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In questo articolo ci interesseremo dei popoli germanici, formulando delle considerazioni storico-sociali su di essi.

I popoli germanici, rivestirono una grande importanza nelle ultime fasi della storia romana, prima nella loro qualità di nemici dell’impero nei cui confini penetrarono a più riprese poi come dominatori dei nuovi regni nati, dopo la caduta dell’impero romano.
Cercheremo pertanto di esaminare più da vicino, le caratteristiche di queste popolazioni.

Per prima cosa dobbiamo dire che si trattava in realtà di popoli diversi, che la storiografia moderna ha riunito sotto la definizione di germani, sulla base di considerazioni di carattere linguistico .

Tuttavia, tali popoli, erano dotati di storie e tradizione diverse . E al di là delle differenze che li dividevano, popoli come i vandali o i franchi o i burgundi, parlavano lingue simili derivate da una radice comune.
Tuttavia nel corso dei secoli le culture di questi gruppi, si erano differenziate in base alle vicende storiche che ciascuno di essi aveva attraversato .
Inoltre, tali popoli, si erano differenziati anche perché avevano vissuto in diversi contesti ambientali .

Per tali ragioni, gli storici sanno che è difficile individuare caratteristiche che valgono indistintamente per tutte le popolazioni, che vengono definite germaniche .
Ma le difficoltà non finiscono qui. Infatti a tali difficoltà, che abbiamo ora descritto, se ne aggiunge un’altra legata alla disponibilità delle fonti scritte .

Dei germani parlavano già gli autori latini ai quali si deve il termine che li definisce .
Giulio Cesare, nel I secolo a.C. aveva delineato una sommaria descrizione della loro società o almeno di quella dei gruppi, con i quali egli era venuto a contatto nel corso delle campagne militari .

Altre informazioni sui “barbari”, si ricavano dalle opere di storici successivi come Tacito ( I-II d.C.) che scrisse il trattato dal titolo “ Le origine e la geografia dei germani”.
Ulteriori informazioni ci provengono dagli storici tardo antichi che avevano direttamente a che fare, con le popolazioni germaniche che in quei decenni stavano mettendo a dura prova o addirittura travolgendo, le sempre più fragili difese nell’impero romano.

Queste fonti sono preziose per gli storici moderni, ma non va dimenticato che esse offrono pur sempre il punto di vista dei romani, per i quali la Germania costituiva una terra di conquista e i suoi abitanti erano nemici da sconfiggere. Per quel che riguarda questo periodo storico, mancano invece testimonianze provenienti dagli stessi germani. Tali fonti iniziano a essere disponibili solo più tardi, ovvero in pieno Medioevo.
Pertanto esse, ci presentano il quadro di una civiltà già trasformata profondamente dal contatto, con la civiltà romana dei territori conquistati.

In linea di massima i germani, si trovavano sotto il dominio di un re, anche se esistevano società nelle quali la monarchia era assente. Il re esercita, essenzialmente funzioni di comando militari oppure si poneva alla guida della comunità. nelle sue migrazioni .
La presenza di un re, tuttavia, non escludeva quella di leader militari di gruppi minori che agiscano autonomamente, ma riconoscevano comunque l’autorità del sovrano.
I guerrieri si riunivano inoltre periodicamente, in una assemblea guidata dal re o da capi militari, da anziani, da figure a vario titolo importanti della comunità .

L’assemblea deliberava sulla pace e sulla guerra e poteva anche svolgere funzioni di tribunale, nel caso di questioni particolarmente importanti, le cui ricadute potessero interessare il gruppo nel suo insieme.

Pur nelle differenze che le caratterizzavano, le diverse società germaniche erano articolati in tre strati : oltre ai liberi e agli schiavi, era presente in posizione intermedia, una categoria di semi liberi .

Tuttavia le caratteristiche di tale categoria, non sono particolarmente chiare agli storici. I liberi costituivano, naturalmente un gruppo molto diversificato, comprendente tanto i grandi proprietari terrieri e i comandanti militari quanto i semplici soldati, che appartenevano al seguito di un campo.

Dobbiamo dire che le parole che designavano i componenti di questa categoria sociale, cambiavano da una lingua all’altra . Nel contesto italiano, si affermò in particolare la terminologia dei longobardi . (di cui tratteremo più avanti).
Tale popolazione germanica occupò parzialmente la penisola italiana, a partire dalla II metà del VI secolo d.C.

