Marina Mikhailovna Raskova


Nachthexen
(Le streghe della notte)

<<<<< In aggiunta alla pagina "STREGHE DELLA NOTTE"

di Alessandro Rao


Questa mia nuova pag. dedicata all’Aviazione militare sovietica VVS (Voenno-Vozdušnye Sily) durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo quella dedicata al grande asso della caccia Alexandr Jvanovich Pokryshkin, vuole essere una aggiuntiva puntualizzazione circa la valorosa e famosa donna pilota russa Marina Mikhailovna Raskova, da me citata nello stesso articolo e considerata all’epoca una vera icona per i nuovi piloti, sia uomini, che donne, avviati ad un addestramento rapido nella carente aviazione sovietica, per opporsi, all’invasore germanico.

Tuttavia, una precisazione per quanto riguardano le informazioni storiche relative a Marina Raskova, e di tutte le donne aviatrici sovietiche, fornite da libri, riviste e web: si rilevano non poche diversità, ma indiscutibilmente, non da sminuirne la particolare ed incisiva presenza al conflitto. Prima di ricordare le gesta eroiche della Raskova, assieme alle altre giovanissime aviatrici avviate alla caccia, e al bombardamento, incluse nei tre famosi Reggimenti Aerei 586 ° - 587° - 588° da lei creati, quando il 22 Giugno 1941, la Wehrmacht di Hitler comincia l’invasione della Russia, nota come "Operazione Barbarossa", l’Aviazione sovietica, benché avesse avviato precedentemente, una contenuta sostituzione dei vecchi velivoli con i nuovi, questi, non possedevano caratteristiche tali da competere con quelli tedeschi. Invero, già dal 1935, dopo la disastrosa esperienza della guerra in Spagna, dove vi partecipò in supporto ai repubblicani, già impiegava velivoli antiquati.
Pertanto, gli USA, inizialmente, dovettero equipaggiarli con diversi esemplari, sia di caccia, sia di bombardieri leggeri per contrastare l’attacco tedesco. Da parte sovietica, oltre ai nuovi aerei, occorrevano nuovi piloti; e qui, spicca la figura di una fervente e valorosa combattente del cielo.


Marina Michajlovna Malinina in Raskova
, nasce a Mosca il 28 Marzo 1912 da una famiglia superiore alla media della società sovietica dell’epoca. Suo padre Michail Malinina è un maestro e cantante d'opera, mentre sua madre, Anna Liubatovich, è un'insegnante. Appena fanciulla, lontana da interessi aeronautici, viene indirizzata dai genitori verso il mondo della musica.

Lei infatti, decide ad intraprendere la professione di cantante operistica, alla quale ambisce con tanto fervore, quindi, ancora lontano dal cielo. Sfortunatamente, il padre muore quando ha 7 anni e la famiglia entra in ristrettezze economiche, per cui Marina è costretta a sopprimere i suoi sogni. Ancora, dopo le scuole primarie, frequenta con grandissimo impegno un Istituto di Chimica, dove consegue il diploma, con il quale a soli 17 anni, ottiene un impiego in una fabbrica di prodotti chimici. Ma la sua strada non è questa, e cambia direzione quando assiste, occasionalmente, alle prime manifestazioni aeree dell’epoca nei dintorni di Mosca, nelle quali s’infiamma in lei una nuova attrazione, che la condurrà appena diciannovenne in tutt’altra strada.

Sposa giovanissima Sergej Raskov, ingegnere, dal quale ha la figlia Tanja nel 1930; ma questo tipo si sentimenti non sono molto adatti al suo carattere per cui finisce tutto con un divorzio nel 1935. Durante il periodo matrimoniale, riesce a farsi assumere, nel 1931, all’Accademia dell’Aviazione sovietica "Žukovskij", ma come tecnico di laboratorio. La sua preparazione, nonché il suo impegno, furono notati dai superiori al punto di essere avviata subito all’insegnamento, divenendo così, la prima donna per tale incarico.

