vedi sotto anche: POPOLO, LIBERTA' E POTERE > >


poi anche di Robert Musil
"Il politico COMESIVUOLE e COMESIDEVE"

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GUSTAV LE BON
PSICOLOGIA DELLE FOLLE

( OPERA INTEGRALE - 14 capitoli - 201 pagine )

GUSTAV LE BON (1841-1931), Etnologo e psicologo (fu uno dei fondatori della "Psicologia sociale") nato in Francia a Nogent-Le Retrou, fu il primo psicologo a studiare scientificamente il comportamento delle folle, cercando di identificarne i caratteri peculiari e proponendo tecniche adatte per guidarle e controllarle. Per questa ragione le sue opere vennero lette e attentamente studiate dai dittatori totalitari del novecento, i quali basarono il proprio potere sulla capacità di controllare e manipolare le masse.
In effetti, gli scritti di Le Bon - in particolare
Psicologia delle Folle edita nel 1895 - erano una vera e propria miniera d'oro per chi voleva comprendere il comportamento della massa, il nuovo soggetto che si affacciava sulla scena politica negli ultimi decenni dell'ottocento e che avrebbe dominato tale scena nel novecento. La nascita della massa, intesa come "grande quantità indistinta di persone che agisce in maniera uniforme" che iniziò a prendere forma sul finire del XIX secolo.

Lenin, Stalin, Hitler lessero meticolosamente l'opera di Le Bon e l'uso di determinate tecniche di persuasione nella loro dittatura sembra ispirato direttamente dai suoi consigli; ma anche Mussolini fu un fervido ammiratore dell'opera dello psicologo francese. "Ho letto tutta l'opera di Le Bon - diceva Mussolini- e non so quante volte abbia riletto la sua "Psicologia delle folle" E' un opera capitale alla quale ancora oggi spesso ritorno".

La leggerezza di certi discorsi fatti da questi dittatori (alcuni li leggeremo nel penultimo capitolo "Le folle elettorali") che hanno esercitato un'influenza enorme sulle folle, talvolta stupisce alla lettura; ma si dimentica che essi furono fatti per trascinare le folle, e non per essere letti da filosofi. L'oratore si mette in intima comunione con la folla e sa evocare le immagini che la seducono. Le affermazioni sono fatte in modo così autoritario, che vengono accettate a causa del tono che le accompagna. E normalmente queste suggestioni non sono accompagnate da argomenti o prove logiche, esse sono cacciate dentro quali verità lampanti, e sono cristallizzate in epigrammi ed assiomi, che vengono accettati per veri, in conseguenza della apparente arguzia, senza che nessuno pensi ad analizzarli. I sofismi politici e le spiegazioni usuali, appartengono a questa classe.

Il moderno dittatore, sostiene Le Bon, deve saper cogliere i desideri e le aspirazioni segrete della folla e proporsi come l'incarnazione di tali desideri e come colui che è capace di realizzare tali aspirazioni. Anche in questo caso l'illusione risulta essere più importante della realtà, perché ciò che conta non è portare a compimento tali improbabili sogni quanto far credere alla folla di essere capace: "nella storia - aggiunge Le Bon - l'apparenza ha sempre avuto un ruolo più importante della realtà".

Le folle non si lasciano influenzare dai ragionamenti. Le folle sono colpite soprattutto da ciò che vi é di meraviglioso nelle cose. Esse pensano per immagini, e queste immagini si succedono senza alcun legame. L 'immaginazione popolare é sempre stata la base della potenza degli uomini di Stato, dei trascinatori di folle, che il più delle volte, non sono intellettuali, ma uomini d'azione. Questi sono poco chiaroveggenti, ma non potrebbero esserlo, poiché la chiaroveggenza porta generalmente al dubbio e all'inazione. Essi appartengono specialmente a quei nevrotici, a quegli eccitati, a quei semi-alienati che rasentano la pazzia.

