ANNO 2000

CRONOLOGIA DELL'ANNO ( 1a PARTE )


a Prodi (Sancio) gli è rimasto solo il suo "asinello", mentre D'Alema (d. Chisciotte) impavido
due volte va all'assalto di . . mulinopoli  2000  ...Bicamerale, Giustizia, Riforme, Dialogo...
è convinto...... poi duelli e scintille con Berlusconi....alla fine....

Cervantes nel suo Don Chiosciotte racconta il resto al capitolo IX......: "la burla più grossa di Sancio Pancia a Don Chisciotte fu quella di fargli credere che tutti si erano innamorati  di lui. Inoltre all'inizio per le sue grandi imprese sapendo la sua visionaria ostinazione lo spinse a leggere la realtà con altri occhi, ed ecco i mulini scambiati per giganti, i burattini o per soci o per demoni, i greggi di pecoroni per eserciti di amici o nemici, e proprio in quest'ultima impresa si prese tante botte dai pastori che gli ruppero i denti, e da allora cominciò a chiamarsi il "Cavaliere dalla Trista Figura». (Cervantes)

Eppure c'era già stato un avvertimento:
"...Abbiamo sbagliato.  Noi per i nostri errori vedemmo indebolirsi il nostro rapporto con le masse nel corso dell'esperienza del dialogo, delle larghe maggioranze di solidarietà. Posso assicurare che un'esperienza del genere noi non la ripeteremo più. Nel '79 rischiammo la sconfitta che poteva metterci in ginocchio".
(Berlinguer - La Repubblica, 28.7.81)

Ammise poi in seguito D'Alema, "salire a Palazzo Chigi senza passare dalle elezioni fu il più grave errore politico della mia vita". (ma in seguito questo grave errore lo faranno in tanti - gli elettori non conteranno più nulla, nominano capo del governo anche il loro cavallo).

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Nel frattempo nel corso dell'anno accadde di tutto.
Tutti i cavalli (ronzini) scalpitano nelle proprie segreterie.

Galan: "Aspettare il Sud? Ma nemmeno per sogno. Noi andiamo avanti"
Nella foto I Presidenti che hanno firmato il "Patto del Nord".
La nuova  RSI "Repubblica Sogno  Italiano

"noi siamo  liberali e generosi, infatti permettiamo al sud quella stessa libertà che noi ci prendiamo al nord; vedrete anche il Sud ci ringrazierà. Noi libereremo il Sud". - "I sudisti sono stati penalizzati da scelte del passato? noi non siamo responsabili, non c'eravamo".


Intanto Jesolo fa cittadino onorario e offre le chiavi della città al governatore della Carinzia, Heider
Cosa si fa per avere qualche bagnante in più.
(vedi giorno 9 luglio ...e seguenti fino all'ultimo giorno dell'anno.)

Attrazione fatale: IL POLLO LOMBARDO SI SPOSA (SI "LEGA") ALL'AQUILA TEDESCA
(leggeremo più avanti i fatti)

- Prime preoccupazioni tra i governanti del Sud:"Nel Nord dicono di creare forme di coordinamento tra le regioni, ma di fatto significa un non coordinamento con le altre. Ma sbaglia chi pensa che per far diminuire la pressione fiscale al Nord  basta tenere ai margini il Sud. Gli aiuti che sono giunti al Sud anche se non interessavano un processo di sviluppo autonomo alimentavano una domanda di beni prodotti al Nord. Questo l'hanno dimenticato! Provate a pensare se il Sud e il Centro un bel giorno boicottasse tutti i prodotti del Nord. Dove li andrebbero a vendere, in Austria? Invaderebbero la Germania o la Francia? E queste si farebbero invadere il mercato senza fiatare?  Non dimentichiamo che nel Centro e nel Sud ci sono 37 milioni di "italiani", consumatori ma anche con capacità autosufficienti in quasi tutti i comparti produttivi.

- Euforia invece al Nord. "Facciano pure la imperiali parate romane, noi non ci saremo, abbiamo le parate padane; gli Europei di Calcio? abbiamo i Giochi  della Gioventù della Padania, non dell'Italia,  e con l'Inno della Padania proponiamo  il coro del Nabucco di Verdi  e non di Mameli".
(è singolare, nel Risorgimento il Coro del Nabucco fu usato proprio contro gli Austriaci per l'Italia Unita").

- Gli oppositori intanto vanno dicendo : "In questo iperattivismo, in queste spallate nordiste,  c'è il delirio di onnipotenza, ma anche una visione di repubblichetta". Torneremo alle lotte Comunali, ai dazi delle regioni, città e comuni. Ritorneranno le "Signorie". Anzi ci sono già". Da soli si sono nominati "Governatori" invece che "Presidenti" di Regione. Si sentono più importanti.

- Bossi: "A Monza (ai Giochi- Ndr) noi abbiamo gettato il seme, i frutti verranno presto, e saranno rigogliosi".  Si parte dal  calcio del pallone,  per arrivare al calcio del terrone.

- Nella "destra nazionalista" intanto le reazioni sono...zero. Fini che urlava in Tv a Bossi "sei un uomo da delirio, una faccia tosta, un venditore di fumo che dice solo bestialità" e che "giurava che non avrebbe preso con lui neanche un caffè", ora non parla, non vede, non sente; e i caffè ora li prende eccome; anche senza zucchero, amarissimi.

- Berlusconi che bollò il capo leghista come un "Giuda, un ladro di voti, un ricettatore, truffatore, traditore, speculatore, con una doppia, tripla, quadrupla personalità", va ora d'amore e d'accordo. Con quale patto nessuno lo sa ancora.
Gli eccitati  leghisti vanno dicendo "Bossi lo ha incastrato; anzi lo ha "castrato" - " il dopo si vedrà; presto; molto presto. Bossi è furbo!". -  Inoltre in Lombardia c'è un impaziente "formig-olio".

INFATTI ANCHE A MILANO SI SCALPITA

* Formigoni cerca di farsi rieleggere: grazie anche all'alleanza con la Lega Lombarda Lega Nord di Umberto Bossi (Lista regionale "Per la Lombardia"). Non gli bastava Forza Italia. Adesso con Bossi esalta le diversità. E pensa a una nuova Costituzione (dello Stato Padania? E lui Premier?).

- Formigoni esterna!  "Il federalismo è soprattutto esaltazione delle diversità. Lo Statuto lombardo andrà sicuramente al di là dell'attuale e ormai vecchia Costituzione del '48" 
Lo fa proprio nel giorno che il Presidente della Repubblica CIAMPI evoca tra le possibili degenerazioni i "nuovi centralismi regionali" (Corr.d.S. 21 Giu.) e ha rimesso in voga "le parate" nazionali.
Mentre un funzionario dello Stato (il Sindaco di Jesolo) riceve per farlo cittadino onorario e offrirgli le chiavi della sua città il governatore della Carinzia  Haider (l'uomo di estrema destra dell'Austria che fa i raduni del suo partito a Branau città natale di Hitler.
Di Haider è ammiratore non solo Bossi (ha fatto con lui pubblicamente a Vicenza un "Patto Europeo" >vedi > . Ma ammiratore lo è anche Vittorio Feltri, che si offre agli Italiani come "il vostro Haider".
Scrive: "...posso portare avanti quella parte di idee haideriane che sono contro il modernismo spinto, la globalizzazione che ci fa perdere ogni identità e la forte immigrazione che destabilizza la nostra società" (Espresso n.9, 2 marzo, 2000)

Se Scaojola (FI) va affermando che "continuare a paragonarci ad Haider è patetico", Feltri  non è d'accordo e non è affatto patetico. Dopo venti anni di mestiere sembra che lui ora sappia  con certezza "quali idee portare avanti".

"Intanto Haider in visita a Venezia, dichiara proprio a Libero: "sogno una Europa delle Regioni i cui confini siano segnati dalla comune identità culturale e politica. C'e' ad esempio una comune cultura che unisce la Carinzia al Veneto e al Friuli Venezia Giulia".
E' una sorta di teorizzazione di una maxi regione che unisca Carinzia, Veneto e Friuli. (L'Alto Adige unito all'Austria è già dato per scontato).
Qualcuno dimentica un Risorgimento e due Guerre Mondiali. Tre "cosette" (1866, 1918, 1945)  da nulla, chissà cosa direbbero tutti quei morti, che sono morti per niente.

