(P15) DAL COMUNE ALLA SIGNORIA
FORMAZIONE  DEGLI STATI NAZIONALI

Dal Comune alla Signoria

Tra il 1200 e il 1300, nel periodo di maggior espansione dell'economia cittadina, una nuova classe si impose sul piano economico e politico, la borghesia. Essa, pur divisa all'interno da violenti contrasti, giunse presto a dividere con l'aristocrazia il governo delle citta' e, in qualche caso, ad appropriarsene.
I continui contrasti e le lotte tra le fazioni rivali dei Comuni, portarono alla formazione delle Signorie, ossia di un governo accentrato nelle mani di uno solo, la cui autorita' garantiva la pace dello Stato. I signori ottenevano dal papa o dall'imperatore il riconoscimento del loro potere, divenendo cosi' vicari apostolici o vicari imperiali. Arrivarono poi a trasformare lo Stato in ereditario, assumendo titoli di tradizione feudale.

Alla nascita delle Signorie e al loro rafforzamento contribuirono spesso le compagnie di ventura, sorta di milizie mercenarie che combattevano ora per un signore ora per l'altro. Tra le principali Signorie furono prima i Visconti, poi gli Sforza a Milano, gli Scaligeri a Verona, i Savoia in Piemonte e i Medici a Firenze, che riuscirono a imporsi grazie all'eccezionale abilita' politica di Lorenzo il Magnifico, per lungo tempo equilibratore di tutta la politica italiana.

A Venezia, intanto, la repubblica, retta da un'oligarchia che rappresentava la classe dei ricchi commercianti e degli armatori, controllava con le sue navi il commercio del Mediterraneo: mentre il regno di Napoli viveva intanto uno splendido periodo di civilta' artistica sotto Roberto d'Angio'. Alla sua morte l'Italia meridionale passo' agli Aragonesi. Ai contrasti territoriali tra i diversi Stati, in particolare tra Milano e Venezia, pose fine, nel 1454, la pace di Lodi. L'Italia conobbe, cosi', nella seconda meta' del Quattrocento un lungo periodo di pace.

La formazione
degli Stati nazionali

Dal XII secolo in poi, il rafforzamento dell'autorita' regia porto' in vari paesi europei alla formazione di Stati unitari nazionali. Le basi su cui i re fondarono, con l'aiuto della borghesia, il loro potere, furono una efficiente burocrazia, un esercito regolare e uno stabile sistema fiscale.

In Francia i re Capetingi consolidarono faticosamente il loro potere e sostennero contro l'Impero e il Papato la loro autonomia. In Inghilterra il potere monarchico fu sin dall'inizio molto forte. Ma dopo il governo di Enrico II Plantageneto, il quale sottomise i feudatari e avvio' le riforme dell'amministrazione e del sistema giudiziario, i nobili e il clero imposero a Giovanni Senza Terra la "Magna Charta", il primo documento europeo che limita il potere regale.

Piu' tardi, con Enrico III, nacque il primo Parlamento europeo. Il possesso di feudi francesi da parte dei re d'Inghilterra porto' queste due nazioni allo scontro nella guerra dei Cento Anni. Dopo un inizio sfavorevole, i Francesi riuscirono infine a cacciare gli Inglesi, grazie anche a Giovanna d'Arco, che seppe portarli alla riscossa.
L'Inghilterra fu poi sconvolta da una logorante guerra civile, detta delle Due Rose, che porto' sul trono la dinastia dei Tudor. Nell'Europa settentrionale, intanto, le citta' commerciali, coalizzate nell'Hansa, raggiungevano un'eccezionale prosperita'.

Tra il XIV e il XV secolo s'accentuava in tutta Europa il processo di formazione degli Stati moderni. Nel 1291, con l'unione di tre Cantoni ribellatisi agli Asburgo, nasceva la Confederazione svizzera.

La Spagna s'avviava alla riunificazione (nel 1469) con il matrimonio tra Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona. Sin dall'inizio il potere regio in Spagna fu fortemente accentratore e legato alla Chiesa sino al fanatismo religioso.

In Oriente si affermava, dopo la conquista di Costantinopoli (1453), la potenza dell'impero ottomano che giunse a minacciare nella sua espansione l'intera Europa. Dalla seconda meta' del XV secolo infine anche la Russia si avviava a diventare, per opera degli energici principi di Mosca, un grande Stato unitario.

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