Per quanto assurda sia l'idea che difendono o lo scopo che vogliono raggiungere, tutti i ragionamenti si smussano contro la loro ferma convinzione (nella neuro-psichiatria essa prende il nome di "Pseudologia fantastica" - chi crede alle sue stesse bugie) . Il disprezzo e le persecuzioni non fanno che eccitarli maggiormente. Tutto é sacrificato, interesse personale e famiglia. Perfino l'istinto di conservazione viene distrutto in essi, a tal punto che spesso, la sola ricompensa che essi ambiscono - immedesimandosi in un fervido apostolo delle fede - é la croce, il martirio, l'alone di santità (*); e ciò che lasciano con i loro scritti è il nuovo "vangelo", la nuova "dottrina".

(*) Abbiamo visto in questi giorni pre-elettorali italiani, alcuni seguaci del "nuovo unto dal signore", in piazza, dove lui parlava, osannarlo con uno striscione, dove stava scritto "B... Presidente", e a caratteri cubitali "Santo Subito!!". (foto immortalata dal Corriere della Sera del 1° aprile, 2006). ( Che blasfemia !!! ) Ma non è un po' troppo?).
Un pesce d'aprile? forse; ma "quello" è capace di crederci per davvero e di lasciare ai posteri il "nuovo vangelo" (ma ho i miei dubbi, la Storia non l'ha scritta mai un settantenne, a questa età resta solo la megalomania senile di chi credeva di poter fare molto ma alla fine non lascia nessuna traccia nella Storia.
Per chi non lo sapesse, anche Hitler, nel '34 (per aver favorito il Concordato con la Santa Sede) fu proposto in Vaticano - con lui ancora in vita - di farlo "santo". (Lettera di Enrico Cuccia, pubblicata dal "Corriere d. S.).
SANTO ? Sappiamo com'è finita. Male!
Il suo amico "caporale" cinque anni prima in Italia, e per gli stessi motivi, si era invece accontentato di essere indicato come "l'Uomo della Provvidenza" e si limitò a scrivere non un "Vangelo", ma una "Dottrina" ("la concezione fascista è spiritualistica", "Il Fascismo è una concezione religiosa" (Mussolini, "La Dottrina del Fascismo", Sei ed. 1941). Anche qui sappiamo com'è finita. Malissimo!
Che tristezza queste folle, che ascoltano, che si eccitano (compresi certi colti vertici) che qualche volta perdono il lume della ragione, col cervello spento dal più sfrontato e becero fanatismo (o è becero opportunismo?).
Ha dunque ragione Le Bon ?!

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Anche se - nelle piccole e grandi enciclopedie - Gustave Le Bon è molto spesso assente (!??) , se andiamo invece ad analizzare l'oratoria di molti demagoghi dell'intero XX secolo (e non mancano nemmeno nell'attuale secolo) cogliamo l'influenza delle sue teorie psicologiche sulle folle, l'esercizio del carisma demagogico che influenza i giovani e i vecchi, i fedeli di una religione e le masse popolari, i ceti medi vecchi e quelli nuovi: comunicando l'attivismo e il vitalismo, il senso dell'avventura, il desiderio di successo, la bramosia della ricchezza e la volontà di potenza. Questo è ciò che dispensano certi tribuni, demagoghi, capipopolo, fomentatori, sobillatori, sotto ogni latitudine ieri come oggi.

Per loro "La psicologia delle folle" è "vangelo"; il vangelo del "buon imbonitore"; le teorie di Le Bon le conoscevano e le conoscono tutte a memoria e, infallibilmente, con successo, le hanno applicate e le applicano; la folla (che ha quasi sempre opinioni volubili) è il loro trastullo, perchè le folle preferiscono le illusioni alle verità, anche se in certe ore della storia in grazia sua (e ogni tanto accade anche questo) l'ordine può uscire dal caos.

Infatti, se leggiamo Le Bon, scopriremo le cause segrete di alcuni avvenimenti perfino inverosimili. Ecco perchè Le Bon non compare in nessuna enciclopedia. E' pericoloso!!! Anche se l'opera sua non manca mai nello scaffale delle biblioteche dei pseudo-dittatori. Le folle hanno una ignoranza generale della psicologia delle folle, che come moralità può essere (anzi lo è) molto più bassa di quella che la compongono i singoli individui.
Tuttavia
se si dovessero mettere all'attivo dei popoli soltanto le grandi azioni freddamente ragionate, gli annali del mondo - di azioni eclatanti - ne registrerebbero ben poche.

