LO SCETTICISMO
nell’antica Grecia

 


Prof. Giovanni pellegrino

Tra le molte dottrine elaborate dai Greci ve n’è anche una a suo modo originale che va sotto il nome di Scetticismo.

Contrariamente alle altre filosofie impegnate nella ricerca del vero e nella costruzione di un determinato sistema sull’universo lo Scetticismo dichiara che l’uomo non può giungere alla verità ultima delle cose.

Inoltre gli scettici affermano che la più alta forma di intelligenza e di saggezza consiste proprio nel riconoscere i limiti degli uomini. I limiti dei sistemi filosofici secondo gli scettici erano inequivocabilmente dimostrati dalla molteplicità dei sistemi filosofici in lotta tra loro .
Come già i filosofi sofisti gli scettici appaiono colpiti dalla varietà sconcertante delle “ visioni del mondo” presenti tra gli uomini .

Davanti a questa varietà di sistemi filosofici in polemica tra loro gli scettici traggono la conclusione che l’unico modo per raggiungere la tranquillità della mente è un’indagine rivolta a riconoscere come ugualmente false e sbagliate tutte le dottrine filosofiche .

Da ciò il nome stesso di “ Scetticismo” che significa indagine, ricerca, dubbio.

Infatti secondo gli scettici la quiete dello spirito non si raggiunge accettando una qualunque dottrina filosofica ma rifiutando ogni dottrina.
Lo Scetticismo subordina l’indagine speculativa a un fine pratico ovvero il raggiungimento della pace interiore generato dalla critica consapevolezza della falsità delle altre dottrine filosofiche.
Tuttavia gli scettici non negano la verità dei fenomeni presenti nel mondo ma negano e rifiutano tutte le teorie formulate su tali fenomeni, teorie tese a spiegarne la natura profonda.

Di conseguenza presso gli scettici non è in discussione la presenza di tali fenomeni nel mondo bensì la conoscibilità della loro natura profonda per fare un esempio gli scettici affermano che è certo che esistono il giorno e la notte, il sole ma che invece è oscura la causa ultima dell’universo.

Inoltre lo Scetticismo greco nelle sue forme più raffinate non presenta sé stesso come un dogma ma come un’ipotesi che dev’essere continuamente confermata tramite un’indagine aperta per principio.
Inoltre per quel che riguarda la vita pratica non è vero che lo Scetticismo lascia l’uomo totalmente privo di criteri e renda quindi impossibile l’esistenza quotidiana.
Infatti lo scettico greco anziché fuggire dal mondo in genere continua nella vita di tutti i giorni a fare ciò che fanno tutti gli altri uomini o per convenzione ed utilità o perché ritengono tale comportamento il più ragionevole e probabile .

Dobbiamo mettere in evidenza che in Grecia esistettero tre scuole scettiche distinte: * la scuola di Pirrone; * la media e nuova Accademia; * gli scettici posteriore.

Per quanto riguarda La scuola di Pirrone non esistono cose vere o false buone o cattive per natura e assolutamente ma soltanto per convenzione e relativamente.
Per dirla in altro modo per Pirrone sono le abitudini degli uomini i loro costumi e le loro decisioni a rendere buona o cattiva, vera falsa una cosa .
Al difuori di tali credenze e convinzioni sempre mutevoli non è possibile nessun giudizio, nessuna valutazione giacché la realtà in sé per l’uomo resta inconoscibile.
Pertanto l’unico atteggiamento legittimo rimane la sospensione di ogni giudizio ( epoche ) .

Secondo Pirrone solo lo Scetticismo riesce a procurare l’atarassia cioè l’imperturbabile serenità della mente.
Infatti il sapiente si mette il cuore in pace perché comprende che al mondo non esiste la Verità con la lettera maiuscola dal momento che sulla natura profonda delle cose non si può dire nulla con certezza .

Il distacco dimostrato da Pirrone riguardo alla verità con la lettera maiuscola non impedisce a Pirrone vivere come tutti gli altri uomini facendo più o meno le stesse cose.
L’unica differenza sostanziale rispetto agli altri uomini è la lucida consapevolezza conquistata con l’indagine che nella vita le cose posseggono un significato assoluto riconoscibile dalla ragione.

Questa coesistenza tra filosofia scettica e vita quotidiana è pienamente confermata dalle notizie biografiche e dagli aneddoti che riguardano Pirrone.
L’indirizzo scettico dopo la fine della scuola di Pirrone fu ripreso dai filosofi dell’Accademia platonica .
Un appiglio allo Scetticismo questi filosofi lo trovarono nella dottrina stessa di Platone.
Egli infatti aveva sempre negato che il mondo sensibile per il suo carattere mutevole e vario potesse essere oggetto di scienza.
Platone pensava che la scienza cioè la conoscenza assolutamente vera potesse avere per oggetto soltanto il mondo delle idee.

