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( a fondo pagina) ) "LA PRIMA RIVOLUZIONE PROLETARIA"
è invece una pagina di Goffredo Adinolfi

LA COMMUNE DEL 1870-71
( in fondo è compresa la canzone )


(Questa famosa immagine, molti esperti affermano che si tratta di un fotomontaggio propagandistico)

Di questa rivoluzione, troppo presto rientrata, si e' detto che i dannati della terra hanno tentato la conquista del cielo. Vero o meno che sia, resta indiscutibile il fatto che la Commune di Parigi ha mostrato, anticipando i tempi, quali possono essere i limiti di quella rivoluzione proletaria che Marx andava predicando da anni.
Resta comunque il fatto che, dopo oltre 130 anni, la maggior parte delle societa' moderne beneficia di quei principi, frettolosamente elaborati, durante la breve vita della Commune, che oggi nessuno si sogna piu' di discutere:
a - principio di uguaglianza di tutti gli uomini
b - parita' di diritti per ambo i sessi
c - separazione tra chiesa e stato
d - soppressione dei finanziamenti al culto
e - eliminazione delle ingerenze della chiesa nei servizi pubblici
f - insegnamento pubblico laico, gratuito ed obbligatorio
anche se occorre sottolineare che per i punti da c) a f) l'Italia vive ancora in periodo pre-rivoluzionario.

La breccia di Porta Pia, avvenuta nello stesso periodo, aveva lasciato ben sperare, sino a quando Mussolini ha riportato indietro l'orologio della storia con il suo famigerato concordato. La Commune ha avuto il merito di sottolineare che il vizio del sistema democratico e' la delega che, pur dando vita ad una assemblea che rispecchia le opinioni dei cittadini, l'indipendenza stessa dei delegati si risolve poi in atteggiamenti molto piu' propensi a mantenere il proprio potere ed i propri privilegi, piuttosto che rendere servizio agli elettori.

Merito della Commune e' stato quello di avvicinare gli eletti agli elettori ed a sottoporli ad un continuo e diretto controllo della base. La rivoluzione communarda ha avuto seguito anche nella provincia dove numerose citta' si sono costituite in Communi, con esperienze del tutto effimere e subito soffocate dalla reazione governativa. Vanno ricordate le citta' di: Marsiglia, Saint-Etienne, Tolosa, Narbonne, Creusot, Limoges, Perpignan, Grenoble, Nantes, Bordeaux, Lille, Lione, ecc. Esistono poche tracce di collegamenti o di legami tra queste esperienze e quella parigina.


DATI ORIENTATIVI

All'inizio del decennio 1870 Parigi, espansa oltre i limiti ristretti della antica cinta daziaria e suddivisa in 20 arrondissements (quartieri), conta all'incirca 1.800.000 abitanti. Di questi: - 600.000 sono operai e manovali - 250.000 ragazzi in eta' scolastica - 485.000 elettori regolarmente iscritti alle liste elettorali.
La citta' dispone di 5 stazioni ferroviarie, gestite da compagnie private, che consentono di usufruire di 16.500 Km di strade ferrate, che collegano qualsiasi punto della Nazione. In citta' si circola a piedi, in fiacre per chi se lo puo' permettere, oppure in omnibus a cavalli. I cavalli dedicati al trasporto cittadino sono circa 100.000 e le vie della citta' non possono essere percorse al galoppo. La posta e' ormai un servizio pubblico e due compagnie telegrafiche assicurano i collegamenti piu' urgenti. Solo le principali vie cittadine sono dotate di illuminazione pubblica a gaz o a petrolio. Quasi tutte le case dispongono di riscaldamento a carbone, mentre sono ancora molto poche quelle che dispongono di acqua corrente; solo una casa su dieci e' collegata alla rete fognaria. Gli opedali cittadini sono 150. L'ordine pubblico e' assicurato da: - 80 commissari di quartiere - qualche centinaio(?) di ispettori - 6000 agenti di polizia


NOTA - Nelle pagine di questa cronologia vengono trattati:

Con questo colore: la versione è del Governo Nazionale;
Con questo colore: la versione è della Commune;
Con questo colore: note integrative e commenti.

 

I PRECEDENTI


27-28-29/07/1830 Rivoluzione delle Tre Giornate Gloriose contro l'autoritarismo monarchico, che provoca l'abdicazione di Carlo X e l'instaurazione della Monarchia di Luglio, con re Luigi-Filippo I.

**/01/1832 Blanqui dichiara che la parola Proletario designa la professione di 30 milioni di francesi che vivono del loro lavoro e che sono privati dei loro diritti politici.

Luigi-Filippo I nomina Thiers Ministro dell'Interno.

14/04/1834 Thiers reprime duramente i movimenti repubblicani di Lione e Parigi.

**/**/1840 Proudhon pubblica: Che cos'e' la proprieta?

**/**/1848 Marx ed Engels pubblicano il Manifesto del Partito Comunista.

22-23-24/02/1848 Rivoluzione repubblicana di Febbraio; abdicazione di Luigi-Filippo I e proclamazione della II Repubblica.

**/06/1848 Insurrezioni operaie di Giugno represse sanguinosamente dal Generale Louis-Eugène Cavaignac.

10/12/1848 Luigi Napoleone Bonaparte viene eletto Presidente della Repubblica.

02/12/1851 Colpo di stato di Luigi Napoleone Bonaparte che scioglie l'Assemblea Nazionale ed assume un potere dittatoriale assoluto.

02/12/1852 Un plebiscito proclama Luigi Napoleone Bonaparte Imperatore dei francesi, con il nome di Napoleone III.

29/09/1864 Fondazione dell'Associazione Internazionale dei Lavoratori.

**/12/1869 Fondazione della Camera Federale delle Societa' Operaie.

19/07/1870 La Francia dichiara guerra alla Prussia. L'Assemblea Nazionale sospende, per tutta la durata della guerra, il pagamento dei canoni di affitto dovuti ai proprietari di immobili e proroga la scadenza dei pagamenti degli effetti commerciali.

Che cosa abbia veramente spinto Napoleone III a dichiarare guerra alla Prussia e' ancora materia di studio da parte degli analisti. Le ipotesi formulate sono state molte, qualcuna anche convincente ma non esaustiva. Si e' parlato di intrighi di Bismark, di Guglielmo I di Prussia, di offese all'orgoglio nazionale francese e tante altre motivazioni. Qualcuno ha anche accennato alla personale "dabbenaggine" di Napoleone I, un parvenu al potere imperiale; in fondo, e' stato fatto notare che anche Cavour era riuscito a coinvolgerlo, ficcandogli tra le lenzuola la Contessa di Castiglione (vedi > >

04/08/1870 Prima disfatta francese a Wissenbourg.

08-09/08/1870 Manifestazioni a Parigi contro l'Impero. Caduta del ministero Ollivier.

18/08/1870 Bazaine, con la sua armata di 100.000 uomini, e' accerchiato, a Metz, dalle truppe del generale prussiano Moltke.

01/09/1870 Disfatta di Sedan e capitolazione di Napoleone III. Le truppe imperiali erano al comando del generale Mac-Mahon che, dopo una breve prigionia, ripara a Parigi.

Napoleone III restera' prigioniero in Germania sino alla fine della guerra; in seguito vivra' in esilio in Gran Bretagna sino alla sua morte, avvenuta nel 1873.

04/09/1870 Proposta di formazione di un "Governo di Difesa Nazionale", fatta da 12 deputati del Dipartimento della Senna, guidati dal Generale Trochu, governatore militare di Parigi. In realta' il Governo di Difesa Nazionale, che si viene a costituire dopo la caduta di Napoleone III, nella incertezza del momento, e' propenso ad una resa ai prussiani. Questa soluzione consentirebbe, anche e sopratutto, di raccogliere forze per contrastare la rivoluzione interna che ormai dilaga in tutto il paese non occupato dalle forze nemiche; meglio quindi la resa che le riforme sociali.

Alla notizia della disfatta di Sedan la folla si riunisce a Palais Bourbon (Assemblea Nazionale) e poi marcia verso lo Hôtel de Ville dove chiede la proclamazione della Repubblica. In effetti, non tutti sono d'accordo con il Governo di Difesa Nazionale, che in fondo non vuole "difendere" niente; mira solo all'armistizio. Un gruppo di deputati repubblicani moderati, guidati da Favre e da Gambetta, proclamano la III Repubblica e la difesa ad oltranza contro i prussiani.

Parigi vive in una strana atmosfera, incerta e quasi allegra, mentre si va sempre piu' diffondendo il sospetto di un tradimento da parte del Governo, troppo ansioso di contrattare la resa per poter disporre di risorse da opporre ai movimenti che, in tutto il paese, chiedono profonde riforme sociali.

Molti militari dell'esercito regolare camminano per strada con fiori infilati nelle canne dei fucili. Il sentimento dei parigini e' combattuto tra quello slancio di fierezza personale, con il quale resistera' all'assedio prussiano e, d'altra parte, da un desiderio di profondi cambiamenti politici.

18/09/1870 Intanto i prussiani non perdono tempo. Le loro armate sono alle porte di Parigi e danno inizio ad un assedio che durera' 138 giorni. Un terzo del territorio francese e' ora occupato dai prussiani.

Nella Francia meridionale, non occupata dalle truppe nemiche, viene dato il via alla formazione della Ligue du Midi, con chiari intenti rivoluzionari e repubblicani.

La difesa di Parigi e' affidata a 150.000 soldati regolari, bloccati in citta', ed a 300.000 Guardie Nazionali parigine (praticamente tutta la popolazione maschile adulta).
L'esercito assediante dispone invece di 202.000 uomini di fanteria, 33.794 di cavalleria e di 898 pezzi di artiglieria; ogni pezzo di artiglieria e' dotato di 800-900 colpi.

07/10/1870 Gambetta, Ministro dell'Interno, lascia Parigi in mongolfiera. Si rechera' in Provenza, nel disperato tentativo di rianimare la difesa nazionale, promuovere la formazione di nuove truppe da opporre ai prussiani ed organizzare movimenti di guerriglia nei territori gia' occupati. Le sue intenzioni verranno frustrate dal Governo di Difesa Nazionale, frettoloso di giungere ad un armistizio, per salvare il salvabile. Léon Gambetta, eletto in 8 dipartimenti, era contrario ad un armistizio con i prussiani; politicamente era propenso all'istituzione di una Repubblica radicale, assai simile a quella che verra' caldeggiata dalla Commune.

LÉON GAMBETTA (1838-1882) - Originario di una famiglia ligure emigrata in Francia, brillante avvocato, si distingue per le sue solide idee repubblicane.
Nel 1869 viene eletto deputato e diventa il capo della opposizione contro l'imperialismo di Napoleone III. Dopo la disfatta di Sedan proclama la decadenza di Napoleone III e l'istituzione della Repubblica. Dopo i fatti del 1871 fonda il giornale La République Française e si fa strenuo promotore dell'idea repubblicana in tutto il paese.
Nel 1877, come leader dell'opposizione repubblicana, mette alle strette il Presidente, filo monarchico, Mac-Mahon e lo costringe alle dimissioni. Rifiuta la nomina a Presidente della Repubblica ma accetta quella di Presidente dell'Assemblea Nazionale e da vita ad un "grande ministero di Unione Repubblicana".
Muore in un incidente nel Dicembre del 1882.
Gambetta e' stato riconosciuto come uno dei piu' grandi fautori della Repubblica e l'ideatore/codificatore delle caratteristiche fondamentali del pensiero repubblicano.
L'urna con le sue ceneri e' conservata al Pantheon di Parigi.

08/10/1870 Una manifestazione prevista in piazza Hôtel de Ville non ha luogo, per problemi contingenti collegati con l'assedio prussiano.

