In questo articolo prenderemo in considerazione l’importanza rivestita
dall’astrologia nel mondo greco e romano.
Dobbiamo dire che in tale periodo storico, l’astrologia rivestiva
un ruolo di grandissima importanza, tanto che gli astrologi greci e romani
fornirono contributi notevolissimi al progresso del pensiero astrologico.Tra
i contributi più importanti dobbiamo segnalare quello offerto dai
Pitagorici. Essi sostennero l’esistenza di un rapporto intimo tra
matematica e musica.
Introdotto nell’astrologia questo pensiero, servì a conciliare
il principio degli opposti del filosofo Eraclito,
con una legge di moto ciclico e di corrispondenza, tra microcosmo e macrocosmo
.
Tale rapporto venne riaffermato anche da Platone
che affermò” ogni fenomeno della terra” è in rapporto
con gli eventi cosmici e che il corpo fisico dell’uomo è una
riproduzione di modelli celesti .
Platone sosteneva che esistevano stretti rapporti tra l’uomo e l’universo
.
Con, l’astrologia greca trova il suo più importante esponente,
rimasto indimenticabile per i posteri, per gli essenziali principi di trigonometria
.
Ipparco individuò il fenomeno della
processione degli equinozi , l’ubiquità dell’eclittica
l’eccentricità dell’orbita solare e altri importanti
intuizioni .
Anche Ippocrate il famoso medico greco considerato
uno dei padri della medicina credeva nell’astrologia al punto da affermare
che chi ignorava l’astrologia non poteva essere un valido medico .
Egli nella sua più importante opera asserisce che è necessario
porre molta attenzione agli astri specialmente per quanto riguarda il sorgere
di Sirio e il tramonto delle Pleiadi dal momento che in tali periodi a suo
dire molte malattie andavano incontro a improvvisi peggioramenti . Inoltre,
Ippocrate era convinto che le donne potessero partorire con maggiore facilità
quando il pianeta Venere occupava una determinata posizione astrale .
Anche Roma che a differenza della Grecia era più incline al pragmatismo
che al teoretico si lasciò affascinare dall’astrologia .
Essa penetrò a Roma al tempo delle guerre puniche e ben presto gli
astrologi diventarono i consulenti più ascoltati prima di intraprendere
qualsiasi impresa .
Nel 139 a.C. un decreto di Cornelio scacciò
da Roma tutti gli astrologi accusati di sfruttare la buona fede del popolo
e di realizzare guadagni illeciti. Dopo poco tempo essi ritornarono a Roma.
Origene cercò in polemica con Aristotele
di opporsi a ogni forma di determinismo astrologico affermando che le stelle
hanno solamente il potere di annunciare gli avvenimenti futuri ma non quello
di determinare il corso di tali avvenimenti .
Vogliamo
mettere in evidenza che Aristotele aveva affermato che il mondo materiale
era necessariamente legato ai movimenti del mondo celeste .
Il grande filosofo greco sosteneva inoltre che qualunque potenza del mondo
materiale era governata da questi movimenti .
Anche
Galeno il più importante medico romano
che influenzò per almeno mille anni la medicina credeva nella astrologia.
Egli nell’esercizio della professione medica utilizzò le sue
conoscenze astrologiche. In una delle sue opere più importanti Galeno
afferma che nell’ effettuare le diagnosi si deve tenere conto della
situazione degli astri e dei pianeti della stagione dell’anno e della
regione nella quale si trova il paziente. Tuttavia, la più importante
figura dell’astrologia del periodo romano fu senza dubbio Claudio
Tolomeo il quale dettò alcune delle regole essenziali del
pensiero astrologico . La sua principale opera fu il primo trattato sistematico
di astrologia pubblicato nel mondo occidentale conosciuto in tutto il mondo
(tale trattato fece testo per oltre 1400 anni ) .
Tolomeo elaborò anche la più famosa teoria astronomica del
mondo antico basata sulla credenza erronea che la Terra fosse situata al
centro dell’universo e che fosse il sole a girare intorno alla Terra
e non il contrario. Il sistema tolemaico venne ritenuto valido per moltissimi
secoli anche perché sembrava corrispondere perfettamente con quanto
era scritto nella Bibbia. Dopo aver parlato del pensiero di Tolomeo prenderemo
in considerazione il pensiero di Plotino .Egli credeva fermamente che esistesse
una stretta corrispondenza fra Terra e Cielo assolutamente da tenere in
considerazione per ottenere una profonda comprensione dell’esistenza
umana.