***DALL' ESTERO - ALLARME HAIDER. Schroder commenta i recenti sviluppi della politica austriaca "Haider al governo è un rischio per la stabilita' dell'Europa", e il Governo belga fa sapere che "bisogna che l'UE faccia qualcosa per impedire che al potere vada un simile populista".  Al che lo stesso Haider risponde attaccando "vedrete che faremo vergognare quelli che ci osteggiano". 
*** CHIRAC "HAIDER VA FERMATO". "Predo ufficialmente posizione a nome della Francia " dice Chirac "su quanto sta avvenendo in Austria, noi non vogliamo ingerirci negli affari di un paese membro, ma dobbiamo far capire a Vienna quali saranno le conseguenze di un'entrata di Haider al governo, l'Austria finira' con l'isolarsi". E' un appello di rilievo considerando che Chirac e' un conservatore e non sospettabile percio' di far parte di "quella sinistra che non vuole perdere il potere".
*** L'EUROPA DA' L'ULTIMATUM A VIENNA: "NO A HAIDER NEL GOVERNO" nell'ambito dell'UE e' passata la linea dura sostenuta da Belgi e Francesi, "se va al potere un partito xenofobo che non rispetta, ma anzi insulta i valori della famiglia europea e' chiaro che con tale paese non si potranno avere relazioni identiche al passato"
*** TIMORI DA ISRAELE -
E grossi timori provengono da Israele "l'Europa tenga gli occhi aperti, anche Hitler aveva la maggioranza dei voti, quanto a Israele e' chiaro che non potra' avere rapporti con un governo nel quale e' presente uno xenofobo razzista".
*** TIMORI DAGLI USA - Anche il Segretario di Stato USA, Madeleine ALBRIGHT commenta "il monito dell'UE verso Vienna e' stato giustissimo e pure gli USA dovranno rivedere le loro relazioni con l'Austria. Non ci puo' essere comprensione verso chi giustifica il nazismo"
*** ITALIA LA POLEMICA ROVENTE - D'Alema "Haider e' una minaccia per l'Europa, e' in contrasto coi valori del trattato di Amsterdam ", poi restringe il discorso all'Italia e dice "da noi esiste una simpatia di Bossi per Haider, il leader della Lega non ha mai fatto mistero di indicare in Haider un modello; queste sono posizioni pericolose, se diventassero dominanti ci allontanerebbero dall'Europa".
*** AUSTRIA. HA GIURATO IL GOVERNO NERO-BLU DI HAIDER - Grande tensione fuori dal Parlamento, migliaia di manifestanti hanno protestato per ore contro il nuovo Governo e si sono avuti duri scontri con la polizia. Il Presidente Klestil, visibilmente imbarazzato e corrucciato, prova a rassicurare "Haider rispettera' la democrazia, ve lo garantisco". 

(vedi anche il giorno 9 luglio ... e i seguenti giorni, fino ai giorni di Natale, Haider farà parlare di se)
(((((qui ANTICIPIAMO - Haider morirà poi l'11 ottobre del 2008 all'1:15 del mattino in un incidente d'auto in Carinzia, mentre da solo tornava da una festa e da una presunta successiva sosta allo Stadtkrämer, un locale gay di Klagenfurt, dove avrebbe consumato dell'alcol. La Volkswagen che guidava, sbandò per l'alta velocità (142 km/h su un tratto limitato a 70), mentre compiva un sorpasso e finì contro un pilone in cemento. Gli accertamenti hanno successivamente rilevato che al momento dell'incidente Haider aveva nel sangue un tasso alcolemico di 1,8 grammi per litro (contro un limite di legge di 0,5.
Dovuto quindi l'incidente all'ubriachezza e non a paventati complotti. Nonostante le etichette Haider era andato al governo con i democristiani a Vienna e con i socialisti in Carinzia)))))
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D'Alema - annus horribilis

GENNAIO 2000

1 GENNAIO -  CIAMPI: IL DISCORSO DI FINE ANNO '99 Il Presidente della Repubblica ha deciso "di parlare ai giovani", "e' ora di puntare sull'innovazione per creare sviluppo" dice Ciampi, "ed il lavoro durevole lo si crea solo innovando e stando al passo del mondo che muta sempre piu' rapidamente".
Poi, per la parte politica, afferma "serve piu' forza e stabilita', oggi possiamo dire di essere riusciti a creare governi piu' solidi nei comuni e nelle regioni, ora la solidita' va garantita a livello nazionale, va colmato il divario fra cittadino e istituzioni, l'Italia e' riuscita a mantenere gli impegni coi partner europei dopo un percorso di duro risanamento finanziario, ma adesso e' giunto il momento di dare avvio alle tanto auspicate riforme".
Poi decide di concludere con un accenno di patriottismo "la nostra Repubblica sara' piu' forte dando maggior respiro all'Italia delle regioni, cosi' l'unita' d'Italia sara' quella che sognarono i padri del Risorgimento, fondata non sul centralismo, ma sulla pluralita' delle patrie".
Dal Polo e dalla maggioranza giungono consensi unanimi "per i richiami alla stabilita'". Per il centrodestra "quelli di Ciampi sono toni ben diversi di quelli del passato"[il riferimento e' a Scalfaro] e AN sottolinea il richiamo al valore della patria.
Critici invece Pannella e Bertinotti, per il leader radicale "Ciampi non ha parlato alla gente, ma ai partiti, senza dire nulla del debito pubblico, della disoccupazione e delle pensioni da fame", mentre secondo Bertinotti "e' mancata la percezione drammatica della crisi politica, e ci si aspettava almeno una parola su un evento tragico come la guerra nei Balcani".
*** MILLENNIUM BUG: NESSUN PROBLEMA. Il cambio di data non ha provocato, almeno per il momento, alcun problema ai computer. Nessun sistema informatico ha subito contraccolpi di rilievo. Si calcola che per adeguare tutti i sistemi informatici siano stati spesi oltre 360 mila miliardi di lire. ED E' STATO SCONGIURATO ANCHE L'ALLARME TERRORISMO. Le misure di sicurezza prese erano imponenti ed in nessuna capitale ci sono stati i tanto temuti atti terroristici. 

2 GENNAIO - NOTTE DI SAN SILVESTRO E GIUBILEO, ROMA NEL CAOS. SCOPPIA LA POLEMICA In 3 giorni la Capitale e' stata invasa da oltre 3 milioni di persone, rimanendo praticamente paralizzata a causa di un afflusso superiore a qualunque aspettativa.
Per AN "Rutelli aveva promesso che tutto era a posto, che le infrastrutture del Giubileo erano pronte, ma alla prova del nove Roma si e' rivelata un colabrodo, non c'e' stato controllo su nulla, oggi abbiamo strade devastate, macchine sfasciate, statue deturpate, per non parlare del traffico in totale tilt".

Ma Rutelli risponde "contro i teppisti non potevamo fare nulla, e' vero la sera del 31 Dicembre c'e' chi ha esagerato, ma sfido chiunque a dire che Roma non ha resistito. Tre milioni di persone vi sembrano uno scherzo?" Ed anche il Prefetto di Roma ribadisce "l'esame lo abbiamo superato".

*** ESTERI. RUSSIA: DOPO LE DIMISSIONI DI ELTSIN. Sono state fissate al 26 marzo le elezioni presidenziali, Putin sembra destinato a stravincerle; al momento non si sa neppure quali saranno i suoi avversari. Zyuganov dovrebbe essere il candidato dei comunisti anche se all'interno del partito c'e' chi lo considera una figura "logora", specie dopo l'astuto richiamo di Eltsin alla necessita' di "una nuova generazione politica". Molto difficile e' poi la candidatura di Prymakov, dato per favorito nei mesi scorsi. E cosi' Putin, forte di sondaggi che lo danno oltre il 50%, vola oggi al fronte ceceno per incontrare l'esercito e proseguire nella sua "campagna patriottica" che finora ha dato , dal suo punto di vista, ottimi frutti. "In Cecenia vinceremo",dice e poi tiene a precisare "e' falso dire che ho concesso ad Eltsin ed alla famiglia un'amnistia". Ed in effetti nella legge fatta approvare subito dopo le dimissioni di Zar Boris non si parla di amnistia,anche se si precisa che l'ex Presidente sara' immune da perquisizioni e interrogatori. 

3 GENNAIO -  DOPO LA PAUSA DI FINE ANNO TORNA LA POLITICA. NEI POLI IN PRIMO PIANO IL TEMA DELLE ALLEANZE PER LE FUTURE ELEZIONI REGIONALI. Bossi conferma "e' vero, stiamo trattando con Forza Italia, presto ne saprete di piu', di certo se l'accordo ci sara' D'Alema ha chiuso".
Nella maggioranza intanto si cerca di riaprire il dialogo con Rifondazione "in molte regioni abbiamo ben lavorato assieme" dicono dai DS. Bertinotti commenta "ho gia' detto quelle che sono le mie condizioni per riaprire una trattativa : aumento delle pensioni minime e salario sociale per i disoccupati".
Ma subito dal Trifoglio si precisa "se la maggioranza rincorre Rifondazione un dialogo con noi e' impraticabile".
***  BUFERA SU RUTELLI Si infiammano le polemiche su come Roma ha "gestito" la notte dell'ultimo dell'anno e l'arrivo dei pellegrini per l'inizio del Giubileo. FI attacca "Rutelli ormai da mesi pensa solo alla sua carriera politica nell'Asinello dimenticandosi il piccolo particolare che lui e' il Sindaco di Roma, di quella Roma che ha dato un'immagine disastrosa a tutto il mondo, come minimo D'Alema deve destituire Rutelli dalla carica di Commissario per il Giubileo".
Gasparri , AN e oppositore per antonomasia di Rutelli, rincara la dose "presentero' un esposto alla magistratura per i reati di Rutelli verso Roma; un Giubileo all'insegna del panico, una Capitale allo sbando, e' un disastro mai visto". Ma Rutelli non ci sta e contrattacca "catastrofismi ridicoli, si dicono solo falsita' per ragioni politiche, in 3 giorni abbiamo gestito in modo straordinario un numero di persone enorme, guardate cosa e' successo nelle altre capitali e poi parlate! Ma forse le opposizioni volevano che cacciassi con la forza tutti i turisti e i pellegrini; per me parlano i dati: il 96% delle opere del Giubileo e' concluso, sfido chiunque a dire il contrario.
"***  MILLENNIUM BUG. OGGI IL GIORNO DECISIVO. Finora non si sono registrati problemi, ma la prova del fuoco ci sara' oggi con la riapertura delle banche e il ripristino delle attivita' industriali. 