Quanto all'ignoranza delle folle, proprio Le Bon scrive: "Per comprendere le idee, le credenze che oggi germinano nelle folle, per fiorire domani, bisogna sapere come è stato preparato il terreno. L'insegnamento dato alla gioventù d'un paese, permette di prevedere un po' il destino di quel paese. L'educazione della generazione d'oggi giustifica le più tristi previsioni. L'anima delle folle, in parte, si migliora o si altera con l'istruzione. E' dunque necessario far vedere come l'ha foggiata (l'"imbonitore di turno") e come la massa degli indifferenti e dei neutrali é diventata progressivamente un immenso esercito di malcontenti, ("pericolosamente") pronto a seguire tutte le suggestioni degli utopisti e dei retori. La scuola, oggi, forma dei malcontenti e degli anarchici e prepara, per i popoli latini, dei periodi di decadenza".

(e Le Bon a inizio dello scorso secolo non aveva ancora visto nè le drammatiche conseguenze di due guerre mondiali, nè a fine secolo l'inquietante risorgere (politico e religioso) dei popoli medio-orientali e orientali !!!).

vedi su questo stesso sito anche il capitolo "Come nasce l'arte di dominare le folle" > >

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INDICE DEI CAPITOLI
( i contenuti )

Premessa:

"La nostra opera precedente (Le Bon, l'anno precedente aveva dato alle stampe "Leggi psicologiche dell'Evoluzione dei Popoli" - Ndr.) analizzava l'anima delle razze. Studieremo ora quella delle folle.
"L'insieme dei caratteri comuni imposti dall'ambiente e l'ereditarietà in tutti gli individui di un popolo costituisce l'anima di questo popolo. Ma quando un certo numero di uomini si trova per caso riunito, la osservazione dimostra che, dal solo fatto di questa vicinanza, possono nascere caratteri psicologici nuovi i quali si sovrappongono a quelli della razza, e talvolta differendone profondamente. Il loro insieme costituisce un'anima collettiva potente, ma momentanea.
"Nella storia, le folle hanno sempre sostenuto una parte considerevole, tuttavia mai così immensa come oggi. L' azione incosciente delle folle, sostituendosi all'attività cosciente degli individui, rappresenta una delle caratteristiche dell'età attuale.

"I movimenti delle folle fanno parte di quelle potenze misteriose che rientrano nella genesi della maggior parte dei fenomeni sociali. I fatti visibili registrati dalla storia sono paragonabili alle onde superficiali che rivelano alla superficie dell'Oceano sommovimenti profondi, i quali rimangono ignorati.
La ragione è troppo nuova nella storia dell'umanità e ancora troppo imperfetta per rivelarci le ragioni profonde delle cose. Dietro il meccanismo delle necessità facili a percepirsi ve ne sono di quelle che appena intravediamo, e forse altre che nemmeno supponiamo.


INTRODUZIONE >>

Evoluzione dell'età attuale. - I grandi cambiamenti di incivilimento sono la conseguenza di cambiamenti nel pensiero dei popoli. - La moderna credenza nella potenza delle folle, e com'essa trasforma la politica tradizionale degli Stati. - Come si produce l'avvento delle classi popolari e come si esercita la loro potenza. - Conseguenze necessarie della potenza delle folle. Esse non possono esercitare che un'azione distruttiva. - Come per esse si compie la dissoluzione delle civiltà troppo vecchie. - Ignoranza generale della psicologia delle folle. - Importanza dello studio delle folle per i legislatori e gli uomini di Stato.

 


Parte prima
CAPITOLO I - >>
Caratteristiche generali delle folle - Legge psicologica della loro unità mentale.

