1958
arriva "VOLARE"
("Nel blu dipinto di blu")
e tutta la musica italiana "cambiò musica"
L 'apertura delle braccia fu non solo liberatoria per tutta la musica
ma cambiò anche il costume.

(il primo cantautore in gara al Festival di San Remo del 1958)

Qusta canzone è stata la canzone italiana più eseguita al mondo

All'inizio i pareri dei critici musicali non furono unanimi, ma alcuni più attenti scrissero:
"Quella di Modugno è senza dubbio la canzone più nuova, più originale e più estrosa di questo Festival".
"La canzone di Modugno é una rottura"
.

E l'anno dopo, nel '59, con una nuova vittoria la rottura continuò con "Piove", più conosciuto come "Ciao ciao bambina".

L'inizio:
" Mille violini suonati dal vento, / tutti i colori dell'arcobaleno / vanno a fermare una pioggia d'argento, / ma piove, piove /sul nostro amor!"
.
E prosegue:
"Ciao ciao bambina/ un bacio ancora/ e poi per sempre/ ti perderò/ Come una fiaba/ l'amore passa/ C'era una volta/ poi non c'è più!"

Sembravano parole innocenti, eppure....

Quell "'amore passa" scatenò i benpensanti, i bigotti, che si rivelarono incompetenti sul problema dei nuovi impulsi di una nuova epoca e quindi sul fenomeno della dilagante gioiosa permissività dell'incontro fra i giovani, con tanto desiderio di amicizia, di dialogo, di idillio amoroso e perchè no? anche un naturale desiderio di intimità.

Da un anno era già uscita la Pillola Contraccettiva sul mercato mondiale, ma in Italia era ancora introvabile, nessun farmacista era disposto a venderla e andare contro la morale cattolica.
Pio XII il 12 settembre del '58, alcuni giorni prima di morire, tuonò ancora una volta dal balcone, definendo la pillola "immorale!", chi la fabbrica, chi la vende, chi la usa".

La "intimità" (sessualità) precedente era considerata ancora solo come una funzione riproduttiva non legata minimamente alla comunione gioiosa sentimentale di due soggetti fatti di carne che in questo '58 i giovani stavano vivendo con i nuovi tempi.
Non proprio nuovi, visto che è così bene evidenziata questa sensualità cosmica nell''"incanto" del
Cantico dei Canticiche dalla Bibbia i preti "consiglieri" tennero nascosto per secoli.

Ed erano versi più sensuali della canzone di Modugno:
"baciami con i baci di tua bocca, prendimi con te nella tua camera,
ci allegreremo e gioiremo insieme,
gustando il tuo amore piu' del vino.
Che delizia è l'amarti....."
(primo verso del "Cantico").


Ma la morale stava cambiando anche in Italia e per i confessori divento' un lavoro troppo laborioso e duro e inoltre poco credibile, quando in confessionale dovevano convincere quei pochi coniugi che avevano il coraggio di chiedere consigli sulla prole, con la frase "per i figli ci pensa la provvidenza", si rivelarono incompetenti sul problema dei nuovi impulsi di una nuova epoca e quindi sul fenomeno della dilagante gioiosa permissività.

Del resto questi "consiglieri" se erano rimasti fedeli ai loro precetti non avevano cognizioni di causa, ne' potevano nella loro esplicita negazione, provare gli stessi impulsi, visto che questi erano stati mortificati con una scelta precisa, che non includeva divagazioni di sorta o altro tipo di carne da "gustare".

All'uomo comune, ma soprattutto alle nuove generazioni, i media indirizzavano messaggi precisi, i cui contenuti erano sicuramente distanti da qualsiasi preparazione ed esperienza teologica di base dei parroci, che rimanevano sbigottiti (e non solo loro) da questa evoluzione, dove una certa morale (la loro, quella imparata nei seminari e nelle sacrestie) veniva stravolta non in un modo come molti dicevano traumatica nella psiche dell'uomo, ma ammiccava in un modo quasi amichevole, e i messaggi erano moralmente innocui e piacevoli come le canzoni di Modugno, o i beni di consumo che gli stessi messaggi presentavano. E loro facevano una guerra a tutto questo.
Sempre di piu' si avvertiva che cio' che era stato considerato peccaminoso era un normale atteggiamento della gioia di vivere, energia vitale, giovane, nuova, pulita, dove era stata eliminata l'ipocrisia e dove il punto di osservazione dell'osservatore e dell'osservato era sicuramente diametralmente opposto, non certo speculare. Solo uno dei due vedeva il male, il peccato, la degenerazione e non era certamente il giovane a vederlo.

