LA RELIGIONE
nella società contemporanea

 

( le immagini sopra: in crisi ???
sono N.d.R)

Autore: ( M. Mangieri - G. Pellegrino )

In tale articolo prenderemo in considerazione il ruolo e l’importanza della religione nella società contemporanea.

Dobbiamo premettere che la dimensione religiosa nonostante la secolarizzazione continua a rivestire un ruolo importante nella vita degli individui. Bisogna anche dire che se alcune religioni sono in crisi (vedasi la religione cristiana nel mondo occidentale) altre hanno resistito benissimo all’ impatto della secolarizzazione (vedasi la religione islamica e molte nuove religioni).

Vernette mette in evidenza che oggi assistiamo al “ritorno del religioso” sottoforma di una nuova religiosità basata sul neopaganesimo multiforme e sulle nuove religioni. Vernette afferma altresì che la nuova religiosità rappresenta una sfida durissima per la chiesa cattolica. A sua volta Del Re mette in evidenza che la diffusione dei nuovi movimenti religiosi avviene oggi nella Stimmung sempre più coinvolgente del new Age, che influenza l’atteggiamento e il comportamento dell’uomo occidentale contemporaneo.

Il New Age è un movimento neopagano che propone la metamorfosi evolutiva dell’uomo e della società mediante il rovesciamento dei paradigmi religiosi, sociali, filosofici e scientifici. In un nostro libro abbiamo scritto che il New Age è la religione dell’uomo che vuole diventare Dio, mentre la religione cristiana è la religione del Dio che diventa uomo.

Inoltre vogliamo affermare che molti sociologi sostengo che il mondo contemporaneo può essere definito post cristiano, in quanto è caratterizzato dalla crisi profonda della religione cristiana.

Prima di prendere in considerazione i segnali di tale crisi vogliamo precisare che la religione cristiana nella sua lunghissima storia ha attraversato diversi periodi critici. In primo luogo il Cristianesimo attraversò un momento difficilissimo durante le persecuzioni ordinate dagli imperatori romani sebbene in quel periodo storico l’eroismo di massa dei cristiani fece in modo che il Cristianesimo riuscisse a superare quei momenti difficilissimi diventando la religione ufficiale dell’impero romano.

Un altro momento difficile che dovette affrontare il Cristianesimo fu il periodo storico compreso tra l’ 800 e il 900, periodo nel quale le principali famiglie romane cercavano di conquistare il papato con mezzi leciti ed illeciti, ragion per cui l’elezione dei vari papi non dipendeva certamente dall’ispirazione dello Spirito Santo.

In questo periodo tristissimo della storia del Cristianesimo alcuni papi vennero assassinati per favorire l’elezione di nuovi papi appartenenti ad altre famiglie della nobiltà romana. Un altro periodo estremamente difficile fu quello in cui si verificò lo scisma di Lutero. In tale periodo il nepotismo, la simonia, la vendita delle indulgenze, la corruzione e l’ignoranza del clero nonché la negazione da parte di Lutero di importanti dogmi della religione cristiana gettarono la chiesa in un baratro profondissimo.

Oggi a nostro avviso la religione cattolica attraversa una crisi gravissima, forse la più grave della sua storia dal momento che i livelli di scristianizzazione raggiunti nella società moderna non hanno precedenti nella storia del Cristianesimo. Inoltre nel mondo contemporaneo si ha un fortissimo ritorno di credenze pagane in tutte le classi sociali. Prenderemo ora in considerazione i principali segnali della crisi della religione cattolica.

In primo luogo la crescente diffusione del New Age e delle nuove religioni.
In secondo luogo il bassissimo livello di ortoprassia e di ortodossia rilevabili nei cristiani.
In terzo luogo il gravissimo analfabetismo religioso presente in quasi tutti i cristiani.
In quarto luogo il crescente successo della magia e dell’astrologia nella società contemporanea.
In quinto luogo il fortissimo aumento dei divorzi che ha frantumato il concetto cristiano di famiglia.

