Prof. Giovanni Pellegrino

Qualche volta la storia, è involontariamente simbolica e ci sono date che finiscono per segnare l’ideale passaggio delle consegne, da un epoca all’altra.
Senza dubbio l’anno 529 è una di queste date.

Infatti, il 529, è l’anno in cui il monaco Benedetto originario di Norcia in Umbria, fondò ai confini tra Lazio e Campania l’abbazia di Monte Cassino, primo esempio di un nuovo tipo di monachesimo che si chiamerà appunto “ Benedettino” e si diffonderà nel corso del Medio Evo, in tutte le regioni dell’Europa cristiana.
In tal modo si aprì un altro capitolo della storia, destinato a influenzare nei secoli a venire la vita l’economia e la cultura dell’Europa.

Tuttavia dobbiamo dire che il fenomeno del monachesimo, era nato nell’Oriente romano dove, già a partire dal III secolo erano comparsi gli eremiti monaci, che vivevano in totale solitudine .
Essi, sceglievano luoghi disabitati e vivevano in condizioni di povertà spesso estreme.

Con tale stile di vita essi, intendevano testimoniare una volontà di radicale rinuncia, alla vita in società e ai suoi valori.

Fondatore, di questo tipo di monachesimo, fu l’egiziano Antonio nato intorno al 250 che, secondo la tradizione, trascorse gli ultimi settant’anni della sua lunghissima vita, in completa solitudine nel deserto.

Un forma particolare, di monachesimo eremitico, era poi quella praticata dagli stiliti. Essi erano monaci che salivano in cima ad alte colonne, senza scenderne mai più .
Gli stiliti vivevano delle elemosine dei passanti e dei devoti, allo scopo di offrire una pubblica dimostrazione di fede.

Se l’eremita si ritirava nel deserto per mettere alla prova sé stesso, lo stilita dall’alto della sua visibilissima posizione, intendeva costituire un modello vivente per tutti quelli che passavano sotto alla sua colonna.

In Europa però sul monachesimo di tipo eremitico orientale, prevalse il monachesimo di tipo cenobitico .
Esso era praticato da gruppi, più o meno numerosi di monaci, all’interno di abbazie.
In tali abbazie la vita comune era scandita da norme precise, della cui osservanza era garante l’abate ovvero il responsabile del monastero.

In Occidente, quindi non prese piede mai il monachesimo orientale eremitico. Ma in ultima analisi, che cosa si intendeva col termine abbazia?
Con tale parola si indicava una comunità religiosa, formata da monaci.

Queste comunità, si proponevano di trascorrere una vita improntata alla meditazione e alla preghiera, ma a differenza dell’ermetismo orientale, praticavano una vita comunitaria e si dedicavano al lavoro manuale e all’attività intellettuale, sia pure limitata per lo più alla lettura dei testi sacri.

In ogni caso, possiamo definire il monachesimo una forma di religiosità basata, sulla scelta operata da singoli individui o da intere comunità, di vivere una vita separata dal mondo, nel cercare un contatto diretto con Dio.
In un primo momento nel monachesimo occidentale, ciascun monastero decideva con una certa autonomia le norme e le regole alle quali, doveva ispirarsi la vita dei suoi appartenenti. Ed era l'Abate

In ultima analisi possiamo dire che chi fondava l’abbazia ne fissava anche le regole. E l’abate aveva il compito di far rispettare tali regole.
Quindi in ultima analisi la parola abate, indicava che aveva la funzione di guida spirituale riconosciuta.

Così accadde anche quando Benedetto istituì la comunità monastica di Monte Cassino dando a tale comunità determinate regole.
La Regola benedettina ( che il suo autore elaborò fin dal 529 anno di fondazione del monastero e su cui lavorò a quanto pare fino alla morte avvenuta nel 547 ), prevedeva innanzitutto un alternanza del corso della giornata e nei vari periodi dell’anno, di preghiera, meditazione sulle Sacre Scritture e lavoro manuale.

Tale Regola benedettina venne sintetizzata nella formula Ora et labora (“ Prega e lavora”).
La totale povertà già caratteristica degli eremiti e degli stiliti orientali, venne imposta da Benedetto anche ai suoi seguaci. Infatti i monaci non potevano possedere nulla di proprio ma tutto doveva essere in comune allo scopo di estirpare l’egoistico impulso alla proprietà .

Assoluta era anche l’autorità dell’abate, alla quale il monaco doveva piegare la sua volontà in omaggio al supremo, valore dell’obbedienza .
Quella benedettina sarebbe forse rimasta una esperienza fra le tante, se Gregorio I ( papa dal 590 al 604 e noto come Gregorio Magno per la sua ampia cultura e conoscenza della teologia ) non fosse rimasto affascinato, dalla figura di Benedetto.