4 GENNAIO -  PATTO LEGA-POLO, AN RIBADISCE IL SUO NO. Per Storace(candidato del Polo alla regione Lazio) "ma perche' mai ci dovremmo alleare con un movimento come la Lega che oramai e' solo un piccolo fenomeno locale?" E Alemanno, esponente dell'ala "sociale" di AN , insiste "con Bossi non c'e' alcuna compatibilita', una alleanza sarebbe solo dannosa".
Nella maggioranza intanto a far discutere e' la legge sulla Par Condicio. I DS si appellano al Trifoglio "non vogliamo pensare che su un tema cosi' importante vi possiate schierare con Berlusconi". Per il capogruppo al Senato diessino, Angius "durante il periodo natalizio abbiamo assistito a spot sconcertanti, ormai la legge sulla Par Condicio non e' piu' procrastinabile, gli spot di auguri di Berlusconi sono da regime rumeno".
Da FI si risponde "chiunque puo' fare spot sulle reti Mediaset, basta pagare, c'e' un regime di pari condizioni".
Ma per Angius "come no!, chissa' forse c'e' qualche buontempone che ci convincera' che Berlusconi si toglie di tasca i soldi per gli spot e poi paga se stesso".

5 GENNAIO -   PAR CONDICIO, SI ALZA IL TONO DELLO SCONTRO. Il Polo accusa "la maggioranza ha spostato un parlamentare alla Commissione Affari Costituzionali in maniera del tutto arbitraria e lo ha fatto solo per rafforzarsi ottenendo un voto in piu' decisivo per far passare la legge che imbavaglia la comunicazione, e se lo spostamento e' corretto dal punto di vista formale, sposta comunque in modo del tutto arbitrario il rapporto fra maggioranza e opposizione". [adesso nella suddetta Commissione il centrosinistra se riuscisse ad avere l'appoggio di Rifondazione potrebbe far approvare la legge sulla Par Condicio senza l'aiuto del Trifoglio].
I DS rispondono "quando viene rispettata la proporzione dei gruppi di ciascuna commissione nessuno puo' dolersi, percio' noi non abbiamo fatto alcun colpo di mano". Intanto il Trifoglio non scioglie i dubbi sul suo atteggiamento di fronte alla legge "anche se ad oggi siamo orientati per il no" fanno sapere.
E sempre oggi, il diessino Vincenzo Vita ha chiesto all'authority delle telecomunicazioni se "gli spot natalizi di Berlusconi siano stati legittimi".
Storace replica "Vita fa interrogazioni inutili e non conosce la legge, gli spot li possono fare tutti; basta pagare. E poi non siamo mica in campagna elettorale percio' l'Authority non puo' vietare nulla". Per Vita "e' inutile rispondere alle parole al solito sgradevoli di Storace, lui si che e' in campagna elettorale, ma non gli daro' una mano a sollevare polveroni".
***  E SUL TAVOLO DEL GOVERNO C'E' ANCHE LA QUESTIONE "REFERENDUM RADICALI". Il Ministro del Lavoro, Salvi, dice "il Governo deve impegnarsi a bloccarli, sono dannosi per le persone piu' deboli, dobbiamo dire no al mercato selvaggio". Ed anche per Castagnetti "quei quesiti che scardinano l'intero impianto dello Stato Sociale vanno bloccati". Pannella reagisce "non ci bloccherete, vedrete che ne uscirete battuti, voi volete solo conservare gli equilibri esistenti, con delle garanzie che esistono solo in Italia".
*** ECONOMIA. WALL STREET TRASCINA AL RIBASSO LE BORSE MONDIALI. Il 2000 e' iniziato malissimo sui mercati finanziari, e stavolta anche per i titoli tecnologici si registrano forti perdite. La corsa al ribasso parte dagli USA (Wall Street -3%) e coinvolge l'Europa: Milano -2,28, a picco Londra e Francoforte. Alla base di tali cadute c'e' la convinzione dei mercati della ormai prossima stretta monetaria che , probabilmente entro 2 settimane, la Federal Reserve attuera', alzando di almeno un quarto di punto i tassi.  

6 GENNAIO -  FISSATA LA DATA DELLE REGIONALI: SI VOTERA' IL 16 APRILE. Per la prima volta ci sara' l'elezione diretta del presidente della regione; al voto sono interessati oltre 43 milioni di italiani. Ma la data, decisa dal Ministro Bianco, non trova il consenso delle opposizioni. Per FI "come si puo' decidere di far votare il 16 aprile, giorno della Domenica delle Palme, in un anno giubilare? C'e' un fortissimo rischio astensionismo". Ma Bianco spiega "dal punto di vista della legislazione vigente, c'erano solo due date: o il 16 o il 23 aprile, che pero' e' Pasqua".
*** QUESTIONE REFERENDUM. Dai sindacati giunge un appello al Governo :"si deve costituire in giudizio davanti alla Consulta contro i quesiti radicali prima che la Consulta stessa ne decida l'ammissibilita'". Ed il segretario del PPI Castagnetti si dice d'accordo " i referendum radicali sono contro i piu' deboli" afferma.

7 GENNAIO -  AMATO SFERZA IL GOVERNO. In un'intervista al Corriere della Sera, il  Ministro del Tesoro rilascia dure dichiarazioni verso l'esecutivo: "non si  puo' guidare cosi' un paese" dice "non e' piu' ammissibile una simile frammentazione nella maggioranza, si e' arrivati al punto in cui non si riesce piu' neanche a darci un comune elemento di appartenenza, cio' e' davvero desolante".
Amato non aveva ancora rilasciato dichiarazioni dal giorno in cui al Congresso Socialista il suo nome, pronunciato da D'Alema, venne fischiato.
Per le opposizioni "nonostante D'Alema abbia provato a bruciarne la candidatura davanti ai socialisti e' evidente che Amato stia ponendo la sua candidatura a Palazzo Chigi".
*** ECONOMIA.  QUARTO GIORNO CONSECUTIVO DI PERDITE PER LE BORSE EUROPEE. Mentre Wall  Street da' segnali di ripresa, in Europa i mercati finanziari fanno  registrare ancora bruschi cali. E stavolta la maglia nera e' proprio Milano con -1,52%.

8 GENNAIO -  DOPO LE DICHIARAZIONI DI AMATO. D'Alema replica " Ha piena legittimita' di  criticarci, ma e' chiaro che la sua e' anche una autocritica, visto che lui fa parte di questa maggioranza". Per i Democratici "come si fa a dare torto ad Amato quando invoca maggiore coesione? Peccato pero' che quando lo dicemmo noi, ci chiamo' partito delle centopadelle..", mentre per Mastella "Amato dice cose intelligenti, magari adesso cominci anche a dare una mano per attuarle". E il Ministro del Tesoro oggi prova a smorzare la polemica "come sempre si creano polveroni sul nulla, mi ero solo limitato ad auspicare maggiore unita', avessi voluto attaccare D'Alema, prima mi sarei dimesso poi lo avrei fatto".
*** INTANTO E' OCCHETTO A "SPARARE" SU D'ALEMA. A meno di una settimana dall'apertura del Congresso DS, l'ex segretario dichiara "D'Alema non ci puo' guidare fino al 2001, ha fallito, ha fatto arretrare lo spirito dell'Ulivo volendo inseguire l'effimera Cosa 2. Adesso finiamola con le ipocrisie, in vista del congresso ammettiamo che il vero problema della coalizione e' proprio D'Alema".
*** E SEMPRE SULLA QUESTIONE DEL PREMIER SCOPPIA UNA POLEMICA TRA PRODI E COSSIGA. L'ex Presidente della Repubblica così si esprime in un'intervista  su un giornale spagnolo "Prodi continua ad intervenire anche oggi che e' alla Commissione Europea sulle questioni della politica italiana. Infatti  si sta adoperando per sostituire D'Alema con, nell'ordine: Monti, Bazoli,  Amato o Rutelli".
Stizzita la risposta di Prodi "chi come Cossiga ha  guidato uno Stato dovrebbe evitare comportamenti che aumentano il degrado  politico. Cossiga dice cose inesistenti, non so a che gioco voglia giocare, ma purtroppo devo constatare che questo e' l'ennesimo esempio di un  irresponsabile gioco al massacro la cui unica vittima e' la credibilita'  delle istituzioni".
*** QUESTIONE REFERENDUM. IL  Governo annuncia "che non fara' ricorso [come richiesto dai sindacati] contro i referendum radicali; non ci costituiremo davanti alla Consulta per impedirli, ma non resteremo neutrali: diciamo un secco no ai quesiti sul lavoro che provocherebbero la distruzione dello stato sociale".
*** ECONOMIA. SI RIALZANO LE BORSE. Dopo i consistenti ribassi delle giornate precedenti e' evidentemente diventato conveniente acquistare ed infatti alla fine di una disastrosa settimana per i mercati finanziari si registra una netta inversione di tendenza. Volano Wall Street e Francoforte, mentre Milano guadagna il 3,42%.