Vogliamo mettere in evidenza che, tra i longobardi si distinguevano, gli arimanni guerrieri del re addetti alla difesa del territorio e i gasindi posti al comando d’unità militare ausiliarie o di confine. Tuttavia i gasindi erano anche figure della corte, particolarmente vicine al sovrano .
Il re poteva anche affidare ai gasindi, incarichi di governo o giudiziari.

Se abbiamo molte informazioni sul gruppo sociale dei liberi e sulla posizione che occupavano nelle società germaniche, abbiamo molto meno informazioni sui semi liberi e sul ruolo da loro occupato, nelle società germaniche. Per tale ragione è assai meno facile, definire la posizione dei semiliberi; essi erano chiamati aldi ,secondo la terminologia longobarda e in linea di massima coincidevano, con gli schiavi liberati.

Gli aldi non erano considerati giuratamente autonomi, cosa che limitava molto la loro capacità di azione, nella società longobarda.
in estrema sintesi, possiamo dire che gli aldi dovevano agire sotto la rappresentanza di un patrono, di condizione libera .
Per fare degli esempi concreti gli aldi, avevano bisogno di un patrono di condizione libera, per compiere atti giuratamente importanti, come la vendita o l’acquisto di terre.

Come si vede da quanto abbiamo detto, molto pesanti erano le limitazioni che dovevano subire gli aldi nel mondo longobardo .
Diremo ora qualche cosa intorno alla condizione degli schiavi.
Per prima cosa, dobbiamo mettere in evidenza che, anche se le società germaniche conoscevano il fenomeno della schiavitù, esso molto probabilmente era assai meno diffuso, rispetto al mondo romano soprattutto se consideriamo alcuni periodi della storia romana ( vedasi l’età tardo repubblicana e quella imperiale).

Tra i germani, lo schiavo non aveva personalità giuridica e non poteva stipulare contratti né testimoniare, in tribunale . Assoluto, era il potere esercitato dal padrone sullo schiavo tanto che le menomazioni a lui eventualmente inflitte e persino la sua uccisione, non comportavano nessun risarcimento . Nel caso che un uomo libero, uccidesse lo schiavo di un altro uomo libero, doveva risarcire il danno patrimoniale derivante al padrone, dalla perdita subita a causa dell’uccisione dello schiavo .

Concludiamo tale articolo, dicendo qualcosa sulla condizione della donna nelle società germaniche.
i codici redatti, nel corso del tempo dai diversi popoli germanici e le fonti storiografiche in nostro possesso, consentono di farci una idea abbastanza chiara anche sul ruolo e sulla posizione della donna nel mondo germanico . In generale, non esiste nessun dubbio che quelle germaniche, erano società fortemente patriarcali, in cui il potere nella vita familiare e sociale, era interamente e completamente in mano agli uomini .
Di conseguenza le donne, dotate di pochi diritti e di limitata libertà, erano assoggettate al controllo e alla tutela maschile.
Tuttavia, dobbiamo mettere in evidenza che, nonostante la suobrdinazione al marito la donna restava saldamente legata alla sua famiglia di provenienza che la assisteva, in caso di divorzio, la proteggeva da accuse ritenute infondate e qualora fosse necessario, ne fissava le nuove nozze.
Infine le informazioni in nostro possesso, lasciano intendere che la donna potesse godere anche di diritti ereditari .

Risulta anche che, l’eventuale violazione di tali diritti, fosse un comportamento se non vietato, quanto meno socialmente biasimato .
Appare evidente che, tale aspetto delle società germaniche, avevano una importanza notevole, soprattutto per le donne appartenenti ai gruppi aristocratici.
Questa, in sintesi era la struttura e l’articolazione delle società germaniche, argomento di studio sempre più importante della storia sociale.

Prof. Giovanni Pellegrino

Bibliografia
I Germani. Genesi di una cultura europea , Marco Battaglia ,Carocci . 25 marzo 2021
Celti e germani. La nazione e i suoi antenati ,– 2 maggio 2013,Vittorio H. Beonio Brocchieri, Encyclomedia Publishers,2 maggio 2013
Germania (De origine et situ Germanorum) ,Tacito, Edizioni Aurora Boreale 31 agosto

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