27/10/1870 Bazaine capitola, a Metz, con la sua armata, dopo una resistenza del tutto formale. Questa resa verra' considerata dai parigini come la conferma di quelle voci di tradimento della cricca militare imperiale, che da tempo vanno diffondendosi. Dopo la guerra Bazaine verra' processato per questa resa alquanto improvvida.

28-30/10/1870 Fallimento di una prima sortita da Parigi in direzione di Le Bourget, organizzata per tentare di ricongiungersi alle altre armate francesi, che cercano di indebolire i fianchi della compagine prussiana.

31/10/1870 Movimento insurrezionale a Parigi. Si va sempre piu' diffondendo il sospetto di tradimento, da parte del Governo e della cricca militare, che hanno trascinato il paese in una avventura di guerra, destinata al fallimento per la boria, l'ignavia e l'incompetenza dei generali.

Flourens, con i suoi seguaci del quartiere di Belleville, si impadronisce dello Hôtel de Ville riconquistato poi, in serata, dall'esercito regolare.

GUSTAVE FLOURENS (1838-1871). Studente brillante, a soli 25 anni ottiene una cattedra di Storia Naturale al Collège de France, dalla quale verra' poi allontanato a causa dei suoi insegnamenti atei, materialisti e contrari al regime bonapartista.
La sua partecipazione alle agitazioni politiche gli fruttera' parecchie condanne.
Il giorno stesso della sua uccisione, appare in libreria il suo volume "Parigi Liberata", del quale verranno fatte ben cinque edizioni in un mese.
Ancora oggi e' considerato, dalle sinistre, come un personaggio leggendario.

03/11/1870 Plebiscito a Parigi che approva e conferma i poteri del costituendo Governo di Difesa Nazionale, come era stato proposto il 4 Settembre. I risultati sono stati: 321.000 si 52.000 no La preponderanza dei voti monarchici/conservatori non lascia presagire nulla della rivoluzione proletaria che cova da tempo a Parigi.

05-07/11/1870 Elezione delle 20 Municipalita' di quartiere (Arrondissements).

03/12/1870 Fallimento di una sortita in direzione di Champigny.

21-22/12/1870 Secondo fallimento di un tentativo di penetrazione su Le Bourget.

05/01/1871 La situazione a Parigi e' particolarmente drammatica; il freddo molto intenso e la fame stanno mettendo a dura prova la popolazione ed i difensori. A peggiorare la situazione sono iniziati i bombardamenti sulla citta', eseguiti dall'artiglieria prussiana con cannoni a media gittata. In pochi giorni questi bombardamenti provocheranno circa 100 morti e 250 feriti tra i civili che abitano i quartieri disposti sulla riva sinistra della Senna.

19/01/1871 Gli assediati tentano una disastrosa sortita in direzione di Buzenval e Montretout. E' un tentativo di forzare il blocco, simile a quello tentato il 28 Ottobre.

Intanto comincia a farsi strada, tra la popolazione stremata, l'idea di una Commune, simile a quella costituita 80 anni prima (Anno II della rivoluzione), dal movimento giacobino.

Hanno partecipato alla sortita 40.000 uomini, fidando nella copertura che avrebbe potuto offrire, ad ovest, il forte di Mont Valerien. Questa e la precedente sortita del 28 Ottobre sono stati due eventi disastrosi che hanno causato circa 5000 morti senza alcun tangibile risultato.

22/01/1871 Manifestazione insurrezionale, davanti allo Hôtel de Ville, che provoca la morte di un manifestante (Sapia).

23/01/1871 Jules Favre, a Versailles, comincia a negoziare la capitolazione.
26/01/1871 Alla mezzanotte viene firmato un armistizio, in base al quale le ostilita' vengono sospese per 21 giorni. I forti che costituivano le difese esterne di Parigi vengono consegnati ai tedeschi: - Mont Valerien - Issy - Vanves - Montrouge Le truppe dell'esercito regolare, di presidio a Parigi, sono disarmate.

28/01/1871 L'nnuncio dell'armistizio, per quanto deprecato, consente ai parigini di tirare il fiato, dopo le sofferenze di un inverno terribile.

08/02/1871 Elezione dell'Assemblea Nazionale. Dopo la sparizione di Napoleone III, non e' ben chiaro chi governa legittimamente la Francia e chi ha il potere di negoziare la pace con la Germania. Il governo che si viene a formare dopo le elezioni e' alquanto incerto ed incapace di costituire una maggioranza stabile. Sono stati eletti, nei dipartimenti non occupati dai prussiani, rispettivamente: - 400 deputati della destra monarchica decisi alla restaurazione dell'Impero e della Monarchia, ed alla firma della pace; - 150 deputati della sinistra repubblicana che puntano decisamente ad un rovesciamento istituzionale; - 100 deputati del centro con idee molto incerte.

Parigi invece la pensa diversamente; su 43 deputati eletti: - 36 sono repubblicani ed ostili al trattato di pace; tra questi alcuni spiccano per le loro idee di estrema sinistra quali: Louis Blanc, Victor Hugo, Gambetta, Garibaldi, Rochefort, Pyat, e Malon.

Si apre cosi' un divario insanabile tra la Capitale ed il Governo legittimo dell'Assemblea Nazionale, ritenuto una espressione della Provincia rurale retrograda e succube della monarchia e del clericalismo.

Giuseppe Garibaldi non si era mai adattato al pre-pensionamento, impostogli dai Savoia in quel di Caprera.
Nel 1870 era sbarcato a Parigi per mettersi a disposizione di quanti aspiravano alla Repubblica.

12/02/1871 Prima riunione dell'Assemblea Nazionale a Bordeaux, sistemazione provvisoria del governo. L'Assemblea sembra ben predisposta all'accettazione di un pace, anche umiliante, e ad un ritorno della monarchia.

15/02/1871 Costituzione provvisoria della Federazione della Guardia Nazionale (definitiva il 3/3/1871). E' l'inizio di una guerra sorda tra Parigi ed il Governo legittimo.

La risposta del Governo non si fa attendere ed e' del tutto impopolare; viene soppresso il soldo di franchi 1,50 riconosciuto e necessario alle Guardie Nazionali, durante l'assedio prussiano.

Il soldo della Guardia Nazionale andava da 1,50 franchi a 2,75 per quelli che avevano diritto agli assegni familiari.

17/02/1871 L'Assemblea Nazionale designa Adolphe Thiers come capo del potere esecutivo del nuovo Governo di Difesa Nazionale e Grèvy come presidente dell'Assemblea. Adolphe Thiers non ha mai goduto di buona fama presso i parigini, da sempre ritenuto di essere un fautore del conservatorismo. Viene subito ribattezzato come "Thiers I, re dei capitolardi".

ADOLPHE THIERS (1797-1877) - Uomo politico, giornalista e storico; una delle figure politiche piu' ambigue del 1800 francese.
Fondatore e direttore del giornale di opposizione (a cosa?) Le National, si fa "apostolo" di una monarchia parlamentare ed appoggia l'ascesa al trono di Luigi-Filippo d'Orléans.
Ministro degli Interni, dal 1832 al 1834, reprime senza esitazione le insurrezioni republicane di Lione e di Parigi, di questi anni.
Capo del Governo dal 1836 al 1840, entra in contrasto con la monarchia e viene silurato e sostituito con Guizot. Tornato in politica, dopo qualche anno di assenza, sostiene la candidatura a Presidente della Repubblica di Luigi Napoleone che, dopo il colpo di stato del 2/12/1851, lo caccia dal paese.
Rientrato in Francia, viene eletto deputato a Parigi e stigmatizza (coerenza a parte) le politiche di Luigi Napoleone, alias Napoleone III.
Nel 1871 assume, nei confronti della Commune di Parigi, un atteggiamento ferocemente ostile e promuove atti di sanguinosa repressione nei confronti della citta'; questo gli fruttera', nell'Agosto 1871, l'elezione a Presidente di quella Repubblica che ha sempre osteggiato. Le sue ambiguita' politiche lo costringeranno, nel 1873, ad abbandonare definitivamente la vita pubblica.


24/02/1871 Al Casino di Vauxhall (Rue de la Douane) viene tenuta un'assemblea di 2000 delegati della Guardia Nazionale. Nel corso delle discussioni viene proposta la costituzione di una "Federazione della Guardia Nazionale" che riunisca tutte le legioni che presidiano gli arrondissements e ne garantiscono la sicurezza. La proposta viene accettata.

Manifestazioni alla Bastiglia. Parigi e' in una situazione di insurrezione latente e di anarchia amministrativa; i Municipi degli arrondissements si sono resi indipendenti dal potere centrale e vengono gestiti in autonomia da Comitati Popolari di Quartiere.

26/02/1871 Firma a Versailles dei preliminari di pace, che verranno ratificati dall'Assemblea Nazionale l'1/3/1781.

La Guardia Nazionale raduna i propri 400 cannoni a Montmartre e nel quartiere di Belleville.

Si trattava di cannoni fabbricati, in buona parte, con i fondi di una sottoscrizione popolare, patrocinata da Victor Hugo, durante l'assedio prussiano.

27/02/1871 Un centinaio di battaglioni della Guardia Nazionale sfila in piazza della Bastiglia, al canto della Marsigliese, per commemorare l'anniversario della proclamazione della II Repubblica, avvenuta nel 1848.

01-03/03/1871 L'Assemblea Nazionale, nella sua sede provvisoria di Bordeaux, ha ratificato i preliminari del trattato di pace, con 545 voti favorevoli e 107 contrari; le condizioni, imposte dai tedeschi, sono talmente dure che alcuni deputati si dimettono per protesta: Gambetta,Victor Hugo, Pyat, Rochefort e Malon.

I tedeschi occupano, per tre giorni, i Champs-Elysées; il quartiere si spopola e tutta la citta' si ricopre di bandiere nere. Si temevano manifestazioni popolari che avrebbero potuto degenerare in un massacro. Per fortuna i cittadini obbediscono all'invito alla calma riportato sul cosidetto Manifesto Nero, affisso a cura del Comitato Centrale della Guardia Nazionale.

L'occupazione prussiana di Parigi e' stato un atto del tutto simbolico, previsto in una clausola del trattato di armistizio. In pratica, malgrado l'assedio, i prussiani non erano mai riusciti ad entrare nella citta'; bisognava dunque dare alle truppe tedesche un "contentino".

03/03/1871 Costituzione della Federazione Repubblicana della Guardia Nazionale nei termini e con le caratteristiche previste il 24 Febbraio, durante l'assemblea al Casino di Vauxhall. Scopo fondamentale: la difesa della Repubblica intesa come unica forma di governo possibile.
La Federazione puo' ora contare su 180.000 fucili e 400 cannoni.
La 1ª Internazionale Socialista partecipa alla Federazione, rappresentata dai suoi delegati Varlin, Pindy e Bouit.

L'Assemblea Nazionale controbatte l'iniziativa nominando d'autorita' il generale Aurelle De Paladines come comandante in capo della Guardia Nazionale; una provocazione pericolosa essendo antica prerogativa della Guardia eleggere , in piena liberta', i proprii ufficiali. L'Assemblea Nazionale nomina inoltre il generale bonapartista Vinoy governatore militare della Capitale, al comando del presidio dell'Esercito regolare dislocato in citta'.

10/03/1871 L'Assemblea decide il proprio trasferimento a Versailles, ormai evacuata dai prussiani, togliendo a Parigi la prerogativa di Capitale della nazione.

Inoltre l'Assemblea revoca i provvedimenti, presi nel Luglio 1870, sulla sospensione degli affitti e delle scadenze commerciali. Questo getta lo scompiglio in tutte le attivita' commerciali di Parigi e pone le premessa per centinaia di fallimenti, vista la scarsita', ormai cronica, di denaro circolante.