La musica rock, ai preti, ai bigotti, sembro' "il ballo del diavolo", quello che invitava all'amplesso, ma molto più tardi qualche parroco moderno capì che non era affatto uno strumento di Satana, ma semplicemente un modo di gioire di un gruppo. Alcuni fecero entrare perfino le chitarre nelle chiese.
Questi pochi parroci, stavano anticipando di molto gli anni 1997, quando un Papa, al suo Congresso Eucaristico nella città di Bologna lo volle celebrare con i cantanti rock. C'erano voluti 40 anni per capire quello che i giovani, senza avere addosso 70 anni di studi di teologia, avevano già capito subito.

Insomma il problema in questi anni 1958-'60, era sì molto complesso, ma solo perchè era nuovo e molto delicato. Pochissimi vi erano preparati, e moltissimi non riuscirono a capire nulla di questa rivoluzione. Fu troppo improvvisa. Perché i tabù bigotti erano ormai stati impressi nelle loro carni.

Ripetevano i preti che "la funzione primaria del matrimonio (che è poi una istituzione fatta dagli uomini) era la procreazione", "E Dio quando manda creature sono sempre da accettare con gioia".
Dimenticavano di chiederlo a quelle donne che gioia era mai quella che le voleva spose a mariti (spesso brutti, zotici, e anche vecchi) scelti dai genitori perchè era un buon partito, o perchè aveva qualche maiale e qualche vacca dentro una stalla. O chiederlo a quelle donne che procreavano solo perchè erano state violentate.
Una concezione deterministica che ignora ancora il libero arbitrio della coppia nelle sue espressioni di liberalità intimistiche, oltre quelle di carattere esistenziali economiche, ormai molto lontane dai vecchi canoni che avevano stimolato e formalizzate le unioni fra due soggetti conviventi in piccole comunità arcaiche e comunque contadine, dove non era certo la corporeità a danneggiare l'amore, ma lo spirito crasso e ottuso e l'ignoranza figlia dell' analfabetismo.

L'industria sta facendo in questo '58, la "sirena" col consumismo mirato alle donne: alle spregiudicate aperture del "Costume" vi contribui' indubbiamente molto il " Mercato" edonistico in questi fine anni '50. Ma nessuno finora ha saputo affermare con certezza se nacque prima il primo o il secondo. Se furono le aperture a sollecitare il mercato o fu il mercato a sollecitare le aperture.
Nessuno finora é stato convincente. Le tesi sono numerose e tutte si contrappongono.

C'è chi parla dell'influenza primaria dei mezzi di trasporto, chi della promiscuità favorita dal lavoro e dalla scuola, chi dall'avvento di tutti quelle pubblicazioni di riviste piene di immagini, chi invece lo attribuisce al diffuso benessere. Ma ognuna è discutibile. Una libertà sessuale stava diventando presente anche in paesi poveri, dove non ci sono mezzi di trasporto, scuole, lavoro, profumi, abbigliamento o ammiccanti riviste.

La conquistata emancipazione femminile - che sta iniziando in sordina a scendere in piazza - scambiandola come crociate di libertà per riscattare quella condizione femminile che per secoli aveva relegato la donna a pura comparsa o al massimo messa nel letto per la riproduzione puramente biologica - rivisitata oggi, appare anch'essa di un'influenza notevole ma non determinante.

La nuova civiltà nella sua fase iniziale di questi anni, sta sempre di piu' attribuendo grande importanza all'aspetto fisico, e da' molto peso alla bellezza. Ovunque nei manifesti, nella pubblicità televisiva si preme su alcuni canoni, che diventano attributi fondamentali non solo nella moda ma anche nelle pubbliche relazioni, nei rapporti personali. Finalmente si incomincia a vedere delle persone gradevoli nell'aspetto e anche nell'odorato (ricordiamoci che prima ci si lavava poco, letteralmente si puzzava e non erano di certo questi odori delle attrattive sessuali).