9 GENNAIO - I REFERENDUM AL CENTRO DEL DIBATTITO POLITICO. Scende oggi ufficialmente in  campo il Comitato per il no, organizzato dai sindacati. CGIL, CISL, UIL  ritrovano l'unita' e dichiarano "il nostro no e' netto ai referendum di Pannella, quella dei radicali e' una violentissima aggressione allo stato sociale, non e' possibile distruggere cosi' le conquiste dei lavoratori. Ci auguriamo che in questa battaglia il Governo sia con noi e non cerchi "flirt" coi radicali per ragioni elettorali". Il Ministro del Lavoro Salvi risponde "i sindacati stiano tranquilli, quei referendum sono un attentato alla liberta' e alla democrazia e contro tutto un sistema di diritti, percio' non potremo che combatterli" e poi avverte D'Alema "cercare di blandire i radicali per ragioni elettorali sarebbe gravissimo". E chiaramente non si fa attendere la risposta di Pannella a queste dichiarazioni "siete un'armata di produttori di disoccupazione" dice "e che proprio voi vi associate per il no ai referendum e' la riprova della giustezza dei quesiti, di quella che e' l'unica alternativa liberista e radicale.". E sempre sull'argomento, Fini, intervistato dal Corriere annuncia "il si di AN ai referendum sociali, sono dei quesiti che il centrosinistra teme e che il Polo deve sostenere, sono referendum che parlano al popolo delle partite-IVA, ovvero all'ossatura del nostro elettorato, non possiamo non sostenerli" [Berlusconi, attirandosi le ire di Pannella, non si e' ancora espresso].
*** POLITICA. CONTINUA IL BOTTA E RISPOSTA COSSIGA PRODI. "Tu sai, Romano" dice Cossiga rivolto a Prodi "che io ho detto la verita' e percio' non capisco come mai tu voglia smentire. Perche' fu proprio Prodi a parlarmi della possibilita' di nuovi leader al posto di D'Alema e mi cito' appunto Monti e il banchiere Bazoli prima di tutti. "Ma, aggiunge Cossiga," c'e' dell'altro: Prodi mi rimprovero' anche di aver portato D'Alema a Palazzo Chigi. Ricordo che mi disse : ma perche' hai voluto mandare un comunista al Governo? E ricordo che queste parole Prodi me le disse lo scorso 7 ottobre, percio' non capisco perche' oggi faccia finta di niente".
Prodi stavolta replica a Cossiga con una breve lettera sul Corriere "in quel 7 Ottobre non ho parlato di politica con Cossiga e ci sono due miei collaboratori che possono confermare: e adesso spero davvero di non dover parlare piu' di questa vicenda".

10 GENNAIO -  I RADICALI APRONO AL POLO. Intervistata dal Corriere Emma Bonino propone "un ticket Berlusconi-Bonino per un'alternativa liberale, liberista e federalista. Constatato l'appoggio di Fini ai referendum ci diciamo disponibili ad un immediato patto col Polo, basta che il centrodestra recuperi i programmi del 1994 e del 1996, quei programmi che poi ha tradito. Berlusconi dica il suo si ai referendum e dia avvio ad una grande rivoluzione federalista e avra' l'appoggio dei Radicali".
Ma al momento da Forza Italia si esprime cautela, per La Loggia "Sostegno di FI ai referendum? Non affrettiamo i tempi, aspettiamo almeno il giudizio della Consulta", e poi aggiunge "comunque non accettiamo ultimatum dai Radicali ne' ricatti sui quesiti per arrivare ad eventuali alleanze, noi preferiamo lasciare liberta' di voto".
*** "IL PAPA E' TROPPO STANCO, SI DIMETTA". Sono le parole del Capo della Conferenza Episcopale tedesca Lehmann (uno dei piu' importanti esponenti della Chiesa, gia' in passato in contrasto col Vaticano). "So che al Papa non manchera' il coraggio di ammettere di non poter piu' ricoprire il suo incarico" dice Lehmann "dobbiamo renderci conto che oggi alla Chiesa serve un uomo forte". Dal Vaticano si risponde "nessuno puo' dire al Papa di lasciare il suo incarico, quelle di Lehmann sono affermazioni strane e non condivisibili".

11 GENNAIO - RADICALI-POLO: IL DIALOGO NON DECOLLA. Pannella "sono addolorato per lo scarso interesse mostrato da vasti settori del Polo alle offerte di Emma Bonino, dicono che la nostra proposta e' un ricatto perche' loro preferiscono riforme fatte al buio". Urbani (FI) commenta "quelli dei Radicali sono degli ultimatum lanciati per farci concorrenza". Intanto, dopo il si di Fini ai referendum pannelliani, l'ala sociale di AN prende le distanze, per Alemanno "su quei quesiti serve una maggiore cautela", mentre l'UGL (l'erede della CISNAL), sindacato vicino alle posizioni di AN esprime un netto no "ai quesiti sul lavoro". Ed oggi Berlusconi torna a far sentire la sua voce dopo la pausa natalizia. Ma il leader del Polo non tocca la questione referendum e si appella invece al Trifoglio "perche' non voti la Par Condicio, una legge che e' illiberale, ipocrita , arrogante e antistorica, chi ha a cuore la liberta' deve dire no". Per i DS le parole di Berlusconi "sfiorano il patetico".
*** INTERNET E TV: LA PIU' GRANDE FUSIONE DI SEMPRE Nasce il primo colosso dell'era tecnologica: America On Line (AOL), il piu' grande operatore di internet del pianeta con oltre 22 milioni di abbonati, ha acquistato la Time Warner, ovvero il maggiore gruppo editoriale del mondo. E' un'operazione costata la mastodontica cifra di 163 miliardi di dollari (oltre 350 mila miliardi di lire). Steve Case, presidente di AOL, "la fusione e' avvenuta tramite uno scambio azionario. Siamo ad una svolta storica, da oggi parte una nuova rivoluzione, noi siamo i pionieri della cultura digitale del futuro". Le potenzialita' dei nuovi media stanno tutte in questi dati: fino a non molti anni fa AOL era semisconosciuta, oggi ha di fatto inglobato la Time Warner, uno dei capisaldi dell'informazione USA che e' sulla breccia da decenni. In pratica adesso chi entrera' in AOL potrebbe avere a disposizione sul monitor dai film alla musica ai prodotti editoriali alle informazioni in diretta continuando a navigare sulle pagine di America On Line. 

12 GENNAIO - POLITICA. PARISI "VELTRONI SCIOGLI I DS". All'antivigilia del Congresso dei DS, il leader dei Democratici lancia una proposta a sorpresa: "sciogliamoci tutti in una grande casa riformistica" dice "spero che Veltroni nella relazione di apertura al Congresso si pronunci in questo senso, i vecchi partiti vanno ormai oltrepassati, sono inadeguati alle nuove sfide". Ed anche la sinistra interna ai DS "agita" la vigilia del Congresso contestando duramente la recente politica del partito. Tutto e' comunque pronto a Torino, alla ex fabbrica del Lingotto, per l'inizio dei lavori di un congresso con il quale Veltroni vuole marcare il definitivo distacco dalla tradizione comunista. E fa discutere lo slogan che Veltroni ha scelto: dietro al palco campeggia infatti un enorme I CARE [mi prendo cura] , che fu una delle parole "simbolo" di Don Milani.
Per il Polo "Veltroni vuole sfruttare l'immagine di Don Milani, e comunque" fanno sapere i leader del centrodestra "noi non andremo ad un congresso che sara' solo propaganda".

13 GENNAIO - IL SI DI CONFIDUSTRIA AI REFERENDUM RADICALI. Da tempo si attendeva che gli Industriali sciogliessero i loro dubbi, oggi hanno espresso il loro assenso ai quesiti sul lavoro. "La nostra posizione" fa sapere Confindustria "e' in linea con gli interessi del paese". Ma per i sindacati "questo e' un atto ostile verso i lavoratori, un errore clamoroso, da adesso si puo' dire addio alla pace sociale". C'e' quindi attesa per la relazione che Veltroni fara' all'apertura del Congresso DS, dovra' chiarire la linea del partito sui referendum oltre che rispondere a Parisi che ha auspicato lo scioglimento dei DS in una "grande casa riformistica".

14 GENNAIO - SI E' APERTO IL CONGRESSO DEI DS. LA RELAZIONE DI VELTRONI. "No allo scioglimento dei DS" dice "qui oggi nasce il nuovo partito della sinistra ma la sola scelta che sosterremo sara' quella di far arrivare questo esecutivo alla fine della legislatura, a Parisi dico: no ad ogni scioglimento, ma siamo disposti ad approdare ad una forma federativa".
POI SUI REFERENDUM "appoggiamo ufficialmente quello elettorale, ma sugli altri diciamo un deciso no". Dopodiche' Veltroni consuma la rottura con la tradizione comunista "non ci possono essere doroteismi o ambiguita' nel dire che comunismo e liberta' sono incompatibili, il comunismo e' stata una tragedia, e se vogliamo un esempio dello scontro che in Italia ha danneggiato tutta la storia della sinistra basta pensare alle terribili parole che Togliatti riservo' a Carlo Rosselli definendolo dilettante da poco". Abiura quindi del PCI del Migliore e richiamo al "Socialismo liberale" dei Rosselli.
Poi Veltroni riserva duri attacchi, ed e' una delle parti piu' applaudite, a Silvio Berlusconi: "per il leader del Polo non si puo' non provare un senso di pena. Berlusconi e' un impasto di demagogia, populismo , liberismo selvaggio e vecchia politica, e' colui che vorrebbe riportare indietro le lancette della storia, che vorrebbe i potenti intoccabili e una magistratura intimidita".