La manovra sul contenimento dei canoni di affitto si era resa necessaria, da tempo ed indipendentemente dagli eventi bellici, a seguito degli sventramenti, ordinati dal Barone Haussmann, di molti antichi quartieri, per una moderna sistemazione urbanistica. La scarsita di alloggi che si era venuta a creare aveva provocato un aumento dei canoni di affitto del 60-70%.

11/03/1871 Il generale Vinoy, forte dell'appoggio dell'Assemblea Nazionale, non perde tempo e ordina la soppressione di 6 giornali di matrice rivoluzionaria e la chiusura dei clubs politici di Parigi.

Blanqui e Flourens, esponenti della sinistra rivoluzionaria, si danno alla macchia e vengono condannati a morte in contumacia.

I "Clubs", libere associazioni politiche di cittadini, molto importanti durante la Grande Rivoluzione, dopo la restaurazione erano praticamente scomparsi; vengono riscoperti durante la Commune e tengono le loro riunioni, solitamente di sera, in chiese destinate a tale scopo. L'ingresso varia da 1 a 5 soldi, a copertura delle spese di illuminazione.

15/03/1871 Elezione del Comitato Centrale della Federazione della Guardia Nazionale.

16/03/1871 Thiers si installa a Parigi per "pacificare" la citta'.

17/03/1871 Thiers riunisce a Parigi un Consiglio dei Ministri: si decide di togliere i cannoni della Guardia Nazionale da Montmartre e da Belleville.

Blanqui e' arrestato in Provincia. Processato e condannato per sedizione, restera' in carcere sino al 1877.

Sabato 18/03/1871 * 1º Giorno Fallimento della ripresa dei cannoni. Thiers tenta di far togliere i cannoni, appartenenti alla Guardia Nazionale parigina, concentrati a Montmartre ed a Belleville, ma Parigi si solleva. Doveva essere un colpo di mano, a sorpresa, previsto per le ore tre del mattino, ma il comando dei governativi ha sbagliato nel predisporre il necessario per la discesa dei cannoni lungo i ripidi pendii della collina di Montmartre: attacchi, cavalli, ecc. La sorpresa scade cosi' in una serie di disordini, di esitazioni e di rumori tali da risvegliare la gente dei quartieri, che si oppone al trasferimento dei mezzi. In nottata erano stati affissi dei manifesti del governo che si pensava fossero utili a calmare la folla, gettando il discredito sulla Guardia Nazionale e sul suo Comitato Centrale. Era stato previsto l'impegno di circa 10.000 soldati governativi, parte dei quali collocati in punti strategici della citta', per sedare eventuali tumulti. Qualche ufficiale ordina ai soldati di sparare ma questi rifiutano e fraternizzano con la folla. Nel corso del trambusto, vengono fatti prigionieri due generali governativi: Clément Thomas e Lecomte. In serata verranno trascinati a Montmartre, dalla folla inferocita, e fucilati senza processo, dalla Guardia Nazionale, contro un muro di Rue des Rosiers.

Nel primo pomeriggio viene dato ordine alle truppe governative di ripiegare sulla Scuola Militare, presso il Campo di Marte. Visto l'esito dell'azione e temendo il peggio, Thiers da ordine al governo di ripiegamento generale su Versailles e scappa da Parigi scortato da una squadra di gendarmi. In un primo momento non tutti i ministri lo seguono; molti si vergognano delle loro paure e delle loro debolezze. Si convinceranno alla fuga quando vedranno sorgere, in vari punti della citta', le prime rudimentali barricate. In serata la folla occupa pacificamente le principali caserme cittadine, ormai evacuate, e la Prefettura di Polizia.

Avrebbe potuto essere solo un incidente, invece la capitale, stravolta da mesi di assedio prussiano, umiliata dalla disfatta, dall'armistizio e dal sospetto di tradimento dell'esercito governativo, si rivolta decisamente.

Se la fucilazione di Lecomte e' stata una rabbiosa reazione contro il tentato colpo di mano del governo, quella di Thomas e' dovuta ad una vendetta a lungo meditata. Nel 1848, Thomas era stato il responsabile di una dura repressione della insurrezione proletaria e il popolo non aveva ancora dimenticato il triste episodio.

Domenica 19/03/1871 * 2º Giorno Parigi e', per ora, abbandonata a se stessa. Il Comitato Centrale Provvisorio, installato allo Hôtel de Ville e un po' frastornato dal potere improvviso che si trova a gestire, annuncia le elezioni per dotare Parigi di un Consiglio della Commune. Tra i primi provvedimenti si hanno:
- ripristino del blocco delle scadenze commerciali e degli affitti
- abolizione delle norme restrittive che erano state stabilite durante lo stato d'assedio
- liberazione dei detenuti politici
- soppressione dell'esercito regolare (che ormai ha lasciato la citta'), affidando interamente la difesa alla Guardia Nazionale.

Tentativo di conciliazione tra i sindaci degli arrondissements ed i deputati di Parigi, che fanno pur sempre parte dell'Assemblea Nazionale e non sempre condividono le proposte rivoluzionarie dei sindaci stessi.

Lunedi 20/03/1871 * 3º Giorno L'Assemblea Nazionale e' ormai definitivamente sistemata a Versailles che diventa, di fatto, la capitale della Francia. Nei giorni a seguire, molti funzionari ed impiegati dei ministeri e degli enti pubblici, seguiranno l'Assemblea Nazionale ed il Governo a Versailles, creando in tal modo una grave carenza di personale amministrativo, alla quale la Commune dovra' sopperire con ingenti sacrifici. Le sedi ministeriali di Parigi sono praticamente deserte; solo un impiegato su 4 e' rimasto al suo posto. L'esodo degli impiegati pubblici a Versailles ha generato una situazione caotica; i prezzi salgono alle stelle. La carenza di locali disponibili obbliga il Governo di Versailles a mettere in congedo retribuito i due terzi del personale.

Il Comitato Centrale Provvisorio ordina alla Guardia Nazionale di occupare i forti che costituiscono la difesa esterna di Parigi:
- Ivry
- Bicêtre
- Montrouge
- Vanves
- Issy.

Martedi 21/03/1871 * 4º Giorno Le truppe dell'Assemblea Nazionale occupano il forte di Mont-Valèrien.

Prima manifestazione degli Amici dell'Ordine; si tratta di un movimento conservatore, dai tratti non ben definiti, ostile alle idee repubblicane.

Mercoledi 22/03/1871 * 5º Giorno Manifestazioni insurrezionali in molte citta' della Provincia.

Manifestazioni violente degli Amici dell'Ordine represse a Place Vendôme dalla Guardia Nazionale.

L'Assemblea Nazionale ha respinto l'istanza, presentata da alcuni deputati di Parigi, affinche' venga riconosciuta la legittimita' del Consiglio Municipale di prossima elezione, ed il diritto della Guardia Nazionale di eleggere i proprii ufficiali. L'Assemblea oppone un rifiuto netto a questa che potrebbe essere una possibile riconciliazione ed un una pacifica coesistenza di un Governo monarchico con una capitale a statuto privilegiato.

Giovedi 23/03/1871 * 6º Giorno A Parigi il manifesto Mort aux Voleurs inasprisce le pene a carico di chi approfitta della situazione per rubare e saccheggiare. Anche il gioco di azzardo, praticato sulla pubblica via, viene proibito.

Domenica 26/03/1871 * 9º Giorno - Hanno luogo in tutti i quartieri di Parigi (arrondissements) le elezioni della Commune.

L'affluenza alle urne non e' stata entusiasmante: mediamente il 45% degli aventi diritto al voto. Sono stati eletti 80 consiglieri (compreso Blanqui, il quale e' stato arrestato il 17/03); molti consiglieri appartengono a correnti moderate quali monarchici, ecc.

LOUIS-AUGUSTE BLANQUI (1805-1881). Nato per fare il rivoluzionario; e' a lui che si deve il motto "Né dio, né padroni".
Grande teorico del "colpo di mano" operato da pochi ma decisi patrioti, le sue teorie rivoluzionarie gli frutteranno parecchi anni di carcere.
Alla sua morte 100.000 persone hanno seguito il suo funerale, confermandolo come uno dei piu' grandi rivoluzionari francesi del XIX secolo.

Martedi 28/03/1871 * 11º Giorno Solenne proclamazione della Commune sulla piazza dello Hôtel de Ville, davanti ad una folla di 100.000 persone.

Quindici consiglieri di correnti moderate si dimettono per protesta contro l'impostazione del governo cittadino nella fattispecie di Commune Repubblicana.

Le iniziative che questa Commune prendera', nel corso della sua breve esistenza, saranno molte e significative, ma la mancanza di tempo impedira' di renderle concrete.

I deputati parigini e i consiglieri della Commune si distingueranno, dai comuni cittadini, con apposite fascie rosse e con particolari medaglie distintive.
Anche senza le dimissioni dei quindici consiglieri moderati (che dovranno essere rieletti), la maggioranza della sinistra repubblicana e' confermata.
Sono usciti eletti:
- 33 operai
- 5 piccoli imprenditori
- 14 impiegati
- 12 giornalisti
- 15 professionisti (avvocati, medici, ecc.)

Mercoledi 29/03/1871 * 12º Giorno Prima seduta della Assemblea della Commune. Parigi viene dichiarata "Citta' Libera" repubblicana (qualcosa di analogo a quanto stabilito per il Distretto di Columbia e per Washington).

Remissione dei canoni di affitto relativi ai mesi di Ottobre 1870, Gennaio 1871 ed Aprile 1871. Prolungate anche le scadenze commerciali che verranno assolte con 12 pagamenti trimestrali, senza interessi. (Decreto).

L'Assemblea Communale procede alla costituzione di varie commissioni. Occorre far fronte ai problemi piu' urgenti, attribuendo poteri e responsabilita' ad opportune commissioni che praticamente costituiranno i vari ministeri della nuova Repubblica di Parigi:
- Commissione Militare (della Guerra)
- (Bergeret) - Commissione per le Relazioni Esterne - (Grousset) - Commissione per la Sicurezza Generale - (Ferré) - Commissione della Giustizia - (Protot)
- Commissione delle Finanze - (Jourde)
- Commissione per l'Insegnamento - (Vaillant)
- Commissione per la Sussistenza - (Viard)
- Commissione dei Servizi Pubblici - (Andrieu)
- Commissione del Lavoro - (Frankel)
ed infine:
- Una Commissione Esecutiva, composta di nove delegati (una persona per ognuna delle specifiche commissioni elencate) con il compito di coordinare il tutto.
Organo di governo supremo della Commune resta comunque l'Assemblea Communale composta dai Consiglieri regolarmente eletti il 26 Marzo 1871.

Occorre anche ricordare un Comitato di Assistenza Pubblica, diretto da Camille Treillard, con il compito di curare il buon funzionamento degli ospedali, l'assistenza agli indigenti ed altre attivita' di pubblico sostegno.

Per quanto riguarda le finanze, le spese sostenute dalla Commune sono state calcolate pari a circa 42 milioni di franchi per:
- Paghe alla Guardia Nazionale
- Stipendi agli impiegati pubblici
- Pensioni ai feriti, alle vedove ed agli orfani di guerra
- Altre
tutto questo a fronte di entrate pari a:
- 2 milioni per imposte versate dalle 5 Societa' ferroviarie di Parigi
- 24 milioni per dazi ed imposte dirette
il tutto per un totale di 26 milioni; il disavvanzo e' stato coperto con anticipazioni di cassa fatte dalla Banca di Francia.