Ma il mondo delle idee ormai non interessava più i filosofi del mondo ellenistico che chiedevano alla filosofia di farsi strumento dei fini pratici della vita.
Rimaneva così valida per essi soltanto la parte negativa dell’insegnamento platonico ossia l’impossibilità di una conoscenza certa delle cose di questo mondo.

L’indirizzo scettico dell’Accademia fu iniziato da Arcesilao che non scrisse nulla così che noi conosciamo le sue dottrine solo da fonti indirette.
Secondo Cicerone, Arcesilao non espose alcuna opinione sua propria ma si limitò a criticare le opinioni degli altri.
Arcesilao andava anche oltre Socrate ritenendo che non si può affermare con sicurezza nulla neppure la propria ignoranza .
I successori di Arcesilao seguirono lo stesso suo indirizzo: di essi si conosce ben poco. Infine salì a capo dell’ Accademia Carneade fondatore della nuova Accademia.

Carneade diresse molta parte della sua attività a criticare gli stoici specialmente Crisippo.
Carneade negava che la rappresentazione catalettica fosse un criterio sufficiente di verità e negava il valore degli argomenti con i quali gli stoici dimostravano l’esistenza di una provvidenza divina .
Egli tuttavia non si fermava alla sospensione dell’assenzo .
Riteneva che se un criterio di verità non era possibile era però possibile un criterio di credibilità che consentiva di scegliere certe opinioni come più plausibili di certe altre.
Questo criterio puramente soggettivo fu da Carneade chiamato rappresentazione persuasiva o probabile.


Quando l’indirizzo scettico fu abbandonato dall’ Accademia venne ripreso da altri filosofi che si ispiravano direttamente al fondatore dello Scetticismo di Pirrone.
Il più importante di questi filosofi fu senza dubbio Sesto Empirico.
La fonte delle notizie sullo Scetticismo antico è proprio l’opera di Sesto che ebbe il soprannome di "Empirico".
Gli scritti di Sesto sono importanti non solo perché rappresentano la summa di tutto lo Scetticismo antico ma anche perché sono fonti preziose per la conoscenza delle stesse dottrine che combattono .
I punti più famosi delle confutazioni di Sesto sono la critica della deduzione e dell’induzione e la critica del concetto di causa.
Secondo Sesto la deduzione non era altro che un circolo vizioso cosicchè essa non aveva nessuna validità .
D’altra parte l’induzione non aveva maggiore validità .

Infatti se essa è fondata soltanto sull’esame di alcuni casi non è sicura potendo i casi non esaminati sempre smentirla.
D’altra parte se si pretende di basarla su tutti i casi particolari il suo compito è impossibile perché tali casi sono infiniti .
Per quanto riguarda la critica del concetto di causa Sesto argomentò che anche il concetto di causa effetto era privo di senso e quindi è privo di validità.

Sesto ha insistito lungamente sulle contraddizioni implicite nel concetto stoico della divinità.
Secondo gli stoici tutto ciò che esiste è corporeo e dunque anche Dio doveva essere corporeo.

Sesto argomentò contro gli stoici che se Dio era corporeo doveva essere anch’egli mortale il che è assurdo.
Nella vita pratica lo scettico secondo Sesto doveva seguire i fenomeni.

Perciò quattro dovevano essere le guide fondamentali che lo scettico doveva seguire: * le indicazioni che la natura gli da attraverso i sensi; * i bisogni del corpo; * la tradizione delle leggi e dei costumi; * le regole delle arti.

Secondo Sesto il vero scettico non ammette neppure di sapere che non è possibile saper nulla ma si limita alla pura ricerca cioè a una indagine aperta per principio.


Concludiamo tale articolo mettendo in evidenza che pure essendo sempre stato riconosciuto come una delle grandi alternative filosofiche del pensiero umano lo Scetticismo greco non ha avuto molta fortuna nella storia della cultura occidentale.

Anzi spesso è stato banalizzato e ridotto a pseudo filosofia .
Comunque aldilà della sua limitata fortuna allo Scetticismo nella storia del pensiero ha soprattutto agito come pungolo della ricerca filosofica e come monito contro ogni dogmatismo in memore del carattere problematico delle costruzioni concettuali degli uomini.

 

Prof. Giovanni pellegrino


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