Preistoria e protostoria greca

LA CIVILTA' MICENEA

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I RESTI DI MICENE ...................................................TOMBA DI AGAMENNONE

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TOMBA DI CLITENNESTRA - Il raggio di sole che dalla sommità raggiunge il centro a mezzogiorno esatto

LA FONTE DI PERSEIA .............. PORTA DEI LEONI
(La Fonte Perseia fu immortalata da D'Annunzio in "La città morta")


Prof. Giovanni Pellegrino

In questo articolo prenderemo in considerazione la preistoria e protostoria greca nonché la civiltà micenea. La memoria storica dei Greci non si spinge molto oltre la metà del II millennio a.C. ma è dal Neolitico ( VII millennio a. C.) che si deve considerare la storia della Grecia prima dei Greci.

Si riscontra una continuità tra il Neolitico greco e il “ pre-palaziale” di Creta e di Cipro.
Segue dunque l’età del bronzo in Grecia dal 2800 al 1100 a.C. punto dal quale si inscrive l’arrivo dei primi popoli detti poi Greci .
I primi storici Greci distaccheranno da loro questo periodo arcaico definendolo la “talassocrazia di Minosse".
Per loro corrisponderà al periodo aureo in quegli uomini erano in comunione con gli dei .

La cultura che si sviluppò nell’isola di creta nel periodo tra il 2000 e il 1450 a.C. è convenzionalmente chiamata minoica poiché prende il nome dal mitico re Minosse sovrano di Pinto come giusto e imparziale eppure considerato nei miti attici crudele e dispotico .
Secondo lo storico ateniese Tucidide, Minosse fu il primo a contare su una flotta efficace e ben organizzata con la quale impose il proprio dominio sulle isole dell’Egeo sia dal punto di vista commerciale che da quello politico.

Sotto il regno di Minosse vennero fondate colonie ed eliminati i pirati che compivano scorrerie per mare .
Aldilà della dimensione mitologica a Minosse è legato anche il mostruoso Minotauro rinchiuso nel labirinto realizzato da Dedalo.

La tradizione descrive la società cretese come una società fortemente organizzata centralizzata sulla figura del sovrano che viveva in un palazzo con funzioni allo stesso tempo di rappresentanza e amministrative oltre che difensive e imponeva tributi alle popolazioni.
Infatti il potere cretese si fondava su un impero marittimo in grado di controllare una vasta area che toccava l’ Egitto , la Fenicia e il Mar Nero.
Questa talassocrazia ovvero “ potere sul mare” si concretizzava in un’attività commerciale molto intensa testimoniata da contatti minoici fino sulle coste della Spagna .
Rame stagno oro ceramiche tessuti ma anche frutta cereali olio vino legname erano tra le merci scambiate con maggiore frequenza che costituivano la base della ricchezza cretese. Persino il tradizionale processo di mummificazione dei cadaveri realizzato dagli egiziani si fondava su prodotti provenienti da Creta o comunque dipendenti dagli scambi commerciali controllati da Creta.

Gran parte delle testimonianze scritte in particolare quelle a noi giunte con i caratteri della Lineare B si sono rivelate documenti commerciali. Pertanto mancando di documenti poetici e letterari la lingua minoica resta in gran parte un enigma.
Addirittura non si ha la certezza del nome con il quale i minoici identificarono loro stessi.

Il 1450 a.C. è un anno cruciale per il mondo miceneo che subì influenze dalla Creta minoica circa per un periodo di 2400 anni .
Dopo tale periodo storico seguì l’espansione micenea con profonde trasformazioni delle forme dell’organizzazione sociale ed economica oltre che del potere. Questo periodo miceneo fu caratterizzato da un’economia a fondamento agrario e da una struttura politica centralizzata: è presente in tale periodo storico la figura del “ signore” affiancata dal comandante militare.
La struttura sociale dei micenei era rigidamente gerarchica al vertice dominata dalla figura del signore e del comandante militare .
Il sovrano viveva nel suo palazzo-reggia nella rocca della città .

Proprietari terrieri e amministratori locali si occupavano di governare le campagne e riscuotere i tributi.
Popolo cittadino e contadini non partecipavano attivamente alla vita politica e all’amministrazione della città pur essendo uomini liberi e costituendo la base economica del mondo miceneo. Gli ultimi nella scala gerarchica micenea erano gli schiavi .
Le schiave donne invece erano spesso bottino di guerra.

La civiltà micenea prese il nome da Micene una città del Argolide .
Il mondo miceneo conobbe il declino dalla fine del 13 secolo a.C.
I Dori nel Peloponneso e i Tessali in Tessaglia invasero il mondo miceneo distruggendone i palazzi dove abitavano i signori .
I Dori rappresentarono per i Greci dei miti, la loro incursione è registrata come il ritorno degli Eraclidi nel Peloponneso .
Per giustificare la nascita delle poleis non basta il declino dei Micenei in quanto bisogna considerare l’apporto dorico.