Le funzioni ed il comportamento della Banca di Francia, durante il periodo della Commune, hanno sempre rappresentato un rompicapo per gli studiosi.
Mentre le funzioni ministeriali sono state assorbite e gestite dalle varie "Commissioni", create dalla Commune il 29 Marzo, la Banca di Francia ha conservato una sua autonomia, mantenendosi in equilibrio tra la Commune stessa ed il Governo di Versailles. Nello stesso tempo in cui faceva fronte alle esigenze monetarie della Commune, ha versato al Governo di Versailles la bella cifra di 257.637.000 di franchi. Qualcuno ha visto in questa autonomia uno degli errori che hanno causato il fallimento della Commune.

Venerdi 31/03/1871 * 14º Giorno L'Assemblea della Commune nomina il delegato Puidy governatore del palazzo dello Hôtel de Ville, con il compito di garantirne il funzionamento e predisporre i mezzi per una eventuale difesa dell'edificio.

Dal "Journal Officiel" della Commune: .....una nuova era e' cominciata, l'era dei lavoratori, novus ordo saeculorum, come dicono gli Americani. E' la lotta del vecchio mondo contro il nuovo; della tradizione monarchica-governativa, pontificale, possidente e militare contro l'idea della liberta'.

 

PARTE II



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Sabato 01/04/1871 * 15º Giorno, Thiers annuncia all'Assemblea Nazionale di essere impegnato nella costituzione del "piu' bell'esercito che la Francia abbia mai avuto".
In realta' quello che mettera' in piedi contro la Commune sara' una banda di fanatici assassini e di distruttori, che si distingueranno per la loro ferocia, durante la "settimana di sangue".

Sospettati di complottare contro il governo della Commune, sono stati arrestati, nei giorni precedenti:
- Bonjean, presidente della Corte d'Appello
- l'arcivescovo Darboy
- Deguerry, curato della Madeleine.
Costituiscono il primo nucleo di una serie di ostaggi nelle mani del nuovo regime.

Malgrado qualche tentativo di blocco messo in opera da Versailles, i rifornimenti alla capitale sono assicurati. L'assedio posto dall'esercito regolare intorno alla citta' e' poco piu' che virtuale. Le 5 Societa' Ferroviarie lavorano regolarmente ed i treni arrivano ogni giorno, dalle zone presidiate dai prussiani, carichi di contadini che portano i loro prodotti al mercato. Solo i prussiani erano riusciti a ridurre alla fame i parigini, durante i 138 giorni di assedio.
Anche il servizio postale interno ed esterno funziona regolarmente. Per quello esterno la corrispondenza viene inoltrata a Saint-Denis, presidiata dai prussiani e qui' regolarmente smistata.
La Borsa funziona normalmente malgrado i divieti di Versailles, come pure la Banca di Francia, che non chiudera' mai i suoi sportelli, impegnata a far fronte sia alle esigenze della Commune che a quelle di Versailles, senza pregiudizi di parte.

Domenica 02/04/1871 * 16º Giorno Decreto di separazione tra Commune (Stato) e chiesa e soppressione delle spese per il culto. Nel decreto sono anche previste confische di beni delle congregazioni religiose; pero' questi provvedimenti non saranno mai attuati, per mancanza di tempo.

E' stato fissato il massimo per il trattamento dei funzionari della Commune a 6.000 franchi l'anno, con divieto di cumulo delle funzioni.
Qualche malcontento in quanto i delegati della Commune devono far fronte:
- al lavoro amministrativo dei Municipi di quartiere
- al lavoro di ufficiali di stato civile di quartiere
- devono presenziare a due sedute giornaliere dell'Assemblea
- devono partecipare al lavoro di una o piu' Commissioni.
Malgrado tutto, e' stato calcolato che 1500 impiegati della Commune riescono a sopperire all'attivita' di 10.000 dipendenti, che si sono rifugiati a Versailles, dopo il 20 Marzo.

Inizia la guerra civile. Primi scontri a Mont-Valérien e a Courbevoie, conquistata dai versagliesi. I primi federati catturati vengono immediatamente fucilati sul campo.

Alcune chiese sono state requisite per servire da luoghi di riunione, ma il culto non e' mai stato proibito. In alcune di esse si e' stabilito un orario: dalle 5 del mattino alle 5 di sera apertura al culto; dalle 8 di sera in poi riunione di clubs.

Si sono verificati episodi di saccheggio delle ricchezze accumulate in alcune chiese. A fine anno, dopo il ripristino della "legalita' di Versailles", alcuni saccheggiatori verranno condannati a pene severissime; tra questi madame Richeton, condannata all'ergastolo. Durante il processo, a quanto si dice, madame Richeton si sarebbe difesa sostenendo "non esserci colpa nel riprendere ai preti cio' che essi avevano carpito al popolo."

La decristianizzazione, gia' in atto in sordina dal 1860, si accentua. Si afferma un movimento di pensiero libero repubblicano e l'anticlericalismo diventa una cosa consueta sopratutto nei movimenti di sinistra.
L'atteggiamento e' particolarmente evidente in alcuni giornali che non esitano ad usare toni decisamente violenti. Alcune citazioni possono dare una idea dei sentimenti dominanti:
- La lotta e' in questo momento tra l'uomo e dio; tra il futuro ed il passato.
- Finora la provvidenza ha sempre pencolato dalla parte dei milionari. Il buon dio ha fatto il suo tempo!!
- (lottiamo)... contro la razza ignobile dei preti e le loro fottute tonache nere che rappresentano la maggior parte del loro prestigio e della loro autorita' sul povero cervello di femmine sciocche.....
- ...la Vergine e' una zoccola e Giuseppe sicuramente un cornuto, il fonte battesimale una bagnarola per i cani. (Le Pere Duchêne)

In alcune chiese (24), diventate sede di clubs politici, l'altare e' stato trasformato in banco di mescita. Nel periodo della Commune verranno arrestati l'arcivescovo e circa 300 tra preti e monaci; 13 chiese verranno chiuse al culto.

Lunedi/Martedi 03-04/04/1871 * 17º-18º Giorno Come reazione agli eventi bellici del giorno prima, 40.000 uomini della Commune tentano una sortita su Versailles ma vengono bombardati dai cannoni di Mont-Valérien e devono ripiegare. Nel corso dell'operazione le truppe di Versailles catturano il capo comunardo Flourens.

Condotto a Rueil, Flourens viene assassinato dal gendarme Desmarets che gli apre il cranio con una sciabolata. Flourens era stato l'ispiratore ed il capo del movimento rivoluzionario di Belleville.

Martedi 04/04/1871 * 18º Giorno La sortita dei comunardi si conclude con una disfatta a Châtillon e il capo comunardo Duval viene catturato.

Un battaglione della Guardia Nazionale ha bruciato la vecchia ghigliottina del 1792, tra gli applausi di una folla enorme. Successivamente verranno avanzate proposte per l'abolizione della pena di morte.

Cluseret e' nominato Delegato della Guerra.

Il generale Vinoy fa fucilare Duval, ex operaio fonditore e figura molto popolare, considerato uno dei migliori organizzatori della Commune.

Giovedi 06/04/1871 * 20º Giorno Decreto sugli ostaggi. La Commune cerca di premunirsi contro le uccisioni indiscriminate, operate dalle truppe di Versailles, con il seguente decreto:
Tutte le persone sospettate di complicita' con il Governo di Versailles, verranno immediatamente arrestate e incarcerate. Tutti gli arrestati ritenuti colpevoli saranno ostaggio del Popolo di Parigi. Per ogni prigioniero federato ucciso dal Governo di Versailles verranno uccisi tre ostaggi.
Alla fine, gli ostaggi fucilati dalla Commune saranno circa un centinaio.

Si e' aperta regolarmente la "Fiera dei Prosciutti". E' una grande, tradizionale fiera annuale, una specie di mercato delle pulci dove si puo' comprare e vendere praticamente di tutto. Pare che la citta' viva gli eventi rivoluzionari con sonnachiosa indifferenza.

Martedi 11/04/1871 * 25º Giorno- Costituzione del'Unione delle Donne per la Difesa di Parigi e la Cura dei Feriti.
La partecipazione delle donne alla Commune si rivelera' molto attiva: vivandiere, cantiniere, infermiere, addette alle ambulanze, ecc.
Figure di spicco sono state Louise Michel, Elisabeth Dimitrieff e Nathalie Lemel.

Intanto il Governo di Versailles ha dato inizio alla sua massiccia offensiva.
Le truppe avanzano lentamente verso Parigi.

Giovedi 13/04/1871 * 27º Giorno Decreto sulla demolizione della colonna Vendôme, sulla base della seguente motivazione:
La Commune di Parigi, considerato che la colonna imperiale di piazza Vendôme e' un monumento alla barbarie, un simbolo di forza bruta e di falsa gloria, una affermazione del militarismo, una negazione del diritto internazionale, un insulto permanente dei vincitori ai vinti, un attentato perpetuo ad uno dei tre grandi principi della Repubblica Francese: la fraternita', decreta: ARTICOLO UNICO - La colonna Vendôme verra' demolita.

Domenica 16/04/1871 * 30º Giorno Elezioni complementari al Consiglio della Commune per eleggere i 15 Consiglieri che hanno dato le dimissioni, in data 22 Marzo. L'affluenza alle urne e' stata molto scarsa, circa il 15% degli aventi diritto al voto.
Decreto di requisizione dei locali abbandonati, uffici, studi, ecc.
E' stata disposta la chiusura delle case di tolleranza, la qual cosa ha buttato tutte le prostitute di Parigi sul marciapiede. Nel giro di un mese ne sono state arrestate 270.

I parigini non si divertono molto; 2/3 dei teatri sono chiusi e nei rimanenti l'affluenza popolare e' scarsa a causa dei prezzi troppo cari.
E' invece molto popolare la musica e molto frequentate le iniziative che curano la costituzione di corsi di canto popolari e la formazione di cori. Qualche spettacolo alle Tuileries; tra i lavori eseguiti sono molto popolari La Muta di Portici, per la prosa ed il Rigoletto, per la lirica.

Lunedi 17/04/1871 * 31º Giorno Moratoria sulle scadenze degli effetti commerciali.
Elezione del Comitato della Federazione degli Artisti, promossa e curata dal pittore Gustave Courbet. Aderiscono artisti illustri quali Corot, Daumier, Manet ed altri.
Il Comitato deve garantire la libera espressione delle arti, svincolata da qualsiasi condizionamento o privilegio accademico; Courbet fara' riaprire i musei del Louvre, di Storia Naturale ed i saloni delle Tuileries.

GUSTAVE COURBET (1819-1877). Uno dei piu' noti pittori francesi, caposcuola della corrente realista.
Aderisce con entusiasmo alle iniziative della Commune, per tutto cio' che concerne le belle arti e la conservazione del patrimonio artistico nazionale.
Accusato, in seguito, di aver proposto e di essere responsabile della demolizione della colonna Vendôme, viene condannato a sei mesi di carcere, nella prigione di Sainte-Pélagie.
Nel Maggio del 1877 viene nuovamente condannato, per la stessa colpa, a versare 10.000 franchi l'anno, per 33 anni, quale contributo per la ricostruzione della colonna.
Pero' frega (involontariamente) i suoi giudici, sul tempo. Muore il 31 Dicembre 1877, un giorno avanti la scadenza della prima rata!

Martedi 18/04/1871 * 32º Giorno Da questa data il JOURNAL OFFICIEL della Commune pubblica i processi verbali delle sedute dell'Assemblea.

Il Journal, stampato da una tipografia privata, ha un costo di produzione di circa 15 centesimi la copia. Per garantirne la massima diffusione, la Comune lo pone in vendita a 5 centesimi, coprendo il disavvanzo con i propri fondi.