Tuttavia, in tale corrispondenza Plotino non vedeva la giustificazione del
determinismo astrologico in quanto per il grande filosofo l’uomo non
era schiavo delle misteriose forze delle stelle dal momento che gli esseri
umani erano dotati per Plotino di innate facoltà morali che permettevano
loro di determinare il corso delle proprie esistenze opponendosi in tal
modo alla possibilità di diventare schiavi delle forze astrali .
A detta di Plotino il linguaggio delle stelle era una rivelazione della
saggezza divina e per tale ragione gli uomini dovevano imparare a interpretare
tale linguaggio .
Solo comprendendo i messaggi che giungevano dalle stelle gli uomini potevano
entrare in sintonia con l’ energia divina presente nell’universo
. Plotino pensava che l’universo fosse
nato dall’ Uno di cui non possiamo né sapere nulla né
affermare nulla essendoci consentito solamente averne un’intuizione
pura .Dal Uno deriverebbe il mondo ma non per un processo di creazione bensì
per emanazione simile a quello della luce che si espande da un corpo luminoso
senza toglier nulla ad esso. Per Plotino la materia è una forma di
non essere così come le tenebre non sono una realtà positiva
ma semplicemente assenza di voce . Anche molti imperatori romani diedero
molta importanza alla astrologia. Per fare un esempio l’imperatore
Aureliano costruì nel 273 un tempio al Sole da lui considerato la
guida dei pianeti che esercitarono una grande e duratura influenza sulla
vita degli uomini. Il prestigio dell’astrologia subì un forte
declino quindi il cristianesimo acquisto importanza a Roma dal momento che
il Cristianesimo combatté l’ astrologia in quanto la considerava
un ‘arte diabolica. L’imperatore Costantino nel momento che
dichiarò il cristianesimo ”religione licita” mise al
bando l’astrologia .
Non dimentichiamo che anche Paolo aveva condannato
duramente l’astrologia nella“ Lettera
ai Romani” . In tale opera l’apostolo afferma in maniera
assoluta la supremazia di Dio ribadendo che le stelle non avevano nessun
potere sugli uomini . Sant’ Agostino
a sua volta combatté con grande impeto e violenza l’astrologia
. Tuttavia, la fede nel determinismo astrologico era troppo forte per essere
sconfitta completamente dal cristianesimo .
Infatti, la credenza dell’astrologia era troppo radicata per essere
espulsa dalla cultura romana . Essa era tanto forte da riuscire ad annidarsi
nelle pieghe della fede cristiana.
Per fare un esempio del modo in cui l’astrologia riuscì almeno
in parte a resistere all’attacco del cristianesimo vogliamo mettere
in evidenza che lo stesso imperatore Costantino
che aveva bandito gli astrologi da Roma ordinò ad un astrologo l’oroscopo
della sua nuova capitale Costantinopoli.
Inoltre, Costantino provocò lo sdegno dei cristiani dal momento che
in occasione della fondazione di Costantinopoli fece effettuare dai sacerdoti
pagani sacrifici in onore del Sole .
A dire il vero Costantino quando venne fondata Costantinopoli ordinò
che venissero eseguiti sia riti propiziatori pagani che cerimonie religiose
cristiane dal momento che voleva conquistarsi il favore sia del Dio cristiano
sia delle divinità pagane .
Dobbiamo
altresì dire che Costantino per tutta la sua vita fu molto incline
al sincretismo religioso , per tutte queste ragioni non deve sorprendere
il fatto che anche nei confronti dell’astrologia egli mantenne un
comportamento contraddittorio mettendola da un lato al bando mentre dell’altro
utilizzava i consigli degli astrologi in questioni importantissime quale
la fondazione della nuova capitale del suo impero.
A riprova del fatto che la chiesa cattolica delle origini era preoccupata
dalla persistenza della fede nel potere delle stelle possiamo citare il
fatto che essa intorno alla metà del IV secolo spostò la data
della nascita di Cristo ( comunque sconosciuta) al 25 dicembre data che
per i pagani corrispondeva alla nascita del dio Sole . Con tale scelta la
chiesa cattolica volle indicare da un lato che Cristo era il “ Sole
di giustizia” e dall’altro che non bisognava più attribuire
nessun potere agli astri .
Concludiamo tale articolo evidenziando che per la chiesa cristiana delle
origini ammettere il potere delle stelle sulle azioni degli uomini equivaleva
a negare il potere di Dio .
Prof.
Giovanni Pellegrino
Prof. Ermelinda Calabria