E non solo questo: allo stesso tempo realizza la sua vera aspirazione, conseguendo la qualifica, prima di navigatrice nel 1934 e poi di pilota dell’Aviazione militare nel 1935. Più tardi, nel 1937 conquista il primo record mondiale di volo femminile, alla cloche di uno Yakovlev AIR-12, coprendo una distanza diretta di 1.445 Km assieme a Valentina Grizodubova. L’anno seguente, con un idrovolante Beriev MP.1 migliora il precedente record con due nuove distanze di 1.749 e 2.241 Km.
Nondimeno, la sua notorietà, sia in patria, sia nell’ambito internazionale, si manifesta in occasione di un altro volo record di 26 ore e 29 minuti, che compie assieme a Valentina Grizodubova e Polina Osipenko, il 24 e 25/09/1938 coprendo la distanza tra Mosca e Komsomolsk (estrema Siberia) di 6.450 Km per mezzo di un velivolo “Sukhoi” ANT-37bis denominato “Rodina” (Madrepatria).

L’impresa, la rende popolare, e soprattutto, riuscirà ad incontrare lo stesso Joseph Stalin, in occasione dell’attacco tedesco, convincendolo d’impiegare le altre donne aviatrici in missioni di prima linea per respingere l’invasione. Difatti, ottiene l’autorizzazione l’8 Ottobre dello stesso anno e di conseguenza inizia con la prima unità denominata “Gruppo aereo 122” nel quale fa confluire, non solo donne pilote, ma anche personale collaborativo di terra sempre femminile. Di conseguenza, con un addestramento veloce ma efficace, crea i primi tre reggimenti aerei, i quali effettueranno migliaia di missioni in tre anni e avviando così, anche le donne alla “Grande Guerra Patriottica”.

Il primo è il 586° “Reggimento da caccia” operativo dal 16 Aprile 1942, che interviene contro i tedeschi in avvicinamento a circa 70 Km da Mosca. Il secondo, da Novembre del 1942, è il 587° “Reggimento da bombardamento” comandato da lei stessa. Il terzo, senz'altro il più famoso, creato come accennato sopra, grazie sempre all’iniziativa della Raskova, è il 588° “Reggimento da bombardamento notturno” soprannominato Nachthexen (Streghe della notte) dai tedeschi e più tardi, in russo, Nocnye Ved'my.

In realtà, tale denominazione particolare, fu ideata a suo tempo, dal Gen. Johannes Steinhoff (1913-1994) asso della Luftwaffe con 176 vittorie aeree, esternata e condivisa da tutti i soldati tedeschi a Settembre del 1942: “Da non credere, che donne, giungano a tormentarci con i loro vecchi biplani, non facendoci dormire per molte notti”.

Eppure, non è dimenticata, solo nel 1994, l'Unione Astronomica Internazionale, con sede a Parigi, assegnò il nome della Raskova, ad una formazione geologica di Venere.

Di lei, come della sua collega tedesca Hanna Reitsch, che atterrò nelle strade della Berlino assediata, nonché della statunitense Amelia Earhart con i suoi primati, rimangono ricordi e ammirazione per il loro ardimentoso comportamento.

Tuttavia, in seguito, il 588° sarà rinominato “ad honorem” come 46° Reggimento Guardie di “Taman”. Ormai, famose e temute, queste aviatrici centravano con successo, principalmente, retrovie con depositi di munizioni, accampamenti militari, ponti e strutture ferroviarie.
Molte di loro, saranno ricompensate con la decorazione di “Eroina dell’Unione Sovietica”.

 

Purtroppo, per la promotrice di queste vicende memorabili, non ha la fortuna di giungere alla fine delle ostilità. E’ la mattina del 4 Gennaio 1943, decollata al comando di tre bimotori Petlyakov Pe-2 con destinazione Stalingrado, in aiuto di altre squadriglie impegnate contro i caccia tedeschi, nei pressi della città di Seratov, sopra il fiume Volga, incontra improvvisamente una forte tempesta di neve.