Naturalmente non si fa attendere la risposta del Cavaliere "altro che abiure del comunismo" dice Berlusconi "Veltroni ha gettato la finta maschera liberale per indossare quella a lui piu' consona, in lui vedo il nuovo Vishinsky [il "Pubblico Ministero" dei processi staliniani], la relazione di Veltroni e' solo un impasto di idee male assortite , demagogia e falsita', dice tutto e il contrario di tutto, ma la verita' e' che i DS sono uniti solo nel demonizzarmi".
Per D'Alema invece "Veltroni ha fatto un intervento chiaro e coraggioso, di forte sostegno alla nostra azione di governo". Piu' cauto Parisi "mi aspettavo il no alla mia proposta di scioglimento, ma ora temo i rischi di egemonismo DS". Cossutta invece si dice "amareggiato per le parole ingenerose e sprezzanti su Togliatti". 

15 GENNAIO - COFFERATI "ACCENDE" IL CONGRESSO DS. Nel suo intervento il leader della CGIL prova a spostare "l'asse" verso sinistra e si appella al Governo "dica un no netto e chiaro ai referendum radicali, a quei quesiti usati come una clava contro i lavoratori. Non abbiate paura di passare per conservatori" aggiunge fra i convinti applausi della platea "perche' non si e' conservatori quando si difendono i piu' deboli, una sinistra che si dice tale deve dire no a quei quesiti: uno per uno". Per il ministro Salvi "Cofferati ha pienamente ragione, lo stato sociale e le conquiste dei lavoratori vanno difese".
Ed intanto D'Alema deve far fronte al duro attacco di Occhetto ("serve una nuova leadership") e all'improvviso strappo con Bassolino. Il Sindaco di Napoli infatti lascia polemicamente il congresso, indispettito per aver visto slittare il suo intervento. (Ma Bassolino si e' infuriato anche per le pressanti richieste che i DS gli hanno rivolto perchè sia lui il candidato alle regionali per la Campania, richieste che per Bassolino sarebbero un modo per "bloccare" uno dei possibili candidati per un'eventuale sostituzione di D'Alema).
Ed intanto si consuma pure una spaccatura nel Trifoglio: per Boselli "l'intervento di Veltroni e' stato davvero soddisfacente", mentre per Cossiga "Boselli forse e' vittima della sindrome di Stoccolma o si sta adeguando ai DS?". Intanto i leader del Polo fanno sapere che "abbiamo fatto bene a non andare al congresso". Secondo Fini "l'unica arma rimasta ai DS per dare entusiasmo alla base e' attaccare Berlusconi". E Pisanu aggiunge "i DS sono a corto di idee e cercano deliberatamente lo scontro con l'opposizione".

E OGGI BOSSI UFFICIALIZZA L'ACCORDO COL POLO. Ai microfoni di Radio Padania il segretario del Carroccio dichiara "il patto e' ormai fatto, Berlusconi ha capito che serve un cambiamento, una alleanza delle piccole e medie imprese contro lo strapotere dei poteri forti. In cambio noi abbiamo chiesto la devolution; con questo accordo la vittoria e' sicura". Molto critici sono gli ex leghisti, per Formentini "era chiaro che sarebbe finita cosi', non capisco a chi giovi una Lega alleata con questa destra", e Comino, ex capogruppo leghista alla Camera dice "alla fine avevo ragione io, la Lega va col Polo, ma quando lo dicevo Bossi mi chiamava traditore. E' chiaro che oggi fa questa mossa perche' ha l'acqua alla gola". 

16 GENNAIO - CONGRESSO DS, D'ALEMA RICONQUISTA LA PLATEA. Negli scorsi giorni si erano levate diverse voci critiche verso il Presidente del Consiglio, ma con un discorso che numerosi delegati hanno definito "finalmente di sinistra", D'Alema ha strappato vasti consensi. "Il giorno in cui non saro' piu' utile mi mettero' da parte" ha detto D'Alema "ma voglio che mi sia detto chiaramente. E' vero, il Governo e' nato da una crisi difficile, ma dovevamo reagire al logoramento di un centrosinistra che rischiava di non essere piu' tale".
Poi il passaggio sui referendum "si solo a quello elettorale, ma sugli altri diciamo un chiaro no, e non perche' minaccino un vecchio ordine, ma perche' intralciano la modernizzazione del paese. Le vere riforme le stiamo gia' facendo, dalla scuola al federalismo , alle privatizzazioni, e poi finiamola di dire che il sindacato e' l'anima conservatrice della sinistra". Da notare come in 65 minuti di intervento D'Alema non abbia mai citato Berlusconi e al Polo abbia riservato un solo accenno polemico dicendosi stupito per "l'arretratezza politica e culturale di Fini". Ma se D'Alema pare aver riportato coesione fra i DS, non ha convinto gli alleati. Castagnetti "speravo in un passo indietro di D'Alema, io non lo ritengo il miglior candidato per Palazzo Chigi".
Per il Cossighiano Sanza "c'e' stato solo un panegirico per il Governo, i DS egemonizzano la coalizione", ed oggi anche Boselli e' molto critico "D'Alema ha ricompattato il suo partito esaltando la boria del Governo".
I COMMENTI DEL POLO. Berlusconi [stizzito per una battuta di Mussi sui suoi rapporti con la P2], definisce il Congresso DS "il tempio dell'odio, sono quelli che cambiano nome ma restano sempre gli stessi. Sono specializzati nel demonizzare l'avversario, ma noi siamo diversi e non ci faremo trascinare nella spirale dell'odio".
Poi conferma il patto con Bossi "nascera' un fronte comune per il federalismo, noi crediamo nella devolution e saremo contro lo statalismo", infine snocciola un sondaggio secondo il quale "il Polo vola e Forza Italia e' oltre il 35%".

17 GENNAIO - SI E' CHIUSO IL CONGRESSO DS. Veltroni "abbiamo ritrovato il partito, da oggi non siamo piu' comunisti, ma degni rappresentanti delle socialdemocrazie europee". Poi una stoccata a Berlusconi "altro che tempio dell'odio, al Lingotto c'era la passione politica intesa come servizio e non come affare. Berlusconi ormai persegue la strategia di attaccarci di continuo, d'altronde e' lui che ci ha addirittura chiamato mandanti delle procure, ma l'unica risposta e' ricordargli che cosa proprio lui dichiaro' in piena era Tangentopoli quando chiese a Di Pietro di scendere in campo col Polo per avviare un'opera moralizzatrice per il bene del paese. Ecco questa qui e' la coerenza di Berlusconi".
MA SI APRONO NUOVE POLEMICHE. Nell'ordine del giorno approvato al Congresso si legge che i DS chiedono "una svolta antiproibizionista; si alla legalizzazione delle droghe leggere e alla somministrazione controllata di eroina". Il PPI si dissocia "ma che bisogno c'era di una simile affermazione? Se davvero questa diventasse la linea del Governo non potremmo restare nella maggioranza". Il Polo insorge , per AN "ecco che i DS alla fine gettano la maschera, la loro e' una idea fallimentare e criminale che porterebbe al potenziamento del mercato delle nuove droghe". Secondo FI "i DS con questa scelta oltraggiano i diritti delle persone". Ma sul tema c'e' il consenso dei Radicali, da sempre antiproibizionisti, "ma speriamo che i DS restino coerenti con questa scelta, ormai i clerico-fascisti che ci sono nel Polo sono indecenti".

18 GENNAIO - ANTIPROIBIZIONISMO: IL GOVERNO "STOPPA" I DS. Per il ministro Livia Turco "nel programma dell'esecutivo non c'e' alcuna idea di legalizzazione delle droghe leggere, quella e' solo l'opinione del Congresso". E da Botteghe Oscure si prova a disinnescare la polemica "era una nostra scelta, non c'e' nessun impegno per la coalizione" Ma il PPI continua a non gradire "quell'ordine del giorno e' stato sbagliato e incomprensibile, ovunque si e' legalizzata la droga gli esiti sono stati fallinmentari". FI attacca "quella dei DS e' stata una scelta ipocrita fatta solo per ingraziarsi i Radicali, e' una bassa operazione elettorale". AN annuncia "ci mobiliteremo contro ogni legalizzazione".

19 GENNAIO - PAR CONDICIO: ACQUE AGITATE NELLA MAGGIORANZA. Il Trifoglio "siamo pronti a votare contro, la maggioranza non ci rispetta". Sembrava ormai imminente un accordo,ma i parlamentari del Trifoglio si sono infuriati dopo la decisione di Violante di escludere il cossighiano Rebuffa dalla Commissione Affari Costituzionali. "E' per riequilibrare il peso del Gruppo Misto nelle commissioni secondo quanto prevede il regolamento" spiega Violante. "Questa decisione e' per noi uno schiaffo" si fa sapere dal Trifoglio. Per D'Alema "il dialogo va ripreso, quella di Violante e' stata solo una scelta tecnica". Paissan, Verdi, "Governo e maggioranza non condividono quanto deciso da Violante". A questo punto, se nel Trifoglio dovesse persistere il no, approvare la legge sarebbe difficile e potrebbero essere necessari i voti di Rifondazione.

