CONFERENZA DI CASABLANCA

12 Febbraio 1943

Dichiarazione Ufficiale Conclusiva

I piani concordati e le decisioni raggiunte a Casablanca riguardano ogni teatro di guerra. Prima della fine dell'anno sarà reso noto al mondo, attraverso i fatti e non con le parole, che la Conferenza di Casablanca ha prodotto numerose novità dalle quali scaturiscono pessime notizie per i Tedeschi, gli Italiani e i Giapponesi.

Abbiamo recentemente concluso una lunga e aspra battaglia nel Pacifico Sud-Occidentale ottenendo notevoli successi militari. Questa battaglia, iniziata la scorsa estate nelle Isole Salomone e in Nuova Guinea, oltre ad avere evidenziato la nostra netta superiorità aerea, ha soprattutto esaltato la combattività dei nostri soldati e dei nostri marinai.

Nel Pacifico Sud-Occidentale, le Forze Armate Americane stanno attivamente operando con l'aiuto vigoroso delle truppe Australiane, Neozelandesi e dello stesso esercito Inglese.
Per costringere alla resa il Giappone non ci muoveremo lentamente da un'isola all'altra attraverso l'immenso Oceano Pacifico, ma condurremo potenti e decisivi attacchi sui cieli della Cina e dello stesso Giappone.

Dopo Casablanca vi è stato un incontro a Chungking tra il Generalissimo Chang Kai Schek e il Generale Arnold nel corso del quale sono stati approntati i piani per l'offensiva.
Non trascureremo alcuna possibilità per arrivare a Tokio.

Nel tentativo di salvarsi dall'inevitabile sconfitta, i Paesi dell'Asse stanno cercando di dividere le Nazioni Unite ricorrendo ai soliti vecchi statagemmi propagandistici, come quello di sostenere che nel caso in cui vincessero la guerra, Russia, Inghilterra, Cina e Stati Uniti si azzannerebbero successivamente tra loro come cani e gatti.

Essi stanno solo compiendo l'estremo disperato sforzo per creare disaccordo tra le Nazioni Alleate nella vana speranza di concludere una pace separata con ciascuna di esse, ma non considerano il fatto che nessuno di noi sarà così ingenuo o smemorato da farsi ingannare e siglare "accordi segreti" a danno dei propri Alleati.

A questi tentativi, dettati dalla paura e dalla consapevolezza di non poter sfuggire alle conseguenze dei loro crimini, noi, insieme a tutte le Nazioni Unite, rispondiamo che l'unico presupposto dal quale partire per trattare con i governi dell'Asse sarà quello stabilito qui a Casablanca e cioè la "Resa Incondizionata". La posizione intransigente che abbiamo assunto non riguarda i popoli delle nazioni dell'Asse a cui non faremo alcun male, ma soltanto i loro colpevoli e barbari capi.

Durante gli anni della Rivoluzione Francese e Americana, fu stabilito il principio fondamentale su cui si basa l'intero edificio democratico in generale e le nostre democrazie in particolare e cioè che l'autorità dei Governi nasce dal popolo e solo dal popolo.

Uno degli obbiettivi della nostra guerra, già previsto nella Carta Atlantica, è quello di permettere ai popoli conquistati oggi di tornare domani ad essere padroni del proprio destino. Non devono esserci dubbi sul fatto che l'immutabile volontà delle Nazioni Unite sia quella di restituire ai popoli conquistati i propri sacri diritti.

Fonte del documento originale:
Facoltà di Legge dell'Università di Yale

© 1996 The Avalon Project

Traduzione di UGO PERSIANI

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