(P33)   LOTTE PER IL PREDOMINIO MONDIALE
                LA SPARTIZIONE DEL MONDO


La lotta
per il predominio mondiale

Nel 1875 una rivolta dei Bulgari contro l'impero ottomano diede occasione alla Russia di intervenire nei Balcani. Battuta la Turchia, lo zar offri' alla Bulgaria divenuta indipendente la propria protezione. Le grandi potenze non accettarono la nuova situazione che fu da loro ridiscussa a Berlino in un congresso convocato da Bismarck nel 1878.

Per scoraggiare la Francia, Bismarck strinse prima con l'Austria-Ungheria, poi nel 1882 anche con l'Italia, un patto detto Triplice Alleanza, che creava un potente blocco al centro dell'Europa. Il nuovo imperatore Guglielmo II, allontanato Bismarck, instauro' una politica aggressiva, sostenuta all'interno
da un intensissimo sviluppo industriale, soprattutto nel settore bellico.

La Francia reagi' alla sconfitta del '70 iniziando un'azione coloniale che la porto' in breve al possesso d'ampi territori in Africa e in Asia. Alla triplice Alleanza di Bismarck la Francia contrappose un patto con la Russia e la Gran Bretagna (Triplice Intesa). All'interno, intanto, la Terza repubblica impostava
un programma di riforma sociali.

La Gran Bretagna, padrona di un quarto del territorio mondiale, era divenuta la maggiore potenza economica, marittima e coloniale del mondo, grazie anche alla ferma guida della regina Vittoria.

Tra le grandi potenze europee, sul finire dell'800, la piu' arretrata era la Russia, dove l'abolizione della servitu' della gleba, decisa da Alessandro II, non miglioro' di fatto le condizioni dei contadini. Mentre veniva avviata l'industrializzazione, nascevano nel paese movimenti politici d'opposizione, liberali e socialisti. In seguito alla sconfitta nella guerra con il Giappone, nel 1905 scoppiarono moti rivoluzionari che costrinsero lo zar Nicola ad attenuare il proprio assolutismo.

Negli Stati Uniti, contemporaneamente all'espansione verso i territori dell'Ovest, maturava un contrasto tra gli Stati del Nord, prevalentemente industriali, e quelli agricoli del Sud, che sfruttavano il lavoro degli schiavi. Quando nel 1861 fu eletto presidente Abramo Lincoln, deciso antischiavista, undici Stati del Sud si dichiararono indipendenti dall'Unione. Segui' un'aspra guerra civile che termino' nel 1865 con la vittoria degli Stati del Nord. Da quel momento un prodigioso sviluppo industriale fece degli Stati Uniti una delle nazioni piu' potenti del mondo.

La spartizione del mondo

L'espansione coloniale dell'Europa, che ha lunga storia dietro di se', assunse negli ultimi decenni dell'Ottocento i caratteri di una vera e propria spartizione del mondo. Dell'immenso IMPERO SPAGNOLO rimasero, dopo le insurrezioni dell'America latina e la sfortunata guerra ispano-americana, pochi lembi lungo la costa nord-occidentale dell'Africa; l'altra antica potenza coloniale, il PORTOGALLO, fu soppiantata in Indonesia dall'OLANDA (al tempo dell'egemonia marittima e commerciale di quest'ultima) e dovette rinunciare al Brasile, limitando i propri possessi in Africa al Mozambico, all'Angola, alla Guinea Portoghese e alle isole del Capo Verde, e a poche basi in Asia.

In compenso nuove nazioni parteciparono alla gara: il BELGIO con l'acquisto del ricco bacino minerario del Congo effettuato dal suo sovrano Leopoldo II; l'ITALIA con la penetrazione in Eritrea e Somalia e con la successiva guerra per la Libia; la GERMANIA con cospicui stanziamenti sulle coste occidentali e orientali dell'Africa.

Nessun colonialismo poteva pero' competere con quello francese e inglese. La FRANCIA aveva perduto da tempo i suoi possedimenti nell'America del nord, il Canada e la Luoisiana, a vantaggio rispettivamente della Gran Bretagna e degli Stati Uniti, ma conservava importanti posizioni nei Caraibi, e soprattutto si impadroni' di gran parte dell'Africa equatoriale (partendo dall'Algeria e dalla
Tunisia) e di quasi tutta la penisola indocinese.

L'IMPERO BRITANNICO poi era l'unico ad abbracciare tutti e cinque i continenti: sudditi della corona, anche se dotati di autogoverno, erano i "dominions" del Canada, dell'Australia, della Nuova Zelanda; in Asia al vecchio impero indiano si aggiunsero ora la Birmania e la penisola di Malacca; in Africa una catena di colonie o protettorati inglesi si estendeva quasi ininterrotta, dopo la guerra dei Boeri, dal Cairo a Citta' del Capo, e numerosi erano gli insediamenti sull'Atlantico; non si contavano infine le isole e le basi militari appartenenti alla Gran Bretagna, alcune di grande importanza strategica, come Gibilterra, Malta e Cipro nel Mediterraneo, e Aden allo sbocco del mar Rosso.

In Asia cresceva la potenza economica del GIAPPONE, che, datosi una struttura politica ed economica di tipo occidentale, cerco' di estendersi soprattutto verso la Corea e la Cina, giungendo per questo a scontrarsi nel 1904 con la Russia zarista e a uscirne vittorioso. In CINA la secolare dinastia dei Manciu' non era in grado di affrontare le laceranti tensioni sociali che travagliavano il paese.

Di fronte alla minaccia del colonialismo giapponese ed europeo, si svilupparono all'interno movimenti xenofobi che furono pero' soffocati con l'intervento dei paesi europei. La connivenza della dinastia con le potenze colonialiste determino' una vasta opposizione nel paese, che si concreto' nella fondazione d'un partito nazionalista, il Kuomintang, il quale nel 1912 proclamo' la repubblica: ma il paese, arretrato socialmente e del tutto impreparato a mantenere un regime democratico, cadde sotto una dittatura militare.

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