Mercoledi 19/04/1871 * 33º Giorno Pubblicazione della Dichiarazione al Popolo Francese e appello alla solidarieta' del Popolo Rurale (Programma della Commune). (....noi siamo ancora, sempre, tu ed io, vassalli della miseria...)

Venerdi 21/04/1871 * 35º Giorno Una deputazione di aderenti alle logge massoniche di Parigi si e' recata a Versailles con proposte atte a comporre la vertenza tra il Governo e la Commune. Tentativo senza alcun esito.

Negli ultimi giorni trascorsi, la Commune ha fatto costruire delle mongolfiere per inviare in provincia documenti e proclami atti a contrastare la propaganda di Versailles.

Sabato 22/04/1871 * 36º Giorno Creazione di macellerie municipali. Lo scopo e' quello di calmierare il prezzo della carne per renderla accessibile anche agli strati piu' modesti della popolazione. Le differenze di prezzo, rispetto al mercato libero, sono compensate con i fondi della Commune.

Mercoledi 26/04/1871 * 40º Giorno Gli appartenenti alle logge massoniche di Parigi si uniscono alla Commune. I massoni alzano le loro insegne sulla barricata di Neuilly chiedendo una tregua al governo di Versailles, onde intavolare trattative.

Giovedi 27/04/1871 * 41º Giorno Decreto che sopprime le Amendes. In pratica la Commissione del Lavoro ha proibito l'applicazione di ammende e di ritenute sui salari, spesso indiscriminate, da parte dei datori di lavoro.

Venerdi 28/04/1871 * 42º Giorno La Commissione del Lavoro ha decretato la proibizione del lavoro notturno nelle panetterie e l'organizzazione di orari di lavoro meno stressanti.

Il Consigliere Jules Miot propone all'Assemblea communale l'istituzione di un Comitato di Salute Pubblica. Anche se presa in considerazione, questa proposta viene ritenuta retrograda e di vaga tendenza dittatoriale e terroristica. E' ancora vivo il ricordo di cio' che e' stato l'analogo comitato costituito ai tempi della Rivoluzione del 1789.

L'iniziativa sulle panetterie non e' stata molto gradita dai parigini, abituati a trovare il pane fresco di buon mattino. L'iniziativa ha coinvolto 1000 panifici con 4-5000 lavoratori/garzoni.

Domenica 30/04/1871 * 44º Giorno Grande manifestazione per l'Alleanza Repubblicana dei Dipartimenti.

Lunedi 01/05/1871 * 45º Giorno Revoca del delegato alla guerra Cluseret sostituito da Rossel.

Creazione del Comitato di Salute Pubblica, proposto da Miot e votato non senza difficolta'.

Martedi 02/05/1871 * 46º Giorno Abolizione del giuramento politico e professionale per i funzionari.

Giovedi 04/05/1871 * 48º Giorno Proibizione dei cumuli di trattamenti, da parte di impiegati e funzionari della pubblica amministrazione che svolgono piu' mansioni.

Sabato 06/05/1871 * 50º Giorno Thiers respinge nuovamente il tentativo di conciliazione avanzato dalla Lega d'Unione Repubblicana dei Diritti, di Parigi.

Il Delegato Frankel, Commissione del Lavoro, promuove l'istituzione di laboratori incaricati di assegnare, alle donne che lo richiedono, lavori a domicilio quali sartoria, confezioni di sacchi da sabbia per le barricate ed altri.

Domenica 07/05/1871 * 51º Giorno Decreto di restituzione, gratuita, degli oggetti impegnati al Monte di Pieta', aventi un valore inferiore ai 20 franchi. Il controvalore verra' versato dalla Commune.
Si trattava di povere cose, impegnate da persone indigenti, quali vestiti, scarpe, materassi che potevano poi essere ritirate, entro determinati termini, sborsando i tassi usurai praticati dal Monte.
Questi oggetti, per un valore complessivo di circa 20 milioni di franchi, verranno restituiti solo in parte, per un ammontare di circa 32.000 franchi; l'incalzare degli eventi impedira' di completare la restituzione.
Un altro compito istituzionale del Monte era il credito a breve termine, contro pegno di materie prime, a favore di artigiani e piccoli imprenditori.

I parigini chiamavano scherzosamente il Monte di Pieta': la zia. (Visitare la zia, portare il materasso alla zia, ......)

Lunedi 08/05/1871 * 52º Giorno Ultimatum di Thiers ai parigini.

Martedi 09/05/1871 * 53º Giorno Le truppe di Versailles si impadroniscono del forte di Issy, una delle difese esterne di Parigi. D

Durante i combattimenti, la Generalessa Eudes (moglie del Generale Eudes), una discepola ed ammiratrice di Blanqui, si distingue per grandi atti di valore e di ardimento, inconsueti per una donna.

Rinnovo del Comitato di Salute Pubblica.


Mercoledi 10/05/1871 * 54º Giorno Dimissioni del Delegato alla Guerra Rossel.

Firma del trattato di pace a Francoforte. L'Alsazia e la maggior parte della Lorena vengono cedute alla Germania; inoltre i francesi pagheranno una indennita' di guerra di 5 miliardi di franchi.

Giovedi 11/05/1871 * 55º Giorno - Delescluse nominato Delegato alla Guerra.
Decreto di demolizione della casa parigina di Thiers, che verra' svuotata e distrutta a colpi di piccone da una squadra di operai della Commune.
E' un monito ed una rivalsa della Commune contro l'ostruzionismo e la paralisi del traffico, messi in opera dalla Societa' Ferroviaria del Nord. La Societa' era, in buona parte, di proprieta' di Thiers e dei suoi ministri. La Commune ha minacciato anche il sequestro totale della Societa'.

Venerdi 12/05/1871 * 56º Giorno Il delegato Edouard Vaillant si e' fatto promotore di un progetto per l'insegnamento pubblico laico, malgrado che il bilancio della Commune non abbia disposto particolari stanziamenti in merito.
Tra le principali proposte e' previsto di: - laicizzare l'insegnamento estromettendo il clero che occupa il 52% dei posti
- raddoppiare lo stipendio degli insegnanti laici, con parita' assoluta tra donne e uomini - decristianizzare le scuole pubbliche sopprimendo crocifissi, madonne ed altri simboli offensivi della liberta' di coscienza; divieto di insegnare dogmi e recitare preghiere
- praticare un insegnamento di tipo "integrale", comprensivo di elementi di cultura generale e di insegnamento "professionale" secondo le naturali predisposizioni dell'alunno
- riservare una particolare cura all'insegnamento professionale femminile, che e' sempre stato carente rispetto a quello maschile.

Sabato 13/05/1871 * 57º Giorno I versagliesi occupano il forte di Vanves. Questo forte e quello di Issy, caduto il 9 Maggio, erano il vanto delle difese parigine. Neanche i prussiani erano riusciti a conquistarli.

Un decreto della Commune dispone l'arresto e pesanti sanzioni a carico degli ubriachi. Anche i vinai vengono multati per vendita indiscriminata di vino. Qualche mormorio da parte di alcuni abituati ad abbondanti libagioni.

Lunedi 15/05/1871 * 59º Giorno - Proteste ed allontanamento della minoranza della Commune ostile al Comitato di Salute Pubblica; pubblicazione di un manifesto della minoranza.

Martedi 16/05/1871 * 60º Giorno Abbattimento della colonna Vendôme. L'atto e' preceduto da una cerimonia ufficiale a cui partecipano solo pochi invitati. Per ragioni di sicurezza la folla viene concentrata nelle vie adiacenti.
Sulla piazza, nel lato previsto per il crollo, e' disposta una consistente coltre di paglia e di fascine per ammortizzare la caduta.
Alle ore 15,30, dopo l'esecuzione della Marsigliese, si cominciano a tendere le corde degli argani che dovranno trascinare a terra la colonna; il punto di ribaltamento viene raggiunto alle 17,30. La statua di Napoleone si abbatte al suolo fracassandosi la testa.
Decreto di requisizione delle officine, abbandonate dai proprietari rifugiati a Versailles, e affidamento delle stesse a gruppi di operai che ne cureranno la gestione autonoma.

La Colonna Vendôme verra' ricostruita, a partire dal 30/5/1873, per iniziativa del Governo Mac-Mahon.

Mercoledi 17/05/1871 * 61º Giorno Decreto sulle pensioni: soppressione della distinzione tra figli legittimi e figli naturali e tra donne sposate e conviventi.

Giovedi 18/05/1871 * 62º Giorno L'Assemblea Nazionale ratifica il trattato di pace di Francoforte.

Soppressione di 10 giornali da parte del Comitato di Salute Pubblica di recente istituzione. C'e' una certa voglia di dittatura in questo, anche se il provvedimento e' stato giustificato dicendo trattarsi di stampa della reazione, contraria alle politiche della Commune e foraggiata, sotto banco, da Versailles. A conti fatti, nel periodo della Commune, sono state eliminate circa 30 testate.

All'inizio della Commune, esistevano a Parigi numerosi giornali, portavoce di numerose correnti politiche.
Tra i principali si ricordano:
- Le Cri du Peuple
- Le Pere Duchêne
- La Commune
- Le Vengeur
- Paris Libre
- Le Réveil du Peuple
- La Rivolution Politique et Sociale
- e molti altri
Alcuni di essi, (tra i primi citati in elenco) in particolari occasioni, potevano raggiungere una tiratura di 50-60.000 copie. In realta' la loro audience era assai maggiore di quanto si possa pensare; infatti era abitudine comune leggere i giornali ad alta voce nei caffe e nei luoghi pubblici, ampliando cosi' la diffusione delle notizie e delle idee.

Venerdi 19/05/1871 * 63º Giorno Decreto di laicizzazione dell'insegnamento.
Ordine di arresto di 5 domenicani e di 9 impiegati laici presso il convento d'Arceuil, in rue d'Italie.
La sorte di questi individui costituisce ancora un mistero (v. 25/05/1871).

Sabato 20/05/1871 * 64º Giorno Un annuncio sul Journal Officiel della Commune offre in vendita, al miglior offerente, quattro lotti di materiali provenienti dalla demolizione della colonna Vendôme.

A Nicolas-des-Champs, una battagliera madama ha proposto, per la difesa di Parigi, di sostituire i sacchi di terra delle barricate con i cadaveri di 60.000 preti e di 60.000 suore che lei stessa si sarebbe impegnata di reperire in citta'.

Domenica 21/05/1871 * 65º Giorno Entrata a sorpresa delle truppe di Versailles a Parigi, dalla Porta di Saint-Cloud. Stranamente non c'erano sentinelle, a causa (si e' detto) di un concerto alle Tuileries. Qualcuno ha, piu' prosaicamente, pensato ad un tradimento in piena regola.
Ultima riunione del Consiglio della Commune.
Decreto sui teatri, ormai inutile, con vaghe tendenze di censura.

Lunedi 22/05/1871 * 66º Giorno Inizia quella che e' passata alla Storia come la "Settimana di Sangue"
La settimana di sangue. L'avventura di Parigi e' ormai alla fine; sara' la terza disfatta del proletariato francese, dopo quella lionese del 1831 e quella del Giugno 1848. I vincitori si abbandoneranno ad una repressione di una crudelta' senza precedenti. La classe di Versailles, detentrice della cosidetta "fede e cultura", trasformera' i quartieri popolari in mattatoi umani.

I Champs-Elysèes, Saint-Lazare e Montparnasse sono stati occupati dalle truppe governative.

Appelli di Delescluze e del Comitato di Salute Pubblica per la difesa ad oltranza della citta'.