L’elenco dei segnali della crisi del Cristianesimo potrebbe continuare ancora ma è preferibile fermarsi qui.

Dopo aver illustrato brevemente il ritorno del paganesimo nella società contemporanea cercheremo di definire che cos’è la religione e i motivi che giustificano la sua presenza in tutte le società e in tutti i periodi storici. La religione può essere definita dal punto di vista degli storici delle religioni e dei sociologi un tentativo di rispondere alle grandi domande metafisiche presenti nell’animo degli uomini fin dai primordi della storia dell’umanittà.
Bernardi afferma che ci sono grandi domande metafisiche alle quali tutte le religioni cercano di dare una risposta come ad esempio il significato della vita, del bene e del male, della sofferenza, della morte, nonché il desiderio di sapere se esiste una vita oltre la morte.

Proprio perché le religioni cercano di dare una risposta a tali domande, esse hanno continuato ad essere una parte importante dell’esperienza umana, influenzando il modo di percepire la realtà sociale, nonché di reagire ad essa in tutti i periodi storici. Dal punto di vista sociologico bisogna anche dire che le religioni sono state la causa di intense lotte e conflitti sia tra i membri dello stesso sistema sociale sia tra le nazioni (vedasi le crociate e le varie guerre di religione scoppiate tra cattolici e protestanti).

Tuttavia in alcuni casi la religione è stata usata come pretesto per giustificare guerre che in realtà erano conflitti che dipendevano da cause politiche ed economiche (vedasi alcune crociate che solo apparentemente erano guerre di religione).

Nella sociologia della religione e nell’antropologia culturale riveste grande importanza la differenza tra religione e magia. Nella religione l’uomo adotta nei confronti della dimensione soprannaturale un attegiamento di umiltà e sottomissione ammettendo la propria indegnità.
Al contrario nella magia l’uomo si propone di dominare ed asservire le forze soprannaturali piegandole al proprio volere mediante i riti magici. In definitiva sia la religione sia la magia mettono l’uomo in contatto con la dimensione soprannaturale. Tuttavia mentre l’uomo religioso chiede con umiltà senza pretendere niente dalla divinità, l’uomo magico è caratterizzato da una forte volontà di potenza.

Gli storici delle religioni e i sociologi della religione affermano che la religione è una forma di “ierofania” (manifestazione del sacro) mentre la magia è una forma di “cratofania”( manifestazione di potenza).

Vedremo ora le teorie intorno alla religione elaborate da Marx, Durkeim e Weber, cominciando dalla teoria di Marx. Marx ha elaborato una concezione molto negativa della religione da lui considerata “l’oppio dei popoli” in quanto a suo dire rimanda la felicità e le ricompense alla vita ultraterrena.
Inoltre per Marx la religione insegna una rassegnata accettazione delle condizioni presenti nell’esistenza terrena cosicchè scoraggia ogni tentativo dei popoli di ribellarsi allo sfruttamento messo in atto dai potenti. In estrema sintesi possiamo dire che per Marx la religione è un qualcosa di funzionale agli interessi della classe sociale che detiene il potere dal momento che tale classe ha tutto l’interesse a mantenere inalterato lo status quo esistente nella società.

Al contrario per Marx la religione è in contrasto con gli interessi del popolo che deve avere lo scopo di modificare lo status quo esistente nella società, al fine di far cessare lo sfruttamento da parte dei detentori del potere. Durkheim a sua volta definisce la religione in base alla distizione tra la dimensione sacra e la dimensione profana. Per Durkheim gli oggetti e i simboli sacri sono tenuti separati dagli aspetti ordinari della vita che costituiscono il regno del profano.