Ma il "Volare" fu anche questo manifesto, una donna piena di vita, in mezzo ai fiori, che esalta la profumata bellezza

Eppure una semplice fotografia di una donna provocante non era possibile utilizzarla, salvo essere subito arrestati per oscenità. Tale era l'ammiccante invito del profumo Paglieri che offriva da una manifesto una dipinta leggiadra figura femminile dove si intuiva che la modella dietro i fiori e dietro i veli era seminuda. Un manifesto che attirò lo sguardo severo della censura e che finì davanti ai giudici del tribunale. Non si vedeva nulla, ma era peccato solo immaginare cosa c'era dietro i fiori e cosa c'era dietro il velo.

Cosa curiosa: era peccato avere il desiderio di un piacere sessuale e perfino immaginario, ma nello stesso tempo - fino a questo '58 - si era esenti dal confessare di essere stati in una casa di tolleranza a soddisfare questo piacere. Infatti implicitamente non dovendo confessare la sua frequentazione di conseguenza non era peccato il meretricio. Mai nessun teologo ha mai spiegato questa contraddizione nella morale cristiana. Che così facendo non considerava la dignità umana di queste donne, meretrici fin che si vuole, ma   la "prostituzione di Stato" era pur sempre un'offesa alla "donna" come persona umana. (per la cronaca "Le case" le chiusero proprio quest'anno ''58)

Il canone di giudizio morale strettamente collegato con il mutamento dei fattori sociali ed economici stava - in questo '58 - avvenendo in un periodo critico, dove vi era una modernizzazione accelerata, molto favorita da fattori concomitanti, comunque principalmente dall'urbanizzazione e dai trasporti che andranno a innescare tutto un processo di reazione a catena, che aumenterà in progressione, e spesso in forma esponenziale.
La metropoli, la città, e anche il piccolo paese ora hanno tutte le caratteristiche per favorire le amicizie in questa forma esponenziale, dove le molteplici attività le porta a livelli impensabili, con o senza ancora i cortei di suffragette. E' la promiscuità e la frequentazione che scava il solco, i cortei successivi (famosi quelli del '72-'74 > > ) gli daranno solo forza.

Sono tutti luoghi dove si hanno tanti contatti comparativi che scatenano l'antagonismo nel presentarsi, puliti, ordinati, belli, profumate, davanti a delle persone spesse volte sconosciute ma che vogliamo accattivarci per molteplici ragioni, di studio, lavoro o semplicemente ricreative come lo sport o i mille intrattenimenti danzanti (The delle 5) che in pochi anni iniziano a proliferare nelle case di amici e conoscenti.
Sono occasioni di contatti che in questi anni la rivoluzione dei trasporti e dei mezzi di informazione favoriscono. Messi tutti insieme questi molteplici fattori favoriscono i rapporti. C'è poi il lato fisico, dove il fattore benessere contribuendo a una maggiore alimentazione e buona salute nei soggetti di entrambi i sessi, va a eliminare le carenze nutritive, le malattie, le deformità, la denutrizione, tutte componenti che una volta determinavano meno appetiti sessuali, o sicuramente di certo non li sollecitavano.

Con tutte queste favorevoli condizioni, piu' la promiscuità, piu' l'informazione, la capacità di apprezzare e volere la bellezza (intesa come un fattore sociale coagulante - cioè il piacere di avere accanto un essere umano gradevole non solo nell'aspetto ma anche nel portamento, nell'educazione, nell'abbigliamento, nella pulizia) crescono parallelamente gli impulsi sessuali e il sesso diventa qualcosa di piu' di un mezzo per avere figli, come era inteso un tempo (il 68% all'inizio del secolo uomini e donne - perfino incinte di otto mesi - ....

.... lavoravano la faticosa terra ancora con la zappa) che era finalizzato a crearsi una ciclica forza lavoro nei campi e quindi un sostegno per la successiva vecchiaia.

 

Con queste nuove concezioni, nuove opportunità di rapporti, sul lavoro, nella scuola, nelle professioni, negli sport di massa, o semplicemente sul pianerottolo di casa, cresce anche la volontà di scelta in campo sessuale e di conseguenza la capacità di apprezzare la bellezza dell' uno e dell'altro sesso. Questo processo, a fine anni '50, si accelera quando attraverso la contraccezione il sesso si separa nettamente dalla procreazione e in seguito anche dal matrimonio. E si afferra piu' che il piacere carnale, la gioia, "la delizia di amare", quella appena citata sopra del "Cantico".
Ma come spiegarlo a un prete !!?