19 GENNAIO - BORSE IN TILT - - "Nel giorno in cui si cambiavano le tariffe in Borsa- Il primo black-out dei telefonini nella storia d' Italia. Dalle 9,20 alle 11,45.  Per più di due ore i telefonini sono rimasti muti, riuscivano soltanto a ricevere. Un ingegnere (un po' poco per la posta che c'è in gioco. Ndr)  addetto al controllo del funzionamento della rete ha fatto venire i brividi al personale dell'ufficio stampa. "Abbiamo un problema!  Non sappiamo cosa sia potuto accadere. Ma abbiamo rimesso tutto in funzione in un paio d'ore". Agli utenti è stato inviato un messaggio "Problemi tecnici". - Ma che cosa sia successo con precisione non si sa". Se è stato casuale o dovuto a qualche malintenzionato.
 E' comunque in entrambi i casi un brutto precedente quell' "Abbiamo un problema". E se la Borsa (le azioni di alcuni - e girano forte ora proprio quelli che hanno in mano le telecomunicazioni) in quel momento era in calo? E se l'errore invece di due ore domani sarà di uno-due-tre giorni? 
Molti risparmiatori "buoi" si sono lamentati. "Siamo stati penalizzati con il black-out. Non potevamo collegarci. Siamo stati tagliati fuori dalle contrattazioni" (
Corriere della Sera.)
A proposito : ma lo sapete che è possibile infettare con un banalissimo  "baco"  tutti i cellulari del mondo? Resta da chiedersi solo una cosa: chi lo utilizzerà per primo per distruggere il suo concorrente.
*** Poi c'è " Echelon" ! Un rapporto del Parlamento europeo conferma che il sistema di controllo "Echelon", organizzato dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna, non solo esiste, ma è davvero in grado di intercettare tutti i mezzi di comunicazione, compresi i cavi sottomarini in fibre ottiche, i telefoni satellitari, tutti i messaggi sulla rete Internet. (che non è difficile!  La tecnologia non è un mistero. Se poi ci sono i mezzi diventa tutto banalissimo).  A pagina 16 del rapporto  viene ricostruita l'estensione dell'uso del  sistema, proprio nel settore economico.
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20 GENNAIO - E' MORTO BETTINO CRAXI. Un attacco cardiaco ha stroncato l'ex leader socialista nella sua villa di Hammamet. Craxi era stato operato per l'asportazione di un rene lo scorso 30 novembre a Tunisi. Negli ultimi giorni le sue condizioni parevano in miglioramento, ma oggi ecco l'improvviso decesso. Per la figlia Stefania "mio padre e' stato ucciso, ce lo hanno ammazzato. Negli ultimi sette anni hanno deciso di far fuori un uomo che per quarant'anni ha lavorato per l'Italia. Lo hanno mandato in esilio, ma in Italia non lo hanno voluto da vivo e non ci tornera' da morto, la Tunisia sara' la sua nuova patria".

Inevitabilmente la morte riapre le mai sopite polemiche sulla giustizia e sull'era di Mani Pulite. Gli ex socialisti in coro "Craxi e' stato ucciso dall'odio politico". Per Boselli "muore un grande socialista, un grande uomo politico, un senso di colpa gravissima pesera' su tutti quelli che non hanno voluto comprendere il dramma di Craxi lontano dalla sua patria". Del Turco "non gli perdonarono di aver avuto ragione su moltissime cose". Margherita Boniver "la sua morte e' un macigno per la democrazia".
ALTRI COMMENTI. Secondo Cossiga "se ne va un prestigioso leader del socialismo europeo", Pannella attacca "io fui il solo a difenderlo dal Parlamento degli inquisiti, Craxi fu un mio avversario, ma sempre leale. Poi lo hanno linciato, messo alla gogna, usato come capro espiatorio."  Solo una breve dichiarazione da parte di Berlusconi (legato a Craxi da una lunga e spesso discussa amicizia) "oggi e' il giorno del dolore", secondo Casini "i nemici di Craxi devono assumersi le loro responsabilita', Craxi era uno statista che non meritava marchi d'infamia". E nel centrodestra l'unico ad "uscire dal coro" e' Fini, secondo il quale "la morte e' una notizia dolorosa, ma io non modifico il mio parere: Craxi sbaglio' ad andarsene e a sottrarsi alla giustizia del suo paese".
ED OGGI SOTTO ACCUSA SONO, OLTRE AL POOL DI MILANO, I DS; SONO LORO AD ESSERE ADDITATI COME I VERI "NEMICI" DI CRAXI. Ma anche da Botteghe Oscure giungono parole concilianti, senza riferimenti alle vicende giudiziarie dell'ex leader socialista. Per D'Alema "con Craxi ci furono momenti di scontro anche aspro, ma sempre nel riconoscimento della sua forte personalita' e rispettando il travaglio umano", poi si dice disposto "ad offrire i funerali di Stato". Violante parlando dinanzi alla Camera dice "troveremo il modo di ricordare una figura di Presidente del Consiglio che fu certo controversa, ma che ebbe pure molti meriti". In serata poi interviene Ciampi "Craxi contribui' a difendere l'Occidente e la pace, ebbe un ruolo centrale nella politica italiana".
IL COMMENTO DEL POOL DI MILANO. D'Ambrosio "quanto avvenuto ci rattrista, ma non possiamo rimproverarci niente, adesso faranno chissa' quante speculazioni, ma noi ci comportammo come avremmo fatto con chiunque. E le nostre accuse hanno poi trovato conferma nelle sentenze. Craxi ha sempre negato l'esistenza di conti esteri, ma oltre alle prove che abbiamo prodotto, voglio ricordare quanto di recente dichiarato, e mai smentito da nessuno, da Maurizio Raggio [stretto "amico" di Craxi] che ha detto di aver speso miliardi a titolo personale prelevati dai conti esteri, quindi non c'era solo il finanziamento illecito ai partiti". Craxi aveva due condanne definitive per il caso ENI-SAI e la metro' milanese (che gli impedirono di tornare in Italia a novembre) e altri sei procedimenti aperti. 

21 GENNAIO - OGGI A TUNISI I FUNERALI DI CRAXI. La figlia "la rappresentanza del Governo farebbe meglio a stare a casa", Bobo Craxi piu' cauto "vengano pure,ma stiano un passo indietro". Intanto alla Camera Craxi e' stato ufficialmente ricordato con i discorsi di Violante, D'Alema e,a nome dei socialisti, Boselli . E proprio Boselli accende la polemica "e' una morte che macchia l'Italia, Craxi era un vero riformista e liberale", poi elenca quelli che a suo dire furono i meriti di Craxi "da Sigonella, al Concordato, alla lotta all'inflazione, alla vicenda degli euromissili, Craxi ha poi ammesso anche i suoi errori, ma non per questo andava trattato come un criminale, e poi se davvero era un criminale, perche' oggi gli avete pure offerto i funerali di Stato?". E partono applausi da tutte le parti del Parlmento, solo Rifondazione compatta non batte le mani. Violante poi, pur con pacatezza, chiede "di non scindere la storia appropriandosene solo di una parte. Ricordare un uomo come Craxi e' difficile, proprio perche' non si puo' calare il sipario sul suo passato, ne' ignorare le condanne e la scelta di sottrarsi al giudizio". Per D'Alema "la storia giudichera' grandezza ed errori di Craxi". Ed oggi alla Camera, per assistere alla commemorazione del loro vecchio mentore, si sono riviste le faccie dei protagonisti degli anni ruggenti del socialismo craxiano: da De Michelis, a Giusy LaGanga, a Rino Formica a Gennaro Acquaviva. Da tutti giungono parole di fuoco "per l'ipocrisia dei DS, per quelle lodi surreali fatte da chi volle rovinare Craxi" . "D'Alema si vergogni" dice De Michelis. 
*** SPUNTA L'ULTIMO MEMORIALE DI CRAXI. Pillitteri, ex sindaco di Milano e cognato di Craxi, rende noto un documento che lo stesso Craxi gli ha inviato 4 giorni prima di morire. In quelle pagine l'ex leader socialista ribadisce che tutti parteciparono ai finanziamenti illeciti, PCI per primo, ma nessuno volle indagare a 360°. Poi aggiunge "tutti sapevano ma ipocritamente hanno fatto finta di niente, Napolitano, Mancino, Spadolini, Scalfaro non erano certo digiuni in materia di finanziamenti, e tutti i Presidenti della Repubblica degli ultimi 20 anni vivevano sulla Luna?". Craxi poi non fa alcun riferimento alle accuse di suoi presunti conti esteri. 

22 GENNAIO - GOVERNO CONTESTATO AI FUNERALI DI CRAXI. Il figlio Bobo "caro papa' hanno ucciso te, ma non uccideranno la verita'". Al termine delle esequie, alle quali hanno assistito oltre 2000 persone venute dall'Italia, Dini e Minniti, quali rappresentanti del Governo, sono stati fatti oggeto di lancio di monetine [vendetta postuma del Raphael?] e di insulti. "Vergogna assassini" e' stato gridato e poi sono comparsi cartelli con scritto "D'Alema boia".
E gli animi si sono riscaldati in maniera particolare dopo che nella mattina e' giunta la notizia che a Pillitteri non sarebbe stato concesso di recarsi al funerale. Borrelli spiega " ci spiace, ma lo dice la legge, Pillitteri deve scontare una pena residua di due anni, pena che e' stata sospesa, ma che preclude il rilascio del passaporto". E a Tunisi si e' visto un Berlusconi in lacrime attaccare la sinistra "mi sarebbe piaciuto che tutti quelli che hanno demonizzato Craxi avessero avuto il pudore di tacere".
E Cossiga, che non ha commentato il "memoriale di Craxi" , "adesso gli si riconoscano i meriti, il Governo la finisca con questa sua pietosa farsa del dolore". Da Palazzo Chigi intanto si precisa "la delegazione del Governo e' giunta a Tunisi solo quando ha saputo di non essere sgradita". Oggi poi rilascia una breve dichiarazione anche quello che e' considerato il nemico per antonomasia di Craxi, ovvero Di Pietro "non ho voluto parlare, perche' so che saro' strumentalizzato, quello che ho da dire e' nelle carte processuali, per me parlano loro". 