Come è costituita una folla dal punto di vista psicologico. - Un agglomeramento numeroso di individui non basta a formare una folla. - Speciali caratteri delle folle psicologiche. - Orientamento fisso delle idee e dei sentimenti negli individui che le compongono e scomparsa della loro personalità. - La folla è sempre dominata dall'incosciente. - Scomparsa della vita cerebrale e predominio della vita nervosa. - Abbassamento dell'intelligenza e trasformazione completa dei sentimenti. - I sentimenti trasformati possono essere migliori o peggiori di quelli degli individui di cui la folla è composta. - La folla è facilmente eroica quanto criminale.


Parte prima
CAPITOLO II - > >
SentimentI e moralità delle folle

1. Impulsività, mobilità e irritabilità delle folle. - La folla é il trastullo di tutte le eccitazioni esteriori e ne riflette le incessanti variazioni. - Gli impulsi che esse subiscono sono abbastanza imperiosi perché l'interesse personale scompaia. - Nulla é premeditato nelle folle. - Azione della razza - 2. Suggestionabilità e credulità delle folle. - Loro obbedienza alle suggestioni. - Le immagini evocate nel loro spirito, sono da esse considerate come realtà. - Come questo immagini siano simili per tutti gli individui che compongono una folla. - Comune livello dello scienziato e dell'imbecille in una folla. - Diversi esempi di illusioni alle quali tutti gli individui di una folla sono soggetti. - Impossibilità di accordare fiducia alla testimonianza di una folla. - L'unanimità di numerosi testimoni é una delle prove più cattive a cui ci si possa appellare per stabilire un fatto. - Scarso valore dei libri di storia. - 3. Esagerazione e semplicismo dei sentimenti delle folle. - Le folle non conoscono né il dubbio né l'incertezza e vanno sempre agli estremi. - I loro sentimenti sono sempre eccessivi. - 4. Intolleranza, autoritarisimo e opinioni conservatrici delle folle. - Ragioni di questi sentimenti. - Servilità della folla dinanzi a una forte autorità. - Gli istinti rivoluzionari momentanei della folla non le impediscono d'essere estremamente conservatrice. - La folla é ostile, ai cambiamenti e al progresso. - 5. Moralità della folla. - La moralità d'una folla, seguendo le suggestioni, può essere molto più bassa o molto più alta di quella degli individui che la compongono. - Spiegazioni ed esempi. - La folla raramente ha per stimolo l'interesse, che è, quasi sempre, il movente dell'individuo isolato. - Funzione moralizzatrice della folla.


Parte prima
CAPITOLO III - > >
Idee, ragionamenti e immaginazione delle folle

1. Le idee delle folle. - Le idee fondamentali e le idee accessorie. - Come possono sussistere contemporaneamente idee contraddittorie. - Trasformazione che devono subire le idee superiori per essere accessibili alle folle. - La funzione sociale delle idee é indipendente dalla parte di verità che possono contenere. - 2. I ragionamenti delle folle. - Le folle non si lasciano influenzare dai ragionamenti. - I ragionamenti delle folle sono sempre d'ordine molto basso. - Le idee che le folle associano tra loro hanno soltanto un'apparenza d'analogia e di successione. - 3. L'immaginazione delle folle. - Potenza dell'immaginazione delle folle. - Esse pensano per immagini, e queste immagini si succedono senza alcun legame. - Le folle sono colpite soprattutto da ciò che vi é di meraviglioso nelle cose. - Il meraviglioso e il leggendario sono i veri sostegni delle civiltà. - L'immaginazione popolare é sempre stata la base della potenza degli uomini di Stato. - Come si presentano i fatti capaci di colpire l'immaginazione delle folle.


Parte prima
CAPITOLO IV - > >
Forme religiose che tutte le convinzioni delle folle rivestono

Ciò che costituisce il sentimento religioso. - Esso è indipendente dall'adorazione di una divinità. - Sue caratteristiche. - Potenza delle convinzioni che rivestono forma religiosa. - Esempi diversi. - Gli dei popolari non sono mai scomparsi. Nuove forme sotto cui rinascono. - Forme religiose dell'ateismo. - Importanza di queste nozioni dal punto di vista storico. - La Riforma, le notti di S. Bartolomeo, il Terrore e tutti gli avvenimenti analoghi, sono la conseguenza dei sentimenti religiosi delle folle, e non della volontà dell'individuo isolato.

