lettera al principe reggente d'Inghilterra (vedi in Proclami e Discorsi politici sul CD)
15 LUGLIO - Napoleone è fatto prigioniero e viene imbarcato sul Bellerofhonte. -  Gli inglesi hanno già deciso la sua sorte, invece di dargli il salvacondotto per l'America, gli comunicano che è stato  condannato all'esilio; la sua nuova residenza sarà su un' isola inaccessibile: l'Isola di Sant'Elena. Gli viene comunicato sulla nave la sua destinazione. Napoleone è indignato "Sono venuto liberamente Aa pormi sotto la protezione inglese, invece ora si stanno violando i sacri diritti dell'ospitalità"
7 AGOSTO - Napoleone è costretto a trasbordare e ad imbarcarsi sul Northumberland la nave che deve condurlo nell'isola, nell'esilio senza ritorno.
15 OTTOBRE - Napoleone, dopo 70 giorni di navigazione, arriva a Sant'Elena. L' isola che sarà la sua tomba, in vita come nella morte. Una vita con accanto una enorme tristezza e una morte avvenuta dopo sei anni in un inquietante squallore.

1821: 5 MAGGIO - NAPOLEONE MUORE all'età di 51 anni

 

VI RIMANDIAMO ALLE COMMOVENTI MA ANCHE FIERE 1500 PAGINE
DEL SUO MEMORIALE

Per gli Stati che l'avevano combattuto, fu la fine di un incubo. Ci fu subito il ripristino delle monarchie spodestate dall'ondata rivoluzionaria. E ci fu la spartizione dell'Europa, dove prevalse il criterio dell'equilibrio fra le grandi potenze.
Le aspirazioni nazionali dei popoli non sono tenute in nessuna considerazione;   sfruttando il nazionalismo ognuno
ha fatto combattere il suo popolo solo per riconquistare il trono, e sono tutti decisi con la Restaurazione  ad applicare tutti i più severi provvedimenti reazionari. Alcuni andranno oltre questa severità, come lo Stato Pontificio: spietato fino al 1870 chiamando continuamente gli Austriaci in Italia ad ogni minima sommossa.

----------------------------------------------------

Il 16 OTTOBRE 1815, DOPO SETTANTA GIORNI DI NAVIGAZIONE
NAPOLEONE HA MESSO PIEDE A SANT'ELENA

NAPOLEONE SULLA NAVE, IL GIORNO 14, HA GIA'  INIZIATO  A DETTARE AL SUO MAGGIORDOMO -CONTE DI LAS CASES-  IL SUO   "MEMORIALE".
1500 PAGINE. DOVE...
"LO STORICO DI NAPOLEONE E' NAPOLEONE STESSO"

NE LEGGEREMO QUALCHE PAGINA IN SEGUITO


Bibliografia:
ADOLPH THIERS - Storia della Rivoluzione Francese - 10 Volumi

NAPOLEONE, Memoriale di Sant'Elena (prima edizione (originale) italiana 1844)
Storiologia ha realizzato un CD con l'intero MEMORIALE - vedi presentazione qui )

PER TORNARE ALLA TABELLA
UTILIZZA SEMPRE IL BACK

HOME PAGE STORIOLOGIA