LA MACEDONIA E LE LEGHE DEGLI STATI DELLA GRECIA > >
La vittoria di Pidna acquistò
nell'anno 168 a. C. ai Romani la signoria sulla Macedonia. Con la disfatta
del re Perseo cadde la casa degli Antigonidi, che per più di un secolo
aveva ininterrottamente conservato la corona macedone, da quando cioè
Antigono Gonata, il figlio di Demetrio Poliorcete, il nipote del vecchio Antigono,
era pervenuto nel 277 al trono di Macedonia. Fu una serie di principi di molto
valore quella che tenne successivamente il regno sino all'anno 239 a. C.;
prima di tutti lo stesso Antigono Gonata; a lui successe il figlio Demetrio
II, il nipote di Poliorcete, che regnò sino al 229, lasciando un figlio
ancor minorenne, Filippo. Di quest'ultimo assunse la tutela, governando dapprima
in suo nome, un cugino del padre, Antigono Dosone, figlio d'un fratello di
Antigono Gonata, ma ben presto prese egli stesso la corona; Filippo succedette
a lui soltanto nel 220; egli venne a guerra coi Romani, nè cercò
poi di preparare la rivincita sino alla morte, avvenuta nell'anno 179. Ultimo
degli Antigonidi macedoni, il figlio Perseo, resse sul trono ancora per un
decennio.
Al trono di Macedonia Antigono era stato elevato dalla sua guerra contro i
Celti. Benché i Celti avessero già fatto la loro apparizione
nella penisola balcanica a tempo di Alessandro, durante il regno di Filippo,
tuttavia soltanto dopo le sconfitte subite per opera dei Romani essi si diressero
in grandi orde, con un vero e proprio movimento di migrazione, verso l'Oriente;
guidati da Belgio irruppero nel 279 a. C. nella Macedonia e nella Tracia,
e combattendo con loro cadde nell'anno successivo Tolemeo Cerauno. Un'altra
orda di Celti guidata da Brenno minacciò la Grecia e Delfi; invano
i Greci avevano tentato di fermarla al passo delle Termopili e nemmeno avevano
potuto proteggere Delfi; ma i Celti, non resistendo alle intemperie della
stagione, si ritirarono e nella ritirata soffrirono gravi perdite ad opera
sopra tutto degli Etoli, cha già avevano assunta la difesa di Delfi.
E la vittoria riportata da Antigono Gonata nel 277 a Lisimachia sopra alcune
orde celtiche spinse i barbari ancor più ad oriente; una parte di essi,
guidata da Lutario, passò l'Ellesponto, un'altra guidata da Leonnario,
passò il Bosforo e tutti occuparono una parte della Grande Frigia,
che da loro fu denominata Galazia; essi divennero il terrore dell'Asia Minore
e diedero molto da fare ai Seleucidi ed ai re di Pergamo ; meglio ancora che
per queste guerre il loro popolo si é guadagnato un posto nella storia
universale per il fatto che l'apostolo Paolo ha diretto un'epistola ai Galati.
Anche nella Tracia si sostennero per un certo tempo delle orde di Celti sotto
Comontorio ; essi fondarono il grande regno degli Emoscelti di Tylis, che
durò per lo spazio di due generazioni ; alla fine però, verso
il 212 a. C., fu nuovamente abbattuto dai Traci.
Antigono Gonata si era impadronito della Macedonia avendo le sue basi nella
Grecia, ma qui ora accanto ai suoi domini si formarono due grandi leghe di
Stati, l'etolica e l'achea. L'Etolia ancora ai tempi di Alessandro il Grande
si trovava in condizioni primitive, analoghe a quelle che avevano regnato
nell'Attica prima della costituzione dello Stato unitario ; le tribù
etoliche degli Apodoti, Ofioni e Enritani rispondevano alle quattro file della
remota antichità attica ; ancora all'epoca della guerra del Peloponneso,
e persino tuttavia sotto Alessandro, vediamo gli Etoli inviare come loro delegati
dei rappresentanti delle singole tribù ; e di vero è un fatto
che il nord-ovest dell'Ellade si é sviluppato assai più lentamente
delle regioni orientali. Soltanto a tempo di Alessandro le tribù etoliche
cominciarono ad unirsi più strettamente fra di loro ; un koinon etolico
lo incontriamo per la prima volta nel 314 a. C. A maggiore importanza politica
assursero gli Etoli in grazia