L'esercito di Versailles, ridotto a 40.000 uomini, dopo la guerra contro la Prussia, e' stato portato da Thiers a 130.000, aggregando i prigionieri di guerra liberati dai prussiani e con massicci arruolamenti nei distretti tradizionalmente filo-monarchici. Ben equipaggiato, diviso in 5 corpi d'armata, e' agli ordini del comandante supremo Mac-Mahon, di tendenze moderate rispetto agli atteggiamenti intransigenti di Thiers.
Nelle settimane che hanno preceduto l'assalto a Parigi, i soldati sono stati "indottrinati" dai discorsi dei loro ufficiali, monarchici e bonapartisti, e dalla lettura sistematica di due giornali del regime: Le Soir e Le Gaulois. All'ultimo momento sono stati aggregati 600 "Volontari della Senna" che si distingueranno per la loro brutalita'.

Le truppe di Versailles usano una nuova arma: le bombe al petrolio in grado di originare vasti incendi. Sono state inventate da un certo sergente Toussaint, dell'arma del Genio, e non sono mai state usate durante la guerra contro i prussiani. I parigini invece ne hanno fatta larga esperienza.

Martedi 23/05/1871 * 67º Giorno Presa di Montmartre da parte delle truppe di Versailles. La reazione e' feroce in tutto il quartiere. In Rue Lepic venti corpi giacciono allineati sul marciapiedi. In Rue des Abbesses nessuno dei difensori della barricata si e' salvato.

Anche il generale Dombrowski e' rimasto ucciso; comandava i gruppi di resistenza dislocati dalla porta Maillot a Neuilly.
Per ordine della Commune sono stati fucilati 4 ostaggi detenuti nella prigione di Sainte-Pélagie.

Inizio dei grandi incendi. La Commune ordina di incendiare e di distruggere tutti i principali palazzi di Parigi affinche' non cadano nelle mani delle truppe di Versailles. Si e' voluto, in questo modo, rispondere agli eccessi delle truppe governative, dando alle fiamme gli edifici-simbolo del regime che vuole riprendere il potere a spese della Repubblica di Parigi.

Vengono incendiati i palazzi di:
- Tuileries
- Corte dei Conti
- Consiglio di Stato
- Legione d'Onore
- Ministero delle Finanze.
Alla fine della Rivoluzione si potra' constatare che 1/3 degli edifici di Parigi e' andato distrutto. Le cause sono state molteplici; a parte gli incendi ordinati dalla Commune, ci sono stati anche:
- bombardamenti dei prussiani
- bombardamenti dei versagliesi
- incendi dovuti a necessita' strategiche, per ritardare l'avanzata del nemico
- incendi attribuiti alle "Pétroleuse", popolane in giro per la citta', con latte di petrolio, allo scopo di incendiare e saccheggiare. Molti pero' sono propensi a ritenere tutto questo una leggenda.

L'ordine impartito da Versailles per la repressione e' alquanto pragmatico e categorico: Ogni volta che un gruppo di prigionieri supera i 10 uomini il plotone di esecuzione deve essere sostituito con una mitragliatrice.( Le moulin à café)
Alle truppe regolari si affiancano i cosidetti brassardiers, avanzi di galera muniti di un bracciale tricolore, che aggiungono alle esecuzioni sommarie le loro vendette personali.
E' stato sottolineato come una delle tante cause che hanno portato all'annientamento della Commune sia stata la defezione di una buona parte della Guardia Nazionale. Su 180.000 effettivi teorici pare che solo 30-40.000 si siano impegnati nei combattimenti. Durante l'ultima settimana si e' stimata una presenza, sulle barricate, di soli 10.000 militi.

Mercoledi 24/05/1871 * 68º Giorno Proseguono gli incendi; anche il palazzo della Prefettura di Polizia va a fuoco, probabilmente su ordine del delegato T. Ferré.
Paul Brunel, uno dei capi militari della Commune, ha fatto incendiare tutto il lato destro della Rue Royal, per proteggere la sua ritirata e ritardare l'avanzata delle truppe di Versailles.
Alle ore 10 del mattino, gli ultimi membri della Commune decidono l'evacuazione dello Hôtel de Ville ed ordinano al governatore Puidy di dare fuoco all'edificio.
Lo Hôtel de Ville, completamente distrutto, verra' ricostruito a partire dal 1873.

Dal canto loro le truppe di Versailles non perdono tempo; occupano il quartiere latino ed intensificano le esecuzioni sommarie. Le barricate elevate all'ultimo momento, per disperazione, non hanno retto all'urto delle truppe.

Sei ostaggi, detenuti nella prigione della Roquette, vengono uccisi senza processo; si trattava di Allard, Clerc, Ducondray, Duguerry, Bonjean e l'arcivescovo Darboy. E' stata una ritorsione della Commune contro le esecuzioni sommarie delle truppe di Versailles; un tardivo ed inutile "occhio per occhio".

A proposito di barricate, in effetti i responsabili della Commune, non avendo mai creduto molto alla guerra di strada, avevano fatto costruire pochissime barricate razionalmente disposte. Le barricate della Settimana di Sangue, circa 500-600, sono state tutte elevate all'ultimo momento con materiali scarsi ed inadatti.

Giovedi 25/05/1871 * 69º Giorno Duri combattimenti intorno alla piazza di Château-d'Eau.

Morte di Delescluze sulla barricata di Château-d'Eau.

In Rue d'Italie, cinque domenicani e nove impiegati laici del convento, arrestati il 19 Maggio come ostaggi, sono stati ammazzati in mezzo alla strada da una folla di cittadini esasperati.
(Alcuni autori ritengono siano stati uccisi dalla Guardia Nazionale.)

CHARLES DELESCLUZE (1809-1871). - E' stato uno delle grandi figure repubblicane, sia sotto la Restaurazione che sotto l'Impero, cio' che gli ha fruttato lunghe pene detentive e numerose ammende. Uomo onesto ed intransigente, seppure aperto alle idee socialiste, ha sempre sostenuto che il bene della societa' non si po' conseguire senza un patto di alleanza tra il popolo e la borghesia.
Dotato di notevole carisma, e' stato il membro del Consiglio della Commune piu' stimato per la sua grande autorita' morale.
Ha scelto di farsi uccidere sulla barricata del Château-d'Eau dopo avere scritto alla sorella: Non mi sento piu' il coraggio di subire una nuova sconfitta.

Venerdi 26/05/1871 * 70º Giorno I versagliesi conquistano il Faubourg Saint-Antoine.
La repressione indiscriminata durera' parecchi giorni. Era sufficiente avere l'aria di essere di estrazione "popolana" per essere ammazzati, seduta stante, senza processo e mediante un colpo alla nuca.

Esecuzioni della Rue Haxo, quartiere di Belleville. La Commune risponde alla repressione ordinando l'uccisione di un numeroso gruppo di ostaggi:
- 36 guardie
- 10 preti
- 4 cittadini filo monarchici.
Il delegato Varlin ha tentato invano, presso la Commune, di evitare questo massacro ormai inutile.

Sabato 27/05/1871 * 71º Giorno Ultima resistenza nel quartiere di Belleville.
Combattimenti presso il cimitero del Père-Lachaise e a Buttes-Chaumont.

Uno strano tipo di patriota, Madame Fautin, ha provocato spontaneamente un disastroso incendio Al Grenier d'Abondance. Verra' in seguito processata e condannata all'ergastolo.

Domenica 28/05/1871 * 72º Giorno Alle ore 14.00 cade l'ultima barricata in rue Ramponneau.
Morte di Varlin.
In mattinata 147 prigionieri vengono fucilati, senza processo, lungo il muro di cinta del cimitero di Pére-Lachaise (il "Muro dei Federati"). I loro corpi finiranno in una fossa comune con un altro migliaio di uccisi.
Probabile esecuzione sommaria del generale Charles Okolowicz, uno di quattro fratelli al servizio della Commune. Di lui si sono perse le traccie.
Circa 39.000 persone (tra cui 1000 donne e 650 bambini), arrestate e scampate alle uccisioni sommarie dei giorni precedenti, vengono avviate in convoglio alle prigioni dei Chantiers di Versailles. Durante il cammino, il generale Galliffet, comandante della colonna, ha fatto sistematicamente uscire dalle file tutti i prigionieri che gli parevano antipatici e li ha fatti uccidere sulla strada. La strada da Parigi a Versailles era costellata di cadaveri.
La notizia giunta al Daily News di Londra, ha fatto il giro di tutta l'Europa suscitando profonda emozione.
Galliffet e' passato alla storia come "il generale dai tacchi sanguinanti".

EUGÈNE VARLIN (1840-1871) - Difensore della eguaglianza tra i sessi e fondatore di organizzazioni contro la miseria, strettamente laiche. Tenta di salvare, inutilmente, gli ostaggi della Rue Haxo. Catturato dai governativi, mentre combatte sull' ultima barricata, viene trascinato per mezza Parigi, sotto una grandine di colpi che gli riducono la testa ad una massa sanguinolente e con un occhio pendente su di una guancia. Viene fucilato, ormai incosciente, in Rue des Rosiers, dopo di che i soldati gli crivellano il corpo a colpi di baionetta.
Sempre a proposito di reazione, si suppone che durante la Settimana di Sangue siano state uccise, sommariamente, da 10.000 a 20.000 persone. (Cifre opinabili?).
E' stato affermato che il governo di Versailles avesse predisposto 20 squadre di persone, addette appositamente, alle esecuzioni sommarie. Cifre a parte, e' certo che sono stati istituiti "mattatoi" per le esecuzioni di massa presso:
- il Luxembourg
- lo Châtelet

- la caserma Lobau
- la Scuola Militare al Campo di Marte
- la prigione di Mazas
- la prigione della Roquette
- il parco Monceau
- e alcune stazioni ferroviarie
Numerosi cadaveri sono stati bruciati, altri sono finiti in diverse fosse comuni, alcune delle quali scavate nel mezzo delle vie cittadine.

29/05/1871 Il forte di Vincennes capitola.

30/05/1871 Marx pubblica l'Adresse all'Internazionale sulla guerra civile in Francia.

02/07/1871 Malgrado la rabbiosa reazione del Governo di Versailles ed i processi in corso, l'affermazione della Repubblica appare come qualcosa di ineluttabile. Dalle elezioni parziali tenute in 47 Dipartimenti si contano 99 repubblicani su 114 eletti. A Parigi su 21 eletti 17 sono repubblicani.

07/08/1871 L'Assemblea Nazionale approva la legge che autorizza la creazione di nuovi Consigli di Guerra. Si tratta di 24 corti militari incaricate di processare gli insorti di Parigi. Secondo alcune statistiche della "Giustizia Militare", sono state ufficialmente arrestate 43.522 persone; parte di esse sono confluite nei campi di prigionia di Versailles, altre sono state dislocate su pontoni ancorati nei porti di Brest, Cherbourg, ecc. Dopo un primo esame, sono state rinviate a giudizio 36.741 persone (c. 35.000 uomini, 1090 donne e 651 ragazzi). E' stato stimato che 6-10.000 persone siano sfuggite all'arresto riparando in Inghilterra, in Belgio ed in Svizzera. Thiers viene eletto Presidente provvisorio di una Repubblica dai contorni non ancora ben definiti.

02/09/1871 Al campo militare di Satory e' stato condannato a morte e fucilato Théophile Ferré. Era un militante di idee blanquiste, delegato dalla Commune alla conduzione della Sùreté Générale. Era accusato, tra le altre cose, di avere ordinato l'incendio del Palazzo di Giustizia e della Prefettura di Polizia.