Gregorio I infatti redasse una biografia del monaco, alla quale dobbiamo quasi tutto quello che sappiamo di lui.
Ma Gregorio I non si limitò solo a redigere la biografia di Benedetto, dal momento che decise anche di promuovere l’adozione della Regola in tutti i monasteri, di nuova fondazione .

In breve tempo le abbazie benedettine, divennero il modello di riferimento del monachesimo in Europa occidentale cosicché nuovi monasteri vennero fondati continuamente, in Italia in Francia in Germania .
Successivamente molti nuovi monasteri, vennero fondati in Britannia e in.... Irlanda.

E fu proprio in Irlanda che la tradizione monastica, si radicò tra il v e VI secolo modificando profondamente la cultura di quel lontano territorio che fino ad allora, era stato ai margini dell’Europa cristiana.
Infatti l’isola, non aveva mai fatto parte dell’Impero romano e fu raggiunta dal cristianesimo, grazie all’azione di missionari provenienti dalla Britannia .

Tra questi missionari rivestì particolare importanza l’aristocratico PATRIZIO, in seguito santificato, il quale è tradizionalmente considerato il fondatore della chiesa irlandese.
Tale chiesa ebbe il suo punto di forza, proprio nella istituzione di una fitta rete di monasteri. Dall’Irlanda i monaci si mossero per fondare nuove abbazie nella regione, dell’attuale Scozia anch’essa rimasta estranea al dominio romano.

Più tardi i monaci, si spinsero anche nel cuore dell’Europa romano-barbarica: fu monaco irlandese Colombano, a fondare tra le altre all’inizio del VII secolo, la splendida abbazia di Bobbio in Emilia.
Pertanto da periferia del mondo cristiano l’Irlanda, finì per diventare il centro di irradiazione di un’attività missionaria che si muoveva ormai su scala continentale.

Nell’Europa segnata dalle invasioni, dal diffondersi delle foreste e dell’incolto, in territori precedentemente abitati e coltivati e dal ristagno dell’economia rivestirono grande importanza, le abbazie benedettine .
Esse contribuirono a garantire la prosecuzione dell’attività agricola, attraverso la messa a cultura di nuove terre.

Ma esse furono anche sedi di biblioteche a volte consistenti e dotate quasi sempre di ambienti riservati, alla ricopiatura manuale dei testi classici.
Quest’ultimo aspetto si rivelò, nel lungo periodo, decisivo per la conservazione della cultura classica in generale e della letteratura latina in particolare.

Nell’impero d’Oriente continuarono a esistere grandi biblioteche, in grado di conservare i testi del patrimonio letterario dei secoli precedenti. Al contrario in Occidente la caduta dell’impero, ne aveva provocato la dispersione o la distruzione a causa delle devastazioni legate alle guerre e del diffuso disinteresse dei sovrani germanici.

In questa situazione, la nascita delle biblioteche monastiche e l’intensa attività di ricopiatura, svolta dai monaci, rappresentarono l’unica possibilità di conservazione e trasmissione di molte opere dell’antichità .
Senza l’attività di ricopiatura, svolta dai monaci, tali opere letterarie di fondamentale importanza sarebbero oggi sconosciute.

Non va infine sottovalutato che nei primissimi secoli del Medioevo, ci fu un grave regresso nei livelli culturali della popolazione e un drastico restringimento della capacità di leggere e scrivere.

In tale drammatica situazione i monaci e gli uomini di chiesa, erano tra i pochi e spesso gli unici a essere in grado di leggere e di scrivere.

Non a caso i monasteri più importanti per insegnare i rudimenti del latino e della teologia, si dotarono col tempo di scuole .
Tali scuole destinate in un primo momento alla sola formazione dei novizi, più tardi vennero aperte anche ai figli delle famiglie più ricche per i quali costituivano spesso l’unica possibilità di acquisire un’istruzione.

Prof. Giovanni Pellegrino

Bibliografia
Il monachesimo interiorizzato, Pavel Evdokìmov, Cittadella 2013
Il monachesimo Medievale. Forme di vita religiosa in Occidente, Di Clifford H. Lawrence, San Paolo Edizioni 1994
I monasteri fecero L’ Europa, Leo Mulin Raymond Oursel, Jaca Book 2019

Su l’attendibilità dei Vangeli copiato da monaci amanuensi
https://www.uccronline.it/2015/01/23/possediamo-i-vangeli-originali-no-ma-non-e-un-problema/