Secondo il sociologo francese le cerimonie e i riti religiosi sono essenziali al fine di stabilire un legame tra i membri della società. Per dirla in altro modo, per Durkheim la religione è il collante che mantiene uniti i membri della società. Weber d’altro canto mette in evidenza i rapporti che esistono tra religione e mutamento sociale. A dire del sociologo tedesco alcune religioni inibiscono il mutamento mentre altre lo favoriscono. L’induismo è per Weber una religione che impedisce il mutamento sociale in quanto vede la realtà come un velo per nascondere i veri problemi che dodvrebbero preoccupare gli uomini.

Per Weber l’Induismo e le altre religioni orientali favoriscono un atteggiamento di passività rispetto al mondo materiale, inibendo il mutamento sociale. Weber mette in evidenza che l’induisno ha determinato una forte cristallizzazione della società a causa della divisione in caste esistente nella società . Per l’induismo che nasce in una determinata casta sociale non può per nessuna ragione cambiare casta nel corso della sua vita, ragion per cui tutti gli individui devono accettare i vantaggi e gli svantaggi derivanti dall’appartenenza a una determinata casta sociale in maniera totalmente passiva.

Weber sostiene che il Cristianesimo, dal momento che si basa su un continuo conflitto contro il peccato può stimolare la lotta contro l’ordine sociale determinando femenomeni di mutamento sociale. Di conseguenza gli ideali del Cristianesimo possono avere un impatto destabilizzante sull’ordine sociale. Weber cita come esempio il caso del Calvinismo che pensava che il successo nella vita materiale fosse segno del favore divino cosicchè l’etica calvinista ha promosso intensi fenomeni di mutamento sociale.

I sociologi della religione hanno dedicato negli ultimi decenni molta attenzione al problema della secolarizzazione. Per secolarizzazione intendiamo la perdita di importanza della dimensione religiosa delle società occidentali contemporanee.
La secolarizzazione determina quello che Weber definisce il “disincanto del mondo” ovvero il crollo della visione metafisica del mondo.
La secolarizzazione presenta aspetti e dimensioni molteplici. Uno di tali aspetti è rappresentato dalla diminuzione del numero degli individui che partecipano alle cerimonie e ai riti di una religione. Considerando questo indicatore della secolarizzazione la religione cattolica è in crisi in quanto in questi ultimi decenni si è verificata una forte diminuzione del numero dei cattolici che vanno in chiesa la domenica.

Un altro indicatore della secolarizzazione è dato dalla misura in cui una determinata religione conserva influenza sociale e prestigio. Anche tenendo conto di questo indicatore appare evidente che la religione cattolica ha subito l’effetto della secolarizzazione in quanto la chiesa cattolica ha progressivamente perduto gran parte dell’influenza politica e sociale che esercitava in passato.

Il terzo indicatore della secolarizzazione è dato dai livelli di ortoprassia e ortodossia degli adepti di una determinata religione.

Chiariamo che per livelli di ortoprassia si intende il numero di adepti di una data religione che mette in pratica i precetti religiosi. Invece per livello di ortodossia si intende il numero di adepti che ha credenze compatibili con i dogmi della religione in questione.
Appare chiaro che quando i livelli di ortoprassia e di ortodossia diminuiscono una religione è soggetta a fenomeni di secolarizzazione. Anche tenendo conto di questo indicatore è evidente che la religione cattolica è interassata da forti fenomeni di secolarizzazione.

Per concludere il nostro discorso sulla religione vogliamo mettere in evidenza che nelle nazioni occidentali dominano incontrastati il sincretismo e l’indifferentismo religioso. Col termine sincretismo religioso si intende la tendenza degli individui a costruirsi un sistema religioso personale prendendo a prestito elementi dottrinali derivanti da religioni diverse. Molti cattolici nella società contemporanea praticano il sincretismo religioso.
Per indifferentismo religioso si intende, invece, la tendenza a considerare tutte le religioni ugualmente valide per raggiungere Dio, minimizzando le notevoli differenze dottrinali che esistono tra le principali religioni mondiali.

Detto ciò riteniamo concluso il nostro discorso sulla religione nel mondo contemporaneo.


Autore: ( M. Mangieri - G. Pellegrino )

(l'immagine: N.d.R.)

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