Le conseguenze sono drammatiche per la Raskova e le altre due dell’equipaggio. L’aereo, ormai incontrollabile, s’infrange sulla costa del fiume, troncando le vite delle tre intrepide aviatrici. Vengono recuperate le salme e sotterrate nei pressi di Seratov. In suo onore, dopo circa due mesi, il reggimento di appartenenza, è rinominato 125º Bombardamento “Marina Mikhailovna Raskova”.
Ma in un secondo tempo, la salma della Raskova, è trasportata a Mosca e dopo una cerimonia ufficiale presieduta dalle autorità, viene inumata nel lato destro delle mura circostanti il Cremlino, sulla Piazza Rossa.

 

In suo onore il francobollo nel 2012

 

Concludiamo con una sommaria descrizione tecnica per i due velivoli maggiormente utilizzati dalle aviatrici russe, in particolare, quelle della notte; in realtà, con caratteristiche nettamente inferiori ai caccia germanici della Messerschmitt e della Junkers.

 

Petlyakov Pe-2


Il bimotore Pe-2, progettato dall’ ing. Vladimir M. Petljakov (1891-1942) nel duplice ruolo di bombardieri in picchiata e da ricognizione, fu realizzato nel 1939 ed entrò in linea di combattimento con circa 450 esemplari. Nei cieli prossimi a Mosca, dotati di proiettori luminosi sotto le ali, individuavano i bersagli a terra e in aria anche agli altri caccia, meno prestanti, che li seguivano.
Lunghezza: 12,6 m
Apertura alare: 17,2 m
Altezza: 4,0 m
Superficie alare: 40,50 mq
Peso a vuoto: 5 870 kg
Motore: 2 Klimov a 12 cilindri da 100 hp
Velocità max.: 540 km/h a 5.000 m
Velocità di salita: 7 minuti per 5.000 m
Autonomia: 1.500 km
Quota di tangenza: m 8.800
Mitragliatrici: 2 fisse da mm 12,7 e 7,62 + 3 brandeggiabili (2 da mm 12,7 e 1 da 7,62)
Bombe: max. fino a 1.000 kg

Polikarpov Po-2


Il biplano Po-2 progettato dall’ing. Nikolaj Nikolaevic Polikarpov (1892-1944) entrato in linea nel 1929 e indirizzato alle Scuole di volo, successivamente all’invasione tedesca fu inviato subito in combattimento per l’attacco al suolo, soprattutto di notte, come già descritto. In realtà, la struttura non era affatto solida, però, assai maneggevole ed inoltre, possedeva caratteristiche STOL per atterraggi in zone operative.

Lunghezza: 8,70 m
Apertura alare: 11,40 m
Altezza: 3,10 m
Superficie alare: mq 33,15
Peso a vuoto: 770 Kg
Motore: un radiale da 115 CV
Velocità: max. 152 Km/h - da crociera 130 Km/h
Autonomia: 530 Km
Quota di tangenza: m 3.000
Mitragliatrici: 1 calibro 7,62 mm
Bombe: 2 da 250 kg (opzionali)


Riferimenti

Gian Piero Milanetti “Le Streghe della notte” La storia non detta delle eroiche aviatrici sovietiche nella Grande guerra patriottica - IBN editore, Roma - 2011.
Marina Rossi “Le Streghe della notte” Storia e testimonianze dell’Aviazione femminile in URSS 1941-1945 - Unicopli - Milano 2003.
**Anne Noggle, Christine A. White: “Donne sovietiche dell'Aria nella Seconda Guerra Mondiale" - Texas A&M University Press 1993.
** Hans-Heiri Stapfer “Petlyakov Pe-2 in azione” da Squadron Signal Publications 2002 - Texas.
** Pennington Reina “Donne sovietiche nella seconda guerra mondiale” - University Press Kansas 2002.

FINE
alesrao@hotmail.it

FINE

Estensore:
Alessandro Rao
alesrao@hotmail.it

< ALLA TABELLA AVIAZIONE

HOME PAGE STORIOLOGIA >