AVIAZIONE

Jacqueline Cochran
"La prima donna ....più veloce del suono"


di Rao Alessandro



Nelle mie pagine web dedicate alla storia dell'Aviazione, e in particolare rilievo, alle donne, primatiste in tempo di pace, ma soprattutto eroine nei periodi bellici, non ho menzionato la statunitense Jacqueline Cochran, prima donna a superare Mach 1, affiancandosi all'altro grande asso Charles Elwood "Chuck" Yeager (13/02/1923) già detentore del primato assoluto conquistato il 14 Ottobre del 1947, e oltretutto suo sostenitore.

Jacqueline, nasce l'11 Maggio del 1906, a Muskogee in Oklaoma (USA) il suo nome originale è Bessie Lee Pittman. Difficoltosi i primi anni della sua vita, in quanto la famiglia molto povera, si trasferisce in Georgia. All'età di soli 8 anni, lavora in uno stabilimento tessile. Tuttavia, il suo carattere palesa una certa innata velocità, in quanto appena quattordicenne, conosce e sposa Robert Cochran, dal quale ha il figlio Robert Jr. che prematuramente muore in un incidente a 4 anni, e nel 1927, solo dopo 6 anni, conclude la sua prima vita matrimoniale con il divorzio.

Rivela, senza alcun dubbio, un carattere fuori della norma, dimostrando una forte contrarietà alla consuetudine, desiderosa di altri traguardi. Nonostante ciò, conosce Floyd Bostwick Odlum (1892/1976) uomo di affari, uno dei fondatori della famosa casa di produzione cinematografica statunitense “RKO Pictures” a Hollywood e soprattutto, classificato fra la decina di personalità più ricche al mondo; s'innamora di lei e in breve tempo le offre un concreto aiuto economico per farle aprire un'azienda di cosmetici.

Difatti, nel 1935 organizza la "Jacqueline Cochr Cosmetics" che sotto la sua gestione, s'inserisce con successo nelle città di Chicago, Los Angeles e New York, affiancando le più note case di bellezza dell'epoca, prosperando fino a 1963 quando la vende. Però, si evince in lei, un contrasto ad una diffusa considerazione per le donne pilote in quegli anni come poco femminile. Addirittura, Jacqueline, riusciva a truccarsi appena dopo i voli, proprio per dimostrare il contrario. Inoltre, assieme al secondo marito Odlum, diventano amici intimi di un'altra grande donna pilota: Amelia Earhart (già ricordata in questo sito) e di suo marito George P. Putnam (1887/1950) contribuendo pertanto, anche finanziariamente alle attività di volo della stessa Amelia, destinata, anche lei, verso il successo. Nel contempo, lo stesso marito, Odlum, la sollecita a realizzare la sua passione del volo, soprattutto da un punto di vista commerciale, per reclamizzare la sua Azienda in tutti gli States.

Jacqueline, nondimeno, in seguito ad una serie di voli in compagnia di una sua amica, già aveva stabilito la sua nuova avventura celeste. Infatti, decide per il brevetto di pilota, che consegue presso la “Roosevelt Flying School” di Long Island, l’isola di fronte New York, ed in un tempo record di solo venti giorni. Di seguito si reca presso la “Ryan School of Aeronautics” dove continua ad accumulare ore di volo, ma principalmente con un tipo di pilotaggio del tutto acrobatico. Nel contempo, sempre su suggerimento del secondo marito, consegue anche un brevetto di volo commerciale.

La notorietà, inizia con le prime partecipazioni alle manifestazioni del momento, come il “Air Race MacRobertson” nel 1934 da Londra fino a Melbourne a bordo di un particolare velivolo da turismo statunitense “Granville R-6H”, la cui realizzazione fu interrotta dalla ditta fabbricante, ma ripresa proprio da Odlum per volontà di Jacqueline. Sfortunatamente, in realtà, si rivela difettoso costringendo Jacqueline ed il suo secondo pilota Wesley Smith ad atterrare in Romania nei pressi di Bucarest. Ciò, non la intimorisce e continua a volare sempre con maggiore fervore. Successivamente, stabilisce un record femminile di velocità con un caratteristico biplano statunitense dalle ali sfalsate (quelle inferiori, più avanzate di quelle superiori) Beech-D-17W “Staggerwing” raggiungendo 328 Km/ora ed un’altro di quota, fino a 9.144 metri.

Negli anni successivi, partecipa, come prima donna, al Trofeo per la “Bendix Transcontinental Air Race”, arrivando inizialmente al terzo posto, ma nel 1938, si aggiudica il primo conquistando la “ Bendix Trophy” volando con un caccia statunitense “Seversky P-35”, primo velivolo con abitacolo chiuso a struttura metallica e carrello retrattile, fra l’altro, primo ad essere utilizzato dall’ Army Air Corps americana. Ancora, a giugno del 1941, ormai a guerra iniziata, pilota anche aerei da bombardamento ed in Inghilterra si presta nel “British Air Transport Auxiliary”con l’incarico di formare anche per la Royal Air Force, un gruppo di piloti donne, che fossero state in grado di compiere trasferimenti di truppe in zone di battaglia.

L’anno successivo, è proprio un Generale dell’Esercito statunitense, Henry Arnold (1866-1950) chiedere a Jacqueline, di organizzare, analogamente, un reparto per l’addestramento di donne civili con un eventuale impiego di voli, non di combattimento, ma per fronteggiare un’eventuale carenza di piloti durante il conflitto in corso, denominato WASP (Women Airforce Service Pilots). E, nei collegamenti, dal 1943 in poi, sono un migliaio di donne a pilotare velivoli militari addestrate nel campo di volo di “Avenger Sweetwater” (Texas).