28/11/1871 Continuano al campo militare di Satory le esecuzioni "legali". E' la volta di Rossel e Bourgeois. Malgrado grandiose campagne popolari in loro favore, essi sono stati fucilati con il dichiarato proposito di "dare un esempio". Intanto davanti al 6º Consiglio di Guerra si sta decidendo la sorte di Louise Michel la quale, durante il processo, dichiarera' ai giudici: ...io appartengo completamente alla rivoluzione sociale e dichiaro di accettare la responsabilita' di tutte le mie azioni....Quello che "pretendo" da voi.... e' il Campo di Satory dove gia' sono morti i miei fratelli. Sembra infatti che ogni cuore che batte per la liberta' non abbia diritto che ad un po' di piombo. Io reclamo la mia parte. Se voi mi lascierete in vita, io non cessero' di gridare vendetta e affidero' alla vendetta dei miei fratelli gli assassini della Commissione di Grazia. Louise Michel usufruira' delle successive amnistie e scontera', in definitiva, sette anni di deportazione dura.

LOUISE MICHEL (La Vergine Rossa)(1830-1905) - Era stata una attiva animatrice del Comitato di Vigilanza delle Donne. Istitutrice e pedagoga, sin dal 1856, si era sempre battuta per l'istituzione della istruzione obbligatoria ed universale. Negli ultimi giorni ha combattuto sulle barricate indossando la divisa della Guardia Nazionale.

14/03/1872 Dissoluzione generale della Guardia Nazionale. La legge Dufaure vieta l'affiliazione delle Organizzazioni Operaie all'Internazionale.

30/06/1872 Tirando le somme.
E' sempre assai difficile fare un bilancio di un'avventura di questo genere. Le cifre sovente mancano e le poche reperibili sono del tutto opinabili. Quindi i valori sotto elencati non vanno intesi come "valori assoluti" ma come "ordini di grandezza" derivati da fonti disparate.

Morti durante i combattimenti:
- La Commune ha perso da 3000 a 4000 uomini
- Versailles ha avuto 877 morti, 6454 feriti e 183 dispersi.

Cittadini uccisi, senza processo, per repressione:
- La Commune ha ucciso circa 100 ostaggi
- Versailles dai 10.000 ai 20.000 cittadini (nessuno e' mai riuscito a contarli)
- Galliffet ha fatto uccidere circa 400 prigionieri, in marcia di trasferimento a Versailles.

Sono state arrestate complessivamente 43.522 persone, delle quali processate 43.122 (43.522+400).

Delle 43.122 persone, 35.000 erano UOMINI che hanno avuto la seguente sorte:
- condanne a morte 87 delle quali eseguite 26
- lavori forzati perpetui o temporanei: 231
- deportazione dura (Nuova Caledonia-Isola Nou): 1157
- deportazione semplice (Nuova Caledonia-Isola dei pini): 2674
- pene detentive minori: 4000
- assolti/rilasciati: 26.851

Per le 1090 DONNE arrestate si rileva:
- condanne a morte 8, tutte commutate
- lavori forzati perpetui o temporanei: 19
- deportazione dura: 6
- deportazione semplice: 22
- pene detentive minori: 180
- assolte/rilasciate: 855

Per 651 RAGAZZI arrestati la sorte e' stata questa:
- avviati a casa di correzione: 55
- deportazione semplice: 1
- pene detentive minori: 5
- assolti/rilasciati: 590

**/**/1873 Mac-Mahon rimpiazza Thiers alla presidenza provvisoria della Repubblica.

03/05/1872 Partenza del primo convoglio di deportati per la Nuova Caledonia. Verranno deportati nei bagni penali delle colonie 3860 condannati per fatti politici. Il viaggio dei condannati, nella stiva di vecchie fregate, durava 5 mesi e mezzo. Giunti a destinazione molti di essi furono mescolati ai comuni delinquenti e sottoposti ad atti di sadismo da parte dei guardiani. Mancando di tutto ed abbandonati su mucchi di paglia fradicia, molti di essi morirono di disperazione, di fame, di freddo e di tubercolosi.

30/01/1875 L'emendamento alla Costituzione, proposto dal deputato Wallon, votato in maggioranza, consente la proclamazione definitiva della III Repubblica.

Feb-Marzo/1876 Le elezioni portano una forte maggioranza repubblicana all'Assemblea Nazionale.

03/03/1879 Legge di amnistia parziale per i reati politici di minore gravita'. Grevy diventa Presidente della Repubblica. --------------------------------------------------------------------------------

23/05/1879 Prima commemorazione al Muro dei Fucilati del cimitero di Père-Lachaise (Muro dei Federati). Questo muro diventera' la meta annuale di tutti i pellegrinaggi e delle manifestazioni dei movimenti della Sinistra Francese.

11/07/1880 L'Assemblea Nazionale, sotto la pressione esercitata da parte di Gambetta, promulga la legge di amnistia completa per tutti i condannati politici. Sono passati nove anni e il desiderio di vendetta contro la Commune si e' ormai spento. Vengono rilasciati gli ultimi detenuti: 541 uomini e 9 donne (tra le quali Louise Michel).

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La Comune di Parigi
(la canzone)

Non siam più la Comune di Parigi
che tu, borghese, schiacciasti nel sangue;
non più gruppi isolati e divisi
ma la gran classe dei lavoratori
che uniti e compatti marciamo
sotto il rosso vessillo dei Soviet,
di Lenin i compagni noi siamo,
la forza del lavor, la forza del lavor.
In piedi, o proletari,
giunto è il dì della riscossa,
in alto la bandiera rossa
simbolo di libertà!
In piedi, o proletari,
giunto è il gran momento
di dire alfin chi siamo,
di dire cosa vogliam,
di dire cosa vogliam.
Vogliam la libertà,
pace, lavoro e pane,
vogliam alfin redimere
la schiava umanità.
Vogliam che sulla terra
sia pace e lavoro,
vogliam che sulla terra
non regni più il dolor,
non regni più il dolor.
Doman nelle officine
non si faran cannoni
ma si faranno macchine
solo per lavorar:
per lavorare il ferro
la pietra con la terra.
Questa sarà la guerra,
la guerra del lavor,
la guerra del lavor!




RIFERIMENTI
H. DUTRAIT CROZON - Gambetta et la Défense National
J. BAINVILLE - La Troisiéme République
J. ROUGERIE - Paris Insurgé
R. BIDOUZE - 72 Jours Qui Changèrent La Cité
B. NOËL - La Commune L. Girard - Napoléon III
P. DE LANO - La Cour de Napoléon III

La Cronologia sopra è stata curata da: alateus ( link esterno)

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"LA PRIMA RIVOLUZIONE PROLETARIA"
di Goffredo Adinolfi

1870: dopo il tradimento della borghesia, chiusa nella difesa dei propri interessi,
grande insurrezione popolare contro il rischio della restaurazione monarchica


LA MITICA "COMMUNE" DI PARIGI



Introduzione


La patrie et en dange. Non siamo nella Francia del dopo 1789, ma nel 1870. Ancora una volta è il popolo di Parigi a doversi organizzare e resistere alle truppe del nemico invasore: i Prussiani.

Nasce la Comune di Parigi il cui mito resterà scolpito da allora in avanti nella storia del movimento operaio. Dopo di allora la storia d'Europa non sarà più la stessa.

In due anni, tra il 1869 e il 1871, il contesto politico viene completamente stravolto. La sconfitta di Napoleone III consente alle truppe italiane di concludere il processo di unificazione conquistando l'ultimo baluardo che ancora resisteva: lo Stato della Chiesa. Bismark, nella sala degli specchi del palazzo di Versailles, proclama la nascita della Germania, costituita oltre che dalla Prussia anche da tutti quei territori di lingua tedesca che gravitano intorno alla Prussia con l'eccezione dell'Austria.

Da un punto di vista economico lo sviluppo tecnologico e la rivoluzione industriale stravolgono completamente ogni ordine costituito. La borghesia, una volta unita al popolo nella lotta contro i privilegi dell'aristocrazia, diventa ora una delle forze più violentemente conservatrici, il proletariato è rimasto solo nella lotta per l'uguaglianza, la libertà e la fraternità.

Se nel 1848 proletariato e borghesia erano ancora uniti per abbattere l'ordine costituito, nel 1870 è solo il proletariato a insorgere contro il nemico e contro il pericolo della restaurazione monarchica in Francia. La Comune di Parigi è al tempo stesso l'ultima rivoluzione giacobina e la prima rivoluzione proletaria decantata e criticata sia da Marx che da Bakunin.

Ma il 1870 segna anche la fine di quel processo "risorgimentale" che porta alla nascita di numerosi nuovi Stati in Europa.
Il Nazionalismo,, che fino ad allora era stata una forza capace di fare evolvere le stantie strutture politiche, deve ora consolidarsi all'interno dei nuovi Stati e diventare la nuova forma di dominio della borghesia.
Dopo il 1870 il nazionalismo diventerà aggressivo; comincia la cosiddetta età dell'imperialismo la cui principale caratteristica risiede in una volontà compulsiva da parte degli Stati di conquistare quanti più possibili territori. Le conseguenze di questo comportamento saranno le conquiste coloniali, l'antisemitismo e, infine, la prima guerra mondiale.

L'impero

La guida dell'imperatore Napoleone III porta a gran parte della popolazione francese un periodo di grandi sacrifici. Dopo la rivoluzione del 1848 la borghesia non più rivoluzionaria si divide definitivamente dal proletariato. Napoleone III diventa l'imperatore della borghesia e ne tutela le sue aspirazioni politiche lasciandogli il dominio dell'economia. La Francia conosce sì un periodo di forte sviluppo industriale, economico e finanziario, ma questo aveva accentuato le contraddizioni tra sfruttati e sfruttatori.
Napoleone III, che aveva fondato il suo potere autoritario su elezioni plebiscitarie basate sul consenso delle masse, comincia ora a perderne il consenso.

Risulteranno infatti incomprensibili le sue scelte di conservatorismo sfrenato in una società che invece andava modificandosi a ritmi sempre più accelerati, il suo diventa sempre più un regime anacronistico e fuori da ogni dimensione temporale.
In particolare suscitano perplessità gli indirizzi di politica estera che l'Imperatore francese conserva gelosamente a se. Una politica estera estremamente contraddittoria, da un lato ispirata da una volontà di tutela dei diritti all'affermazione dei popoli e dall'altro lato segnata da un cinismo machiavellico. La repressione della Repubblica romana nel 1849 è forse uno degli esempi più eclatanti di questo suo atteggiamento. Napoleone III non si fa scrupolo di trucidare i patrioti italiani pur di conservare l'appoggio del Papa.

Ma sarà lo sviluppo di una nuova nazione che muove proprio in quel periodo i suoi primi passi a segnare la fine del regime di Napoleone III. Bismark, come abbiamo accennato prima, riesce a riunire intorno alla Prussia quasi tutti i territori di lingua tedesca esistenti in Europa. All'interno della Prussia il cancelliere prussiano porta avanti una politica di forte sviluppo economico industriale guidato dall'alto. La competizione con la vicina Francia si fa sempre più forte fino a quando, per una questione di successione dinastica in Spagna, i due Stati entrano in guerra l'uno contro l'altro.

La fine dell'impero


Per Napoleone III è la fine, il 2 settembre 1870 le truppe francesi vengono completamente sbaragliate da quelle prussiane nella storica battaglia di Sedan. L'imperatore è finalmente costretto ad abdicare: finisce l'impero francese e contemporaneamente finisce il processo di unificazione tedesco: nasce la Germania.
Dopo la sconfitta e l'abdicazione dell'imperatore le masse parigine, che erano state tenute a freno grazie ad un sapiente uso dell'ideologia nazionalista, hanno un ruolo fondamentale nelle manifestazioni che portano alla proclamazione della repubblica. La borghesia si trova stretta tra i prussiani invasori che le mettono i piedi in testa e un proletariato sempre meno disposto a rinunciare ulteriormente alla conquista dei propri diritti.
La classe dominante francese ha un atteggiamento nei confronti della situazione politica sempre più ambigua, atteggiamento che viene giudicato dalla classe operaia come aperto tradimento alla Nazione. Le masse operaie parigine si schierano su posizioni fortemente patriottiche decise a respingere l'invasione delle truppe prussiane, occorre quindi congiungere mobilitazione politico-militare e democrazia sociale per combattere il nemico che assedia dal 18 settembre la città di Parigi. Nascono le prime strutture di autogoverno di quartiere che, insieme alla Guardia Nazionale, governano la città di Parigi.