Con tutte le interpretazioni teologiche, sociologiche e politiche, rimane il fatto che il vero nocciolo della questione era appunto questo (abbastanza biologicamente cosmico), che si iniziò a desiderare una cosa molto semplice, di amare una bella donna e condividere insieme questa gioia, e altrettanto per una donna il desiderio di amare un uomo bello e interessante. Entrambi, puliti, belli, gradevoli, quindi desiderabili, e senza ombra di commettere un attentato alla natura e opporsi a certi dogmi repressivi.

I dogmi dovrebbero sempre venir discussi, mai presi come tali. Il "reale", l'"essenziale", l'"universale" vanno sempre oltre certi aspetti della vita costruita da una Società, e altrettanto oltre la stessa vita costruita sui Dogmi, che se riflettiamo, l'una e gli altri mutano essi stessi con il tempo, i luoghi e i personaggi che li impongono, come del resto abbiamo visto all'interno di questo lungo percorso di questa storiologia.

Giustiniano l'imperatore acuì il disprezzo e la punizione delle donne di malaffare, quando stregato da una di esse, dalla conturbante Teodora, la sposò.(poi si rivelò più imperatrice di lui!).
Prima di lui lo stesso Costantino era il frutto di una delle tante concubina di suo padre Costanzo Cloro, Elena. Eppure poi si mise lui a fare certi dogmi, sia quando si trovò a discutere la religione Cattolica con quella Ariana, alternando i dogmi e alternando le due religioni, mettendole al suo servizio, secondo i suoi progetti politici.
Perfino l'assassinio, è contro la legge ritenuta morale, ma non lo è piu' quando è un assassinio fatto in guerra comandato con un ordine che non si discute, si deve partire e uccidere, volare su una città che nemmeno conosci e bombardarla.
E la morale, dov'è? E dov'è il dogma ? (che è il princìpio fondamentale di una religione, non soggetta a discussione da chi si reputa loro seguace o fedele).

Deviazioni, deformazioni, spregiudicatezza, mancanza di valori e immoralità, queste svolte di questi anni 1958-1960, erano certamente avvenute anche in passato, forse nella stessa quantità ma quelle attuali erano state portate all'attenzione da una informazione capillare, tramite i media, che si è insinuata nei piu' remoti luoghi portandole in superficie e a conoscenza, e che ora permettono ai moralisti di turno, di menare bacchettate e fustigare i costumi, tutti impegnati a dimostrare essere certi episodi un male esteso, incombente, immorale, apocalittico da anno 1000)

Negli anni che fra poco vedremo, fine anni '60, morivano il sabato sera negli incidenti stradali piu' giovani di quelli che muoiono oggi nel dopo discoteca di oggi anni 2000, allora la "droga" era la macchina, la velocità (che era massima di 100 all'ora, ma era suicida su una 600, con davanti il cofano vuoto), ma nessuno alzo' gli scudi contro la Fiat che produceva quelle auto con le lamiere che erano quasi fogli di carta, e nessuno si azzardò a criminalizzare l'auto, che faceva correre, amare e vivere e anche morire.

I puritani non hanno conoscenza della storia. Negli arcaici paesi appena un secolo fa (ed esistono ancora in certe sperdute valli italiane) i soggetti per reprimere certe pulsioni, malgrado la sporcizia dei soggetti alquanto indesiderabili, vivevano nella predicata ipocrisia, nel terrore dei tabu' cosi' bene illustrati dai "maestri"; vivevano negli odi, nel rancore, nella gelosia ossessiva, nel degrado fisico e morale, anche all'interno delle stesse famiglie dentro le quattro vetuste mura, che portavano spesso molti soggetti a impiccarsi o ad essere eliminati dalla comunità con rimedi estremi, perchè la stessa non accettava sbandamenti, insidie, violenze, e neppure gli sguardi cuncupiscenti , "animaleschi di Satana".