Parte seconda
CAPITOLO I - > >
L
e opinioni e le credenze delle folle - I fattori lontani

Fattori preparatorii delle credenze delle folle. - Il fiorire delle credenze delle folle è la conseguenza di un'elaborazione anteriore. - Studio dei diversi fattori di queste credenze. - 1. La razza. - Preponderante influenza esercitata dalla razza. - Essa rappresenta la suggestione degli antenati. - 2. Le tradizioni. - Esse sono la sintesi dell'anima della razza. - Importanza sociale delle tradizioni. Come, dopo esser state necessarie, diventano dannose. - Le folle sono le conservatrici più tenaci delle idee tradizionali - 3. Il tempo. - Esso prepara successivamente la formazione delle credenze, poi la loro distruzione. - In grazia sua l'ordine può uscire dal caos. - 4. Le istituzioni politiche e sociali. Idee errate sulla loro funzione. - La loro influenza é debolissima, - Sono effetti, e non cause. I popoli non saprebbero scegliere le istituzioni che a loro sembrano migliori. - Le istituzioni sono etichette che, sotto uno stesso titolo, nascondono le cose più dissimili. Come possono nascere le costituzioni. - Necessità per certi popoli di alcune costituzioni teoricamente cattive, come la centralizzazione. - 5. L'istruzione e l'educazione. - Errore delle idee attuali sulla influenza dell'istruzione sulle folle. - Statistiche. Funzione demoralizzatrice dell'educazione latina. - Influenza che l'educazione potrebbe esercitare. Esempi che ci forniscono diversi popoli.


Parte seconda
CAPITOLO II - > >
Fattori immediati delle opinioni delle folle - Le immagini, le parole, le formule

1. Le immagini, le parole e le formule. - Potenza magica delle parole e delle formule. - Il potere delle parole é collegato alle immagini che esse evocano indipendentemente dal loro senso reale. Queste immagini mutano di età in età, di razza in razza. Il consumo di parole. - Esempi di notevoli variazioni del senso di qualche parola molto usuale. - Utilità politica di dare nomi nuovi a cose vecchie, quando le parole con cui vengono designate, producono un cattivo effetto sulle folle. - Variazione del senso delle parole secondo la razza. - Senso differente delle parole democratiche in Europa e in America. - 2. Le illusioni. - Loro importanza. - Si ritrovano nella base di ogni civiltà. - Le folle preferiscono le illusioni alle verità. 3. L'esperienza. - Soltanto l'esperienza può radicare nell'anima delle folle, delle verità, diventate necessarie, e distruggerne altre diventate dannose. - L'esperienza é efficace soltanto se ripetuta. - Quello che costano le esperienze necessarie per persuadere le folle. - 4. La ragione. - Nullità della sua influenza sulle folle. - Le folle si dominano soltanto agendo sui loro sentimenti incoscienti. - La funzione della logica nella storia. - Le cause segrete degli avvenimenti inverosimili.

Parte seconda
CAPITOLO III - > >
I condottieri delle folle e i loro mezzi di persuasione

1. I condottieri delle folle. Bisogno delle folle di obbedire a un capo. - Psicologia dei condottieri. - Essi possono far nascere la fede e dare un'organizzazione alle folle. - Dispotismo esagerato dei caporioni. - Classificazione dei condottieri. - Funzione della volontà. - 2. I mezzi d'azione dei condottieri. - L'affermazione, la ripetizione, il contagio. - Funzione rispettiva di questi fattori. - Come il contagio può risalire dagli strati inferiori agli strati superiori delle società. - Un'opinione popolare diventa subito opinione generale. - 3.° Il prestigio. - Definizione e classificazione del prestigio. - Il prestigio acquisito e il prestigio personale. - Come cade il prestigio.

