(P40)  CRISI DI BERLINO E DELLA COREA
                 LA NUOVA POTENZA MONDIALE: LA CINA

La "guerra fredda"
e le crisi di Berlino e della Corea

I rapporti fra i due blocchi divennero sempre piu' difficili. Per designare questa situazione fu creato il termine "guerra fredda". Con la guerra fredda i due blocchi, se cercavano di evitare lo scontro frontale armato, non rinunciavano pero' a compiere altri atti ostili che potessero danneggiare l'avversario.

In questa situazione di continuo sospetto e di effettivo pericolo per la pace, alle difficolta' della ricostruzione civile s'aggiunse, nei paesi divisi, l'ingente spesa del riarmo, che in USA e URSS ebbe soprattutto l'aspetto d'una corsa alla produzione della bomba atomica.

La tensione fra i due blocchi rivelo' al mondo tutti i pericoli che essa comportava in occasione di due crisi che scoppiarono in due punti diversi, e lontani, del globo: a BERLINO e in COREA. Nel giugno 1948 gli alleati occidentali (America, Inghilterra, Francia) vollero favorire lo sviluppo di un legame piu' stretto fra la Germania occidentale e la zona di Berlino da loro amministrata, la cosiddetta Berlino Ovest.

I Sovietici chiusero allora le vie di accesso ai settori occidentali della citta', bloccando il rifornimento di viveri, combustibile ecc. Gli alleati risposero organizzando un gigantesco ponte aereo. Nei 320 giorni (24 giugno '48-11 maggio '49) che duro' il blocco, aerei americani e inglesi rifornirono con quasi 200.000 voli la popolazione di Berlino Ovest. Il blocco a Berlino fu tolto dai Sovietici nel 1949. Ma solamente un anno dopo scoppiava la grave crisi di Corea.

Questo paese, che era prima sotto il dominio giapponese, alla fine della guerra era stato doviso in due zone di occupazione; in queste zone, come in Germania, nacquero due Stati contrapposti: la REPUBBLICA DI COREA, nel Sud, e la REPUBBLICA POPOLARE DI COREA, a regime comunista, nel nord.

Nel giugno del 1950 le truppe nord-coreane avanzarono nella Corea del Sud. Gli USA, che avevano ottenuto dall'ONU il mandato di ristabilire la situazione precedente, inviarono un forte contingente di truppe in appoggio alla Corea del Sud, mentre l'URSS riforniva di armi la Corea del Nord. Il conflitto si approfondi', soprattutto quando a fianco dei Nord-Coreani intervennero forze volontarie della Cina popolare; nel 1953 fu concluso un armistizio che ristabiliva fra le due Coree la situazione territoriale preesistente.

Una nuova potenza mondiale:
la Cina

 

In Cina, la resistenza all'invasione giapponese e, in seguito, la liberazione, avevano coalizzato in funzione antigiapponese i due piu' importanti gruppi politici, quello nazionalista guidato da Chiang Kai-shek e quello comunista guidato da Mao Tse-tung. Cacciati i Giapponesi, il dissidio riemerse e assunse l'aspetto d'una guerra civile che coinvolgeva tutto il paese.

Dopo alcune grandi battaglie, nelle quali si avverti' il peso determinante dell'appoggio popolare a Mao, nel 1949 Chiang Kai-shek fu costretto ad abbandonare il continente e a rifugiarsi nell'isola di FORMOSA, sotto la protezione della flotta americana, mentre a Pechino, il primo ottobre, Mao Tse-tung proclamava la REPUBBLICA POPOLARE CINESE.

Nel giro di pochi anni la Cina Popolare procedeva a una serie di radicali riforme tendenti a migliorare il tenore di vita della masse contadine e ad avviare un processo di industrializzazione in cui risultato piu' clamoroso fu, nel 1964, l'esplosione della prima bomba atomica cinese. Nel frattempo fra la Cina, sempre piu' restia ad accettare la tutela politica ed economica dell'Unione Sovietica, e L'URSS si verificavano aspri dissensi in seguito ai quali la Cina accentuava la sua ambizione a diventare un nuovo paese-guida del comunismo mondiale.
Manifestazione clamorosa del dissidio che opponeva la Cina all'URSS erano, nel 1969, gli scontri militari sul fiume Ussuri, al confine tra i due paesi.
Anche la normalizzazione dei rapporti con gli USA e l'ingresso del grande paese asiatico nell'ONU vanno inquadrati nel disegno della Cina di assumere un ruolo paritario accanto alle due superpotenze mondiali. Questa politica ha avuto particolare impulso dopo la scomparsa dei due capi storici della rivoluzione, rimasti per decenni alla guida del paese, Mao Tse-tung e Ciu En-lai, morti a breve distanza di tempo nel 1976.

I loro successori, in particolare Hua Guo-feng e Deng Xiao-ping, hanno infatti accentuato la presenza cinese in diverse zone "calde" del mondo, appoggiando in funzione antisovietica movimenti rivoluzionari e nazionalistici, oppure impegnando la guerra nel modo
tradizionale nei confronti di un alleato dell'URSS come il Vietnam (1979).

Alla nuova politica internazionale della Cina (che si e' anche indirizzata ai paesi dell'Europa occidentale per spronarli a stringere i propri legami difensivi contro l'"egemonismo" sovietico) hanno fatto riscontro, sul piano interno, una intensificazione della produzione dei beni di consumo, l'abbandono di alcune strutture organizzative derivate dall'insegnamento di Mao, l'apertura agli scambi e alle relazioni con il mondo occidentale.

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