Ed era presente e molto diffuso l'incesto con figlie, sorelle, madri e parenti vari, gli stupri, le violenze sessuali, e diffuso era il sistematico aborto fatto dalla fattucchiera, e sempre incombente il desiderio ultimo quando si era messi in disparte e disprezzati, di appendersi a un ramo o a una trave del solaio.
Basterebbe vedere i libri parrocchiali di alcuni paesi, per rendersi conto di queste aberrazioni umane, tenute nascoste, per omertà, spesso nemmeno trascritte per salvare una morale che non esisteva affatto nella realtà quotidiana, nella sporca realtà quotidiana, dove non c'era solo la lotta contro gli elementi della natura che rendevano la vita impossibile con la incerta sopravvivenza dovuta a carenze alimentari, ma c'era la lotta sub umana nel sottosuolo degli istinti piu' bassi e in mezzo alla sporcizia materiale e morale. E questo far rimanere la gente in quelle condizioni, questo sì era veramente peccato, peccato mortale. Ma i respondabili si assolvevano da soli.

Non di meno nella famiglia borghese. I complessi, i tabu', i panni sporchi, Freud non li studiò -portandoli in superficie- ispirandosi alla plebe, ma sul modello di famiglie borghesi dove semmai la prepotenza e la violenza era praticata in un modo ancora piu' vergognoso, perchè era fatta su degli individui fragili, esercitata dall'alto del loro potere.

A partire da questi anni '60, si parlerà e diventeranno gli argomenti piu' dibattuti, la permissività sessuale, le nuove conquiste femminili, che minavano le fondamenta della famiglia, gli antichi valori.

Usciamo da quelle scellerate e ignobili valutazioni
In ogni periodo della storia, di fronte a nuovi eventi e nuove situazioni che ci investono nella maturità, se non preparati e capaci di accettarli ci rifugiamo nel passato. Ma se lo facciamo ora, in questi nostri anni sbaglieremmo!!
Se studiamo la Storia (ed è sotto gli occhi di tutti) vediamo che nell'immaginario collettivo il valore della famiglia non è stato mai cosi' forte come ora. Genitori e figli, e figli genitori.
I giovani restano volentieri in famiglia, il collante figli padre madre sorelle e fratelli non è stato mai cosi' forte. Mai cosi' tenero e affettuoso, e anche se i figli ci sembrano ribelli e i genitori incomunicabili, non è mai stato il rapporto reciproco cosi' "caldo" e "protettivo", e non per debolezza ma per maturità della famiglia stessa, ormai lontanissima da quel codice sessuofobico, maschilista influenzato da una falsa morale che provocava solo pruriginose patologie, molte tragedie, e tante fughe dalla famiglia per farsi suora o prete per la disperazione.

 

Ma con il 1958 il "Volare" e "Ciao ciao bambina" è determinante.
Non sembra ma la prospettiva romantica insita in queste due canzoni,
rovescia sì le basi del matrimonio ma pone anche l’accento sulla felicità individuale.

Ci si sposa per amore, quindi per essere “felici”: i figli che verranno semmai completeranno la felicità.

E se l’amore è un sentimento, una libera scelta, la donna assume in proprio il proprio destino:
ottiene una libertà (e una responsabilità) fondamentale, e ne consegue anche una parte attiva nella vita prima immaginabile .


Nella concezione tradizionale era consigliabile che fosse segregata in casa per assicurarsi che conservasse la sua “virtu”. Ma con l’amore romantico ella deve essere libera in qualche modo di frequentare anche appartenenti all’altro sesso altrimenti senza frequentazione non potrebbe mai nascere l’“amore” .
Soprattutto deve anche essere in grado di suscitare sentimenti profondi. Non basta che sia virtuosa, che abbia una dote adeguata, che abbia un aspetto attraente: deve avere anche una personalità, un animo sensibile, saggezza, bontà e tutte le altre doti che possano fare innamorare un uomo di lei.

Se viene meno l’amore e quindi la felicità, base del matrimonio, perché allora esso dovrebbe continuare? Non sarebbe esso un menzogna, una ipocrisia, una viltà?
Certo con questa prospettiva deriva anche una crisi dell’istituto stesso del matrimonio. Ma se due persone stanno bene insieme allora perché dovrebbero creare un legame giuridico? Non c’è allora forse il pericolo che il legame giuridico (peggio ancora se bigotto) sostituisca l’amore?

Da qui logicamente la scelta ormai molto frequente di sostituire al matrimonio legale (religioso o civile) la “convivenza”, la “coppia di fatto” che reclama la stessa considerazione e gli stessi diritti del matrimonio tradizionale.

VIVA MODUGNO

(che non sappiamo fino a che punto LUI fu cosciente di questa "rivoluzione").

Per chi vuole approfondire
con le altre notizie dell'anno '58
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