Parte seconda
CAPITOLO IV - > >
Limiti di variabilità delle credenzee delle opinioni delle folle

1. Le credenze fisse - Invariabilità di certe credenze generali - Tali credenze sono le guide di una civiltà - Difficoltà di sradicarle - In che cosa l'intolleranza costituisce per i popoli una virtù - L'assurdità filosofica di una credenza generale non può nuocere alla sua diffusione - 2. Le opinioni volubili delle folle - Estrema mobilità delle opinioni che non derivano da credenze generali - Variazioni apparenti delle idee e delle credenze in meno di un secolo - Limiti reali di tali variazioni - Elementi sui quali la variazione é basata - L'attuale scomparsa delle credenze generali e la grandissima diffusione della stampa rendono ai nostri giorni le opinioni sempre più mobili - Come, in generale, le opinioni tendano verso l'indifferenza - Impotenza dei governi a dirigere, come una volta, l'opinione - L'attuale sbriciolamento delle opinioni impedisce la loro tirannia.

Parte terza
CAPITOLO I - > >
Classificazione delle folle

1. Le folle eterogenee - Come si differenziano - Influenza della razza - L'anima delle folle é tanto più debole quanto é più forte l'anima della razza - L'anima della razza rappresenta lo stato di civiltà e l'anima della folla lo stato di barbarie - 2. Le folle omogenee - Divisione delle folle omogenee - Le sette, le caste, le classi.


Parte terza
CAPITOLO II - > >
Le folle dette criminali
Le folle dette criminali - Una folla può essere legalmente ma non psicologicamente criminale - Completa incoscienza degli atti delle folle - Esempi diversi Psicologia dei settembristi - I loro ragionamenti, la loro sensibilità, la loro ferocia e la loro moralità.

Parte terza
CAPITOLO III - > >
I giurati di Corte d'Assise

I giurati di corte d'assise. - Caratteri generali dei giurì - La statistica dimostra che le loro decisioni sono indipendenti dalla loro composizione - Come vengono impressionati i giurati - Debole azione del ragionamento - Metodi di persuasione degli avvocati celebri - Natura dei delitti per i quali i giurati sono indulgenti o severi - Utilità della istituzione del giurì e pericolo che presenterebbe costituendolo con dei magistrati.

Parte terza
CAPITOLO IV - > >
Le folle elettorali

Caratteri generali delle folle elettorali - Come si possono persuadere - Qualità che il candidato deve possedere - Necessità del prestigio - Perché gli operai e i contadini scelgono così di rado i candidati tra loro - Potere che le parole e le formule hanno sull'elettore - Aspetto generale delle discussioni elettorali - Come si formano le opinioni dell'elettore. - Potere dei comitati - Essi rappresentano la più temibile forma della tirannia - I comitati della Rivoluzione - Nonostante il suo debole valore psicologico, il suffragio universale non può essere sostituito - Perché i voti sarebbero uguali anche limitando il diritto di suffragio - Ciò che esprime il suffragio universale in tutti i paesi.

Parte terza
CAPITOLO V - > >

Le assemblee parlamentari

Le folle parlamentari presentano la maggior parte dei caratteri comuni alle folle etorogenee non anonime - Semplicismo delle opinioni - Suggestionabilità e suoi limiti - Opinioni fisse irriducibili, ed opinioni mobili - Perché predomina l'indecisione - Funzione degli agitatori - Ragioni del loro prestigio - Essi sono i veri padroni di un'assemblea - Potenza assoluta da loro esercitata - Gli elementi della loro arte oratoria - Le parole e le immagini Necessità psicologica degli agitatori di essere generalmente convinti e limitati - Impossibilità per l'oratore senza prestigio di far ammettere le sue ragioni - Esagerazione dei sentimenti, buoni o cattivi, nelle assemblee - Automatismo da loro raggiunto in certi momenti - Le sedute della «Convenzione » - Casi nei quali una assemblea perde i caratteri delle folle - Influenza degli specialisti nelle questioni tecniche - Vantaggi e pericoli del regime parlamentare in ogni paese - Esso è adatto alle necessità moderne; ma conduce allo sperpero delle finanze ed alla restrizione progressiva di tutte le libertà. - Conclusione dell'opera

vedi sopra i singoli capitoli
oppure iniziando con INTRODUZIONE - tutti gli altri in successione > >

di Robert Musil
"Il politico COMESIVUOLE e COMESIDEVE"


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