23 GENNAIO - BERLUSCONI "SERVE UN FRONTE COMUNE CONTRO LA SINISTRA". Dal palco del congresso del CCD a Fiuggi, il leader del Polo rivolge "un appello a quelle forze politiche non eredi del totalitarismo". "La vicenda di Craxi", dice "ha dimostrato quelli che sono i mezzi della sinistra: la menzogna, la criminalizzazione dell'avversario fino alla sua eliminazione. Oggi e' percio' il momento della concretezza e della liberta', e' l'ora del fronte comune delle forze democratiche".
Destinatari del messaggio a quanto pare sono la Lega, il Trifoglio, PPI e parte dei Democratici. Cossiga, pure lui intervenuto a Fiuggi, fa poi capire che la sua esperienza con D'Alema volge al termine e accoglie l'invito del Cavaliere [quello che un anno fa circa era "un pericolo per la democrazia"] "le pregiudiziali verso Berlusconi sono cadute , con FI il dialogo e' riaperto".

BOSSI RIABILITA BERLUSCONI. - Ed in questo clima anche Bossi chiude definitivamente gli anni delle offese col Polo "nel 94 sbagliai tutto con Berlusconi" dice il leader del Carroccio "lo giudicai vittima dei poteri forti, ma non era cosi', oggi siamo diventati entrambi piu' vecchi, ma pure piu' saggi".
Boselli cosi' commenta l'invito di Berlusconi "di certo la morte di Craxi pesera' sempre sui DS, oggi e' forse difficile allearsi col Polo, ma se davvero Berlusconi rompesse con AN tutto cambierebbe, allora si che potremmo parlare". Cosi' Fini, fiutata l'aria "da grande centro con la destra che ritorna ai margini" afferma "certo e' giusto che si allarghi il Polo ma con le dovute attenzioni, nel Polo ci devono essere valori e programmi da tutti condivisi, per questo, per fare un esempio, credo che dare credito a chi ancora parla di Padania abbia poco senso" 
*** LE REAZIONI DELLA MAGGIORANZA ALLE PAROLE DI BERLUSCONI. D'Alema "siamo davanti ad un appello inquietante, fatto da un uomo che e' rimasto al 48, nemmeno quando c'era Stalin si sono sentiti certi toni. Berlusconi usa l'anticomunismo come arma elettorale, cio' testimonia quale isolamento vi sarebbe per l'Italia se simili forze reazionarie prendessero il potere". Veltroni "le parole di Berlusconi sono grottesche". Ed anche nel PPI si mostra scetticismo "ma quale fronte? Non creiamo caricature della realta', siamo nel 2000 non nel 48".
 

24 GENNAIO -  FINI "ATTENTO SILVIO, SNATURI IL POLO". Il leader di AN mostra di non aver gradito l'appello di Berlusconi "per un fronte moderato". "Allargare il Polo e' giusto " ribadisce Fini "ma se lo snaturiamo perderemo, il centrodestra deve conservare la sua carica innovativa, la sua alternativa al consociativismo, se si da l'impressione di rimettere in sella il vecchio sistema ricordiamoci che non sara' AN, come qualcuno dice, a finire isolata, ma sara' il Polo che finira' per perdere, attenzione a credere che per battere la sinistra basti sommare i voti di tutti quelli pronti a venire nel Polo".

COSSIGA SORPRENDE !!! Cossiga insiste "diamo vita a un nuovo centro contro D'Alema, uniamoci: noi, i popolari, la Lega il CCD tutto il Trifoglio e naturalmente Forza Italia", ed AN? "Bhe' "risponde Cossiga "se il rapporto di Fini col Polo dovesse rompersi allora davvero potremmo sposarci sul serio con Berlusconi, se cosi' non fosse potremmo pensare ad una desistenza".
Intanto Bossi torna a ripetere "con Berlusconi avvieremo il cambiamento, metteremo al potere le piccole e medie imprese e scalzeremo i poteri forti", e a chi gli chiede conto dei 6 anni di insulti col Cavaliere risponde "erano solo delle incomprensioni, io credevo che fosse arrivato in politica solo per rappresentare la Real Casa [verosimilmente Agnelli e i cosiddetti "poteri forti"], oggi ho capito che non e' cosi'".
BOSELLI  pero' oggi frena l'invito di Berlusconi "un socialista non puo' fare fronti comuni contro la sinistra, non vorrei che l'idea del fronte fosse una bolla di sapone, vorrei che i DS pero' capissero che nella coalizione corpi estranei non siamo noi, ma persone come Di Pietro". 

***POLITICA. LA LEGA A BERLUSCONI "COSSIGA NON LO VOGLIAMO". Maroni "noi siamo disponibili anche a cambiare nome ai gruppi parlamentari, a togliere la parole indipendenza , ma il Polo sappia che non possiamo accordarci con Cossiga. Lui vuole fare un fronte col peggior centrismo, tirare fuori dalla naftalina i craxiani e gli ex DC, ma questo a noi non interessa". 

26 GENNAIO - PAR CONDICIO , SI RIACCENDE LO SCONTRO. La legge che vieta gli spot a pagamento nelle tv nazionali durante la campagna elettorale giunge in aula in un clima molto teso. Il Trifoglio, sul cui voto contrario aveva sperato il Polo, annuncia che "si asterra'" (in Ottobre al Senato aveva votato a favore cosi' come la Lega che invece oggi annuncia il suo voto contrario), e la maggioranza incassato anche il si di Rifondazione ha sufficienti numeri per far approvare il provvedimento. 
Forza Italia decide allora di manifestare davanti a Montecitorio, BERLUSCONI improvvisando un comizio davanti ai suoi fans dice "siamo oramai allo stalinismo, ora la patente di regime se la sono dati da soli" e aggiunge "la sinistra ha paura, non a caso ho sotto mano un sondaggio che da' FI al 36% e il Polo oltre il 50".
Giulietti, responsabile comunicazione DS, "non scherziamo, l'Italia si sta solo adeguando alle norme europee, piuttosto la cosa piu' curiosa e' vedere la Lega che oggi vota contro dopo che in Ottobre ci accusava di essere stati fin troppo blandi contro Berlusconi". 
*** E SEMPRE OGGI ALLA CAMERA NASCE LA COMMISSIONE DI INCHIESTA SU TANGENTOPOLI. E' passato un emendamento che "vieta agli inquisiti e agli ex magistrati di far parte di tale Commissione", cio' chiude chiaramente le porte a Di Pietro. E il senatore attacca "sapevano benissimo che comunque avrei scelto io di non far parte della Commissione, quell'emendamento vuole solo gettare fumo negli occhi degli Italiani. Ma vedrete che ricostruiro' i fatti di Tangentopoli con tutte le carte specie con quelle che molti per malafede hanno voluto ignorare. I giudici non hanno nulla da nascondere, faro' i nomi di quelli che prima hanno accusato Craxi e oggi lo difendono insultando chi come me ha sempre fatto il proprio dovere". 

27 GENNAIO - PAR CONDICIO. SCONTRO FRONTALE. Constatato che la maggioranza ha i numeri per far approvare la legge, Berlusconi si scatena: davanti a Montecitorio da due giorni un presidio di militanti di FI sta manifestando contro "una legge liberticida e stalinista", "io" dice Berlusconi "con la sinistra non parlero' mai piu', prima hanno occupato la RAI, ora ci vietano di comunicare", per La Loggia "ormai siamo di fronte ad un colpo di stato". Ed a scaldare ancora di piu' gli animi scoppia il caso-Castagnetti. Il segretario del PPI denuncia "fuori da Montecitorio i militanti di FI, quelli che si dicono moderati, mi hanno circondato, fatto oggetto di insulti e di lancio di monetine".
Da FI si risponde (a caldo) "ma quali monetine!, sono stati solo innocenti sfotto'", poi URBANI (FI) durante il dibattito in aula sull'approvazione della Par Condicio chiede di intervenire e accusa "ma vi indignate se cittadini inermi vi lanciano monetine? Ringraziate il cielo che siano solo monetine, voi scherzate col fuoco, capito? voi scherzate col fuoco". Violante invita subito alla moderazione "per favore rendiamoci conto che quello che diciamo in aula ha conseguenze su cio' che accade fuori, cerchiamo di capire che la nostra responsabilita' e' pesante".
Per Mussi (DS) "quello che dice Urbani e' gravissimo e irresponsabile, se questi sono i moderati gli estremisti allora che fanno?". Risponde Berlusconi "e' la solita montatura, macche' monetine; abbiamo un filmato che dimostra che non e' successo niente di tutto questo, la sinistra cerca ogni pretesto per screditarci. Le cose gravi sono ben altre, in Italia c'e' una maggioranza che ha un leader, D'Alema, che a me fa venire in mente Mussolini. Un esempio? Guardate come sta cercando di convincere tutti gli alleati a votare si al referendum elettorale".