Inoltre, Jacqueline, per la sua abilità, nonché le sue prestazioni, a Marzo del 1945, riceve una Medaglia, da parte del DSM (Army Distinguished Service Medal), come prima donna pilota non di combattimento. Trascorrono otto anni dalla fine del conflitto mondiale e Jacqueline giunge alla sua memorabile impresa. Tra le numerose amicizie nel settore aeronautico, come succitato, emerge quella con il grande asso “Chuck” Yeager, allora Maggiore e primo a superare la velocità del suono, che la convince a provare anche lei, sicuro che ce l’avrebbe fatta e Jacqueline, senza alcun indugio, accetta.

Siamo al 18 Maggio del 1953, in località “Roger Dry Lake” in California, sale nella cabina di un Canadair F-86 “Sabre”, velivolo prevalente per quei tempi, concesso per quel tentativo dalla Royal Canadian Air Force. Decolla e raggiunta la quota opportuna, prova e supera la velocità del suono, iscrivendosi definitivamente nella Storia dell’Aeronautica Mondiale. Inoltre, altri successi per Jacqueline giungono durante gli anni seguenti: nei mesi di Agosto/Settembre 1961, come consulente della Northrop Corporation, a bordo di un supersonico T-38A “Talon” raggiunge la quota di 16.841 m. in volo orizzontale per diverso tempo, ma di seguito, sale ancora raggiungendo ben 17.091 m.

Due primati riconosciuti soprattutto da parte della FAI (Fédération Aéronautique International). Nel 1964, Jacqueline, continua nelle sue performance supersoniche tentando per il record mondiale di velocità femminile; sale a bordo di un Lockeed F-104 “Starfighter” e raggiunge ben 2.300 Km/h.

Con questo curriculum, non si distacca dalle piste di volo e sente sempre più l’unico fine della sua vivace esistenza. Più avanti, nel 1969, viene promossa con il grado di Colonnello nella “US Air Force Reserve”, tuttavia, per poco, in quanto alla fine del 1970, già in pieno sviluppo aerospaziale, accetta un nuovo incarico di consulenza affidatole direttamente dalla NASA (National Aeronautics Space Administration).
Infatti, prende parte al programma “Mercury 13” , fra l’altro, finanziato in parte anche da suo marito Odlum, nel quale, si vogliono addestrare e scegliere potenziali astronaute per i futuri voli spaziali; e ne sono abilitate 13. Ancora, dal 1938 al 1963, riceve ben sei volte il “The Harmon Aviator Trophy” da Parte del “National Air and Space Museum” oltre a partecipare a molteplici Enti connessi al volo.

Dopo tanti successi, Jacqueline, annovera una sconfitta che la lascerà per sempre infastidita. La ricordiamo, ma si discosta dal settore aeronautico per quello politico. Ritorniamo nel 1956, quando decide di correre, non con un caccia, ma come candidata del Partito Repubblicano, affiancandosi al cognome del marito Odlum, molto conosciuto nell’ambiente politico repubblicano. Difatti, vince la “nomination” davanti a cinque avversari ben qualificati, ma alla finale, contro il candidato Democratico, perde, rimanendo rammaricata per sempre.

Ormai, nell’ultimo periodo della sua vita che trascorre nella cittadina di Indio in California, dove assieme al marito Odlum, avevano avviato un grande ranch. Colpita da un infarto, Jacqueline, muore il 9 Agosto del 1980 dopo quella del marito, avvenuta quattro anni prima. Indubbiamente, senza aver abbattuto aerei nemici, la sua grande abilità al volo e l’impegno profuso all’ espansione delle nuove donne verso l’Aeronautica, nonché i suoi descritti record alle velocità soniche, ne rimane un indelebile ricordo storico. Nella pletora dei riconoscimenti, i più significativi sono la Distinguished Flying Cross e la Legion of Merit da parte dell’USAF.

Un riconoscimento nel 1949, anche dalla “Türk Hava Kurumu” (Associazione Aeronautica Turca), con una “Murassa Brövesi” (Medaglia di diamante). Con il suo nome, è stato designato l’aeroporto regionale nei pressi di Indio. Inoltre, è onorata da un mostra ricorrente presso la “United States Air Force Academy” (Accademia Aeronautica degli Stati Uniti).

Solo dopo cinque anni dalla sua morte, il suo nome è assegnato ad un cratere sul pianeta Venere da parte dell’Unione Astronomica Internazionale e ancora, nel 1996, è commemorata con un francobollo dalle Poste americane.

Molti grandi piloti del passato, alcuni dei quali abbiamo ricordato in queste pag web, hanno operato con velocità da record ma sempre prossime a quella del suono. Oggi, anche questa performance è superata, in quanto si procede, certamente con velivoli dalle tecnologie avveniristiche, per volare assai oltre l’onda del suono a velocità "ipersoniche".

Riferimenti
** Smithsonian National Air and Space Museum - Washington D.C. – USA
** “Le stelle a mezzogiorno” di Jacqueline Cochran - prima autobiografia ristampata da Brown and Company - 1979 - Boston - USA.
** Lois K. Merry “ Women Military Pilots of World War II” (Storia e biografie di donne pilote nella Seconda G.M.)
** Siti storici della “Tùrk Hava Kuvvetleri” Attuale Aeronautica Turca.

alesrao@hotmail.it
Fine

 

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