In realtà il declino della civiltà Micenea è stato dovuto soprattutto ai conflitti interni e alle invasioni dei Dori .
In sintesi l’apparentemente invincibile civiltà Micenea collassò e crollò per una serie di cause concomitanti ma la causa più importante è senza dubbio l’invasione dei Dori e dei Tessali.
La polis è l’espressione di una nuova epoca di cui un elemento portante in aree vitali è quello dorico. La polis è veramente da considerare come il punto di intersezione storica tra la società e la cultura palaziale micenea e le società e culture di tipo tribale e territoriale. Topograficamente la polis era costituita al centro dall’Acropoli con intorno la “asty ovvero la “ città bassa” .
Poi tutt’intorno alla polis c’era la campagna ( chora ) .
Riteniamo opportuno mettere in evidenza che la città viveva dello scambio e dell’equilibrio che sussistevano tra città e territorio ( asty e chora ) .

Nella città greca era forte e nuova l’omologia tra struttura politica da un lato e possesso e gestione del territorio con le relative forme di proprietà dall’altro.
All’ VIII secolo può essere fatta risalire la forma comune delle poleis anche se questa struttura subirà diversi sviluppi nel tempo.
Riteniamo opportuno dire qualcos’altro sulla struttura delle città greche. Di frequente gli insediamenti erano realizzati su alture o rocce e rappresentavano difese naturali .
Gradualmente queste aree sopraelevate si trasformarono nelle Acropoli, il luogo più sacro e importante della città difeso con mura in pietra .
Si trattava in genere di bastioni fatti di grossi macigni squadrati appoggiati a secco l’uno sull’altro . Le aree urbane che sorgevano alle pendici erano in un primo tempo indifese. In un secondo momento vennero poi cinte da palizzate in legno che in seguito vennero potenziate con mura di mattoni in argilla seccati al sole .
Infine tali difese divennero articolate mure difensive in pietra con l’aggiunta di torri contrafforti e fossati.

Detto ciò diremo qualcosa sulla colonizzazione frutto dell’espansione delle città .
Questa espansione delle città diede luogo alla vera e propria colonizzazione greca in Asia minore .
Tale colonizzazione avvenne in tre ondate : quella ionica , quella eolica e infine quella dorica.

Eratostene data la prima colonizzazione intorno al 1044 a. C. alla fine dei regni Micenei e dopo l’avvento dei Dori. La seconda colonizzazione avvenne attraverso le Sporadi settentrionali legando Lesbo Tessaglia e Beozia. Infine la terza colonizzazione ebbe come centro sacrale il santuario di Apollo al Capo Triopio presso Cnido .

A questo punto diremo qualcosa delle cosiddette “ regalità omeriche” ovvero la rappresentazione nei testi omerici della figura del re e del rapporto tra questo e gli altri greci all’interno delle città greche .
Nell’Iliade compaiono le assemblee dell’esercito ed un capo, il Basileus tra altri capi .
Anche nell’Odissea compare un “primus inter pares" che però rappresentava l’aristocrazia come gruppo sociale omogeneo pur non trattandosi di un vero e proprio assolutismo .
Difatti la natura della comunità politica greca esistente nelle poleis era fondamentalmente aristocratica.

In realtà si può dire che la polis nasce già aristocratica benché all’origine si trattava di un’aristocrazia organizzata intorno a una leadership che si faceva valere per vantate origini divine .
Tale aristocrazia presente nelle poleis ottenne prerogative riconosciute pubblicamente il fatto di proprietà terriera di esercizio di funzioni sacrali o anche militari nonché di rappresentatività della comunità politica in un quadro sociale di forte omogeneità.

Progressivamente l’aristocrazia delle città si liberò anche da questo bisogno di leadership proprio nel momento in cui la società presente nelle poleis divenne più stratificata. Inoltre oramai l’intero strato aristocratico voleva esercitare il potere politico nelle città greche. In tali città esistevano tre grandi ripartizioni sociali .
In primo luogo le unità più grandi erano le “ tribù” con funzioni militari , unità davvero autonome nella società greca .
Tali tribù si ripartivano in “ fratrie “ , modello registro civile con funzioni amministrative e finanziarie .
Infine nelle città greche vi erano i “ ghene “ , erano le grandi famiglie nobiliari che si richiamavano ad origini divine o micenee.

Concludiamo tale articolo mettendo in evidenza che il mondo miceneo era nelle poleis greche un vero e proprio arsenale di miti a disposizione di chi come gli aristocratici volesse servirsene .

Prof. Giovanni Pellegrino

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