Al che lo stesso D'Alema, in visita a Stoccolma, dice "il clima in Italia comincia a preoccuparmi, Berlusconi mi chiama Mussolini e mi hanno detto che fuori da Montecitorio ci sono militanti di FI con cartelli con scritto: D'Alema sei come Hitler, io credo che oltre agli spot anche le parole necessitino di regole".
Nei TG della sera poi va in onda il filmato (girato da FI) su quanto avvenuto a Castagnetti; nelle immagini mandate in onda non si vedono lanci di monetine, Castagnetti viene circondato dalle bandiere di FI e sparisce dall'immagine. Il segretario del PPI commenta "come previsto FI fa vedere solo cio' che vuole, le monetine le ho ricevute eccome, ma questa e' la vera faccia dei presunti moderati del Polo, basti pensare a quello che ha detto Urbani". Infine e' lo stesso Urbani a provare a smorzare la polemica "e' vero in aula ho usato una frase infelice ed ambigua". 

28 GENNAIO - PAR CONDICIO. Slitta il voto; il Polo ha presentato una marea di emendamenti per ritardare l'approvazione della legge. E fa sempre discutere il caso-Castagnetti; per il segretario del PPI "e' incredibile che nemmeno mi si sia chiesto scusa, io non voglio enfatizzare l'accaduto, ma non posso accettare che si dica che non e' successo niente". Il Forzista Tajani risponde "Castagnetti e' deliberatamente passato fra i nostri militanti per provocarli", e Casini prova a fare da "pompiere" "per favore anche nel Polo cerchiamo di abbassare i toni, altrimenti facciamo il gioco della maggioranza che ci vuole dipingere come estremisti". 
*** DA OGGI E' DEFINITIVO IL PATTO POLO-LEGA PER LE REGIONALI. Bossi "ho finito di convincere tutti i duri della base, ora non ci sono piu' dubbi, l'accordo col Polo e' ufficiale, per D'Alema al nord saranno tempi duri". E mentre FI auspica che l'intesa vada oltre le regionali e si ripeta alle prossime politiche, AN esprime ancora cautela "l'eventualita' di un'intesa con Bossi deve essere discussa regione per regione, e accordi nazionali non esistono".
Duri gli ex leghisti; per Comino "oggi Bossi ha ufficialmente svenduto la Padania per un piatto di lenticchie", Comencini "e' un accordo che serve a Bossi per coprire i suoi due fallimenti : quello economico e quello politico". 
*** ECONOMIA. ALLARME INFLAZIONE. Secondo i prezzi delle citta' campione anche in Gennaio non si e' arrestata la crescita dell'inflazione, arrivata a quota 2,2%. Era dall'Aprile 1997 che non si arrivava ad un livello cosi' alto. ESTERI. 

*** AUSTRIA. HAIDER FARA' PARTE DEL NUOVO GOVERNO Dopo quasi 4 mesi di consultazioni si avvia ad una risoluzione choc lo stallo politico che si era creato a Vienna dopo le elezioni dell'ottobre che avevano visto l'affermazione del partito di estrema destra di Haider. Il Partito del leader nazionalista fara' parte del Governo; l'ex cancelliere Klima "mi arrendo, ho cercato a tutti i costi una soluzione per poter governare senza i populisti di Haider; non e' stato possibile, si va verso una soluzione nociva per l'Austria". A questo punto il Presidente austriaco Klestil aprira' consultazioni ufficiali con Haider; pare certa una alleanza Popolari-nazionalisti. 

29 GENNAIO - BERLUSCONI "D'ALEMA FAI RITIRARE LA PAR CONDICIO". "Sei ancora in tempo a fermare quella legge liberticida " dice il leader del Polo "ma se invece deciderete di approvarla sappiate che dopo un confronto in Parlamento sara' impraticabile, anzi diventera' impossibile". D'Alema risponde "io ho sempre cercato la pacificazione, ora pero' mi chiedo se sia possibile; ma non dovrebbe essere lo stesso Berlusconi vista la sua posizione dominante sui mezzi di comunicazione a proporre leggi come la Par Condicio? Almeno per fugare i sospetti!. Ma vi rendete conto: noi proponiamo una legge ancora piu' benevola di quella che esiste nella Spagna di Aznar e mi devo sentire paragonato a Hitler e Mussolini".
E MUSSI  (usando parole che Maroni pronuncio' in Ottobre) ironizza "se Berlusconi non avesse le Tv si sgonfierebbe, la sua e' una politica fiction, che non si basa sugli uomini o programmi, ma sulla realta' virtuale"[sono appunto dichiarazioni che Maroni rilascio' in un'intervista sulla Padania in ottobre]. Da FI si risponde con durezza "Mussi dice le solite facezie panzane e bugie", e Mussi sarcastico "puo' darsi siano facezie, peccato pero' che le abbia pronunciate pochi mesi fa il vostro nuovo alleato Maroni". 

*** INTANTO PROPRIO LE ALLEANZE FANNO DISCUTERE IL POLO. Fini "ripeto che accordi nazionali con la Lega non esistono, decideranno le segreterie locali, piuttosto nel Polo cerchiamo di fare attenzione agli spifferi da Prima Repubblica". Il riferimento e' alle recenti aperture di Cossiga a Berlusconi "Cossiga ha nostalgia del pentapartito, ma un Polo che ritorna al passato e' perdente, ripeto non vorrei che la morte di Craxi porti con se nostalgie della Prima Repubblica". Cossiga replica con stizza "io non ho mai chiamato Fini fascista, io anzi lo rispetto, ma da lui non accetto lezioni". 

*** ESTERI. ALLARME HAIDER. Schroder commenta i recenti sviluppi della politica austriaca "Haider al governo e' un rischio per la stabilita' dell'Europa", e il Governo belga fa sapere che "bisogna che l'UE faccia qualcosa per impedire che al potere vada un simile populista".  Al che lo stesso Haider risponde attaccando "vedrete che faremo vergognare quelli che ci osteggiano". 
 

30 GENNAIO - COSSIGA "AGITA" IL POLO. Dalla tribuna del congresso repubblicano l'ex Presidente afferma "se Berlusconi e Fini litigano e' proprio un bene. Se poi lo fanno per merito nostro [del Trifoglio] e' ancora meglio, vedete io Fini lo rispetto, ho contribuito a sdoganare il suo partito ma le mie radici storiche sono altrove, io non rivoglio la DC ma un gruppo liberaldemocratico di centro". FINI allora cosi' si rivolge agli alleati "Lo vedete che il solo scopo di Cossiga e' dividere il centrodestra?" poi ritorna sull'alleanza con Bossi "io non staro' mai con chi offende la patria; oggi Bossi dice di essersi pentito ? Bene, ma io dei pentiti diffido sempre, intanto cominci a cambiare nome ai suoi gruppi parlamentari, se non lo fa e Berlusconi segue ancora Bossi AN potrebbe davvero andare da sola".
Urbani , FI, risponde a Fini "attento Gianfranco che cosi' ti emargini da solo, nessuno vi vuole fuori dal Polo, ma dobbiamo prepararci a vincere le prossime elezioni e non quelle del 2020". 

*** ESTERI. CHIRAC "HAIDER VA FERMATO". "Predo ufficialmente posizione a nome della Francia " dice Chirac "su quanto sta avvenendo in Austria, noi non vogliamo ingerirci negli affari di un paese membro, ma dobbiamo far capire a Vienna quali saranno le conseguenze di un'entrata di Haider al governo, l'Austria finira' con l'isolarsi". E' un appello di rilievo considerando che Chirac e' un conservatore e non sospettabile percio' di far parte di "quella sinistra che non vuole perdere il potere" come la definisce Haider. E Chirac ha anche ben presente il timore di una nuova ricrescita dell'estrema destra di Le Pen sull'onda del successo di Haider.  

31 GENNAIO - FINI E CASINI "ULTIMATUM" A BOSSI. "Se la Lega non e' piu' secessionista" dice Fini "lo dimostri sul serio e cambi immediatamente il nome del suo gruppo parlamentare "Lega nord per l'indipendenza della Padania".
E stavolta anche Casini si trova d'accordo "dal cambio del nome non si prescinde ed inoltre e' bene chiarire che il dialogo con la Lega c'e' sui temi del federalismo, l'unita' nazionale non si tocca".
Bossi "non capisco tutta questa enfasi che viene posta sul cambio del nostro nome, comunque lo abbiamo gia' detto se volete lo cambieremo".
Intanto Martinazzoli, candidato del centrosinistra in Lombardia, definisce l'intesa Lega Polo "un accordo mercantile, fatto da persone che credono che in politica valgano i calcoli quantitativi". 

**** ESTERI. HAIDER "NESSUNO MI DIA LEZIONI". E' durissima la reazione del leader nazionalista austriaco alle parole di Chirac "il Presidente francese e' solo un politico che nella sua vita ha fallito tutto quello che c'era da fallire " e poi rivolto all'esecutivo belga che aveva chiesto l'intervento dell'UE per impedire che Haider andasse al governo dice (testuale) "il Belgio con quel governo di corrotti pensi ai suoi problemi coi pedofili che ci sono nel loro paese". 
*** ECONOMIA. ANCHE L'EUROPA HA IL SUO GIGANTE IN INTERNET Il leader inglese dei telefonini Vodafone-Airtouch si accorda col gruppo francese Vivendi, insieme creeranno una societa' (la MAP), che dara' vita al maggior portale per internet d'Europa (con una potenzialita' di oltre cento milioni di clienti). "Saremo piu' forti di Yahoo" dicono i protagonisti dell'accordo. E' un'intesa destinata ad avere sviluppi ancora maggiori se andra' in porto la maxi OPA lanciata mesi fa dalla Vodafone contro la tedesca Mannesman. "Questo accordo con Vivendi " dice il presidente di Vodafone , Gent "rafforzera' l'interesse degli azionisti Mannesman ad aderire alla nostra offerta".

 

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