Nascita della Comune


Nel febbraio del 1871 viene eletta l'Assemblea Costituente con sede a Versailles in quanto Parigi era considerata una città troppo esposta agli umori della folla. All'interno dell'assemblea costituente vi è una maggioranza di monarchici guidati dal conservatore Thiers. La repubblica in Francia si trova a dovere lottare sia contro i prussiani sia contro i monarchici di Versailles.
Si forma così in Francia un potere dualista, da un lato i versagliesi guidati da Thiers e dall'altro lato i repubblicani parigini. Un dualismo, quello tra versagliesi e Parigi che diventa rapidamente scontro: il 17-18 marzo i versagliesi tentano infatti un colpo di mano contro Parigi, le masse insorgono vittoriosamente insieme alla Guardia Nazionale contro le truppe di Thiers.

La sera del 18 marzo la Guardia Nazionale prende la decisione di occupare l'Hôtel de Ville e alle dieci di sera di quello stesso giorno la bandiera rossa sventola nei cieli di Parigi. Per il 28 di marzo vengono indette elezioni al fine di dare rappresentanza politica alla costituenda Comune di Parigi.
In realtà gli obiettivi delle elezioni per la Comune non erano chiari e le forze politiche parigine non avevano obiettivi comuni. Per la lista dei sindaci si tratta solo di eleggere quel Consiglio Municipale che Parigi richiede dalla fine del Secondo Impero; per i Rivoluzionari riuniti in Clubs dalle urne deve uscire un nuovo governo che difenda la repubblica minacciata da Versailles.

Alla fine su 85 eletti solo 19 appartengono alle liste dei sindaci. I Rivoluzionari vincono le elezioni e di fronte all'usurpazione delle prerogative politiche da parte del consiglio autoproclamatosi "Commune di Parigi" questi eletti si dimissionano. All'indomani del 28 marzo la Commune afferma la sua identità rivoluzionaria e, a coloro che intendono limitare le sue prerogative alla situazione parigina, una maggioranza replica adottando un manifesto che si dà come principio "la Rivoluzione Vittoriosa". La Commune di Parigi chiede il riconoscimento e il consolidamento della repubblica e l'autonomia assoluta della Commune, i cui soli limiti sono costituiti dal diritto di autonomia uguale per tutte le altre comuni aderenti al contratto, l'associazione delle quali deve assicurare l'unità della Francia.
Sono evidenti in questo manifesto le influenze federaliste di Proudhon il quale si scaglia contro ogni forma di Stato, anche.... quello socialista. In antitesi sia al liberismo sia al socialismo l'anarchico francese propone l'abolizione dello Stato in quanto fonte di oppressione e la sua sostituzione con una società basata sulla libera cooperazione dei lavoratori.
Questo richiamo alle altre città francesi preoccupa i versagliesi, il loro timore era che la rivoluzione potesse diffondersi da Parigi all'intera Francia. Dopo il 18 marzo battere Parigi diventerà la priorità fondamentale di Thiers.

Il problema fondamentale per i versagliesi risiedeva nel fatto che essi non disponevano di un esercito militare che potesse entrare nella capitale e sconfiggere la Comune. Thiers dovrà rivolgersi agli ex-nemici, i prussiani, i quali gli riconsegneranno decine migliaia di prigionieri di guerra in cambio di una rapida e vittoriosa pace e nel comune interesse alla distruzione dello stato socialista parigino ancora una volta per sedare una rivoluzione le forze conservatrici europee dimostravano un "internazionalismo" molto forte.

La tragedia per la Commune sarà il 21 maggio. Molto si è discusso sul fatto che i comunardi avrebbero dovuto marciare su Versailles in un momento in cui le forze le avrebbero potuto consentire una vittoria sull'assemblea monarchica, ma ora sono le truppe organizzate dai versagliesi che entrano a Parigi.
La città verrà ricoperta di sangue, la repressione sarà durissima. I soldati di Thiers trucidano uomini, donne, vecchi e bambini, l'intento politico è quello di inculcare terrore a tutti coloro che avevano creduto in una Francia finalmente egualitaria.

La "settimana di sangue" lascia sul campo oltre 32.000fucilati, 42.000 arrrsti e 13.000 condanne all'ergastolo. In pochi giorni si era realizzato ciò che i comunardi sapevano sarebbe successo nel caso la Comune sarebbe dovuta essere sconfitta. Il muro dei federati, dove verranno fucilati i comunardi, è ancora oggi un monumento della sinistra francese.
Una violenza questa che non è spiegabile soltanto da una esplosione di furore vendicativo, ma da una lucida scelta, come dichiara lo stesso Thiers:
"il suolo è disseminato dei loro cadaveri. Questo spettacolo servirà loro di lezione".

Ripercussioni sul mondo dei lavoratori della Comune di Parigi

La "Commune di Parigi" si inserisce in un contesto storico-politico radicalmente diverso da quello esistente nel periodo della prima rivoluzione francese del 1789 o dal 1848. La rivoluzione industriale aveva oramai sovvertito il vecchio ordine delle classi sociali esistente in Europa: "Si era scoperta finalmente la forma politica con cui si poteva realizzare la liberazione economica dei lavoratori" Karl Marx.
Il proletariato cerca ora di darsi istituzioni sue proprie, cerca di trovare un suo cammino verso l'emancipazione politica così come era successo circa un secolo prima per la borghesia. Il 28 di settembre del 1864 si riunisce per la prima volta l'Associazione Internazionale dei lavoratori (AIL) composto da una cinquantina di membri circa.

Questa associazione prendeva atto delle sconfitte intercorse nel 1848 e cercava di creare una unità operaia al di là delle divisioni nazionali. L'internazionale privilegia l'ambito economico piuttosto che quello politico, con una logica fondata sui tempi lunghi e sui graduali processi di organizzazione. Al suo interno l'internazionale era divisa in più correnti ideologiche profondamente differenti tra di loro. Abbiamo i francesi schierati su posizioni in parte influenzati dalle idee coorporativistiche di Proudhon e in parte l'insurrezionalismo radicale di Blanqui; gli italiani - tra cui Mazzini conserva un certo seguito - e i tedeschi, quasi tutti provenienti dall'esperienza della lega dei comunisti.

Proprio queste divergenze ideologiche porteranno alla fine della prima internazionale e all'espulsione degli anarchici. Le interpretazioni sulle ragioni della sconfitta della Commune di Parigi erano forse poco più che un pretesto, ma certo la separazione tra Bakunin e Marx diventa dopo di allora inconciliabile.
Bakunin sostiene infatti che Marx fosse "nemico delle istituzioni politiche esistenti perché tali istituzioni escludono la possibilità di realizzare la propria dittatura" e di essere al contempo "l'amico più ardenti del potere statale intendendo costruire una società interamente costruita dall'alto". Su questa base Bakunin ritiene che il movimento operaio debba rifiutare programmaticamente l'azione politica per praticare esclusivamente il terreno sociale.
Marx invece, contrariamente a Bakunin, considera necessario che il movimento operaio si organizzi in modo da potere arrivare alla conquista del potere da parte del proletariato come il progressivo superamento della società borghese e il superamento della società divisa in classi. La dittatura del proletariato, cioè la costituzione della classe operaia in classe dominante e la costituzione dello stato operaio.

Marx e Bakunin sulla Comune

Il fatto di mettere in rilievo le divergenze di opinioni tra Marx e Bakunin relativamente allo svolgersi della Commune e alle cause della sua sconfitta non significa dire che la frattura interna all'internazionale dei lavoratori avvenuta nel 1871 sia causa diretta dei fatti della Commune stessa.
Di fatto Marx e Bakunin trovano le stesse parole per descrivere l'importanza dell'episodio rivoluzionario dei comunardi, Marx sostiene infatti:
" Parigi raggiante nell'entusiasmo della sua iniziativa storica, quale capacità questi parigini! I suoi martiri hanno per urna il grande cuore della classe operaia".

Gli fa eco Bakunin: "Parigi, che manifesta nuovamente la sua capacità storica di iniziativa. La Commune di Parigi che, pur essendo stata massacrata, soffocata nel sangue […], è diventata ancor più viva, più potente nell'immaginazione e nel cuore del proletariato europeo. Parigi dà una base reale al socialismo rivoluzionario".

Apparentemente le opinioni di Marx e Bakunin possono sembrare simili eppure la Commune di Parigi viene sconfitta e i due hanno spiegazioni differenti sulle ragioni del disastro.


Secondo Marx infatti la Commune sarebbe crollata proprio perché non era riuscita a darsi una struttura stabile, un partito proletario che sapesse guidare il popolo contro i versagliesi senza attendere che questi invadessero Parigi.

Secondo Bakunin invece Marx voleva carpire l'eredità della Commune stessa, senza rendersi peraltro conto che la Commune rappresenta la possibilità tangibile di potere distruggere lo Stato in contraddizione con le stesse tesi marxiste: "Fu un travestimento veramente comico, ma forzato. Essi avevano dovuto farlo, per non vedersi scavalcati e abbandonati da tutti, tanto forte era stata la passione suscitata in tutto il mondo da questa rivoluzione".


Conclusioni


Padrona di Parigi per 70 giorni, la Commune ha sognato di universalizzare il potere e la proprietà, ma non ha preso le misure radicali che avrebbero senz'altro limitato il suo smacco. Accerchiato, tagliato dal resto della Francia dagli eserciti prussiani e versagliesi associati, la Commune finisce tragicamente. Decantata e criticata da tutti i rivoluzionari da Marx a Lenin.
In effetti essa segna il primo tentativo da parte del proletariato mondiale di emanciparsi dalle catene del capitalismo. Probabilmente è più la leggenda che gli effetti reali della Comune a rendere questo episodio così importante per la nostra storia. Dopo la Commune comunque le tesi anarchiche passeranno in secondo piano e i lavoratori si organizzeranno più o meno in tutta Europa nei partiti socialdemocratici.

I Monarchici francesi, che avevano ottenuto la maggioranza dei seggi nell'assemblea costituente eletta nel febbraio 1871, non riusciranno a restaurare, causa le loro divisioni interne, la monarchia e Thiers verrà eletto Presidente della Repubblica. Ma sarà un terzo partito a uscire vincitore dalla Comune di Parigi: il partito Repubblicano moderato di Gambetta il cui unico avversario è ora la controrivoluzione.
I comunardi, che giacciono nelle fosse comuni, i deportati e gli esiliati si vedranno privati, in persona o in memoria, del diritto di cittadinanza fino alla legge d'amnistia del luglio 1880 e i lavoratori usciranno temporaneamente dalla scena politica per riorganizzarsi nei cantieri.

Goffredo Adinolfi

BIBLIOGRAFIA Storia dell'età moderna, di Scipione Guarracino - Edizioni scolastiche Bruno Mondatori
* Piccola enciclopedia dell'anarchia, di Roger Boussinot - Ed. Garzanti
* Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte, di Carlo Marx - Editori Riuniti
* L'internazionale socialista dalla Comune a Lenin, di Gorges Haupt - Ed. PBE
* La febbre francese dalla Comune al Maggio '68, di Michel Winock - Ed. Laterza
* Che cos'è la proprietà, di Pierre Joseph Proudhon - Ed. Universale Laterza.

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direttore di http://www.storiain.net

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